Giornale di Sicilia
Ex Provincia Osservazioni al piano contro la corruzione
C'è tempo fino al quattro novembre: cittadini e associazioni avranno la possibilità fino alle 13 di domani per inviare le proposte e le osservazioni per una possibile rimodulazione dei contenuti del piano triennale di prevenzione della corruzione per gli anni 2016/2018. Gli interessati possono esaminare tutta la documentazione e scaricare la modulistica sul sito del Libero Consorzio comunale di Agrigento. Tali suggerimenti potranno essere consegnati direttamente alla Segreteria del Libero Consorzio comunale di Agrigento o inviati all'indirizzo di posta elettronica m.giuffrida@provincia.agrigento.it, i.iannuzzo@provincia.it agrigento.it o tramite posta certificata provincia.agrigento@akranet.it. Il Piano di prevenzione della corruzione è stato approvato dal Commissario Straordinario Roberto Barberi, nei mesi scorsi. Le eventuali modifiche proposte dai cittadini dovranno essere valutate entro il 31 gennaio del 2017. Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che include il Programma Triennale per la trasparenza e l'integrità è lo strumento previsto dalle leggi sulla trasparenza attraverso il quale il Libero Consorzio Comunale di Agrigento descrive il processo utilizzato per definire una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo. Il piano viene adottato a garanzia della legalità e nel rispetto delle norme in materia di trasparenza, effettuando l'analisi e la valutazione dei rischi specifici di corruzione. Nei mesi scorsi il Libero Consorzio ha già avviato un monitoraggio costante delle attività dell'Ente in relazione al rispetto dei principi contenuti nel Piano di prevenzione della corruzione. Tra i primi adempimenti la verifica del rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità e la compilazione di un questionario sottoscritto da tutti i dipendenti.
Sicilia24h
Piano anti corruzione.
Entro il quattro novembre cittadini e
le Associazioni avranno tempo, fino alle ore 13:00, per inviare le
proposte e le osservazioni per una possibile rimodulazione dei
contenuti del piano triennale di prevenzione della corruzione
denominato P.T.P.C. per gli anni 2016/2018. Gli interessati possono
esaminare tutta la documentazione e scaricare la modulistica sul sito
del Libero Consorzio www.provincia.agrigento.it, nella sezione "Primo
Piano" della home page.
Tali suggerimenti potranno essere
consegnati direttamente alla Segreteria del Libero Consorzio comunale
di Agrigento o inviati all'indirizzo di posta elettronica
m.giuffrida@provincia.agrigento.it, i.iannuzzo@provincia.agrigento.it
o tramite posta certificata provincia.agrigento@akranet.it.
Il Piano di prevenzione della
corruzione è stato approvato dal Commissario Straordinario del
Libero Consorzio Comunale di Agrigento nei mesi scorsi. Le eventuali
modifiche proposte dai cittadini dovranno essere valutate entro il 31
gennaio del 2017.
Il Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione che include il Programma Triennale per la trasparenza e
l'integrità è lo strumento previsto dalle leggi sulla trasparenza
attraverso il quale il Libero Consorzio Comunale di Agrigento
descrive il processo utilizzato per definire una strategia di
prevenzione del fenomeno corruttivo.
Il piano viene adottato a garanzia
della legalità e nel rispetto delle norme in materia di trasparenza,
effettuando l'analisi e la valutazione dei rischi specifici di
corruzione.
Nei mesi scorsi il Libero Consorzio
ha già avviato un monitoraggio costante delle attività dell'Ente
in relazione al rispetto dei principi contenuti nel Piano di
prevenzione della corruzione. Tra i primi adempimenti la verifica del
rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità
e la compilazione di un questionario sottoscritto da tutti i
dipendenti nel quale sono stati dichiarati gli eventuali rapporti di
collaborazione esterni all'amministrazione anche a titolo gratuito
e le attività economiche di parenti ed affini di secondo grado.
LiveSicilia
Regione
Il Dpef 2017-2019 arriva all'Ars
"Precari in un'agenzia
pubblica"
PALERMO - "I documenti finanziari
in corso di predisposizione impongono una decisa azione di governo
per la risoluzione di due problematiche spinose: la crisi finanziaria
delle ex Province regionali e il precariato negli enti locali".
Lo scrive il governo Crocetta nel Dpef 2017-2019. Per quanto riguarda
le ex Province "il governo intende trasferire alla Regione la
funzione legata all'istruzione inclusi gli aspetti sociali". E
"propedeutiche a tale attività, per la quale saranno stanziate
le risorse aggiuntive, saranno definiti costi standard per il
funzionamento delle scuole e parametri uniformi per l'assistenza agli
alunni disabili". Sull'altro fronte, "'l'obiettivo del
governo regionale di porre fine al precariato ultraventennale, che
coinvolge circa 15 mila soggetti negli enti locali, si basa sulla
stabilizzazione negli enti utilizzatori in funzione dei posti in
pianta organica disponibili e in via residuale sull'assunzione a
tempo indeterminato, part-time, presso un'agenzia pubblica che possa
riassegnare i lavoratori in funzione delle esigenze".
Poi, si legge: per il governo "la
politica dei tagli orizzontali deve considerarsi superata, ma
l'azione puntuale di revisione della spesa è solo all'inizio e deve
continuare a operare affinché siano definitivamente abbandonate le
logiche di previsione basate sulla spesa storica: solo con un'analisi
approfondita degli elementi che determinano la spesa, infatti, si
possono ricondurre a effettivi fabbisogni gli stanziamenti di
bilancio e si possono efficacemente contrastare sacche di
inefficienza e rendite di posizione che sottraggono risorse agli
investimenti produttivi. E' indubbio - scrive il governo nel
documento di programmazione economico-finanziaria - che il primo
passo in questa direzione è costituito dal riordino degli enti
regionali, obiettivo già inserito nella legge di stabilità
finanziaria ma i cui effetti, anche in termini di proposte
legislative, pur se già elaborate, non sono state ancora sottoposte
all'Assemblea regionale". "Da questo punto di vista
l'adempimento imposto dal governo nazionale con l'accordo del 20
giugno 2016 di ridurre gli impegni correnti del 3% a favore degli
investimenti per gli anni 2017-2020 costituisce un utile alleato per
la necessaria azione di ricerca di qualità nell'allocazione delle
risorse - prosegue il Dpef - La gestione corrente è e sarà per i
prossimi anni appesantita dall'onere del ripiano annuale dei
disavanzi (costo annuale 300 milioni di euro) e della spesa per
interessi e quota capitale pari a circa 400 milioni di euro. Il
governo regionale deve dunque impegnarsi a mantenere costantemente
alta l'attenzione affinché non si ripetano gli errori del passato
soprattutto nella stima delle entrate e a porre, nel futuro, una
sempre maggiore cura all'adeguamento tra spesa autorizzata e risorse
finanziarie disponibili, processo agevolato dal nuovo sistema
contabile basato sul principio della competenza finanziaria
potenziata".
Quantificato anche il budget per lo
sviluppo: la Regione potrà spendere da qui ai prossimi anni 10,8
miliardi di euro. E' la somma dei fondi Ue per la programmazione
2014-2020, di altre risorse comunitarie e del plafond del Patto per
la Sicilia. Nel dettaglio, 4,557 miliardi è la cifra della nuova
programmazione, 820 mln per il sociale, 2,212 miliardi per
l'agricoltura, 978 milioni per la pesca e 2,320 mld di fondi per gli
interventi inseriti nel Patto per la Sicilia.
Nel Dpef, inoltre, il governo Crocetta
sottolinea che gli accordi con lo Stato sottoscritti nel 2014 e nel
2016 hanno prodotto un saldo positivo di circa 2,1 miliardi di euro.
"Con il primo accordo a fronte del riconoscimento dello Stato
per 536 milioni di euro e alla mancata applicazione dell'infrazione
per lo sforamento del patto del 2013 per 730 milioni, la Regione ha
rinunciato a ricorsi per un ammontare di 555,4 milioni e agli effetti
di altri al momento dell'accordo pendenti: per un ammontare
potenziale di 5,367 miliardi ma il cui successivo esito delle
sentenze è stato negativo per la Regione. Il saldo quindi è già,
fin da allora, nettamente positivo per 703 milioni", sostiene il
governo nel Dpef. "Ma anche ad analizzare i successivi ricorsi -
insiste - la bilancia è sempre pendente a favore della Regione.
Infatti, dall'esito degli stessi, con l'accordo di giugno, la Regione
rinuncia agli effetti dell'unica sentenza favorevole stimati in 232
milioni una tantum a fronte di un entrata certa annuale di 1,685
miliardi".
LA SICILIA
RIBERA E DINTORNI
Strade provinciali molto pericolose
Sono necessari interventi urgenti.
RIBERA. Seri rischi per gli
automobilisti che transitano sulla strade provinciali che da Ribera
portano a Cianciana, Cattolica Eraclea e Borgo Bonsignore. Su tali
arterie sono stati registrati degli incidenti stradali, con feriti
anche gravi, perché in alcuni tratti le carreggiate sono interessate
ormai da tempo da fra ne che hanno deformato pericolosamente
l'asfalto. Stiamo parlando della strada provinciale, ex SS 115,
che da Ribera porta verso Cattolica Eraclea e Montallegro. Appena
fuori dall'abitato riberese, a poco più di un chilometro, la
strada si deforma, pane dell'asfalto si abbassa e gli automobilisti
si trovano in grande difficoltà a controllare le autovetture. Nei
giorni scorsi, due auto sono entrate in collisione e sono stati
registrati, nello scontro, due feriti gravi, di cui uno trasferito in
elisoccorso a Palermo per un trauma cranico.
Altra situazione molto precaria e
pericolosa si registra sulla strada provinciale che, sempre dalla
città delle arance, porta a Cianciana. In contrada "Piccirilla",
a 500 metri dall'abitato riberese, l'arteria presente un gradino
che di giorno è visibile. ma che la sera si trasforma in una vera e
propria trappola tale da fare sbandare le auto che sono tante in
quanto la provincia e è trafficata da parecchi agricoltori e da
numerosi lavoratori pendolari.
Altra strada a rischio è quella che
porta a Borgo Bonsignore, alla riserva naturale del fiume Platani.
Gravemente danneggiato è il fondo stradale, coperto da buche,
bubboni e passaggi di condutture idriche per l'agricoltura. Si
tratta di un pericolo per gli utenti e di un bruttissimo biglietto di
visita per i turisti che si recano alla foce del fiume, all'area
attrezzata della forestale e alla spiaggia della borgata riberese.
Raddoppio della Strada Statale 640
Inaugurazione con festa a palazzo
Il tratto agrigentino sarà ultimato
a giorni. Novità anche per il viadotto Akragas.
Tutto sarebbe pronto, persino una
piccola cerimonia celebrativa: entro fine novembre il presidente
nazionale di Anas dovrebbe tornare ad Agrigento per la formale
inaugurazione del tratto del raddoppio della statale 640 che
interessa la nostra provincia. Il tutto con un ennesimo ritardo
rispetto alla tabella di marcia fornita (almeno, facciamo riferimento
all'ultima versione disponi bile) ma, comunque riconsegnando al
territorio un'infrastruttura attesa.
La consegna formale dovrebbe avvenire,
come trapela dal Municipio, durante un evento che sarà ospitato
all'ex Collegio dei Filippini e durante il quale, a quanto pare,
sarà anche resa nota la nuova segnaletica stradale connessa alla
Strada degli scrittori.
Tutti contenti? Forse. Già perché,
adesso che il quadro sarà del tutto chiaro, bisognerà capire
davvero se quanto costruito in questi anni renderà migliore la
nostra viabilità. Era stato proprio il Comune di Agrigento, nei mesi
scorsi, a chiedere un incontro all'Anas per potersi confrontare
sulle soluzione tecniche adottate. La società autostradale pare
abbia difeso strenuamente le proprie scelte e quindi, alla fine,
nulla si è mosso.
Sempre dal gestore giungono però
notizie rassicuranti in merito al viadotto Akragas. I lavori, si
ricorderà, sarebbero dovuti partire a settembre ma pare siano
slittati per al cune difficoltà organizzative rispetto alle gare
d'appalto. Adesso sarebbero giunta rassicurazioni rispetto al
celere avvio degli stessi. Forse si partirà prima di fine anno, ma
la certezza nessuno si sente di darla.
Va tutto bene? Sicuramente no. Perché
in termini di benefici per la provincia oggi al massimo possiamo dire
che questi singoli fatti rappresentano un po' di zucchero in una
bevanda certamente molto amara, tra cantieri infiniti, percorsi dove
la manutenzione ordinaria è un miraggio e rischi di varia natura per
la circolazione. Tutte situazioni che danneggiano in primis lo
sviluppo di questo territorio. Il tutto sostanzialmente nel silenzio
generale.
Da tempo facciamo appelli agli Enti e
alla Politica ci dice il segretario provinciale della Cgil
Massimo Raso ma nessuno sembra voler ascoltare la nostra voce.
Abbia mo più volte lanciato l'idea di fare fronte comune, di
mettere su un'unica cabina di regia per il territorio ma in gran
parte sindaci sembrano interessati a farsi i selfie con il presi
dente del Consiglio e anche sulle tematiche della viabilità stanno
su bendo in silenzio".