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rassegna stampa del 22-23-24 ottobre 2016

Giornale di sicilia
Libero consorzio, il Pd avvia le consultazioni.

Il Partito democratico avvia le consultazioni in vista dell'appuntamento del 20 novembre per l'elezione del presidente del Libero Consorzio di Agrigento e dei 12 componenti dell'assemblea provinciale. La segreteria provinciale ha programmato una serie di incontri che saranno poi allargati alle delegazioni degli altri partiti alleati a Roma e Palermo. Sindaci, consiglieri comunali, dirigenti di partito saranno coinvolti in giornate di ascolto e proposta, questi gli appuntamenti della settimana: oggi alle 10,30 l'incontro si terrà presso il circolo di Canicattì di via Tenente Rao, 5; lunedì 24 ottobre alle 17,30 si andrà presso il circolo di Ribera in piazza Duomo; martedì 25 alle 17,30 incontro presso il circolo di Sant'Elisabetta di corso Umberto. «Non possiamo farne soltanto una questione di numeri - afferma Peppe Zambito segretario provinciale del Pd - ma soprattutto di contenuti. Un'occasione per un progetto di riscatto di una provincia, ricca di risorse turistiche - culturali, ma ad oggi senza un vero progetto economico e di sviluppo. Dobbiamo raccogliere le tante esperienze positive presenti nel territorio e fare rete, per mettere a sistema le migliori esperienze». Per quanto riguarda la scelta del candidato alla presidenza del Libero Consorzio, il Partito Democratico sta lavorando affinché si raggiunga un'ampia convergenza tra le forze politiche alleate al governo regionale e nazionale. In pole, la candidatura di Lillo Firetto, sindaco di Agrigento. Ieri la commissione provinciale che si occupa delle votazioni di secondo livello per l'elezione del presidente e dell'assemblea composta da 12 consiglieri del Libero consorzio comunale ha depositato l'elenco dei grandi elettori. Fanno parte della commissione elettorale il segretario comunale di Agrigento, Pietro Rizzo che svolge le funzioni di presidente, Domenico Tuttolomondo, segretario comunale di Canicattì e Gabriele Pecoraro, segretario comunale di Favara. Domenico Sinaguglia, funzionario del Comune di Agrigento, ha assunto la carica di segretario. Il termine per la presentazione delle candidature a presidente del Libero Consorzio o per il Consiglio è stato fissato dalle 8 del 30 ottobre alle 12 del 31 ottobre. Per le elezioni del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, la Regione ha considerato, sulla base del Censimento Istat del 2011, cinque fasce demografiche: fino a 3.000 abitanti, fino a 5.000 abitanti, fino a 10.000 abitanti, fino a trentamila abitanti e fino a 100 mila abitanti per l'assegnazione del voto ponderato. In base a questa suddivisione i 130 elettori della prima fascia, sindaci e consiglieri dei comuni fino a 3000 abitanti, hanno, provvisoriamente, un voto ponderato di 38. Si tratta del comuni di: Burgio, Santa Elisabetta, Montallegro, Camastra, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, Villafranca Sicula, Calamonaci, Joppolo Giancaxio e Comitini. I 173 elettori della seconda fascia hanno un voto ponderato di 65. Questi i comuni della seconda fascia: Santo Stefano Quisquina, Siculiana, Realmonte, Cattolica Eraclea, Caltabellotta, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Alessandria della Rocca, Castrofilippo e Montevago. La terza fascia comprende i comuni di: Aragona, Casteltermini, Racalmuto, San Giovanni Gemini, Naro, Santa Margherita Belice, Cammarata, Sambuca di Sicilia, Lampedusa e Linosa e Grotte. I 160 elettori della terza fascia avranno un voto ponderato di 123. Più pesante il voto dei comuni appartenenti alla quarta fascia: Palma di Montechiaro, Ribera, Porto Empedocle, Raffadali, Menfi, Ravanusa e Campobello di Licata. I 143 elettori avranno un indice di ponderazione pari a 202. Infine i cinque comuni della quinta fascia: Agrigento, Sciacca, Licata, Canicattì e Favara avranno un indice di ponderazione pari a 244.

il sole24ore.it

Pensioni, stimate 75mila uscite anticipate nel primo anno.

Almeno 75mila uscite anticipate dal lavoro nel primo anno di attuazione del pacchetto previdenza. È questo uno degli effetti delle nuove misure contenute nella legge di Bilancio, attesa alla Camera la prossima settimana. Ma a beneficiare delle nuove misure non sarà solo chi potrà uscire prima dal mercato del lavoro. Per 3,4 milioni di pensionati, infatti, sono in arrivo il rafforzamento delle 14esime (3,3 milioni in tutto) e l'estensione della "no tax area" per circa 100mila soggetti rimasti esclusi dall'operazione partita con la Stabilità 2016. Vediamo prima i benefici per i pensionati che, così come quelli per i pensionandi, scaturiscono dagli interventi messi a punto dal Governo sulla base del verbale d'intesa siglato con i sindacati il 28 settembre scorso. La "no tax area" che si ferma oggi a 7.800 euro annui verrà estesa a 8.125 euro, allineandosi a quella prevista per i lavoratori dipendenti. La manovra include 100mila pensionati in più che potranno godere dell'esclusione fiscale. Ma gli effetti potrebbero distribuirsi su una platea più ampia poiché, secondo quanto risulta, verrà ritoccata l'intera curva delle detrazioni fiscali che si chiude a 55mila euro. A questa platea si aggiunge quella assai più ampia dei pensionati con 14esima. Partiamo dai 2,1 milioni di pensionati con più di 64 anni e un assegno fino a 1,5 volte il minimo (750 euro) che in luglio già incassano la 14esima. L'assegno passerà da 336 a 437 euro per chi ha fino a 15 anni di contributi, da 420 a 546 euro per chi ha fino 25 anni di contributi e da 504 e 655 euro per chi ha più di 25 anni di versamenti effettuati. Ecco invece come sarà l'assegno nuovo per i circa 1,2 milioni di pensionati (sempre over 64) che finora non l'avevano. Per chi ha fino a 15 anni di contribuzione l'assegno è di 336 euro, per chi ha fino a 25 anni di contributi si arriva a 420 euro e coloro che hanno più di 25 anni di contributi avranno un assegno di 504 euro. Secondo i dati del Casellario pensionati dell'Inps, alla prima platea appartengono circa 261mila persone, alla seconda 477mila e alla terza 412mila, per un totale appunto di quasi 1,2 milioni di pensionati. Passiamo ora ai numeri dei "pensionandi" del 2017. I lavoratori impegnati in attività usuranti che potranno uscire in anticipo dovrebbero essere tra i 3mila e i 5mila l'anno. Il miglior flusso di pensionamenti per queste categorie è garantito dalla cancellazione dell'obbligo che anche l'ultimo anno di lavoro sia "usurante" per coloro che già ne hanno sostenuti 7 negli 10 o che hanno svolto attività "dure" per il 50% dell'intera vita lavorativa. Il flusso delle uscite anticipate assorbirà anche i nuovi pensionamenti resi possibili dai cumuli gratuiti di tutti i contributi previdenziali non coincidenti maturati in gestioni pensionistiche diverse. Saranno circa 100mila lavoratori nei prossimi dieci anni. Secondo stime tecniche, si partirebbe con 7-8mila pensionamenti. L'altra categoria di nuovi pensionati del 2017 sarà formata dai "precoci". Come è noto potranno uscire con 41 anni di contribuzione i lavoratori che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni e viene cancellata in via strutturale la penalizzazione prevista per chi va in pensione prima dei 62 anni. Queste norme aprono la strada per l'assegno Inps a circa 25mila persone l'anno. Una truppa di nuovi pensionati a cui si accoderanno i 35mila dell'Ape social, i quali in effetti pensionati ancora non sono poiché beneficeranno di un prestito-ponte (prestazione di natura assistenziale) che li coprirà fino a 3,7 anni prima del pensionamento vero e proprio. Pensionandi a tutti gli effetti, insieme ai beneficiari dell'Ape social, saranno anche coloro i quali sceglieranno l'Ape volontaria e l'Ape d'impresa. Tra l'altro le norme sull'Ape dovranno raccordarsi con quelle sul part-time agevolato, operativo dallo scorso giugno (visto che i requisiti di accesso sono identici) e quelle sull'iso-pensione Inps, pagata ai lavoratori cui mancano non più di 4 anni per la pensione e che escono in anticipo sulla base di accordi aziendali (articolo 4 della legge 92/2012). A tutte queste nuove uscite bisogna aggiungere, cautelativamente, un potenziale di altri 25mila soggetti che potrebbero godere dell'ottava salvaguardia-esodati di cui si parla in queste settimane e che potrebbe confluire in manovra. Più un'eventuale, ennesima platea aggiuntiva legata alla possibile proroga dell'«opzione donna», ovvero la possibilità estesa l'anno scorso (legge 208/2015) di andare in pensione anticipata (con 35 anni di contributi e 57 e 3 mesi di età per le dipendenti, un anno in più per le autonome) alle donne che hanno maturato tali requisiti entro la fine del 2015. Siccome dall'estensione sono rimaste escluse le lavoratrici nate nell'ultimo trimestre degli anni 1957 o 1958, potrebbe arrivare per loro un allungamento dei termini a fronte dei risparmi effettuati rispetto alle previsioni di spesa per l'anno in corso.

Siciliacronache.it

Liberi consorzi e Città Metropolitane: si avvicina la data delle elezioni dei Presidenti e dei Consigli.

Gela punta i piedi e dice no al Libero Consorzio di Caltanissetta. L'Assemblea Regionale Siciliana nel marzo del 2014 approvò una legge con cui istituì nove liberi consorzi (tanti quanti le ex province) e le tre aree metropolitane di Catania, Messina e Palermo. La legge prevedeva che i Comuni limitrofi, che volevano cambiare Consorzio, potevano indire un referendum confermativo nel rispetto di due criteri: il principio di continuità territoriale e quello sul numero di abitanti, cioè il nuovo Consorzio doveva avere una popolazione minima di 180mila residenti, mentre l'ente di provenienza doveva mantenere minimo 150mila abitanti. Il comune di Gela fu tra quelli che vollero cambiare, infatti dopo l'approvazione, da parte del Consiglio comunale, della delibera che disponeva il passaggio dal Libero Consorzio di Caltanissetta a quello di Catania, i cittadini furono chiamati alle urne per votare con referendum di conferma del provvedimento approvato dal consiglio comunale. Il 13 luglio 2014, 24mila elettori gelesi, il 99,08% dei votanti, scelsero di cambiare ente intermedio. A quel punto il governo regionale, nel rispetto della legge, ed in ossequio ad una precisa ed inequivocabile volontà dei cittadini della città di Gela, avrebbe dovuto, con una Legge provvedimento, secondo l'art. 44 della L.r. 15/2015, che ha seguito la L.r. 8/2014, spostare Gela, Piazza Armerina e Niscemi all'interno della città metropolitana di Catania. Il 20 luglio 2016, il plenum dell'Assemblea Regionale Siciliana però decise, condividendo le motivazioni della I° Commissione legislativa permanete, di non dare seguito all'approvazione della normativa di ratifica delle le variazioni territoriali. Disattendendo pertanto una precisa volontà popolare espressa con il referendum, prevista da una legge approvata dallo stesso parlamento siciliano, per meri motivi di opportunismo politico , il passaggio di Gela infatti comporterebbe uno stravolgimento dei collegi elettorali in vista dlle prossime elezioni regionali, i parlamentari siciliani hanno voluto lasciare tutto così com'è. Ma il Comitato per lo Sviluppo dell'Area Gelese, che ha portato avanti in questi anni la battaglia per spostare Gela nella città metropolitana di Catania, non ci sta', si ribella a questa assurda decisione dell'Ars di disapplicare l'art.44. Per questo motivo il Comitato, in vista delle elezioni per i Presidenti e dei Consigli dei Liberi Consorzi, è tornato alla carica facendo sentire la propria voce. Il Comitato si dice scettico sul fatto che l'appuntamento elettorale per la elezione dei Presidenti e dei Consigli possa avere luogo per via di una serie di contraddizioni esistenti. Una di queste incongruenze riguarderebbe il voto ponderato; ogni percentuale di voto ponderato è calcolata sul singolo consigliere comunale. Ebbene, poiché nelle ultime amministrative di Giugno si è votato con una legge che ha ridotto il numero dei consiglieri comunali, ci si ritroverebbe a votare il Presidente e il Consiglio del Libero Consorzio o Città Metropolitana, con questi comuni, della stessa fascia di indice ponderato, all'interno di uno stesso libero Consorzio o Città Metropolitana, svantaggiati rispetto ai comuni che hanno consigli più numerosi essendo stati eletti con la vecchia legge elettorale. "Gela non è interessata al Libero Consorzio di Caltanissetta, dichiara Filippo Franzone, coordinatore del Comitato CSAG, noi siamo determinati a far rispettare l'attuazione della legge, ed è per questo che intendiamo percorrere tutte le strade per raggiungere l'obiettivo, compresa quella di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale".  


Sicilia24h

Pd Ag verso libero consorzio.

Continuano gli incontri promossi dalla Segreteria Provinciale del Partito Democratico di Agrigento in merito all'appuntamento del 20 novembre per l'elezione del Presidente del Libero Consorzio di Agrigento. Sindaci, consiglieri comunali, dirigenti di partito, tutti coinvolti in giornate di ascolto e proposta, questi gli appuntamenti della settimana : Sabato 22 ore 10,30 incontro presso il circolo di Canicattì sito in via Tenente Rao, 5;
Lunedì 24 ore 17,30 incontro presso il circolo di Ribera sito in Piazza Duomo;
Martedì 25 ore 17,30 incontro presso il circolo di Sant'Elisabetta sito in Corso Umberto.
"Non possiamo farne soltanto una questione di numeri - afferma Peppe Zambito segretario provinciale PD - ma soprattutto di contenuti. Un'occasione per un progetto di riscatto di una provincia, ricca di risorse turistiche-culturali, ma ad oggi senza un vero progetto economico e di sviluppo. Dobbiamo raccogliere le tante esperienze positive presenti nel territorio e fare rete, per mettere a sistema le migliori esperienze".
Per quanto riguarda la scelta del candidato alla Presidenza del Libero Consorzio, il Partito Democratico sta lavorando affinché si raggiunga un'ampia convergenza tra le forze politiche alleate al governo regionale e nazionale.

Agrigentoweb

Lavori pubblici: nuove regole per le Pubbliche amministrazioni e per i professionisti.

Si è tenuta questa mattina, nella sede dell'Ordine degli Architetti di Agrigento, una conferenza stampa per la presentazione del convegno sul tema: "I liberi professionisti, la Pubblica amministrazione ed il 'Nuovo codice degli appalti'", che si terrà martedì 25 ottobre nell'aula "Livatino" del Cupa.
L'evento è stato presentato dai rappresentanti dei soggetti organizzatori: Giovanni Di Maida, vicepresidente del Consorzio universitario di Agrigento, Pietro Fiaccabrino, presidente dell'Ordine degli architetti della provincia di Agrigento e Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti e presidente della "Fondazione Amf". Erano presenti anche gli architetti Giuseppe Mazzotta, responsabile del dipartimento Formazione dell'Ordine, Alfonso Cimino, responsabile del dipartimento Lavori pubblici dell'Ordine ed il segretario del Consiglio dell'Ordine Giuseppe Grimaldi.
Tutti gli interventi, oltre ad anticipare gli importanti temi che saranno trattati nel corso della giornata di studi, sono stati convergenti nel sottolineare l'importanza assunta negli anni dalla collaborazione tra Consorzio universitario ed Ordine degli architetti agrigentini, a vantaggio del territorio.
Come anticipato, l'incontro organizzato dal Consorzio universitario di Agrigento, dall'Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento e dalla Fondazione "Architetti nel Mediterraneo", è finalizzato ad un confronto sul nuovo "Codice degli appalti" e si articolerà in due sessioni (di cui si allegano programmi dettagliati).
La prima, coordinata dall'avvocato Gaetano Armao, sarà riservata ai temi che interessano principalmente la pubblica amministrazione. La seconda, coordinata dall'architetto Alfonso Cimino, è riservata soprattutto ai temi che interessano i liberi professionisti e si incentrerà su etica e legalità.
Nel corso della giornata interverranno autorità ed esperti del settore dei lavori pubblici (Pietro Fiaccabrino, Calogero Firetto, Duilio Alongi, Rino La Mendola, Vincenzo Palizzolo, Paolo Oreto, Pippo Accursio Oliveri, Vittorio Mastrorilli, Giuseppe Mazzotta, Riccardo Ursi, Gian Vito Graziano, Elio Caprì).

 

LA SICILIA

CONSORZI UNIVERSITARI

La Regione taglia le risorse
Possibile taglio delle risorse ai Consorzi universitari da parte della Regione dopo quanto pubblicato dal nostro giornale la Cgil, con il suo segretario generale Massimo Raso, chiede un incontro al presidente del Cupa Gaetano Armao. Un confronto per «ricevere le dovute e ufficiali informazioni, sulla finanziaria regionale 2016, di codesto Consorzio Universitario. «Nel contempo - si legge ancora nella lettera diffusa alla stampa - si chiede altresì un tavolo di confronto per rivedere la convenzione con il rettore dell'università degli Studi di Palermo Fabrizio Micari, sui costi che deve sostenere il Cupa per l'anno accademico 2016/17». Il sindacato ha espresso tutto il proprio disappunto e non nasconde le proprie preoccupazioni visto che il Cupa ne ha viste molte in questi ultimi anni. Come Si ricorderà era stata ventilata anche l'ipotesi di dismettere il Consorzio.



GdS on line

IL CONCORSO
Agrigento candidata a capitale della cultura 2020
AGRIGENTO. Mentre fervono gli scavi archeologici per la ricerca del teatro antico di Akragas, la città dei templi si candida come Capitale Italiana della Cultura 2020. Ad annunciare la candidatura al "concorso" promosso dal ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo è stato ieri il sindaco Lillo Firetto ai microfoni di Radio 1 Rai. Il progetto Capitale Italiana della Cultura, lanciato per la prima volta nel 2015 in linea con l' Azione UE Capitale Europea della Cultura 2007-2019, punta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l' integrazione senza conflitti, la creatività, l' innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.

LA SICILIA

BANDO RIFIUTI SRR AG OVEST
Spunta la "grana" della ridistribuzione del personale.

Il braccio di ferro è "segreto", ma neanche tanto, e riguarda il tema più caldo: la distribuzione del personale. Per gli 11 comuni che oggi formano l'Srr Agrigento Ovest, nel cammino che dovrà portare ad un unico e grande bando di gara per il servizio di igiene ambientale, il Capoluogo si è infatti messo di "traverso", continuando a difendere un principio più volte esplicitato pubblicamente: no agli squilibri di risorse umane tra i comuni che vi rientrano. Un principio che aveva portato l'Amministrazione Firetto e il Consiglio comunale a votare nei mesi scorsi una riduzione dei costi (per quanto poco significativa) attraverso l'eliminazione di una ventina di lavoratori dell'Ato Gesa. E su questì deciderà come noto il Tar a cui gli altri sindaci hanno dato mandato di rivolgersi al commissario dell'Ambito -, la questione è tutt'altro che semplice da dipanare, non fosse altro perché ognuno mantiene la propria posizione.
Nonostante le nostre richieste — spiega l'assessore all'Igiene Domenico Fontana - ci continua a presentare un piano che prevede lo stesso numero dì addetti che ha attualmente il Comune. Questo senza rispondere ad una domanda che più volte abbiamo posto: perché ci siano meno della metà degli operatori a Licata, pur essendo un comune non così piccolo rispetto ad Agrigento e ancor meno a Favara. I Srr — continua Fontana - nascono proprio con l'idea di un sistema che sia integrato tra i comuni che vi partecipano, e quindi vogliamo che si applichi lo stesso per tutti, trattandosi, per di più, degli stessi progettisti e degli stessi coefficienti da tenere presente per tutti i comuni", dentro al calderone, oltre Licata e Favara,anche Racalmuto, Grotte, Casteltermini e Aragona. Tutti poco disponibili. così come i restanti centri di minori dimensioni, a concedere qualcosa agli altri. L'idea: ragionare globale ma pagare assolutamente locale.
Intanto, nel campo di "battaglia" dei rifiuti, calata la polvere' dell'emergenza connessa all'assenza di una discarica in cui confeure, per il Comune di Agrigento è tempo di fare i conti coni problemf ordinari' e le cose promesse, soprattutto.
Innanzitutto — spiega Fontana — stiamo provvedendo a fornire i cestoni per la differenziata al circa 20,30 per cento dì residenti di Fontanelle che ancora oggi non ne erano venuti in possesso semplicemente perché nel bando della precedente Amr ne erano considerati meno di quanti ne servissero. Poi inizieremo con la raccolta differenziata delle attività commerciali e anche stradale, sperimentale, in alcune zone della città. L'idea — conclude Fontana — è quella di iniziare gradualmente ad avvicinare i cittadini alla pratica della differenziata". Per partire seriamente, però, c'vorrà un nuovo bando. Penare un bando,tuttavia, ci vorrà la con divisione dei 10 comuni della Srr restanti. E allora come salvare capra, lupoe cavolo?

LA SICILIA

EX PROVINCIA
Le elezioni sono vicine ma è ancora caos candidati.

g.s.) Le acque sono ancora abbastanza torbide e il fondo di quel grande stagno che sono le elezioni per la Presidenza del Libero consorzio di Agrigento non si vede ancora. Nella partita delle candidature, ancora oggi, ad una settimana da termine previsto per la presentazione dei OORM che sindaci e consiglieri comunali dovranno votare poi il prossimo 20 novembre, l'unico nome "pesante" messo sul tavolo è quella del sindaco Lillo Firetto. Candidature come quella di Giusy Nicolini (proposta più di disturbo che altro, dato che non è stata pratica mente concordata con la diretta interessata) o di Angelo Cambiano, infatti, sembrano perdere consistenza con il tempo. Di certi — e nemmeno — ci sono gli schieramenti. Pd, Ncd, Udc, Socialisti e Pdr oggi lavorano congiuntamente, nel rispetto del comune fronte politico nazionale e regionale e, proprio in quest'ottica, le scelte agrigentine non potranno che avvenire alla luce di quelle fatte a li vello isolano. La scacchiere però è tutto da comporre, dato che comunque da convincere ci Sono g elettori": quei consiglieri comunali che, spesso, più che rispondere a logiche di partito devono dare conto agli equilibri locali d'Aula. Cosi se dal basso il nome di Firetto, soprattutto un ambiente Ncd, non sarebbe sgradito, un pa di timore (se non una formale ritrosia) da parte dei deputati regionali e nazionali dei partiti sopraelencati, i quali non gradirebbero l'idea di dare "troppo potere ad una sola persona".
E poi c'è da gestire Referendum, che si voterà dopo i Liberi consorzi. Una eventuale vittoria del No cambierebbe, e non poco, gli equilibri in ballo e si potrebbe rischiare — su base regionale, sia chiaro — di trovarsi con organi politici nominati in un'epoca di versa. Così una delle proposte in discussione è quella dì nominare alla Presidenza un sindaco uscente, in modo da poter mischiare le carte qualora la partita andasse male. quadro comunque non sarà chiaro prima di un altro paio di giorni, probabilmente, quando le squadre (oltre al presidente infatti bisogna votare un Consiglio) dovranno necessariamente esse re definite, A quel punto si inizierà a capire, anche, per chi voterà Forza Italia,c in un primo momento pare avesse Stretto un'alleanza proprio con Firetto che, però, sembra essersi dissolta.

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