Giornale di sicilia
Rifiuti, non piace all'Ars la riforma del governo
L'iter si complica,oltre 100 emendamenti
Proposte di modifica al testo della Contraffatto anche da parte del Pd. Impianti e personale i temi più controversi
Il nuovo sistema di gestione, frutto di un accordo con lo Stato dopo l'emergenza estiva, rischia di arenarsi. Mentre Legambiente annuncia un esposto contro le ordinanze sulle discariche.
Giacinto Pipitone
Una pioggia di emendamenti sulla riforma del sistema di gestione dei rifiuti in cantiere all'Ars. Oltre cento proposte di modifica sono arrivate in commissione, segnale che il Parlamento non vuole approvare in modo secco il testo presentato dal governo in base a un accordo con lo Stato. Il testo che da oltre un mese è al vaglio della commissione Ambiente è quello presentato dall'assessore renziana Vania Contrafatto. Rientra negli accordi di giugno con lo Stato per ottenere il sostegno necessario a uscire alla crisi estiva.Il disegno di legge cancella la riforma del 2009 (quella, mai del tutto applicata, che ha introdotto le Srr) e torna al sistema degli Ato, enti pubblici a cui partecipano i Comuni associati. Saranno nove e dunque si ridurrà il numero delle società di Comuni autorizzate a gestire il sistema. E sarà vietato un fenomeno oggi diffusissimo: la gestione autonoma di singoli Comuni. L'Ato funzionerà da organo direttivo: bandirà le gare per assegnare il servizio di raccolta e deciderà quanti e quali i mpianti di smaltimento realizzare nel territorio (che avrà i confini delle vecchie Province). Un testo agile, che però non ha raccolto il consenso incondizionato nemmeno della maggioranza. Il Pd ha presentato parecchi emendamenti. Giovanni Panepinto, per esempio, ha chiesto la possibilità di aumentare il numero degli Ato, oggi fissato in 9. La maggior parte degli emendamenti depositati in commissione riguarda però impianti e personale. I primi non sono previsti nella legge: termovalorizzatori, impianti di compostaggio o biostabilizzazione sono previsti nel piano rifiuti che viaggia in via amministrativa ma i deputati stanno provando a inserire la previsione degli impianti nella legge per vietarli o autorizzarli a seconda dei casi. Una valanga di emendamenti riguarda il futuro del personale. Oggi nelle Srr e nelle imprese che vi gravitano attorno sono impiegate circa 11 mila persone. La legge messa a punto dalla Contrafatto, magistrato prestato alla giunta, prevede che i dipendenti del vecchio sistema possano transitare nei nuovi enti a patto che siano stati assunti prima del 2009 (come prevede la vecchia legge sui rifiuti) o per concorso. Tra l'altro è previsto che al settore venga applicato il contratto collettivo Regione-Autonomie Locali e che la differenza frutto di eventuali stipendi oggi superiori venga riassorbita gradualmente. Di fronte a queste norme sono arrivate decine di emendamenti da parte dei deputati che - generalmente - puntano a ottenere maggiori garanzie per il personale oggi in servizio nel settore. Il tentativo sembra quello di salvarecategorie che rischiano di restare fuori dai nuovi enti. I grillini, ha spiegato Gianpiero Trizzino, hanno presentato una quarantina di emendamenti con cui bocciano tutta la legge: «Non cambia nulla rispetto al passato e non risolve il problema delle passività degli Ato». Infine, molti degli emendamenti arrivati in commissione propongono di ampliare la platea degli enti coinvolti dagli Ato nella fase decisionale: vengono previste dai deputati varie forma di pa rtecipazione da parte di cittadini e sindacati. Mariella Maggio (Pd), presidente della commissione Ambiente, ha coinvolto nella fase di discussione della riforma sindaci, sindacati e associazioni di categoria e ora prova ad accelerare i tempi della votazione: «Stiamo studiando gli emendamenti arrivati per valutare casi di inammissibilità. Sono convinta che dalla prossima settimana si possa iniziare a votare. C'è urgenza di approvare questa legge». La fretta è determinata dal fatto che a novembre dovrebbe iniziare la sessione di bilancio in cui è possibile esaminare all'Ars solo la Finanziaria. Un ritardo provocherebbe uno spostamento del voto per i rifiuti a gennaio. Per questo motivo anche la Contrafatto tende la mano al Parlamento: «Abbiamo ricevuto gli emendamenti e li stiamo esaminando. Quelli che determinano un miglioramento della legge saranno presi in considerazione. Per quanto riguarda il personale ricordo che il mio testo offre già le garanzie necessarie. Spero che la legge possa essere approvata in fretta». Intanto anche i piani che stanno viaggiando in via amministrativa subiscono contestazioni. Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente, ha annunciato un ricorso gerarchico al presidente della Regione contro le ordinanze che lo stesso Crocetta ha firmato in estate per derogare ai limiti di riempimento delle discariche.
Enti locali. Attualmente la pianta organica è composta da 623 dipendenti
L'ex Provincia approva il bilancio,
meno fondi per le politiche sociali
Via libera ai documenti contabili dell'ex Provincia. Il commissario straordinario, Roberto Barberi ha approvato il bilancio di previsione 2016 e il Documento Unico di Programmazione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il bilancio di previsione 2016 tiene conto di entrate per un totale di 43.636.332,36 euro. Queste sono costituite da entrate tributarie per 24.873.374,22 euro, trasferimenti da altri enti per 8.041.078,90 euro, entrate extratributarie per 1.115.873,80 euro, entrate in conto capitale per 9.330.000 euro. Spese correnti per 43.150.208,20 euro e spese per investimenti per 21.409.997,82 euro fanno parte delle uscite previste per il 2016. Le spese per gli investimenti sono destinate prevalentemente agli interventi sulla viabilità interna, per le infrastrutture stradali, all'edilizia scolastica provinciale e alle scuole. Previsti, ma ulteriormente ridotti, i fondi per le "Politiche Sociali" in favore dei portatori di disabilità grave che frequentano le scuole superiori nel territorio provinciali. Utilizzato un avanzo di amministrazione pari a 12.331.274,63 per le spese correnti, di cui 3.794.363,60 di euro per l'estinzione anticipata dei prestiti. Inoltre è stato previsto l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per il finanziamento di spese per investimenti pari a 4.288.483,07 euro. Il bilancio di previsione 2016 fa i conti con il pesante prelievo forzoso da parte dello Stato introdotto nella legge di stabilitàche, purtroppo, riduce notevolmente la capacità di assicurare i servizi assegnati dalla legge che riguardano direttamente i cittadini, ad iniziare dall'edilizia scolastica e dalla viabilità provinciale. Continua l'ulteriore diminuzione della spesa per il personale scesa anche nel 2016. Attualmente la pianta organica è composta da 487 dipendenti a tempo indeterminato e 136 a tempo determinato. (*PAPI*) Paolo Picone
Vertice al comune. Dopo la protesta dei titolari di aziende agricole. Nino Indelicato: «Ci sono produttori rimasti fuori dalle aree delle proprie aziende»
Sciacca, strade rurali: speranza solo dai bandi europei
Sciacca
Una riunione operativa per sfruttare le opportunità offerte dal nuovo bando di finanziamenti europei per la manutenzione o realizzazione delle strade rurali. Si è svolta ieri mattina al Comune di Sciacca, convocata dal vice sindaco e assessore all'Agricoltura, Silvio Caracappa, presenti funzionari dell'ufficio Tecnico comunale e dell'assessorato regionale dell'Agricoltura."Si sono approfonditi - dice l'assessore Silvio Caracappa - i contenuti del bando PSR Sicilia misura 4.3.1. che prevede, in particolare, il sostegno a investimenti nell'infrastruttura necessaria allo sviluppo, all'ammodernamento e all'adeguamento dell' agricoltura e della silvicoltura - viabilità interaziendale e strade rurali per l'acces - so ai terreni agricoli e forestali. Si sono esaminate, quindi, nel dettaglio, le possibilità offerte dall'avviso pubblico. Si è anche fatto il punto della situazione della viabilità rurale del nostro territorio, delle urgenze cui far fronte e delle progettualità ammissibili che si possono presentare a finanziamento entro la fine dell'anno. E' un bando aperto, rivolto sia agli enti pubblici come i Comuni sia alle associazioni di coltivatori diretti. Per quanto ci riguarda, presenteremo entro la data di scadenza dei progetti da far finanziare con i fondi comunitari. Ma chiedo ai singoli imprenditori di fare ognuno la propria parte e di partecipare al bando con propri progetti per mettere in sicurezza e rendere agibili strade disastrate o realizzare nuovi collegamenti viari. A tal proposito un'azione importante potranno svolgerla le associazioni di categoria che, attraverso i propri tecnici di fiducia, potranno elaborare e presentare una serie di progetti - conclude Caracarappa - rispetto a tante strade interpoderali della città che oggi presentano una condizione precaria". "Una viabilità rurale migliore di quella attuale - dice Nino Indelicato, di Alleanza Agricola - favorisce notevolmente i produttori che possono raggiungere i fondi in condizioni migliori, di maggiore sicurezza. Spesso, invece, sono costretti addirittura a percorrere strade alternative oppure a danneggiare i loro mezzi. Mi auguro che adesso ci sia un'inversione di tendenza - conclude Indelicato - anche verso la considerazione di questo problema". La condizione di molte strade rurali del territorio saccense è particolarmente precaria, ma anche la situazione delle strade urbane non è delle migliori e il Comune, pochi giorni fa, ha bandito una gara per lavori di manutenzione straordinaria e sistemazione delle strade comunali urbane per un importo di 273 mila euro ed affidato alla ditta Alfa Costruzioni ulteriori interventi di manutenzione delle strade, anche quelle extraurbane, per un importo di 13 mila euro. L'appalto da 273 mila euro prevede il termine ultimo per la presentazione delle offerte il 21 novembre prossimo. La gara verrà espletata presso il Libero Consorzio di Agrigento e il termine di esecuzione dei lavori è stabilito in 60 giorni. I lavori sono stati finanziati dal Comune, ma questo è uno degli interventi per i quali la giunta guidata dal sindaco Fabrizio Di Paola ha optato per l'accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti. (*GP*)
Agrigento Notizie
Ex Provincia, al via formazione turistica sulle strutture ricettive
Inizieranno domani gli incontri formativi in materia di autorizzazione, classificazione e vigilanza sulle strutture ricettive nel settore turistico. Gli incontri organizzati dal settore Turismo del Libero Consorzio di Agrigento si svolgeranno dalle 9 alle 14, nell'aula S. Pellegrino in via Acrone ad Agrigento. Numerosissime le adesioni da parte di Enti pubblici e strutture private per approfondire la normativa per l'apertura e la vigilanza delle strutture turistiche, in particolare quella relativa ai bed and breakfast. Il 12 ottobre l'evento è riservato ai pubblici dipendenti, in particolare addetti o responsabili del SUAP oltre ai funzionari della Camera di Commercio. Saranno presenti anche funzionari dell'Amministrazione Regionale. Il programma della prima giornata si occuperà della funzione pubblica in materia di strutture ricettive, differenziazione delle competenze tra Comuni, Libero Consorzio e CCIAA di Agrigento. Introduce e modera i lavori Achille Contino, Dirigente del Settore Turismo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Saverio Panzica, già dirigente regionale Sicilia del settore classifiche turistiche ed esperto di legislazione turistica, si occuperà della "disciplina giuridico - amministrativa per le strutture turistico ricettive aperte al pubblico e private nel rispetto della legalità nel contesto della libera concorrenza". Sono previste alcune testimonianze degli organi di polizia e sicurezza che chiariranno aspetti fiscali e relativi alla sicurezza degli ospiti. L'incontro formativo del 13 ottobre è invece diretto principalmente ai responsabili di strutture ricettive che si occupano di amministrazione ed accoglienza, ai rappresentanti delle Associazioni di categoria, ma anche agli altri operatori del settore privato che intendono avviare una nuova struttura ricettiva. Introduce e modera i lavori Achille Contino, dirigente del Settore Turismo del Libero Consorzio, relatore Saverio Panzica. Anche nella seconda giornata si parlerà della "disciplina giuridico - amministrativa per le strutture turistico ricettive aperte al pubblico e private nel rispetto della legalità nel contesto della libera concorrenza".
Bufera nella maggioranza di Crocetta, diktat di Ncd, Udc contro i rinvii d'aula e Pd chiede la verifica
blogsicilia
E' una vera e propria bùfera qùella interna alla già traballante maggioranza che sostiene il governo regionale presiedùto da Rosario Crocetta. I malùmori sono tanti e sù fronti diversi.
Lo scossone più forte arriva dall'Ncd. Un vero e proprio diktat con tanto di minaccia di abbandonare la maggioranza è arrivato oggi dal capogrùppo del partito all'Ars, Nino D'Asero. E' stata la gestione del capitolo Formazione professionale, e in particolare, l'esito dell'Avviso 8 che potrebbe portare a ùlteriori 2.500 licenziamenti nel settore, a provocare la rabbia del partito di Angelino Alfano. "Togliamo il nostro sostegno alla maggioranza, - avverte D'Asero - fin dalla sedùta in corso, se non ci saranno garanzie di risolùzione per alcùni dei temi importanti che attanagliano la Sicilia a cominciare dall'esito dell'avviso 8 dell'offerta formativa". E il grùppo, ha depositato oggi stesso ùn ddl sùlla Formazione professionale, ribadendo di aspettare "solùzioni da parte del governatore mentre, in caso contrario, comincerà ùna nùova stagione politica che non ci vedrà più sostenere l'azione di governo in Aùla".
Il grùppo del Psi, costitùito dai depùtati ex Megafono (Giovanni Di Giacinto, Antonio Malafarina, Nino Oddo e Antonio Ventùrino), fino a pochi mesi fa fedelissimi al governatore Crocetta e, di fatto, già fùori dalla maggioranaza sottolineano che "dopo il diktat del capogrùppo di Ncd, in cùi si leva l'appoggio al governo regionale se non ci saranno garanzie di risolùzione per alcùni dei temi importanti che attanagliano la Sicilia, prendiamo atto che il governo Crocetta non ha la maggioranza in Aùla e che pezzi di maggioranza non vogliono votare le misùre necessarie come i debiti fùori bilancio e il rendiconto 2015, obbligatori per legge per la fùtùra approvazione dell'assestamento di bilancio, in cùi sono previste ùna serie di risorse indispensabili per i Liberi Consorzi e per far fùnzionare servizi fondamentali come qùelli relativi all'assistenza ai diversamenti abili, ma anche ùlteriori somme alla formazione professionale"
"Lo stallo sùl ddl sùi debiti fùori bilancio è irresponsabile e non più tollerabile". E' qùesto il motivo del malcontento espresso Mimmo Tùrano, capogrùppo dell'Udc all'Ars, dopo che per la qùarta volta consecùtiva è mancato il nùmero legale in Aùla per il voto finale sùl provvedimento. "La mancata approvazione del ddl sùi debiti fùori bilancio - spiega Tùrano - è ancora più grave perché blocca anche l'approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2015. Le ripetùte assenze tra i banchi della maggioranza e perfino del mio grùppo sono ingiùstificabili e in alcùni casi opache. Non è possibile giocare sùlla pelle dei siciliani".
Sono sempre le assenze tra i banchi della maggioranza che spinge Lùca Sammartino, depùtato renziano del Pd, a chiedere al presidente Crocetta la convocazione ùrgente di ùn tavolo per la verifica di maggioranza. "Se l'attùale composizione 'politica' del governo non è in grado di garantire i regolari lavori, - sostiene Sammartino - si torni a solùzioni diverse ma si esca da qùesta impasse sùbito. Non si pùò continùare a giocare sùlla pelle della Sicilia una partita che poco ha a che vedere con gli interessi della Regione". Poco dopo la presa di posizione di Sammartino, Alice Anselmo, capogrùppo democratica all'Ars, comùnica di "aver concordato con i depùtati del Pd di convocare per domani alle 12 i capigrùppo di maggioranza e il presidente della Regione o ùn sùo delegato per fare chiarezza. Non è ammissibile che per ben qùattro votazioni consecùtive i lavori d'aùla siano stati fermati dalla mancanza del nùmero legale a caùsa dell'assenza ingiùstificata di alcùni grùppi parlamentari".
Sicilia24h
Formazione turistica sulle strutture
ricettive in programma il 12 e 13 ottobre
Inizieranno domani gli incontri
formativi in materia di autorizzazione, classificazione e vigilanza
sulle strutture ricettive nel settore turistico. Gli incontri
organizzati dal settore Turismo del Libero Consorzio di Agrigento si
svolgeranno dalle ore 9:00 alle 14:00, nell'aula S. Pellegrino in
via Acrone ad Agrigento. Numerosissime le adesioni da parte di Enti
pubblici e strutture private per approfondire la normativa per
l'apertura e la vigilanza delle strutture turistiche, in
particolare quella relativa ai bed and breakfast.
Il 12 ottobre l'evento è riservato
ai pubblici dipendenti, in particolare addetti o responsabili del
SUAP oltre ai funzionari della Camera di Commercio. Saranno presenti
anche funzionari dell'Amministrazione Regionale. Il programma della
prima giornata si occuperà della funzione pubblica in materia di
strutture ricettive, differenziazione delle competenze tra Comuni,
Libero Consorzio e CCIAA di Agrigento. Introduce e modera i lavori
Achille Contino, Dirigente del Settore Turismo del Libero Consorzio
Comunale di Agrigento. Saverio Panzica, già dirigente regionale
Sicilia del settore classifiche turistiche ed esperto di legislazione
turistica, si occuperà della "disciplina giuridico -
amministrativa per le strutture turistico ricettive aperte al
pubblico e private nel rispetto della legalità nel contesto della
libera concorrenza". Sono previste alcune testimonianze degli
organi di polizia e sicurezza che chiariranno aspetti fiscali e
relativi alla sicurezza degli ospiti.
L'incontro formativo del 13 ottobre è
invece diretto principalmente ai responsabili di strutture ricettive
che si occupano di amministrazione ed accoglienza, ai rappresentanti
delle Associazioni di categoria, ma anche agli altri operatori del
settore privato che intendono avviare una nuova struttura ricettiva.
Introduce e modera i lavori Achille Contino, dirigente del Settore
Turismo del Libero Consorzio, relatore Saverio Panzica. Anche nella
seconda giornata si parlerà della "disciplina giuridico -
amministrativa per le strutture turistico ricettive aperte al
pubblico e private nel rispetto della legalità nel contesto della
libera concorrenza".
Approvato il bilancio di previsione
2016
Il Commissario Straordinario Roberto
Barberi ha approvato il bilancio di previsione 2016 e il Documento
Unico di Programmazione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Il bilancio di previsione 2016 tiene
conto di entrate per un totale di 43.636.332,36 euro. Queste sono
costituite da entrate tributarie per 24.873.374,22 euro,
trasferimenti da altri enti per 8.041.078,90 euro, entrate
extratributarie per 1.115.873,80 euro, entrate in conto capitale per
9.330.000,00 euro.
Spese correnti per 43.150.208,20 euro e
spese per investimenti per 21.409.997,82 euro fanno parte delle
uscite previste per il 2016. Le spese per gli investimenti sono
destinate prevalentemente agli interventi sulla viabilità interna,
per le infrastrutture stradali, all'edilizia scolastica provinciale
e alle scuole. Previsti, ma ulteriormente ridotti, i fondi per le
"Politiche Sociali" in favore dei portatori di disabilità grave
che frequentano le scuole superiori nel territorio provinciale.
Utilizzato un avanzo di amministrazione pari a 12.331.274,63 per
le spese correnti, di cui 3.794.363,60 di euro per l'estinzione
anticipata dei prestiti. Inoltre è stato previsto l'utilizzo
dell'avanzo di amministrazione per il finanziamento di spese per
investimenti pari a 4.288.483,07 euro.
Il bilancio di previsione 2016 fa i
conti con il pesante prelievo forzoso da parte dello Stato introdotto
nella legge di stabilità che, purtroppo, riduce notevolmente la
capacità di assicurare i servizi assegnati dalla legge che
riguardano direttamente i cittadini, ad iniziare dall'edilizia
scolastica e dalla viabilità provinciale.
Continua l'ulteriore diminuzione
della spesa per il personale scesa anche nel 2016. Attualmente la
pianta organica è composta da 487 dipendenti a tempo indeterminato e
136 a tempo determinato.
Scrivolibero
Cupa di Agrigento, Civiltà,
Giacalone e Spataro: "bene Armao in Consiglio Comunale"
I consiglieri comunali di Forza Italia
di Agrigento, Giovanni Civiltà, capogruppo, e Willy Giacalone, e il
consigliere indipendente, Pasquale Spataro, esprimono apprezzamento a
seguito dell' intervento del presidente del Consorzio
universitario provinciale di Agrigento, l'avvocato Gaetano Armao,
in Consiglio comunale, al fine di presentare e condividere con i
rappresentanti della cittadinanza il tracciato didattico ed economico
che si intende perseguire.
Civiltà, Giacalone e Spataro
affermano: "Utile ed efficace si è rivelata la partecipazione del
presidente Armao alla seduta del Consiglio appositamente convocata.
Il presidente ha ribadito che il Consorzio universitario della
provincia di Agrigento costituisce un punto di forza e di crescita
per il territorio, sottolineando che una provincia di frontiera
nazionale ed europea come Agrigento deve valorizzare la capacità di
offerta culturale innovativa per creare sviluppo e dialogo. E in tale
ambito l'Unione europea, lo Stato e la Regione dovranno adoperarsi.
Riteniamo opportuno, come prospettato da Armao, mantenere ben saldo
il rapporto con l'Università di Palermo, ma ciò non in modo
esclusivo ed escludente altre occasioni di compartecipazioni
didattiche ed economiche, che consentano al Polo agrigentino di
attingere da più fonti di offerta culturale arricchendo nel contempo
il proprio raggio di azione. Anche associazioni, soggetti privati,
imprenditori, saranno ben accolti nella compagine agrigentina, che
anche noi, come Armao, proiettiamo in futuro come mobile ed elastica,
e non irrigidita e limitata in se stessa. In Consiglio comunale
rilanciamo il nostro sostegno alla gestione Armao e l'impegno nella
nuova sfida senza riserve ogni qualvolta sarà necessario, a favore
del diritto allo studio degli agrigentini e del progresso del
territorio" - concludono Civiltà, Giacalone e Spataro.
Agrigento, situazione Cupa.
Vitellaro: "usciti dallo stato di precarietà"
Politica0 "Finalmente siamo usciti
dallo stato di precarietà in cui l'Università ad Agrigento
versava. Il progetto sul CUPA, proposto dal Professore Armao in Aula
Consiliare, è ambizioso, ricco e pieno di aspettative".
Lo dichiara il consigliere comunale di
Agrigento e capogruppo del movimento "Agrigento Cambia", Pietro
Vitellaro (in foto), che aggiunge:
"Adesso, il Polo Universitario può
vantare un'ottima governance. La continua disattenzione
dell'Università di Palermo nei confronti di Agrigento non ci
scoraggia anzi ci spinge a portare altre realtà Universitarie al
fine di garantire la più ampia offerta formativa di livello".
"Ci assicureremo - continua
Vitellaro - personalmente che siano garantiti e tutelati, in questo
particolare momento di rinascita e cambiamento per il CUPA, i diritti
di ogni studente, in questo senso il consiglio di amministrazione è
molto sensibile".
"Il Consiglio Comunale deve vigilare
e fornire il più concreto sostegno al Consorzio Universitario della
Città coinvolgendo ogni referente politico regionale affinché possa
compiere adeguatamente il servizio per cui è stato eletto, così
come sta avvenendo al Comune di Agrigento", conclude il consigliere
comunale.
Infoagrigento
Vicenda Cupa, se ne è discusso in
Consiglio Comunale
Si è tenuta ieri pomeriggio la
seduta straordinaria in Consiglio Comunale dedicata esclusivamente
alla critica situazione in cui versa il Polo Universitario della
Provincia di Agrigento.
Aula Sollano apre le porte al Cupa e al
suo nuovo Presidente, Gaetano Armao, chiamato a risollevare le sorti
dell'Università agrigentina. Non poteva che essere quest'ultimo
l'argomento protagonista della seduta straordinaria tenutasi ieri
pomeriggio in Consiglio Comunale e dedicata esclusivamente alla
critica situazione in cui versa il Polo Universitario della Provincia
di Agrigento, tra difficoltà economiche ed oggi anche gestionali,
considerata la chiusura da quest'anno dei corsi di Laurea in
Giurisprudenza e Architettura da parte dell'Università di Palermo.
Un incontro che - ci tiene a sottolineare in una nota il consigliere
comunale di Agrigento, Pasquale Spataro- rappresenta sicuramente "un
risultato importante, anche se resta il rammarico che si sarebbe
potuto fare prima".
Le prospettive di rilancio
dell'università agrigentina saranno sempre meno legate all'ateneo
palermitano: è questa, in sintesi, la linea ribadita dal presidente
Armao il quale, nel corso del suo intervento, ha anche parlato di un
"ritardo nell'offerta formativa" quale causa principale delle
difficoltà che oggi si trova ad affrontare l'Università di
Agrigento: lo scopo - anche questo già diverse volte ribadito ma
fino ad oggi mai attuato - sarebbe quello di indirizzare l'offerta
formativa verso attività e corsi maggiormente legati alle
peculiarità del territorio, alla sua storia e al suo patrimonio.
Idea bellissima anche se , a dirla tutta, un corso del genere già
c'era nella città dei Templi ed era quello dedicato ai Beni
Culturali, poi tristemente trasferito nella capitale siciliana.
Il neo presidente del Cupa ha poi
annunciato una prossima apertura del Corso triennale di Scienze
dell'Architettura ad Agrigento - l'unico con Unipa - che
consentirà agli studenti di proseguire poi nella strada della
specialistica direttamente a Palermo. Ufficializzata anche l'apertura
di una interlocuzione con l'Università "Kore" di Enna per
quanto riguarda l'eventuale inaugurazione di un corso di Laurea in
Giurisprudenza magari a partire dal prossimo anno. Aperte le porte
anche a nuove idee e nuovi master con altre università.
Si apre dunque uno scenario nuovo per
il Cupa: nonostante la "chiusura dei rubinetti" da parte di Unipa
e la grande incertezza circa il futuro degli studenti già iscritti a
cui dovrebbero essere garantiti i corsi fino ad esaurimento, il
salvataggio dell'Università agrigentina dovrà necessariamente
passare per la graduale "privatizzazione" della stessa: una
parola che può anche non piacere a molti ma che esprime la verità
dei fatti. L'eventuale apertura di nuovi corsi di laurea con
Università private o ancora telematiche ad Agrigento sarà
certamente l'ancora di salvezza della nostra Università quale
centro culturale ed importante punto di riferimento per tutto il
territorio agrigentino, ma non per questo la vittoria di chi
continuava a credere che "diritto allo studio" significasse anche
garantire alle famiglie il pagamento di rette meno salate.
Roberta Barone
SiciliaLive
LIBERI CONSORZI
Ex Province sul lastrico
A Siracusa tagliati i telefoni
di Salvo Toscano
Continua il calvario finanziario degli
enti d'area vasta.
PALERMO - E alla fine all'ex Provincia
di Siracusa tagliarono pure il telefono. È solo l'ultimo degli
effetti della tragica situazione finanziaria dei liberi consorzi, che
proprio a Siracusa e a Enna vede le situazioni più gravi. L'ultima
novità riguarda il consorzio aretuseo, dove sono state tagliate
linee telefoniche e Internet per morosità. "Ci è impossibile
pagare. Ci hanno lasciato qualche linea per non isolarci del tutto.
Speriamo di ricevere a breve questi trasferimenti della Regione per
sbloccare qualche pagamento", spiega il commissario Giovanni
Arnone. Il personale della ex Provincia di Siracusa non percepisce
stipendio da quattro mesi. In questi giorni le ex Province attendono
di incassare i 18 milioni trasferiti dalla Regione, un milione
arriverà nelle casse siracusane. Poi toccherà ai 9 milioni della
minifinanziaria. Briciole per gli enti al collasso. "A oggi il
disavanzo è di 26 milioni. È impossibile così fare il bilancio",
dice Arnone. Che ricorda come solo nel 2016 lo Stato abbia attinto
alle casse della ex Provincia per 19,5 milioni. Insomma, il calvario
degli enti d'area vasta continua. In attesa di un ulteriore
stanziamento che la Regione avrebbe in programma di varare da qui a
breve per dare un po' d'ossigeno.
LA SICILIA
Il. PRESIDENTE DEL CUPA ha
relazionato ieri al Consiglio comunale la situazione del Consorzio
ARMAO: "PUNTIAMO AL RILANCIO"
Non sono state nascoste le
difficoltà esistenti, compreso il numero di iscritti.
Solo 100 nuovi iscritti, un bilancio in
carenza di ossigeno e margini di manovra strettissimi, tanto da
lasciar presagire anche il rischio di una riduzione del personale
oggi in servizio. Insomma, niente da festeggiare.
Il presidente del Consorzio
universitario Gaetano Armao arriva in Consiglio comunale per la
seduta aperta e dedicata al futuro del Cupa con un leggero ritardo ma
prende subito la parola e snocciola, passo dopo passo, presente e
futuro de Agrigentina.
"Il Cupa non chiuderàha garantito
subito -", aggiungendo però che con Unipa non credo possano
sorgere nuovi corsi. Bisogna prendere atto che Palermo ha fatto una
scelta, rispettabile, ma non compatibile con il futuro del Consorzio"
Il riferimento chiaro è alla chiusura di 4 corsi su 5 d quelli che
si svolgevano ad Agrigento, svuotando di fatto l'offerta formativa.
così quest'anno ci sono state so lo 100 nuove iscrizioni e più
di queste non potevano materialmente esserci e per gli studenti
dei corsi ad esaurimento non c oggi, alcun fu turo. L'unica
concessione che potrà esserci da Palermo è solo un nuovo corso in
architettura triennale che, però, è ancora da formalizzare. Altre
iniziative formative riguarderanno due università la "Kore" di
Enna, che in città potrebbe portare i corsi di Giurisprudenza ed
Economia del Turismo e la Lum di Casamassima, per corsi finalizzati a
formare responsabili amministrativi specializzati per aziende e
pubbliche amministrazioni. Palazzo Tomasi, che il Comune sta
formalmente offrendo all'università, diventerà invece un centro
specialistico per ospitare i master, in un più complessivo
investimento sul centro storico di Agrigento. Tutte iniziative che
saranno trasformate in concreto solo ne] prossimo anno accademico,
Quest'anno, ha spiegato Armao, nulla poteva essere fatto, a punto
che non avverrà nemmeno l'inaugurazione dell'Anno universitario,
ad eccezione di una cerimonia per dedicare un'aula della struttura
di via Quartararo a Ignazio Melisenda Giambertoni. Le basi per l'anno
prossimo, tuttavia, sono state getta te. Se non fossimo intervenuti
subito spiega Armao - i flussi si sarebbero spostati verso altre
università e nessuno avrebbe avuto più interesse ad aprire nuovi
corsi". De) resto, dai dati forniti dall'ex assessore regionale,
Cupa rappresenta una scelta territorialmente centrale. "Stando a
quanto abbiamo potuto verificare ha detto in aula 'Sollano' -
su 100 studenti, in caso di chiusura solo 20 andrebbero a Palermo, ma
40 non andrebbero più all'università".
E il personale? Oggi il carico per i
conti asfittici del Cupa è eccessivo, "Puntiamo a recuperare circa
200mi- la euro entro questo anno ha detto Armao grazie ai
pensionamenti e al demansionamento. Oggi abbiamo 15 lavoratori per
100 nuovi studenti. Prima d incidere sui livelli occupazionali
vediamo se riusciamo a recuperare, se non ci riusciremo dovremo
purtroppo farlo comunque". Poi A ha lanciato un appello alla
politica: perché contribuisca in primis in termini di risorse,
facendo tornare tra i soci Comuni e gli ordini professionali. E il
Libero Consorzio? "Ad oggi -ha detto il presidente non ci sono
stati rapporti, e me ne dispiaccio". L'Ente deve comunque somme
importanti al Cupa e, a su assenza, già dal prossimo anno rischia t
far salta re il banco, 'Con il ritorno della politica conclude
Armao speriamo vi sia un ritorno di responsabilità".
GIOACCHINO SCHICCHI