Giornale di Sicilia
Cupa in crisi. A rendere ancor più difficile la situazione contribuiscono anche i tagli dei finanziamenti regionali
Sempre più nebuloso il futuro del Cupa, il consorzio universitario di Agrigento.
Meno iscritti, offerta formativa ridimensionata, personale in esubero e crediti inesigibili. E adesso anche i tagli della Regione. Si riaffacciano i timori sul futuro del Polo distaccato dell'ateneo di Palermo. L'av vocato Gaetano Armao, presidente del Cupa, a confronto con i sindacati e con i colleghi degli altri consorzi siciliani, ha detto: «Le condizioni attuali e le prospettive future del Polo didattico sono ancora difficili e nebulose». Nel corso della riunione, l'avvocato ha invitato i colleghi degli altri Consorzi a costituire un coordinamento di resistenza e di opposizione contro ulteriori tagli che pregiudicherebbero l'esistenza di tutti i Consorzi decentrati della Sicilia. Infatti, Gaetano Armao ha comunicato ai sindacati, con preoccupazione, che da parte della Regione è pronto, come risulta da un relativo avviso, un ennesimo taglio del 20 % dei finanziamenti destinati ai Consorzi universitari siciliani. Ad oggi sono solo 100 i nuovi iscritti, c'è un bilancio in carenza di ossigeno e margini di manovra strettissimi, tanto da lasciar presagire anche il rischio di una riduzione del personale oggi in servizio. «Bisogna prendere atto che Palermo ha fatto una scelta, rispettabile, ma non compatibile con il futuro del Consorzio». Il riferimento chiaro è alla chiusura di 4 corsi su 5 di quelli che si svolgevano ad Agrigento, svuotando di fatto l'offerta formativa. L'università di Palermo ha confermato l'attivazione dei corsi di studio in Servizio Sociale (triennale) e Archeologia (magistrale) ma ha «tagliato« facoltà importanti come Architettura, Giurisprudenza e Beni culturali. «L'unica "concessione"che potrà esserci da Palermo -dice il presidente Armao - è solo un nuovo corso in architettura triennale che, però, è ancora da formalizzare. Ma con i numeri attuali il personale deve essere ridimensionato». Secco il no del segretario provinciale della Uil di Agrigento, Gero Acquisto, che commenta: «Ribadiamo la nostra estrema contrarietà ai ventilati tagli al personale. Siamo pronti ad una mobilitazione che, oltre ai sindacati, coinvolga sindaci, deputazione regionale e nazionale». La voce degli studenti rappresentati da Vincenzo Spoto: «Le iscrizioni sono in calo perchè come da anni è chiaro si sente parlare solo ed esclusivamente di chiusura di corsi, ridimensionamento dell'università agrigentina. Un genitore - aggiunge il rappresentante del comitato studentesco del Cupa - non vuole iscrivere un figlio in una sede che da un momento all'altro potrebbe chiudere».
Regione. Via libera dell'assessore all'Economia al piano di risparmi.
Riguarderà dal prossimo anno i contratti telefonici, la vigilanza, i servizi di pulizia e l'energia elettrica
Appalti unici per ridurre le spese, Baccei firma il decreto
Telefonia ed energia elettrica, pulizia e vigilanza, cancelleria e buoni pasto. La Regione prova a mettere ordine alla giungla di contratti e a una spesa frammentata di cui manca persino un conto complessivo e dove ogni risparmio è un miraggio. L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, ha firmato il decreto con cui dispone tutte le categorie di beni e servizi che dal prossimo anno saranno gestiti dalla Centrale unica di committenza, un ufficio che avrà il compito di regolare la spesa della Regione attraverso appalti unici che dovrebbero garantire risparmi e uniformità nei costi sostenuti dai vari settori. I beni e i servizi individuati non interesseranno solo l'amministrazione centrale ma anche la folta galassia di enti regionali e società partecipate. Si metterà così fine a una giungla di contratti dagli esiti disastrosi. Immaginate di avere in casa un numero i telefono diverso per ogni stanza o di rivolgervi a un'impresa di pulizia diversa per ogni ambiente. Il risultato sarà un servizio più costoso e com lesso da organizzare. Questo è quello che è avvenuto fino ad oggi alla Regione. Un monitoraggio effettuato tempo fa dall'assessorato alla Funzione pubblica ha verificato l'esistenza di 3.500 utenze telefoniche di cui solo 2.500 erano realmente della Regione e attive: le altre o appartenevano ad altre amministrazioni o erano vecchi contratti inutilizzati di uffici dismessi. Altre 550 sono linee dati erano relative solo a connessioni internet. La stima è di poco più di due milioni di euro per le telecomunicazioni mentre per l'energia si parla di oltre 200 milioni di euro l'anno. Il risparmio più consistente è atteso da altre voci di spesa che quotidianamente vengono fatturate dall'ufficio del Provveditorato della Funzione pubblica guidato da Vincenzo Pernice. Nel 2017 passeranno tra le competenze della Centrale unica le gare relative a materiale di cancelleria, vigilanza armata, pulizia degli immobili, guardiania, buoni pasto, telefonia, servizi assicurativi del personale e manutenzione estintori. Nel 2018 toccherà invece a toner e cartucce, materiale igienico sanitario, energia elettrica, mobili e arredi. Entra così a regime la Centrale unica degli acquisti guidata da Fabio Damiani, che il 21 novembre prossimo sarà chiamata a espletare una delle gare d'appalto più complesse nella storia della Regione: un maxi acquisto da 4,3 miliardi relativo alla fornitura di farmaci negli ospedali che dovrebbe consentire di risparmiare almeno 200 milioni l'anno. Poi toccherà alla gara per l'assicurazione di immobili e auto nelle Aziende sanitarie e nel frattempo è stata bandita la gara da 200 mila euro per la promozione di eventi. In lista d'attesa restano le gare per defibrillatori e pace-maker, aghi e siringhe e apparecchiature mediche. La strada è ormai segnata.
Riccardo Vescovo
Sagra del Mandorlo, il Parco è già al lavoro
Ma da quest'anno si chiamerà solo festa
Domenico Vecchio
La manifestazione lo scorso anno è costata 330 mila euro, ma in termini di ritorno aveva prodotto almeno 2 milioni di euro di introiti diretti, oltre alle 3.919 persone che hanno dormito in città».
Ente Parco al lavoro per programmare una "Festa del Mandorlo in fiore" di qualità. Il periodo sarà più o meno lo stesso della passata edizione, e cioè a cavallo tra febbraio e marzo. Scompare però la parola "Sagra" che sarà sostituita con un più accattivante "festa". Una manifestazione che punta a mettere insieme sia il Festival del Folklore che le manifestazioni collaterali con eventi culturali che possano essere di richiamo per i visitatori. Ma la vera novità è che ad occuparsi di organizzare il tutto non sarà più il Municipio di Agrigento come negli anni passati ma l'Ente Parco. «Per noi - dice Giuseppe Parello direttore dell'Ente - è naturale organizzare questo tipo di evento, d'altra parte siamo abituati a programmare ed a confezionare eventi di qualità. Quello che conta è che si faccia una festa di forte impatto culturale ma con costi contenuti». L'idea di passare la "patata" a volte anche fin troppo bollente all'Ente Parco è venuta al sindaco di Agrigento Lillo Firetto, dopo che ha appreso che la Regione ha tagliato i fondi delle cosiddette misure compensative dello "sbigliettamento" della Valle dei Templi che una volta andavano al Municipio e che invece adesso rimarranno nelle casse regionali. Dall'incasso degli ingressi all'area archeologica il Municipio percepiva infatti il 30% del totale. Soldi che come da statuto dovevano essere reinvestiti per migliorare i servizi intorno alla Valle dei Templi, ma che le ultime amministrazioni utilizzavano invece per coprire le spese culturali, come presentazioni di libri, attività di spettacolo e perfino la Sagra del Mandorlo in fiore. Una forzatura che non ci sarà più. «La nostra idea - dice Parello, che coincide con quella dell'Amministrazione - è di puntare a contenuti di un certo livello, e così non può che essere dato che il Parco è un contenitore culturale di alto spessore». Il Parco archeologico della Valle dei Templi sta perfezionando il programma per l'edizione 2017 della nuova "Festa del Mandorlo in fiore", con idee chiare che puntano soprattutto a far fare quel salto di qualità necessario a trasformare la "Sagra" in "Festa del Mandorlo" riconosciuta come patrimonio regionale e non solo evento locale o riservato a pochi. Ma la grande scommessa sarà quella al tempo stesso di elevare il contenuto della Kermesse e di contenere le spese, evitando gli sprechi come inutili e costosi concerti di piazza. Rispetto agli eventi collaterali pare sia confermato un "Villaggio della Sagra" mentre si dovrebbe spingere maggiormente sugli aspetti enogastronomici, con più spazio anche per il folk. «La Sagra passata - secondo il il Municipio - è costata 330mila euro, a in termini di ritorno aveva prodotto almeno 2 milioni di euro di introiti diretti e almeno altri 4.313.000 euro di indotto complessivo, oltre alle 3.919 persone che hanno dormito ad Agrigento il sabato conclusivo dell'iniziativa. Nella passata edizione si era "spalmato" la manifestazione su 4 week end, cosa che era piaciuta tanto al Sindaco Firetto, così come era piaciuta la creazione di un "PalaMandorlo, che, secondo gli organizzatori, era servito ad evitare che venissero annullati gli spettacoli in caso di pioggia. L'amministrazione aveva voluto una "Sagra"in centro città, oggi con l'organizzazione in mano all'Ente Parco, è facile immaginare che la kermesse torni alle origini, cioè dove è nata, tra le campagne dell'area archeologica, ai piedi dei templi, in mezzo ai mandorli in fiore e là dove arrivano i turisti». (*DV*)
Grandangolo
Agrigento, "più di 2.000 i
lavoratori precari a rischio".
La Cisl Funzione Pubblica fa sapere che
sarebbero 2189 i lavoratori precari della provincia di Agrigento del
pubblico impiego a rischio proroga delle attività. La maggior parte
di tali lavoratori ha un contratto a tempo determinato a carico della
Regione, che ogni anno spende, di conseguenza, 257 milioni di euro. E
poi vi sono i contrattisti, con età media compresa tra i 40 e i 50
anni, e con casi di precari anche tra i 50 e i 60 anni. In Sicilia,
il territorio provinciale col maggior numero di precari in servizio è
Palermo con 3.234 lavoratori, seguito da Messina con 3.185.
BIVONA
Moscatt e Panepinto da Delrio
La deputazione regionale e
nazionale spezza una lancia a favore di un miglioramento della
viabilità in provincia di Agrigento. I deputati Tonino Moscatt e
Giovanni Panepinto hanno incontrato venerdì mattina, a Roma presso
il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il capo del
dicastero Graziano De I due onorevoli, Moscatt e Panepinto, che erano
accompagnati dall'ingegnere Bernardo Barone, hanno discusso con
l'esponente del governo della viabilità complessiva della
provincia di Agrigento e della Sicilia; per quanto riguarda le strade
e le linee ferroviarie. Sono state presentate le tante criticità del
territorio sia per le arterie stradali che per le strade ferrate.
L'appuntamento - hanno affermato gli esponenti Partito Democratico
- è stato anche occasione per affrontare il tema della tratta
ferroviaria Comiso Canicattì ed il suo prolungamento fino ad
Agrigento, oltre che del finanziamento della strada Mare-Monti a
servizio delle zone della montagna. Abbiamo avuto un'interlocuzione
incoraggiante e presto torneremo dal ministro Delrio per ulteriori
aggiornamenti sullo sviluppo delle infrastrutture interessate". La
strada Mare Monti di cui si parla da oltre un decennio sarebbe
dovuta nascere Ribera e Bivona. lungo l'alveo del fiume Magazzolo,
e dovrebbe rappresentare una di via di importante di collegamento e
di sviluppo tra l'area montana e il litorale. La ferrovia
Canicatti-Comiso sarebbe l'alternativa ad un'autostrada che non
c'è.
Scrivolibero
Agrigento, propaganda elettorale
referendaria:
Riunione della Prefettura con le amministrazioni locali
In vista dello svolgimento delle
prossime consultazioni elettorali (Referendum costituzionale ex art.
138 della Costituzione per l'approvazione della legge
costituzionale concernente "Disposizioni per
il superamento del bicameralismo
paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento
dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del
CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione")
indette per il giorno 4 dicembre 2016, si è svolta, in data 11
novembre u.s., presso la Sala consiliare "Luigi Giglia" del
Libero Consorzio Comunale di Agrigento - ex Provincia Regionale,
una riunione indetta dalla Prefettura, finalizzata a richiamare
l'attenzione delle Amministrazioni Locali e dei partiti, gruppi
politici e promotori referendari sulla osservanza della normativa
disciplinante l'attività di propaganda elettorale, affinché il
confronto politico si svolga in un clima di serena dialettica
democratica.
All'incontro, presieduto dal
Viceprefetto Vicario, dr.ssa Giovanna Termini, affiancata dal
Dirigente dell'Area II - Servizi Elettorali - Viceprefetto
dott.ssa Carmelina Guarneri, hanno partecipato Sindaci, Segretari
Comunali, rappresentanti delle Forze dell'Ordine e delle Polizie
Municipali dei Comuni della nostra Provincia.
Legge Stabilità, Gallo (FI) :
"Emendamento per proroga 2017 Precari Sicilia".
Il deputato nazionale di Forza Italia,
Riccardo Gallo (in foto), ha presentato numerosi emendamenti alla
Legge di Stabilità a favore della Sicilia, e uno, in particolare,
che proroga per tutto il 2017 i contratti di lavoro esistenti a tempo
determinato, nei riguardi delle migliaia di lavoratori precari, che
da troppi anni attendono di essere stabilizzati.
Gallo afferma: "Fermo restando che
occorre una soluzione strutturale e definitiva, l'emendamento da me
presentato - che auspico possa essere condiviso da tutti i deputati
nazionali siciliani, a prescindere dal gruppo politico di
appartenenza - consente, se non altro, a tanti lavoratori e a tante
famiglie di ricevere un po' di respiro e proseguire ancora per un
anno il proprio lavoro, evitando il dramma del licenziamento a fine
anno. Pertanto ho chiesto al Governo di approvare il mio emendamento
alla Legge di Bilancio e trovare nel corso dell'inizio del prossimo
anno una soluzione condivisa con la Regione Sicilia, al fine di
presentare un piano di stabilizzazione, evitando le tensioni sociali
che sull'isola stanno diventando sempre più gravi a causa dei
livelli di disoccupazione troppo elevati", conclude Gallo.
Gli altri emendamenti presentati dal
deputato agrigentino interessano il potenziamento della rete
ferroviaria siciliana, il comparto della pesca, l'istituzione di un
fondo per indigenti, e, in tema di immigrazione, una proposta di
modifica che consenta la priorità alla Regione Sicilia, quale
territorio di frontiera, nell'ambito degli stanziamenti previsti
per le attività di accoglienza.
Agrigentonotizie
Referendum, incontro all'ex
Provincia per la propaganda elettorale
Riunione indetta dalla Prefettura
per richiamare l'attenzione delle amministrazioni locali e dei
partiti, gruppi politici e promotori referendari sulla osservanza
delle norme
In vista dello svolgimento delle
prossime consultazioni elettorali per il referendum
costituzionale, indette per il 4 dicembre, si è svolta,
l'11 novembre, presso la Sala consiliare "Luigi Giglia" del
Libero consorzio comunale di Agrigento, una riunione indetta dalla
Prefettura, finalizzata a richiamare l'attenzione delle
amministrazioni locali e dei partiti, gruppi politici e promotori
referendari sulla osservanza della normativa disciplinante
l'attività di propaganda elettorale, affinché il
confronto politico si svolga in un clima di serena dialettica
democratica. All'incontro, presieduto dal viceprefetto
vicario, Giovanna Termini, affiancata dal
dirigente dell'Area II - Servizi Elettorali - viceprefetto
Carmelina Guarneri, hanno partecipato sindaci,
segretari comunali, rappresentanti delle forze dell'ordine e delle
polizie municipali dei Comuni della provincia. Referendum, incontro
all'ex Provincia per la propaganda elettorale. Intanto, il Comune
informa che in occasione del referendum, al fine di agevolare il
rilascio delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati,
l'ufficio elettorale rimarrà aperto nei seguenti giorni: da
venerdì 2 dicembre a sabato 3 dicembre, dalle 9 alle 18. Domenica 4
dicembre, dalle 7 alle 23 (corrispondente all'orario di apertura
dei seggi per le operazioni di votazione).
LA SICILIA
. La
Commissione in città per affrontare vari temi scottanti e non «solo»
di rifiuti.
Tutto pronto per l'Antimafia.
Saranno ascoltati il prefetto Nicola Diomede e i vertici delle forze
dell'ordine.
È tutto pronto ad Agrigento per
l'arrivo, domani mattina, della Commissione parlamentare
d'inchiesta sul fenomeno delle mafie. Per garantire la sicurezza
delle audizioni, che si svolgeranno all'interno della Prefettura,
il Comune ha disposto il divieto di sosta in piazza Aldo Moro per
tutta la giornata di domani. Davanti a deputati e senatori,
presieduti da Rosy Bindi, stando quanto comunicato dalla stessa
Prefettura, andranno il prefetto Nicola Diomede, il questore Mario
Finocchiaro, il comandante provinciale dei Carabinieri, Mario
Mettifogo, quello della Guardia di finanza Massimo Sobrà e il
caposezione della Dia di Agrigento. Roberto Cilona. Nel pomeriggio
seguiranno poi le audizioni del Procuratore distrettuale di Palermo,
del procuratore della Repubblica di Agrigento Luigi Patronaggio e
della Procura di Sciacca, Roberta Buzzolani. Per parlare d cosa?
Questo, ovviamente, al momento non è ancora pubblico, ma pare che il
tema principale non sarà squisitamente la gestione dei rifiuti, come
inizialmente trapelato, ma come dice sempre la Prefettura, "per
approfondire le dinamiche di Cosa Nostra". Le due questioni,
tuttavia, potrebbero non esse re necessariamente distinte,
considerato che da tempo la criminalità organizzata ha visto nei
rifiuti un settore di florida espansione. La tappa agrigentina, tra
l'altro, rientra in un tour siciliano che partirà oggi da Pa lermo
proprio con la partecipazione del presidente Bindi ad un convegno su
La gestione dei rifiuti in Sicilia, alla presenza tra gli altri del
presi dente della commissione d'indagine sul ciclo dei rifiuti
Alessandro Bratti. Proprio quest'ultimo aveva firmato, insieme agli
altri parlamentari e senatori una robusta relazione sul caso
Sicilia", parte della quale dedicata proprio all'Agrigentino. A
questo si aggiunge (ma due indizi non fanno una prova, semmai una
suggestione) audizione dell'ex assessore regionale Nicolò Marino
realizzata a fine ottobre dall'Antimafia in forma secretata.
Improbabile che il magistrato non sia tornato sui suoi ormai celebri
cavalli di battaglia, come le vicende dell'affidamento e la
gestione dell'impianto di contrada Matarana della Catanzaro
Costruzioni.