L'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato ieri sera, con 49 voti favorevoli e 14 astenuti, il disegno di legge governativo relativo a: «Disposizioni in materia di autonomie locali e per la stabilizzazione del personale precario». La legge che entrerà in vigore con la pubblicazione nella gazzetta ufficiale della Regione, riguarda anche il futuro del personale del Libero Consorzio. La legge prevede, infatti, all'art. 2 una disposizione che riguarda le "Dotazioni organiche Città metropolitane e liberi consorzi comunali". Il testo approvato testualmente recita:
1. La dotazione organica delle Città metropolitane e dei liberi Consorzi comunali è stabilita, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, in misura corrispondente alla spesa del personale di ruolo al 31 dicembre 2015 ridotta complessivamente del 15 per cento. Per le unità soprannumerarie si applica la disciplina di cui al comma successivo.
2. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è individuato secondo modalità e criteri definiti nell'ambito delle procedure e degli osservatori di cui alla legge regionale 4 agosto 2015, n. 15, e successive modifiche e integrazioni, il personale che rimane assegnato agli enti di cui al comma precedente e quello da destinare alle procedure di mobilità, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla normativa vigente, secondo le procedure previste dall'articolo 1 commi 423 e 424 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, nonché, previo accordo con lo Stato, ai sensi dell'articolo 1 comma 425 della legge 23 dicembre 2014, n. 190».
Durante la discussione del disegno di legge, l'Assessore Regionale per l'economia Baccei ha spiegato che sebbene "la riforma costituzionale non è passata - con un referendum, ma altrettanto vero è che le province sono in una gravissima crisi finanzia ria, per cui questo, in qualche modo, oltre che garantire la proroga di due anni dà modo di cominciare a risolvere i problemi delle province. Teniamo conto che nello stesso disegno di legge, innanzitutto, la mobilità non è, solo, verso gli enti locali, ma è anche verso le amministrazioni statali, per cui i dipendenti potrebbero andare ad occupare, così come è avvenuto nel resto d'Italia, posizioni libere, sempre ovviamente sul territorio siciliano, nei limiti della mobilità, disponibili presso le amministrazioni statali. Per cui, successivamente, nel disegno di legge c'è un articolo, che è un po' il cuore del disegno di legge, che allarga le risorse occupazionali degli enti locali fino ai limiti della pianta organica, per cui di fatto questi posti che i lavoratori delle province potrebbero andare ad occupare presso le amministrazioni comunali, sono più che recuperati dall'articolo successivo, per cui non andrebbero ad inficiare la possibilità di stabilizzare i precari degli enti locali".
La legge contiene anche importanti novità per i dipendenti precari dell'Ente per i quali sono previste all'art. 3 le "Disposizioni per la stabilizzazione del personale precario" e la proroga del rapporto di lavoro fino al 2018. Nello stesso articolo, al comma 9 la Regione garantisce la copertura del fabbisogno finanziario degli enti utilizzatori per l'onere relativo al personale a tempo determinato prorogato ai sensi del comma 8. C'è inoltre l'impegno della Regione che per le Città metropolitane ed i liberi Consorzi comunali si provveda mediante l'utilizzo di parte del Fondo di cui all'articolo 30, comma 7, della legge regionale n. 5/2014 e successive modifiche ed integrazioni. Per la quota complementare a carico degli enti utilizzatori alla data del 31 dicembre 2015 è autorizzata la spesa annua di 6.511 migliaia di euro per gli anni 2017 e 2018 da iscrivere in un apposito capitolo di spesa.