Giornale di Sicilia
Acqua col contagocce Lo Bello:
subito ispezioni
L'acqua viene distribuita ogni 10/15
giorni.
Il vice presidente della Regione Sicilia, Mariella Lo Bello,
chiede una ispezione straordinaria al Fanaco, a Girgenti Acque ed al
Consorzio Tre Sorgenti. Il vice presidente del gruppo Pd all'Ars,
Giovanni Panepinto, chiede, invece al presidente della commissione
Territorio ed Ambiente di «convocare i sindaci di Ravanusa,
Canicattì e Favara e gli amministratori di Siciliacque e Girgenti
Acque per chiarire i motivi della riduzione dei turni di
approvvigionamento idrico». «E' da nove mesi che segnaliamo la
carenza idrica e le difficoltà - replica Girgenti Acque - . Ben
venga l'ispezione. Anzi, siamo noi che chiediamo una ispezione e
l'intervento delle istituzioni e della politica per risolvere i
problemi di carenza d'acqua. Noi distribuiamo l'acqua che abbiamo a
disposizione». «La situazione determinatasi nell'Agrigentino circa
la gestione e distribuzione idrica non è più tollerabile - ha
affermato, ieri, con una nota stampa, il vice presidente della
Regione Mariella Lo Bello - . So che da tempo l'assessorato
competente sta monitorando la situazione. Non si può consentire che
l'acqua venga erogata con turni che, in molte zone, sfiorano i 10 o
15 giorni. Ed è proprio per questo - incalza Lo Bello - che ho già
pronta una nota ufficiale nella quale sollecito una ispezione, che
possa appurare i passaggi, accertare eventuali freni, e adottare i
conseguenti strumenti, che mettano fine al forte disagio di
turnazioni impossibili e costi esosi e non certamente adeguati al
servizio offerto». Il vice presidente del gruppo Pd all'Ars,
Giovanni Panepinto, ha scritto, invece, al presidente della
commissione Territorio ed Ambiente dell'Ars: Mariella Maggio. "Ho
chiesto la convocazione dei sindaci di Ravanusa, Canicattì e Favara,
degli amministratori di Siciliacque e di Girgenti Acque - scrive
Panepinto - per conoscere le esatte ragioni di tali disservizi che
stanno provocando notevoli disagi a cittadini ed attività
commerciali e per capire quali misure sono state adottate per
riportare alla normalità l'erogazione idrica". Girgenti Acque
non vuole entrare in polemica, ma, replicando, chiarisce: «Mettiamo
in circolo tutta l'acqua che abbiamo a disposizione. Siciliacque ne
offre pochissima. C'è il problema atavico del Tre Sorgenti. E' da
nove mesi - spiegano - che denunciamo il problema. Acqua non ne
abbiamo. Abbiamo bisogno di fonti, di impianti, di pozzi. Siamo noi
quelli che solleviamo, ciclicamente, il problema e lo facciamo anche
chiedendo la convocazione di tavoli tecnici presso al dipartimento.
Ben venga, dunque, l'ispezione. Per quanto riguarda i costi esosi,
l'Ati deve decidere sulle tariffe di Girgenti Acque e dunque dell'Ato
idrico. E' da quasi un anno che attendiamo di parlare di tariffe.
Siamo i primi sostenitori della riduzione, ma ci devono mettere nelle
condizioni di poterlo fare. Il servizio ha un costo e va coperto -
conclude Girgenti Acque - . Ci mettano nelle condizioni di avere le
risorse idriche e saremo ben felici di dare tutta l'acqua disponibile
ed al minor costo possibile. Sfidiamo, comunque, chiunque a gestire
il servizio idrico con costi minori di quelli che facciamo noi».
(*CR)
I nodi della sicilia. Cutrone: «Ce ne ricorderemo ad ottobre...».
Pd critico per le assenze nella maggioranza. I grillini: «Sono due mesi che c'è sempre la stessa scena»
Legge sugli appalti flop, costruttori infuriati
All'Ars manca il numero legale: salta la norma che doveva accelerare le gare. L'Anci: imprese e lavoratori in ginocchio
Un altro flop. L'Ars si è mostrata ancora una volta con quasi tutti gli scranni vuoti e la riforma degli appalti non è stata approvata neppure ieri. Da oltre un mese è all'ordine del giorno ed è sempre mancato il numero legale. I 41 deputati su 90, per lo più dell'opposizione, presenti ieri sono la fotografia el clima da «rompete le righe » creatosi in Parlamento: il 2017 è l'anno in cui si voterà per 140 Comuni, per la Regione e per i Liberi Consorzi e i deputati sono già di fatto in campagna elettorale. Inutili gli appelli di Mariella Maggio e altri parlamentari del Pd irritati per le assenze degli alleati. La riforma degli appalti finita nelle secche dell'Ars è in realtà una leggina di appena tre articoli che il governo ha messo in campo per accelerare le procedure delle gare: sono previsti un aumento del numero dei componenti delle stazioni appaltanti (Urega) e tempi contingentati per arrivare dal bando all'aggiudicazione (mediamente fra i 60 e i 75 giorni). Ma tutto questo non è stato votato perché quando il leader grillino Giancarlo Cancelleri ha chiesto la verifica del numero legale l'aula era deserta o quasi. Per due volte il numero legale è mancato ieri e ciò obbliga a rinviare tutto: un film che si ripete dai primi di dicembre. Ci si riproverà oggi, quando però è attesa soprattutto un'altra leggina che interessa molto di più i parlamentari, quella che dovrebbe rinviare le elezioni nelle Città Metropolitane e nei Liberi Consorzi a giugno o ottobre evitando di aprire i seggi il 26 febbraio come già previsto dal governo. La riforma degli appalti si metterà in coda a questa norma e se anche questa volta non verrà approvata verrà definitivamente cancellata dall'ordine del giorno perché poi scatterà la sessione di bilancio e ci sarà spazio per regolamento solo per la Finanziaria fino ai primi di marzo. In seguito, in primavera, il Parlamento dovrebbe fermarsi per la campagna elettorale nei 140 Comuni chiamati alle urne probabilmente a maggio. E dopo l'estate non ci sarà più tempo perchè a ottobre sono previst le Regionali. In questo buco nero rischiano di finire anche altre riforme: rifiuti, acqua, forestali, camere di commercio solo per citare le più annunciate negli ultimi due anni. È uno scenario che irrita gli imprenditori. Santo Cutrone, presidente dell'Ance lancia un messaggio proprio in vista delle elezioni: «Questi nostri politici non si rendono conto dello stato di difficoltà delle imprese e dei lavoratori del settore delle costruzioni. Bisogna accelerare le procedure delle stazioni appaltanti per sbloccare il maggior numero possibile di gare. Se nulla cambia sarà un problema per le opere del Patto per la Sicilia e perderemo un'occasione d'oro. Ce ne ricorderemo elle sedi opportune a ottobre...». La preoccupazione dei costruttori edili nasce dall'analisi dei dati più recenti del settore. Cutrone ricorda che oggi in Sicilia occorrano mediamente fra i sei mesi e un anno per arrivare dal bando all'assegnazione dell'appalto e in alcuni casi si può arrivare anche a un anno e mezzo. Un monitoraggio condotto a ine 2016 dall'Ance mostra, per esempio, che ad Agrigento da 434 giorni si attende l'aggiudicazione dei lavori di costruzione di 60 alloggi popolari per un valore di oltre 8 milioni, mentre a Ragusa i lavori per la costruzione del padiglione di pediatria dell'ospedale sono in fase di aggiudicazione da oltre 200 giorni. L'Ance ha rilevato anche che nel corso del 2015 (ultimo dato disponibile) delle 220 gare bandite solo 110 sono arrivate all'aggiudicazione e di tutte le altre non si hanno più notizie sullo stato di avanzamento. Dati che ovviamente hanno un riflesso sull'occupazione. La protesta dei costruttori è raccolta dai grillini (ieri fra i più numerosi in aula): «Non ci sono più parole, è una vergogna senza fine, ormai sono quasi due mesi che, esercizio provvisorio a parte, all'Ars va in scena lo stesso copione: aula deserta, o quasi, e seduta rinviata per mancanza di numero legale. I fatti provano che il Pd e questa inqualificabile e sfilacciata maggioranza se ne infischiano dei problemi della Sicilia. Eevidentemente i deputati pensano di convincere il governo ad assecondare i propri tornaconti con questi mezzucci».
Assemblea. Si tratta per cancellare la riforma del 2013
Ex Province, il Pd è per il rinvio: le elezioni si spostino per tutti a luglio
Prende corpo il rinvio delle elezioni nelle Città Metropolitane e nei Liberi Consorzi. Mentre si continua a trattare per reintrodurre l'elezione diretta dei vertici degli enti che hanno sostituito le Province: sarebbe la cancellazione della riforma del 2013. È stato il Pd a rompere gli indugi al termine di una riunione del gruppo parlamentare a cui ha partecipato il segretario Fausto Raciti. Il partito va oltre la proposta formulata dal governo: Crocetta ha previsto di votare il 26 febbraio rinviando le elezioni solo nella Città Metropolitana di Palermo, dove la successiva elezione del nuovo sindaco farebbe decadere gli organi già in primavera. Ma per il Pd è necessario rinviare le elezioni in tutti i Liberi Consorzi e le Città Metropolitane: «Alla luce della richiesta che arriva da più forze politiche siamo disponibili ad un rinvio delle elezioni, non solo per Palermo, purché il termine sia fissato entro l'estate e purché questo periodo di tempo serva a valutare le diverse opzioni in campo. L'obiettivo è, an he alla luce delle recenti prese di posizione del governo nazionale, avere norme certe che non incorrano più in alcuna bocciatura del Consiglio dei Ministri». L'ipotesi è quella di rinviare il voto a luglio. La legge va all'Ars oggi con decine di emendamenti. «Ma non dovrebbe esserci quello che prevede il ritorno all'elezione diretta» commenta Totò Cascio, presidente della commissione Affari Istituzionali dell'Ars. Ma il condizionale è d'obbligo anche perchè in tanti vogliono il ritorno all'elezione diretta e l'unico ostacolo è costituito dal fato che il governo nazionale non ha ancora dato il proprio via libera. Gia. Pi.
Iscrizioni a scuola
Libero Consorzio, l'Urp assisterà i genitori
Fino al 6 febbraio le famiglie potranno iscrivere i propri figli alle prime classi delle Scuole Medie superiori, per l'anno 2017 -2018 , collegandosi telematicamente al sito del Ministero della Pubblica Istruzione. Per agevolare i cittadini, l'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Libero Consorzio di Agrigento, ha attivato un nuovo specifico servizio di assistenza all'Utenza che sarà a disposizione dalle 9 alle 13 fino al 6 febbraio, presso tutte le sedi dell'Urp. (*PAPI*)
Neve, scuole ancora chiuse in tre Comuni
Da domani, almeno per il momento, le condizioni climatiche sembrano destinate ad un lieve miglioramento
Concetta Rizzo
Le vacanze di Natale, per gli studenti di Cammarata, San Giovanni Gemini e Santo Stefano Quisquina, non sono mai finite. Tranne che, per un'unica giornata, le attività scolastiche sono rimaste sospese a causa del maltempo. E così sarà anche oggi. I sindaci dei Comuni montani Agrigentini - quelli che si trovano ad un'altezza di circa 700 metri ed oltre - non hanno potuto far altro che firmare una nuova, l'ennesima appunto, ordinanza di chiusura. Nella serata di lunedì, la neve è tornata anche a bassa quota: fra Canicattì, Racalmuto e Grotte. Neve anche a Ribera, ieri mattina. Per oggi è prevista, stando alla Protezione civile, un'allerta "gialla". Dovrebbe esserci una sorta di "residuo neve". Ma nelle zone dell'entroterra ad una altezza superiore a 700 metri. Da giovedì, almeno per il momento, le condizioni climatiche sembrano destinate ad un lieve miglioramento. Ma non è finita. E temendo che la situazione meteo possa tornare a precipitare, il prefetto di Agrigento Nicola Diomede ha già convocato - per domani - una riunione con tutti i sindaci dei Comuni montani: Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina e Casteltermini soprattutto. E' necessario stabilire come muoversi, in materia di viabilità interna, per evitare che possano ripetersi situazioni emergenziali, difficili da fronteggiare. La bufere di neve, registratesi nella notte fra lunedì ed ieri, hanno compromesso il lavoro fatto dai cantonieri e dai mezzi del Libero consorzio comunale. Ieri mattina, infatti, fra i due versanti opposti di monte Cammarata venivano rilevati tra i 20 ed i 30 centimetri di neve. Lungo la provinciale 24-B, che collega San Giovanni Gemini con Santo Stefano Quisquina sono, dunque, tornati in azione lo spalaneve e poi i mezzi spargisale. Rigorosamente obbligatorio l'uso delle catene. Strada libera, ieri mattina, invece, da San Giovanni Gemini sino al bivio Tumarrano. Non creava problemi la neve caduta sulla provinciale 26-A Cammarata-Castronovo di Sicilia. Interrotta la provinciale 25, la Soria-Mussomeli, spesso utilizzata per raggiungere l'ospedale. Sul versante opposto dell'Agrigentino, quello Riberese, il Libero consorzio, ieri, segnalava il rischio esondazione dei fiumi Sosio-Verdura. Organizzati dei monitoraggi lungo gli attraversamenti stradali, ossia sulle strade provinciali 47 Sant'Anna-Villafranca Sicula e 37, tratto Caltabellotta-San Carlo. Monitoraggi, perché il rischio di esondazione è concreto. Ieri, era in corso il rilascio controllato di acqua dalla diga Gammauta, sul fiume Sosio-Verdura, ad opera del centro funzionale Idro Sicilia della Regione. Una procedura che si fa periodicamente e che viene sempre controllata. Ieri, però, è stata necessaria una maggiore attenzione a causa dei considerevoli apporti delle precipitazioni invernali e delle condizioni meteo. Intanto, a Canicattì, s'è tenuto un tavolo tecnico, presieduto dal sindaco Ettore Ventura, per cercare di avere contezza dei danni arrecati, al settore agricoltura, dalle nevicate dell'Epifania. Non è detto che si arrivi alla dichiarazione dello stato di calamità, ma il deputato regionale Gaetano Cani si è impegnato a rappresentare le istanze degli agricoltori. Quanti avessero subito danni potranno ancora inviare le loro segnalazioni agli ispettorati agrari. (*CR*)
Al voto. Entro il prossimo 27 gennaio dovrà essere pubblicato l'elenco degli elettori, cioè i sindaci e i consiglieri comunali in carica nei 43 comuni della provincia
Ex Provincia: confermata la commissione per l'elezione del presidente e e del Consiglio. L'Assessore Regionale delle Autonomie Locali Luisa Lantieri ha emanato il decreto di nomina con il quale è istituito l'ufficio elettorale presso il Libero Consorzio Comunale di Agrigento in vista delle elezioni dei nuovi organi di vertice dell'Ente in programma il prossimo 26 febbraio. Fanno parte della Commissione elettorale il segretario comunale di Agrigento Pietro Rizzo che svolgerà le funzioni di presidente, Domenico Tuttolomondo Segretario Comunale di Canicattì e Gabriele Pecoraro Segretario Comunale di Favara. Domenico Sinaguglia, funzionario del Comune di Agrigento, assumerà la carica di segretario. Si tratta della conferma dell'Ufficio elettorale che si era già insediato lo scorso ottobre. Nei prossimi giorni l'ufficio elettorale si riunirà nella sede del Libero per le operazioni elettorali. Primo impegno la ricognizione dei Consiglieri e Sindaci dei comuni della provincia che costituiscono il corpo elettorale. a Commissione sarà assistita da una segreteria di supporto, costituita con personale del Libero Consorzio. Gli incarichi di presidente, componente e segretario dell'Ufficio elettorale sono a titolo gratuito e non comportano oneri a carico del bilancio dell'Amministrazione Regionale o a quello del Libero Consorzio che invece dovrà provvedere alla stampa delle schede elettorali. In provincia di Agrigento saranno chiamati a votare circa 750 grandi elettori tra Consiglieri e Sindaci con il meccanismo delle elezioni di secondo grado, in base al voto ponderato attribuito ad ognuno. Queste le date per giungere alle elezioni: entro il 27 gennaio dovrà essere pubblicato l'elenco degli elettori, cioè i sindaci e i consiglieri comunali in carica nei 43 comuni della provincia. Non sono elettori i sindaci ed i consiglieri comunali sospesi di diritto dalla carica. Il termine per la presentazione delle candidature a Presidente del Libero Consorzio o per i 12 componenti del Consiglio è stato fissato dalle 8 del 4 febbraio alle 12 del 5 febbraio. Il termine finale per la costituzione del seggio elettorale è stato fissato per il 16 febbraio. La normativa regionale prevede che sono candidabili a Presidente del libero Consorzio comunale i sindaci dei comuni appartenenti allo stesso libero Consorzio comunale. Le elezioni di secondo grado sono previste utilizzando il meccanismo del voto ponderato assegnato a ciascun sindaco e consigliere comunale della provincia in base alla fascia demografica di appartenenza. La provincia di Agrigento è composta da 43 Comuni, incluse le isole Lampedusa e Linosa che hanno un sindaco ed un solo Consiglio comunale. Recentemente è stato inserito l'incremento del voto ponderato di ciascun consigliere nei comuni dove si è votato nel 2016 che servirà a compensare la diminuzione del 20% del numero dei consiglieri comunali. In provincia di Agrigento sono interessati alla modifica i comuni di Canicattì, Favara, Porto Empedocle e Montevago che sono andati al voto nel 2016 con le nuove norme eleggendo un numero minore di Consiglieri comunali, rispetto agli altri comuni del territorio della stessa fascia di popolazione. La fase transitoria avrà termine, quando, all'interno dell'ente di area vasta di appartenenza, i comuni della medesima fascia demografica avranno tutti rinnovato i propri organi elettivi. Ai fini dell'applicazione del coefficiente, il voto di ciascuno consigliere dovrà essere dapprima moltiplicato per un coefficiente correttivo pari a 1,25 ed il risultato ottenuto dovrà a sua volta essere moltiplicato per l'indice di ponderazione della fascia di appartenenza.
Sicilia24h
Momentaneamente interrotta la SP n.
25 Soria-Mussomeli causa neve
Nevicata ancora in corso nella zona di
Cammarata, con neve che supera in alcuni tratti anche i 30
centimetri, e mezzi e personale stradale del Libero Consorzio ancora
all'opera lungo la n. 24-B San Giovanni Gemini-Santo Stefano di
Quisquina, la SP n. 26-A Cammarata-Castronovo di Sicilia e le altre
provinciali e consortili della zona. Sulla SP n. 25 Soria-Mussomeli
invece la neve rende impossibile il transito a partire dal bivio
dell'agriturismo Casalicchio verso il comune del Nisseno, e la
strada è stata momentaneamente chiusa. Solo nel pomeriggio sarà
possibile iniziare le operazioni di sgombero della carreggiata.
Il previsto peggioramento delle
condizioni meteo rende comunque difficile il lavoro di tecnici e
cantonieri del Settore Infrastrutture Stradali a causa degli scarsi
mezzi a disposizione.
GdSonline
REGIONE
Ex Province, niente voto diretto:
verso il rinvio delle elezioni
PALERMO. Sembra tramontare al momento
l'ipotesi di ripristinare subito il voto diretto nelle ex Province e
nelle città metropolitane. Probabile invece il rinvio delle elezioni
di secondo livello non solo per la città metropolitana di Palermo,
come richiesto dal presidente dell'Anci, Leoluca Orlando, ma anche
per i Liberi consorzi e per le altre due città metropolitane di
Catania e Messina.
Di conseguenza saranno prorogati,
ancora una volta, i commissari.
Il governo Crocetta ha trasmesso
all'Ars il disegno di legge, approvato qualche giorno fa in giunta,
che rinvia le elezioni nella città metropolitana di Palermo, a
questo testo la commissione Affari istituzionali, che si riunirà a
breve, dovrebbe agganciare un emendamento che estende il rinvio agli
altri enti.
Il ragionamento, più o meno condiviso
all'Ars, è quello di evitare di ripristinare subito il voto per non
incorrere in una probabile impugnativa da parte del Consiglio dei
ministri, che qualche mese fa aveva suggerito la piena applicazione
della Delrio sull'elezione di secondo livello, poi recepita da
Palazzo dei Normanni.
Lo scenario è cambiato dopo il 'no'
al referendum costituzionale che ha salvato le Province, con la
Delrio che sì ha imposto il voto di secondo livello ma alla prima
applicazione, lasciando liberi gli enti di modificare gli statuti. La
posizione poi espressa dal ministro per Affari regionali Enrico Costa
favorevole al ritorno al voto diretto ha rianimato i fautori del
suffragio popolare anche all'Ars. Dunque l'idea è quella di rinviare
a ottobre le elezioni di secondo livello per capire, nel frattempo,
cosa farà il governo nazionale in tema di Province.
Il capogruppo di Fi all'Ars, Marco
Falcone, comunque ha pronto un ordine del giorno per la
reintroduzione del voto diretto. Sul tema nel pomeriggio si riunirà
il gruppo parlamentare del Pd, convocata dal presidente Alice Anselmo
alla presenza del segretario regionale dem, Fausto Raciti.
«Ripristinare subito la legge per
l'elezione diretta degli organismi delle ex Province puntando anche
all'elezione diretta del Parlamento introducendo le preferenze, unico
strumento della vera rappresentanza popolare». Così, in una nota,
il senatore siciliano del gruppo Ala-Sc, Giuseppe Ruvolo.
«I cittadini - aggiunge - vogliono
eleggere i propri rappresentanti tornando così ad essere i veri
protagonisti delle scelte politiche. L'eliminazione delle Province è
stato per anni l'argomento principale dei politici italiani: era
stato trovato il responsabile di tutti i fallimenti della politica.
Le Province, invece, sono un architrave del sistema Paese, lo
strumento per selezionare la classe politica dirigente, non certo il
male assoluto che in tanti hanno descritto stigmatizzando chi
sosteneva il contrario come il sottoscritto.
Sicuramente ci sono state disfunzioni,
errori e sprechi. Ma alla luce delle esperienze negative vanno fatte
delle riflessioni approfondite per rilanciare un'istituzione
importante per il nostro Paese. Sarebbe invece il caso di puntare il
faro sulle Regioni, vera fonte, purtroppo, di clientele e sperperi di
ogni genere».
Sicilialive
La riforma flop
L'ARS DECIDE DI NON DECIDERE
PROVINCE, SLITTANO LE ELEZIONI.
Di Accursio Sabella
PALERMO - Elezioni sì, ma non c'è
fretta. La telenovela delle Province siciliane presto si potrebbe
arricchire con una nuova, grottesca puntata. Un nuovo rinvio, cioè,
che prolungherà quasi certamente i commissariamenti che vanno avanti
già da quasi quattro anni. Su questo, in Parlamento c'è una intesa
già molto ampia. Le uniche differenze sono legate alla "portata"
del rinvio.
Il Partito democratico, ad esempio, che
aveva apertamente dichiarato, attraverso il vicecapogruppo all'Ars
Giovanni Panepinto, la volontà di "virare" verso il ritorno
dell'elezione diretta di presidenti e consiglieri provinciali, oggi
si è riunito per fare il punto sulla questione. Da quanto si
apprende, i Dem sono orientati a chiedere un nuovo rinvio delle
elezioni, previste per febbraio, non solo per la Città metropolitana
di Palermo, così come già deciso dal governo, ma per tutti i Liberi
consorzi. Se l'elezione del sindaco metropolitano del capoluogo,
però, avverrà a settembre, per le altre ex Province, il Pd avrebbe
indicato una data più vicina. In primavera. Nel frattempo, verranno
"valutate" tutte le possibili scelte, compreso il ritorno al voto
diretto, e si analizzeranno gli strumenti utili a evitare un
eventuale rischio di impugnativa da parte di Palazzo Chigi.
Ma il problema "tecnico" è più
complesso di quanto sembri. Il ritorno all'elezione diretta e di
fatto alle vecchie Province, che getterebbe così nel cestino la
sofferta e fallimentare riforma del governo Crocetta, finirebbe però
per andare in una direzione opposta rispetto alla "legge Delrio".
Norma che, però, il presidente della Regione si è impegnato ad
applicare in Sicilia, in occasione del discusso accordo con lo Stato
per il riconoscimento delle entrare in Sicilia e la rinuncia, da
parte della Regione, ai contenziosi con Roma.
Come farà, quindi, Crocetta a
disattendere quell'impegno, preso nonostante non appartenesse al
governo la potestà legislativa? O meglio, che succederà se il
Parlamento sceglierà una strada diversa da quella indicata
dall'accordo firmato con lo Stato?
Di sicuro c'è che la voglia di
elezioni dirette cresce ogni giorno di più. All'Ars ormai esiste un
fronte trasversale, dal quale sembrano discostarsi solo i deputati
del Movimento cinque stelle. Lo scenario è cambiato dopo il 'no' al
referendum costituzionale che ha salvato le Province, con la Delrio
che sì ha imposto il voto di secondo livello ma alla prima
applicazione, lasciando liberi gli enti di modificare gli statuti. La
posizione poi espressa dal ministro per Affari regionali Enrico Costa
favorevole al ritorno al voto diretto ha rianimato i fautori del
suffragio popolare anche all'Ars.
Il capogruppo di Forza Italia all'Ars,
Marco Falcone ha pronto un ordine del giorno per la reintroduzione
del voto diretto. Il leader dell'opposizione Nello Musumeci, invece,
ha anche preparato e depositato un disegno di legge che va in questa
direzione: "Sulla riforma delle Province - ha detto - si prova
una certa soddisfazione nel vedere oggi pronunziare agli avversari
politici le stesse cose che il mio gruppo parlamentare, in
solitudine, diceva tre anni fa. Ho appena depositato all'Ars - ha
aggiunto - un disegno di legge da sottoporre alla valutazione dei
colleghi deputati, frutto anche della esperienza maturata in prima
linea in un decennio alla guida della Provincia di Catania. Nelle
linee generali, ricalca la proposta che coi colleghi Ioppolo e
Formica avevo presentato nel gennaio 2013, prima che la maggioranza
di Crocetta si ostinasse a inseguire una folle e irragionevole
riforma rivelatasi fallimentare".
La proposta prevede: "L'elezione
diretta del presidente dei Liberi Consorzi e dei sindaci delle tre
Città metropolitane; l'elezione diretta - prosegue Musumeci - dei
consiglieri delle nove assemblee, con una forte riduzione dei
componenti (ridotti a 20 nelle province con oltre 500 mila abitanti
ed a 16 in quelle minori); l'attribuzione agli enti, in aggiunta a
quelle previste dalla legge regionale 9 del 1986, di ulteriori
competenze, ad esempio sulla pianificazione urbanistica dei Comuni,
sulla edilizia popolare al posto degli Iacp, degli uffici della
Motorizzazione, delle riserve naturali, della pianificazione
turistica. Se si ha davvero buona volontà, - conclude - una intesa
può essere trovata in poche settimane, subito dopo la sessione di
bilancio. E far tornare i siciliani a votare nel prossimo turno
primaverile. Sarebbe una vittoria del buonsenso e della democrazia".
Una richiesta che giunge pure da un
palazzo diverso da quello nel quale ha sede il parlamento siciliano.
Anche il senatore di Ala Giuseppe Ruvolo, ha chiesto di "ripristinare
subito la legge per l'elezione diretta degli organismi delle ex
Province puntando anche all'elezione diretta del Parlamento
introducendo le preferenze, unico strumento della vera rappresentanza
popolare". Anche per le Province, insomma, c'è grande voglia di
elezioni. Ma non adesso. Per il momento, una nuova proroga è pronta.
Ancora qualche mese di incarico per le attuali guide degli enti
sull'orlo del disastro. Giusto per tagliare il folle traguardo di
quattro anni di commissariamento.
Agrigentonotizie
I fiumi Sosio-Verdura rischiano di
esondare, al via i monitoraggi sulle strade
I controlli verranno fatti sulle
strade provinciali 47 Sant'Anna-Villafranca Sicula e 37, tratto
Caltabellotta-San Carlo, nonché sulla statale 115 in corrispondenza
del ponte Verdura.
I fiumi Sosio-Verdura
rischiano di esondare. Organizzati dei monitoraggi
lungo gli attraversamenti stradali, ossia sulle strade
provinciali 47 Sant'Anna-Villafranca Sicula e 37, tratto
Caltabellotta-San Carlo. Monitoraggi, perché il rischio di
esondazione è concreto. E' in corso il rilascio controllato
di acqua dalla diga Gammauta, sul fiume Sosio-Verdura, ad opera del
centro funzionale Idro Sicilia della Regione. Una procedura che si fa
periodicamente e che viene sempre controllata. Adesso, però, è
necessaria una maggiore attenzione a causa dei considerevoli apporti
delle precipitazioni invernali e delle attuali condizioni meteo. La
manovra comporterà - rendono noto dal Liberto consorzio - il
rilascio costante di 1,5 metri cubi al secondo sino a cessato
bisogno. Il gruppo Protezione civile del Libero consorzio ha
organizzato, dunque, un attento monitoraggio, assieme al personale
del settore Infrastrutture stradali, degli attraversamenti del fiume
Sosio-Verdura a causa della possibilità di esondazione. Sono
interessate anche le strade statali 115, in corrispondenza del ponte
sul Verdura, e la 386. Il gruppo Protezione civile si terrà,
inoltre, in contatto con la sala operativa regionale (SORIS). Si
consiglia la massima prudenza agli automobilisti - scrivono dall'ex
Provincia regionale - nel percorrere queste strade in corrispondenza
degli attraversamenti e nei pressi dell'alveo del fiume Verdura.
LA SICILIA
CRISI IDRICA . Lo Bello ha
sollecitato una ispezione.
"La situazione determinatasi
nell'agrigentino in ordine alla gestione e distribuzione idrica non
è più tollerabile. E' necessario che si avvii una ispezione
straordinaria presso il Fanaco, Girgenti Acque e il Consorzio tre
Sorgenti." Lo afferma in una nota Mariella Lo Bello, Vice
presidente della Regione Siciliana, a sostegno delle numerose
sollecitazioni ricevute circa i disservizi nei turni di erogazione e
gli elevati costi del servizio. "Sono a conoscenza - continua
l'assessore alla Attività produttive - che da tempo l'assessorato
al ramo sta monitorando la situazione, per la quale non si può
consentire che in qualsivoglia paese civile l'acqua venga erogata
con turni che, in molte zone, sfiorano i 10 o 15 giorni. Ed è
proprio per questo- conclude - che ho già pronta una nota ufficiale
nella quale sollecito una ispezione, che possa appura re i passaggi,
accertare eventuali freni, e adottare i conseguenti strumenti, che
mettano fine al forte disagio di turnazioni impossibili e costi esosi
e non certamente adeguati al servizio offerto. Sull'argomento è
intervenuto anche il depuratore regionale del Pd Giovanni Panepinto,
che però esclude il Consorzio Tre Sorgenti tre sorgenti dalla
convocazione proposta in commissione Territorio su riduzione
erogazione idrica nell'Agrigentino. Ho chiesto al presidente della
commissione Territorio e Ambiente di convocare i sindaci di Ravanusa,
Canicattì e Favara e gli amministratori di Siciliacque e di Girgenti
Acque per chiarire i motivi della riduzione dei turni di
approvvigionamento idrico che si registra da alcune settimane in quel
territorio".
MALTEMPO IN PROVINCIA Ha nevicato
anche sulla spiaggia.
g.re.) Freddo gelido, disagi e
ancora nevicate, questa volta non solo nei rilievi montani, in tutto
il territorio provincia le, in quello che è diventato uno degli
inverni più freddi degli anni Le previsioni meteo sono in
peggioramento e anche oggi si annuncia una giornata difficile per i
collegamenti stradali, soprattutto per chi viaggia per lavoro e per
gli studenti che dai centri della montagna devono raggiungere gli
istituti superiori delle città vicine. La neve a tratti ha superato
i 30 centimetri nella zona di Cammarata, dove mezzi e personale
stradale del libero Consorzio da giorni sono all'opera per
garantire la regolare transitabilità sulle già precarie strade
provinciali. Ieri non si è transitato solo sulla strada provinciale
n. 25 Soria-Mussomeli, ma oggi rischiano a chiusura altri tratti.
Disagi anche per i pendolari del versante ovest della provincia che
ogni mattina viaggiano in direzione Palermo attraverso la strada
statale 624: ieri ha nevicato con intensità ed anche oggi è
consigliabile scegliere l'autostrada Mazara-Palermo per raggiungere
il capoluogo. A causa delle considerevoli precipitazioni piovose, è
cominciato il rilascio controllato di acqua dalla diga Gammauta, sul
fiume Sosio-Verdura. Monitoraggio degli attraversamenti del fiume
Sosio-Verdura sulle strade provinciali n.47 S.Anna-Villafranca Sicula
e n.37 tratto Caltabellotta-San Carlo, ma anche sulla sta tale 115, a
causa della possibilità di esondazione. E' quindi consigliabile la
massima prudenza nella circolazione stradale. Ai disagi fanno da
contraltare alcune belle e inusuali immagini che arrivano dalla
fascia costiera. Ieri tutto il litorale della località balneare di
Porto Palo, a Menfi, era imbiancato dalla nevicata durata l'intera
giornata.
UREGA, E'RINVIO E COSI' SI
RISCHIA IL RALLENTAMENTO DI TUTTE LE GARE
PALERMO. Questa mattina scadono i
termini per presentare eventuali emendamenti al disegno d legge de
giunta regionale, che prevede il rinvio, al 17settembre, solo delle
elezione dell'assemblea della Città metropolitana di Palermo.
L'orientamento del Pd, e non solo, sarebbe quello di rinviare in
blocco le elezioni sia dei Liberi consorzi comunale che nelle Città
metropolitane, dando continuità alla gestione commissariale. Sono
parecchie le spinte, considerato anche esito del referendum del
4dicembre scorso che ha bocciato la riforma costituzionale che, tra
altro, prevedeva la cancellazione delle Province dalla Carta", di
tornare al sistema elettorale a suffragio diretto, cancellando
l'elezione di secondo grado, come prevede la 'riforma Delrio".
Un ritorno al passato che potrebbe fare entrare la Regione in rotta
di collisione con il governo nazionale. Un problema che ieri i gruppo
parlamentare del Pd ha affrontato insieme con il segretario
regionale. Fausto Raciti. Intanto, dopo un lungo confronto, passata
la linea del rinvio di tutte le elezioni - gìà fissate per il 26
febbraio - ma non oltre il mese di luglio. Rinvio motivato dal fatto
che nella prossima primavera si voterà per eleggere il sindaco ed il
consiglio comunale di Palermo e l'assemblea metropolitana sarebbe
automaticamente decaduta. Un problema sollevato dal sindaco Leoluca
Orlando e che a giunta regionale, presieduta da Rosario Crocetta, ha
condiviso, varando il ddl che adesso potrebbe dare la stura ad un
rinvio generale delle elezioni di secondo grado (votano solo i
sindaci e i consiglieri comunali). E sarà il terzo rinvio. Sul
ritorno al sistema elettorale diretto, si vedrà successivamente,
anche alla luce delle iniziative che adotterà il governo nazionale.
Il ministro degli Affari re Enrico Costa, non ha escluso questa
eventualità. Intanto, ancora una seduta a vuoto dell'Ars che,
anche ieri, non ha raggiunto il numero legale per approvare il
disegno di legge di modifica degli Urega. Ma, secondo alcune fonti,
molti deputati, pur trovandosi nel Palazzo, avrebbero disertato
l'Aula. Un ostruzionismo che può provocare soltanto il
rallentamento delle gare di appalto che nelle prossime settimane gli
Urega dovrebbero iniziare a celebrare per l'attuazione del l per la
Sicilia", che prevede una spesa di 3,2 miliardi. L'ennesima
assenza della maggioranza in Aula è stata aspramente criticata dal
M5s.
L. M.