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Rassegna stampa del 30 novembre 2016

 

Giornale di Sicilia

Giunta. Un nuovo prestito da 65 milioni evita il default degli enti locali. I sindaci: ora l'Ars approvi la manovra
Giacinto Pipitone - Palermo
Per quanto alleggerita di una trentina di articoli, la Finanziaria ter fatica all'Ars. Ieri sono state approvate solo poche norme in un clima di grande tensione in cui dietro ogni voto si celava un agguato. E mentre in Parlamento si procedeva a rilento, la giunta è stata costretta ad approvare il ricorso a un nuovo mutuo da 65 milioni. Il nuovo prestito è l'unica soluzione che il governo ha trovato per finanziare i Comuni evitando un default di massa. I 65 milioni si aggiungo ai 50 che la Finanziaria ter già prevede e con queste somme - formalmente destinate a investimenti - i sindaci faranno fronte alle vecchie rate dei mutui e ai buchi di bilancio. «Con la proposta del governo - ha affermato Crocetta - si va incontro seriamente ai Comuni della Sicilia, che oltre alle centinaia di opere finanziate attraverso il "Patto per la Sicilia", potranno effettuare ulteriori investimenti e saldare i debiti contratti. Siamo a fianco dei Comuni ». Con questo nuovo mutuo cresce ancora l'indebitamento della Regione: secondo dati ufficiali i prestiti ancora attivi valgono 5,6 miliardi a cui si aggiungono però 2,1 miliardi arrivati alla Regione sotto forma di anticipazione di liquidità che va comunque restituita. Per l'Anci la decisione del governo è «un primo fattore positivo, ora c'è da augurarsi che l'Ars approvi in fretta la manovra». La conferenza Regione-Autonomie Locali ha anche già deciso come distribuire i 115 milioni che in totale arriveranno nelle casse dei sindaci: «La quota principale di 112,3 milioni - ha spiegato il segretario dell'Anci, Mario Alvano - verrà ripartita con gli stessi criteri del 2015 per cui nessuno avrà meno di quanto avuto l'anno scorso. Gli ultimi 2,7 milioni andranno ai Comuni che nel 2015 hanno subito un taglio di risorse sulla parte corrente». Su tutto il resto però si addensa più di una nube. Ieri l'Ars ha votato in un clima di scontro totale: parecchi i deputati, anche del Pd, che hanno protestato contro la scelta del presidente Giovanni Ardizzone di tagliare dal disegno di legge una trentina di articoli che stanziavano decine di milioni a favore di sigle vicine al mondo politico. Tagliate anche misure come la riapertura dei termini per il prepensionamento e la tassa che avrebbe finanziato gli accordi degli aeroporti minori con le compagnie low cost. Da qui il rischio che a colpi di voto segreto la manovra venisse affondata. È successo, per esempio, alla norma che avrebbe 8 milioni e 366 mila euro per finanziare l'Iva dovuta in base al contratto di servizio con Trenitalia. E a questo punto è l'intero accordo con Trenitalia a traballare, anche se il governo può ancora reperire le risorse in altro modo. Ma l'importanza del voto che ha visto soccombere la giunta e la maggioranza è stata «fotografata» dall'intervento dell'assessore all'Economia Alessandro Baccei che ha invano chiesto di approvare la norma così come era stata scritta. Secondo Marco Falcone e Giuseppe Milazzo di Forza Italia è «un tonfo che evidenzia tutta la pochezza di un esecutivo che non riesce nemmeno a spiegare il provvedimento all'Ars. Ci troviamo di fronte alla manifesta incapacità del governo e della maggioranza ». Forza Italia ha presentato 200 emendamenti. In questo clima l'Ars è riuscita a varare ieri solo poche norme tecniche e a fatica, dopo oltre un'ora di dibattito, ha approvato l'articolo che stanzia i 5 milioni per l'assistenza ai disabili nelle scuole e i 23,9 milioni per le ex Province.


Contratto. Oggi l'ultimo faccia a faccia governo-sindacati: si punterà sul welfare, l'aumento dovrebbe partire dalla cifra di 85 euro. Nodi produttività e assenze
Pubblica amministrazione, firma dell'accordo vicina
Marianna Berti 
Prevale l'ottimismo ma la trattativa per mettere a punto l'accordo sugli statali è ancora in corso. D'altra parte si trattava di sbloccare contratti fermi da sette anni. Le decisioni finali saranno prese in mattinata, quando i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil saliranno a palazzo Vidoni per incontrare la ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Da quel che trapela, c'è l'intenzione di confermare la cifra degli 85 euro, come soglia di riferimento per l'aumento, senza specificare se è una media o una base di partenza. Non è però escluso, che last-minute possa essere trovata una formula alternativa. Il nuovo contratto punterà poi sul welfare, ricalcando quel che accade nel privato, dove il rinnovo dei metalmeccanici detta la linea. C'è infatti un'apertura sui fondi pensione e sulla possibilità di estendere la coperta anche alla sanità. Si potrebbero trovare dei meccanismi per favorirne l'adesione, dando più margini al lavoratore, che potrebbe essere interessato ad assicurazioni di diverso tipo. L'obiettivo è spingere sulla produttività, sul salario accessorio, legando i premi a target oggettivi. Sul punto le parti sono ancora a lavoro: collegare la contrattazione di secondo livello all'incremento dei tassi di presenza, come prevede la bozza iniziale dell'intesa, non è qualcosa di fattibile per una parte del sindacato. Da parte del Governo emerge la volontà di stringere. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si dice «convinto che le condizioni» per chiudere «possano esserci». Di certo, al momento, sembrano alleggerirsi gli effetti della sentenza della Consulta, guardando alla trattativa per il pubblico impiego. Restano invece tutte aperte le questioni che toccano la riforma Madia. Sul tema torna anche il titolare dell'Economia, Pier Carlo Padoan, secondo cui la decisione della Corte «è un esempio di come il quadro istituzionale possa creare ostacoli non giustificati». Il fronte sindacale appare pronto all'incontro ma si punta ancora ad affinare l'intesa. «Se ci sono le condizioni e le risposte si va avanti, se non ci sono non c'è data che tenga», chiarisce il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. E la data è il giorno del referendum. «Il governo - ha insistito - sa quali sono le risposte che mancano: risorse certe e modifica della legge Brunetta e della Buona scuola». Il sindacato, infatti, chiede di precisare nel testo dell'intesa che tutti i comparti siano interessati dalle novità e quindi dal riequilibrio tra legge e contratto. Insomma Corso d'Italia resta cauto. Più decisa la Uil, che con il segretario confederale Antonio Foccillo dice che «si va per chiudere». Lo stesso vale per la Cisl, con la leader Annamaria Furlan, che parla di «propositi molto positivi». Per il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava «c'è ottimismo ». Quanto ai nodi ancora da sciogliere, il sindacalista spiega come «l'incremento di 85 euro sia un'indicazione di riferimento ed è stata così La ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia fin dal primo momento».

Guasto all'acquedotto
«Favara di Burgio»
Restano all'asciutto nove comuni

Servizio idrico. Fuori uso gli impianti, a secco Agrigento, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Montallegro, Porto Empedocle, Realmonte, Ribera, Siculiana. L'interruzione provocherà limitazioni nella turnazione.
Concetta Rizzo
Nove Comuni dell'Agrigentino resteranno a secco. Praticamente senza acqua. Si è interrotto infatti l'acquedotto Favara di Burgio. Acquedotto che è stato bloccato a causa di un intervento dei tecnici dell'Enel alla cabina di media tensione a servizio del campo pozzi. A rendere noto il disservizio, ieri, è stata Girgenti Acque. E lo ha fatto subito dopo aver ricevuto una nota della Siciliacque. Fuori servizio, dunque, tutti gli impianti di emungimento. E niente acqua ad Agrigento, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Montallegro, Porto Empedocle, Realmonte, Ribera, Siculiana. «Tale interruzione provocherà degli slittamenti e delle limitazioni nella turnazione idrica prevista nei Comuni - è stato spiegato, ieri, dalla Girgenti Acque - con conseguenti disservizi per i cittadini. Disservizi che, purtroppo, si aggiungono a quelli, verificatisi negli scorsi giorni, derivanti dal nubifragio a Sciacca e Ribera e per i quali Girgenti Acque ha già messo in campo squadre tecniche specializzare per diminuire, nel minor tempo possibile, i numerosi disagi». Il gestore idrico, sempre ieri, ha fatto appello anche al «senso di responsabilità di tutti gli utenti nell'uso razionale dell'acqua evitando gli sprechi e contenendo i consumi». Quindi, per intanto, nove Comuni dell'Agrigentino - sul "fronte" dell'erogazione idrica - saranno, per i prossimi giorni, in difficoltà. Un danno, di fatto, per la collettività. Un danno che va a sommarsi appunto a quelli già registrati nell'area del Saccense dove nei pozzi Carboj e Grattavoli si sono spente le pompe e dove è in corso la verifica degli impianti e della qualità dell'acqua e dove, lungo la condotta di adduzione ai serbatoi comunali dai pozzi Carboj, si riscontra un'elevata torbidità dell'acqua in condotta dovuta dal dilavamento del terreno. Si sono, inoltre, rotti vari tratti di collettori fognari in tutta Sciacca: via Amendola, via Gerardi, piazza Carmine, Porta Palermo, via Lioni. Ma Girgenti Acque ha anche già riscontrato danni ad altri impianti in altri Comuni gestiti e la ricognizione è ancora in corso. «Tutti gli eventi metereologici calamitosi che hanno interessato la provincia di Agrigento negli ultimi giorni hanno, inoltre, - ha scritto Girgenti Acque - generato una notevole riduzione dell'approvvigionamento idrico in tutti i Comuni serviti. In particolare, negli acquedotti di adduzione della provincia gestiti da Siciliacque "Fanaco" e "Favara di Burgio" persiste la riduzione di portata idrica, per la presenza di elevata torbidità causata dalle forti piogge che hanno interessato i pozzi e le sorgenti e gli invasi, in seguito alla quale l'esercizio del potabilizzatore Fanaco risulta interrotto». Negli acquedotti di adduzione gestiti da Tre Sorgenti, la fornitura idrica è interrotta a causa di guasti riscontrati nell'acquedot - to. E nell'acquedotto di adduzione Voltano, gestito sempre da Girgenti Acque, si è verificata una notevole riduzione della portata a causa della momentanea sospensione del funzionamento del potabilizzatore di Santo Stefano di Quisquina, determinata dala eccessiva torbidità dell'acqua da potabilizzare. In tutti o quasi i Comuni, dunque, la distribuzione idrica sarà soggetta, ancora per qualche giorno, a limitazioni o slittamenti. «La portata idrica che arriva ai serbatoi comunali approvvigionati dalle condotte di adduzione è - aveva reso noto sempre Girgenti Acque - al di sotto del 50 per cento rispetto a quella ordinaria ». L'azienda vista la rilevanza economica dei danni subiti ha già annunciato che presenterà un dossier completo all'autorità d'ambito per procedere alla definizione della copertura finanziaria necessaria ad eseguire gli interventi di riparazione. (*CR*)

Scrivolibero

Libero consorzio: garantita una sessione annua per l'idoneità professionale di trasportatore
Il Commissario straordinario Roberto Barberi ha provveduto alla modifica del "Regolamento per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci per conto terzi nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali" in vigore dal 2014.
Sarà garantita, in ogni caso, almeno una sessione l'anno. In passato, a causa del mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti, non si sono potute svolgere sessioni d'esame programmate.
Nello specifico le modifiche del regolamento approvate dal Commissario Straordinario riguardano il numero minimo di partecipanti alle due sessioni d'esami previste per ogni anno solare. Il nuovo testo prevede un numero minimo di dieci partecipanti, anziché quindici.
Inoltre, grazie alla modifica regolamentare, l'ufficio Trasporti del Libero Consorzio dovrà garantire, in ogni modo, lo svolgimento di almeno una sessione all'anno, indipendentemente dal numero dei partecipanti.
Altra novità riguarda gli aspiranti trasportatori che hanno già presentato un'istanza valida in una sessione che non ha raggiunto il numero minimo. Tali soggetti saranno inseriti, d'ufficio, nella sessione successiva in modo da partecipare agli esami.

Siciliaonpress

La giunta regionale approva finanziamenti per i comuni e per emergenza alluvioni
La giunta regionale, riunita ieri, ha approvato un emendamento per rimpinguare il capitolo relativo alle spesa dei comuni che risultavano non avere copertura finanziaria, per 65 milioni di euro. La giunta ricorrerà ad un prestito per l'intera somma, evitando che molti comuni possano andare in disequilibrio.
"Con la proposta del governo, - afferma Crocetta - si va incontro seriamente ai comuni della Sicilia, che oltre alle centinaia di opere finanziate attraverso il "Patto per la Sicilia", potranno effettuare ulteriori investimenti e saldare i debiti contratti. Siamo a fianco dei comuni.
Inoltre con i contributi a pioggia non ammessi dal presidente Ardizzone, viene immediatamente finanziata la protezione civile, per circa cinque milioni di euro, per far fronte alle spese immediate.
E' stato approvato un emendamento per la formazione professionale, per far diventare legge l'obbligo per gli enti di assumere i lavoratori dall'albo, andando così incontro ai lavoratori già licenziati che - conclude Crocetta - potranno riprendere il lavoro".

Sicanianews.it

Cancellata dal nubifragio la strada Camemi-Castellana: impossibile raggiungere le campagne.
La gravità della situazione, rappresentata dal CSA di Ribera, assume contorni drammatici, se consideriamo che molti agricoltori hanno assunto precisi impegni per la commercializzazione dei propri agrumi e vivono nell'incertezza di potere adempiere gli obblighi contrattuali. Agricoltori in stato di agitazione, a quattro giorni dalla disastrosa alluvione che ha messo in ginocchio l'agricoltura e l'economia riberese. Con il proposito di porre rimedio alle molteplici problematiche emerse a seguito del nubifragio si è svolta ieri mattina, nella sala dei sindaci del Comune di Ribera, una riunione operativa convocata dal sindaco Pace. Riuniti intorno ad un tavolo per concertare i primi interventi d'urgenza il Sindaco, gli assessori, i tecnici del libero consorzio della provincia di Agrigento, rappresentanti del Consorzio di Bonifica, della Condotta Agraria, della Protezione Civile, di Anas, Girgenti Acque e del Comitato spontaneo agricoltori (CSA) di Ribera, in rappresentanza delle centinaia di aziende agricole del comprensorio che hanno subito danni incalcolabili.
Tra i tanti problemi affrontati nel corso della riunione, è stato rappresentata in quella sede dal CSA la gravissima emergenza dei fondi agricoli serviti dalla strada SPC17, meglio conosciuta come Camemi-Castellana, letteralmente scavata e distrutta dalla furia delle acque. L'intero tratto viario che collega le due ampie contrade agricole è stato cancellato, impedendo in molti casi agli agricoltori il semplice accesso ai propri fondi per valutare i danni subiti. Vista la gravità della situazione, che potrebbe impedire nei prossimi giorni la raccolta del frutto pendente, al termine della riunione, il CSA ha invitato i tecnici del Libero consorzio della Provincia ad effettuare un sopralluogo sul luogo del disastro, quel che resta della strada Camemi Castellana, in modo da sollecitarne al più presto il ripristino e la revoca del divieto di transito vigente su questa strada, di competenza della provincia agrigentina.
Ai tecnici è stato espressamente richiesto un intervento urgente sia per la pulitura dei valloni, sia per il ripristino del fondo stradale per consentire almeno, anche in via provvisoria, l'accesso ai fondi, ma la risposta fornita dai tecnici è stata disarmante. A causa della mancanza di fondi, infatti la Provincia ha serie difficoltà ad effettuare l'intervento.
Le problematiche del comparto agrumicolo, principale settore trainante dell'economia riberese, sono talmente gravi da esigere un pronto intervento delle autorità preposte, considerato che per alcuni proprietari dei fondi risulta impossibile la semplice stima dei danni, perché impossibilitati a raggiungerli con i propri mezzi, al punto che qualcuno ha suggerito l'acquisto di un elicottero per aggirare l'ostacolo rappresentato da una strada non più esistente. La gravità della situazione assume contorni drammatici, se consideriamo che molti agricoltori hanno assunto precisi impegni per la commercializzazione dei propri prodotti e vivono questi giorni nell'incertezza di potere adempiere gli obblighi contrattuali, già assunti con i committenti. Infatti, in mancanza di una strada di accesso, gli agricoltori non sanno quando potranno cominciare la raccolta.
Pertanto l' avv. Giacomo Cortese, in qualità di portavoce del CSA, chiede alle istituzioni "di attivarsi con somma urgenza per evitare una ulteriore penalizzazione degli agricoltori, le cui aziende sono state già ampiamente danneggiate dal nubifragio."
"Il CSA - prosegue Cortese - sarà attento e vigile sui precisi impegni assunti dagli esponenti politici venuti a Ribera, non trascurando le esigenze di tutti gli altri agricoltori i cui fondi insistono sulle altre contrade di Ribera." A tal fine, già dalla giornata di domani, gli esponenti del comitato agricoltori effettueranno ulteriori sopralluoghi in altre contrade rurali e sono disponibili a raccogliere le varie segnalazioni dei danni subiti da parte delle tante aziende agricole del territorio colpite dall'alluvione.

Rassegna stampa livesicilia.it Soldi per precari, Province e Comuni 
Manovrina avanti, tra le polemiche
Tra polemiche e accuse, l'Assemblea regionale siciliana ha avviato l'esame e il voto della legge di assestamento. E l'Aula ha dato il via libera ad alcune norme molto attesE. A cominciare dai Fondi destinati ai Comuni: il governo ha portato in Aula l'emendamento che prevede l'accensione di un mutuo da 65 milioni per garantire gli investimenti.

L'emendamento è stato approvato insieme all'articolo 10 della "manovrina" che destina anche i fondi per i Comuni in dissesto. L'articolo prevede un contributo di 1,3 milioni di euro per i lavoratori precari degli enti, di 3,4 milioni per i precari delle ex Province e di 1,6 milioni per i Comuni che hanno subito una riduzione delle royalties sugli idrocarburi.

Via libera anche all'assegnazione straordinaria per Città metropolitane e liberi consorzi: 23,9 milioni di euro andranno quindi agli enti, in gravissima difficoltà economica. Di questi, 350 mila euro andranno specificamente ai lavoratori precari del libero Consorzio di Enna. I fondi complessivi verranno poi distribuiti tra gli enti, in base alla gravità dello squilibrio finanziario. Una logica criticata in Aula ad esempio dal deputato di Forza Italia Giuseppe Milazzo: "Paradossalmente, gli enti che hanno compiuto sforzi enormi per mantenere i conti in ordine, non vengono premiati. La Provincia di Palermo, ad esempio, è disastrata". Ma l'articolo è passato nella forma originaria.

Così come, poco prima, era stato il turno dell'articolo col quale sono stati riconosciuti i Fondi per l'assistenza agli alunni disabili : 5 milioni per il 2016 e 19,1 milioni per gli anni 2017 e 2018. Polemiche anche qui, però, sulla scelta del governo di "avocare" la competenza relativa a questi servizi: passerà dalle ex Province all'assessorato regionale alla Famiglia che a sua volta potrà delegare le Città metropolitane e i Liberi Consorzi. Un emendamento in Aula del governo, che riconosce a questi enti la potestà di procedere autonomamente alle procedure di affidamento dei servizi, ha sgombrato i dubbi su un provvedimento che, secondo l'opposizione, mirava a mettere nelle mani del governo regionale la possibilità di fare nuove assunzioni.

Come detto, poi, il governo è caduto in occasione del voto sul pagamento dell'Iva su un contratto tra Regione e Trenitalia. Il voto segreto ha messo in luce ha bocciato l'articolo. Uno scivolone frutto ancora una volta delle tensioni di una maggioranza divisa anche oggi, sul tema dei contributi a pioggia stralciati dal presidente Ardizzone. La deputata Pd Valeria Sudano ha anche minacciato di votare contro la legge, mentre altri deputati dem, oltre al deputato Udc Totò Lentini, hanno accusato Ardizzone sia durante la seduta, sia durante un incontro informale durante una pausa della seduta stessa.
Larepubblica.it Assestamento, maggioranza battuta all'Ars: a rischio i servizi sui treni regionali
All'Assemblea regionale maggioranza battuta sull'articolo 7 della manovra di assestamento di bilancio, che prevede il pagamento dell'Iva a Trenitalia: 8 milioni 366 mila euro per il 2016. Alla richiesta di voto segreto da parte del deputato Giovanni Greco del Mpa, la maggioranza va sotto con 37 voti contrari e 33 favorevoli. Prima della votazione, l'assessore regionale all'Economia, Alessandro Baccei, aveva raccomandato che "senza l'Iva non si può neanche impegnare il contratto di servizio a Trenitalia che è già stato erogato. Ogni anno la Regione paga 110 milioni, se l'articolo non viene approvato avremo un debito fuori bilancio di 110 milioni". Insomma, il rischio è che la Regione non riesca a rispettare quanto previsto nel contratto: "Con conseguenze che potrebbero ricadere anche sul servizio", dice la capogruppo del Pd, Alice Anselmo, infuriata perché "sulla carta i deputati di maggioranza erano presenti". "Abbiamo contato almeno undici franchi tiratori, così è impossibile andare avanti", aggiunge la capogruppo.
Rimangono le tensioni tra i deputati, soprattutto dopo lo stralcio da parte del presidente Giovanni Ardizzone di diverse norme che finanziavano a pioggia enti e associazioni. Norme passate in commissione Bilancio grazie alla sponsorizzazione dei vari deputati. Non a caso Mario Alloro, deputato ennese del Pd, in apertura di seduta è stato chiaro: "Non condivido le scelte di Ardizzone, ha tagliato i fondi alla mia provincia per la Kore e l'autodromo di Pergusa, invece ne ha mantenuto altre, un atteggiamento inaccettabile". E se parla così un deputato della maggioranza, si capisce bene il clima di tensione nel centrosinistra in un voto molto delicato perché nell'assestamento ci sono norme per precari dei Comuni, enti locali e formazione. Comparti che insieme riguardano 30 mila persone. Via libera comunque in serata a un fondo di 5 milioni per l'assistenza ai disabili garantita dalle ex Province e al finanziamento da 24 milioni di euro per le Città metropolitane e i Liberi consorzi, fondi che andranno al pagamento degli stipendi di dipendenti e precari. Approvato anche il mutuo da 65 milioni di euro per gli investimenti nei Comuni. Sì alla norma per garantire i precari dei Comuni in dissesto.Siciliainformazioni

Ars, manovra bilancio, 10 milioni ai liberi consorzi e 65 ai comuni  
 
Cade la maggioranza di governo  sull'articolo 7 della manovra di assestamento di bilancio che riguarda il pagamento dell'Iva (8 milioni e 366mila per il 2016)  per il  contratto di servizi con Trenitalia. A chiedere il voto segreto è  stato il deputato Giovanni Greco (Mpa): 33 i favorevoli e 37 i  contrari. Poco prima del voto, l'assessore all'Economia Alessandro  Baccei, presente in aula, aveva spiegato la natura dell'articolo.
"E' l'iva sul contratto di servizi con Trenitalia, se non c'è l'iva  non si può neanche impegnare il contratto di servizi che è già stato  erogato. Sono le somme per il 2016. Ogni anno lo Stato paga  110milioni, la Regione paga l'iva. Se l'articolo non viene approvato  avremo un debito fuori bilancio di 110 milioni". Approvati i primi  cinque articoli della manovra che contengono norme tecniche.  Accantonato invece l'articolo 6 che prevede l'anticipazione di cinque  milioni di euro ai Comuni siciliani condannati dalla Corte di  giustizia europea per infrazioni in materia di discariche abusive.
Le opposizioni tengono banco a Sala  d'Ercole e ottengono, col favore del governo, la riscrittura del comma 1 dell'articolo 8 della manovra di assestamento di bilancio che  riguarda i servizi di assistenza agli studenti disabili. La norma  stanzia cinque milioni di euro per l'anno scolastico 2016-2017 e poco  più di 19 milioni per il 2017 e 2018, ma il punto su cui la  discussione si era arenata era la delega dei bandi per le funzioni di  assistenza, trasporto e convitto degli alunni disabili alla Regione. A trovare una mediazione sulle proposte dei deputati di Forza Italia  Marco Falcone e Giorgio Assenza, il deputato di Ncd Pietro Alongi che  ha proposto di mantenere in capo alle ex province e ai liberi consorzi le gare. "La proposta di Alongi che le gare rimangano di competenza delle città metropolitane può essere accolta -ha detto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, presente in Aula-. Dalle analisi del costo dei servizi ai disabili emergono delle difformità inaccettabili fra  una provincia e un'altra ed è ovvio che in questo modo le città  metropolitane non ce la possono fare. Se attuiamo questa legge  facciamo un favore ai liberi consorzi". L'Aula ha così approvato  l'articolo 8 e anche l'articolo 9 che assegna 23 milioni e 900mila  euro alle città metropolitane e ai liberi consorzi per il pagamento  degli stipendi del personale degli enti.
ia libera dell'Ars alla norma (articolo 10) dell'assestamento di bilancio che garantisce copertura finanziaria ai Comuni. L'aula ha approvato il mutuo da 65milioni di euro che garantisce gli investimenti. "E' stata data piena copertura ai comuni - ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone parlando con i giornalisti al termine della seduta - I loro bilanci sono tenuti in equilibrio". Lo stesso articolo prevede anche un milione e 300mila euro per il personale a tempo determinato dei comuniin dissesto. L'esame della manovrina riprenderà domani mattina alle 11.




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