Giornale di sicilia
Il lavoro e i furbetti. Un monitoraggio effettuato dagli uffici della presidenza. cade di lunedì un terzo delle giornate «saltate»
I regionali assenti molto più degli statali. Dodici giorni all'anno in media contro 9 di chi lavora negli uffici nazionali.
Su 15 mila dipendenti, 12 mila sono senza laurea
Riccardo Vescovo
Il dato che salta subito agli occhi è quello delle assenze per malattia: in media 9 all'anno per gli statali, 12 per i regionali. E nonostante in totale le assenze alla Regione siano in continuo calo, il governo corre ai ripari. «Siamo pronti a recepire le norme varate dal governo nazionale», rassicura l'assessore regionale alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri. Il ministro Marianna Madia sta infatti lavorando al decreto che riformerà il pubblico impiego e proverà a contrastare i «furbetti» delle assenze, quelli che per farla breve si assentano soprattutto nei weekend o sempre negli stessi giorni, lunedì e venerdì su tutti. La Regione spera in questo modo di limitare il fenomeno dell'assenteismo in generale che in Sicilia risulta più elevato rispetto al resto d'Italia. Se gli statali in media si sono assentati 9 giorni ciascuno nel 2015 (è il dato più recente disponibile), tra i regionali la media sale a 12 giorni l'anno. Eppure secondo il monitoraggio effettuato dalla Regione, i dipendenti di Palazzo d'Orleans continuano ad assentarsi sempre di meno. In media nel 2015 hanno saltato 12,1 giorni contro i quasi 13 del 2014. E la stessa tendenza è stata rilevata a livello nazionale: da 9,8 giorni di assenza a 9,2 del 2015. Ma in valore assoluto tra i dipendenti regionali qualcosa non va. Intanto in generale i dipendenti pubblici siciliani sono tra i primi in classifica fra quelli che si ammalano di più in Italia. Lo ha rilevato di recente l'Osservatorio dell'Inps scoprendo che sono i dipendenti pubblici del Lazio ad essersi assentati di più con 860 mila certificati medici presentati nel 2015, circa 10 mila in meno rispetto all'anno precedente. Segue però a ruota la Sicilia che invece è passata da 774 mila certificati medici presentati nel 2014 a 776 mila l'anno successivo. E, chissà, può essere di «conforto» il fatto che in valori assoluti alla Regione le cose siano migliorate negli ultimi due anni con un vistoso calo delle assenze. Ma c'è dell'altro. Cosa? Un segnale arriva dalle assenze per maternità e congedo parentale, che a livello statale sono in media 3 per dipendente mentre alla Regione sono poco meno della metà, 1,3. Ma non potrebbe essere altrimenti considerando che dei 15.500 dipendenti interni in servizio al 31 dicembre 2015, ben diecimila sono nella fascia tra i 50 e i 60 anni, altri duemila sono over 60 e soltanto 200 hanno meno di 40 anni. Del resto questa è stata sempre la giustificazione dei sindacati: i regionali hanno un'età media più avanzata, per forza si ammalano di più. Certo, è curioso come l'Inps abbia rilevato che nella distribuzione degli «eventi malattia» per giorno, a livello nazionale - dato che praticamente si replica in Sicilia - sia nel settore privato sia nel pubblico il giorno in cui si registra il maggior numero di assenze per malattia è il lunedì. Praticamente un'assenza su tre avviene a inizio settimana. Anche per questo a Roma e alla Regione stanno mettendo in atto dei provvedimenti per premiare i dipendenti virtuosi e sanzionare gli assenteisti. Nei giorni scorsi una circolare della dirigente generale Luciana Giammanco ha spiegato ad esempio che le norme in Sicilia prevedono una limitazione nell'uso della 104 (anche se i giorni di assenza ogni mese sono in linea col dato nazionale). In pratica se in Italia è possibile beneficiare di tre giorni al mese di permesso retribuito con la 104, in Sicilia bisogna tener conto delle ore di lavoro previste nel giorno di assenza e non si possono superare le 18 ore al mese. Per cui il mercoledì, giorno di rientro, vale «doppio». L'assessore Lantieri però anche ieri è tornata a prendere le distanze da questa norma: «Lo ripeto, non è propaganda ma non si può penalizzare chi ha bisogno per punire i furbetti. Opero da anni nelle associazioni di volontariato -prosegue l'assessore - so cosa significa assistere un parente infermo e anzi devo dire che i tre giorni al mese a disposizione sono pochi, su questo la penso come l'Europa, vanno aumentati. Chiaramente qui il problema è stanare i furbetti e su questo attendiamo le disposizioni nazionali per adeguarci e premiare i dipendenti virtuosi». Il problema del personale che si assenta è strettamente legato ai vuoti in organico segnalati praticamente in tutti i dipartimenti. Il dipartimento della Funzione pubblica ha messo in funzione la banca dati del personale invitando i direttori degli uffici a segnalare carenze e fabbisogni per poi avviare trasferimenti o procedere con la formazione del personale. Nel 2015 i regionali hanno dedicato diecimila giornate di lavoro alla formazione. Il problema probabilmente è però a monte: secondo gli ultimi dati forniti dagli uffici del personale, su poco più di 15 mila dipendenti, ben 12 mila non ha la laurea e di questi 2.600 hanno frequentato la scuola dell'obbligo e 9.300 hanno conseguito il diploma di maturità. Solo 3.100 hanno una laurea, in 400 hanno la laurea breve e solo 170 una specializzazione post laurea. Da qui le difficoltà nel reclutare personale da spostare in settori strategici come gli uffici della ragioneria. «Se ho bisogno di un ingegnere informatico o di un esperto in contabilità finanziaria posso prendere un filosofo? - aveva attaccato l'assessore all'economia, Alessandro Baccei durante il dibattito sulla Finanziaria - mancano dirigenti alla Ragioneria, avvocati all'Ufficio Legislativo, ingegneri all'Ufficio Informatica. La Regione ha assunto solo agronomi, architetti, filosofi. Io cosa ci faccio?». Ma questa è un'altra storia.
Ars. dopo il Pd, anche gli alfaniani si scagliano contro. L'esame della finanziaria slitta di una settimana
regione, dall'ncd no alla manovra
Giacinto Pipitone
Anche Ncd si mette di traverso. Dopo il Pd sono gli alfaniani ad annunciare che non voteranno la Finanziaria messa a punto da Crocetta se non arriveranno modifiche profonde. E adesso il cammino della manovra è davvero tutto in salita, perché nella maggioranza solo il Pdr difende il testo. L'iter della Finanziaria non è ancora iniziato formalmente. La giunta l'ha approvata la settimana scorsa ma il testo è arrivato all'Ars solo ieri. È un testo che modifica radicalmente quello base spedito a fine dicembre. E né l'uno né l'altro soddisfano la maggioranza. Per Crocetta si tratta di una Finanziaria di rigore con poche norme essenziali (per lo più sul personale che rischia il posto nella formazione, negli sportelli di orientamento, nelle partecipate e negli Ato). Ma Ncd non ci sta: «Non si può sempre procedere sotto la spinta di emergenze - commenta il capogruppo Nino D'Asero -. Soprattutto ora che i conti sono in sicurezza. Questa Finanziaria non ci piace. È frutto di indicazioni che vengono da soggetti che non hanno avuto alcun dialogo con la maggioranza». È la stessa critica che hanno mosso Alice Anselmo e Giovanni Panepinto, capogruppo e vicecapogruppo del Pd all'Ars. Anche D'Asero contesta al governo l'aver agito senza un preventivo confronto con i partiti. Per questo motivo il testo non tiene conto delle proposte dei parlamentari: «Da come si è mosso il governo deduco che o non ci informano perché non vogliono farci capire oppure perché non vogliono il nostro contributo....». Ncd presenterà emendamenti a cui il gruppo sta lavorando da qualche giorno. E pure i socialisti, col vicepresidente dell'Ars, Antonio Venturino, annunciano emendamenti che prevedono incentivi «per l'autoimpiego di soggetti inoccupati e/o disoccupati da almeno 12 mesi della fascia di età compresa tra i 50 e 60 anni, privi di copertura previdenziale e assistenziale».Il punto è che in questo clima è difficile ipotizzare che la manovra viaggi speditamente verso il voto. E non a caso ieri la conferenza dei capigruppo dell'Ars ha deciso di far slittare tutto di una settimana: il voto in aula, previsto inizialmente per il 14 febbraio, non inizierà prima del 24 e dovrebbe concludersi (condizionale d'obbligo) entro il 28 o al massimo entro la prima settimana di marzo. In caso di ulteriori ritardi si rischia di prolungare l'esercizio provvisorio, cioè la possibilità di spendere ogni mese solo un dodicesimo del bilancio, e per questo motivo l'ex assessore all'Economia, Michele Cimino (Pdr), chiede ai partiti di mettere da parte le critiche: «L'approvazione del bilancio, che auspico possa avvenire in tempi rapidi dopo il passaggio e le modifiche in commissione, non va considerata come un favore fatto al governo Crocetta ma come un dovere a vantaggio dei siciliani. I tatticismi non servono alla Sicilia». L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, prova a tendere una mano al suo partito e agli alleati ma avverte che «la manovra non è blindata, si può discutere di qualche modifica, ma le risorse disponibili sono queste. Quindi si possono approvare emendamenti a saldi invariati. Non si può aumentare la spesa». Baccei ha anche annunciato che il governo ha progettato un abbassamento della pressione fiscale. Scatterà però dal 2018 e riguarderà Irpef e Irap. In Sicilia si continuano ad applicare le addizionali introdotte nel 2006 sotto forma di sanzione per la copertura del buco della sanità. Buco ora sanato anche se le tasse aggiuntive permangono. Baccei segnala che «non è vero che qui si pagano le aliquote più alte in Italia. La nostra addizionale Irpef è all'1,75% mentre altre regioni sono al 3,33%: parliamo di Lombardia, Molise, Basilicata, Toscana, Piemonte dove non c'è nemmeno un problema legato alla sanità. Abbiamo comunque già previsto in una delle ultime leggi approvate l'azzeramento dell'Irap aggiuntiva e il dimezzamento dell'Irpef. Significa che dall'Irap taglieremo lo 0.92% che corrisponde a 76 milioni e dall'Irpef lo 0,25% che vale fra i 100 e i 120 milioni. Troveremo le risorse da altri risparmi che contiamo di realizzare soprattutto grazie alla centrale unica degli acquisti».
Istat. Il tasso complessivo si fissa al 12%, ai massimi da giugno 2015, mentre quello dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni torna sopra quota 40%
Disoccupazione stabile ma cresce quella giovanile
Occupazione e disoccupazione stabili a dicembre rispetto a novembre mentre su base tendenziale si conferma l'andamento registrato negli ultimi mesi con il calo degli inattivi (-478.000) e la crescita degli occupati (+242.000 unità) insieme a quella dei disoccupati (+144.000). Il tasso di disoccupazione complessivo si fissa al 12%, ai massimi da giugno 2015, mentre quello dei giovani tra i 15 e i 24 anni torna sopra quota 40% al 40,1%. A dicembre si registra una frenata degli occupati tra gli over 50 (- 23.000) che però su base annua si confermano, anche grazie agli effetti demografici) il gruppo con l'aumento più rilevante (+410.000 unità). Il dato italiano sulla disoccupazione, oltre a essere in crescita rispetto all'anno scorso (+0,4 punti su dicembre 2015), è molto superiore a quello medio dell'area Euro (9,6%, in calo di 0,9 punti su dicembre 2015). Tra il 2008 e il 2016 il tasso di disoccupazione nell'area Euro è cresciuto dall'8% al 9,6% ma nello stesso periodo il tasso in Italia è quasi raddoppiato passando dal 6,8% al 12%. Questo è dovuto alla crisi economica ma anche alla crescita della partecipazione al mercato del lavoro in Italia (anche a causa della riforma delle pensioni che ha bloccato le uscite) che a fronte della scarsa occupazione si tramuta in disoccupazione. Gli occupati registrati a dicembre erano 22.783.000, in aumento di 1.000 unità su novembre e di 242.000 su dicembre 2015. Nel mese i disoccupati erano 3,1 milioni in aumento di 9.000 unità su novembre e di 144.000 unità su dicembre 2015. Gli inattivi diminuiscono di 15.000 unità su novembre e di 478.000 su dicembre 2015 fissando il tasso di inattività nel mese al 34,8%, ai minimi storici. Il tasso di occupazione è stabile al 57,3%.
LA SICILIA
GIUDICE DI PACE
A Lampedusa "le
fatture idriche sono illegittime".
Sentenza del Giudice di
pace di Agrigento: in assenza di un contratto, le fatture idriche
del comune di Lampedusa e Linosa sono illegittime e vanno annullate.
Nulla è dovuto da parte dei cittadini. La questione
dell'illegittimità delle fatture idriche è da tempo oggetto di
lamentele da parte dei cittadini dell'isola di Lampedusa.
L'illegittimità delle pretese afferenti il canone idrico è stata
oggetto di un'azione giudiziaria, intrapresa da alcuni cittadini di
Lampedusa, difesi dall'avvocato Maria Dell'Imperio.
Il giudice di pace, - ha
spiegato l'avvocatessa De - ha annullato fatture idriche per
migliaia di euro, statuendo che dette pretese fossero illegittime
perché avanzate in assenza di un contratto e che, quindi, gli utenti
non siano tenuti a versare alcuna somma al comune in ordine alle
fatture contestate.
Il comune è stato
condannato a pagare le spese di giudizio. Ciò significa che le
fatture idriche emesse senza la previa stipula di un contratto sono
illegittime. In fatti, il canone dovuto per la somministrazione
idrica non si fonda sulla potestà impositiva del comune ma su un
contratto di diritto privato, da cui nasce l'obbligo dell'utente
di pagare il prezzo corrispondente al consumo,
ELIO DESIDERIO
SICULIANA
Autorizzato il resort
di lusso di Torre Salsa.
Il resort
di Torresalsa è formalmente autorizzato. Lo scorso 24 gennaio lo
sportello attività produttive del Comune di Siculiana ha infatti
emesso il provvedimento onice conclusivo che autorizza la società
Ritempra a realizzare il resort e centro benessere "Adler Mare Spa"
ai margini (ma all'esterno) della riserva naturale orientata.
A sollecitare la
conclusione del procedimento era stata la stessa Ritempra, la quale a
settembre del 2016 aveva scritto al Comune chiedendo l'esame e la
definizione d'urgenza del provvedimento, al fine di mante nere il
finanziamento concesso da Invitalia".
Nei mesi di silenzio che
seguirono le feroci polemiche sulla vicenda la società ha provveduto
a superare le criticità rilevate da parte di Soprintendenza ai beni
culturali e dalle associazioni ambientaliste come Legambiente,
ottenendo, dice adesso il Suap. tutte le dovute autorizzazioni.
"Siamo estremamente soddisfatti dell'esito della procedura
spiega I sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella anche perché
si conferma quello che diciamo da tempo, ovvero che il progetto era
corrispondente a quanto previsto dalla legge e che soprattutto
rappresenta una importante opportunità turistica e di sviluppo per
questo territorio, nell'assoluta tu tela dell'ambiente'. il
progetto, va comunque detto, sarà anche un toccasana peri bilanci
del Comune, date le ingenti somme previste come oneri di costruzione.
Per vedere l'avvio dei
lavori, comunque adesso bisognerà aspettare da parte della Ritempra
una serie di ulteriori passaggi tecnici, che comunque non potranno
tardare motto. Tra le prescrizioni (restrittive. almeno sulla
carta,anche rispetto alla fase dei lavori è previsto che l'avvio
degli interventi dovrà avvenire entro un anno, e la conclusione
degli stessi entro tre anni.
REGIONE
Maltempo.
Venti milioni per i
primi interventi.
Danni del maltempo
arrivano i primi 20 milioni per interventi strutturali di messa in
sicurezza dei territori.
A deciderlo è stata la
Giunta regionale che ha deliberato nei giorni scorsi di stanziare le
prime somme necessarie per riportare alla normalità le aree colpite
dalle perturbazioni avvenute tra il 5 e l'11 di gennaio e poi
successivamente tra il 21 e il 23. Di questi 20 milioni di euro solo
3 serviranno unicamente a garantire ai Comuni e ai Liberi consorzi le
somme spese in fase di emergenza. Tra i territori interessati, nella
nostra provincia, dai danni del maltempo ci sono Agrigento, Bivona,
Cammarata, Licata, Menfi, Montevago, Palma di Montechiaro, Ribera,
Sciacca e Sambuca di Sicilia.Le risorse stanziate in questa prima
fase saranno utilizzate unicamente per il ritorno alla normalità e
all'eliminazione dei problemi più urgenti con nessi alla sicurezza
e alla viabilità.
E' evidente che a
queste somme bisognerà aggiungerne altre per consentire il
risarcimento dei danni patiti a causa della furia degli elementi e la
"distrazione" dell'uomo, da attività commerciali e strutture
pubbliche.
G.s
Il programma della
Festa è già pronto.
Niente più tempio
d'oro visto che non ci sarà più il festival internazionale del
folklore.
Niente Tempio d'oro, un
Festival del Folklore rinnovato in forme e contenuti, piccole
concessioni sul fronte dello "street food", ma confermati gli
eventi tradizionali della ormai fu Sagra del Mandorlo in Fiore. Se
venerdì in una conferenza stampa congiunta tra Comune e Parco
archeologico sì presenterà formalmente il programma del "Mandorlo
in Fiore" edizione 2017 diversi sono oggi i dettagli che trapelano
di "straforo" violando il profondissimo silenzio che ha finora
coperto come una cappa nera ogni notizia della kermesse.
La prima, dicevamo, è
l'eliminazione del "Tempio d'oro" frutto della rimodulazione
del Festival, che non punterà più a premiare un gruppo piuttosto
che un altro ma sarà visto come occasione di valorizzazione del
patrimonio immateriale Unesco in modo più astratto. Più di una
decina, stando ad oggi, dovrebbero essere le rappresentanze
provenienti da tutto il mondo le quali, stando a quanto spiegato
durante un incontro riservato nei giorni scorsi, nella maggior parte
rappresenteranno appunto balli, costumi e tradizioni ritenute
patrimonio dell'umanità. I gruppi Unesco, comunque, non saranno da
soli. L'insolito silenzio nel quale sono improvvisamente piombati i
rappresentanti del folk agrigentino, fino a poche settimane fa in
prima linea nel mostrare la loro contrarietà all'attuale
organizzazione del Mandorlo,aveva infatti una spiegazione: alla fine
gli stessi avranno comunque un ruolo durante gli spettacoli de
sfilate, per quanto saranno suddivisi tra i vari eventi attraverso
sorteggio. Questo nonostante tentativi in extremis di cancellarne la
presenza dalla kermesse.
Stando a quanto finora
sostenuto, informalmente, il Parco ha deciso comunque di mantenere
gli eventi tradizionali della Sagra, come a fiaccolata, l'accensione
del tripode e la sfilata conclusiva, per quanto, ci spiegano,gli
eventi avverranno in maniera diversa da quanto fatto finora. Quale
sarà il coinvolgimento della città, soprattutto, è ancora tutto da
sapere.
Dentro il Mandorlo in
Fiore ci saranno inoltre singole iniziative connesse al settore del
cibo e delle eccellenze agroalimentare, tema sul quale il Comune ha
puntato già Vanno scorso in mo do molto forte, Tutto, ovviamente,
sarà ridimensionato in modo sensibile, anche se non è chiaro se a
pagare dovrà essere il Parco oppure lo stessa Municipio, utilizzando
le risorse messe a disposizione dalla Regione per l'edizione dello
scorso anno. Ormai, comunque, è questione di giorni. E ancora una
volta. "sarà Sagra e sarà festa. Più o meno.
GIOACCHINO SCHICCHI
FINANZIARIA E
BILANCIO, PERCORSO A OSTACOLI
ERSU UNICO E FUSIONE
CAS-ANAS LE SPINE.
Tempi stretti, ma
ancora molti mal di pancia. L'idea di prolungare l'esercizio
provvisorio al 30aprile.
LILLO MICELI
PALERMO. All'Ars si
respira già aria di campagna elettorale. E questo rischia di rendere
accidentato il percorso del disegno di legge di stabilità, che il
governo Crocetta ha praticamente riscritto, e del bilancio di
previsione. C'è la contestatissima norma che prevede
l'istituzione di un unico Ersu per tutte e quattro le università
siciliane; c'é la norma che incrementa la dotazione organica della
Centrale unica di committenza per l'acquisto di beni e servizi. Ma
l'articolo più impegnativo, che già ha creato diversi ma) di
pancia, è quello relativo alla costituzione della società
autostradale, Regione-Anas, che, secondo alcuni esponenti del Pd e
delle opposizioni, necessiterebbe di un disegno di legge "ad hoc",
per stabilire cosa darà l'Anas in cambio della gestione delle
autostrade del Cas e gli investimenti programmati. Ieri, la
conferenza dei capigruppo ha ribadito che l'Aula. dovrà iniziare
l'esame del ddl il 21 febbraio per approvare i documenti finanziari
entro il giorno 28, cioè alla scadenza dei due mesi dell'esercizio
provvisorio. «Ma mercoledì prossimo - ha sottolineato il vice
capogruppo di Forza Italia, Vincenzo Figuccia - l'Aula dovrà
approvare l'ordine del giorno sul Poc (Programma operativo
coesione, ndr), sul quale sono stati chiesti approfondimenti, ma se
governo e maggioranza continuano ad essere assenti, non so come
faremo. Ho chiesto di accelerare i tempi». Però, a Palazzo dei
Normanni comincia a serpeggiare L'ipotesi di un eventuale
prolungamento dell'esercizio provvisorio di ulteriori due mesi,
cioè fino al 30 aprile. Ma per il portavoce di Sicilia Futura,
Michele Cimino. l'approvazione del bilancio della Regione, che
auspico possa avvenire in tempi rapidi dopo I passaggio e le
modifiche in commissione, non va considerata come un favore fatto al
governo Crocetta, ma come un dovere ed anche un beneficio a vantaggio
dei siciliani. I tatticismi non servono alla Sicilia pertanto è
opportuno che la coalizione si concentri sul lavoro già avviato in
commissione Bilancio dell'Ars per giungere al varo della
finanziaria e del bilancio
Il presidente Crocetta si
è chiesto:"Perchè i lavori sono stati rinviati all'8 febbraio?
Si sono presi un anno sabbatico?». Per l'assessore all'Economia,
Alessandro Baccei, dal punto di vista finanziario cambia poco
rispetto alla prima versione, perché la spesa ammonta a circa un
paio di milioni di euro in più». Per il ragioniere generale,
Salvatore Sammartano, che da oggi è praticamente in pensione, nei
prossimi anni non sarà più necessario ricorrere all'esercizio
provvisorio perché la norma che ci riconosce 1,4 miliardi è ormai a
regime».
Folclore. L'appuntamento è dal 4 al 12 marzo, iniziano i «Bambini nel mondo»
Sagra, venerdi si presenta il programma
Tutto pronto per la nuova edizione del Mandorlo in Fiore e le iniziative collaterali. Il programma ufficiale dell'evento agrigentino tra i più conosciuti nel mondo sarà presentato alla stampa venerdì prossimo, 3 febbraio, all'ex Collegio dei Filippini di via Atenea, dal sindaco di Agrigento, Lillo Firetto insieme al commissario regionale e al direttore del Parco Archeologico Valle dei templi, rispettivamente Bernardo Campo e Giuseppe Parello. Ad annunciare l'incontro una nota del sindaco Firetto che ha condiviso ieri sulla sua pagina Facebook il banner ufficiale con il nuovo logo della manifestazione - che quest'anno non si chiamerà più "sagra" ma semplicemente Mandorlo in Fiore - e i loghi ufficiali dei promotori dell'evento, tra i quali, stavolta, anche quello del comune di Agrigento escluso dal precedente banner. E anche il logo - condiviso ieri sul social network anche dal Parco archeologico - è stato rivisitato quest'anno addirittura due volte: cambia il carattere della scritta Mandorlo in Fiore 2017 e compare una O stilizzata a fiore di mandorlo simbolo della primavera precoce nell'Agrigentino, rispetto alla precedente versione. Nella locandina, oltre ai loghi del Parco, del Comune e della Regione anche quello dell'Unesco. L'appuntamento con il Mandorlo in Fiore 2017 è dal 4 al 12 marzo, qualche giorno prima partirà il festival dei "Bambini nel Mondo", dovrebbero essere confermati i tradizionali appuntamenti con il Festival internazionale del folklore e l'accensione del tripode che lancia il messaggio di pace e armonia tra i popoli dal Tempio della Concordia e con la Fiaccolata dell'Amicizia. L'evento, che raggiunge quest'anno la settantaduesima edizione, dopo i primi dieci anni di vita, si è arricchito del Festival internazionale del Folklore.Per tutte le informazioni relative alla manifestazione è possibile telefonare ai numeri 0922/621611 e 349/7816705, scrivere una mail all'indirizzo info@parcodeitempli.regionesicilia.it o consultare il sito parcovalledeitempli.it. (*CAGI*)
Vivienna.it
Enna.
Ex Provincia: i 100 lavoratori a tempo determinato hanno firmato il contratto per un anno
Ritorna la serenità tra i lavoratori precari della ex Provincia di Enna, dopo le note turbolenze dell'anno appena trascorso, a causa della grave crisi finanziaria dell'Ente il cui bilancio si è chiuso gli ultimi giorni dello scorso mese di dicembre. I 100 lavoratori a tempo determinato hanno,infatti, firmato ieri il contratto individuale per un anno, fino al 31 dicembre del 2017. Una prosecuzione giuridica ed economica dei contratti, già in scadenza il 31 gennaio, che risolve almeno temporaneamente una problematica che ha visto impegnato i questi ultimi mesi l'Ente in una difficile ed estenuante trattativa. La spesa necessaria al rinnovo contrattuale, comprensiva dell'anticipazione della contribuzione regionale dovuta all'Ente ai sensi delle LL.RR.5/2014, ammonta a complessivi 1 milione e 560 mila 417,24 euro.
Nell'atto di indirizzo a firma del Commissario straordinario dell'Ente, tra l'altro, si sottolinea il "permanere del fabbisogno organizzativo al fine di garantire il buon funzionamento dell'Ente, nelle more del definitivo riassetto delle competenze e delle funzioni dei liberi Consorzi con l'apporto del personale a tempo determinato che in atto rappresenta circa il 37 per cento del totale dei dipendenti dell'Ente".
Livesicilia.it
La
manovra slitta al 21 febbraio Crocetta punge i democratici
Slitta
al 21 febbraio il via alla discussione in aula all'Ars della manovra
finanziaria, prevista per il 14 febbraio. Lo ha stabilito la
conferenza dei capigruppo dell'Ars, riunita per decidere il
calendario dei lavori per la sessione di bilancio. Il maxiemendamento
di riscrittura, approvato dalla giunta Crocetta la scorsa settimana,
e la relazione tecnica, presentata solo oggi, hanno costretto i
capigruppo a riformulare il calendario dei lavori. I documenti
contabili dovranno essere esaminati dalle commissioni di merito entro
l' 8 febbraio. L'iter in commissione Bilancio dell'Ars comincerà il
9 febbraio per concludersi domenica 19. La manovra passerà all'esame
dell'Aula da giorno 21 per la discussione generale. Il voto
sull'articolato, invece, comincerà il 24 febbraio. I lavori
dell'aula si concluderanno il 28 febbraio,che è anche l'ultimo
giorno utile per l'approvazione della manovra perché scade
l'esercizio provvisorio. Il termine ultimo per presentare emendamenti
è stato fissato al 23 febbraio. "E' grave che il governo abbia
disertato la riunione della capigruppo - dice il vice capogruppo di
Fi all'Ars Vincenzo Figuccia - Dimostra che è isolato ed incapace di
trovare la maggioranza. Si apre uno scontro che in aula vedrà cadere
punto dopo punto i contenuti della finanziaria". L'Aula tornerà
a riunirsi mercoledì prossimo con all'ordine del giorno lo strumento
programmazione dei fondi comunitari (Poc). "I lavori rinviati a
giorno 8 febbraio? Perchè? Si sono presi un periodo sabbatico?".
Così il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, conversando con
i cronisti a Palazzo dei Normanni, dove ha riunito la giunta,
parlando del calendario dei lavori deciso dalla capigruppo dell'Ars
per l'esame della sessione di Bilancio. "Sono sempre disposto a
confrontarmi con tutti, se il Pd ha sei assessori in giunta e non
riesce a raccordarsi... Cosa deve avere tutti i deputati in giunta
per raccordarsi?", ancora Crocetta, conversando con i cronisti
all'Ars dopo aver riunito la giunta di governo, e parlando delle
dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd sulla manovra di riscrittura
della finanziaria 'pronti a non votarla". "Questa
finanziaria va approvata subito - ha detto - non si può bloccare il
governo della Regione dietro la questioni dei partiti. C'è una
commissione che dovrà lavorare e in quella sede si potranno
presentare e discutere gli emendamenti, il governo accetterà quelli
che sono ragionevoli". Poi Crocetta ha aggiunto: "abbiamo
voluto fare una manovra secca, che evitasse una finanziaria
elettoralistica, per correttezza nei confronti del Parlamento.
Abbiamo inserito cose essenziali, che permettono il normale
funzionamento della Regione in un anno che si conclude con il rinnovo
del Parlamento e del Governo". "Non potevamo presentare una
finanziaria che si prestasse a degli scontri - ha rivendicato -
perché la finanziaria è un atto del governo e anche del
parlamento". E riferendosi alle polemiche sulla manovra
sollevate da alcuni parlamentari dem, Crocetta ha tagliato corto:
"non capisco questi giudizi generici. Posso capire se mi dicono
che non è stato inserito un emendamento specifico". "C'è
una parte della manovra - ha sottolineato il governatore - che ho
voluto stralciare, perché non era proprio di natura finanziaria".
Crocetta ha quindi annunciato che la prossima settimana la giunta
approverà un ddl stralcio alla manovra che sarà subito trasmesso
all'Ars. "Nello stralcio metteremo lo stretto indispensabile -
ha detto - ci sono norme di carattere organizzativo e sulle attività
produttive". "La Finanziaria depositata a metà dicembre
era snellissima, perché l'esigenza era di approvarla entro la fine
dell'anno. Poi si è deciso di andare a esercizio provvisorio e
abbiamo potuto aggiungere qualcosa che era stata sacrificata. Dal
punto di vista finanziario poco cambia rispetto alla prima versione,
perché la spesa ammonta a circa un paio di milioni di euro in più.
La maggior parte della norme non richiedono ulteriori risorse".
Lo ha detto l'assessore regionale all'Economia, Alessandro Baccei, a
margine della seduta dell'Ars, illustrando ai giornalisti il
contenuto del maxiemendamento alla Finanziaria, che dovrà essere
approvato entro il 28 febbraio.
Gdsonline.it
Pubblico
impiego, verso piano straordinario per i precari storici.
Non
più soluzioni "last minute" a fine anno, ogni anno, ma un
piano ad hoc per risolvere una volta per tutte la piaga del
precariato nel pubblico impiego. Il ministero guidato da Marianna
Madia sta, infatti, mettendo a punto un meccanismo che replichi su
grande scala il modello utilizzato l'estate scorsa per le maestre
delle scuole dell'infanzia, consentendo alle amministrazioni di
dirottare ad assunzioni stabili la spesa finora stanziata per posti a
tempo.
I
sindacati premono affinchè sia data una risposta subito,
lamentano migliaia
di precari in tutta la P.a:
dal conto annuale della Ragioneria emergono 82mila tempi determinati
e 37mila collaborazioni (che sommate alle altre forme di lavoro
flessibile sfiorano le 300 mila unità). E anche l'Europa ha da tempo
acceso i fari sulla questione. Il governo dovrebbe inserire la
road-map per le assunzioni
straordinarie già nel decreto attuativo della riforma della P.a
previsto per metà febbraio.
D'altra
parte Madia ha sempre insistito sulla necessità di «mettere fine al
cattivo reclutamento», senza dimenticare i precari accumulati negli
anni. Due sarebbero le strade: consentire alle amministrazioni di
prendere in pianta stabile chi ha passato un concorso e garantire
delle riserve a chi, da anni, lavora nel pubblico nei futuri bandi.
Certo
non si tratta di un'operazione che può essere chiusa nel giro di
qualche settimana, si pensa a un programma da spalmare sul biennio
2018-2020. Il commissario della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, parla
di «professionalità irrinunciabili», che «prestano servizio
stabilmente ma ancora precarie»: «oltre 57mila» tra regioni ed
enti locali e «30mila nella sanità».
D'altra
parte la Cisl, con il segretario confederale Maurizio Bernava,
individua 5 grandi capitoli per il nuovo Statuto del pubblico impiego
di cui due dedicati proprio al reclutamento: la via principale per
l'accesso nella P.a. sarà il concorso, con il passaggio dalle
dotazioni organiche ai fabbisogni, e verranno posti precisi paletti a
forme di lavoro flessibile. Se i co.co.co verranno aboliti dal
prossimo anno, si apriranno invece le porte agli apprendisti di alto
livello, come «ingegneri, architetti, informatici».
Per
il responsabile settori pubblici della Cgil, Michele Gentile,
introdurre l'apprendistato può essere una buona idea a patto che ci
sia un «quadro complessivo», che abbia come obiettivo la riduzione
del precariato. D'accordo anche la Uil con il segretario confederale
Antonio Foccillo, che guarda anche al telelavoro come nuova
frontiera, ma che mette in guardia da possibili impasse giuridiche.
Per
il sindacalista della Uil il decreto delegato della riforma Madia
potrebbe infatti non essere abbastanza capiente per dare conto di
tutte le questioni in ballo, incluso l'accordo del 30 novembre, dove
si gettano le basi per riequilibrare il rapporto tra contratto e
legge a favore del primo. «Se qualcuno paventa il rischio di un
eccesso di delega» allora, suggerisce, «che si faccia un altro
decreto».