GIornale di Sicilia
Parco archeologico. Sarà avviato un progetto sperimentale, che complessivamente costerà 1.458.000 euro. Diversi saranno i punti di partenza per i visitatori
Valle dei Templi, nascerà un itinerario ambientale
I percorsi della Valle dei Templi si arricchiscono. In primavera, nascerà anche un itinerario ambientale. Ad avviare il progetto sperimentale, che complessivamente costerà 1.458.000 euro, è stato il Parco archeologico. L'itinerario servirà - sperimentalmente appunto - per favorire la conoscenza della Valle e permetterà di meglio articolare gli attuali itinerari di visita, oggi spesso limitati alla via Sacra ed ai templi principali. «Il progetto consiste nella realizzazione di alcuni itinerari che percorrano le aree di interesse ambientale - ha spiegato ieri il direttore del Parco archeologico Giuseppe Parello - . Si parte, ad esempio dal tempio di Vulcano e si arriva fino al santuario rupestre di Demetra. Un percorso che darà la possibilità di ammirare i 14 alberi monumentali di ulivo, carrubo, mirto, nonché tutti gli altri alberi presenti». L'obiettivo è, naturalmente, quello di allungare il tempo di visita con «benefiche ricadute - scrive il Parco archeologico e paesaggistico - sull'economia locale. Ciò con entirà di promuovere la valorizzazione in funzione di forme di turismo sostenibile con la creazione di percorsi tematici e nuovi motivi di interesse». Per la promozione sperimentale dell'itinerario, il Parco ha già preventivato una spesa di 90 mila euro. «Al momento, ci stiamo occupando del sistema di accoglienza e di sperimentazione di queste visite. Stiamo ricercando - spiega il direttore Parello - dei soggetti esterni che possano occuparsi appunto dell'accoglienza, che siano capaci di spiegare il patrimonio ambientale posseduto dalla Valle e che li conducano lungo questo itinerario ambientale. Compreremo anche delle attrezzature con delle gare d'appalto e poi procederemo ad organizzare tutto nel miglior modo possibile». Sembra scontato, fra gare d'appalto e ricerca di personale addetto all'accoglienza, che i turisti - ma anche gli agrigentini - potranno imparare a "scoprire" un "volto" diverso, nuovo, della Valle dei Templi - con questi percorsi ambientali - probabilmente già da prima dell'inizio della prossima primavera. Un percorso che dunque consentirà di ammirare le suggestive rovine archeologiche ma anche il patrimonio ambientale che la Valle possiede, fra cui i 14 alberi monumentali. Non solo più via Sacra, dunque, e "classica" visita dei Templi, ma presto si potrà scoprire un aspetto nuovo della Valle. Il progetto, seppur sperimentale, è ambizioso - lo dimostra la cifra finanziata: complessivi 1.458.000 euro - . Ed è un progetto che avrà ricadute importanti su tutto il territorio perché saranno richiamati alle visite anche i turisti che già sono stati nella Valle dei Templi. Turisti che potranno, appunto, godere di un nuovo "volto" e potranno scoprire che oltre alle rovine archeologiche la Valle dei Templi ha altri patrimoni di inestimabile valore. (*CR*)
Chimento, scoperta un'altra mega-discarica
Era stata anche segnalata la scorsa estate dalle aziende Iseda e Sea che si occupano del servizio di igiene ambientale nella città
Paolo Picone
E sono tre. Le discariche abusive proliferano nell'Agrigentino e l'attivi - smo dell'associazione "Mareamico" di cui è presidente Claudio Lombardo, svela i siti più pericolosi dove c'è ogni sorta di rifiuto, da quello ordinario al rifiuto speciale. L'ultima discarica scoperta dall'associazione ambientalista fa brutta mostra di se affacciandosi proprio alla Valle dei Templi. Con vista quindi sul tempio di Giunone. «In contrada Chimento, la strada che collega Agrigento con Favara, a poca distanza dalla Valle dei Templi - spie - gano gli attivisti di Mareamico in una nota corredata da un video che è stato pubblicato sul canale youtube dell'associazione - c'è una discarica che deturpa l'ambiente e l'immagine dei luoghi, oltre che creare grossi problemi di natura sanitaria». La discarica era stata anche segnalata la scorsa estate dalle aziende Iseda e Sea che si occupano del servizio di igiene ambientale nella città di Agrigento. Eternit, materassi, copertoni di camion, elettrodomestici e ogni genere di rifiuti li operatori ecologici di Iseda e Sea, hanno documentato ciò che sono stati costretti a lasciare accanto ai contenitori della spazzatura, visto che si trattava di rifiuti speciali per i quali occorre un procedimento diverso di smaltimento. «Dopo via Sirio, piano Gatta, via degli Imperatori, Punta Bianca e via Farag - dice l'amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi - abbiamo avuto la conferma che i cittadini hanno scelto anche contrada san Biagio, come loro meta per scaricare ogni genere di rifiuti a qualsiasi orario del giorno e della notte, in barba a divieti e normative. Non sappiamo più che appelli lanciare al senso del decoro dei cittadini e alla necessità di controlli e deterrenti da parte di chi di competenza».In precedenza, l'associazione ambientalista aveva puntato i riflettori su altrettante discariche a Maddalusa, Punta Bianca e Porto Empedocle, lungo la statale 115. Addirittura a Punta Bianca, a poche ore dalla pulizia eseguita dalla ditta Isedache aveva provveduto a rimuovere cumuli di r fiuti, è ricomparsa la discarica. L'associazione aveva anche "immortalato" un agrigentino mentre depositava nell'area appena bonificata rifiuti ingombranti e rifiuti speciali. Un'altra vasta area piena di pattume e di rifiuti speciali è stata individuata a Porto Empedocle, in località San Calogero, a poca distanza dalla statale 115 e da un noto hotel. Una discarica multi materiale. La particolarità di questa discarica è che sono presenti diversi materiali divisi per tipologia: settore plastica, settore legno, settore eternit, settore sfabbricidi. Da qui la proposta diistallare telecamere per identificare e punire i trasgressori al fine di evitare la formazione della discarica spesso con rifiuti speciali o ingombranti che richiedono tempo per la loro rimozionee costi elevati che ricadono sui contribuenti. "Le uniche cose che ad Agrigento non ci facciamo mancare mai sono le discariche abusive. Come quelle di contrada Chimento e Maddalusa - aggiunge Mareamico - che prosegue: "Per fronteggiare questa situazione urge un piano comunale per le discariche abusive con due punti fondamentali: l'utilizzazione di telecamere nei posti sensibili e sanzioni pesanti per i trasgressori. Mareamico l'ha fatto questa estate a Punta bianca, ed oggi la discarica non esiste più". Telecamere di sorveglianza per l'identificazione dei responsabili. E' questa la proposta più volte lanciata dall'associazione attraverso i social". Lo scorso anno, su segnalazione dell'associazione ambientalista, la polizia provinciale di Agrigento, ha posto sotto sequestro un'intera collina, in contrada Cicero a Porto Empedocle, ricolma di rifiuti speciali e pericolosi. (*PAPI*) Paolo Picone
I nodi della regione
La necessità di approvare subito la legge di stabilità a roma ha impedito la riproposizione di una norma
L'obiettivo ora è salvare i precari siciliani
Allo studio un piano d'emergenza per i contrattisti dei Comuni. Baccei: «Poi riapriremo il dialogo col futuro governo»
Giacinto Pipitone
Scatta la corsa contro il tempo per salvare i precari dei Comuni siciliani. Alessandro Baccei, assessore regionale all'Economia, assicura che «nessuno perderà il posto e tutti avranno subito almeno le proroghe». Ma quella che inizia adesso è una manovra di emergenza che la giunta ha studiato martedì notte per evitare che la crisi a Roma penalizzi subito i circa 16 mila contrattisti.
L'emergenza
L'emergenza è scattata perché dalla legge di Stabilità nazionale è saltata una norma che era stata annunciata come un paracadute per i precari: era inserita nel testo andato alla Camera ma lì è stata cancellata e l'obiettivo era reinserirla nel passaggio al Senato. La crisi di governo ha impedito la riscrittura della legge di Stabilità al Senato.
Quindi quella norma non c'è e non ci sarà. Ma quella norma - spiega ora Baccei - serviva solo per rendere più facili le stabilizzazioni: «Al Senato non doveva andare la proroga dei contratti. Al Senato c'era una norma che, utilizzando risorse nostre, avrebbe concesso ai Comuni una deroga sulla possibilità di assumere. Mi spiego meglio. Oggi c'è una norma che riduce i posti disponibili per via di alcuni paletti finanziari che ogni sindaco deve rispettare. La norma che doveva essere approvata in Senato avrebbe cancellato o ridotto questi paletti». Questa norma era stata scritta dalla Funzione pubblica nazionale e concordata con la Ragioneria dello Stato: era, quindi, un testo blindato che avrebbe permesso dal 2017 in poi ai sindaci di stabilizzare fra i 7 mila e i 9 mila precari. Tutti gli altri arebbero invece stati assunti dalla Regione nella Resais.
Il piano di Crocetta e Baccei
È questo il piano che per adesso ha subito uno stop. Ma Baccei assicura che «è solo questione di riallacciare il dialogo con il futuro governo. L'accor - do con lo Stato era forte su questo tema e quindi possiamo dire di avanzare un credito». Nell'attesa la Regione approverà a giorni una propria legge per salvare tutti i precari che hanno il contratto in scadenza a fine anno. Crocetta e l'assessore l'hanno già fatta approvare in giunta. «La proroga dei contratti era e resta di competenza regionale - illustra Baccei -. E verrà inserita nella prima parte della manovra economica che verrà approvata entro fine dicembre all'Ars». In questo caso il piano si mescola con le misure previste per i dipendenti delle ex Province: «Le proroghe dei precari -aggiunge Baccei -sono collegate alla dichiarazione di esuberi nel settore delle Province. Abbiamo calcolato che un 15% del personale delle Province (circa 750 dipendenti) va trasferito. E la norma regionale prevede la mobilità verso enti statali (tribunali, Agenzia delle Entrate) e Comuni. Nell'attesa di questi trasferimenti, scatta una proroga di tutti i contratti che varrà fino alla fine del 2018. È una proroga che salva i precari dei Comuni e il personale delle Province».
I Comuni in dissesto
Dunque entro fine mese tutti i precari dovrebbero ottenere la proroga, che va però approvata all'Ars. L'unica preoccupazione riguarda i contrattisti dei Comuni in dissesto: per loro Baccei ha previsto subito l'assunzione alla Resais. Anche se Crocetta confida ancora nell'ultima vera legge che verrà approvata a Roma prima che crolli tutto: «Una norma per i precari dei Comuni in dissesto potrebbe ancora entrare nella legge Mille Proroghe. In ogni caso, tutti prendano atto che la giunta regionale sta facendo ogni cosa possibile per risolvere il problema dei precari».
I dubbi dei sindacati
Va detto anche che il piano di Crocetta e Baccei viaggia nella Finanziaria regionale. Ma se, come sembra, la manovra
verrà rinviata a febbraio allora già nella leggina che autorizza l'esercizio provvisorio verranno inserite le misure regionali per i precari. I sindacati e i sindaci tuttavia non si dicono affatto tranquilli. Per Claudio Barone della Uil «le parole di Baccei sono rassicuranti ma servono più garanzie e l'apertura di un confronto con i sindacati ». Per Mimmo Milazzo della Cisl «il governo regionale non può uscirsene con facili dichiarazioni. Non servono proroghe ma la stabilizzazione». Mimma Argurio della Cgil ritiene che «la Resais è l'ennesimo pasticcio. La Regione trovi un'altra soluzione». Critici anche gli autonomi: «I precari siciliani possono sperare solo nel presidente Sergio Mattarella. Ormai siamo nella palude dell'immobilismo» è il commento di Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione del Csa. E l'Anci, con Leoluca Orlando, sottolinea che «dal governo regionale si attendono indicazioni precise e soluzioni strutturali. Servono risposte pure sulla tipologia di contratti da applicare».
Gli altri precari
Danilo Borrelli della UilTemp segnala che dalla Finanziaria nazionale è scomparsa anche la norma che «avrebbe dovuto garantire un futuro ai 519 collaboratori scolastici di Palermo. Dal primo gennaio saranno tutti in mezzo alla strada e verranno meno servizi essenziali. E Non ci convince la soluzione tampone del ministero, cioè quella di affidare il servizio alla ditta privata L'Operosa».
Si inaugura istituto scolastico
Martedì 13 dicembre, sarà inaugurata a Racalmuto la sede associata dell'istituto "Fermi" di Aragona. All'evento saranno presenti il Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, il Dirigente dell'Ufficio d'Ambito territoriale per la Provincia di Agrigento, Raffaele Zarbo, il Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale, Roberto Barberi, il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana. (*PAPI*)
Livesicilia.it
Esercizio provvisorio, agganciato alla proroga dei precari, i cui contratti scadranno a fine dicembre.
E' l'ipotesi che avanza a Palazzo dei Normanni, dove la sensazione è che maggioranza e governo, sotto stress per il risultato del referendum, non siano nelle condizioni di portare in aula la manovra finanziaria per il 2017 e di approvarla entro il 31 dicembre. In via informale si sta discutendo di un provvisorio di 2 o 4 mesi. La manovra è ancora nei cassetti del governo Crocetta, anche perché siaspetta il via libera alla legge di stabilità nazionale. Poi dovrà essere discussa in giunta e trasmessa dopo l'ok alla Presidenza dell'Ars per l'assegnazione alle commissioni di merito e al Bilancio.Tempi non proprio brevi, insomma.
Di particolare urgenza la norma salva-precari, dopo che la stabilizzazione è saltata. L'accelerazione dei lavori della legge di stabilità, votata nel pomeriggio dal Senato, accelerazione dovuta alla crisi di governo nazionale, ha fatto accantonare tutte le norme aggiuntive, fra cui quella che riguardava la Sicilia e il suo esercito di precari degli enti locali, da anni appesi alle proroghe last minute. L'assessore all'Economia Baccei ha già pronto il piano B, che prevede un paracadute per i precari da inserire nell'esercizio provvisorio, col passaggio del personale a Resais.
"Il governo è già al lavoro perrisolvere il problema drammatico delle migliaia di precari siciliani, inclusi gli Aso, i formatori, gli sportellisti e le categorie arischio di perdere il posto di lavoro". Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. "Per effetto della crisi di governo non è stato possibile emendare alSenato la legge di bilancio dello Stato, che consentiva la proroga econseguentemente autorizzava la Regione ad avviare i processi di stabilizzazione. Lo faremo con legge regionale - afferma Crocetta - la giunta riunita ieri, ha apprezzato un ddl da inserire nella leggedi bilancio regionale da approvare entro dicembre 2016 che consente:la proroga, ai sensi della legge nazionale vigente di tutti i precarifino al 31 dicembre 2018; obbligo per i comuni ad assumere nei limitidella pianta organica per le fasce A e B e per il 50% della medesima,le altre fasce; i comuni che si rifiuteranno di assumere ilavoratori, saranno penalizzati attraverso la riduzione deitrasferimenti regionali; la la copertura finanziaria da parte dellaRegione per tutto il periodo di contratto del lavoratore assunto atempo indeterminato". "Il problema più serio, - continuail presidente - è legato alla mancata deroga, per la mancata approvazione degli emendamenti al Senato per i comuni in dissesto.Per i lavoratori di questi comuni stiamo elaborando un'apposita normada applicare, nel caso in cui la norma nazionale non dovesserientrare, prima del 31 dicembre 2016, nella legge mille proroghe. Speravamo tanto nella legge di deroga per i comuni in dissesto e indisequilibrio finanziario, ma purtroppo la situazione attuale non ciconsente di fare meglio".
"I precari siciliani possono sperare solo nel presidente Sergio Mattarella. Ormai siamo nella palude dell'immobilismo più assoluto. Dopo il referendum si registra una fase di incertezzatotale, con la prospettiva di un futuro negato per sempre a 20 mil alavoratori a tempo determinato in servizio presso le pubbliche amministrazioni della Sicilia". Lo dichiarano i segretari regionali del sindacato Csa Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione. "Con ledimissioni del Governo Nazionale, - aggiungono Badagliacca e Scaglione- viene meno la possibilità della tanto auspicata sinergiadi intenti nel trovare una fuoriuscita ai lavoratori precari, adesso il Csa fa appello al Governo Crocetta e all'Ars affinché in assoluta emergenza si attivino per trovare una soluzione entro il 31dicembre '16 per scongiurare il peggio. 20 mila famiglie che"sopravvivono" con questo reddito e che garantiscono servizi essenziali alla cittadinanza. Per questo abbiamo chiesto un incontroal Presidente Crocetta e l'Assessore Regionale alle AutonomieLocali Lantieri affinché possano individuare una soluzione entro il 31 dicembre, data quest'ultima non più derogabile".
I sindacati: Subito una norma salvaprecari
"Governoed Ars si attivino per approvare subito una norma,concordata con Roma, che salvi il posto di lavoro di oltre 20 milaprecari siciliani. Una norma sganciata dalla Finanziaria 2017 checonsenta le proroghe immediate dei contratti e definisca il processo di stabilizzazione, senza che il futuro di questi lavoratori che garantiscono servizi essenziali nella pubblica amministrazione, resti impigliato nel gioco dei partiti, del bilancio, dell'esercizioprovvisorio". Isegretari regionali di Fp Cgil Claudio Di Marco e Enzo Abbinanti, di Cisl Fp Gigi Caracausi e Paolo Montera, di Uil Fpl Enzo Tango e LucaCrimi, intervengonodopo lo stop del processo avviato fra Roma e Palermo che prevedeva unemendamento alla Legge di Stabilità nazionale e una norma da approvare all'Ars per arrivare entro due anni alla stabilizzazionedei precari impegnati nella Pubblica Amministrazione siciliana. Lacrisi di governo ha escluso la possibilità di emendamenti alla Leggedi Stabilità, interrompendo di fatto questo percorso. Fp Cgil, CislFp e Uil Fpl hanno chiesto oggi stesso un incontro urgente alpresidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore allaFunzione pubblica, Luisa Lantieri.
"Ildestino dei 20 mila precari siciliani non può finire sepolto sottole macerie politiche del post-referendum. Sarebbeil caso che il Governo regionale convocasse urgentemente ilsindacato". Così Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia,intervenendo sulla vicenda dei 20 mila precari della pubblica amministrazione inSicilia. "Né lo scenario politico nazionale né il teatrino dellapolitica - sono parole di Milazzo - possono ipotecare il futuro di lavoratori ai quali le istituzioni devono, non più proroghe, mastabilizzazione a tempo indeterminato del rapporto contrattuale". E il governo regionale non può uscirsene con "facili dichiarazionecontro la macelleria sociale". Ha il dovere di indicare una soluzione concreta. Per questo a Crocetta chiediamo di incontrarci,"sul punto e anche sugli altri grandi temi aperti: dalla sanità alla Province alla formazione ai rifiuti".
Repubblica - Palermo
Precari degli enti locali, Crocetta assicura: "Proroghe garantite e via alla stabilizzazione"
Il governatore annuncia un pacchetto di norme che andranno subito all'Ars dopo lo stop agli emendamenti nella legge di Stabilità nazionale. In caso di impugnativa da Roma l'unica soluzione sarabbe però il trasferimento dei contrattisti alla Resais. E a chi gli chiede di dimettersi ribatte: "Andare al voto in Sicilia sarebbe una scelta irresponsabile".
di ANTONIO FRASCHILLA
Il governatore Rosario Crocetta getta acqua sul fuoco dopo lo stop in Senato alle norme che avrebbero garantito la proroga e la stabilizzazione di oltre 14 mila precari degli enti locali. Uno stop che ha creato il panico perché metterebbe a rischio il futuro di questi lavoratori. Ma Crocetta assicura una soluzione. "Per effetto della crisi di governo non è stato possibile emendare al Senato la legge di bilancio dello Stato, che consentiva la proroga e conseguentemente autorizzava la Regione ad avviare i processi di stabilizzazione. Lo faremo con legge regionale - afferma Crocetta - , comunicando che la giunta riunita ieri, ha apprezzato un ddl da inserire nella legge di bilancio regionale da approvare entro dicembre 2016 che consente". La norma del governo regionale, che dovrà essere votata dall'Ars, prevede tre cose: la proroga, ai sensi della legge nazionale vigente di tutti i precari fino al 2018; l'obbligo per i Comuni ad assumere nei limiti della pianta organica per le fasce A e B e per il 50 per cento della medesima, le altre fasce; la copertura finanziaria da parte della Regione per tutto il periodo di contratto del lavoratore assunto a tempo indeterminato".
Il problema però è uno: se il governo nazionale impugna queste norme (visto che li approva una Regione e dovevano invece andare nella manovra di stabilità) cosa accade? Il piano B prevederebbe il passaggio di tutti i precari alla Resais, che poi li riassegnerebbe ai Comuni. Un meccanismo molto farraginoso che richiederebbe tempo, mentre dal primo gennaio i lavoratori si troverebbero a casa e senza stipendio.
Crocetta assicura che non vi saranno problemi: "L'unico dubbio - continua il presidente - è legato alla mancata deroga per i Comuni in dissesto per la quale occorre una legge nazionale. Per i lavoratori di questi enti stiamo elaborando però un'apposita norma da applicare, nel caso in cui la norma nazionale non dovesse rientrare, prima del 31 dicembre 2016, nella legge mille proroghe. Speravamo tanto nella legge di deroga per i Comuni in dissesto e in disequilibrio finanziario, ma purtroppo la situazione attuale non ci consente di fare meglio. Tutti prendano atto che il governo regionale sta facendo ogni cosa possibile per potere risolvere i problemi dei precari".
Già la prossima settimana, verrà approvata in giunta la proposta di legge di bilancio che avrà una struttura semplice, al fine di consentire l'immediata approvazione in aula. Eventuali modifiche, integrazioni verranno proposte nei primi mesi del 2017. "Non consentiremo alcun massacro sociale, la difesa dei lavoratori è prioritaria - dice Crocetta - alla luce dei fatti, pur non avendo alcun timore della verifica elettorale, ritengo irresponsabile chi invoca in Sicilia le elezioni anticipate, poiché in assenza di un governo regionale - chi ha un minimo di buon senso sa che -, dal primo gennaio diverse decine di migliaia di lavoratori verrebbero licenziati, con un massacro sociale senza precedenti e si assisterebbe al blocco dell'avvio dei cantieri del "Patto per la Sicilia", nonché della nuova programma europea.
Invito tutti - conclude Crocetta - a una maggiore coesione, eliminando i contrasti politici per lavorare per il bene della Sicilia e dei Siciliani".