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Rassegna stampa del 22 dicembre 2016

Giornale di Sicilia

Deciso l'esercizio provvisorio per due mesi, allo studio una soluzione per i comuni in difficoltà finanziaria
Ars, bocciata l'ipotesi di una manovra lampo
Il presidente Crocetta e l'assessore all'Economia Baccei avevano proposto l'approvazione entro fine anno di una manovra «snella» che contenesse anche le stabilizzazioni di gran parte dei precari.
Nei partiti della maggioranza molti sono contrari, l'approvazione così slitta a marzo. Scatta una proroga per i precari
Giacinto Pipitone - Palermo
Appena approvata in giunta, la Finanziaria 2017 si blocca subito all'Ars. La maggioranza ha respinto la proposta di Crocetta di approvare entro fine anno una manovra di una quindicina di articoli che conteneva le stabilizzazionidi gran parte dei precari. Si andrà invece all'esercizio provvisorio per due mesi. Dunque, tutto rinviato a marzo, come precisa l'assessore agli Enti LocaliLuisa Lantieri: «È la soluzione miglioreper evitare problemi e salvare i precari ». Nell'attesa infatti scatta una proroga del contratto a termine. Salvi quindi i 16 mila dei Comuni, i 6 mila Asu, i 3 mila Pip di Palermo, i circa 2 mila impiegatinei cantieri di servizio di Enna e Caltanissetta e in generale tutti coloro che lavorano senza un posto fisso in ambito pubblico. In realtà l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, e il presidente Crocetta avevano messo a punto un testo che prevedeva da subito la possibilità di stabilizzare (se non tutti almeno la gran parte). Su queste norme sono piovuti però dubbi di natura costituzion le da parte di molti big della maggioranza. Inoltre da Roma è attesa una norma - sarà inserita nel decreto Mille Proroghe - che dovrebbe rendere più agevole il percorso di stabilizzazione. Tutti dettagli che hanno suggerito alla maggioranza di non accettare la richiesta di Crocetta di procedere a tappe forzate entro fine anno. Il presidente nel primo pomeriggio ha riunito i big dei partiti alleati ricevendo un secco no alla proposta di varare rapidamente la Finanziaria da 15 articoli e il bilancio. Ncd con Vincenzo Fontana e Nino D'Asero ha chiesto «di valutare con calma cosa inserire nella Finanziaria, perché sarà l'ultima manovra e ci sono i fondi questa volta per programmare bene gli interventi destinati alla crescita della Sicilia». Anche Mimmo Turano dei Centristi per la Sicilia (gli ex Udc) ha suggerito di far ricorso all'esercizio provvisorio e il Pd non ha sostenuto compattamente la proposta di Crocetta. Palazzo d'Orleans ha dovuto ripiegare: oggi presenterà la richiesta di esercizio provvisorio e a q esta aggancerà la proroghe. Dovrebbe esserci anche qualcosa per alleggerire la crisi finanziaria dei Comuni. Che nel frattempo si è fatta ancora più grave. Il vice presidente dell'Anci, Paolo Amenta, ha rivelato che buona parte delle banche ha informato i sindaci della volontà di interrompere il servizio di tesoreria. Una mossa che nascerebbe dall'esigenza di bloccare le continue anticipazioni di cassa che i primi cittadini chiedono per l'ordinaria amministrazione. Secondo Amenta i Comuni non sono più ritenuti affidabili e le banche stanno facendo un passo indietro: «I Comuni sono sempre più soli. Lasciano infatti anche gli istituti bancari che svolgevano servizio di tesoreria, privandoli della possibilità di accedere ad anticipazioni. Queste ultime sono preziose in questa difficile fase degli enti locali privi di liquidità dopo i rilevanti tagli subìti alle risorse finanziarie (negli ultimi 4 anni in Sicilia da oltre 900 milioni il fondo per i Comuni si è ridotto ad appena 300 milioni). A questo si aggiungono i ritardi con i quali i finanziamenti vengono trasferiti da parte della Regione». Secondo Amenta la mossa delle banche nasce anche «dalla decisione della Banca d'Italia di arrogare a sé tutti i patrimoni dei Comuni, privandoli così della possibilità di offrire garanzie alle Tesorerie. Ciò sta inducendo molti istituti bancari a non partecipare alle gare per espletare il servizio di tesoreria, causando un vero e proprio collasso degli enti locali».


Il testo varato dalla giunta. Enti privati e regionali tra i destinatari dei contributi. Risorse per i teatri e le associazioni culturali. E fondi per Irsap e vari istituti
Nella legge rinviata pure una serie di finanziamenti a pioggia
Palermo -  Una pioggia di finanziamenti che premia categorie elettoralmente pesantissime ed enti regionali e privati. C'è anche questo nel lungo elenco di contributi contenuto nella Finanziaria approvata dalla giunta: vale 375 milioni, anche se 75 milioni sono congelati in attesa che vengano definiti a Roma i criteri di ripartizione dell'incasso dell'Iva fra Stato e Regione. Presa la decisione di rinviare la Finanziaria a marzo, questi contributi possono essere ridiscussi. In ogni caso una parte non sarebbe arrivata fino a giugno, data in cui si definiranno gli accordi con Roma. Il piatto forte erano gli 8 milioni e 708 mila euro destinati ai contributi per enti e associazioni della ex Tabella H che ora si assegnano con bando pubblico. L'Irsap nei piani di Baccei e Crocetta doveva avere 13 milioni e 377 mila euro (2 dei quali congelati), il Ciapi 2 milioni e 175 mila euro (435 mila congelati), l'Istituto di granicoltura 171 mila euro (34 mila congelati), l'Istituto Vino e Olio 5 milioni e 230 mila euro (un milio e e 46 mila euro congelati). Per l'Istituto per l'incremento ippico erano previsti 2 milioni e 5 mila euro (401.000 congelati), per l'Istituto Zootecnico 2 milioni e 996 mila euro (600 mila congelati), per l'Esa 14 milioni e 581 mila euro (2 milioni e 916 mila congelati), per i gestori di enti parco e riserve 13 milioni e 556 mila euro (2 milioni e 711 mila congelati) ma c'è pure un secondo finanziamento da un milione e 287 mila euro. Gran parte dei finanziamenti era destinata ai teatri: 1 milione e 564 mila euro allo Stabile di Catania, (313 mila congelati), 12 milioni e 435 mila euro al Bellini di Catania (2 milioni e 487 mila congelati), 3 milioni e 797 mila euro al Teatro di Messina (759 mila congelati), 2 milioni e 515 mila euro per il Biondo di Palermo (503 mila congelati), 574 mila euro per l'Inda (115 mila congelati), 7 milioni e 986 mila euro per l'Orchestra sinfonica (un milione e 597 mila congelati), 6 milioni e 699 mila euro per il Massimo di Palermo (un milione e 340 mila congelati). A Taormina Arte sarebbero andati 787 mila euro (157 mila bloccati), alle Orestiadi di Gibellina 268 mila (54 mial bloccati). Per il Brass Group erano previsti 250 mila euro (50 mila bloccati). Anche quest'anno è stato previsto il Furs, fondo per lo spettacolo che prevede un bando da 5 milioni. E c'è pure un secondo finanziamento per enti minori che vale 2 milioni e mezzo. In più era stato creato un fondo da un milione e 145 mila euro per «iniziative di carattere culturale, artistico e scientifico di particolare rilevanza». Per l'Autodromo di Pergusa erano pronti 400 mila euro, per gli aeroporti di Birgi e Comiso 5 milioni. Per gli Ersu (enti di diritto allo studio) 12 milioni e 371 mila euro (2 milioni e 474 mila congelati) e altri 3 milioni e mezzo erano destinati alle borse di studio nelle università di Palermo, Catania e Messina. Pioggia di fondi anche per associazioni antiracket (435 mila euro), per le vittime di richieste estorsive (113 mila) e per gli imprenditori che denunciano gli estortori (426 mila). Per i talassemici erano pronti 9 milioni e 250 mila euro (1,8 congelati), per le comunità che ospitano minori 14,3 milioni (2,8 congelati). Gia. Pi.

Turismo
dal 1° gennaio entra in vigore l'applicazione del nuovo tributo, come previsto dalla giunta dopo la ratifica del Consiglio
Tassa di soggiorno, gli albergatori impreparati
Il presidente dell'Associazione B&B: «Nel regolamento mancano le informazioni per quantificare l'imposta sull'extra-alberghiero»
Giovanni Lopez: «Gli operatori hanno la necessità di conoscerne l'entità per essere in grado di pianificare le strategie tariffarie per l'anno prossimo per le quali siamo già parecchio in ritardo».
Paolo Picone
Tra pochi giorni entrerà in vigore l'ordinanza approvata dal Consiglio comunale di Agrigento che ha introdotto l'applicazionedell'imposta sul soggiorno per i turisti che soggiorneranno nelle strutture ricettive della città. Dall'1 gennaio 2017 infatti avrà validità l'applicazione della tassa così come disposto nell'atto deliberato prima dalla giunta del sindaco Lillo Firetto e poi dal Consiglio comunale. Ma gli albergatori sono pronti? A leggere quello che scrive in una nota il presidente dell'Abba, Associazione Bed and Breakfast Agrigento, Giovanni Lopez sembra proprio di no. Infatti l'associazione ha indirizzato una lettera al sindaco, Calogero Firetto, per sollecitare un incontro urgente relativo alla Tassa di Soggiorno ed in particolare al suo regolamento, approvato con delibera del Consiglio comunale del 4 novembre scorso. "Attualmente - dice Lopez - sono tre i punti di cui si intende discutere con impellenza, visto che mancano pochi giorni all'entrata in vigore dell'imposta: la sua quantificazione relativa all'extraalberghiero, valore attualmente assente nel regolamento approvato ed informazione utile nonché necessaria da poter comunicare agli ospiti che di fatto hanno già una prenotazione per il 2017 o per quelli potenziali che, sulle piattaforme informatiche di prenotazione, sul sito web della struttura o semplicemente per telefono, vorranno conoscere l'offerta economica relativa al pernottamento e se va pagata l'imposta. Di contro, anche il gestore ha necessità di conoscere l'importo della tassa per poter formulare e pianificare le strategie tariffarie per tutto il 2017, pianificazione per cui siamo già parecchio in ritardo". "Una nota anche sull'attuale suddivisione in fasce che - aggiunge il presidente dell'associazione - secondo noi, non rispecchia i criteri di equità e proporzionalità che stanno alla base di una corretta applicazione della tassa. Poi c'è la mancata consegna del materiale informativo da esporre in struttura e della modulistica da compilare necessaria per l'esazione, ambedue previsti nel regolamento. Non essendo in nostro possesso siamo impossibilitati a poter adempiere all'incarico. Infine dovremmo discutere della mancata istituzione della Consulta Permanente composta dagli Operatori del Settore Turistico che, come indicato dalla normativa approvata, avrà delle importanti funzioni consultive in merito all'impiego degli introiti dell'imposta nonché a limare alcune indicazioni operative presenti nell'attuale regolamento". Il sindaco Firetto risponde: "Agrigento era forse, in tutta la penisola, una delle poche città interessata da significativi flussi di turisti a non avere adottato la tassa di soggiorno. Si colma una lacuna che consentirà di intervenire sul miglioramento dei servizi al settore turistico e sul decoro urbano. Nessuna preclusione ad incontrare gli albergatori e rispondere alle domande dell'associazione Abba". Secondo il regolamento approvato, l'imposta di soggiorno è applicata secondo criteri di gradualità ed in relazione alle tipologie delle strutture ricettive, con tariffe p r persona e per numero di pernottamenti per l'intera durata del soggiorno. Inoltre è applicata sulle fasce di classificazione delle strutture ricettive: Alberghi e Residence turistico alberghieri 1 e 2 stelle e altre strutture ricettive (affittacamere, case e appartamenti per vacanza, residence, agriturismi e case per ferie, camping e villaggi turistici); Bed & Breadfast - Alberghi e Residence turistico alberghieri 3 stelle; Alberghi e Residence turistico alberghieri 4 e 5 stelle. La misura dell'imposta associata a ciascuna fascia di tipologia di struttura è fissata annualmente con delibera della Giunta comunale, nel rispetto della soglia massima di 5 euro a persona per ogni pernottamento. Previste anche forme di esenzione: non pagano i minori fino al quattordicesimo anno di età; i giovani fino a 30 anni che pernottano negli ostelli per la Gioventù, gestiti da soggetti pubblici o privati per il conseguimento di finalità sociali, culturali ed educative. I familiari o affini o comunque accompagnatori, limitatamente al periodo di ricovero, di soggetti la cui degenza avverrà presso le strutture sanitarie presenti sul territorio della provincia di Agrigento saranno esentati, previo rilascio di attestazione volta a dichiarare che il soggiorno presso la struttura ricettiva è finalizzato all'assistenza sanitaria nei confronti del familiare. Ed ancora gli studenti universitari di età non superiore a 26 anni che alloggiano in strutture, in pensionati o residenze universitarie; i portatori di disabilità con invalidità. Tutti i volontari coordinati dalla Protezione Civile provinciale, regionale e nazionale e gli appartenenti ad associazioni di volontariato in caso di calamità e grandi eventi individuati dall'amministrazione. (*papi*)

Sicilia24h.it

Agrigento, il de profundis all' Università
A disposizione dei Consorzi universitari siciliani vi sono 5 milioni e 205 mila euro. La legge regionale numero 3 del 17 marzo 2016 impone che il presidente della Regione, insieme all' assessore all' Economia e ai Rettori delle Università, entro 30 giorni, tracci i criteri di divisione dei 5 milioni e 205 mila euro e gli obiettivi dell' offerta formativa. Ancora nulla di tutto ciò. Poi, la successiva legge numero 22 del 24 maggio 2016 ha disposto che gli stessi 5 milioni e 205 mila euro siano destinati anche al mantenimento, e quindi al pagamento, della quota di partecipazione della Regione nei Consorzi universitari e negli Istituti superiori di studi musicali. Dunque, la coperta si è ristretta, e di tanto. E poi, al Consorzio universitario di Agrigento è tramontata ogni speranza di rientro dell' ex Provincia, già socio di maggioranza, un tempo pagatore di 800 mila euro all' anno. E poi, piovendo sul bagnato, nella prossima Finanziaria 2017, all' articolo 9, l' assessore all' Economia, Baccei, ha inserito la norma secondo cui il Dipartimento regionale dell'Istruzione e della Formazione professionale riconosce un contributo annuale a titolo di rimborso delle spese di trasferta del personale docente impegnato nelle sedi decentrate delle Università della Sicilia. Quindi i Consorzi universitari, con i famigerati 5 milioni e 250 mila euro ancora da dividere, pagheranno anche le spese di viaggio e soggiorno dei docenti in trasferta. E ordunque : la domanda che sorge spontanea ai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil di Agrigento, Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto, è : "Ma come si manterranno i Consorzi universitari siciliani senza il riconoscimento delle spese di funzionamento?". Ecco perché Raso, Saia e Acquisto hanno scritto una lettera al presidente della Regione, Crocetta, alla vice presidente Mariella Lo Bello, e all' assessore alla Formazione, Bruno Marziano, affinchè intervengano subito a rimedio, contro ritardi e indugi. E le loro parole, a monito, sono : "Il silenzio della Regione è assordante. Noi siamo davvero preoccupati per il futuro del Consorzio universitario di Agrigento. Quanto si prospetta a livello normativo condurrà a morte certa il Consorzio di Agrigento. Presidente Crocetta, se è ciò che vi prefiggete, avete il dovere di dichiararlo e di assumerne per intero la responsabilità. Le chiediamo un incontro urgente, per comprendere ufficialmente quale è la posizione della Regione".    fonte teleacras

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