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Rassegna stampa del 18 novembre 2016

 


Sicilia24h.it

Forte perturbazione in corso, invito alla prudenza del Settore Infrastrutture stradali su tutte le strade interne.
La forte perturbazione che già dalle ultime ore ha iniziato ad interessare tutta la nostra provincia potrebbe provocare non pochi disagi alla circolazione sulle vie interne, in particolare sulle provinciali, ex consortili ed ex regionali del comparto ovest. Il bollettino del dipartimento regionale della Protezione Civile prevede infatti piogge di intensità anche molto forte su tutto il territorio, e in particolare nella zona occidentale (Sciacca e territori limitrofi). Le cattive condizioni di buona parte della rete viaria secondaria e la possibilità di ulteriore riversamento di detriti sui tracciati consigliano prudenza agli automobilisti che per qualsiasi motivo dovessero spostarsi lungo le strade di competenza del Libero Consorzio.

Agrigentonotizie.it

 Maltempo, l'allerta dell'ex Provincia: "Rischio frane e allagamenti nelle strade"


La forte perturbazione che già dalle ultime ore ha iniziato ad interessare tutta la provincia di Agrigento potrebbe provocare non pochi disagi alla circolazione sulle vie interne, in particolare sulle provinciali, ex consortili ed ex regionali del comparto ovest. Lo scrive in una nota il Libero consorzio, che invia alla prudenza gli automobilisti. Il bollettino del dipartimento regionale della Protezione Civile prevede infatti piogge di intensità anche molto forte su tutto il territorio, e in particolare nella zona occidentale (Sciacca e territori limitrofi). Le cattive condizioni di buona parte della rete viaria secondaria e la possibilità di ulteriore riversamento di detriti sui tracciati - scrive l'ex Provincia - "consigliano prudenza agli automobilisti che per qualsiasi motivo dovessero spostarsi lungo le strade di competenza del Libero Consorzio". Il Settore Infrastrutture Stradali ha in ogni caso già allertato tutto il personale stradale a disposizione per il monitoraggio della rete e la segnalazione tempestiva a tecnici e capi settore di situazioni di potenziale pericolo. In questi casi, infatti, il rischio idrogeologico è molto elevato e si potrebbero verificare, oltre a parziali allagamenti della sede stradale, anche vere e proprie frane e smottamenti di fango e detriti dai terreni confinanti sulle carreggiate. Come accennato, il rischio riguarda l'intera rete viaria provinciale, con particolare riferimento tuttavia alla zona ovest. Allertato anche il personale dell'Ufficio Provinciale di Protezione Civile.

Abusi sulla legge 104, altri sequestri di beni in arrivo?

 Dopo il sequestro di beni dei giorni scorsi - realizzato dalla divisione Anticrimine della Questura di Agrigento che è coordinata dal primo dirigente Giovanni Giudice -non è escluso che ne arrivino altri. Sia il questore Mario Finocchiaro che il primo dirigente Giovanni Giudice del resto lo avevano detto: "Non si aggrediscono soltanto i beni dei mafiosi o comunque dei soggetti contigui alla mafia. Ma si aggrediscono - ed è questa la nuova frontiera - anche quei patrimoni, quei beni, che vengono accumulati illegittimamente attraverso forme criminali come quella evidenziata dall'indagine della Digos. E' il segno che lo Stato vuole un percorso di legalità completo per cercare di stanate tutti i furbetti di turno che vogliono sottrarre risorse che sono invece della collettività e che vanno dunque restituite alla collettività attraverso il sistema del sequestro e della confisca". "La repressione, la persecuzione penale è uno degli aspetti del codice penale. Ma non è il solo. Da un lato, per chi commette reati, - aveva spiegato, nei giorni scorsi, il questore al Giornale di Sicilia - ci sono denunce ed arresti e poi, quando si arriva a sentenza, una pena che è proporzionata a quello che ciascuno ha commesso. E' un aspetto importante, ma non è il solo. Ed in questi termini ragioniamo non soltanto per quanto riguarda la mafia. L'orientamento è sottrarre l'arricchimento illecito dei mafiosi, che è la loro prerogativa assieme al potere sul territorio. Lo Stato gli eroga una pena a seguito di un processo e se gli lasciasse i beni, l'effetto dissuasivo o punitivo sarebbe monco. Le pene si scontano e si torna liberi. Togliere i beni significa arrecare un danno notevole al soggetto e all'organizzazione mafiosa di cui fa parte. Ecco lo stesso adesso viene fatto, e si sta diffondendo, anche per altri tipi di reati. E non soltanto per la mafia". Delinquere non soltanto, dunque, non paga. Ma non conviene. E' il messaggio che viene lanciato, concretamente, dal nuovo recente sequestro - fatto nell'ambito dell'inchiesta "La carica delle 104" - . Ed è appunto la "nuova frontiera". "Non resterà, da questo punto di vista, l'unico sequestro - aveva detto nei giorni scorsi, sempre attraverso le colonne del Giornale di Sicilia, il questore Finocchiaro - . Perché, attenzione, è un sequestro. La confisca arriva dopo. E' vero che il nostro impegno è massimo nella lotta contro l'organizzazione mafiosa, ma non vengono trascurati tutti gli altri filoni di guerra all'illegalità: reati comuni, contro il patrimonio, i furti, i reati commessi dai cosiddetti colletti bianchi. Il nostro compito è quello di assicurare la legalità su un fronte di 360 gradi, senza trascurare alcun aspetto dell'illegalità, colletti bianchi compresi e compresi i reati non violenti e non predatori che creano gravi danni".


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