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rassegna stampa dal 10 al 12 settembre 2016

Sabato 10 settembre

Giornale di Sicilia


Si sblocca il patto per il sud. Nella Valle dei tempi il premier illustra le risorse destinate al territorio. Poi assieme al ministro Boschi parteciperà alla festa dell'Unità
Il giorno di Renzi e Boschi in Sicilia
Presentati i progetti per Agrigento

Palermo
Due giorni in Sicilia, per presentare il più grande piano di investimenti dell'era recente e per chiudere la Festa dell'Unità. Matteo Renzi arriva oggi ad Agrigento. Alle 14,30 è prevista la firma, insieme al presidente Rosario Crocetta, del Patto per la Sicilia. Si tratta di un piano di investimenti che potrà contare su circa 2 miliardi e 300 milioni. La Regione ha predisposto l'elenco degli interventi da finanziare puntando su opere già cantierabili: appalti che sono quindi oltre la fase di progettazione e che attendono solo il finanziamento per essere avviati. Il piano, nella sua versione definitiva, verrà illustrato oggi nella cornice della Valle dei Templi. La bozza predisposta da Palazzo d'Orleans dopo mesi di trattative in giunta prevede - giusto per citare qualche esempio - 143 milioni per le strade secondarie (quelle prima gestite dalle Province), almeno 100 milioni per la riqualificazione dei centri urbani, 400 milioni per grandi arterie. Dovrebbe esserci pure la bretella per l'aeroporto di Comiso.  Pronti anche 400 milioni contro il dissesto idrogeologico, 100 per finanziare il credito di imposta a vantaggio delle imprese, 90 per i nuovi bacini di carenaggio di Palermo, 50 milioni per impianti sportivi e una buona fetta degli investimenti andrà anche ad appalti per impianti destinati allo smaltimento dei rifiuti. Crocetta aveva proposto di pescare da qui i fondi per finanziare il reddito sociale per i poveri. E va detto anche che il Patto per la Sicilia è il completamento di quei patti per Palermo e Catania che il premier aveva firmato la scorsa primavera nella sua ultima visita nell'Isola. A Palermo, per esempio, questi fondi verranno usati per le nuove linee del tram. Nella stessa giornata di oggi sarà a Catania, alla Festa dell'Unità, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. Appena 24 ore dopo sarà Renzi a prendersi la platea del Pd. Il premier arriverà a Catania intorno all'ora di pranzo e guiderà subito i lavori della scuola di formazione politica a cui parteciperanno circa 250 ragazzi. Poi, tra le 17 e le 18, è previsto il via al suo intervento dal palco principale: ultimo atto della Festa dell'Unità la cui introduzione è affidata al segretaIl ministro Maria Elena Boschi e il premier Matteo Renzi rio Fausto Raciti. Gia. Pi.

Oltre 300 senza bilanci. Il presidente Leoluca Orlando: «Si tratta dei dati peggiori degli ultimi decenni»
Palermo
L'Anci denuncia: «Nei Comuni la crisi finanziaria è drammatica»
«Avevamo già denunciato la drammatica situazione finanziaria e di liquidità in cui versano gli enti locali siciliani, infatti, in base ai dati dell'assessorato Autonomie locali al 16 giugno di quest'anno, trecento Comuni non avevano ancora deliberato il rendiconto di gestione finanziaria 2015 e 347 comuni non avevano ancora approvato il Bilancio di previsione 2016 e adesso tutto ciò viene tristemente confermato dai dati peggiori degli ultimi decenni ». Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di Anci Sicilia. «Se si pensa, infatti, che - continuano - oltre alla precaria condizione di tutte le ex province, dall'inizio dell'anno ad oggi, da un canto, ben sei Comuni (Acate,Barrafranca, Carini, Casteltermini, Mussomeli e Scaletta Zanclea)  anno già formalizzato il dissestofinanziario e numerosi altri si apprestano a farlo nelle prossime settimane e, d'altro, svariate decine hanno già fatto o stanno per fare ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell'articolo 243 bis e ter del Testo unico degli Enti locali». Quindi i vertici dell'Anci aggiungono: «Siamo pertanto di fronte ad una crescita esponenziale di comuni strutturalmente deficitari nel 2016 che temiamo possa ancora aumentare nei prossimi mesi - proseguono - La situazione è ancora più grave se si pensa che vi sono anche moltissimi comuni che negli anni precedenti avevano dichiarato dissesto o fatto ricorso alla procedura di riequilibrio e che, alla luce della situazione attuale, si trovano oggi nella condizione di non poter rispettare gli impegni presi». Intanto i sindaci delle tre Città Metropolitane della Sicilia, Enzo Bianco per Catania, Leoluca Orlando per Palermo e Renato Accorinti per Messina, hanno stabilito che le elezioni dei Consigli Metropolitani si terranno domenica 20 novembre 2016.

Patto per il sud. Questo pomeriggio, il presidente del Consiglio Renzi insieme al governatore Crocetta, firmeranno gli atti per finanziamenti milionari in provincia.
Alle 16,30 al Tempio della Concordia gli impegni firmati da Stato e Regione
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi con il prefetto di Agrigento Nicola Diomede nel marzo scorso a Lampedusa
Il giorno di Renzi
Annamamaria Martorana
La notizia della presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi ad Agrigento, ha provocato una ridda di interventi, commenti, prese di posizione e lettere aperte. CGIL «Agrigento - dice il segretario generale Massimo Raso - farà da scenografia alla firma del Patto per la Sicilia e la foto di Renzi con alle  palle l'incantevole tempio sarà poi usata a riprova dell'attenzione del governo per i problemi di questa terra. La parte più consistente delle risorse annunciate per Agrigento riguarderebbe il rifacimento della rete idrica, ma ricordiamo che era il 2009 quando l'allora sindaco Marco Zambuto annunciava di avere ottenuto questi soldi dal Cipe: sono sempre gli stessi soldi che appaiono e scompaiono e che non vengono mai spesi A questi dovrebbero aggiungersi quelli del gestore privato. Nel 2007, i sostenitori della privatizzazione, tra le motivazioni a sostegno di questa sciagurata scelta sostenevano la necessità di non perdere i soldi per il rifacimento della rete idrica: a quasi 10 anni siamo qui a parlare ancora di questo finanziamento».
CINQUESTELLE
La visita del primo Ministro è commentata anche dal meetup locale. «La realtà - scrive la portavoce Marcella Carlisi - è che quei 30 milioni, 32 per l'esattezza pe rl arete idrica, erano già stati stanziati nel 2012 dal Cipe attraverso il nuovo regime  tariffario del servizio idrico approvato dal Commissario regionale ad acta Giuseppe Taverna, avrebbero dovuto portare alla città di Agrigento notevoli benefici, non soltanto perché sarebbe dovuta essere applicata un'unica tariffa per la distribuzione idrica in tutti i comuni serviti, e per i cittadini del capoluogo una riduzione tariffaria, ma anche sarebbero dovute essere realizzate quelle opere che interessano la rete idrica ed il sistema fognante e di depurazione. Dal 2012 ad oggi le tariffe, per noi agrigentini, sono ugualmente cresciute e non sono stati affatto utilizzati per il miglioramento della rete idrica, tanto meno per rendere idonei i depuratori. Ricordiamo, ad esempio, l'insufficiente depuratore del Villaggio Mosè, che progettato per ricevere 4 litri/sec di reflui ne riceveva, secondo gli inquirenti, circa 10 volte tanto ed è stato sequestrato».
DIPENDENTI EX PROVINCIA
Dal Libero Consorzio, arriva una lettera aperta al premier proprio sulle nefaste conseguenze della legge di riforma. «La tua carriera politica - scrivono i lavoratori - inizia come presidente della Provincia di Firenze, e non facciamo inutile pletorica se ti rammentassimo che il nostro territorio nazionale , come buona parte dei territori di tutti i paesi che vantano una capillare organizzazione amministrativa, è sempre stato suddiviso in entità sovracomunali . La provincia in Italia ha rappresentato una identità nazionale mentre le Regioni, per storia, cultura e addirittura economia, hanno sempre avuto una autonoma fisionomia. Ma nell'ondata di riforme e/o di rottamazione, dopo aver svuotato di contenuto e competenze, che pur avevano espletato, le ex province, oggi le vuoi spazzare via con un colpo di spugna dalla costituzione. Ma tu sai bene che in Sicilia la riforma non ha trovato applicazione e ci troviamo in un guado che mortifica servizi e personale . Un guado dove non è più possibile mantenersi a galla, e dove rischiano di naufragare sia il territorio che le nostre famiglie. Pertanto ti chiediamo di utilizzare la tua autorevolezza perché la riforma raggiunga un utile approdo politico e sociale e tu non venga ricordato come fautore del dramma in cui si è trasformata».
MARCELLO LA SCALA
«Mi auguro che i cittadini - dice il dimissionario consigliere grillino - non vengano messi da parte e che possano liberamente e democraticamente assistere a questo patto di elemosina tra la Sicilia e il governo nazionale. Crocetta, qualche mese fa ha rinunciato ai ricorsi contro lo Stato dinnanzi alla corte costituzionale, ha rinunciato ai ricorsi già vinti e ha detto addio alle possibili future vittorie scaturite dalle cause in corso, e solo per ottenere subito 500 milioni di euro, denaro vitale per mettere in sicurezza i conti specie dopo i paletti messi dalla Corte dei Conti, rinunciando a contenziosi che certamente valgono molto di più. Se pensiamo a quello sull'articolo 37 dello Statuto Siciliano che riguarda il mantenimento nell'isola delle imprese oppure a quello in corso sul fondo di sviluppo economico che vale quasi 4 miliardi di euro ».
MICHELE CIMINO.
La presenza del premier Matteo Renzi ad Agrigento - sostiene il deputato regionale di Sicilia Futura Michele Cimino - testimonia l'attaccamento e l'interesse del suo governo per questo angolo di estremo Sud. Con il Patto per Agrigento - aggiunge - finalmente si dà concretezza a politiche d'investimento e di sviluppo». (*AMM*)

Igiene urbana. L'ultima disposizione attuativa della Regione prevede che le tre discariche individuate per questi paesi, saranno disponibili solo fino a martedì
Rifiuti, è conto alla rovescia per 19 Comuni
I sindaci agrigentini da lunedì mattina, si divideranno tra Prefettura di Agrigento e Dipartimento regionale a Palermo
Annamaria Martorana
«Siamo pronti a qualsiasi azione di lotta per tenere alta l'attenzione sul futuro del comparto rifiuti dei nostri Comuni. Già da lunedì mattina alcuni di  noi saranno in prefettura e altri a Palermo per seguire le intenzioni del Dipartimento regionale». Lo dicono i sindaci dei 19 comuni dell'agrigentino rimasti, settimana scorsa, senza una discarica dove conferire per i ritardi della Regione a predisporre un piano di conferimento sostitutivo a seguito della chiusura dell'impianto di Siculiana. E proprio su Siculiana sembra essere sceso il silenzio sui tempi della riapertura. «Questo silenzio - continuano i sindaci agrigentini - ci sta facendo preoccupare e ci induce, memori della recente esperienza, a non abbassare la guardia». Fino a martedì intanto, all'impianto di Lentini conferiranno Castrofilippo, Grotte, Joppolo Giancaxio, Naro, Realmonte, Sant'Angelo Muxaro, Siculiana e Lampedusa. A Melilli finiscono i rifiuti di Aragona, Camastra, Montallegro, Naro, Racalmuto, Ravanusa, Raffadali e un'altra parte di spazzatura raccolta a Lampedusa. A Trapani va Cammarata, Casteltermini, Comitini, San Giovanni Gemini e Santa Elisabetta Intanto nel capoluogo, si rende necessario un ritorno degli operatori ecologici che da giugno sono impegnati nei servizi del potenziamento estivo nelle zone turistiche e balneari di Agrigento, che dureranno fino al 30 settembre. Già, gradualmente, le squadre di operatori ecologici dell'Iseda e di Sea, stanno cominciando a tornare in città, dove sta per ripartire l'anno scolastico e gli uffici si avviano a lavorare a pieno regime. «Già nei prossimi giorni infatti -spiega l'amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi - l'azienda predisporrà i nuovi calendari relativi al decespugliamento e al discerbamento che, proprio perchè il personale è stato dirottato altrove, sono stati effettuati in misura ridotta. Riprenderemo con gli interventi quotidiani nel centro e nelle periferie per fare in modo da ripulire scalinate, marciapiedi e bordi stradali». A San Leone intanto, anche per l'alto numero di residenti e di villeggianti che rimangono per tutto il mese di settembre, continuano gli interventi giornalieri di pulizia del centro abitato della località balneare e delle spiagge proprio nell'ambito dei servizi di potenziamento estivi delle zone balneari della città. «Anche in questo ultimo scorcio di estate - conclude Alongi - si sta lavorando sullespiagge e sul lungomare. In particolare, sull'arenile di San Leone, anche in questa settimana, vengono effettuati interventi di pulizia, in modo da rendere più pulite le spiagge già dalle prime ore del mattino e svuotando i cestini che aiutano i villeggianti a tenere più pulita la spiaggia». (*AMM*)

Istruzione. Raddoppiati gli iscritti e l'offerta formativa. Domenica al Pizza Fest si terrà il concerto inaugurale
Il «Toscanini» compie 25 anni e apre un corso di musica jazz
RIBERA
 L'istituto "Toscanini" amplia la propria offerta formativa. Da quest'anno, saranno avviati nuovi corsi grazie all'istituzione del Dipartimento del Jazz e degli Ottoni. L'autorizzazione ministeriale arriva in concomitanza con il compimento del venticinquesimo anno di attività. Si tratta di sei corsi di basso elettrico, batteria e percussioni jazz, canto jazz, chitarra jazz, pianoforte jazz e saxofono Jazz, e di cinque nuovi corsi di formazione di base per gli Ottoni (basso tuba, corno, eufonio, tromba e trombone). «L'autorizzazione da parte del Ministero all'Istruzione, Università e Ricerca, arrivata a completamento di un iter molto complesso e impegnativo -affermano il direttore Mariangela Longo e il presidente Giuseppe Tortorici-, suggella la valenza e il riconoscimento didattico-amministrativo della nostra Istituzione e dei suoi organi statutari e permetterà ai tanti talenti del territorio in ambito jazzistico di approfondire gli studi con docenti di spicco, di conseguire un titolo universitario oltreché di partecipare all'attività di produzione dell'Istituto. Altresì i tanti giovani e giovanissimi inseriti nelle tantissime bande musicali del territorio Agrigentino avranno l'opportunità di trasformare la loro passione in una futura professione con i corsi preaccademici quadriennali degli Ottoni e di far parte progressivamente degli Ensemble di fiati e dell'orchestra dell'Istituto Toscanini ». Un bilancio positivo per quest'importante realtà che si appresta a concludere la propria stagione estiva concertistica, con lo spettacolo del Toscanini Jazz Trio, in programma domani sera, in occasione del Pizza Fest, a Seccagrande. (*MIRU*)    

Domenica 11 settembre

Giornale di Sicilia

Prende il via il programma. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, assicura: «Ogni Comune potrà aprire un cantiere». Dal turismo all'ambiente, ecco l'elenco
Renzi: controlleremo che la Sicilia spenda i soldi
Il premier presenta ad Agrigento il piano che sblocca 2,3 miliardi: «Servirà trasparenza, è una sfida per il futuro»
Alfonso Bugea
Agrigento
Patto per la Sicilia, Renzi arriva nella Valle dei Templi. «Scusate per il ritardo». È la battuta con la quale si è presentato a quanti lo aspettavano. La frase, in realtà, è anche la metafora di un territorio che da decenni aspetta l'arrivo dello Stato in termini di lavori e infrastrutture. In prima linea ad attendere il premier c'erano i sindaci, il cardinale Franco Montenegro, il ministro Angelino Alfano e il prefetto Nicola Diomede. Renzi è arrivato in ritardo, proveniva da Bari ma è fermato dal maltempo: è atterrato con l'elicottero a Porto Empedocle alle 18.05, è arrivato davanti al tempio della Concordia alle 18.20, ad attenderlo c'era il presidente della Regione Rosario Crocetta. Il Patto per la Sicilia assegna 2,3 miliardi di euro statali alla Regione per la realizzazione di lavori pubblici. Altri fondi si stima arriveranno poi dall'Unione europea fino a raggiungere la cifra di 5,7 miliardi. Complessivamente le somme del Piano interessano 1.247 interventi, riguardano tutte le province dell'Isola. «Lu edì ne trasmetterò copia ai sindaci siciliani. Scopriranno -ha detto Crocetta - che non c'è un Comune che non avrà ottenuto il finanziamento per le opere pubbliche. Ovviamente in base alle priorità e alla qualità del progetto ». «Scegliere di firmare il Patto qui ad Agrigento - ha detto il premier Renzi - significa dire che questi 2.600 anni di storia non sono scenografia. È una sfida per il futuro. Sono felice di firmare per il Sud più di cinque miliardi, soldi che possono essere monitorati e controllati. Dobbiamo spendere in modo trasparente. Questa dimensione del progetto è forse quello che è mancato nel passato». Renzi ha poi ricordato l'anatema di Papa Wojtila contro la mafia («avevo 18 anni, mi preparavo alla maturità»), e la vicenda della Cattedrale di Agrigento per la quale sono stati destinati 43 milioni: 37 milioni di euro per i lavori più 5 milioni per la progettazione. Il Piano ha cinque i capitoli di spesa: Turismo e cultura (410 milioni), Infrastrutture (1.945 milioni), Sviluppo economico ed att vità produttive (1.203), Ambiente (2.610), 136 milioni per la Sicurezza che stanzia soldi anche per la caserma carabinieri di Carini (7 milioni di euro) e la sistemazione di diversi impianti sportivi tra cui lo stadio di P. Empedocle (800 mila euro), il campo di rugby di Ragusa (1,5 milioni), la riqualificazione del pattinodromo di Trapani (1.4 milioni) Per la cultura il Patto prevede, tra l'altro, investi per il Fondo Antico della Biblioteca-Museo «Luigi Pirandello» di Agrigento, l'adeguamento della sala conferenze annessa al Museo di Agrigento, lavori alla casa natale di Pirandello (890mila euro) e sopratutto 6 milioni per scavi nella Valle dei templi. Ed ancora 846 mila euro per il museo archeologico di Aidone, 10 milioni per consolidare il Castello Svevo di Augusta, 2,8 milioni al Museo archeologico Salinas, di Palermo e 4,5 milioni al Museo del Mare e della Navigazione della Sicilia. Il piano prevede anche finanziamenti anche contro l'emergenza idrica. Trenta milioni per rifare la rete idrica di Agrigento. Ne aveva parlato nel 2010 anche l'ex presidente della Regione Lombardo, ma allora mancava il progetto che ora c'è. Finanziamenti per la ristrutturazione ed automazione della rete idrica anche per altri venti Comuni tra cui Aidone, Caltanissetta, Campobello di Licata, Canicattì , Milena, Montallegro, Montevago, Niscemi, Porto Empedocle, Racalmuto, Sutera, Valguernera Caropepe. Nutrito l'elenco delle infrastrutture: 67 milioni per la nuova darsena al porto di Gela, 11 milioni per il viadotto Akragas sulla statale 115. Con il Patto si potranno potenziare anche le dighe. Nell'elenco figurano l'invaso Castello, Comunelli, Rosamarina, Cimia, Disueri, Lentini, Furore, Poma, Arancio e Villarosa. In elenco il finanziamenti per progetti ambientali . Come i depuratori di Agrigento (Fontanelle, Villaggio Peruzzo, fascia costiera e Cannatello - Zingarello) di Augusta, Caltagirone, Campobello di Mazara, Cefalù, Capo d'Orlando Carini ed il potenziamento della discarica di Sciacca (23 milioni).

Personale. A Enna la protesta di 102 precari senza contratto da agosto. Niente stipendi da giugno ai dipendenti di Siracusa, il commissario: «Stiamo risanando i conti»
Ex province in rivolta
Stefania Giuffrè
Palermo
A Enna i precari non hanno un contratto dal primo agosto, a Siracusa gli stipendi di tutto il personale non sono pagati da giugno. Non va meglio negli altri Liberi consorzi dell'Isola: a Ragusa già da ottobre le buste paga potrebbero non arrivare e così via Agrigento, Caltanissetta, tutti in grandi difficoltà. Una boccata d'ossigeno potrebbe arrivare mercoledì dal riparto dei 19 milioni e mezzo che la Conferenza regionale delle autonomie locali esaminerà su proposta dell'assessore alle Autonomie locali, Luisa Lantieri. Martedì invece torna in aula la  manovra, ci sono altri 9 milioni. Ma non è sufficiente. Mentre il futuro dei lavoratori degli enti è legato a doppio filo con quello degli oltre 22 mila precari. Come una coperta troppo corta, che non basta mai. E martedì, alla riapertura dei lavori a Sala d'Ercole, i sindacati annunciano una protesta.
I precari di Enna sul tetto
A Enna un gruppo dei 102 precari protesta giorno e notte da martedì, sono arrampicati sul tetto di un palazzo in via Barisano dove hanno sede alcuni uffici dell'ex Province: dal primo agosto sono sospesi, senza stipendio. In tutto i dipendenti sono 280, i dirigenti sono stati tagliati da sei a due, 17 unità in servizio al liceo linguistico trasferite allo Stato. Per chiudere il bilancio mancano 3 milioni e 400 mila euro di cui 1,3 milioni servono per pagare gli stipendi. «Con l'approvazione all'Ars della manovra - spiega Gaetano Salerno (Cisl Fp) - i precari potrebber rientrare forse per due mesi. Gli altri stipendi si possono pagare fino a dicembre ma la spesa è bloccata, tutti i servizi fermi». Niente stipendi a Siracusa A Siracusa gli stipendi sono fermi da giugno. Qui il commissario straordinario, Giovanni Arnone - ha ingaggiato un braccio di ferro con l'istituto tesoriere. «In cassa - dice Arnone - ci sono 3 milioni di euro, lunedì (domani per chi legge, ndr) chiederò che siano pagati gli stipendi di giu  o altrimenti partirà una diffida. Verificheremo se ci sono profili di natura penale e i presupposti per la rescissione in danno del contratto. È un atteggiamento pretestuoso, ci hanno chiesto documenti su documenti e i pagamenti sono ancora fermi». I dipendenti sono 680 (di cui 107 in servizio nella partecipata Siracusa Risorse), nessun precario. «Non siamo in una condizione florida - aggiunge Arnone - ma stiamo risanando i conti attraverso l'alienazione di beni, l'internalizzazione di servizi, il trasferimento di scuole in affitto. Dall'azze - rament dei dirigenti risparmieremo fra 800 e 900 mila euro». Ragusa, stop all'assistenza E ancora Ragusa. «Gli stipendi finora sono regolari - dice il commissario straordinario, Dario Cartabellotta - ma già da ottobre ci saranno criticità. I servizi sono fermi: non ci sono soldi per le scuole, per la viabilità, per i disabili. Il bilancio non è stato approvato e abbiamo segnalato alla Corte dei Conti uno squilibrio finanziario di 8 milioni». E a causa dello stop all'a sistenza per gli studenti disabili delle scuole del Ragusano, la Cgil promuove per martedì,  dalle 9.30, un sit-in davanti alla sede della Prefettura.
Il «conto» di Caltanissetta
A Caltanissetta dove il futuro è appeso a un contenzioso contro lo Stato vinto dall'ente di fronte alla Corte europea: la vertenza vale 45 milioni che risanerebbero le casse del Libero consorzio ma è difficile stabilire i tempi entro cui questi soldi potrebbero arrivare nelle casse. Soffrono meno le tre Città metropolitane, grazie a piccole quote di tributi propri e agli avanzi di amministrazione da sfruttare. Dipendenti sotto quota 5 mila Nelle nove ex Province il personale in servizio al 31 dicembre 2014 era composto da 5.508 dipendenti (fra personale a tempo indeterminato e precari), per effetto dei pensionamenti e del blocco del turn over il numero è sceso poco sotto i 5 mila. Con l'abolizione delle Province, nelle altre regioni, questo personale è transitato agli enti locali. Seavvenisse anche in Sicilia, i 22 mila precari vedrebbero sfumare la stabilizzazione già a forte rischio. Vincoli di spesa e fabbisogni di personale rendono molto difficile la stabilizzazione di tutti. Di questa ampia platea di 22  precari circa 14.500 sono quelli in servizio nei Comuni (e negli enti in dissesto a carico delle casse regionali), altri 5 mila sono Asu, circa 2 mila quelli del comparto sanità. Una situazione difficile da far quadrare. Intanto «mercoledì - dice l'assessore Lantieri - in Conferenza delle autonomie locali procederemo al riparto di 19,5 milioni, uno e mezzo destinati ai disabili». Una parte di queste somme è stata già anticipata, restano da erogare circa 13 milioni e mezzo che potrebbero arrivare entro un paio di settimane dall'approvazione del riparto. Altri nove milioni sono previsti nella manovra. Ma da più parti la voce è unica: questi soldi non bastano. La protesta dei sindacati Intanto martedì, alla riapertura d'aula, i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl preannunciano un sit in davanti a Palazzo dei Normanni. «Il rinvio della manovra d'assestamento è stato un fatto gravissimo che ha contribuito a fare esplodere la disperazione dei lavoratori delle ex province - dicono il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi, ed il segretario regionale, Paolo Montera -il disastro delle Province, le incertezze cui vanno incontro i precari ella pubblica amministrazione siciliana, i bilanci che gli enti locali non possono chiudere rappresentano una situazione drammatica che ha già creato forti tensioni sociali. Il governo regionale e quello nazionale si siedano a un tavolo e discutano subito di soluzioni definitive per le stabilizzazioni dei precari e i trasferimenti negati alle Province, per la mancata applicazione, in prima battuta, della legge Delrio. Soluzioni concrete che passino attraverso la immediata convocazione della cabina di regia per il precariato e dell'osservatorio per le ex province».

Il piano per il sud. Fondi per la rete idrica di Agrigento ed il Parco archeologico, ma anche altri progetti
L'elenco delle opere da realizzare in provincia
Tanti i progetti agrigentini inseriti  nel Patto per la Sicilia firmato ieri davanti al Tempio della Concordia. Tra i progetti più attesi il rifacimento della rete idrica e quello per il consolidamento del costone San Gerlando su cui insiste la cattedrale; sei milioni per gli scavi del Parco archeologico. Ecco invece tutti gli altri progetti. Ad Aragona finanziati interventi urgenti di messa in sicurezza dell'area di piazza Cairoli, progetto da 1.500.000 di euro; a Palma  di Montechiaro la pulitura del canale di gronda (650.000 euro). Due progetti per Porto Empedocle: uno per il consolidamento del costone a valle del quartiere Bellavista (2.000.000 euro) e un altro per la sistemazione di T. Spinola (516.456 euro). A Raffadali lavori di ripristino di una strada (1.942.427 euro). In elenco, l'impianto compostaggio di Ravanusa, progetto da 20.000.000 di euro. Sempre a Ravanusa  altri due progetti: consolidamento della zona est dell'abitato (2.865.000 euro) e delle aree a valle  (1.934.519 euro). A Campobello di  icata progetto per mitigazione del  rischio idrogeologico dell'area a nord dell'abitato (1.936.000 euro). A San Giovanni Gemini, consolidamento nelle zone Melaco, Piano di  Corte e Vrachi di Lizzu (10.245.000 euro). A Cammarata consolidamento area in prossimità di via Roma (2.380.000 euro) e altri due progetti di consolidamento della zona Sant'Agostino e Terra Rossa: uno 3.600.000 euro l'altro da 5.140.000 euro. A Realmonte consolidamento della zona sud-ovest del centro abitato (400.000 euro). Due progetti a Cattolica Eraclea per il consolidamento del costone roccioso di Capo Bianco: uno da 1.170.000 euro e un altro da 1.480.000 euro. Tre progetti per Montallegro: consolidamento scarpata a valle del serbatoio comunale (820.000 euro); interventi di messa in sicurezza del costone roccioso sovrastante via Roma (417.713 euro) e del costone a ovest dell'abitato (1.500.000 euro). A Bivona finanziata la sostituzione di un tratto di condotta in contrada Valaca (690.000 euro); a San Biagio Platani lavori di consolidamento della porzione di versante su cui sorge il depuratore (1.150.000 euro). A Sant'Angelo Muxaro due progetti per il consolidamento del costone roccioso (1.508.000 euro) e del versante meridionale a salvaguardia del centro abitato (1.160.000 euro). A Calamonaci lavori urgenti per la messa in sicurezza della vasca a servizio del Sistema Idrico Castello (480.000 euro). Lampedusa e Linosa: per il presidio territoriale tre progetti per complessivi 1. 650.000 di euro; per i porti 1.648.821; per la viabilità 1.500.000; per le fognature 500.000; per l'edilizia scolastica 80.000 euro. Questi e altri cantieri partiranno tra il 2016 e il 2017 nell'Agrigentino grazie al Patto per la Sicilia. (*CAGI*)

Lunedì 12 settembre

Discarica. A utilizzarla sono 17 Comuni dell'Ato AG1. L'ampliamento dell'impianto consentirà di risolvere il problema dello smaltimento rifiuti per almeno dieci anni
I lavori in corso alla discarica Salinella-Saraceno
Salinella 23 milioni per la nuova vasca
Giuseppe Pantano
Nel Patto per la Sicilia sottoscritto ad Agrigento dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta, ci sono anche 23 milioni di euro per la realizzazione della vasca V5 nella discarica Salinella-Saraceno. L'ampliamento della discarica e l'aumento della percentuale della differenziata, già migliorato negli ultimi mesi nel versante occidentale della provincia, consentirà, secondo  la valutazione degli esperti, di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti per almeno dieci anni in una vasta area del territorio agrigentino. L'impianto si trova nel territorio di Sciacca, ma serve 17 comuni agrigen tini che fanno parte dell'Ato AG1. In questa discarica sono stati completati da qualche giorno i lavori che consentiranno all'impianto di diventare centro di trasferenza dove potere effettuare la prima selezione. Entro il prossimo mese di novembre la discarica sarà attrezzata con il tritovagliatore e l'impianto di biostabilizzazione e potrà sostiture, sempre per gli stessi comuni, l'impianto di Lentini. E' un  lavoro a tappe quello che viene svolto nell'impianto e che, complessivamente, prevede, per questa prima fase, una spesa di circa un milione e 200 mila euro, finanziati dalla Regione. A giorni si attende il collaudo a seguito dei lavori già eseguiti e l'arrivo delle attrezzature per il centro di trasferenza. Per la fase successiva si sono presentate 12 ditte, la procedura prevede il sorteggio di 10 e la valutazione del progetto esecutivo. Poi si avvierà la seconda fase e, completati i lavori, a quanto pare nel prossimo mese di novembre, la discarica potrà ricevere tutti i rifiuti, sostituendo, per i comuni dell'Ato Ag1, l'impianto di Lentini. Questi comuni dopo la chiusura della discarica Salinella-Saraceno, a luglio dello scorso anno, conferivano i rifiuti a Siculiana. Poi, quando l'impianto della Catanzaro è stato chiuso, parte dei comuni, tra i quali Sciacca, sono stati smistati verso la discarica di Lentini ed il centro di trasferenza di Alcamo. Una vasca, la V3, è stata ampliata nei mesi scorsi con una spesa di poco inferiore ai 400 mila euro. Ma l'arrivo dei fondi del Patto per la Sicilia cambierà totalmente le prospettive dell'impianto. "Per almeno 10 anni con la nuova vasca e migliorando la differenziata non ci saranno problemi per smaltire i rifiuti in questo territorio - assicura il presidente della Srr, la società che gestisce l'impianto, Vincenzo Marinello - e questo grazie a un progetto, esecutivo, del quale già disponevamo. C'è stato un iter di cinque anni che è stato già completato e adesso, nel momento in cui l'assemblea dei soci delibererà di fare espletare la gara, noi manderemo gli atti all'Urega. A mio parere già entro il prossimo mese di ottobre si potrà andare al bando e all'inizio del prossimo anno iniziare i lavori per essere completati entro un anno e mezzo". La discarica serve oltre a Sciacca anche Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montevago, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, Santa Margherita Belice, Santo Stefano di Quisquina e Villafranca Sicula. (*GP*)

Sciacca. A Capo San Marco il «Tarta Day», giornata di sensibilizzazione promosso da Marevivo e dall'Istituto Zooprofilattico della Sicilia porto empedocle
Liberate due tartarughe «Caretta caretta»
In spiaggia festa dell'ambiente coi volontari

I 2 esemplari in cura per un mese: una aveva ingoiato plastica, l'altra era stata ferita da un amo
Sulla spiaggia di Capo San Marco c'è anche un nido di tartarughe  «Caretta caretta» che viene costantemente monitorato dai volontari in attesa della schiusa delle uova.
Giuseppe Pantano
Sciacca
Due tartarughe "Caretta caretta" sono state liberate nel mare di Sciacca. Grande festa, soprattutto per i più piccoli, sulla spiaggia di Capo San Marco, con Marevivo e gli operatori del progetto Open Beach del dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale che hanno animato il "Tarta Day", giornata d'informazione e sensibilizzazione sui temi della tutela del mare e della tartaruga "Caretta caretta".  L'evento è stato un'occasione per approfondire i temi della tuteladelle spiagge e del mare coinvolgendo,  soprattutto, i più piccoli. Grazie alla collaborazione dell'istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, divenuto oramai centro di referenza nazionale di monitoraggio e recupero delle tartarughe  marine, sono state liberate due tartarughe. "Si tratta di due tartarughe che erano in degenza da noi da circa un mese - dice Fabio Galluzzo, dell'Istituto Zooprofilattico - e una è stata sottoposta a una terapia di circa una settimana e poi ad esofagotomia per l'asportazione di un amo dall'esofago. L'altra è stata trovata da un privato che l'ha consegnata alla Capitaneria di Porto di Milazzo.    eva ingoiato plastica ed è stata sottoposta a due cicli di lattulosio. Arrivano dalle isole Eolie, da Filicudi e Lipari".  Con quelle liberate a Sciacca sono 23 le tartarughe rimesse in mare dall'Istituto Zooprofilattico. Entro la fine dell'estate ne saranno liberate altre tre. Presente a Sciacca anche Eleonora La Cavera, responsabile di Ittiopatoligia dell'Istituto Zooprofilattico. Il 2 luglio scorso altre due tartarughe "Caretta caretta" sono state liberate in mare, a Sciacca, una delle quali munita di un localizzatore satellitare che consentirà, per un anno, di conoscerne gli spostamenti. Il Centro nazionale di monitoraggio e recupero di tartarughe, dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia ha segnato un altro importante traguardo rimettendo in mare altre tartarughe. Quelle dotate del localizzatore, sofisticatissimo meccanismo tecnologico prodotto negli Stati Uniti, collegato con un sistema di monitoraggio francese, permettono ai biologi marini di conoscere gli spostamenti delle "Caretta caretta", studiarne i flussi migratori, capire quali sono le temperature ideali per la loro sopravvivenza e le rotte che preferiscono. Un ruolo di primo piano hanno svolto i volontari di Marevivo e tutto il gruppo dell'associazione guidato dal responsabile, Fabio Galluzzo. Quest'ultimo ha prelevato, materialmente, da una vasca, assieme al vice sindaco di Sciacca, Silvio Caracappa, una delle tartarughe poi messe in mare. "In tre anni - dice  Eleonora La Cavera - mai nessuna delle tartarughe che abbiamo rimesso in mare è tornata e questo è un bel segnale e premia ulteriormente il nostro lavoro". E sulla spiaggia di Capo San Marco c'è anche un nido che viene costantemente monitorato dai volontari in attesa della schiusa. (*GP*)

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