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Rassegna stampa del 25 novembre 2016

 

Siciliainformazioni

Falcone, FI, approvata norma che punisce ex province
    
Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars critico con il governo regionale e "la maggioranza Pd-Ncd"
Oggi in commissione Bilancio all'Ars la maggioranza Pd-Ncd, riferisce in una nota il capogruppo FI, ", ha fatto approvare una norma con la quale la regione sottrae alle ex province le funzioni relative ai disabili, accentrando il tutto a Palermo, e ponendo le basi per un grosso pasticcio a discapito di chi ogni giorno deve affrontare mille difficoltà. Anche questa volta, come accadde lo scorso anno quando la maggioranza approvo' una norma che assegnava l'assistenza igienico-personale degli studenti disabili  a personale scolastico non qualificato, per poi dovere fare marcia indietro, il governo rischia di cadere nuovamente in errore. In un momento in cui la Regione siciliana è ultima in termini di capacità gestionale, cerca anche di annullare ciò che ben funziona, forse nella speranza di poter fare alcune assunzioni. Forza Italia si opporrà in Aula per contrastare un provvedimento scellerato.


Repubblica.it
Contratto statali, Madia: "Pronti ad aumenti medi di 85 euro"

Un incremento medio pro capite di 85 euro. E' questa la cifra indicata dalla ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, come riferimento per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, fermi da 7 anni. Una cifra considerata però dai sindacati il livello minimo per tutti - e non quello medio - sotto al quale non scendere al tavolo per la contrattazione, riaperto oggi a Palazzo Vidoni (la prima convocazione risale a fine luglio scorso). Durante l'incontro la ministra ha posto quattro paletti ben chiari per il proseguio della lunga trattativa ("si va avanti a oltranza", ha detto la Madia): una riforma fatta insieme ai lavoratori del pubblico impiego, l'impegno sulle risorse, il superamento di una logica punitiva e ideologica e la messa a punto di obiettivi trasparenti e misurabili per aiutare a valorizzare il pubblico impiego. Ma la discussione si è a un certo punto inceppata proprio sulla soglia degli 85 euro. E sulla richiesta aggiuntiva dei sindacati di includere nel perimetro dell'accordo - limitato sin qui ai soli ministeriali - anche il comparto della scuola. Il governo insomma è pronto a rinnovare i contratti degli statali. E lavora con Cgil, Cisl e Uil a una bozza di accordo. I nodi però sono diversi. Non c'è solo la questione economica (la cifra stanziata in manovra, pari a 1,9 miliardi totali, è considerata insufficiente, perché destinata a coprire anche il rinnovo degli 80 euro alle forze dell'ordine e le nuove assunzioni della Pa). Ma anche il superamento della legge Brunetta, individuando nel contratto criteri misurabili e trasparenti per la distribuzione dei premi. E la stabilizzazione dei precari. Se dunque la sede per ritoccare le risorse è la legge di bilancio (ora alla Camera), lo strumento per rivedere la parte normativa è il Testo unico del lavoro pubblico, il cuore della riforma Madia della pubblica amministrazione, atteso però solo a febbraio. Per ora dunque i sindacati registrano l'apertura del governo. E mettono in conto un lungo lavoro di tessitura. Da riprendere dopo il referendum.

huffingtonpost.it

Madia: "Pronti all'aumento di 85 euro con il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego"
Un incremento medio pro capite di 85 euro. È questa la cifra indicata dalla ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, come riferimento per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego,nel'incontro che si è svolto oggi con Cgil, Cisl e Uil. I sindacati chiedono un aumento non inferiore a 85 euro per ogni lavoratore. Le parti sedute al tavolo, il ministro e i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, stanno mettendo a punto una bozza di documento. Secondo quanto si apprende, si sta dando concretezza al fatto che la riforma si fa insieme ai lavoratori pubblici. Inoltre, sarebbe prevista la possibilità di modificare le norme in vigore, superando la riforma Brunetta. Il veicolo normativo c'è ed è il testo unico del pubblico impiego che si presenta a febbraio. Nel documento ci sarebbero poi anche obiettivi trasparenti e misurabili che aiutino a valorizzare i lavoratori. Madia ha dato indicazione di andare avanti ad oltranza per mettere a punto l'accordo che tracci la strada per lo sblocco della contrattazione nel pubblico impiego. L'intenzione della ministra è di convocare per domani i leader di Cgil, Cisl e Uil. L'augurio di Madia è che quindi oggi sia "una giornata produttiva e proficua", in grado di segnare un risultato importante per il Paese. Il confronto, interrotto a metà pomeriggio, non è più ripreso nel corso della giornata. Secondo fonti sindacali ufficialmente non è stata notificata dal ministero una nuova convocaizone. "Il confronto tra Cgil, Cisl, Uil e il Governo per l'accordo per l'avvio del rinnovo dei contratti nel pubblico impiego era giunto, questa mattina, in dirittura d'arrivo", ha dichiarato il segretario confederale Uil, Antonio Foccillo. "Restavano solo due questioni da affrontare e risolvere. La ministra Madia ha chiesto la momentanea sospensione dell'incontro, ma non ci ha fatto ancora sapere quali sono le sue determinazioni. Noi ribadiamo la nostra disponibilità a riprendere la trattativa in qualunque istante per la soluzione dei problemi in sospeso. Attendiamo la convocazione del Governo". "La risposta è la più semplice di tutte: se parte un tavolo contrattuale, mi aspetto di rinnovare i contratti. Quindi mi aspetto che ci siano le risposte necessarie per dire che ci sono le risorse per rinnovarli, che ci sono i cambiamenti legislativi necessari, che c'è una risposta sui precari della P.A.. Ci aspettiamo che comincino finalmente a esserci delle risposte sindacali". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine della firma dell'accordo su relazioni sindacali e modello contrattuale tra sindacati e Confcommercio, in merito alla riapertura del tavolo sui contratti della P.A..

Giornale di Sicilia

I nodi della sicilia
All'ars primo sì alla manovra. un milione e mezzo ai cantieri lavori. i sindaci: troppi tagli per i comuni
Fondi per enti e precari, ma non per le demolizioni

Una notte di scontri in commissione, poi la Finanziaria Ter ha visto la luce in commissione Bilancio. Erano le 8,30 di ieri e il testo ha preso forma forte di una pioggia di contributi a enti, associazioni e precari: la parte più corposa della manovra da 220 milioni. Per appianare gli scontri in commissione sono stati necessari vari compromessi. Che si traducono in una moltiplicazione degli emendamenti di spesa. Con logiche non sempre lineari: malgrado l'ondata di solidarietà verso il sindaco di Licata, lo stanziamento a favore dei Comuni per abbattere le case abusive non ha superato i 300 mila euro. Somme che per l'Anci basterebbero per 3 o 4 case al massimo. Trecentomila euro è meno di quanto incasserà da solo l'autodromo di Pergusa (400 mila eruo) e meno anche di quanto incasseranno insieme i due centri studi Cess (150 mila) Isas (180 mila). Al solo Castelbuono Jazz Festival andranno 100 mila euro. La pioggia di finanziamenti approvata in commissione prevede anche 70 mila euro alla biblioteca Fardelliana di Trapani, 50 mila al Luglio trapanese, 100 mila euro alle associazioni dei sordomuti, 100 mila euro alla Fondazione Piccolo, 150 mila al consorzio agrario di Palermo, 100 mila alle associazioni dei coltivatori di pesche e 300 mila euro alle Bio-banche. Qualcosa va ai teatri: 150 mila euro al Biondo, 100 mila a quello di Agrigento, 250 mila euro al Brass Group. I sindaci protestano anche, e soprattutto, per il taglio dei fondi attesi in questa manovra: la bozza uscita dalla giunta stanziava 115 milioni per chiudere i bilanci e, soprattutto, pagare le vecchie rate dei mutui. Dalla commissione Bilancio sono arrivati invece appena 50 milioni: gli altri - commenta Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione - potrebbero arrivare da un mutuo che la Regione non esclude di accendere. Ma serviranno dei mesi. «I Comuni - ha detto Luca Cannata dell'Anci - corrono rischi enormi. Cresce il numero dei quelli in dissesto e di quelli con piani di riequilibrio pluriennali, che si trovano costretti a fare sforzi immensi che rischiano di essere vanificati dalle modalità con cui si erogano i trasferimenti regionali». Una fetta notevole della Finanziaria Ter va alle varie categorie di precari: un milione e 770 mila ai trattoristi dell'Esa, un altro milione e mezzo che si somma alla trentina di milioni già stanziata a febbraio va ai Pip di Palermo, poco meno di un milione e mezzo è destinato poi ai cantieri di lavoro in cui sono impiegati i meno abbienti a Caltanissetta ed Enna. Un milione e 300 mila euro andranno ai Comuni in dissesto per pagare i contrattisti. Altri fondi andranno a enti che li utilizzeranno per pagare stipendi: 23,9 milioni alle Province di Siracusa, Ragusa ed Enna, due milioni ai gestori delle riserve naturali, 400 mila euro ai custodi delle dighe, un milione e 400 mila euro all'associazione allevatori, 300 mila euro al Corfilac, 100 mila euro ciascuno all'Istituto Zooprofilattico e a quello per l'Incremento Ippico. Gli ultimi finanziamenti, almeno per ora, sono destinati alla Kore di Enna (1,5 milioni) e alle associazioni dei talassameci (1,2 milioni). Ci sono poi una serie di voci che pur incassando somme notevoli hanno visto ridurre il proprio budget rispetto alle previsioni: l'Irsap, l'istituto caro a Crocetta e all'assessore Mariella Lo Bello che raggruppa i consorzi industriali, doveva avere 12,4 milioni ma ne avrà 8,4. L'Azienda siciliana trasporti scende da 2,5 a un milione, la formazione professionale avrà 16 milioni invece dei 17 previsti per chiudere il finanziamento destinato ai corsi dell'obbligo formativo recentemente finiti al centro delle polemiche per una ondata di assunzioni contestate dai sindacati. Vinciullo ha spiegato che il via alle votazioni in aula è fissato per lunedì con l'obiettivo di arrivare al traguardo entro fine settimana. Ma il clima è di grande tensione: «Anche questa manovra - ha commentato Marco Falcone di Forza Italia - si contraddistingue purtroppo per una serie di norme mancia con le quali si cercherà di accontentare alcuni recalcitranti deputati di maggioranza. Si tratta di diverse norme della ex tabella H che sottraggono tra l'altro risorse all'Irsap e ai Comuni».

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