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Rassegna stampa del 16 novembre 2016

 

grandangoloagrigento.it

Rosy Bindi convoca Marco Campione (Girgenti acque) davanti l'Antimafia.

"Abbiamo preso in esame il caso della gestione delle acque. Ci sono indagini della magistratura in corso e c'è la vigilanza da parte della Prefettura. Penso che dopo questa giornata di audizioni, approfondiremo. Noi prediamo in esame l'aspetto dell'influenza mafiosa, mentre l'aspetto tecnico è affidato ad altri". Lo ha detto il presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi durante la conferenza stampa svoltasi in Prefettura ad Agrigento. "Dopo aver ascoltato prefetto e comitato di sicurezza credo che la nostra commissione non potrà non sentire i vertici della società che gestisce le acque di questa provincia. I problemi che sono emersi sono talmente tanti - ha aggiunto il presidente Bindi - e noi non possiamo non fare la nostra parte per fare chiarezza. L'acqua è essenziale per una comunità che non può subire i depuratori che non funzionano, i contatori cinesi, le gare d'appalto poco chiare e quindi penso che ci saranno degli sviluppi". Dunque, i massimi esponenti di Girgenti acque, con il suo presidente Marco Campione in testa, saranno auditi dalla Commissione antimafia per ottenere risposte rispetto ad una situazione generale prospettata non certo lusinghiera. 

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"Sentiremo i vertici di Girgenti acque". Parola della commissione parlamentare antimafia.

Ieri  pomeriggio vertice in Prefettura e poi incontro con la stampa. Seduti attorno a un tavolo, il presidente Rosy Bindi, il vice Claudio Fava, Giulia Sarti, Angelo Attaguile, Andrea Vecchio, Giuseppe Lumia, Stefano Vaccari, Salvatore Torrisi, Giuseppe Pagano, Ciro Falanga, Mario Michele Giarrusso. "Abbiamo preso in esame diversi casi, anche questioni legati all'attualità. La vicenda Arnone? Ci siamo informati. E' una vicenda dolorosa, aspettiamo le decisioni della magistratura. Abbiamo preso in esami altri casi: la questione della gestione delle acque dove ci sono indagini della magistratura in corso" - ha detto Rosy Bindi. Una giornata intensa per la Commissione, a evidenziarlo è la stessa Bindi: "Questa mattina ci siamo recati nella stele del giudice Rosario Livatino. Abbiamo voluto dedicare il lavoro alla sua persona, questo deve ispirare nel lavoro improntato alla giustizia e all'umiltà. La mafia agrigentina? C'è, ed è una mafia tradizionale, capace di controllare il territorio. Cosa Nostra controlla il territorio con estorsioni e droga - ha detto Rosy Bindi. E' una mafia resistente, ovviamente usando il termine 'tradizionale' non la stiamo sminuendo". La mafia agrigentina controlla il territorio con estorsioni e droga, anche se non mancano i condizionamenti alla pubblica amministrazione, le influenze sul consenso elettorale e la capacità di condizionare attraverso gli appalti l'azione della pubblica amministrazione e l'economia legale di questo paese". "Nell'Agrigentino c'è una criminalità comune diffusa. Ed è difficile pensare - ha aggiunto il presidente della commissione - che sia immune da influenze ed utilizzazioni da parte della stessa mafia. Abbiamo ascoltato il prefetto di Agrigento, con tutto il comitato di sicurezza che ci ha portato una esaudiente relazione. Abbiamo ascoltato la Procura distrettuale di Palermo, quella di Agrigento, Sciacca e Gela. La mafia agrigentina non si caratterizza per particolari tratti di modernità ed innovazione come invece avviene in altre realtà". La commissione ha affrontato anche il caso abusivismo. Il presidente Bindi commenta così: "Ci siamo informati anche sul sindaco di Licata. Così come su altre situazioni simili". A commentare il "caso Licata" anche Claudio Fava: " Il sindaco di Licata sta facendo il suo dovere, credo che il conforto verrà dato anche dagli altri sindaci. Molti di loro sono andati a rappresentare l'unità di intenti ad Alfano. Vorrei che anche gli altri sindaci in questo fossero solidali, anche senza fascia. Non vorremmo che il sindaco di Licata rimanga l'unico. Speriamo che sia uno dei tanti disposto a fare la propria parte, così non ci sarà più qualcuno che divenga il bersaglio, togliendo la possibilità alle organizzazioni mafiose di cavalcare il malcontento generale".


Giornale di Sicilia

Giornata di audizioni. La commissione parlamentare ieri ha ascoltato tutti i vertici investigativi ed i procuratori Scalia della Dda, Patronaggio, Asaro e Buzzolani
Bindi: «Agrigento omertosa e la mafia è forte»
Il presidente: «Acqua e rifiuti sono centri di grande interesse economico, approfondiremo questa gestione dei servizi»
Concetta Rizzo

«La mafia c'è. Agrigento è una provincia con la presenza di un'organizzazione mafiosa ancora resistente, capace di controllare il territorio. Una mafia che non sembra caratterizzarsi con tratti di modernità ed innovazione, come in altre realtà. Nell'Agrigentino, controlla il territorio con i reati tradizionali dell'estorsione, della droga, anche se non mancano condizionamenti alla pubblica amministrazione, influenze sul consenso elettorale e la capacità di condizionare, attraverso gli appalti, l'azione della pubblica amministrazione e l'economia  di questa provincia». Lo ha detto ieri sera, il presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. La  commissione, tornata ad Agrigento dopo 12 anni, ha, per prima cosa, ieri mattina, fatto visita alla stele in memoria del giudice Rosario Livatino «per dedicare il nostro lavoro alla sua persona, al suo lavoro, al suo sacrificio perché ispiri tutti noi ad un lavoro improntato ai principi di giustizia e legalità» - ha detto il presidente Bindi. Poi, in Prefettura, è stato dato corso alle audizioni del prefetto Nicola Diomede, dei componenti del comitato di sicurezza, dei procuratori Massimo Scalia (Dda), Luigi Patronaggio (Procura di Agrigento), Roberta Buzzolani (Procura di Sciacca) e Fernando Asaro (Procura di Gela). «Al termine di questa giornata - ha spiegato Rosy Bindi - possiamo constatare che la mafia c'è ad Agrigento e nella sua provincia. Ci sono però i presidi della legalità, c'è la Prefettura, ci sono le forze dell'ordine, la magistratura, c'è il presidio dell'informazione. Ma l'omertà è ancora molto forte. C'è gente che subisce incendi, estorsioni e che fa fatica a denunciare ed a collaborare. E questo è un fatto che non possiamo ignorare. È una parte d'Italia che soffre la  mancanza di lavoro, la mancanza di servizi, soffre la mancanza di futuro delle giovani generazioni. Questo non giustifica la presenza della mafia, la può spiegare. Speriamo - ha aggiunto - che le strade che abbiamo percorso stamattina vengano completate, che l'economia di questa terra venga liberata dal giogo della mafia». La commissione parlamentare antimafia, parlando della «vicenda Arnone» (l'arresto, in flagranza di reato per estorsione, dell'avvocato, ambientalista e politico) l'ha definita "dolorosa". «Abbiamo preso in esame il caso della gestione delle acque - ha spiegato Rosy Bindi - . Ci sono indagini della magistratura in corso e c'è la vigilanza da parte della Prefettura». Proprio in merito alla gestione di acqua e rifiuti, Bindi ha spiegato: «Penso che dopo questa giornata di audizioni, approfondiremo. Noi prediamo in esame l'aspetto dell'influenza mafiosa, mentre l'aspetto tecnico è affidato ad altri. Dopo aver ascoltato prefetto e comitato di sicurezza credo che la nostra commissione non potrà non sentire i vertici della società che gestisce le acque di questa provincia. I problemi che sono emersi sono talmente tanti - ha aggiunto il presidente Bindi - e noi non possiamo non fare la nostra parte per fare chiarezza. L'acqua è essenziale per una comunità che non può subire i depuratori che non funzionano , i contatori cinesi, le gare d'appalto poco chiare e quindi penso che ci saranno degli sviluppi ». In merito alla gestione di rifiuti, dopo Palermo è stato analizzata Agrigento. «Ieri (lunedì ndr.) - ha detto il vice presidente della commissione Claudio Fava - ci è stata presentata una relazione impietosa. Abbiamo voluto ricordare alcune parole che i magistrati hanno portato: un quadro devastante, un macrosistema nel quale accanto ad una oligarchia imprenditoriale a tratti particolarmente spregiudicata, c'è un debito forte della politica sul piano della programmazione del controllo e una presenza forte di Cosa Nostra che ritiene che questo business, che vale 18 miliardi l'anno, non debba passare inosservato. A questo aggiungiamo il contributo di analisi che porta la commissione antimafia: un contesto della massoneria che in Sicilia sta trovando - ha continuato a spiegare Fava - in questi anni particolare sviluppo, particolare fertilità che crediamo sia anche relativo al contesto, all'area criminale in cui interessi diversi i incontrano si compensano, si salvaguardano a vicenda anche in relazione al ciclo dei rifiuti. E' una delle tante voci economiche d'affari che Cosa Nostra considera prioritaria per le sue finanze». L'intera commissione parlamentare antimafia si è informata anche sul caso del sindaco di Licata. «Il sindaco di Licata - ha detto Claudio Fava - che sta facendo il suo dovere ha bisogno del conforto della disponibilità di tutti gli altri sindaci in questa battaglia di legalità. I sindaci che stanno dentro questa vicenda, che hanno richieste di demolizioni, che non si trincerino dietro il fatto che manchino i soldi. Il sindaco di Licata deve essere uno dei tanti sindaci, ciascuno dei sindaci deve essere disposto a far la propria parte, di modo che non ci siano più bersagli». (*CR*)

Uffici pubblici. In arrivo la proroga per vincitori e idonei la scadenza dei termini. Sono 155mila.
L'allungamento fino a tutto il 2017 era stato chiesto anche dai Comuni
Concorsi, un anno in più per le graduatorie

Marianna Berti

Ossigeno per le amministrazioni in affanno ma anche speranza per chi è in fila. Il Governo è pronto a prorogare di un anno tutte le graduatorie dei concorsi pubblici in scadenza. La strada sarà quella di una modifica alla legge di Bilancio. La novità interessa 4.471 vincitori e 151.378 idonei, tanti sono gli italiani in attesa di una chiamata. Ma l'allungamento fino a tutto il 2017 era stato chiesto anche dalle amministrazioni, in particolare dai Comuni, a caccia di personale. La ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, aveva già dato un segnale di apertura che ora prende la forma di un emendamento alla manovra. D'altra parte emettere nuovi bandi e indire altre selezioni ha un costo, mentre mantenere in piedi una graduatoria non ha alcun onere. Inoltre per fare concorsi occorre tempo, cosa che gli enti locali non hanno, avendo bisogno immediato di lavoratori. Il tutto combacerebbe con l'allentamento dei vincoli al turnover. Una misura d'emergenza, quindi, destinata a traghettare il sistema verso nuove modalità di reclutamento, da mettere nero su bianco nel Testo Unico del pubblico impiego, che il Governo presenterà entro febbraio prossimo. La proroga, che già trova il sostegno del Movimento Cinque Stelle, risponde dunque sia al pressing dell'Anci, il presidente Antonio Decaro aveva scritto alla ministra, sia a quello delle migliaia di vincitori e idonei. «Accogliamo con grande piacere» la novità, commenta con soddisfazione il comitato nazionale XXVII ottobre, da tempo voce di chi aspetta un'assunzione. Proprio in mattinata, infatti, il comitato era stato ricevuto al ministero della Pubblica amministrazione, dopo un sit-in sotto Palazzo Vidoni. Poco prima erano saliti nelle sede della Funzione Pubblica i sindacalisti della Confsal Unsa e della Fials Confsal, che si erano detti pronti allo sciopero della fame senza rassicurazioni sul rinnovo del contratto degli statali, altro fronte caldo della Pubblica amministrazione. Anche in questo caso però sarebbero arrivate delle garanzie: «Il Governo ci ha fatto sapere che si impegnerà a massimizzare il più possibile le risorse da destinare ai rinnovi», fa sapere al termine dell'incontro il segretario generale dell'Unsa, Massimo Battaglia. Ma se la partita sulle assunzioni nel pubblico impiego va ormai definendosi, per i contratti c'è ancora da attendere e probabilmente tutto sarà più chiaro solo dopo che il governo convocherà i sindacati, ufficializzando lo sblocco.

Parte in quarta l'Aro - Schizza al 70 per cento la raccolta differenziata

Santa Margherita e Montevago. Il nuovo sistema sta dando buoni risultati facendo risparmiare duemila euro ogni sette giorni riducendo il quantitativo di indifferenziata
In un anno sarà recuperata la somma di 100 mila euro

Con il nuovo sistema di raccolta dell'Aro rifiuti che comprende Santa Margherita e Montevago la città del Gattopardo risparmia 2 mila euro ogni 7 giorni rispetto ai costi precedenti perché ha ridotto da 23 a 12 tonnellate a settimana il quantitativo dell'indifferenziata. E la differenziata, comprendente anche i rifiuti che portano un utile, è schizzata al 70 per cento. «Sono dati - afferma il vice sindaco e assessore all'Ecologia di Santa Margherita, Tanino Bonifacio - che contiamo di migliorare, ma anche se dovessero rimanere questi, che in due settimane ci hanno già consentito di risparmiare 4 mila euro, in un anno avremmo una somma complessiva di quasi 100 mila euro da impiegare per l'ammodernamento dei mezzi per raccolta e per ridurre la tassa sui rifiuti». Il Comune di Santa Margherita è riuscito, in due settimane, ad abbattere del 50 per cento il quantitativo dell'indifferenziata e dunque il costo che è di 170 euro a tonnellata. «Questa riduzione del 50 per cento a settimana del conferimento dell'indifferenziata in discarica - osserva Bonifacio - è un grande successo, quasi inaspettato. Abbiamo avuto una riduzione quantitativa dei rifiuti, ma anche dei costi. Questo per noi è solo l'inizio perché siamo soltanto a due settimane di attività del nuovo Aro, ma bisogna continuare con piccoli gesti da parte dei cittadini, differenziando. Sono questi gesti che producono grandi cose, un risparmio, per il nostro comune, di 8 mila euro al mese». Per Tanino Bonifacio il modello Santa Margherita può essere esportato anche in comuni più grandi. «È un discorso di metodo - afferma - che se è scientifico, rigoroso, controllato lo si può applicare sia nel micro che nel macro, certamente con le dovute differenze di tipo organizzativo. Bisogna differenziare perché noi abbiamo ridotto del 50 per cento l'indifferenziata, ma aumentato notevolmente la differenziata che andremo a vendere ai consorzi». Nel 2014, quando si è insediata l'amministrazione guidata dal sindaco Franco Valenti, a Santa Margherita Belice la differenziata era al 30 per cento. Nello scorso mese di luglio, quando è iniziata l'emergenza rifiuti, con la chiusura, in Sicilia, di molti impianti e la necessità di dovere conferire, per molti comuni, in discariche lontane anche centinaia di chilometri, toccava quota 46 per cento. Adesso è al 70 per cento. Il Comune di Santa Margherita Belice ha fatto la scelta dell'Aro con Montevago che consente di effettuare un controllo capillare del servizio e dei costi. I lavoratori sono passati in carico al Comune. Sono scattate anche parecchie multe per bloccare il conferimento selvaggio dei rifiuti agli angoli delle strade. «Dal primo novembre - afferma il vice sindaco Bonifacio - la grande collaborazione dei cittadini, la loro dedizione nel differenziare e il contributo degli operatori ecologici ha evitato anche le multe. Se il dato delle 12 tonnellate settimanali che contiamo di ridurre ha portato a un risparmio con la riduzione dell'indifferenziata, per il 2017 una quota la restituiremo ai cittadini con l'abbattimento della tassa sui rifiuti. Poter disporre di maggiori risorse - conclude Bonifacio - ci consentirà anche di migliorare mezzi e strumenti per la raccolta dei rifiuti». L'Aro Santa Margherita-Montevago sta effettuando anche una vasta campagna informativa per portare a conoscenza di tutti i cittadini l'ecocalendario per la raccolta dei rifiuti.  (*GP*)

Sicilialive24.it
Continua la Campagna dell'Aro Vigata - Scala dei Turchi.

Ieri mattina, martedì 15 novembre,  incontro con i cittadini/utenti di Realmonte. E' stata una mattinata trascorsa all'insegna del confronto tra l'amministrazione comunale di Realmonte e i cittadini di Realmonte che si sono incontrati in piazza Umberto I, nell'ambito di un nuovo appuntamento realizzato per la campagna di comunicazione legata al lancio del progetto di raccolta differenziata denominato "Da stasera uscite separati", ormai ad un passo dal suo inizio. All'incontro c'erano, fra gli altri, il sindaco di Realmonte Calogero Zicari, l'assessore all'Igiene e Sanità Emanuele Fiorica e Giovanna Paradiso della società Achab Group ai quali i cittadini hanno rivolto domande specifiche sulle modalità del servizio che partirà a breve e che produrrà, una volta a regime, anche un risparmio per le bollette dei cittadini stessi e per le casse del Comune. Intanto, sempre nell'ambito della campagna informativa per il nuovo porta a porta dato in appalto alle imprese Iseda, Ecoin ed Icos, è stato messo in funzione un nuovo sito web, www.differenziatavigata-scaladeiturchi.it già on-line da qualche giorno a disposizione di chiunque voglia informazioni e chiarimenti sul nuovo servizio realizzato proprio per creare un contatto quanto più immediato possibile tra cittadini e aziende per ottenere risposte personalizzate ai diversi tipi di dubbi che possono sorgere al momento dell'avvio di un nuovo servizio.


Fattieavvenimentisciacca

Porto di Sciacca. Aggiudicato appalto per quasi 500mila euro
Prosegue, a dispetto dell'incerto futuro delle ex Province, l'attività dell'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, che nel corso dell'ultima tornata di gare ha aggiudicato un appalto per conto del Comune di Sciacca.
Si tratta di un importante appalto relativo alla "Messa in sicurezza dell'imboccatura del porto di Sciacca e dei moli esterni di levante e ponente e scogliera ad est del porto".
La gara d'appalto, effettuata con procedura aperta, dell'importo complessivo di euro 485.069,44 e che ha visto la partecipazione di 69 imprese, è stata aggiudicata provvisoriamente all'impresa ATHANOR CONSORZIO STABILE con sede a Bari, che ha offerto il ribasso del 20,6392%. Seconda in graduatoria l'impresa ELISEO ING. RENATO SRL con sede a Roma, che ha offerto il ribasso del 20,4800%.
Continua, dunque, l'impegno dello staff dell'Ufficio Gare, anche in qualità di Stazione Unica Appaltante, ai sensi del Decreto Legislativo n. 163/2006, che obbliga i Comuni non capoluogo alla convenzione con l'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale per l'affidamento di beni e servizi.

AnciSicilia

Assestamento del Bilancio regionale 2016. Una delegazione di Anci Sicilia audita stamattina in II Commissione ARS.

L'Anci  Sicilia è stata ascoltata ieri mattina, martedì 15 novembre, dalla Commissione Bilancio dell'Assemblea Regionale Siciliana  per rappresentare le numerose  difficoltà che stanno attraversando i Comuni siciliani e per   chiedere un urgente intervento del  Parlamento  siciliano a sostegno delle autonomie locali dell'Isola, prima del 30 novembre, termine ultimo  per le variazioni dei Bilanci dei comuni. Una delegazione dell'Associazione dei comuni siciliani, formata da Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale, da Luca Cannata vice presidente vicario,  da Calogero Firetto, sindaco di Agrigento, da Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali, da Fabrizio Di Paola, sindaco di Sciacca e da  Domenico Giannopolo, sindaco di Caltavuturo è stata, infatti, ricevuta a palazzo dei Normanni per evidenziare le maggiori criticità che hanno messo in ginocchio l'intero sistema comuni in Sicilia, soprattutto dal punto di vista finanziario. Il 2016 si può infatti considerare l'anno peggiore per le finanze dei comuni siciliani, sono infatti 10 i comuni che hanno già dichiarato il dissesto, diverse decine  hanno fatto ricorso ai piani di riequilibrio pluriennale  e moltissimi altri non hanno ancora approvato il Bilancio di Previsione 2016.
"Alla luce di questa situazione così drammatica - ha dichiarato Leoluca Orlando - in Commissione Bilancio abbiamo sottolineato come per affrontare alcuni nodi strutturali relativi alla condizione finanziaria degli Enti locali siciliani debba essere avviato, come formalmente richiesto dall'Anci Sicilia,  un confronto istituzionale fra Stato, Regione ed Enti Locali dell'Isola e apprezziamo, che tale richiesta sia stata pienamente condivisa dal presidente della II Commissione, Vincenzo Vinciullo".
In un documento consegnato alla Commissione Bilancio sono state, poi,  evidenziate tutte le   criticità che stanno attraversando i comuni fra le quali spiccano: i maggiori costi del servizio integrato rifiuti a seguito dell'emergenza del 2016,  la tenuta finanziaria dei liberi consorzi e delle città metropolitane, la necessità di un effettivo contributo per la demolizione degli immobili abusivi, la spinosa questione delle estinzioni delle Ipab, la richiesta di un aumento del contributo per i il ricovero dei disabili mentali, il costo dei minori stranieri non accompagnati  e quella delle conseguenze,  che rischia di avere anche in Sicilia, l'applicazione del sistema dei costi e fabbisogni standard. Su tutte però resta centrale la questione  relativa alla mancata attuazione  dei commi 22 e 23,dell'art. 7 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 che prevedeva  un trasferimento di  115 milioni per spese di investimento.

Sicilia24h

Viabilità interna: stabiliti nuovi limiti massimi di velocità su alcune ex econsortili.
Considerata la difficile situazione di alcune strade interne, a causa di preesistenti dissesti del manto stradale accentuati in seguito ai recenti eventi di pioggia, il Settore Infrastrutture Stradali, su proposta del Gruppo 11°-tecnico, ha emesso due ordinanze con le quali viene imposta la velocità massima di 30 km/h in entrambe le direzioni di marcia lungo alcune strade ex consortili. Le strade interessate dal provvedimento sono: la N.C. n. 22 "Strada esterna Aragona-Joppolo Giancaxio" dal km 1+900 al km 5+900; la SPC n. 41 Salto Fontana-Panzica, SPC n. 42 S.Rosalia-Marra-Muxarello, SPC n. 43 Canalotto Carbonia e SPC n. 44 Carbonia-Muxarello lungo gli interi tracciati. Il Settore Infrastrutture Stradali raccomanda la massima prudenza e il rigoroso rispetto dei nuovi limiti di velocità, opportunamente segnalati, a quanti percorrono abitualmente queste strade.

LA SICILIA
ASSUNZIONI P.A., UN ANNO IN PIÙ PER VINCITORI DI CONCORSO E IDONEI ROMA.

Ossigeno per e amministrazioni in affanno ma anche speranza per chi è in fila. Il governo è pronto a prorogare dì un anno tutte le gradua rade dei concorsi pubblici in scadenza. La strada sarà quella di una modifica alla legge di Bilancio. La novità interessa 4.411 vincitori e 151.378 idonei tanti sono gli italiani in attesa di una chiamata, Ma l'allungamento fino a tutto il 7 era stato chiesto anche dalle amministrazioni, in particolare dai Comuni, a caccia di persona La ministra della Pa., Marianna Madia, aveva già dato un segnale di apertura che ora prende la forma di un emendamento alla manovra, D'altra parte emettere nuovi bandi e indire altre selezioni ha un costo, mentre mantenere in piedi una graduatoria non ha alcun onere. Inoltre per fare concorsi occorre tempo, cosa che gli enti locali non hanno, avendo bisogno immediato di lavoratori. Il tutto combacerebbe con l'allentamento dei vincoli al turnover. Una misura d'emergenza, quindi, desti nata a traghettare il sistema verso nuove modalità di reclutamento, da mettere nero su bianco nel Testo Unico del pubblico impiego, che il governo presenterà entro febbraio prossimo. Sulla Legge di bilancio si scatena intanto una bufera durata poche ore, col Pd sotto tiro, 1'accusa. delle opposizioni ma anche di Confedilizia, era quella di tentare un nuovo aumento delle tasse sulla casa. Sul banco degli imputati un emendamento alla manovra che chiedeva, in sostanza, di unire Imu (sulle seconde case) e Tasi in un unico balzello, la nuova Imu, per semplificare la vita ai contribuenti. Peccato che, a conti fatti, a misura rischiasse dì far salire il prelievo sugli immobili, visto che fissava In tetto massimo per l'aliquota superiore, in notti casi, a quella attuale. Ma la parola d'ordine del governo Renzi era e rimane «giù le tasse": ecco quindi che l'emendamento, ispirato dall'Anci è stato prima approfondito e verificato a dovere e poi ritirato dallo stesso ManCia Marchi. che per primo lo aveva firmato, proprio per evitare strumentalizzazioni. «Siano al "compro una vocale" di Mike Buongiorno..» ha ironizzato Matteo Renzi. riferendosi al nome che avrebbe dovuto avere la nuova tassa unica, 1ml. «E' una cosa che non sta né in cielo né in terra — ha tagliato corro il premier - noi non aumentiamo le tasse, vogliamo tagliarle. E mentre il governo pone la fiducia sul decreto fiscale, il sottosegretario Claudio De Vincenti annuncia al termine delta Cabina dì regia del Fondo sviluppo e coesione - il libera al finanziamento completa di tutti i progetti dì interventi finalizzati alla riqualificazione urbana presentati dalle Città metropolitane e dai Comuni capoluogo nell'ambito del bando periferico per un ammontare complessivo di 2,1 miliardi.. E' stato deliberato un ulteriore stanziamento di 1,6 miliardi aggiuntivo a quello di 500 milioni già stanziato nella legge di stabilità 2016.

INFRASTRUTTURE.
Cosa c'è nell'accordo di programma quadro rafforzato MEZZO MILIARDO SUL PIATTO DELLE GRANDI INCOMPIUTE OGGI LA FIRMA SULLA SS 640
PALERMO.

Sarà firmato oggi, durante a visita del premier Matteo Renzi, ai cantieri della superstrada Agrigento-Caltanissetta-A19, l'Accordo di programma quadro rafforzato sul trasporto stradale che vale circa 500 milioni di euro. Un accordo che consente di chiudere anche m vecchio contenzioso tra Anas e Regione siciliana che impediva la sottoscrizione del la convenzione per mettere in campo queste risorse, aprire nuovi cantieri o completare opere rimaste in asso. Un lavoro certosino che ha visto l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Pistorio, in un confronto continuo con il ministro Graziano Delrio e il nuovo presidente dell'Anas Vittorio Armani. Il contenzioso Regione-Anas riguardava a richiesta del 15% dell'ente stradale sulle progettazioni. Ma i rapporti si erano particolarmente acuiti quando Anas minacciò di revocare al Cas la concessione delle autostrade: Messina-Catania; Messina-Palermo; Siracusa-Gela. "La mancata intesa — sottolinea Pistorio - aveva bloccato opere con finanziamenti già disponibili. La mia determinazione affinché venissero superati gli ostacoli, grazie al presidente Armani, ci ha portato alla stipula dell'Apq rafforzato che sarà approvato con intesa dell'Agenzia della coesione e con il ministero delle Infrastrutture.. L'accordo più in generale prevede anche la costituzione di una società tra Regione e Anas che sarà la concessionaria unica delle autostrade siciliane. Ovviamente, non esisterà più il Cosorzio, autostrade siciliane (Cas) che non ha le risorse per potere realizzare i progetti in corso. "Questo percorso, che porterà al superamento del Cas-aggiunge - Pistorio - ha bisogno, però di una norma autorizzativa del Parlamento nazionale per i trasferimento delle infrastrutture e della competenza sui lavori in corso. In sicilia adotteremo una soluzione assimilabile a quella del Cav Veneto». Nell'attesa della norma del Parlamento, che potrebbe essere inserita nel disegno di legge di stabilità nazionale e quindi del nuovo concessionario autostradale unico, l'Anas affiancherà il Cas con la direzione dei lavori sulla Siracusa-Gela, nei lotti 6, 7 e 8. fino a Modica. "Avendo già la Regione esaudito per intero la propria parte di finanziamenti e non avendo il Cas risorse per potere continuare lavori, sarà l'Anas ad anticipare le somme necessarie. Ciò consentirà di completare i lavori e a dare serenità a maestranze e fornitori che hanno minacciato di sospendere le forniture. Il Cas, invece, manterrà la competenza sui lavori del viadotto "Ritiro", nei pressi di Messina, e sul risanamento della frana di Letojanni. Lavori di grande importanza in vista del G7 che si terrà il prossimo anno a Taormina. Oltre la manutenzione straordinaria che l'Anas si è impegnata ad effettuare sull'autostrada Palermo-Catania, saranno disponibili ulteriori 120 milioni di euro inseriti nel "Patto per il sud". I lavori previsti dall'Apq rafforzato che sarà firmato oggi alla presenza di Renzi, ammontano a circa 472 milioni 892mila euro. Tra questi, la Bronte-Adrano per un importo di 54 milioni di euro; per la Licodia Eubea - A/19 sono stanziati 120 milioni: per l'auto strada Mazara del Vallo—Trapani, 134 milioni. Invece, per lo studio di fattibilità della strada che va da Capo- mulini (Acireale) all'A/18 sono previsti 10 milioni; per la progettazione definitiva della tangenziale di Gela, sono stanziati circa 2 milioni di euro.

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