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Rassegna stampa del 21, 22 e 23 gennaio 2017

Giornale di Sicilia

Sabato 21 gennaio 2017

Consiglio d'europa. Il lavoro che ha portato alla presentazione della candidatura svolto ad opera del Comune di Realmonte con la collaborazione di Fai e Cupa
Scala dei Turchi da «premiare»
Delegazione incontra il prefetto

Il Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, ha incontrato Giuseppe Taibi, Capo Delegazione Fai (Fondo Ambiente Italiano), Calogero Zicari, Sindaco del comune di Realmonte, Valeria Scavone del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Palermoe il team di giovani laureati in Architettura ad Agrigento (Consorzio Universitario della Provincia Agrigento presieduto da Gaetano Armao) composto da: Simona Augello, Giuliana Giambrone, Javier Reyes Batista, Umberto Sciascia, Elisa Tirrito e da Danilo Mistretta, con l'obiettivo di conoscere le fasi dielaborazione  della candidatura alla selezione italiana per il Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa di "Liberare la bellezza: un processo virtuoso per ilpaesaggio della Scala dei Turchi". Il lavoro che ha portato alla presentazione della candidatura, lo scorso 20 dicembre ad opera del Comune di Realmonte con la collaborazione  di Fai e Cupa, èstata un'avventura intrisa di valori pluridisciplinari connotata dalla sinergia tra Associazioni, Istituzioni e giovani professionisti,  aventi in comune una particolareattenzione per la conoscenza, tutela e valorizzazione del proprio territorio. Il progetto, cui è stato dato emblematicamente il nome "Liberare la bellezza", è un processo lungo che vede protagonista la Scala dei Turchi, monumento segnalato innegativo nel 2008 tra i Luoghi del Cuore Fai per l'ecomostro che vi insisteva da quando Legambiente ha bloccato la realizzazione di un albergo  (1992).Una battaglia giudiziaria, con il Fai costituito nei processi e pronto a finanziare l'operazione di ripristino dei luoghi, porta nel 2013 all'abbattimento dell'ecomostro sulla spiaggia e aldirottamento della somma stanziata per la demolizione del secondo ecomostro, a picco sulla scogliera, e per la realizzazione di un belvedere.Tale doppio risultato ha visto l'interessamento del Comune di Realmonte, della Procura di Agrigento, del Fai, di Legambiente, della Prefettura di Agrigento, della Soprintendenza e, soprattutto, di un consistente numero di cittadini. Associazioni e  istituzioni insieme a difesa del territorio. Il processo di "liberazione della bellezza", oggi avviato e presentato per il Premio Europeo del Paesaggio, continuerà con la candidatura nella lista Unesco e con unconcorso di idee per la riqualificazione in chiave sostenibile dell'area. (*PAPI*)   

Libero Consorzio
Iscrizioni a scuola tramite internet

Sarà possibile iscrivere i propri figli alle prime classi delle scuole medie superiori, per l'anno scolastico 2017 -2018 , collegandosi telematicamente al sito del Ministero della Pubblica Istruzione ed accedendo all'apposito portale. Per agevolare i cittadini, l'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Libero Consorzio di Agrigento, guidato da Roberto Barberi, ha attivato un nuovo specifico servizio di assistenza all'utenza che sarà a disposizione dalle 9 alle  13 fino al 6 febbraio, presso tutte le sedi dell'Urp. (*PAPI*)  

Ribera
L'istituto musicale «Toscanini» è uscito dal tunnel

L'istituto musicale «Arturo Toscanini» di Ribera è in una fase di ascesa ed è uscito dalle gravi difficoltà economiche rilanciando la sua attività. Lo ha ribadito di recente il direttore, Mariangela Longo, comunicando, fra l'altro, che è stata raddoppiata l'utenza universitaria, potenziata l'attività di produzione e di internazionalizzazione con eventi anche all'estero, triplicando l'offerta formativa, da sette a diciannove corsi. Tutto questo, anche perché le richieste di ammissione degli aspiranti, secondo quanto reso noto, sono notevolmente aumentate, per cui è stato necessario riaprire i termini d'iscrizione e adeguare l'offer - ta formativa alle esigenze che si sono presentate. Nei prossimi giorni si conoscerà il numero definitivo degli iscritti e la strutturazione dei corsi. Nella foto, i docenti Daniela Spalletta e Alberto Maniaci. (*GP*)

Nel pubblico lavorare stanca
Nino Sunseri

Lavorare stanca. Alla Regione siciliana più che altrove nell'amministrazione dello Stato. La furbizia più frequente è quella di concentrare i permessi di malattia al venerdì o il lunedì. Così il fine settimana è salvo e se possibile può essere allungato ancora un po'. In Sicilia i fannulloni hanno trovato un altro sistema per farsi pagare senza lavorare. Si tratta della legge 104 che consente di restare a casa per occuparsi  di un familiare infermo. Una legge di grandissima civiltà che, invece, spesso diventa l'alibi per abusi. Purtroppo con la copertura  del sindacato. In Sicilia della legge 104 usufruiscono 2.800 regionali su 15 mila ed evidentemente l'uso improprio  di questo diritto è diventato talmente esteso da costringere Luciana Giammanco, direttore generale della Funzione Pubblica, a intervenire. Ha emanato una circolare  in cui invita al rispetto puntuale della legge. È stabilito che il permesso vale per due ore al giorno o al massimo per 3 giorni al mese ma con il tetto delle 18 ore mensili. Tutto  normale se non fosse che c'è una preferenza da parte dei beneficiari  della 104 a chiedere il mercoledì per evitare il rientro pomeridiano. La circolare ha ricordato che essendo giorno in cui i regionali lavorano per 10 ore, avranno a disposizione solo un altro giorno di permesso, dal momento che normalmente un regionale lavora 6 ore e mezza. Prima invece potevano tranquillamente  chiedere altre due giornate per restare a casa indipendentemente dalle ore. La circolare di Luciana Giammanco ha irritato i sindacati. Secondo i Cobas-Codir questo tipo di interpretazione sarebbe applicata solo alla Regione siciliana, da qui la decisione di contattare i legali per impugnare il provvedimento. Vogliamo sperare che alla fine il buonsenso prevalga e il sindacato rinunci alla sua iniziativa. Altrimenti sarebbe la dimostrazione che i rappresentanti dei lavoratori tutelano i privilegi e non solo i diritti. Sarebbe un altro abuso ai danni del personale  che fa semplicemente il proprio lavoro. Ma anche un oltraggio ai contri buenti che pagano gli stipendi del pubblico impiego e alle migliaia di giovani disoccupati che proprio non capiscono: perché loro  a casa e tanti fannulloni, invece, che percepiscono uno stipendio che non meritano? Una considerazione infine: speriamo che i partiti e la giunta diano il massimo sostegno all'ini - ziativa di Luciana Giammanco. Sarebbe gravissimo se venisse lasciata sola a sostenere lo scontro con qualche sindacato cieco e corporativo.    


Domenica 22 gennaio 2017

Sorgenti insufficienti. Girgenti Acque, l'ente che gestisce la distribuzione, avverte che diversi comuni rischiano di non avere assicurata la regolare erogazione
E ad Agrigento si chiede l'intervento del Prefetto

Non riescono a garantire una erogazione idrica sufficiente, né turni di distribuzione accettabili. La Girgenti Acque, il gestore idrico della maggior parte dei Comuni dell'Agrigentino, ha scritto al prefetto Nicola Diomede. La società chiede «aiuto», chiede che vengano adottati tutti i  necessari provvedimenti per cercare di garantire l'approvvigionamentodei Comuni di Grotte, Racalmuto, Castrofilippo e Naro. Ed ancora una volta, Girgenti Acque torna a chiedere che l'acquedotto «Tre Sorgenti» -che a dire della società non distribuisce le risorse in maniera equa - venga consegnato al gestore del servizio  idrico integrato dell'Ato idrico, unico soggetto legittimato a gestirlo. «È allarmante la situazione di difficoltà nella distribuzione idrica che si è determinata nei Comuni di Grotte, Racalmuto, Castrofilippo e Naro - scrive Girgenti Acque al prefetto - a causa dell'insufficiente approvvigionamento dall'acquedotto Tre Sorgenti ». L'acquedotto originariamente alimentava gli otto Comuni consorziati: Grotte, Racalmuto, Canicattì,  Campobello di Licata, Ravanusa, Castrofilippo, Palma di Montechiaro  e Licata, ed il Comune di Naro che, pur non facendo parte del Consorzio, è approvvigionato, da sempre dall'acquedotto «Tre Sorgenti». «Questo acquedotto è alimentato da una serie di sorgenti dello stesso Consorzio,  nonché da fonti della Voltano, oggi gestite dalla Girgenti Acque - spiega la società - . Ormai da diversi anni, il Consorzio ritiene di dover destinare le risorse idriche derivanti dalle proprie sorgenti, non in maniera proporzionale tra tutti i Comuni ma esclusivamente  al Comune di Palma di Montechiaro, cioè all'unico dei Comuni alimentati all'acquedotto la cui gestione del servizio idrico integrato non è stata trasferita alla Girgenti Acque ». La società, in tutti questi anni, «pur di assicurare il necessario approvvigionamento idrico, ha fatto in modo di sopperire alle inadempienze del Consorzio, - spiegano - alimentando con altri acquedotti i Comuni di Canicattì, Ravanusa, Campobello e Licata, nonché immettendo nell'acquedotto l'acqua proveniente dalle proprie fonti per l'approvvigio - namento di Grotte, Racalmuto, Naro e Castrofilippo». Ma adesso, a causa della generale carenza di disponibilità idriche, Girgenti Acque non ha potuto far altro che provvedere a ridurre la portata immessa nell'acquedotto, limitandola a quella strettamente necessaria. Troppa poca acqua, appunto. Ed è per questo che è partita la richiesta di «aiuto». (*CR*)  

Scuola musicale. Anche il rateo di emergenza statale di 650 mila euro assicura un sereno svolgimento di tutte le attività, intanto si sollecita il Comune affinché si trovi una nuova sede
Ribera, boom di iscrizioni all'istituto Toscanini

L'obiettivo principale resta la statalizzazione. Notevole la crescita: da 7 a 19 i corsi, da 18 a 38 i docenti, da 180 a 260 gli iscritti
Il Toscanini a dicembre del 2015, quando si è visto ridurre lo stanziamento pubblico del 90 per cento, era stato sul punto di dovere bloccare l'attività. Quest'anno la svolta.
Le iscrizioni sono passate da 180 a 260 ed il rateo di emergenza statale di 650 mila euro assicura un sereno svolgimento di tutte le attività. È iniziato con un primo risultato, estremamente positivo, il 2017 per l'istituto musicale Toscanini di Ribera. «Adesso serve una sede più grande in loco perché stiamo operando già in grande difficoltà - dice il direttore, Mariangela Longo - e  alcuni corsi siamo stati costretti a svolgerli all'interno dell'istituto Navarro di Ribera. Facciamo appello al sindaco e all'amministrazione comunale di Ribera affinché si possa trovare una soluzione». Il rateo di emergenza ricevuto, i corsi e le iscrizioni universitarie triplicate rappresentano un risultato importante, ma l'obiettivo principale dell'istituto resta la statalizzazione e al Toscanini è arrivato ieri un messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che era stato sensibilizzato dal direttore Longo. «Ci manifesta vicinanza - dice Mariangela Longo - e porge il suo saluto a tutto il corpo docente e agli studenti ». La crescita dell'istituto è notevole: da 7 a 19 i corsi, da 18 a 38 i docenti, da 180 a 260 gli iscritti di cui 125 nuovi iscritti in questo anno e considerando anche che lo scorso anno numerosi studenti hanno completato il percorso di laurea diprimo e secondo livello. Il Ddl riguardante la statalizzazione, invece, al momento, è ancora fermo in commissione istruzione al Senato. «Confidiamo che il nuovo ministro e il governo riprendano presto la questione statalizzazione - dice Mariangela Longo - e confermino il contributo d'emergenza anche per il 2017. Confidiamo anche sul contributo regionale di cui continuiamo ad avere necessità». Intanto, il 24 e il 25 gennaio, a Roma, si riunirà la conferenza nazionale dei direttori dei conservatori e degli istituti musicali. Una partecipazione oltre ogni previsione all'open day del Toscanini, l'unica pubblica istituzione di alta formazione artistico musicale nella provincia di Agrigento, a ottobre dello scorso anno. E questo testimonia anche il grande interess e del territorio verso l'istituto. «La statalizzazione sarà un'ulteriore occasione di crescita  per l'istituto - dice il presidente, Giuseppe Tortorici - e speriamo che arrivi subito». Alle giornate di "orientamento musicale" hanno partecipato anche i docenti dei nuovi dipartimenti jazz e di ottoni. Il Toscanini a dicembre del 2015,  quando si è visto ridurre lo stanziamento pubblico del 90 per cento, è stato sul punto di dovere bloccare l'attività. Il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Davide Faraone, ha assicurato interventi immediati che poi sono arrivati. Adesso  si attende l'ultima tessera del mosaico, la statalizzazione. E per sottolineare l'integrazione con il territorio il Toscanini è pronto ad organizzare un concerto per raccogliere fondi per la Calcestruzzi Belice di Montevago.  (*GP*)  

Allerta meteo
Esondati i torrenti Cansalamone, foggia e Foce di Mezzo. allagate aziende agricole e anche un ristorante
Il maltempo torna a sferzare la Sicilia, un nubifragio si abbatte su Sciacca
Smottamenti sulla Statale 115, riaperta dopo alcune ore. Oggi scuole chiuse pure nei comuni catanesi e messinesi
Giuseppe Pantano
Sciacca

Allagamenti, strade bloccate e oggi scuole chiuse a Sciacca ed a Menfi. Il versante occidentale della provincia di Agrigento ha pagato, ieri, un prezzo altissimo sul piano dei disagi alla bomba d'acqua che è arrivata a metà mattinata. Pioggia intensa preannunciata dall'allerta meteo della Protezione civile per tutta l'Isola e che, fino al pomeriggio, ha limitato anche gli spostamenti. La strada statale 115 è rimasta chiusa al transito, per qualche ora, all'altezza di Sciacca, per gli smottamenti che si sono verificati a monte della strada, in prossimità delle galleria Belvedere, e che hanno reso necessario l'intervento dell'Anas. Tanta paura in un territorio  che, soltanto il 25 novembre scorso, ha registrato un disperso, l'agricoltore Vincenzo Bono il cui corpo non è stato ancora ritrovato. L'esondazione dei torrenti Cansalamone, Foggia e  Foce di Mezzo ha causato l'allagamento di aziende agricole, scantinati e anche di un ristorante nella località balneare della Foggia, a Sciacca. Il centro termale è stato  uello maggiormente  colpito dal nubifragio con acqua e fango che sono entrati anche  nelle case di località Carbone. Colpita dal nubifragio anche la località Stazzone dove il fango ha trascinato alcune auto. Un fulmine si abbattuto in una zona compresa tra la piazza Carmine e la via Mori. Un ampio smottamento del terreno a valle della via Allende ha scaricato una grande quantità di fango sulla sottostante via Lido. Il nubifragio, come evidenzia il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, nell'ordinanza che dispone la chiusura delle scuole per la giornata di oggi, «ha provocato diversi danni alle infrastrutture stradali e reso precaria la situazione viabile e, pertanto, si rende necessario disporre la chiusura delle scuole ». Ieri mattina il sindaco aveva emesso anche un avviso per invitare la gente a rimanere in casa, spostandosi soltanto in casi di estrema necessità. Nel pomeriggio è stata disposta la chiusura, in via precauzionale, del ponte che collega la contrada Raganella al centro di Sciacca. Questa zona  esso è isolata e alcune migliaia di persone possono raggiungere il centro di Sciacca soltanto dalla statale 115. Allagato anche il terreno di gioco dello stadio Gurrera di Sciacca. Ordinanza  di chiusura di tutte le scuole oggi, anche a Menfi, disposta dal sindaco, Vincenzo Lotà. A Menfi i disagi  aggiori si sono verificati nella parte bassa della città e in particolare nelle località balneari di Porto Palo e Lido Fiori. Continua l'allerta meteo nelle Eolie,  dove oggi tutte le scuole nelle sette isole rimarranno chiuse. Lo ha annunciato il sindaco di Lipari Marco Giorgianni. Da due giorni le isole minori sono prive di collegamenti. Da e per Milazzo sono state garantite solamente alcune corse degli aliscafi della Libertylines. Anche a Messina e provincia numerosi i sindaci hanno deciso di chiudere le scuole per oggi. Tra questi il sindaco di Barcellona e quelli di Gioiosa Marea, Brolo, Ficarra, Sant'Agelo di Brolo, Patti, Piraino, Sinagra e Montagnareale. Buche sulle carreggiate, smottamenti e gelo sulle stra da della zona montana di Siracusa, dove è stata anche rinviata a domenica la processione di San Sebastiano. Danni e disagi soprattutto sulle strade di collegamento tra i comuni, a causa dei detriti accumulati sui bordi delle carreggiate. Tra queste la statale 124 di collegamento con Palazzolo, Solarino e Floridia, ma anche le provinciali che portano a Sortino e quelle di Ferla, tra cui quella di contrada Giambra. Temporali, raffiche di vento, grandinate e mare mosso, sono attesi oggi su Catania e la provincia etnea. Secondo il dipartimento regionale della protezione civile oggi sarà allerta di meteo di codice rosso almeno fino alla mezzanotte nella Sicilia nord orientale, Catania e Messina in particolare. Per tale ragione il sindaco di Catania Enzo Bianco ha firmato l'ordinanza con cui sospende le attività didattiche nelle scuole del territorio catanese. Le scuole resteranno chiuse anche ad  Acireale, Aci Catena, Belpasso, Paternò, Aci Sant'Antonio, Biancavilla, Piedimonte etneo, Sant'Alfio, Adrano,  San Gregorio, Mistebianco, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Ragalna, Riposto, Nicolosi, Santa Maria di Licodia, Linguaglossa,Giarre, Maletto, Bronte, Aci Catena, Milo, Mascali, Aci Bonaccorsi, Randazzo, Pedara. In  quest'ultimo Comune chiusi pure gli uffici pubblici. Attività sospese anche all'università di Catania. (*GIPA*)

Lunedì 23 gennaio 2017

prepensionamenti. La giunta ha varato un pacchetto di norme che permetteranno di applicare i benefici nazionali a chi vorrà lasciare prima. Ora serve il sì di Sala d'Ercole
Enti ed ex Province, la Regione prepara l'esodo
Giacinto Pipitone
Palermo

Se tutto andrà come nei piani del governo, quello che scatterà fra un mese sarà un esodo da enti regionali ed ex Province. E sarà anche la prima applicazione in salsa siciliana delle norme che a livello nazionale hanno introdotto l'Ape, cioè la fuoriuscita dal mondo del lavoro anche senza avere i requisiti minimi previsti dalla legge. Nella riunione di sabato scorso la giunta ha approvato un pacchetto di norme che verrà adesso aggiunto alla Finanziaria spedita all'Ars a fine dicembre e in attesa di essere approvata entro fine febbraio. Fra queste nuove norme c'è quella, predisposta dall'assessore all'Economia Alessandro Baccei che prevede i prepensionamenti negli «enti e organismi strumentali ricompresi nel bilancio consolidato della Regione». Significa che l'addio anticipato al lavoro è consentito a chi oggi è impiegato in enti come Eas ed Esa (per citare i più noti) e in tutte le strutture minori che vengono finanziate dalla Regione. Il meccanismo non è però quello previsto un anno fa per i regionali degli  ssessorati, che portò a 4.500 domande di prepensionamento. Ora si applica la cosiddetta Ape aziendale prevista dalla legge di Stabilità nazionale (precisamente all'articolo 1 commi 167/172). In pratica potranno lasciare anticipatamente gli uffici tutti i dipendenti che hanno almeno 63 anni di età e 20 di contributi. E, soprattutto, che siano distanti dalla pensione non più di 3 anni e 7 mesi. I dipendenti che avranno questi tre requisiti potranno «risolvere consensualmente il contratto di lavoro» e verranno pagati dalla Regione fino al momento in cui matureranno i requisiti per la vera pensione e quindi il passaggio a carico del Fondo Pensioni regionale o dell'Inps. Quanto guadagneranno in questo periodo transitorio? Esattamente quello che è previstoper chi sceglie l'Ape: riceveranno una indennità pari alla pensione che spetterebbe se avessero i requisiti normali ma decurtata del 2 per cento per ogni anno di anticipo dell'addio al lavoro. I contributi pensionistici nel frattempo continueranno ad essere versat i dalla stessa Regione fino a quando il dipendente non andrà definitivamente in quiescenza. È un meccanismo che la Regione vorrebbe utilizzare pure per i dipendenti degli enti di formazione, anche se per questo personale manca ancora un passaggio formale del ministero per dare il via all'esodo: le trattative fra l'assessore Bruno Marziano e il ministro Poletti sono tuttavia in fase avanzata. Invece la stessa norma regionale approvata in giunta sabato prevede che l'esodo con le regole dell'Ape si possa applicare subito anche ai dipendenti di Liberi Consorzi e Città metropolitane. Dunque, il governo sta provando a sfoltire gli organici di tutti gli enti ritenuti inutili e delle ex Province. Il punto tuttavia è che nessuno può prevedere se l'operazione andrà in porto o meno. E ciò perchè, come ricorda l'assessore all'Economia Alessandro Baccei, l'esodo è volontario: bisognerà quindi verificare quanti accetteranno di perdere qualcosa in termini di stipendio pur di andare via dall'ufficio anticipatamente. Una scelta che può risultare più conveniente per chi lavora in enti in crisi che magari da tempo ritardano il pagamento degli stipendi (è il caso proprio delle ex Province). Un'altra norma approvata in giuntaprevede l'accorpamento di tutti gli Enti regionali per il diritto allo studio (Ersu) in un unico Ente erogatore dei servizi per il diritto allo studio: se approvato, questo articolo permetterà  di chiudere i quattro Ersu oggi attivi in Sicilia (Palermo, Catania, Messina ed Enna) e di passare a una gestione regionale di tutto ciò che riguarda borse di studi e servizi univeristari. È una norma che l'assessorato all'Economia ha inserita per ricalcare un analogo provvedimento nazionale e mettere la Regione nelle condizioni di non perdere contributi destinati al settore. 0Potranno aderire i dipendenti che hanno almeno 63 anni di età e 20 di contributi, lo «sconto» massimo è di 3 anni e 7 mesi Riceveranno un'indennità pari alla pensioneche spetterebbe se avessero i requisiti normali ma decurtata del 2 per cento per ogni anno di anticipo dell'addio al lavoro. Fatti salvi i contributi previdenziali il caso.

Il presidente chiede una deroga al divieto di reclutare anche per recuperare il personale delle società partecipate dismesse.
Una norma per i 1.700 ex sportellisti E Crocetta vuole assunzioni per Bruxelles e per l'ufficio stampa palermo OOO Il governo si prepara ad assumere nuovo personale all'Ufficio di Bruxelles.
Il pacchetto di norme da aggiungere al testo base della Finanziaria in discussione all'Ars prevede, fra le altre misure, anche la possibilità di tornare  ad assumere nell'ufficio che era stato creato nella stagione di Cuffaro per curare i rapporti con l'Ue. Una struttura più volte finita al centro di polemiche per i costi eccessivi, al punto che all'inizio della legislatura Palazzo d'Or - leans aveva perfino proposto di chiudere questa struttura. Ora è stato lo stesso presidente Crocetta a chiedere alla giunta di approvare una norma che consente la stipula di contratti a tempo determinato. È un articolo che deroga ai divieti di assunzione fissati da altre leggi. Il numero del e assunzioni non è individuato e quindi il limite sarà determinato solo dal budget che verrà assegnato all'uffi - cio nel bilancio ancora da approvare. L'unica cosa certa è che Crocetta pensa a degli incarichi di tipo fiduciario. La norma precisa infatti che «gli incarichi e i relativi contratti individuali cessano in ogni caso col venir meno della preposizione del presidente della Regione che li ha conferiti e/o stipulati e non possono costituire titolo per l'assun - zione a tempo indeterminato». È una norma che ricalca molto quella con cui Crocetta punta anche a ricostituire un ufficio stampa a Palazzo d'Orleans, dopo il licenziamento avvenuto nel 2012 dei 21 giornalisti assunti dal primo governo Cuffaro. In questo caso la norma fatta approvare da Crocetta in giunta prevede che, in attesa di un concorso pubblico, «per il reclutamento di qualificati operatori dell'informazione professionale si provvede mediante il ricorso a figure professionali iscritte all'Ordine, sulla base dell'esame dei curricula, da ass mere con contratto a tempo determinato secondo le norme regolamentari vigenti per gli uffici di diretta collaborazione del presidente della Regione». Spesa prevista: 350 mila euro quest'anno e 650 mila nel 2018. Fra le norme che riguardano il personale c'è anche quella che toglie il divieto di assumere per alcune società partecipate. In questo caso però la norma è stata scritta per favorire il passaggio alla Sas e all'Irsap di tutto il personale che era in servizio nelle società dismesse (Ciem, Sviluppo Italia, Spi e Cerisdi). Anche questa norma è molto articolata e prevede l'abrogazione di precedenti divieti. Grazie a questo articolo, se verrà approvato dall'Ars, anche il Ciapi di Priolo potrà assorbire una parte dei dipendenti delle ex partecipate: una ventina di persone. Il Ciapi di Priolo è soprattutto al centro di uno degli articoli più pesanti di quelli approvati sabato in giunta: quello che permette di assumere nell'ente regionale di formazione tutti gli ex sportellisti. Si tratta di 1.700 persone che  egli anni scorsi avevano lavorato negli enti di formazione privati occupandosi di orientamento nel mondo dei corsi e del lavoro. Ora attraverso il Ciapi dovrebbero potenziare l'attività dei Centri per l'impiego. Fra le altre norme già approvate in giunta vanno segnalate quella che permette di erogare prestiti per un massimo di 250 mila euro restituibili in 10 anni agli imprenditori vittime di estorsioni e quella che stanzia 900 mila euro per il Bellini teatro festival di Catania. Gia. Pi.

Apertura della discarica. La Sogeir da quando, a dicembre del 2016, è stata riaperta risparmia circa 2 mila euro al giorno per il conferimento dei rifiuti
Sciacca, Salinella fa risparmiare 52 mila euro al mese
Prima i Comuni dell'area occidentale conferivano a Siculiana
L'impianto di Sciacca era chiuso  da un anno e mezzo e soltanto da qualche mese era stato autorizzato il conferimento dei sovvalli, una quota assai limitata dei rifiuti.
Giuseppe Pantano
Sciacca
La Sogeir da quando, a dicembre del 2016, è stata riaperta la discarica Salinella-Saraceno risparmia circa 2 mila euro al giorno per il conferimento dei rifiuti. Tenendo conto che i rifiuti vengono trasferiti in discarica 26 giorni al mese il risparmio è di 52 mila euro al mese che sale a circa 100 mila euro considerando gli altri comuni dell'Ato. «Una situazione che si è normalizzata», sottolinea Vincenzo Marinello, a capo della Srr, la società che gestisce l'impianto di Salinella-Saraceno. La Regione ha autorizzato la riapertura della discarica "Salinella-Saraceno" di Sciacca e nelle stesse ore è stato definito il passaggio alla Srr dei dipendenti Sogeir che operano nei Comuni dell'Ato Ag1. Il personale sarà poi mandato, in comando, agli Aro gestiti dai Comuni o, come nel caso di Sciacca, alla ditta che si è aggiudicata il servizio di raccolta e smaltimeto dei rifiuti, la Sea-Bono. L'impianto di Sciacca era chiuso da un anno  e mezzo e soltanto da qualche mese era stato autorizzato il conferimento dei sovvalli, una quota assai limitata dei rifiuti. L'autorizzazione della Regione limita ai 17 Comuni dell'Ato Ag1 il numero di quelli che possono servirsi della discarica e questo viene considerato un fatto estremamente positivo perché rallenterà il riempimento della nuova vascia. L'impianto serve oltre a Sciacca anche Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montevago, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, Santa Margherita Belice, Santo Stefano di Quisquina e Villafranca Sicula. Nel Patto per la Sicilia sottoscritto ad Agrigento dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta, ci sono anche 23 milioni di euro per la realizzazione della vasca V5 nella discarica Salinella-Saraceno. L'ampliamento dalla discarica da un lato e l'aumento della differenziata dall'altro risolverebbero il problema rifiuti, in questo territorio, per almeno dieci anni. Intanto, durante una riunione tra il presid nte della Srr, Vincenzo Marinello, ed i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil sono stati definiti gli ultimi dettagli riguardanti il passaggio del personale dalla Sogeir alla Srr. «Un fatto molto positivo - commenta Nino Stella, della Uil - e adesso per i lavoratori speriamo che inizi un periodo di maggiore serenità e che il pagamento, con puntualità, dei loro stipendi venga sempre posto in primo piano». Sciacca ed i comuni dell'Ato saccense dopo la chiusura  della discarica Salinella-Saraceno, a luglio del 2015, conferivano i rifiuti a Siculiana. Poi, quando l'impianto della Catanzaro è stato chiuso, parte dei comuni, tra i quali Sciacca, sono stati smistati verso la discarica di Lentini ed il centro di trasferenza di Alcamo. Per Sciacca con il conferimento dei rifiuti nella discarica Salinella-Saraceno è prevista una royalty che varierà a seconda del quantitativo di rifiuti che arriveranno nella discarica. Secondo i quantitativi attuali con 5 euro a tonnellata al comune arriverebbero circa 250 mila euro all'anno. Il 2017 sarà un anno di novità sul fronte rifiuti. Si potrà utilizzare la discarica nel territorio saccense e ci sarà un privato, come non accadeva da molti anni, a gestire il servizio. (*GP*)

Sicilia24h.it
Situazione difficile su alcune strade per nubifragi: massima prudenza su SP 36 per pericolo di esondazione di un torrente.

La prevista forte perturbazione che da 24 ore imperversa sulla nostra provincia ha provocato diversi problemi alla viabilità secondaria. Nel pomeriggio e fino alle prime ore serali diversi interventi del personale stradale del Libero Consorzio di Agrigento a causa della presenza di abbondanti detriti su alcune strade del comparto occidentale, in particolare sulla SP n. 37 Caltabellotta-San Carlo, rimasta intasata per diverse ore e liberata da un mezzo privato. Si consiglia comunque, nonostante la segnaleticadi pericolo collocata in diversi punti, di evitare di percorrere questa strada per il rischio concreto di ulteriori slittamenti di materiale fangoso e detriti nelle ore notturne.
Per lo stesso motivo si consiglia la massima prudenza sulla SP n. 36 Bivio S.Anna-Caltabellotta, sulla quale è stato segnalato l'ingrossamento con parziale esondazione di un torrente sulla carreggiata, situazione che potrebbe ripetersi nelle prossime ore. Completamente allagata anche una parte della strada NC n. 1 in territorio di Menfi a causa del deflusso dell'acqua proveniente dalla SS 115. Infine, prudenza nel percorrere la SP 26B in contrada Puzzillo e al bivio Tumarrano-S.Giovanni Gemini nella zona di Cammarata per la presenza di abbondanti fango e detriti sulla carreggiata, che non saranno rimossi prima di domattina.
Si sconsiglia comunque, salvo emergenze, di evitare di percorrere la rete viaria provinciale in queste ore per l'alto rischio di ulteriori nubifragi e per le cattive condizioni generali delle carreggiate.

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