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Rassegna stampa del 10 gennaio 2017

larepubblica.it

Rinnovati presidenti e consigli di 40 province italiane con il metodo del voto indiretto (riservato solo a sindaci e consiglieri) secondo la riforma Delrio.


 Il 2017 si apre con le elezioni provinciali. Di queste consultazioni in verità non si è sentito molto parlare perché non hanno coinvolto direttamente i cittadini. Per effetto della legge di riforma Delrio del 2014, infatti, ad essere chiamati al voto sono stati nella giornata di ieri solo i sindaci e i consiglieri di quasi 40 province italiane. Si parla, perciò, di elezioni "di secondo livello". Fanno eccezione le province di Benevento e Piacenza che voteranno domani e quella di Biella che chiuderà mercoledì 11. Foggia, Brindisi, Taranto, Lecce e Chieti hanno invece rinviato le votazioni a causa della neve al 15 gennaio, Isernia al 13, Pescara all'11.

Ieri si è dunque votato nelle seguenti province (in ordine alfabetico): Ancona, Ascoli Piceno, Belluno, Brescia, Como, Forlì-Cesena, Frosinone, Grosseto, La Spezia, Latina, Lecco, Livorno, Matera, Monza e Brianza, Novara, Padova, Perugia, Pesaro e Urbino, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Rieti, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Terni, Verona, Verbano Cusio Ossola, Vicenza.

Non dappertutto si è votato per eleggere sia il presidente che i membri del Consiglio, in quanto le due cariche hanno una durata differente. Nel dettaglio il presidente, una volta eletto, rimarrà in carica per 4 anni. Il Consiglio invece viene eletto ogni 2 anni. Quindi in alcune province ieri sono stati votati solamente i membri del Consiglio che dovranno poi convivere con il presidente ancora in carica. Il numero di consiglieri varia a seconda del numero di abitanti che la provincia possiede:
più di 700.000 abitanti: 16 consiglieri;
province intermedie: 12 consiglieri;
meno di 300.000 abitanti: 10 consiglieri.

I risultati: Latina, Pd primo per voti. Tre seggi per ciascuna delle quattro liste, con il Pd che è primo per voti raccolti. Così si sono concluse le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Latina. Il Partito democratico porterà dunque in Consiglio il vicepresidente uscente Giovanni Bernasconi, Gerardo Stefanelli e Roberto Antonini. Seconda classificata la lista Provinciaviva, che ha al suo interno esponenti tra l'altro dell'Ncd: eletti risultano Pasquale Cardillo Cupo, Patrizio Avelli e Giovanni Trani. Al terzo posto la Lista Civiche Pontine, che rappresenta in particolare l'esperienza 'civica' del Comune di Latina: in Consiglio siederanno Massimo Di Trento, Maria Ciolfi e Pasquale De Maio. In termini di preferenze è quarta Forza Italia, che porta in Aula Vincenzo Carnevale, Giovanna Miele e Gianluca Taddeo.

In Umbria (Terni e Perugia) si afferma il centrosinistra.  È Giampiero Lattanzi, candidato del centrosinistra e sindaco di Guardea, il nuovo presidente della Provincia di Terni. Aveva già guidato l'ente come facente funzioni dopo le dimissioni di Leopoldo Di Girolamo ed è stato eletto con il 71,1% dei voti. Il risultato è stato reso noto stamani, al termine dello scrutinio. L'altra candidata, Laura Pernazza, sindaco di Amelia ed esponente del centrodestra, ha ottenuto il 28,9% dei voti.

Alla Provincia di Perugia, alla quale non si votava per il presidente (il sindaco di Foligno Nando Mismetti, Pd), il centrosinistra si riconferma, con il 69,3% dei voti, maggioranza in Consiglio provinciale con la lista Provincia Democratica riformista, mentre il centrodestra con "Provincia Libera" si attesta al 30,7%. Dei dodici consiglieri provinciali nove saranno di centrosinistra e tre di centrodestra.

Brescia, Pd mantiene la maggioranza. Il Pd mantiene e rafforza la maggioranza in consiglio provinciale a Brescia. Questo l'esito del voto per il rinnovo dei 16 consiglieri che si è chiuso ieri sera alle 20. Ha votato il 76,7% degli aventi diritto tra sindaci e consiglieri comunali. Su sedici posti il Pd ne ottiene otto oltre alla presidenza che resta nelle mani del dem Pierluigi Mottinelli. Tengono Forza Italia, Lega e Area Popolare.

Marche, centrosinistra vince ad Ancona e Pesaro Urbino. Il Pd e il centrosinistra confermano la leadership anche ad Ancona e Pesaro Urbino per il rinnovo dei consigli provinciali. Ad Ancona, dove la presidente Pd Liana Serrani resta in carica fino all'anno prossimo, ha votato il 54,3% dei sindaci e consiglieri comunali aventi diritto. L'Unione democratica ha conquistato 7 seggi (due in meno delle precedenti votazioni), 4 seggi sono andati alla lista 'Ancona Provincia civica' e uno alla 'Provincia per i Comuni'.

Pesaro Urbino, guidata dal Dem Daniele Tagliolini, alle urne è andato il 38,6% degli aventi diritto (pari al 49,8% del voto ponderato). La lista era una soltanto, 'La Provincia dei sindaci', i seggi da assegnare 12. Il più votato è stato il sindaco di Gabicce Mare Domenico Pascuzzi. Spoglio delle schede ancora in corso invece ad Ascoli Piceno, la terza provincia delle Marche chiamata al voto.

Salerno, Pd vincente. Si concludono con una netta affermazione del Partito Democratico le elezioni provinciali a Salerno. Il centrosinistra si è riconfermato alla guida di Palazzo Santa Agostino, conquistando 13 seggi, mentre il centrodestra si è fermato aquota 3.

Grosseto, risultato storico per il centrodestra. Per la prima volta la provincia di Grosseto è guidata dal centrodestra, dopo la vittoria di Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, alla presidenza dell'ente.


Giornale di sicilia

Occupazione. Il 90 per cento delle assunzioni previste all'Agenzia delle entrate. Le altre riguardano Consiglio di Stato, Corte dei Conti e Viminale
Lo Stato dà l'ok per 800 nuovi posti di lavoro

Via libera a 800 nuovi posti di lavoro nelle amministrazioni centrali, che stavolta vanno a caccia di laureati e, soprattutto, di agenti fiscali. La gran parte della assunzioni infatti, oltre il 90%, è volta a rafforzare i ranghi dell'Agenzia delle Entrate, che necessita di funzionari tributari, tecnici, assistenti e anche qualche dirigente. Le altre chiamate sono ad appannaggio del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti e del ministero dell'Interno. In
prima battuta si attingerà dalle graduatorie dei concorsi già fatti, pescando tra gli idonei. Una volta esaurite le liste si potrà procedere con altre selezioni. Le Entrate quindi potrebbero presto uscire con un bando per nuove leve, a prescindere dalle vicende relative ad Equitalia e agli ex incaricati. Lo sblocco è arrivato per decreto, in calce la firma dei ministri della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, e dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Dopo la pubblicazione in Gazzetta non resta che cominciare a sfornarecontratti, tutti a tempo indeterminato. Per comunicare i piani c'è tempo fino al 30 aprile, mala sensazione è che lo Stato abbia una certa fretta. I nuovi posti sono frutto dei risparmi accumulati in diverse annate. Nonostante i limiti al turnover qualche spazio è rimasto e anno dopo anno i margini sono cresciuti (ora in cassa ci sono più di 41 milioni). Guardando alla mappa delle posizioni scongelate, su un totale di 799, quelle che fanno capo alle Entrate sono ben 738. Completano il quadro il Consiglio di Stato con 5 amministrativi, la Corte dei Conti con 22 funzionari più 2 dirigenti e il Viminale, in cerca di 32 vice prefetti aggiunti.


Scuole ancora chiuse in due paesi
L'obiettivo di ieri era riuscire a liberare una parte della strada provinciale Soria - Mussomeli per cercare di fornire, per i residenti dell'area montana dell'Agrigentino, almeno una via di accesso all'ospedale di Mussomeli.

Resteranno chiusi anche oggi gli istituti scolastici di Cammarata e Santo Stefano Quisquina. La nevicata di ieri mattina, durata per poco tempo, ha complicato il tentativo di fronteggiare rapidamente l'emergenza ghiaccio. La "spolverata" di ieri, appunto, ha creato - complice la temperatura gelida della notte precedente - nuove ed insidiose lastre di ghiaccio. I sindaci di Santo Stefano Quisquina e Cammarata, rispettivamente Francesco Cacciatore e Vincenzo Giambrone, hanno dunque, in via precauzionale, firmato le nuove ordinanze di sospensione dell'attività scolastica. A Cammarata, oltre che oggi, le scuole rimarranno chiuse anche domani. Riapriranno, invece, a Casteltermini dove, ieri, gli studenti erano rimasti a casa, prolungando di un giorno le vacanze natalizie. Mentre l'emergenza neve e ghiaccio sembra essere ormai archiviata - nonostante si sia trattato di precipitazioni da record - a Racalmuto e a Canicattì, ieri a Cammarata, Casteltermini e Santo Stefano Quisquina ancora si lavorava per fronteggiare i disagi. «Le strade interne al Comune di Santo Stefano Quisquina - ha spiegato, ieri, il sindaco Francesco Cacciatore - sono tutte libere. E questo soltanto grazie ai mezzi delle nostre cinque ditte di fiducia. Non si sono visti né mezzi dell'Anas, né del Libero consorzio. Il gelo di queste ultime ore, ha ricreato lastre di ghiaccio soprattutto sulle strade secondarie e rurali. Per quanto riguarda le aziende zootecniche rimaste inizialmente isolate - spiega Cacciatore - abbiamo fatto degli interventi nelle contrade Leone, Castagna, Realaltivilla e Prato, che fra l'altro sarebbero di competenza provinciale. Per evitare problemi o rischi, intanto, anche domani (oggi ndr.) le scuole resteranno chiuse». A Santo Stefano Quisquina, ieri, non è stata effettuata nemmeno la raccolta differenziata. Ed anche a Cammarata, la mole di lavoro fatta è stata enorme. «Speriamo di essere riusciti ad alleviare il disagio provocato - ha scritto, ieri, su Facebook, il sindaco Vincenzo Giambrone - dall'abbondante nevicata. Conferm a che anche oggi (ieri ndr.) i mezzi meccanici, chiamati da questa amministrazione, stanno lavorando sulle strade per sgomberarle dalla neve ». Fra domenica ed ieri, sono rimasti al lavoro anche i tecnici ed i cantonieri del Libero Consorzio. L'obiettivo di ieri era riuscire a liberare almeno una parte della strada provinciale numero 25 Soria - Mussomeli, lato Tumarrano, per cercare di fornire, per i residenti dell'area montana dell'Agrigentino, almeno una via di accesso all'ospedale di Mussomeli. «Attualmente si sta lavorando con enormi difficoltà - scriveva ieri il Libero consorzio comunale  - per rimuovere le enormi quantità di neve che hanno bloccato completamente la strada, lungo la quale sono ubicate diverse aziende agro zootecniche e agrituristiche». Tecnici e cantonieri hanno lavorato, alla luce delle fotoelettriche, anche durante la notte, spostando impressionanti cumuli di neve per consentire almeno il transito di fuoristrada e mezzi dotati di catene. Ieri mattina, risultavano essere ancora da compi re gli interventi sulle strade consortili del comprensorio Cammaratese, ovvero sulla 25, 36, 37, 38, 39 e 40. Zone dove alcune aziende agricole sono riuscite ad aprire piste con i propri trattori. Domenica, i cantonieri del Libero consorzio erano riusciti a liberare il tracciato della provinciale 24, fra Cammarata e Santo Stefano. (*CR*)

Università
Acquisto: «Il Cupa non deve fallire»

«Il Cupa non deve fallire. Sarebbe il fallimento della politica e non di una semplice società». Lo dice in una nota il segretario generale provinciale della Uil, Gero Acquisto, che interviene sul futuro del Polo universitario agrigentino. «Siamo partiti nel 2017 - dice Acquisto - purtroppo con le solite difficoltà che ormai stanno portando il polo decentrato di via Quartararo ad un passo dal baratro». L'allarme lanciato dalla Uil è conseguente alla richiesta di 9 milioni di euro che l'ateneo di Palermo ha inoltrato, con tanto di atto di precet to, al Consorzio universitario agrigentino. «Sembra che l'università - osserva la Uil - sia diventata un campo da guerra tra la sede palermitana e il Cupa, che si è spostata in sede amministrativa. Apprendiamo che adesso l'ateneo palermitano ha notificato una ingiunzione di 9 milioni al Cupa, che altro non sono  che i canoni annuali che il Consorzio deve versare alla sede centrale, e con annesso ricorso da parte del presidente Armao che impugnerà il pignoramento in atto. Noi come Uil - osserva il sindacato a questo punto ci chiediamo se l 'Università deve morire a colpi di sentenze di tribunali civili e amministrativi, o se invece, come più volte esposto il presidente del Cupa, c'è ancora un margine di speranza per riattivare un polo accademico che ormai da quattro anni vive in una situazione sostanzialmente di morte lenta». (*PAPI*)

I visitatori dei tesori del parco archeologico, compreso l'antico kolymbethra, sono passati dai 61.500 (2015), a 83 mila (2016)
Esplosione di presenze nella Valle dei Templi
Il direttore Giuseppe Lo Pilato: «Con questi risultati ci siamo posti al centro dell'attenzione internazionale e gli agrigentini cominciano a considerare l'area come una risorsa per il loro futuro».

Non solo Templi. Anche i tesori del parco archeologico della Valle, compreso l'antico giardino degli Dei, la Kolymbethra, piacciono ai turisti. In questo sito, i visitatori sono passati dai 61.500 del 2015 agli 83.000 registrati nel 2016.Un boom di turisti che fa il paio con i dati di ingresso del 2015 rispetto al 2014. Nel 2015, la Kolymbethra aveva, infatti, chiuso con un incremento del 52 per cento rispetto ai 40.500 visitatori del 2014 attestandosi al 12% dei visitatori della Valle dei Templi. "Un anno straordinario - ha spiegato il direttore del Giardino della Kolymbetra Giuseppe Lo Pilato.Ma è stato un anno ancora più straordinario per il Parco della Valle dei Templi che ha toccato quota 700.000 presenze, grazie all'impegno dei suoi dirigenti, si è posto al centro dell'attenzione internazionale e comincia ad essere visto dagli agrigentini come risorsa per il loro futuro". Lo staff della Kolymbethra ha festeggiato questi importanti  risultati con il direttore del Parco, Giuseppe Parello, e con le archeologhe che si stanno occupando di svelare alcuni meravigliosi "segreti" dell'antica Akragas. Il giardino della Kolimbethra, un paradiso terrestre, è uno dei beni sottoposti alla tutela del Fai, il fondo per l'ambiente italiano. "Bene storico, naturalistico e paesaggistico di grandissimo rilievo - si legge sul sito dei tesori del Fai - piccola valle situata nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, è stato affidato al Fai in concessione gratuita dalla Regione Sicilia per un periodo di 25 anni. Autentico gioiello archeologico e agricolo della Valle dei Templi, tornato alla luce dopo decenni di abbandono, è un giardino straordinario per la magnificenza della natura che qui trova la massima espressione della sua generosità e per la ricchezza dei reperti archeologici che ancora vengono alla luce". La settimana scorsa si è registrata la visita di Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario di Stato al ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ma anche ex presidente Fai. Ha ribadito con gioia il s o apprezzamento per la Kolymbethra e per il lavoro del team che lo cura, con la promessa che tornerà a visitare ancora il giardino. Nel periodo tra Natale e Capodanno è stato in visita ad Agrigento anche il direttore Fai, Angelo Maramai, con la moglie Teresa, che hanno condiviso lo splendido momento che sta vivendo la Valle dei Templi. Hanno visitato l'area degli scavi in compagnia del direttore del Parco, Giuseppe Parello e dell'archeologa Maria Serena Rizzo. Poi visita a Girgenti ed alla Scala dei Turchi con il Capo Delegazione Fai Giuseppe Taibi, la scoperta del museo archeologico e, infine, una fantastica serata alla Farm Cultural Park, ospiti di Andrea e Florinda. In visita alla Kolymbetra anche Petra Codato, tra i dieci vincitori e finalisti del premio letterario ispirato ai luoghi italiani protetti o gestiti dal Fondo Ambiente Italiano. Il suo splendido racconto s'intitola: "E intanto l'acqua scorreva nella Kolymbetra". Nelle recensioni di chi ha visitato la Kolimbethra si legge: "Un posto incantevole,  per di più nella valle dei Templi, dove si possono sentire i profumi e vedere tantissime varietà di piante e frutti. I volontari Fai sono stati molto accoglienti, di un entusiasmo contagioso, a dir poco squisiti". Giò Capraro, un agrigentino appassionato di archeologia scrive: "É sempre una nuova scoperta! Il giardino, poi, é uno spazio "naturale "ben gestito nel cuore della Valle dei Templi! Anche per noi agrigentini, amanti della storia della nostra terra, è un luogo "incantato", dove riscoprirela nostra storia, la nostra agricoltura ed il lavoro dei nostri avi. Entrare nel giardino é perdersi nel verde e dimenticarsi di essere in città! Unico nel suo genere! Complimenti al FAI ed a tutti i suoi operatori locali, senza essi ciò non sarebbe stato possibile". Anche il presidente del Consiglio Superiore dei Beni culturali e paesaggistici del Ministero dei beni culturali, Giuliano Volpe, esprime un giudizio lusinghiero sul Giardino della Kolymbethra e afferma che ad Agrigento "si sta vivendo una fase di svolta,  he fa respirare un'area nuova, fresca". "Torno sempre volentieri a Agrigento - dice Volpe - certamente per il suo straordinario patrimonio archeologico e paesaggistico, ma non solo. Ci torno volentieri perché qui trovo un clima positivo, attivo, collaborativo. Grazie al Parco della Valle dei Templie al FAI con la Kolymbethra, e anche a tante altre realtà, si sta vivendo una fase di svolta, che fa respirare un'area nuova, fresca. Scavi archeologici e scoperte importanti, come il teatro e il tempio romano, ricerche, convegni, iniziative didattiche, positive esperienze  di alternanza scuola-lavoro, e tantissime altre attività. Di recente, Volpe, insieme a Giuseppe Lo Pilato e ad altri esponenti di istituzioni culturali agrigentine, hanno presentato il libro: "Un patrimonio italiano. Beni culturali, paesaggi e diritti". (*papi*)


Sicilia24h
Nuovamente percorribile, ma con estrema cautela e con catene, la SP n. 25 Soria-Mussomeli.

E' nuovamente percorribile, ma esclusivamente da veicoli con catene montate, la SP n. 25 Soria-Mussomeli, per il cui sgombero sono state necessarie oltre 16 ore di lavoro con un potente mezzo spalaneve di proprietà dell'impresa che gestisce il servizio di manutenzione ordinaria delle strade del comparto centro-nord. I lavori proseguono anche in queste ore serali, in modo da rendere più agevole il transito dei veicoli, ma sarà necessario spargere sale lungo tutta la carreggiata per evitare la formazione di ghiaccio. Lo spargimento del sale è stato effettuato anche su buona parte della SP 24 Cammarata-Santo Stefano di Quisquina, nonostante l'interruzione dovuta ad un guasto della trattrice spargisale. Libera anche la SP n. 24 nel tratto che da San Giovanni Gemini conduce alla SS 189. Il Settore Infrastrutture Stradali ricorda che anche su questa strada e tutte le consortili della zona di Cammarata permane l'obbligo di catene, e raccomanda massima prudenza per il rischio concreto della formazione di ghiaccio sulla carreggiata. Imponente il lavoro eseguito da operai e cantonieri, sia pure con gli scarsi mezzi a disposizione del Libero Consorzio, per riaprire queste importanti vie interne di comunicazione (la Sp 25 conduce all'ospedale di Mussomeli, al quale fa riferimento buona parte della popolazione del comprensorio montano), e in questo senso emblematica è la foto allegata a questo comunicato stampa, che evidenzia lo spessore raggiunto dalla neve lungo il tracciato della SP 24.

Scrivolibero
Neve e maltempo: torna percorribile la SP 25.
  
Domani scuole chiuse a Cammarata e Santo Stefano E' nuovamente percorribile, ma esclusivamente da veicoli con catene montate, la SP n. 25 Soria-Mussomeli, per il cui sgombero sono state necessarie oltre 16 ore di lavoro con un potente mezzo spalaneve di proprietà dell'impresa che gestisce il servizio di manutenzione ordinaria delle strade del comparto centro-nord. I lavori proseguono anche in queste ore serali, in modo da rendere più agevole il transito dei veicoli, ma sarà necessario spargere sale lungo tutta la carreggiata per evitare la formazione di ghiaccio. Lo spargimento del sale è stato effettuato anche su buona parte della SP 24 Cammarata-Santo Stefano di Quisquina, nonostante l'interruzione dovuta ad un guasto della trattrice spargisale. Libera anche la SP n. 24 nel tratto che da San Giovanni Gemini conduce alla SS 189. Il Settore Infrastrutture Stradali ricorda che anche su questa strada e tutte le consortili della zona di Cammarata permane l'obbligo di catene, e raccomanda massima prudenza per il rischio concreto della formazione di ghiaccio sulla carreggiata. Imponente il lavoro eseguito da operai e cantonieri, sia pure con gli scarsi mezzi a disposizione del Libero Consorzio, per riaprire queste importanti vie interne di comunicazione (la Sp 25 conduce all'ospedale di Mussomeli, al quale fa riferimento buona parte della popolazione del comprensorio montano), e in questo senso emblematica è la foto allegata a questo comunicato stampa, che evidenzia lo spessore raggiunto dalla neve lungo il tracciato della SP 24. Intanto, la nuova nevicata di oggi nelle zone montane agrigentine ha indotto i sindaci di Cammarata e Santo Stefano di Quisquina in via precauzionale a chiudere le attività scolastiche previste per la giornata di domani. Così come oggi, dunque, niente scuola domani per gli alunni che a Cammarata saranno chiuse nella giornata di mercoledì.

teleacras.it
Le Amministrative in primavera sollevano dubbi sullo svolgimento delle elezioni dei Liberi Consorzi a fine febbraio. E i commissariamenti si protraggono da anni. (Gero Micciché)

Lo scorso ottobre l' Assemblea regionale ha approvato il rinvio dell'elezione delle assemblee delle ex Province, adesso Liberi Consorzi dei Comuni. Il prossimo 26 febbraio, a meno di imprevisti, probabili in ragione dei precedenti, si voterà per costituire i nuovi Organi intermedi tra Comuni e Regione, concludendo la fase dei commissariamenti e restituendo alle ex Province una guida istituzionale rappresentativa del territorio. La Sicilia è ancora l'unica Regione in Italia a non avere acceso i motori dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane, nonostante la stessa Regione Siciliana sia stata pioniere della riforma, avviata da Crocetta nel 2013. E, di conseguenza, la condizione di stallo si protrae da tempo. Ad esempio, l'ex Provincia di Trapani è commissariata da 5 anni, e l'ultimo presidente fu Mimmo Turano, che si dimise per candidarsi ed essere eletto all'Assemblea Regionale Siciliana. E allo stesso modo si alternano commissari ad Agrigento, successori dell' ultimo presidente in carica, Eugenio D'Orsi, eletto nel 2008, l' ultima volta che in Sicilia si è votato per il rinnovo dei Consigli provinciali. La riforma siciliana disegna, al momento solo sulla carta, 6 Liberi Consorzi, al posto delle Province di Agrigento, Trapani, Enna, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa, e poi 3 Città Metropolitane : Palermo, Catania e Messina. Al vertice dei 6 Liberi Consorzi sarà eletto un sindaco del territorio in cui ricade lo stesso Libero Consorzio, e gli altri sindaci compongono il consiglio. A votare saranno solo i consiglieri comunali del comprensorio. Invece, a capo delle Città Metropolitane è nominato di diritto il sindaco del capoluogo, e poi saranno eletti i consigli. Le elezioni sono state fissate in calendario a novembre, poi sono state rinviate a febbraio. Tra aprile e maggio, però, si vota per le Amministrative in mezza Sicilia, in circa 140 Comuni, compresa Palermo, e, di conseguenza, già a maggio, essendo stati eletti nuovi sindaci e altrettanti consiglieri, decadrebbero molti degli eletti a febbraio alle elezioni dei Liberi Consorzi. E quindi, dopo maggio si dovrebbe votare nuovamente per le ex Province. Ecco il pasticcio, che alimenta l' ipotesi dell' ulteriore rinvio.



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