La Sicilia
Il freddo polare imbianca in Sicilia anche le spiagge
Il freddo siberiano di questi giorni mette a soqquadro una Sicilia non avvezza a temperature così rigide che hanno gelato e sommerso di neve autostrade, strade e piazze, ammantato monumenti ma anche le spiagge delle località balneari, particolarmente suggestivo il litorale di Letojanni nel messinese totalmente ricoperto, con il bianco della neve che contrasta con l'azzurro del mare. Da qualche giorno, la neve in Sicilia ha cambiato i connotati dell'isola. Tetti bianchi e nevicate un po' dappertutto, anche a basse quote, anche nei comuni più vicini alle città. Da Palermo a Catania, da Messina a Caltanissetta, da Enna ad Agrigento i paesaggi sono stati trasformati in scenari da Trentino Alto Adige. Non senza creare qualche disagio alla circolazione stradale. A causa del ghiaccio tanti tratti stradali sono stati chiusi chiusi per sicurezza: è accaduto lungo la A18 Catania-Messina, così come lungo la A20 fra Rometta e Boccetta, e lungo la Statale 640 tra Agrigento e Caltanissetta. In particolare continua ad essere critica la situazione in molte strade della provincia agrigentina. Con pochi mezzi a disposizione, un solo spalaneve, tecnici e cantonieri del Libero Consorzio Comunale di Agrigento stanno lavorando sulle strade che sin dalla mattinata di ieri sono state completamente ricoperte dalla neve, in particolare sulla SP n. 24 Cammarata-Santo Stefano di Quisquina, ieri liberata più volte e nuovamente ricoperta dalla neve sino a risultare totalmente bloccata nel tardo pomeriggio, con quasi un metro di neve nel tratto montano vero e proprio. I cantonieri stanno aprendo una pista lungo questo tracciato, in modo da renderlo percorribile ai mezzi forniti di catene, sperando che il maltempo dia una tregua consentendo così lo spargimento di sale lungo la carreggiata. Impraticabili anche la SP n. 25 Soria-Mussiomeli, la stessa SP n. 24 in direzione Valledolmo, strade sulle quali si interverrà nella giornata di domani, mentre nel pomeriggio si interverrà anche sulla SPC n. 25 in contrada Misita, territorio di Santo Stefano di Quisquina, ove su segnalazione della Prefettura è in azione anche l'Ufficio di Protezione Civile coordinato dal dr. Marzio Tuttolomondo per assistere alcune famiglie rimaste completamente isolate, e soprattutto tre persone che da Cammarata dovevano recarsi urgentemente a Bivona per sottoporsi a dialisi. In mattinata, il Settore Infrastrutture Stradali e la Protezione Civile provinciale erano intervenuti anche nel territorio di Racalmuto, in particolare sulla SP n. 15 Racalmuto-Grotte, anche questa invasa dalla neve.
Giornale di Sicilia
Dopo l'annullamento della formula che prevedeva i quattro fine settimana di festa
«Mandorlo», protestano i gestori dei B&B
Le polemiche infuriano. E riguardano - soprattutto - la decisione di cancellare i quattro week end della sagra del mandorlo in fiore. Una sagra che, nel 2017, cambierà perfino nome. Sono sparite infatti le parole «sagra» e «festa» ed è sopravvissuta soltanto la denominazione «Mandorlo in fiore». La nuova levata di scudi è dell'associazione «Abba », di cui è presidente Giovanni Lopez. «Recita un vecchio proverbio - scrive l'associazione Bed and breakfast di Agrigento - che "cavallo vincente non si cambia". Apprendiamo però che l'ente Parco, nuovo gestore della Sagra (noi continuiamo a chiamarla così...) del Mandorlo in Fiore, ha - prosegue l'associazione - annullato i quattro week end che dovevano precedere l'evento vero e proprio. Ha annullato il vantaggioso passo avanti che l'anno passato era stato fatto dall'amministrazione comunale». Vantaggioso passo in avanti, per l'Abba, perché la passata ed innovativa formula del 2016 «ha portato reali benefici a tutto il comparto turistico, inclusi ristoratori e commercianti - spiega Lopez - . Ed anche la valle dei Templi ha tratto i suoi benefici in termini di visitatori poiché parte del flusso venuto in visita ad Agrigento per il Mandorlo in Fiore ne ha approfittato anche per un tour archeologico». L'associazione Bed and breakfast spiega, inoltre, d'aver ricevuto plausi da parte degli ospiti proprio per la novità dei quattro week end. «Un vero successo, dunque, quello del 2016 - incalza Lopez - che però non è stato colto dall'ente Parco. Se consideriamo il mandorlo in fiore come un "bene" appartenente alla comunità agrigentina, troviamo ancora più illogico questo taglio. Il Mandorlo in Fiore, nato come festa e celebrazione della fioritura dei mandorli, è diventato successivamente anche un mezzo per foraggiare l'economia locale. Con il passare del tempo ci si era finalmente resi conto che occorreva sfruttare al massimo un evento di risonanza mondiale ed incrementare le iniziative con una formula pre-evento, cosa che accade anche in altre blasonate località turistiche sic iliane. Dunque una variazione utile, se non addirittura necessaria ». Secondo l'associazione, adesso, è l'offerta che deve adattarsi meglio possibile alle nuove esigenze del viaggiatore ed alla sua crescente "fame"di cultura e di scoperta del territorio sotto nuovi punti di vista, anche apparentemente lontani da quelli canonici. «Restiamo anche basiti sul fatto che nessun attore del comparto turistico sia stato invitato ad un tavolo tecnico sull'evento da parte dell'ente Parco - sostengono dall'associazione -. Ad oggi nessuno è stato formalmente avvisato sulla programmazione, cosa che ci impedisce di informare i potenziali ospiti che ci contattano e pubblicizzare l'evento attraverso i nostri canali preferenziali, oltre che formulare offerte ad hoc». (*CR*)
A Cammarata, Casteltermini e Santo Stefano Quisquina anche domani i plessi non accoglieranno gli studenti
Maltempo, scuole chiuse in tre Comuni
A Santo Stefano Quisquina, ieri, fino a sera, erano rimaste isolate decine e decine di aziende zootecniche ed agricole. La viabilità rurale è, di fatto, andata in tilt.
Resteranno chiuse anche domani le scuole - di ogni ordine e grado - di Cammarata, Casteltermini e Santo Stefano Quisquina. A firmare le ordinanze, ieri, sono stati i rispettivi sindaci Vincenzo Giambrone, Nuccio Sapia e Francesco Cacciatore. Una scelta fatta per evitare rischi. Del resto, nell'area montana dell'Agrigentino, le condizioni meteo della serata di ieri venivano date, nuovamente, in peggioramento. Ieri, tranne momenti di nevischio a Racalmuto e Canicattì, è stata la giornata in cui s'è cercato di far fronte ad una nevicata che non ha precedenti recenti nella storia dell'Agrigentino. Far fronte, liberando - con mezzi di fortuna - strade, famiglie ed aziende rimaste praticamente isolate. A Canicattì, in contrada Montagna, in mattinata erano prima accorsi i vigili del fuoco per liberare due famiglie rimaste imprigionate. Nel pomeriggio, il Comune con delle ruspe ha lavorato a lungo per liberare da neve e ghiaccio le strade di quella zona periferica. A Santo Stefano Quisquina, ieri, fino a sera, erano rimaste isolate decine e decine di aziende zootecniche ed agricole. La viabilità rurale è, di fatto, andata in tilt. Il sindaco Francesco Cacciatore non ha potuto far altro che chiedere "aiuto" alla Prefettura di Agrigento. "Con le mini ruspe delle cinque imprese di fiducia - ha detto, ieri, il sindaco Cacciatore - abbiamo liberato le strade principali ed abbiamo assicurato l'accesso alla casa di cura. Per le strade di campagna, le difficoltà sono ancora enormi e noi siamo una comunità rurale". A complicare ogni cosa è, naturalmente, il ghiaccio. A Cammarata, nel centro urbano, in alcune zone, ieri, c'erano ancora 10 centimetri di ghiaccio. Nelle strade secondarie verso la montagna, la neve era arrivata ad un'altezza di circa un metro. L'amministrazione comunale, con in testa il sindaco Vincenzo Giambrone, ha cercato con i mezzi spazzaneve e spargisale di garantire la sicurezza pubblica, ripulendo il più rapidamente possibile le strade principali e passando poi alle secondarie. Diversi i mezzi meccanici, adibiti a spalare la neve, anche a Casteltermini. Fino al tardo pomeriggio, nei punti ritenuti critici, c'erano in azione mezzi che spargevano il sale. A Racalmuto, i mezzi per rimuovere la neve e spargisale sono entrati in azione già dalla serata di venerdì e sono rimasti al lavoro per tutta la mattinata di ieri. A coordinare le operazioni è stato, direttamente in strada, il sindaco Emilio Messana. Con pochi mezzi a disposizione, i tecnici ed i cantonieri del Libero Consorzio hanno lavorato a lungo in particolare sulla provinciale 24, la Cammarata-Santo Stefano di Quisquina. Nel primo pomeriggio di ieri, risultavano essere impraticabili anche la provinciale 25, Soria - Mussomeli, la stessa 24 in direzione Valledolmo. "Strade sulle quali si interverrà nella giornata di domani (oggi ndr.)" - annunciavano dal Libero consorzio comunale - . Nel pomeriggio di ieri, le squadre dell'ex Provincia regionale sono intervenute in contrada Misita, in territorio di Santo Stefano di Quisquina, dove - dopo la segnalazione della Prefettura - è entrato in azione anche l'ufficio di Protezione civile per assistere alcune famiglie rimaste completamente isolate, e soprattutto tre persone che da Cammarata dovevano recarsi urgentemente a Bivona per sottoporsi a dialisi. La polizia Stradale di Agrigento, per tutta la giornata di ieri, ha continuato a monitorare le principali strade statali dove si sono registrate criticità. Al confine fra Agrigento e Caltanissetta, in territorio di Serradifalco, tanti automobilisti - durante la giornata dell'Epifania - sono rimasti bloccati per quasi 11 ore. Resta, inoltre, obbligatorio montare le catene da neve, lungo la statale 189, a partire da Cammarata e lungo la 640 a partire da Canicattì verso Caltanissetta. (*CR*)
Giornale di Sicilia
Disagi a Cammarata. In questo comune, cosi come a Casteltermini e Santo Stefano Quisquina permane la chiusura
Il grande gelo, regolarmente aperte le scuole di Canicattì e Racalmuto
Saranno regolarmente aperti, oggi, a Canicattì ed a Racalmuto, gli istituti scolastici. Ordinanze di sospensione dell'attività didattica sono state, invece, firmate - in via precauzionale - dai sindaci di Cammarata, Casteltermini e Santo Stefano Quisquina, rispettivamente Vincenzo Giambrone, Nuccio Sapia e Francesco Cacciatore. Anche ieri, nonostante la giornata festiva, a Cammarata - una delle città montane dell'Agrigentino più colpita dall'ondata di neve - s'è continuato a lavorare per spazzare via la neve. Sette i mezzi meccanici dislocati in varie zone del paese. Zone che - per come ha spiegato il sindaco attraverso i social network - sono state assegnate in maniera specifica, in modo da poter garantire i soccorsi e la rimozione di neve e ghiaccio in tutta la città. Al massimo, entro oggi la situazione dovrebbe tornare alla normalità. Cinque, invece, i mezzi - delle mini pale - al lavoro a Santo Stefano Quisquina dove sabato erano rimaste isolate decine e decine di aziende zootecniche ed agricole. Il sindaco Francesco Cacciatore - per fronteggiare l'emergenza viabilità rurale - non ha potuto far altro, sabato, che chiedere "aiuto" alla Prefettura di Agrigento. "Con le mini ruspe delle cinque imprese di fiducia - aveva spiegato - abbiamo liberato le strade principali ed abbiamo assicurato l'accesso alla casa di cura". Ma per le strade di campagna, le difficoltà, enormi, s'è dovuto lavorare a lungo per fronteggiarle. A Racalmuto, mezzi spalaneve e spargisale sono rimasti in azione fino a tutta la giornata di sabato. Nessun rallentamento, né criticità sulle strade statali 189, la Agrigento-Palermo, e 640, la Agrigento-Caltanissetta. La polizia Stradale dell'Agrigentino, coordinata dal vice questore aggiunto Andrea Morreale, anche ieri ha continuato a monitorare l'evolversi della situazione. Ma non sono risultate esserci più emergenze. Anche per i prossimi giorni, però, il consiglio della Polstrada è quello - rivolto agli automobilisti -di tenere in macchina le catene da neve. Anche il Libero consorzio comunale di ieri è stato al lavoro per fare in modo che tornino ad essere praticabili la provinciale 25, Soria - Mussomeli, la 24, fra Cammarata e Santo Stefano Quisquina, in direzione Valledolmo. Le squadre dell'ex Provincia regionale sono intervenute, nel pomeriggio di sabato, in contrada Misita, in territorio di Santo Stefano di Quisquina, dove - dopo la segnalazione della Prefettura di Agrigento - è entrato in azione anche l'ufficio di Protezione civile per assistere alcune famiglie rimaste completamente isolate, e soprattutto tre persone che da Cammarata dovevano recarsi urgentemente a Bivona per sottoporsi a dialisi. (*CR*)
agrigentoweb
Neve in tutta la provinca, mezzi in
azione sulla Cammarata-Santo Stefano
La neve è arrivata, come previsto,
anche in provincia di Agrigento. Fiocchi nella Valle ed in centro,
che si sono sciolti quasi istantaneamente. Più copiose le
precipitazioni a nord della città e nell'entroterra. Quasi tutti i
comuni sono imbiancati. Neve abbondante nelle zone di montagna,
specialmente a Cammarata dove sono entrati in azione i mezzi
spazzaneve del Libero Consorzio.
Neve, interrotta la SP 24 tra
Cammarata e Santo Stefano
E' interrotta da qualche ora la
Strada Provinciale n. 24 Cammarata-Santo Stefano Quisquina.
Nonostante l'incessante lavoro di tecnici e cantonieri del Libero
Consorzio, in azione con spazzaneve e mezzi per lo spargimento del
sale, il protrarsi di una vera e propria tormenta ha causato
l'accumulo di quasi un metro di neve lungo diversi punti del
tracciato, in particolare dal ristorante Filici in direzione
S.Stefano Quisquina. La strada pertanto è assolutamente non
percorribile, e si raccomanda agli abitanti della zona di non
mettersi in viaggio per alcun motivo.
Domani mattina i cantonieri e i tecnici
del Settore Infrastrutture Stradali con gli operai e i mezzi
dell'impresa che gestisce la manutenzione si attiveranno per
sgomberare la strada, provvedendo, se smetterà di nevicare, allo
spargimento di sale per evitare o ritardare la formazione di
ghiaccio. Situazione ancora critica sulle
strade interne invase dalla neve
Continua ad essere critica la
situazione in molte strade del comparto nord della nostra provincia
dopo la vera e propria tormenta che ieri ha flagellato la zona
collinare e montana. Con pochi mezzi a disposizione, in particolare
un solo spalaneve, tecnici e cantonieri del Libero Consorzio stanno
lavorando sulle strade che sin dalla mattinata di ieri sono state
completamente ricoperte dalla neve, in particolare sulla SP n. 24
Cammarata-Santo Stefano di Quisquina, ieri liberata più volte e
nuovamente ricoperta dalla neve sino a risultare totalmente bloccata
nel tardo pomeriggio, con quasi un metro di neve nel tratto montano
vero e proprio. I cantonieri stanno aprendo una pista lungo questo
tracciato, in modo da renderlo percorribile ai mezzi forniti di
catene, sperando che il maltempo dia una tregua consentendo così lo
spargimento di sale lungo la carreggiata.
Impraticabili anche la SP n. 25
Soria-Mussiomeli, la stessa SP n. 24 in direzione Valledolmo, strade
sulle quali si interverrà nella giornata di domani, mentre nel
pomeriggio si interverrà anche sulla SPC n. 25 in contrada Misita,
territorio di Santo Stefano di Quisquina, ove su segnalazione della
Prefettura è in azione anche l'Ufficio di Protezione Civile
coordinato dal dr. Marzio Tuttolomondo per assistere alcune famiglie
rimaste completamente isolate, e soprattutto tre persone che da
Cammarata dovevano recarsi urgentemente a Bivona per sottoporsi a
dialisi. In mattinata, il Settore Infrastrutture Stradali e la
Protezione Civile provinciale erano intervenuti anche nel territorio
di Racalmuto, in particolare sulla SP n. 15 Racalmuto-Grotte, anche
questa invasa dalla neve.
Nel raccomandare ancora una volta di
mettersi in viaggio sulle strade innevate solo in caso di reale
necessità, e con l'obbligo di montaggio delle catene (obbligo
esteso anche alle strade, come le SP n. 36 e 37 e le altre già
elencate nella giornata di ieri), il Libero Consorzio di Agrigento
esprime il forte disagio di dover far fronte ad una situazione di
grave emergenza con pochissimi mezzi a disposizione, logica
conseguenza dei continui tagli alle risorse economiche per la
manutenzione stradale, ormai ridotte ai minimi storici. In queste
ultime ore sono pervenute numerose richieste di intervento da parte
di amministratori e cittadini dei Comuni che insistono sulle strade
provinciali interne, richieste che possono essere soddisfatte con
tempi dettati, appunto, dagli scarsi mezzi in dotazione al Settore
Infrastrutture Stradali.
sicilia24h
Maltempo, isolate molte statali e
provinciali: disagi sulla Agrigento-Palermo
Neve e ghiaccio su molte strade statali
e provinciali nel palermitano.
Caltavuturo è isolata. La strada da
Termini Imerese e' bloccata. Notevoli i disagi sulla strasa
provinciale 8 di Lercara Friddi cosi' come la statale 120 di
Petralia ricoperta di neve. Nel corleonese la statale 118 e 188 sono
ricoperte di ghiaccio. Decine gli interventi dei carabinieri in
soccorso di automobilisti e camionisti rimasti bloccati o di
residenti che dovevano raggiungere gli ospedali. Anche i vigili del
fuoco hanno soccorso diverse auto bloccate nella neve nella zona
delle Petralie. Disagi nella circolazione nelle autostrade
PALERMO-Catania e PALERMO-Mazara del Vallo. Tratti ricoperti di neve
a Tremonzelli ed Enna e a Segesta. Statali PALERMO-Agrigento e
PALERMO-Sciacca con la neve nella zona di Lercara Friddi e Giacalone
e San Giuseppe Jato.
Emergenza neve: cantonieri al lavoro
anche nelle ore serali sulla SP n. 25 alla luce delle fotoelettriche.
Ancora lavoro nelle ore tardo serali
per tecnici e cantonieri del Libero Consorzio nel tentativo di
liberare almeno una parte della SP 25 Soria-Mussomeli, lato
Tumarrano, per cercare di fornire almeno una via di accesso
all'ospedale di Mussomeli. Attualmente si sta lavorando con enormi
difficoltà per rimuovere le enormi quantità di neve che hanno
bloccato completamente la strada, lungo la quale sono ubicate diverse
aziende agro zootecniche e agrituristiche. Alla luce delle
fotoelettriche, gli operai ed il potente mezzo della stessa impresa
che gestisce la manutenzione delle strade del comparto centro-nord
stanno cercando di aprire una pista spostando impressionanti cumuli
di neve per consentire almeno il transito di fuoristrada e mezzi
dotati di catene, ma ha ripreso a nevicare e come nel caso della SP
24 risulta difficoltoso pure il rifornimento di carburante per i
mezzi utilizzati in questo pesante lavoro.
I lavori proseguiranno comunque finchè
le condizioni meteo e di temperature (molto rigide) lo consentiranno,
sperando che domattina si possa quantomeno iniziare a spargere il
sale per evitare la formazione di ghiaccio. Interventi ancora da
compiere invece sulle strade consortili del comprensorio cammaratese,
ovvero le SPC n. 25, n. 36, 37, 38, 39 e 40, sulle quali alcune
aziende agricole sono riuscite ad aprire piste con i propri trattori. Liberata la SP n. 24 nel tratto
montano, percorribile solo con catene - Cantonieri al lavoro anche
nelle ore serali sulla SP 25
Lavorando ininterrottamente anche per
tutta la giornata di oggi, i cantonieri del Libero Consorzio di
Agrigento sono riusciti a liberare il tracciato della SP n. 24
Cammarata-Santo Stefano di Quisquina, ripristinando il collegamento
tra i due versanti della zona montana. La strada è percorribile in
ogni caso solo ed esclusivamente con catene montate, e si raccomanda
di non mettersi in viaggio nelle ore notturne per il concreto
pericolo di ghiaccio sulla carreggiata, mentre solo domattina sarà
possibile spargere il sale per evitare ulteriore formazione di
ghiaccio.
Nelle ore serali invece i cantonieri
provvederanno ad aprire una pista lungo la SP n. 25 Soria-Mussomeli,
in modo da ripristinare il collegamento del comprensorio montano con
l'ospedale del comune nisseno. Anche in questo caso la strada è
percorribile solo con catene. Rimangono ancora invase in buona parte
dalla neve le consortili ed ex regionali di tutta la zona, con disagi
per le aziende agro zootecniche, ma purtroppo, come già specificato,
il Settore Infrastrutture Stradali dispone di un unico mezzo
spalaneve con il quale si dovrebbe garantire il transito di numerose
strade attualmente bloccate dall'abbondante neve caduta nelle
ultime 48 ore.
Scrivolibero
Agrigento, Cupa a rischio chiusura.
L'allarme della Uil: "serve uno scossone"
"Siamo partiti nel 2017 con il Cupa
di Agrigento purtroppo con le solite difficoltà che ormai stanno
portando il polo decentrato di Via Quartararo ad un passo dal
baratro".
Gero Acquisto (in foto), Segretario
Generale della Uil di Agrigento, interviene sulla difficile
situazione in cui versa il Cupa di Agrigento, l'ultimo baluardo
accademico statale rimasto in provincia e a serio rischio chiusura.
"Dispiace constatare che quel cambio
di passo purtroppo non si vede e che anzi le cose per il nostro
territorio peggiorano. Adesso sembra che l'Università sia
diventata un campo da guerra tra la sede palermitana e il cupa, che
si è spostata in sede amministrativa. Apprendiamo che adesso
l'ateneo palermitano ha notificato una ingiunzione di 9 milioni al
Cupa, che altro non sono che i canoni annuali che il Consorzio deve
versare alla sede centrale, e con annesso ricorso da parte del
Presidente Armao che impugnerà il pignoramento in atto".
"Noi come Uil - continua Acquisto -
a questo punto ci chiediamo, avendo anche avuto la possibilità di
conferire con il Professore Armao in passati incontri, se
l'Università ad Agrigento deve morire a colpi di sentenze di
tribunali civili e amministrativi, o se invece come più volte
esposto il Presidente del Cupa c'è ancora un margine di speranza
per riattivare un polo accademico che ormai da quattro anni vive in
una situazione sostanzialmente di morte lenta. Noi pensiamo che
adesso soprattutto la politica regionale, (dal governo e dai
parlamentari regionali agrigentini ), deve far valere il proprio peso
e la propria forza. Perchè è chiaro se i finanziamenti si sono
ridotti al lumicino, se ancora oggi altri soci, vedi Casteltermini,
dismettono le loro quote, se si deve approvare il rendiconto 2014,
l'Università ad Agrigento rimarrà un pio ricordo".
"Noi pensiamo che questo patrimonio
per il territorio dopo vent'anni di attività abbia bisogno un
sostegno e un atto di responsabilità sinergico tra mondo accademico,
politica, enti locali, soci e territorio, perché se no assisteremo
definitivamente alla chiusura di un piccolo gioiello che è stato per
lustri volano per gli studenti che hanno conseguito lauree e
opportunità e a pieno regime hanno foraggiato economicamente
l'indotto provinciale. Per questo, con la nostra organizzazione
sindacale, spingeremo i soci del Consorzio a fare sentire la loro
voce nei confronti della politica regionale che ultimamente ha
dimostrato silenzio e disinteresse, come se l'Università fosse
avulsa dal nostro territorio. Questo non è accettabile e restiamo
convinti che il Presidente Armao ha accettato l'incarico per dare
uno scossone al Cupa, non per essere un certificatore di morte",
conclude il segretario della Uil.
Emergenza neve: cantonieri al lavoro
anche nelle ore serali sulla SP 25
Ancora lavoro nelle ore tardo serali
per tecnici e cantonieri del Libero Consorzio nel tentativo di
liberare almeno una parte della SP 25 Soria-Mussomeli, lato
Tumarrano, per cercare di fornire almeno una via di accesso
all'ospedale di Mussomeli.
Attualmente si sta lavorando con enormi
difficoltà per rimuovere le enormi quantità di neve che hanno
bloccato completamente la strada, lungo la quale sono ubicate diverse
aziende agro zootecniche e agrituristiche.
Alla luce delle fotoelettriche, gli
operai ed il potente mezzo della stessa impresa che gestisce la
manutenzione delle strade del comparto centro-nord stanno cercando di
aprire una pista spostando impressionanti cumuli di neve per
consentire almeno il transito di fuoristrada e mezzi dotati di
catene, ma ha ripreso a nevicare e come nel caso della SP 24 risulta
difficoltoso pure il rifornimento di carburante per i mezzi
utilizzati in questo pesante lavoro.
I lavori proseguiranno comunque finchè
le condizioni meteo e di temperature (molto rigide) lo consentiranno,
sperando che domattina si possa quantomeno iniziare a spargere il
sale per evitare la formazione di ghiaccio. Interventi ancora da
compiere invece sulle strade consortili del comprensorio cammaratese,
ovvero le SPC n. 25, n. 36, 37, 38, 39 e 40, sulle quali alcune
aziende agricole sono riuscite ad aprire piste con i propri trattori.
Grandangolo
Agrigento, Uil: "Cupa rischia
chiusura nell'indifferenza, agire prima che sia tardi".
Una nota stampa, circa la drammatica
situazione in cui versa il Cupa di Agrigento, è stata inviata agli
organi di informazione dalla segreteria del sindacato Uil di
Agrigento:
"Siamo partiti nel 2017 con il Cupa
di Agrigento purtroppo con le solite difficoltà che ormai stanno
portando il polo decentrato di Via Quartararo ad un passo dal
baratro. Dispiace constatare che quel cambio di passo purtroppo non
si vede e che anzi le cose per il nostro territorio peggiorano.
Adesso sembra che l'Università sia diventata un campo da guerra
tra la sede palermitana e il cupa, che si è spostata in sede
amministrativa. Apprendiamo che adesso l'ateneo palermitano ha
notificato una ingiunzione di 9 milioni al Cupa, che altro non sono
che i canoni annuali che il Consorzio deve versare alla sede
centrale, e con annesso ricorso da parte del Presidente Armao che
impugnerà il pignoramento in atto. Noi come Uil a questo punto ci
chiediamo, avendo anche avuto la possibilità di conferire con il
Professore Armao in passati incontri, se l'Università ad Agrigento
deve morire a colpi di sentenze di tribunali civili e amministrativi,
o se invece come più volte esposto il Presidente del Cupa c'è
ancora un margine di speranza per riattivare un polo accademico che
ormai da quattro anni vive in una situazione sostanzialmente di morte
lenta. Noi pensiamo che adesso soprattutto la politica regionale,
(dal governo e dai parlamentari regionali agrigentini ), deve far
valere il proprio peso e la propria forza. Perchè è chiaro se i
finanziamenti si sono ridotti al lumicino, se ancora oggi altri soci,
vedi Casteltermini, dismettono le loro quote, se si deve approvare il
rendiconto 2014, l'Università ad Agrigento rimarrà un pio
ricordo. Noi pensiamo che questo patrimonio per il territorio dopo
vent'anni di attività abbia bisogno un sostegno e un atto di
responsabilità sinergico tra mondo accademico, politica, enti
locali, soci e territorio, perché se no assisteremo definitivamente
alla chiusura di un piccolo gioiello che è stato per lustri volano
per gli studenti che hanno conseguito lauree e opportunità e a pieno
regime hanno foraggiato economicamente l'indotto provinciale. Per
questo, con la nostra organizzazione sindacale, spingeremo i soci del
Consorzio a fare sentire la loro voce nei confronti della politica
regionale che ultimamente ha dimostrato silenzio e disinteresse, come
se l'Università fosse avulsa dal nostro territorio. Questo non è
accettabile e restiamo convinti che il Presidente Armao ha accettato
l'incarico per dare uno scossone al Cupa, non per essere un
certificatore di morte".