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Rassegna stampa dell'11 gennaio 2017

Giornale di sicilia

Ex Province, c'è chi rivuolel'elezione diretta dei presidenti.

Adesso è più di una ipotesi, ilritorno all'elezione diretta dei presidenti delle ex Province èuna proposta su cui convergono il centrodestra e pezzi importanti delPd e del centrosinistra. Il testo di una legge che reintroduca ilvoto popolare per eleggere i vertici di Liberi Consorzi e Cittàmetropolitane è stato già scritto da Forza Italia con VincenzoFiguccia e va in discussione stamani in prima commissione all'Ars.Non è previsto un voto ma lì verranno scoperte le carte deipartiti. E il Pd aprirà a questa soluzione che cancella un pezzoimportante della riforma varata con tre diverse leggi fra il 2013 eil 2015: «Io sono sempre stata favorevole all'elezione diretta -commenta la capogruppo Alice Anselmo - anche se al momento di votarela riforma ha prevalso il rispetto delle indicazioni dellacoalizione. Ora però le condizioni stanno cambiando, come hasegnalato anche il ministro. E a mio avviso l'elezione diretta puòriavvicinare i cittadini alla politica, aumentando il lorocoinvolgimento». È una posizione che è stata espressa anche dalvice capogruppo, ed espressione dell'area ex Bersaniana, GiovanniPanepinto. I Liberi Consorzi dovrebbero eleggere i loro verticiattraverso un voto di secondo livello, riservato cioè ai consigliericomunali e ai sindaci del territorio. Tuttavia l'occasione permodificare la riforma è offerta dal fatto che se, come previsto, sivotasse a fine febbraio scatterebbe un complicato intreccio di normeche costringerebbe a rivotare poi anche a giugno. Poichè leAmministrative di primavera porteranno al rinnovo di 140 sindaci inSicilia, anche gran parte dei primi cittadini che hanno assuntocariche nei Liberi Consorzi e nelle Città metropolitane andrebberosubito rinnovate. Un ingorgo dal quale l'assessore agli EntiLocali, Luisa Lantieri, ha già dichiarato di voler uscire attraversoun rinvio delle elezioni. Possibile però solo attraverso una leggevotata all'Ars. Inoltre il voto referendario del 4 dicembre habocciato anche la parte della riforma della Costiuzione cheprevedeva la cancellazione delle Province. E ciò ha ridato slancio aquanti invocano un ritorno al passato. Che per la verità in Siciliaè tentato da tempo: le varie modifiche apportate alla riforma inquesti tre anni hanno piano finito per far ricalcare ai LiberiConsorzi i confini geografici e le funzioni delle ex Province.L'ultimo tassello da modificare sarebbe in quest'ottica quellodell'elezione dei vertici. Da qui il rilancio dei principalipartiti del centrodestra. Per Marco Falcone di Forza Italia «lastessa maggioranza oggi smentisce se stessa. Noi denunciammo conforza, sin dall'inizio, l'insensatezza del pasticcio ordito dalPd con il sostegno dei grillini. Siamo pronti a tornare all'elezionediretta». E per Nello Musumeci «la riforma voluta dalcentrosinistra è stata un fallimento. Da tre anni le Province sonocondannate alla paralisi. Si torni all'Ars a votare la controriforma,ossia la elezione diretta del presidente». La controriforma delleProvince potrebbe andare in aula già nelle prossime settimane. Poi,a metà febbraio, toccherà alla Finanziaria, attesa in aula per il19.


Maltempo, a Cammarata le scuolerestano chiuse

Le temperature sono rimaste rigide mala neve ha iniziato a sciogliersi. Si torna lentamente alla normalitànell'agrigentino dopo l'eccezionale ondata di maltempo che hainvestito la Sicilia ed è arrivata anche nell'entroterraagrigentino. Ma i disagi non finiscono e le scuole rimangono chiusesoprattutto nei paesi della zona montana. A Cammarata, a causa dellarottura della condotta idrica principale in zona Serracanale,l'erogazione di acqua potabile è stata sospesa. Il Comune ha giàsul posto mezzi ed operai per i lavori di riparazione. Al momento nonsi è in grado di prevedere i tempi necessari per ripristinarel'erogazione idrica, ma si spera di risolvere il problema nel piùbreve tempo possibile. Ed a causa del perdurare dei disagi e deipericoli nella viabilità dovuti alla neve e ghiaccio nelle strade,il sindaco Vincenzo Giambrone ha emanato l'ordinanza n.2/2017 con laquale viene prolunga la chiusura delle scuole fino ad oggi, mercoledì11 gennaio. Intanto si contano i danni provocati dalla neve e dalfreddo, nel comparto dell'agricoltura. A Canicattìl'amministrazione comunale del sindaco Ettore Di Ventura ha riunitoun tavolo tecnico straordinario per le emergenze nel compartoagricolo. All'incontro, voluto dall'amministrazione comunale edall'assessore, Davide Lalicata, hanno partecipato gli esponentiprovinciali e locali delle associazioni di categoria per unavalutazione collegiale delle criticità che si sono venute a creare econcordare eventuali iniziative da intraprendere. In corso unaricognizione dei danni, che ad un primo bilancio sembrano davveroingenti. «Nevica sul bagnato, il mondo agricolo piange questoulteriore attacco dalla natura. La confederazione Confagricoltura diAgrigento - dicono il presidente Rosario Marchese Ragona e ildirettore Alessandro Vita - si è attivata sin da subito tramite ipropri tecnici, già presenti in campo, al fine di determinare dannie procedure consequenziali». I vertici di Confagricoltura chiedonoalla Regione, con estrema urgenza un incontro per definire laquestione. «Vento, neve e gelo - dice Marchese Ragona - stannocausando disagi per le popolazioni e danni ingenti all'agricolturaagrigentina. Le zone più colpite: i paesi di Canicattì, Racalmuto,Grotte, Campobello di Licata, Aragona, Ravanusa, Cammarata,Casteltermini, oltre agli ortaggi molti i fruttiferi tra cui i piùsensibili come gli agrumi ad essere gravemente colpiti, anche lestrutture portanti sia dei frutteti che dei tendoni da uva da tavola.É da sottolineare come trattori e spandiconcime, diventati motopalee spargi sale, si siano sostituiti alla carenza di macchine edattrezzature di una Regione, e ciò che rimane della Provincia diAgrigento sicuramente poco attrezzata e non abituata ad eventi cosìeccezionali, e di questo dobbiamo prenderne atto e ringraziare itanti agricoltori che hanno messo a disposizione il proprio parcomacchine». Il presidente spiega «Passati questi giorni occorreràfare una ricognizione puntuale per valutare i danni e risarcire leaziende agricole colpite, e vorrei ricordare che per le colture ilritorno repentino a temperature più alte può causare più danni delcongelamento stesso». In conclusione Marchese Ragona, auspica unaazione degli organi preposti (Regione Sicilia) veloce e fattiva, e unristoro reale oltre agli eventuali altri ristori assicurativi.«Presenterò un'interrogazione parlamentare per fare in modo che sidichiari subito lo stato di calamità naturale - annuncia il senatoresiciliano del gruppo Ala-Sc, Giuseppe Ruvolo».

   
Livesicilia.it

Tornal'idea di elezioni dirette anche per le ex Province e per le cittàmetropolitane

Sene è discusso all'Ars nel corso della seduta parlamentare, prima chei lavori fossero rinviati a domani per mancanza del numero legale. Difronte a un eventuale accordo tra i gruppi parlamentari sul rinviodel voto di secondo livello nelle ex Province, il presidentedell'Ars, Giovanni Ardizzone, si è detto disponibile ad aprire una'finestra legislativa' in sessione di bilancio. In ballo c'è appuntola proposta di modificare la riforma ripristinando il voto direttonelle ex Province e nelle città metropolitane. Ilvice capogruppo di Forza Italia all'Ars, Vincenzo Figuccia, haannunciato di aver depositato negli uffici di Palazzo dei Normanni undisegno di legge che modifica la riforma cheha abolito l'elezione diretta nelle ex Province, ora Liberi consorzi,sostituendola con il voto di secondo livello, mentre i sindaci diPalermo, Catania e Messina sono di diritto sindaci delle areemetropolitane, in linea con la legge Delrio. La norma Figucciaprevede l'apertura delle urne sia per l'elezione dei consiglieri siaper quelle dei presidente dei Liberi consorzi e dei sindaci delle trearee metropolitane. L'ipotesi di ripristinare il voto diretto piacein modo trasversale sia in ambienti della maggioranza sia in quellid'opposizione. Ilmandato dei commissari scade a fine febbraio, quindi bisogneràmuoversi piuttosto velocemente.Ancheil presidente della commissione Affari istituzionali dell'Ars, TotoCascio, ha annunciato che domattina si riunirà con i capigruppo dimaggioranza e opposizione per discutere del rinvio delle elezioni disecondo livello nelle ex Province e della richiesta che arriva da piùfronti sulla modifica della riforma con il ripristino del votodiretto anche per consiglieri e sindaci delle cittàmetropolitane.
"Seci saranno altri ddl da discutere il governo è disponibile afarlo", haannunciato in Aula l'assessore regionale alle Autonomie locali,Luisa Lantieri, che ha aggiunto: "Intanto, domaniporterò in giunta la data per le elezioni di secondo livello neiLiberi consorzi e nelle città metropolitane". 
Intanto,a metà febbraio l'Ars discuterà la manovra finanziaria. Loha stabilito la conferenza dei capigruppo riunita dal presidenteGiovanni Ardizzone. Il testo base è quello trasmesso prima di Nataledal governo Crocetta, bloccato a Palazzo dei Normanni perché i tempierano ormai stretti con la Giunta che ha poi deciso di procedere conl'esercizio provvisorio di due mesi che scade a fine febbraio. Laroad map prevede che le commissioni di merito esaminino la manovraentro il 24 gennaio, la commissione Bilancio avrà tempo fino a metàfebbraio per dare il parere sul testo, poi il 19 dovrebbe sbarcare asala d'Ercole per la discussione degli articoli.

SiciliaLive

ENTI LOCALIVoto diretto nelle exProvince
 L'Ars chiede tempo alGovernoArriva un ddl perripristinare l'elezione diretta. A metà febbraio la manovrafinanziaria.PALERMO - Torna l'idea dielezioni dirette anche per le ex Province e per le cittàmetropolitane. Se ne è discusso oggi all'Ars nel corso della sedutaparlamentare, prima che i lavori fossero rinviati a domani permancanza del numero legale. Di fronte a un eventuale accordo tra igruppi parlamentari sul rinvio del voto di secondo livello nelle exProvince, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, si è dettodisponibile ad aprire una 'finestra legislativa' in sessione dibilancio. In ballo c'è appunto la proposta di modificare la riformaripristinando il voto diretto nelle ex Province e nelle cittàmetropolitane.Il vice capogruppo diForza Italia all'Ars, Vincenzo Figuccia, ha annunciato di averdepositato negli uffici di Palazzo dei Normanni un disegno di leggeche modifica la riforma che ha abolito l'elezione diretta nelle exProvince, ora Liberi consorzi, sostituendola con il voto di secondolivello, mentre i sindaci di Palermo, Catania e Messina sono didiritto sindaci delle aree metropolitane, in linea con la leggeDelrio. La norma Figuccia prevede l'apertura delle urne sia perl'elezione dei consiglieri sia per quelle dei presidente dei Libericonsorzi e dei sindaci delle tre aree metropolitane. L'ipotesi diripristinare il voto diretto piace in modo trasversale sia inambienti della maggioranza sia in quelli d'opposizione.Il mandato dei commissariscade a fine febbraio, quindi bisognerà muoversi piuttostovelocemente. Anche il presidente della commissione Affariistituzionali dell'Ars, Toto Cascio, ha annunciato che domattina siriunirà con i capigruppo di maggioranza e opposizione per discuteredel rinvio delle elezioni di secondo livello nelle ex Province edella richiesta che arriva da più fronti sulla modifica dellariforma con il ripristino del voto diretto anche per consiglieri esindaci delle città metropolitane."Se ci saranno altriddl da discutere il governo è disponibile a farlo", haannunciato in Aula l'assessore regionale alle Autonomie locali, LuisaLantieri, che ha aggiunto: "Intanto, domani porterò in giuntala data per le elezioni di secondo livello nei Liberi consorzi enelle città metropolitane". Intanto, a metà febbraiol'Ars discuterà la manovra finanziaria. Lo ha stabilito laconferenza dei capigruppo riunita dal presidente Giovanni Ardizzone.Il testo base è quello trasmesso prima di Natale dal governoCrocetta, bloccato a Palazzo dei Normanni perché i tempi erano ormaistretti con la Giunta che ha poi deciso di procedere con l'esercizioprovvisorio di due mesi che scade a fine febbraio. La road mapprevede che le commissioni di merito esaminino la manovra entro il 24gennaio, la commissione Bilancio avrà tempo fino a metà febbraioper dare il parere sul testo, poi il 19 dovrebbe sbarcare a salad'Ercole per la discussione degli articoli.


SiciliaAnsa

All'Ars ddl per votodiretto ex provinceFiguccia depositanorma, vale pure per città metropolitane(ANSA) - PALERMO, 10 GEN -Torna l'idea di elezioni dirette anche per le ex Province e per lecittà metropolitane. Il vice capogruppo di Forza Italia all'Ars,Vincenzo Figuccia, ha appena depositato negli uffici di Palazzo deiNormanni un disegno di legge che modifica la riforma che ha abolitol'elezione diretta nelle ex Province, ora Liberi consorzi,sostituendola con il voto di secondo livello, mentre i sindaci diPalermo, Catania e Messina sono di diritto sindaci delle areemetropolitane, in linea con la legge Delrio. La norma Figucciaprevede l'apertura delle urne sia per l'elezione dei consiglieri siaper quelle dei presidente dei Liberi consorzi e dei sindaci delle trearee metropolitane. L'ipotesi di ripristinare il voto diretto piacein modo trasversale sia in ambienti della maggioranza sia in quellid'opposizione. Le elezioni di secondo livello sono in programma afine febbraio, quando scadranno i commissari già sotto proroga.


LA SICILIA

IL GRANDE PAPOCCHIOdelle EX PROVINCE FRA RINVII È NOSTALGIE

Oggi la giuntaregionale decide la data del voto Musumeci: «Arrendetevi,si torni a elezioni dirette»PALERMO. La giuntaregionale si riunisce oggi per approvare il decreto di indizionedelle elezioni di secondogrado nei Liberi consorzi comunali e nelle assemblee delle Cittàmetropolitane. Contestualmente, il presidente della commissioneAffari istituzionali, Salvatore Cascio, incontrerà i capigruppodell'Ars per valutare se rinviare le consultazioni che sidovrebbero svolgere il prossimo 26 febbraio. Ciò anche in seguito alrisultato del referendum del 4dicembre ed alla lettera inviata allaRegione dal sindaco diPalermo, Leoluca Orlando, i quale ha sottolineato che vo—tare il 26febbraio sarebbeinutile, poiché tra maggio e giugno si andrà alle urne pereleggere il sindaco ed ilconsiglio comunale dì Palermo. Il rinnovo di quest'ultimo farebbedecadere automaticamente l'assemblea metropolitane che, pertanto,dovrebbe essere rieletta. La confusione, dunque, regna sovrana,peraltro, dopo la bocciatura referendaria della riformacostituzionale. che avrebbe, tra l'altro, cancellare le Provincedalla "Carta", si pone un grande problema di naturaistituzionale. La confusione è stata generata dalla fretta di fareentrare in vigore la cosiddetta "legge Delrio", primadell'approvazione della riforma costituzionale.Un papocchio che haindotto, Nello Musumeci, primo presidente di Provincia (Catania)eletto direttamente del popolo, a dire: «Basta. arrendetevi difronte allaEvidenza. Restituiamo laguida delle Province ai presidenti eletti dal popolo.Musumeci, ha lanciato unappello alla maggioranza di centrosinistra che nel 2015 aveva votatola riforma dell'ente intermedio, stabilendo la elezione di secondagrado «Dopo avere ridottole Province al collasso - ha aggiunto Musumeci - continuate a tenerleancora senza una guida mentre litigate su come dividere e lottizzaregli organi digestione. Non potete andare avanti con la logica delrinvio, mentre tutto ciò che riguarda le competenze provinciali èin stato di desolante abbandono. Si abbia il coraggio di ammettere ilfallimento della riforma, la si smetta di inseguire il Finto furorerivoluzionario di Crocetta e si torni in Parlamento per ripristinarel'elezione diretta del presidente della Provincia da parte delpopolo.L'unico modo - secondoMusumeci - per tagliare le unghia ai partiti bramosi di potere eper legittimare "una guida" che sappia rispondere al popolo delproprioOperato.Le elezioni di secondogrado sono già state rinviate due volte e se venisse accolta larichiesta di Orlando, sarebbe la terza. Il capogruppo della ListaMusumeci" Santi Formica, ha annunciato la presentazione dì undisegno di legge per tornare all'elezione dei consiglieri e deipresidenti dei Liberi consorzi comunali a suffragio diretto, mentreviene messa in dubbio la legittimità costituzionale dellanonna che prevede che isindaci di Palermo, Catania e Messina siano automatica-mente i sindaci dellerispettive Città metropolitane.Proprio, ieri, il vicecapogruppo di Forza Italia, Vincenzo Figuccia, ha presentatoun disegno di legge checambia la riforma che ha abolito le Province.Per Figuccia, «vamodificata la legge regionale n. 15 del 2015 sulla riforma delleProvince reintroducendo l'elezione diretta del presidente e delsindaco metropolitano. Credo che all'Assemblea regionale siciliananon sarà difficile trovare un accordo in tal senso tra le forzepolitiche». Infatti, la voglia di tornare al vecchio sistema dielezione a suffragio diretto e popolare, all'Ars piuttostotrasversale. Per esempio, il vice capogruppo del Pd, GiovanniPanepinto, ha proposto considerato che le Province continuano a fareparte del Titolo V della Costituzione, «si torni ai presidenti ed aiconsigli provinciali. possibilmente formati da pochi rappresentanti.purché vengano eletti direttamente dal popolo».il momento giusto - hacontinuato Figuccia - per varare queste modifiche normative chemetterebbero fine alla impasse creata dalle cervellotiche norme finqui volute dal governo Crocetta. In questo modo si tornerebbe allavera partecipazione popolare affidando responsabilità precise aglieletti. Solo così nei Liberi consorzi e nelle Città metropolitaneci sarebbero interlocutori validi con quali affrontare temi come lamanutenzione di scuole e strade e il miglioramento dei servizigestiti da questi enti». Posizione, ovviamente, condivisa dalcapogruppo di Forza Italia, Marco Falcone, «per pone fine al caosche si è creato nei territori.
ALL'ARSDdl su Urega e codiceetico ancora rinvio. Oggi il voto?PALERMO. E' statarinviata a questo pomeriggio l'approvazione dei disegni di legge dimodifica degli Urega e sul Codice etico. Per l'ennesima volta,infatti, a Sala d'Ercole, è mancato il numero legale. Oggi,peraltro, si conclude la sessione parlamentare iniziata all'iniziod dicembre e che negli ultimi giorni del 2016, è stata monopolizzatadall'approvazione dell'esercizio provvisorio. E' auspicabileche in giornata Codice etico e modifica degli Urega. propostodall'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Pistorio,siano approvati. Le ripetute assenze dei parlamentari dellamaggioranza, evidentemente, sono un segnale per indurre il governo acambiare qualche aspetto normativo. In ogni caso, il ddl d modificadegli Urega non è una riforma della legge sugli appalti, Ancheperché la Regione, con decreto dello stesso Pistorio, ha deciso dìapplicare in Sicilia il nuovo. Codice nazionale degli appalti, cosìcom'è, Codice che prevede, tra l'altro, per e gare superiori adun milione di curo che non vengano più aggiudicate al maggiorribasso, ma all'offerta economicamente più vantaggiosa. Il checomporterà un maggiore dispendio di tempo ed energie. Ma se non siaumentano le commissioni di gara, difficilmente potranno essere messeo campo e risorse del 'Patto per la Sicilia'. Intanto, laconferenza dei capigruppo ha stabilito che dal prossimo 21 febbraioil bilancio e la finanziaria della Regione dovranno approdare all'Arsper essere approvati entro il 28 febbraio, giorno in cui scadel'esercizio provvisorio. L'aula si riunirà oggi pomeriggio perdefinire. si spera, il ddl sugli Urega e quello sul Codice etico. Poiverrà avviata la sessione di bilancio. Entro il 24gennaio, lecommissioni di merito dovranno dare il proprio parere sui documenticontabili. Il presidente dell'Ars, Ardizzone, incontrerà inmattinata i presidenti delle commissioni legislative, La commissioneBilancio dovrà esitare bilancio e finanziaria, entro il 12 febbraio.Il 14 febbraio verrà incardinato in Aula mentre il 19 scadranno itermini per gli emendamenti. Dal 21 febbraio inizierà la maratonadell'Aula per approvare bilancio e finanziaria entro il 28febbraio». Ma potrebbe essere decisa una finestra legislativa, nelcaso in cui di dovesse votare un ddl per rinviare ancora le elezioninei Liberi consorzi comunali e nelle Città metropolitane.L.M.

Ex Province, Ars valuta ritorno a elezione diretta
Si apre tavolo tecnico in prima commissione

La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito durante la riunione odierna, il calendario dei lavori di questo inizio anno. Le decisioni della Capigruppo sono state rese note oggi in aula: dopo le sedute di oggi e domani, in cui saranno esaminati i ddl su Urega e il Codice Etico, si aprirà la sessione di bilancio. Le commissioni di merito renderanno entro il 24 gennaio il parere sulle parti di competenza dei documenti finanziari. La Commissione bilancio dovrà esitare i testi entro il 12 febbraio. L'aula pertanto riaprirà i battenti il 21 febbraio, quando sarà avviata la discussione dei documenti finanziari, per concludersi entro e non oltre martedì 28 febbraio.
La prima seduta dell'anno tuttavia si è aperta con un argomento inatteso. Santi Formica (Liste Musumeci) è intervenuto per chiedere il rinvio delle elezioni delle ex Province, previste al momento per il 26 febbraio quando scadono i commissari già sotto proroga. Ma da più parti si pensa anche di reintrodurre l'elezione diretta per Liberi Consorzi e città metropolitane. Il vice capogruppo di Forza Italia all'Ars, Vincenzo Figuccia, ha presentato un disegno di legge che modifica la riforma che ha abolito l'elezione diretta nelle ex Province sostituendola con il voto di secondo livello. La norma prevede l'apertura delle urne sia per l'elezione dei consiglieri sia per quelle dei presidente dei Liberi consorzi e dei sindaci delle tre aree metropolitane.
Una proposta che non è stata affatto esclusa. Il presidente della commissione Affari istituzionali dell'Ars, Toto Cascio, ha annunciato che domattina riunirà la commissione allargandola ai capigruppo di maggioranza e opposizione per discutere del rinvio delle elezioni di secondo livello nelle ex Province e della richiesta che arriva da più fronti sulla modifica della riforma con il ripristino del voto diretto. Una sorta di tavolo tecnico per trovare una strada condivisa col governo.
Di fronte a un eventuale accordo tra i gruppi parlamentari sul rinvio del voto di secondo livello nelle ex Province, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, si è detto disponibile ad aprire una 'finestra legislativa' in sessione di bilancio.
Prima di passare all'esame del disegno di legge sull'Urega, l'Ars ha osservato un minuto di silenzio in ricordo dell'onorevole Giovanni Marino. Tre legislature all'Ars e due alla Camera, l'avvocato di Aragona (Ag), storico esponente della destra siciliana, si è spento all'età di 91 anni. Fu tra i fondatori del MSI. Sono intervenuti in aula per ricordarlo Nello Musumeci (Lista Musumeci) e Vincenzo Fontana (Ncd)
Passati agli Urega, alla votazione del primo emendamento c'è stata subito una richiesta di verifica di numero legale. Il Presidente Ardizzone ha costatato che l'Ars non era in numero legale e ha rinviato come da regolamento i lavori di un'ora. Neanche alla ripresa tuttavia l'Aula ha garantito il numero legale. I lavori sono stati così rinviati a domani, mercoledì 11 gennaio, alle 16.

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