Giornale di sicilia
Libero consorzio, il Pd avvia le
consultazioni.
Il Partito democratico avvia le
consultazioni in vista dell'appuntamento del 20 novembre per
l'elezione del presidente del Libero Consorzio di Agrigento e dei
12 componenti dell'assemblea provinciale. La segreteria
provinciale ha programmato una serie di incontri che saranno poi
allargati alle delegazioni degli altri partiti alleati a Roma e
Palermo. Sindaci, consiglieri comunali, dirigenti di partito saranno
coinvolti in giornate di ascolto e proposta, questi gli appuntamenti
della settimana: oggi alle 10,30 l'incontro si terrà presso il
circolo di Canicattì di via Tenente Rao, 5; lunedì 24 ottobre alle
17,30 si andrà presso il circolo di Ribera in piazza Duomo; martedì
25 alle 17,30 incontro presso il circolo di Sant'Elisabetta di corso
Umberto. «Non possiamo farne soltanto una questione di numeri -
afferma Peppe Zambito segretario provinciale del Pd - ma
soprattutto di contenuti. Un'occasione per un progetto di riscatto
di una provincia, ricca di risorse turistiche - culturali, ma ad oggi
senza un vero progetto economico e di sviluppo. Dobbiamo raccogliere
le tante esperienze positive presenti nel territorio e fare rete, per
mettere a sistema le migliori esperienze». Per quanto riguarda la
scelta del candidato alla presidenza del Libero Consorzio, il Partito
Democratico sta lavorando affinché si raggiunga un'ampia
convergenza tra le forze politiche alleate al governo regionale e
nazionale. In pole, la candidatura di Lillo Firetto, sindaco di
Agrigento. Ieri la commissione provinciale che si occupa delle
votazioni di secondo livello per l'elezione del presidente e
dell'assemblea composta da 12 consiglieri del Libero consorzio
comunale ha depositato l'elenco dei grandi elettori. Fanno parte
della commissione elettorale il segretario comunale di Agrigento,
Pietro Rizzo che svolge le funzioni di presidente, Domenico
Tuttolomondo, segretario comunale di Canicattì e Gabriele Pecoraro,
segretario comunale di Favara. Domenico Sinaguglia, funzionario del
Comune di Agrigento, ha assunto la carica di segretario. Il termine
per la presentazione delle candidature a presidente del Libero
Consorzio o per il Consiglio è stato fissato dalle 8 del 30 ottobre
alle 12 del 31 ottobre. Per le elezioni del Libero Consorzio Comunale
di Agrigento, la Regione ha considerato, sulla base del Censimento
Istat del 2011, cinque fasce demografiche: fino a 3.000 abitanti,
fino a 5.000 abitanti, fino a 10.000 abitanti, fino a trentamila
abitanti e fino a 100 mila abitanti per l'assegnazione del voto
ponderato. In base a questa suddivisione i 130 elettori della prima
fascia, sindaci e consiglieri dei comuni fino a 3000 abitanti, hanno,
provvisoriamente, un voto ponderato di 38. Si tratta del comuni di:
Burgio, Santa Elisabetta, Montallegro, Camastra, Lucca Sicula,
Sant'Angelo Muxaro, Villafranca Sicula, Calamonaci, Joppolo Giancaxio
e Comitini. I 173 elettori della seconda fascia hanno un voto
ponderato di 65. Questi i comuni della seconda fascia: Santo Stefano
Quisquina, Siculiana, Realmonte, Cattolica Eraclea, Caltabellotta,
Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Alessandria della Rocca,
Castrofilippo e Montevago. La terza fascia comprende i comuni di:
Aragona, Casteltermini, Racalmuto, San Giovanni Gemini, Naro, Santa
Margherita Belice, Cammarata, Sambuca di Sicilia, Lampedusa e Linosa
e Grotte. I 160 elettori della terza fascia avranno un voto ponderato
di 123. Più pesante il voto dei comuni appartenenti alla quarta
fascia: Palma di Montechiaro, Ribera, Porto Empedocle, Raffadali,
Menfi, Ravanusa e Campobello di Licata. I 143 elettori avranno un
indice di ponderazione pari a 202. Infine i cinque comuni della
quinta fascia: Agrigento, Sciacca, Licata, Canicattì e Favara
avranno un indice di ponderazione pari a 244.
il sole24ore.it
Pensioni, stimate 75mila uscite
anticipate nel primo anno.
Almeno 75mila uscite anticipate dal
lavoro nel primo anno di attuazione del pacchetto previdenza. È
questo uno degli effetti delle nuove misure contenute nella legge di
Bilancio, attesa alla Camera la prossima settimana. Ma a beneficiare
delle nuove misure non sarà solo chi potrà uscire prima dal mercato
del lavoro. Per 3,4 milioni di pensionati, infatti, sono in arrivo il
rafforzamento delle 14esime (3,3 milioni in tutto) e l'estensione
della "no tax area" per circa 100mila soggetti rimasti esclusi
dall'operazione partita con la Stabilità 2016. Vediamo prima i
benefici per i pensionati che, così come quelli per i pensionandi,
scaturiscono dagli interventi messi a punto dal Governo sulla base
del verbale d'intesa siglato con i sindacati il 28 settembre
scorso. La "no tax area" che si ferma oggi a 7.800 euro annui
verrà estesa a 8.125 euro, allineandosi a quella prevista per i
lavoratori dipendenti. La manovra include 100mila pensionati in più
che potranno godere dell'esclusione fiscale. Ma gli effetti
potrebbero distribuirsi su una platea più ampia poiché, secondo
quanto risulta, verrà ritoccata l'intera curva delle detrazioni
fiscali che si chiude a 55mila euro. A questa platea si aggiunge
quella assai più ampia dei pensionati con 14esima. Partiamo dai 2,1
milioni di pensionati con più di 64 anni e un assegno fino a 1,5
volte il minimo (750 euro) che in luglio già incassano la 14esima.
L'assegno passerà da 336 a 437 euro per chi ha fino a 15 anni di
contributi, da 420 a 546 euro per chi ha fino 25 anni di contributi e
da 504 e 655 euro per chi ha più di 25 anni di versamenti
effettuati. Ecco invece come sarà l'assegno nuovo per i circa 1,2
milioni di pensionati (sempre over 64) che finora non l'avevano.
Per chi ha fino a 15 anni di contribuzione l'assegno è di 336
euro, per chi ha fino a 25 anni di contributi si arriva a 420 euro e
coloro che hanno più di 25 anni di contributi avranno un assegno di
504 euro. Secondo i dati del Casellario pensionati dell'Inps, alla
prima platea appartengono circa 261mila persone, alla seconda 477mila
e alla terza 412mila, per un totale appunto di quasi 1,2 milioni di
pensionati. Passiamo ora ai numeri dei "pensionandi" del 2017. I
lavoratori impegnati in attività usuranti che potranno uscire in
anticipo dovrebbero essere tra i 3mila e i 5mila l'anno. Il miglior
flusso di pensionamenti per queste categorie è garantito dalla
cancellazione dell'obbligo che anche l'ultimo anno di lavoro sia
"usurante" per coloro che già ne hanno sostenuti 7 negli 10 o
che hanno svolto attività "dure" per il 50% dell'intera vita
lavorativa. Il flusso delle uscite anticipate assorbirà anche i
nuovi pensionamenti resi possibili dai cumuli gratuiti di tutti i
contributi previdenziali non coincidenti maturati in gestioni
pensionistiche diverse. Saranno circa 100mila lavoratori nei prossimi
dieci anni. Secondo stime tecniche, si partirebbe con 7-8mila
pensionamenti. L'altra categoria di nuovi pensionati del 2017 sarà
formata dai "precoci". Come è noto potranno uscire con 41 anni
di contribuzione i lavoratori che hanno 12 mesi di contributi versati
prima dei 19 anni e viene cancellata in via strutturale la
penalizzazione prevista per chi va in pensione prima dei 62 anni.
Queste norme aprono la strada per l'assegno Inps a circa 25mila
persone l'anno. Una truppa di nuovi pensionati a cui si accoderanno
i 35mila dell'Ape social, i quali in effetti pensionati ancora non
sono poiché beneficeranno di un prestito-ponte (prestazione di
natura assistenziale) che li coprirà fino a 3,7 anni prima del
pensionamento vero e proprio. Pensionandi a tutti gli effetti,
insieme ai beneficiari dell'Ape social, saranno anche coloro i
quali sceglieranno l'Ape volontaria e l'Ape d'impresa. Tra
l'altro le norme sull'Ape dovranno raccordarsi con quelle sul
part-time agevolato, operativo dallo scorso giugno (visto che i
requisiti di accesso sono identici) e quelle sull'iso-pensione
Inps, pagata ai lavoratori cui mancano non più di 4 anni per la
pensione e che escono in anticipo sulla base di accordi aziendali
(articolo 4 della legge 92/2012). A tutte queste nuove uscite bisogna
aggiungere, cautelativamente, un potenziale di altri 25mila soggetti
che potrebbero godere dell'ottava salvaguardia-esodati di cui si
parla in queste settimane e che potrebbe confluire in manovra. Più
un'eventuale, ennesima platea aggiuntiva legata alla possibile
proroga dell'«opzione donna», ovvero la possibilità estesa
l'anno scorso (legge 208/2015) di andare in pensione anticipata
(con 35 anni di contributi e 57 e 3 mesi di età per le dipendenti,
un anno in più per le autonome) alle donne che hanno maturato tali
requisiti entro la fine del 2015. Siccome dall'estensione sono
rimaste escluse le lavoratrici nate nell'ultimo trimestre degli
anni 1957 o 1958, potrebbe arrivare per loro un allungamento dei
termini a fronte dei risparmi effettuati rispetto alle previsioni di
spesa per l'anno in corso.
Siciliacronache.it
Liberi
consorzi e Città Metropolitane: si avvicina la data delle elezioni
dei Presidenti e dei Consigli.
Gela punta i piedi e dice no al Libero
Consorzio di Caltanissetta. L'Assemblea Regionale Siciliana nel
marzo del 2014 approvò una legge con cui istituì nove liberi
consorzi (tanti quanti le ex province) e le tre aree metropolitane di
Catania, Messina e Palermo. La legge prevedeva che i Comuni
limitrofi, che volevano cambiare Consorzio, potevano indire un
referendum confermativo nel rispetto di due criteri: il principio di
continuità territoriale e quello sul numero di abitanti, cioè il
nuovo Consorzio doveva avere una popolazione minima di 180mila
residenti, mentre l'ente di provenienza doveva mantenere minimo
150mila abitanti. Il comune di Gela fu tra quelli che vollero
cambiare, infatti dopo l'approvazione, da parte del Consiglio
comunale, della delibera che disponeva il passaggio dal Libero
Consorzio di Caltanissetta a quello di Catania, i cittadini furono
chiamati alle urne per votare con referendum di conferma del
provvedimento approvato dal consiglio comunale. Il 13 luglio 2014,
24mila elettori gelesi, il 99,08% dei votanti, scelsero di cambiare
ente intermedio. A quel punto il governo regionale, nel rispetto
della legge, ed in ossequio ad una precisa ed inequivocabile volontà
dei cittadini della città di Gela, avrebbe dovuto, con una Legge
provvedimento, secondo l'art. 44 della L.r. 15/2015, che ha seguito
la L.r. 8/2014, spostare Gela, Piazza Armerina e Niscemi all'interno
della città metropolitana di Catania. Il 20 luglio 2016, il plenum
dell'Assemblea Regionale Siciliana però decise, condividendo le
motivazioni della I° Commissione legislativa permanete, di non dare
seguito all'approvazione della normativa di ratifica delle le
variazioni territoriali. Disattendendo pertanto una precisa volontà
popolare espressa con il referendum, prevista da una legge approvata
dallo stesso parlamento siciliano, per meri motivi di opportunismo
politico , il passaggio di Gela infatti comporterebbe uno
stravolgimento dei collegi elettorali in vista dlle prossime elezioni
regionali, i parlamentari siciliani hanno voluto lasciare tutto così
com'è. Ma il Comitato per lo Sviluppo dell'Area Gelese, che ha
portato avanti in questi anni la battaglia per spostare Gela nella
città metropolitana di Catania, non ci sta', si ribella a questa
assurda decisione dell'Ars di disapplicare l'art.44. Per questo
motivo il Comitato, in vista delle elezioni per i Presidenti e dei
Consigli dei Liberi Consorzi, è tornato alla carica facendo sentire
la propria voce. Il Comitato si dice scettico sul fatto che
l'appuntamento elettorale per la elezione dei Presidenti e dei
Consigli possa avere luogo per via di una serie di contraddizioni
esistenti. Una di queste incongruenze riguarderebbe il voto
ponderato; ogni percentuale di voto ponderato è calcolata sul
singolo consigliere comunale. Ebbene, poiché nelle ultime
amministrative di Giugno si è votato con una legge che ha ridotto il
numero dei consiglieri comunali, ci si ritroverebbe a votare il
Presidente e il Consiglio del Libero Consorzio o Città
Metropolitana, con questi comuni, della stessa fascia di indice
ponderato, all'interno di uno stesso libero Consorzio o Città
Metropolitana, svantaggiati rispetto ai comuni che hanno consigli più
numerosi essendo stati eletti con la vecchia legge elettorale. "Gela
non è interessata al Libero Consorzio di Caltanissetta, dichiara
Filippo Franzone, coordinatore del Comitato CSAG, noi siamo
determinati a far rispettare l'attuazione della legge, ed è per
questo che intendiamo percorrere tutte le strade per raggiungere
l'obiettivo, compresa quella di ricorrere al Tribunale
Amministrativo Regionale".
Sicilia24h
Pd Ag verso libero consorzio.
Continuano gli incontri promossi dalla
Segreteria Provinciale del Partito Democratico di Agrigento in merito
all'appuntamento del 20 novembre per l'elezione del Presidente
del Libero Consorzio di Agrigento. Sindaci, consiglieri comunali,
dirigenti di partito, tutti coinvolti in giornate di ascolto e
proposta, questi gli appuntamenti della settimana : Sabato 22 ore 10,30 incontro presso il
circolo di Canicattì sito in via Tenente Rao, 5;
Lunedì 24 ore 17,30 incontro presso il
circolo di Ribera sito in Piazza Duomo;
Martedì 25 ore 17,30 incontro presso
il circolo di Sant'Elisabetta sito in Corso Umberto.
"Non possiamo farne soltanto una
questione di numeri - afferma Peppe Zambito segretario provinciale
PD - ma soprattutto di contenuti. Un'occasione per un progetto di
riscatto di una provincia, ricca di risorse turistiche-culturali, ma
ad oggi senza un vero progetto economico e di sviluppo. Dobbiamo
raccogliere le tante esperienze positive presenti nel territorio e
fare rete, per mettere a sistema le migliori esperienze".
Per quanto riguarda la scelta del
candidato alla Presidenza del Libero Consorzio, il Partito
Democratico sta lavorando affinché si raggiunga un'ampia
convergenza tra le forze politiche alleate al governo regionale e
nazionale.
Agrigentoweb
Lavori pubblici: nuove regole per le
Pubbliche amministrazioni e per i professionisti.
Si è tenuta questa mattina, nella sede
dell'Ordine degli Architetti di Agrigento, una conferenza stampa
per la presentazione del convegno sul tema: "I liberi
professionisti, la Pubblica amministrazione ed il 'Nuovo codice
degli appalti'", che si terrà martedì 25 ottobre nell'aula
"Livatino" del Cupa.
L'evento è stato presentato dai
rappresentanti dei soggetti organizzatori: Giovanni Di Maida,
vicepresidente del Consorzio universitario di Agrigento, Pietro
Fiaccabrino, presidente dell'Ordine degli architetti della
provincia di Agrigento e Rino La Mendola, vicepresidente del
Consiglio nazionale degli architetti e presidente della "Fondazione
Amf". Erano presenti anche gli architetti
Giuseppe Mazzotta, responsabile del dipartimento Formazione
dell'Ordine, Alfonso Cimino, responsabile del dipartimento Lavori
pubblici dell'Ordine ed il segretario del Consiglio dell'Ordine
Giuseppe Grimaldi.
Tutti gli interventi, oltre ad
anticipare gli importanti temi che saranno trattati nel corso della
giornata di studi, sono stati convergenti nel sottolineare
l'importanza assunta negli anni dalla collaborazione tra Consorzio
universitario ed Ordine degli architetti agrigentini, a vantaggio del
territorio.
Come anticipato, l'incontro
organizzato dal Consorzio universitario di Agrigento, dall'Ordine
degli Architetti della provincia di Agrigento e dalla Fondazione
"Architetti nel Mediterraneo", è finalizzato ad un confronto sul
nuovo "Codice degli appalti" e si articolerà in due sessioni (di
cui si allegano programmi dettagliati).
La prima, coordinata dall'avvocato
Gaetano Armao, sarà riservata ai temi che interessano principalmente
la pubblica amministrazione. La seconda, coordinata dall'architetto
Alfonso Cimino, è riservata soprattutto ai temi che interessano i
liberi professionisti e si incentrerà su etica e legalità.
Nel corso della giornata interverranno
autorità ed esperti del settore dei lavori pubblici (Pietro
Fiaccabrino, Calogero Firetto, Duilio Alongi, Rino La Mendola,
Vincenzo Palizzolo, Paolo Oreto, Pippo Accursio Oliveri, Vittorio
Mastrorilli, Giuseppe Mazzotta, Riccardo Ursi, Gian Vito Graziano,
Elio Caprì).
LA SICILIA
CONSORZI UNIVERSITARI
La Regione taglia le risorse
Possibile taglio delle risorse ai
Consorzi universitari da parte della Regione dopo quanto pubblicato
dal nostro giornale la Cgil, con il suo segretario generale Massimo
Raso, chiede un incontro al presidente del Cupa
Gaetano Armao. Un confronto per «ricevere le dovute e ufficiali
informazioni, sulla finanziaria regionale 2016, di codesto Consorzio
Universitario. «Nel contempo - si legge ancora nella lettera diffusa
alla stampa - si chiede altresì un tavolo di confronto per rivedere
la convenzione con il rettore dell'università degli Studi di
Palermo Fabrizio Micari, sui costi che deve sostenere il Cupa per
l'anno accademico 2016/17». Il sindacato ha espresso
tutto il proprio disappunto e non nasconde le proprie preoccupazioni
visto che il Cupa ne ha viste molte in questi ultimi anni. Come Si
ricorderà era stata ventilata anche l'ipotesi di dismettere il
Consorzio.
GdS on line
IL CONCORSO
Agrigento candidata a capitale della
cultura 2020
AGRIGENTO. Mentre fervono gli scavi
archeologici per la ricerca del teatro antico di Akragas, la città
dei templi si candida come Capitale Italiana della Cultura 2020. Ad
annunciare la candidatura al "concorso" promosso dal
ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo è stato
ieri il sindaco Lillo Firetto ai microfoni di Radio 1 Rai. Il progetto Capitale Italiana della
Cultura, lanciato per la prima volta nel 2015 in linea con l' Azione
UE Capitale Europea della Cultura 2007-2019, punta a sostenere,
incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e
attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché
venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva
culturale per la coesione sociale, l' integrazione senza conflitti,
la creatività, l' innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e
il benessere individuale e collettivo.
LA SICILIA
BANDO RIFIUTI SRR AG OVEST
Spunta la "grana" della
ridistribuzione del personale.
Il braccio di ferro è "segreto",
ma neanche tanto, e riguarda il tema più caldo: la distribuzione del
personale. Per gli 11 comuni che oggi formano l'Srr Agrigento
Ovest, nel cammino che dovrà portare ad un unico e grande bando di
gara per il servizio di igiene ambientale, il Capoluogo si è infatti
messo di "traverso", continuando a difendere un principio più
volte esplicitato pubblicamente: no agli squilibri di risorse umane
tra i comuni che vi rientrano. Un principio che aveva portato
l'Amministrazione Firetto e il Consiglio comunale a votare nei mesi
scorsi una riduzione dei costi (per quanto poco significativa)
attraverso l'eliminazione di una ventina di lavoratori dell'Ato
Gesa. E su questì deciderà come noto il Tar a cui gli altri sindaci
hanno dato mandato di rivolgersi al commissario dell'Ambito -, la
questione è tutt'altro che semplice da dipanare, non fosse altro
perché ognuno mantiene la propria posizione.
Nonostante le nostre richieste
spiega l'assessore all'Igiene Domenico Fontana - ci continua a
presentare un piano che prevede lo stesso numero dì addetti che ha
attualmente il Comune. Questo senza rispondere ad una domanda che più
volte abbiamo posto: perché ci siano meno della metà degli
operatori a Licata, pur essendo un comune non così piccolo rispetto
ad Agrigento e ancor meno a Favara. I Srr continua Fontana -
nascono proprio con l'idea di un sistema che sia integrato tra i
comuni che vi partecipano, e quindi vogliamo che si applichi lo
stesso per tutti, trattandosi, per di più, degli stessi progettisti
e degli stessi coefficienti da tenere presente per tutti i comuni",
dentro al calderone, oltre Licata e Favara,anche Racalmuto, Grotte,
Casteltermini e Aragona. Tutti poco disponibili. così come i
restanti centri di minori dimensioni, a concedere qualcosa agli
altri. L'idea: ragionare globale ma pagare assolutamente locale.
Intanto, nel campo di "battaglia"
dei rifiuti, calata la polvere' dell'emergenza connessa
all'assenza di una discarica in cui confeure, per il Comune di
Agrigento è tempo di fare i conti coni problemf ordinari' e le
cose promesse, soprattutto.
Innanzitutto spiega Fontana
stiamo provvedendo a fornire i cestoni per la differenziata al circa
20,30 per cento dì residenti di Fontanelle che ancora oggi non ne
erano venuti in possesso semplicemente perché nel bando della
precedente Amr ne erano considerati meno di quanti ne servissero. Poi
inizieremo con la raccolta differenziata delle attività commerciali
e anche stradale, sperimentale, in alcune zone della città. L'idea
conclude Fontana è quella di iniziare gradualmente ad
avvicinare i cittadini alla pratica della differenziata". Per
partire seriamente, però, c'vorrà un nuovo bando. Penare un
bando,tuttavia, ci vorrà la con divisione dei 10 comuni della Srr
restanti. E allora come salvare capra, lupoe cavolo?
LA SICILIA
EX PROVINCIA
Le elezioni sono vicine ma è ancora
caos candidati.
g.s.) Le acque sono ancora abbastanza
torbide e il fondo di quel grande stagno che sono le elezioni per la
Presidenza del Libero consorzio di Agrigento non si vede ancora.
Nella partita delle candidature, ancora oggi, ad una settimana da
termine previsto per la presentazione dei OORM che sindaci e
consiglieri comunali dovranno votare poi il prossimo 20 novembre,
l'unico nome "pesante" messo sul tavolo è quella del sindaco
Lillo Firetto. Candidature come quella di Giusy Nicolini (proposta
più di disturbo che altro, dato che non è stata pratica mente
concordata con la diretta interessata) o di Angelo Cambiano, infatti,
sembrano perdere consistenza con il tempo. Di certi e nemmeno
ci sono gli schieramenti. Pd, Ncd, Udc, Socialisti e Pdr oggi
lavorano congiuntamente, nel rispetto del comune fronte politico
nazionale e regionale e, proprio in quest'ottica, le scelte
agrigentine non potranno che avvenire alla luce di quelle fatte a li
vello isolano. La scacchiere però è tutto da comporre, dato che
comunque da convincere ci Sono g elettori": quei consiglieri
comunali che, spesso, più che rispondere a logiche di partito devono
dare conto agli equilibri locali d'Aula. Cosi se dal basso il nome
di Firetto, soprattutto un ambiente Ncd, non sarebbe sgradito, un pa
di timore (se non una formale ritrosia) da parte dei deputati
regionali e nazionali dei partiti sopraelencati, i quali non
gradirebbero l'idea di dare "troppo potere ad una sola persona".
E poi c'è da gestire Referendum, che
si voterà dopo i Liberi consorzi. Una eventuale vittoria del No
cambierebbe, e non poco, gli equilibri in ballo e si potrebbe
rischiare su base regionale, sia chiaro di trovarsi con
organi politici nominati in un'epoca di versa. Così una delle
proposte in discussione è quella dì nominare alla Presidenza un
sindaco uscente, in modo da poter mischiare le carte qualora la
partita andasse male. quadro comunque non sarà chiaro prima di un
altro paio di giorni, probabilmente, quando le squadre (oltre al
presidente infatti bisogna votare un Consiglio) dovranno
necessariamente esse re definite, A quel punto si inizierà a capire,
anche, per chi voterà Forza Italia,c in un primo momento pare avesse
Stretto un'alleanza proprio con Firetto che, però, sembra essersi
dissolta.