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rassegna stampa del 16 dicembre 2016

ILFATTOQUOTIDIANO.IT

Province, il buco nella legge Delrio. Ora pioveranno ricorsi

Nella norma di riordino degli entilocali c'è un comma che potrebbe creare molti problemi in futuro:"In attesa della riforma del Titolo V della Carta..." E ora vienefuori anche il buco della legge sulle province, detta Delrio, quellache - anticipando la riforma costituzionale di Renzi - le hatrasformate in "enti di secondo livello" abolendo in sostanza leelezioni e incasinando la ripartizione delle competenze tra Regionied enti locali. Come vedremo, si attendono nuovi ricorsi ed ennesimebocciature della Consulta. Perché? Perché nella legge qualcuno havoluto scrivere "in attesa della riforma" e ora la riforma nonesiste più. La colpa - al di là dei governi e dei singoliministri - è di un modello legislativo che in questa legislatura èdivenuto una sorta di dogma: siccome le riforme, e s'intende quellecostituzionali, erano una sorta di imperativo categorico impostodall'ex presidente Giorgio Napolitano al Parlamento, le Camerehanno legiferato a babbo morto, per quando cioè la nuovaCostituzione futura sarebbe stata in vigore. Qual è il problema? Nonpensare che 19,4 milioni e spicci di italiani possano recarsi aiseggi per dire che la Costituzione cambiata in quel modo non va bene.È successo con la legge elettorale detta "Italicum", chel'attuale capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato nonostanteentrasse in vigore a scoppio ritardato e non si applicasse al Senato:tanto Renzi aveva abolito le elezioni... Peraltro, valendo per unasola Camera era per ciò stesso incostituzionale - vista lasentenza della Consulta del dicembre 2013 (tra i giudici c'era lo stesso Mattarella) - perché i due rami del Parlamento vanno elett icon legge omogenea. Ora si aspetta solo che la Consulta faccia a pezzi  l'Italicum. Stesso metodo, stesso fallimento pure con la riforma della Pubblica amministrazione: siccome la Costituzionerenziana riportava parecchie competenze sotto il controllo delgoverno centrale, la "legge Madia" delegava l'esecutivo a fare come gli pareva "previo parere" della conferenza Stato-Regioni. La Consulta ha di recente ricordato al governo che, in ogni caso, serve non il "parere" delle Regioni, che poi uno può ignorare, ma "l'intesa" secondo "il principio della leale collaborazione" tra istituzioni dello Stato (Palazzo Chigi, anchese molti lo dimenticano, non è l'unica). Un destino simile probabilmente attende la riforma delle province, nata quando il renziano Delrio era ministro degli Affari regionali di Enrico Letta e approvata dopo lo #staisereno che tutti ricordano. In sostanza, la legge istituisce le città metropolitane: originariamente 11, ma poi pure Messina, Reggio Calabria e Cagliari si sono aggiunte all'elenco delle metropoli italiane. Nel resto d'Italia - detratte le province di Trento e Bolzano e la Val d'Aosta - ci sono ora 93 "enti di area vasta" non elettivi falcidiati dai tagli nonostante mantengano competenze rilevantissime su scuola, strade e ambiente. Pure il trattamento del personale è stato l'ennesimo episodio tr adilettantismo e arroganza : la metà fa quel che faceva prima, l'altra metà è stata ricollocata in altri gangli dello Stato  acaso (dai tribunali alle Regioni alle scuole), più qualche sfigato che è ancora in mobilità e rischia dunque di trovarsi per strada. Ecco, tutto questa meraviglia e altre ancora sono appese a una piccola frase. La legge Delrio è stata infatti approvata sotto forma di maxi-emendamento con la fiducia: un articolo unico con 151 commi uno dietro l'altro. E al comma 51, dopo aver istituito le città metropolitane, si inizia a riformare le normali province sotto quelloche può essere considerato un auspicio con forza di legge: "In attesa della riforma del titolo V della parte seconda dellaCostituzione e delle relative norme di attuazione, le province sono disciplinate dalla presente legge". Quest'attesa si fa ora messianica, mentre i problemi delle province - come potete leggere qui accanto - sono urgenti e immediati: nel 2015 la Consulta bocci òi ricorsi di alcune Regioni contro la legge Delrio, chissà se oggi andrebbe alla stessa maniera. Tanto più che c'è quel comma 51, la legislazione nell'attesa.



Giornale di Sicilia

Comuni nei guai. Già lo scorso ottobre l'erogazione aveva subito un primo «taglio». Il gestore: «La scarsa piovosità costringe tutti a risparmiare le risorse idriche
«Girgenti Acque» riduce la portata idrica del 15 per cento
Arriverà meno acqua nei Comuni dell'Agrigentino. La portata idrica diminuirà del 15 per cento. Una riduzione che va ad aggiungersi a quella - sempre del 15 per cento - dello scorso ottobre. A renderlo noto, ieri, è stata Girgenti Acque. «In seguito alla riunione svoltasi al dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, Siciliacque ha concertato con la struttura regionale - spiega il gestore idrico: Girgenti Acque - una ulteriore riduzione del 15 per cento delle portate da prelevare dalle fonti di approvvigionamento. Una riduzione per fare fronte alla sempre più critica situazione dei bacini e delle fonti disponibili. La decisione è motivata dalla necessità di risparmiare le risorse idriche disponibili, determinata dalla drastica riduzione delle riserve attuali e dal timore di un protrarsi della scarsa piovosità registrata negli ultimi mesi». Questa ulteriore riduzione - assieme a quella del 15 per cento dello scorso ottobre - «comporterà, inevitabilmente, ulteriori criticità nella distribuzione idrica in tutti i Co  ni gestiti, - spiega chiaramente Girgenti Acque - con il prevedibile allungamento dei turni di erogazione, in taluni casi già particolarmente critici». Il gestore idrico, dunque, ancora una volta, lancia un appello a tutti i cittadini: «In considerazione della  precaria situazione, che coinvolge tutta la parte centro-occidentale della Sicilia, Girgenti Acque fa appello al senso di responsabilità di tutti gli utenti per ridurre i consumi, evitando ogni inutile spreco della sempre più preziosa risorsa idrica». Lo scorso ottobre, la riduzione del 15 per cento era stata fatta sulle quote idriche dagli acquedotti gestiti dalla società di sovrambito, tra questi Fanaco e dissalata Gela-Licata, dai quali vengono approvvigionati la gran parte dei Comuni della provincia di Agrigento. La disponibilità delle fonti, che alimentano il sistema sovrambito, si va sempre più riducendo - era stato evidenziato quasi due mesi fa - sia per quanto riguarda le fonti profonde: sorgenti e pozzi he per quanto riguarda i principali inv asi. Girgenti Acque, già nel mese di agosto, durante il tavolo tecnico avuto all'assessorato regionale dell'Energia, dipartimento Acque e Rfiuti, aveva evidenziato l'impove - rimento delle fonti idriche di propria competenza, ma anche dell'impossibilità, da parte della società di sovrambito Siciliacque di far fronte al fabbisogno a causa della mancanza di ulteriori risorse idriche oltre quelle già erogate. La società, adesso - come ad ottobre - cercherà, naturalmente, di minimizzare il disagio. Ma le prospettive  non sono certamente delle migliori. Complessivamente, la riduzione  è infatti del 30 per cento della portata idrica. (*CR*)

Cala del 15 per cento la distribuzione idrica in tutti i 43 comuni dell'area agrigentina  
C'è sempre meno acqua e gli agrigentini ripiombano nell'incubo della pesante crisi idrica di sempre.
Al Favara di Burgio, Voltano e Montescuro persiste la presenza di elevata torbidità. Agli acquedotti di adduzione gestiti da Tre Sorgenti Spa risultano una serie di guasti.
Nel frattempo risulta fuori uso il potabilizzatore del Fanaco
Paolo Picone
Girgenti Acque, in seguito al vertice che si è svolto ieri presso il Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti, ha reso noto che Siciliacque ha concertato con la struttura regionale una ulteriore riduzione del 15 per cento delle portate da prelevare dalle fonti di approvvigionamento, per fare fronte alla sempre più critica situazione dei bacini e delle fonti disponibili. Tale decisione è motivata dalla necessità di risparmiare le risorse idriche disponibili, determinata dalla drastica riduzione delle riserve attuali e dal timore di un protrarsi della scarsa piovosità registrata negli ultimi mesi. Questa ulteriore riduzione, che va ad aggiungersi a quella, anch'essa del 15 per cento, già decisa nello scorso mese di ottobre, comporterà, inevitabilmente, ulteriori criticità nella distribuzione idrica in tutti i Comuni gestiti, con il prevedibile allungamento dei turni di erogazione, in taluni casi già particolarmente critici. In considerazione di tale precaria situazione, che coinvolge tutta la parte centro-occiden ale della Sicilia, Girgenti Acque fa appello al senso di responsabilità di tutti gli utenti al fine di ridurre i consumi e di evitare ogni inutilespreco della sempre più preziosa risorsa idrica. Tutti gli acquedotti della provincia allo stato attuale hanno una portata idrica al di sotto del 50 per cento rispetto a quella ordinaria, dovuta alla concomitanza di diversi fattori legati agli eventi metereologici. Ecco la situazione degli acquedotti di adduzione gestiti da Siciliacque Spa: "Fanaco": persiste la riduzione di portata idrica, per la presenza di elevata torbidità causata dagli eventi metereologici che hanno interessato gli invasi, in seguito alla quale l'esercizio del potabilizzatore Fanaco risulta interrotto. "Favara di Burgio": persiste la riduzione di portata idrica per la presenza di elevata torbidità causata dagli eventi metereologici che hanno interessato i pozzi e le sorgenti. "Montescuro": si riscontra una riduzione della portata idrica per la presenza di elevata torbidità causata dagli eventi metereologici che hanno interessato le sorgenti. Acquedotti di adduzione gestiti da Tre Sorgenti Spa: la fornitura idrica è interrotta a causa di ulteriori guasti rilevati nell'acquedotto. Impianti di adduzione gestiti da Girgenti acque Spa: "Voltano": la portata idrica fornita dal potabilizzatore di Santo Stefano di Quisquina risulta ridotta a causa dell'elevata torbidità. Disagi a Canicattì,dove l'acqua non arriva da venti giorni. Lo segnala il coordinatore di "Lavori incorso per il Sud", Giuseppe Castelnuovo che ha raccolto il malumore dei cittadini."Voglio segnalare al sindaco Ettore Di Ventura - scrive in una nota Castelnuovo - che i problemi riguardanti la distribuzione dell'acqua ancora non si sono risolti, infatti alcuni residenti del centro storico (Borgalino) mi hanno segnalato che ladistribuzione avviene ogni venti giornie in un paese civile questo non è possibile che ancora accada. I problemi della distribuzione dell'acqua continuano ad esserci, le bollette sono sempre più salate, abbia almeno ilc raggio di prendere provvedimentiseri contro Girgenti acque". Il sindaco replica: "Stiamo monitorando la situazione e cerchiamo di venire incontro ai nostriconcittadini che stanno vivendo situazioni difficili. Nei casi più difficili - conclude Di Ventura - garantiamo l'approvvigionamento con autobotti. (*papi*)


Rifiuti. Alcuni quintali di lastre e recipienti di amianto sono stati abbandonati lungo la strada che dal Santuario Madonna della Rocca conduce al complesso Villa Firriato
Scoperta una discarica di Eternit in contrada Pinzelli a Canicattì
Canicattì
Alcuni quintali di lastre e recipienti  a base di Eternit sono stati abbandonati nottetempo in contrada Pinzelli lungo la strada che dal Santuario Madonna della Rocca porta al complesso di Villa Firriato. Ad accorgersi
del materiale altamente inquinante e pericolososia per la salute umana che per l'ecosistema è stato un abitante stagionale della zona, che ha avuto il senso civico di avvertire immediatamente la Polizia locale, la quale a sua volta ha girato la segnalazione all'ufficio tecnico del Comune. Il personale intervenuto sul posto, come già fatto più volte nel passato, ha provveduto a delimitare l'area in questione con del nastro segnalando la situazione di pericolo, quindi ha provveduto a stilare un primo rapporto nell'attesa d'inoltrare la relativa segnalazione all'autorità giudiziaria, affinchè l'intera zona venga sottoposta a sequestro giudiziario e per l'adozione delle ulteriori decisioni. Molto probabilmente l'abban - dono del materiale pericoloso è opera di persone che non abitano nella zona e c e magari hanno eseguito poco lontano degli interventi di bonifica nelle loro abitazioni e si sono trovati nella necessità di dovere smaltire il materiale di risulta, senza però seguire quelle che sono le corrette procedure quando si tratta, ad esempio di eliminare recipienti d'accumulo dell'acqua per uso domestico e potabile in Eternit. Non sarà facile individuare gli autori dello sconsiderato gesto che così hanno trasferito i rischi per la salute ai residenti in contrada Pinzelli mentre l'onere dello smaltimento all'amministrazione comunale, che dovrà sborsare così alcune migliaia di euro. Non è la prima volta che l'ente locale sia chiamato a sostituirsi ad obblighi dei privati cittadini o di altri enti competenti per materia e territorio. Addirittura ancora ci sarebbero immobili di proprietà comunale con coperture e contenitori in Eternit ma che per mancanza di adeguate risorse non si riesce Rifiuti di Etenit abbandonati a bonificare. (*eg*) Enzo Gallo

GDS.it

BILANCIO
Crocetta: fondi a enti e precari. Ardizzone: forte ritardo del governo
PALERMO. Un bilancio vero e proprio agganciato a norme di copertura finanziaria per gli enti - comuni, Liberi consorzi, consorzi di bonifica, partecipate e controllate - e per i precari, i cui contratti scadono a fine dicembre. E' il piano che il governatore Rosario Crocetta presenta in giunta. Crocetta si mostra fiducioso.
"Dobbiamo mettere in sicurezza la Regione, anche perché vedo la possibilità di un voto anticipato a Roma - dice il governatore conversando con i cronisti a Palazzo d'Orleans - Non ci saranno norme mancia ne fondi a pioggia, bisogna garantire gli enti e i precari. A meno che non si voglia lasciare in mezzo a una strada migliaia di lavoratori, in questo caso i deputati dell'Assemblea si assumeranno una grossa responsabilità Perché, sia chiaro, dal primo gennaio niente sarà più come prima. Guai a non prevedere le risorse per gli enti e per pagare i lavoratori". Sui rapporti con l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei che stava lavorando invece all'esercizio provvisorio, Crocetta afferma: "Il lavoro di Baccei è quello di guardare i conti, che come ha confermato lo Svimez sono apposto".
Intanto,  il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, commentando le dichiarazioni del presidente della Regione, Rosario Crocetta, afferma: «Se ci saranno eventuali deputati responsabili lo si vedrà a tempo debito, al momento, invece, dobbiamo registrare il fortissimo ritardo del governo regionale nell'approvazione del disegno di legge di stabilità e del bilancio».
«Nella conferenza dei capigruppo, mercoledì scorso, - continua - c'è stata grande disponibilità, da parte di tutti i gruppi parlamentari, nell'approvare una manovra snella, senza 'appesantimenti' vari, entro fine anno. Mi auguro che, a differenza del passato, il buon esempio, in tal senso, venga proprio dal governo. Invito il presidente Crocetta a procedere celermente con l'approvazione dei ddl in giunta e che soprattutto i documenti finanziari arrivino all'Ars completi di tabelle e relazioni tecniche. A quel punto, sono certo, ogni parlamentare si assumerà la propria responsabilità per dare alla Regione un bilancio in tempi brevi».

Scrivolibero

Libero Consorzio di Agrigento: domani aperti solo alcuni uffici per interventi di disinfestazione
Regioni ed Enti Locali
palazzo provincia
Domani venerdì 16 dicembre 2016 saranno eseguiti i programmati interventi di disinfestazione di alcune sedi del Libero Consorzio nel comune di Agrigento.
Rimarranno, quindi, chiusi, gli Uffici di Via Acrone, ex ENEL; gli uffici di Via Francesco Crispi (ARPA); gli uffici di Via Esseneto ex IPAI; il Punto Informativo della Stazione, l'Ufficio Tecnico del Viale della Vittoria; il Giardino Botanico di Via Demetra e il Punto Informativo di Porta Quinta, per i necessari interventi di disinfestazione da tempo programmati con l'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. Il servizio di protezione civile sarà, in ogni caso, assicurato tramite personale reperibile.
Saranno, invece, aperti, a partire dalle ore 8:00 del 16 dicembre, gli Uffici Centrali e la sede URP di Agrigento di Piazzale Aldo Moro, le sedi URP del Libero Consorzio e il Punto Informativo di Porto Empedocle.
Le regolari attività di lavoro negli uffici oggetto della disinfestazione del Libero Consorzio riprenderanno lunedì 19 dicembre a partire dalle ore 8:00.



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