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rassegna stampa del 28 ottobre 2016

Gds

Liberi consorzi di Enna, Ragusa e Siracusa: il governo regionale stanzia 18 milioni

27 Ottobre 2016
ENNA. Approvato mercoledì sera in Giunta regionale a Palermo, un assestamento di bilancio che prevede 18 milioni di euro per i Liberi Consorzi dei Comuni di Ragusa, Siracusa ed Enna.
Un gettito economico che servirà agli enti per ripianare i conti permettendo di garantire alcuni servizi che sono stati a rischio come, ad esempio, il servizio di trasporto per i disabili.
Lo annuncia il parlamentare regionale del Partito Democratico, Nello Dipasquale, vice presidente della Commissione Bilancio, che dichiara: "Lo avevo annunciato a fine settembre, esattamente il 29, quando si parlava di 25milioni e non 18. Tuttavia la manovra ora dovrà passare dalla Commissione II dell'Assemblea Regionale Siciliana e, in quella sede, sarà possibile comprendere come saranno ripartite queste risorse fra i tre comprensori provinciali. Per il Libero Consorzio di Ragusa, per esempio, sappiamo già che sono necessari almeno 6 milioni. Subito dopo l'assestamento di bilancio arriverà in Assemblea per il voto".
"Vanno ringraziati, naturalmente - conclude Dipasquale - il presidente della Regione Crocetta e l'assessore al Bilancio Baccei perché, pur con tutte le difficoltà, il Governo ha potuto confermare una grossa parte della somma iniziale che permetterà di affrontare con una rinnovata fiducia gli impegni dei Consorzi in termini di servizi ai cittadini".

Licatanet

Liberi consorzi, altro rinvio


Chi se ne frega se i dipendenti delle ex province di Enna e di Siracusa sono da mesi senza stipendio. Se le strade provinciali, piene di buche, sono impercorribili. Se nessuno più si occupa (e preoccupa) dello stato degli edifici scolastici e dell'assistenza ai disabili. Una volta tutto questo era tra i compiti delle vecchie province oggi commissariate e senza risorse. E in attesa che l'elezione di secondo livello dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane possa davvero sostituirle e ridisegnarne di fatto la struttura politica.
Alla luce di quanto avvenuto all'Ars, con il rinvio (ed è il terzo) a febbraio del 2017 delle elezioni che dovevano tenersi in Sicilia il prossimo 20 novembre, verrebbe da dire: "A ridateci le province elette con il voto dei cittadini". E soprattutto verrebbe da pensare che era meglio eliminare le regioni, vere fonti di spreco, piuttosto che gli enti sovracomunali. Comprese quelle a statuto speciale come la nostra. Unica, in Italia, a non aver ancora messo a regime i Liberi consorzi e le Città metropolitane. Non è una novità, d'altra parte, che la Sicilia sia sempre in ritardo rispetto al resto del paese. Non dimentichiamo che è stata l'ultima regione a eleggere direttamente il proprio governatore.
Uscito per protesta dall'aula dopo il voto, il capogruppo di Forza Italia all'Ars Falcone ha detto che "per beceri interessi di bottega Pd, Udc e Ncd hanno impedito l'espressione del voto ai consiglieri-sindaci dei comuni dell'Isola".
In realtà tutti i partiti, non solo quelli di governo, hanno mostrato di essere in difficoltà nella composizione delle liste. E il rinvio forse conveniva a tutti. C'è un caos enorme ormai sulla scena politica regionale. I partiti rappresentano solo se stessi. E come cittadini assistiamo sconcertati a tutto questo.
Gaetano Cellura

Scrivolibero

Quei pasticci chiamati Liberi Consorzi: elezioni rinviate

"Forse". Usare l'avverbio questa volta è d'obbligo. Sì perchè dopo quasi quattro anni sembra ancora non finire l'interminabile storia sulle ex Province Regionali in Sicilia.
Tutto, sulla carta, si sarebbe dovuto concludere il 20 novembre, con le elezioni che avrebbero dovuto dare un nuovo assetto ai Liberi Consorzi in Sicilia. Ed invece? Ecco pronto un nuovo rinvio: si voterà il 26 febbraio. Niente elezioni dunque, a breve, per Liberi consorzi e Città metropolitane. L'Ars, con 41 voti a favore, 12 contrari e 7 astenuti ha approvato la norma che rinvia al 2017 le elezioni. La norma è stata approvata dopo essere arrivata in aula sotto forma di emendamento al ddl sul "Garante per la Famiglia" (votata come autonomo disegno di legge "Norme transitorie in materia di elezioni di area vasta" ndr). Il motivo? Un problema tecnico legato ai comuni che, fra nuova e vecchia legge, avrebbe potuto determinare un peso differente; ovvero dal momento che alcuni sono andati al voto con la vecchia legge elettorale ed altri più recentemente con la nuova legge (che ha previsto la riduzione dei consiglieri ndr) si sarebbe potuto determinare un numero differente di rappresentanti.
La nuova legge prevede altresì la proroga della gestione commissariale nelle more dell'insediamento degli organi degli enti di area vasta e comunque non oltre il 26 febbraio 2017.
La legge prevede inoltre in via transitoria, un incremento dell'indice di ponderazione per i comuni nei quali si è proceduto al rinnovo degli organi con riduzione del numero dei consiglieri in applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 1, della legge regionale 26 giugno 2015, n. 11. Tale indice di ponderazione, ai fini dell'elezione del Presidente e del Consiglio del libero Consorzio comunale verrà incrementato utilizzando un coefficiente correttivo stabilito con decreto dell'Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, in misura tale da garantire parità di trattamento tra i comuni appartenenti alla medesima fascia demografica all'interno dell'ente di area vasta di appartenenza in relazione al valore del voto ponderato. In provincia di Agrigento sono quattro i comuni interessati dalla nuova legge: Canicattì, Favara, Porto Empedocle e Montevago che hanno rinnovato i Consigli Comunali nel 2016 e hanno un numero di consiglieri più basso rispetto agli altri comuni della stessa fascia demografica.
Quasi quattro anni in cui, dopo i proclami del governatore Rosario Crocetta, sembra davvero non essere cambiato nulla. Anni in cui i Commissari, chiamati a reggere gli Enti in attesa delle elezioni, hanno dovuto amministrare (?) organi lasciti privi di ogni potere. Negli anni non sono infatti mancate polemiche e diatribe su ciò che resta delle ex province. Ciò che oggi si vede sono solo "palazzi" di governo vuoti, dove la tanto attesa e rivoluzionaria riforma annunciata da Crocetta nel salotto di Rai uno de "L'Arena" non ha portato ancora a partorire quell'organo che, forse, oggi non avrebbe più alcuna natura d'esistere.
Sono stati anni in cui molti passi indietro sono stati fatti. La Sicilia doveva essere "culla" di una riforma poi attuata dal decreto "Delrio", ed invece ad oggi quello che resta è solo un "giocattolo" sul quale potere costruire e distruggere.

Agrigentonotizie

Libero consorzio, rinviato il voto per eleggere il presidente

Non si voterà più il 20 novembre per eleggere il presidente del Libero consorzio di Agrigento.
L'Assemblea Regionale Siciliana, infatti, ha approvato il disegno di legge che contiene le "norme transitorie in materia di elezione degli organi degli enti di area vasta". "Il provvedimento - scrive l'ex Provincia - differisce il termine delle nuove elezioni degli organi del Libero Consorzio tra il 1 dicembre 2016 e il 26 febbraio 2017. La nuova legge prevede altresì la proroga della gestione commissariale nelle more dell'insediamento degli organi degli enti di area vasta e comunque non oltre il 26 febbraio 2017. La nuova legge entrerà in vigore con la pubblicazione nella gazzetta ufficiale della Regione Siciliana".
Il Libero Consorzio ha inoltre aggiunto che "la legge prevede, in via transitoria, un incremento dell'indice di ponderazione per i comuni nei quali si è proceduto al rinnovo degli organi, con riduzione del numero dei consiglieri. Tale indice di ponderazione, ai fini dell'elezione del presidente e del Consiglio del libero Consorzio comunale - si conclude il documento - verrà incrementato utilizzando un coefficiente correttivo stabilito con decreto dell'assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, in misura tale da garantire parità di trattamento tra i comuni appartenenti alla medesima fascia demografica all'interno dell'ente di area vasta di appartenenza in relazione al valore del voto ponderato".
In provincia di Agrigento sono quattro i comuni interessati dalla nuova legge: Canicattì, Favara, Porto Empedocle e Montevago che hanno rinnovato i Consigli Comunali nel 2016 e hanno un numero di consiglieri più basso rispetto agli altri comuni della stessa fascia demografica.

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