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rassegna stampa dal 15 al 17 ottobre 2016

Giornale di Sicilia

Sabato 15 ottobre 2016

Pensioni, cosa cambia tra prestiti e aumenti
Dall'1 maggio via all'«anticipo», possibile con almeno 36 anni di contributi. «Troppi» per la Cgil: Renzi si rimangia la parola
Barbara Marchegiani - Alessia Tagliacozzo
ROMA
Un tetto di reddito pari a 1.350 euro lordi al mese e almeno 30 anni di contributi versati (se disoccupati o disabili) e 36 anni (se impegnato in un lavoro faticoso) per accedere alla cosiddetta Ape agevolata, l'anticipo pensionistico che, attraverso un reddito ponte, sarà a carico dello Stato e che verrà estesa ad edili, maestre d'asilo e alcune tipologie di infermieri. Sono le principali novità emerse dal confronto tra il governo, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, e i sindacati, sul pacchetto previdenziale che oggi entrerà nella legge di Bilancio 2017. Ma quella sui contributi è una novità che non piace affatto alla Cgil. «Il governo Renzi - attacca il sindacato guidato da Susanna Camusso - si rimangia la parola: 30 anni di contributi invece di 20 per Ape social». Le risorse per le pensioni dovrebbero ammontare a circa 1,5-1,6 miliardi di euro per l'anno prossimo, 6 miliardi di euro nel complesso - come già emerso in occasione dell'intesa del 28 settembre - in tre anni. L'Ape partirà il prossimo primo maggio. «Stiamo lavorando al meglio per trovare un punto di equilibrio», afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. I sindacati apprezzano «lo sforzo » di individuare le categorie da inserire nei lavori gravosi. Ma chiedono che da un lato il tetto di 1.350 euro venga alzato e dall'altro che gli anni di contributi necessari (30-36 anni) per l'Ape social venga abbassato. Sono troppi, afferma la Cgil, e ad essere penalizzate saranno soprattutto le donne, che più degli uomini hanno carriere discontinue: vuol dire «aver inventato all'ultimo giro dei criteri per escludere», attacca Camusso, con «nuove barriere per ridurre la platea». Ecco in sintesi le novità previste:
Ape, anticipo pensionistico volontario. Chi compie 63 anni e quindi è distante meno di 3 anni e sette mesi dall'età di vecchiaia potrà andare in pensione anticipata grazie al prestito pensionistico. L'Ape è esente da imposte ed è erogata ogni mese per 12 mensilità. Il prestito sarà restituito in 20 anni con una rata sulla pensione del 4,5%-4,6% per ogni anno di anticipo rispetto all'età di vecchiaia. Quindi, in pratica, con l'anticipo massimo (tre anni e sette mesi) e una pensione certificata dall'Inps di 1.500 euro si avrebbe una rata sulla pensione di poco più del 16% pari a poco più di 240 euro. Il meccanismo non è neutro per le casse dello Stato, dato che la rata non copre completamente la restituzione del capitale né gli interessi e il premio assicurativo. In caso di premorienza il capitale residuo sarà rimborsato dall'assicurazione e quindi non si rifletterà sulla pensione di reversibilità o sugli eredi.
Ape agevolata. Le persone in situazione di difficoltà come disoccupati, disabili e parenti di primo grado e conviventi di disabili, ma anche le persone impegnate in attività gravose con almeno 63 anni di età, potranno chiedere l'Ape agevolata, un reddito ponte interamente a carico dello Stato per gli anni che mancano per raggiungere la pensione di vecchiaia o anticipata. Bisogna avere però almeno 30 anni di contributi se disoccupati o disabili e 36 se si è impegnati in attività faticose (gli ultimi sei accreditati su queste attività). Il tetto massimo di reddito sarà di 1.350 euro lordi (oltre si paga come se si chiedesse un prestito). L'Ape agevolata si potrà chiedere solo se si ha una pensione certificata, una volta raggiunta l'età per il pensionamento, con un limite in basso, probabilmente di 1,5 volte il minimo (circa 750 euro al mese).
Ape e imprese. Sarà possibile con un accordo tra le parti prevedere che l'impresa sostenga i costi dell'Ape, attraverso un versamento all'Inps di una contribuzione correlata alla retribuzione percepita prima della cessazione del rapporto di lavoro, in modo da produrre un aumento della pensione tale da compensare gli oneri relativi alla concessione dell'Ape.
Pensionamento anticipato con previdenza complementare: «Rita». Ci saranno sgravi per accrescere la flessibilità di utilizzo di questo strumento anche per l'uscita dal mercato del lavoro tramite una rendita temporanea (Rita) per il periodo che manca alla maturazione del diritto alla pensione.
Aumento pensioni basse, si estende la quattordicesima. Si estende la platea di coloro che percepiscono la quattordicesima (ora circa
2,1 milioni di persone) e si aumenta del 30% l'importo per coloro che hanno già il beneficio. Avranno la quattordicesima coloro che hanno un reddito personale complessivo, non solo pensionistico, tra 1,5 (circa 750 euro al mese) e due volte il minimo (circa 1.000). La platea dovrebbe aumentare di 1,2 milioni di persone. La quattordicesima vale tra i 336 euro (per chi ha meno di 15 anni di contributi) e 504 (per chi ne ha oltre 25 anni) ed è erogata una volta l'anno a luglio. Per chi ha già ora il beneficio la somma erogata sarà pari a 436 euro per chi ha versato meno di 15 anni di contributi e 655 per chi ne ha più di 25.
«Precoci» in pensione prima. Potranno uscire con 41 anni di contributi i lavoratori che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni, nel caso siano disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili o rientrino nelle categorie previste per l'Ape social. Chiaramente potranno andare in pensione prima dei 63 anni di età, mentre saranno eliminate le penalizzazioni sul trattamento pensionistico per chi esce prima dei 62 anni, che sarebbero dovute tornare in vigore nel 2019.
Cumulo gratuito periodi contributivi. Si potranno cumulare i contributi previdenziali maturati in gestioni pensionistiche diverse, ivi inclusi i periodi di riscatto di laurea, sia ai fini della pensione di vecchiaia sia di quella anticipata. Usuranti. È confermata anche l'intenzione di rendere più semplice (e anticipata) l'uscita per chi è stato impegnato a lungo in attività usuranti. Basterà soddisfare almeno uno dei due requisiti tra la metà della vita lavorativa impegnata in queste attività o aver svolto l'attività usurante per sette anni negli ultimi 10 di attività.

Razionalizzazione. Si tratta dei sindaci Ettore Di Ventura, Francesco Cacciatore, Calogero Cremona, Leonardo Ciaccio, Alfonso Sapia, Pasquale Amato e Carmelo Pace
Rete scolastica pronvinciale, nominati i sette componenti.
Il commissario Roberto Barberi è il presidente della conferenza
Saranno sette i componenti della Conferenza Provinciale di razionalizzazione e dimensionamento della rete  scolastica 2017/2018, nominati dalLibero consorzio comunale di Agrigento. Si tratta di Ettore Di Ventura, sindaco di Canicattì, Francesco Cacciatore sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Calogero Cremona Sindaco di Naro, Leonardo Ciaccio Sindaco di Sambuca di Sicilia, Alfonso Sapia Sindaco di Casteletermini, Pasquale Amato Sindaco di Palma Montechiaro e Carmelo Pace sindaco di Ribera. La nomina è avvenuta a seguito della riunione dei sindaci della provincia convocata dal Commissario straordinario, Roberto Barberi nella sede centrale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Presenti in seconda convocazione 18 sindaci o propri delegati sui 43 della provincia che hanno votato ed eletto i sette componenti. Il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Roberto Barberi è anche il presidente della Conferenza Provinciale. La Conferenza Provinciale,che si riunirà a breve, ha compiti in materia di formazio e professionale, di organizzazione della rete scolastica provinciale e dell'offerta formativa  gli studenti. Le normative prevedono che le istituzioni scolastiche, per acquisire o mantenere la personalità giuridica devono avere una popolazione di allievi prevedibilmente stabile per almeno un quinquennio non inferiore a 600 alunni; nelle isole minori, e Lampedusa e Linosa l'indice di riferimento può essere ridotto fino a 400 alunni per gli istituti comprensivi di scuola materna, elementare e media di primo grado o per gli istituti di istruzione secondaria di secondo  grado che comprendono corsi o sezioni di diverso ordine o tipo. Le singole scuole che non hanno raggiunto gli indici minimi di riferimento saranno dunque unificate orizzontalmente in istituti comprensivi o verticalmente in istituti omnicomprensivi, nel rispetto delle progettualità e delle esigenze educative espresse dal territorio. Le istituzioni scolastiche sorte a seguito degli interventi di dimensionamento avranno personalità giuridica e potranno operare in autonomia amministrativa, organizzativa, didattica, di ricerca, di progettazione  e sperimentazione educativa. Il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale dovrà verificare se esistono le condizioni per poter attuare gli interventi previsti dal piano di ridimensionamento della rete scolastica, verificando in particolare la presenza del prescritto numero di alunni, la disponibilità di locali idonei, la dotazione  organica del personale docente e l'assunzione degli oneri di legge da parte degli enti locali competenti. Di queste indicazioni dovrà tenere conto la conferenza Provinciale di razionalizzazione e dimensionamento della rete scolastica che adesso può contare sulla specializzazione e sull'esperienza di 7 sindaci dell'Agrigentino che hanno già avuto a che fare con queste dinamiche in quanto, negli ultimi anni, diverse scuole hanno ottenuto o subito l'accorpamento o lo smembramento. Ma ancora tanto può essere fatto per migliorare il sistema  della formazione scolastica in provincia di Agrigento. (*PAPI*)

Provinciale per Montedoro. Smottamenti di pietre e fango, nonché giganteschi dissesti lungo tutto il tracciato, la rendono non più percorribile tant'è che è stata chiusa
Strada «pericolosa», racalmutesi sul piede di guerra
Quanti non riescono più a raggiungere le loro case chiedono «aiuto» al prefetto, avviata una raccolta fondi per nominare un legale
Angelo Augusto
racalmuto
«Abbiamo bisogno dell'intervento del prefetto. Abbiamo bisogno che si prenda ufficialmente consapevolezza che così non si può andare più avanti. La strada provinciale numero 14 che collega Racalmuto  con Montedoro ha urgente bisogno di essere messa in sicurezza e dunque di tornare ad essere percorribile senza che nessun automobilista corra dei rischi». È questo l'appello lanciato ieri da un gruppo di racalmutesi che hanno avviato una raccolta di fondi per nominare un  legale. Un avvocato che possa tutelare il loro diritto a raggiungere le proprie abitazioni o i propri appezzamenti di terreno in tutta sicurezza e senza rimanere intrappolati, come è già successo qualche settimana addietro, a causa degli smottamenti. «Dal viadotto di don Elia, che è parzialmente percorribile visto che le carreggiate sono state ristrette, lungo tutta la provinciale 14 fino alla fine del territorio Agrigentino - dicono i racalmutesi - è un disastro. Il dissesto idro-geologico ha devastato la strada. È un continuo registrarsi di episodi di smottamenti. Abbiamo chiesto aiuto al sindaco. Si tratta di una strada provinciale e dunque è il Libero consorzio a dover intervenire, ma è il sindaco, l'istituzione a noi più vicina, che deve rappresentarci, che deve alzare la voce affinché qualcuno, fosse anche la Protezione civile, intervenga. Non può essere pregiudicato il nostro diritto a raggiungere, ed in tutta sicurezza, le nostre proprietà». I racalmutesi hanno, dunque, avviato la raccolta di fondi per poter nominare un avvocato che li rappresenti e tuteli nelle opportune sedi. Sulla questione era già intervenuto, nei giorni scorsi, Giuseppe Guagliano, vicepresidente del Consiglio comunale di Racalmuto. «Visionando il piano triennale delle opere pubbliche - scriveva Guagliano - tra le decine di interventi similari previsti non vi è traccia di quello che riguarda la Racalmuto - Montedoro. Inoltre, dalla consultazione del bilancio economico di previsione del 2015 e di quello triennale 2015/2017 sinteticamente si può leggere che nel 2014 al netto delle partite di giro e del rimborso delle anticipazioni di cassa, su una disponibilità di bilancio di 94 mila di euro ne sono stati utilizzati 37 per spese correnti (stipendi e funzionamento dell'apparato) e 56 in conto capitale (investimenti). Nel 2015 su una disponibilità di 62 mila euro 42 in spese correnti e 20 in conto capitale». «Nel 2016 - prosegue il vicepresidente - si prevede una disponibilità di 46 mila euro, 42 per spese correnti e 3 in conto capitale. Nel 2017 si prevede una disponibilità di 47.500 euro, 47 per spese correnti e 500 in conto capitale. Questi dati certificano l'assoluta impossibilità di raggiungere qualsiasi impegno od obiettivo statutario da parte del Libero Consorzio». (*AAU*)

Domenica 16 ottobre 2016

San Leone
Liberate due tartarughe Caretta Caretta
Liberati a San Leone, due esemplari di tartaruga marina Caretta Caretta, curati e recuperati alla vita selvatica nel Centro di Recupero Fauna Selvatica del Cts di Cattolica Ereclea. Si tratta di una femmina di 35kg e di un subadulto, proveniente da Linosa e catturati accidentalmente dai palangari. Gli esemplari,sono stati perfettamente recuperati dopo lunghe cure che hanno permesso loro di guarire dall'ingestione di ami e lenze. (*AMM*)

istituto musicale. Alle giornate d parteciperanno anche i docenti dei nuovi dipartimenti jazz e di ottoni per dare modo ai giovani di conoscere questo nuovo percorso di studi
Ribera, il Toscanini punta sull'innovazione
0Il traguardo è il miglioramento tecnicologico e domani e martedì terrà due giorni di «Open day» per gli studenti
Giuseppe Pantano
Sciacca
L'istituto musicale Toscanini di Ribera punta sul miglioramento tecnicologico e domani e martedì terrà due giorni di "Open day" per promuovere l'incontro tra i giovani delle scuole ad indirizzo musicale e dei licei del territorio con i docenti e lo staff dell'istituto che è l'unica pubblica istituzione di alta formazione artistico musicale nella provincia di Agrigento. Alle giornate di "orientamento musicale" parteciperanno anche i docenti dei nuovi dipartimenti jazz e di ottoni per dare modo ai giovani che vorranno avvicinarsi a questo nuovo percorso di studi di avere informazioni direttive e precise. «Saranno due giornate intense - dice il direttore, Mariangela Longo - che vedranno protagonisti anche i nuovi docenti, selezionati professionisti di elevato spessore artistico, che probabilmente ci faranno dono di una performance musicale; due giornate di incontro con il territorio in cui attendiamo oltre 350 studenti dalle scuole medie ad indirizzo musicale e dai licei che hanno raccolto il nostro invito, dimostrando una sensibile attenzione e preziosa collaborazione interistituzionale da parte dei rispettivi dirigenti e docenti. L'evento sarà coronato anche dalla presentazione e dalla donazione di uno strumento digitale altamente tecnologico che verrà consegnato all'istituto da Casio Italia a conclusione dell'Open Day, a testimonianza del prestigio nazionale che la nostra istituzione ha conquistato nei 25 anni di attività ». Sarà, dunque, anche una occasione di festa per il Toscanini che, intanto, ha pure ampliato l'offerta formativa con ben 6 nuovi corsi universitari jazz (basso elettrico, batteria e percussioni jazz, chitarra jazz, canto jazz, pianforte jazz, saxofono jazz) e 5 nuovi corsi di formazione preaccademica (basso tuba, corno, eufonio, tromba, trombone), le cui iscrizioni scadranno il prossimo 31 ottobre. E la parte finale dell'anno potrebbe segnare il raggiungimento di un altro importante risultato, la statalizzazione. «Il 5 ottobre scorso - dice Longo - è stato finalmente presentato  in Senato il teto unico del disegno di legge Martini supportato dalla richiesta attuata direttamente dal Miur per l'inserimento dei fondi per la statalizzazione nella legge di stabilità 2017». Qualche mese fa, a questo proposito, il sottosegretario Davide Faraone ha detto: «Quando sono diventato sottosegretario il Toscanini era chiuso, senza fondi da parte della Provincia e del ministero dell'Istruzione. In legge di stabilitàbbiamo previsto le risorse che hanno consentito al Toscanini di continuare in un percorso utile per la Sicilia. Adesso dobbiamo completare il percorso con la statalizzazione per il Toscanini e per altri istituti musicali italiani». I prossimi giorni saranno fondamentali e al Toscanini sperano che da Roma arrivi la notizia della statalizzazione. (*GP*)

Info point della pro loco.
Naro, la Città del Barocco si apre ai turisti
NARO. Incentivare il turismo a Naro attraverso un punto informativo sulle principali attrazioni della città del barocco. Il nuovo info  point turistico sarà attivato entro la fine di quest'anno nel Comune. La nuova struttura di assistenza turistica nasce grazie alla sottoscrizione, avvenuta nella sede del Libero consorzio comunale, di un protocollo di intesa per l'apertura del nuovo sportello turistico. A sottoscrivere l'intesa sono stati il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento  Roberto Barberi, il sindaco Calogero Cremona e il presidente dell'associazione Pro Loco, Vincenzo Giglio. La struttura di Naro, messa a disposizione dal Comune  sarà ubicata in via Malfitano, adiacente i locali della Mostra Permanentedella Grafica. Il Protocollo d'intesa prevede che a curare direttamente l'infopoint sarà la Pro  Loco di Naro che si impegna a gestire con propri dipendenti o volontari l'ufficio di accoglienza ed informazione, predisponendo un apposito calendario con orari di apertura e chiusura, fornendo i recapiti telefonici che saranno disponibili online anche sul sito del Libero Consorzio. Alla Pro Loco spetterà anche la fornitura delle attrezzature necessarie al funzionamento. Il nuovo servizio si avvarrà anche della collaborazione del Comune di Naro. In particolare il Comune si impegna ad assicurare i servizi essenziali del punto informazioni che comprendono luce, acqua, riscaldamento, telefono, collegamento internet, provvedendo anche alla fornitura di mobili ed arredi. Al Libero Consorzio Comunale di Agrigento spetterà il compito di fornire parte del materiale informativo della provincia. Naro è l'undicesimo infopoint turistico che il Libero Consorzio istituisce in provincia di Agrigento con la fornitura di materiale e assistenza professionale. Gli altri infopoint turistici, già operanti in provincia, si trovano nei Comuni di Canicattì, Favara, Siculiana, Licata, Porto Empedocle, Palma di Montechiaro, Realmente, Lampedusa e Linosa, Cattolica Eraclea, Casteltermini . (*PAPI*)

Lunedì 17 ottobre 2016

decreto pubblicato nella Gazzetta ufficiale: in tutta la Sicilia si scelgono i presidenti dei consigli dei nuovi Enti che hanno «rottamato» le ex Province
Liberi consorzi, 20 novembre al voto tra i dubbi
Sono chiamati alle urne solo i sindaci e i consiglieri. Non saranno rappresentati i Comuni attualmente commissariati
Alessandra Turrisi
Palermo
Per eleggere i consigli dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane non ci sarà la preferenza di genere, non saranno rappresentati i Comuni commissariati e verrà applicato il complicatissimo voto ponderato previsto dalla legge Delrio. Sono i primi, fondamentali chiarimenti nell'intricatissimo iter burocratico che tenta di dare un volto alle nuove «entità» nate sulle ceneri delle Province. Ormai è ufficiale (pubblicato sull'ultimo numero della Gazzetta della Regione): il 20 novembre prossimo, si svolgeranno in tutta la Sicilia le elezioni dei presidenti e dei consigli dei Liberi consorzi comunali, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, come stabilito dalla giunta Crocetta, lo stesso giorno in cui anche le tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina), che hanno già il sindaco, hanno già indetto i comizi elettorali per votare i consiglieri. Sono da eleggere i presidenti dei sei Liberi consorzi: si possono candidare per questa funzione i sindaci in carica dei Comuni appartenenti allo stesso libero consorzio. Il presidente è eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali in carica dei Comuni del Libero consorzio. Anche il consiglio viene eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali della stessa area vasta, che votano chi tra essi si è candidato in liste concorrenti. Il consiglio, che è un organo di indirizzo politico e di controllo dell'ente, è composto dal presidente e da 10 componenti (se la popolazione residente nel consorzio arriva massimo a 300 mila abitanti), da 12 componenti (se gli abitanti vanno da 300 mila a 700 mila), da 16 membri (se la popolazione è superiore a 700 mila). Presumibilmente solo Trapani e Agrigento dovrebbero avere 12 componenti, mentre Enna, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa dovrebbero fermarsi a 10. Ma su come e dove organizzare queste consultazioni è, e sarà ancora per settimane, oggetto di polemiche. Il sindaco di Acicastello, Filippo Drago, chiede il rinvio delle elezioni «perché la legge non prevede espressamente le modalità di presentazione per le liste» e ha dato incarico al professore Agatino Cariola, docente di Diritto costituzionale all'Università di Catania, di presentare un ricorso al Tar di Catania. «A poche settimane dal voto registriamo un assurdo ritardo nella pubblicazione da parte dell'assessorato regionale del regolamento per lo svolgimento di tali adempimenti: dalla presentazione delle liste, alla modalità di attribuzione del voto ponderato» accusa Giacomo Scala, segretario organizzativo regionale di Sicilia Futura. A cercare di fare un po' di chiarezza in una materia complessa e soprattutto nuovissima, ci penserà una circolare esplicativa dell'assessore regionale alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, che dovrebbe pubblicarla oggi sul sito internet del dipartimento. «I miei uffici ci hanno lavorato molto - spiega - e su alcune cose siamo certi: non sarà prevista preferenza di genere per questa tornata elettorale, perché non è prevista dalla legge nazionale 56 del 2014, la cosiddetta legge Delrio, che è il nostro testo di riferimento; non avranno alcun diritto di voto i Comuni commissariati e, dunque, non potranno essere rappresentati. Nella circolare, inoltre, saranno chiariti tutti gli aspetti legati al calcolo del voto ponderato». Ci saranno schede elettorali di colori diversi in base al numero di abitanti di quel determinato comune, che conterranno i nomi dei candidati, ma il peso del voto dato da un consigliere di un piccolo paese, per un complesso calcolo legato a un coefficiente, sarà inferiore a quello espresso da un collega consigliere di un grosso centro. Altre indicazioni importanti contenuti nella circolare saranno le scadenze: la pubblicazione dell'elenco degli elettori dovrà avvenire entro 30 giorni prima della data delle votazioni; la presentazione delle candidature entro 21 giorni dalla data del voto; l'assegnazione del numero progressivo a ciascun candidato nella scheda elettorale entro 18 giorni e la costituzione del seggio elettorale entro 10 giorni. Ma dove saranno collocati i seggi per le votazioni? Il vademecum dell'assessorato non lo prevede, dovrebbero stabilirlo gli uffici elettorali, già nominati da un precedente decreto. In ogni caso il dipartimento offrirà un servizio di consulenza per gli uffici elettorali fino al termine delle procedure.

Il chiosco rinnovato
Rinnovata la convenzione con cui il Comune ed il Libero Consorzio di Agrigento, hanno avviato il nuovo servizio di apertura al pubblico del chiosco di Porta di Ponte adibito ad Urp e presidio della Polizia Municipale. Il rinnovo della convenzione  firmata questa mattina dal dirigente del Comune, Gaetano Di Giovanni e dal funzionario del Libero Consorzio, Ignazio Gennaro, ha la durata di un anno e consentirà di continuare  ad offrire un servizio di informazione e assistenza agli utenti come accade dal febbraio scorso quando si aprì l'ufficio, grazie ad una sinergia tra il sindaco Lillo Firetto e l'allora commissario straordinario dell'ex provincia Marcello Maisano, in occasione della Sagra del Mandorlo in Fiore. Il chiosco, dal febbraio ad oggi, è stato rimodernato per riuscire ad abbellire e rendere più accogliente e funzionale l'ufficio che offre un servizio di prima informazione ai numerosi visitatori che arrivano in città. Un'occasione di crescita per la città dei Templi, che ha sempre subito un forte handicap proprio per la carenza di un centro informativo nel cuore della città. Il boom di affluenza è stato raggiunto in occasione della scorsa stagione estiva, durante  la quale, si sono registrate punte di affluenza anche di circa trecento  utenti al giorno. Intanto, Il Consorzio Turistico Valle dei Templi ed il Comune di Agrigento hanno dato il via al progetto dal titolo di "Ambasciatori di Agrigento" ad Agrigentini che, recandosi in viaggio all'estero, siano disponibili ad incontrare le locali comunità dei siciliani. (*PAPI*)

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