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Rassegna stampa del 2 febbraio 2017

Giornale di sicilia

Pubblica amministrazione. Il ministro Madia intenzionato a reintegrare le norme sulla tutela dell'impiego che sono già state ristrette per il settore privato
Dipendenti statali, non verrà abolito l'«articolo 18»
Roma

L'articolo 18 continuerà a vivere per i 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Il ministero guidato da Marianna Madia è intenzionato a scrivere, nero su bianco, che tra gli statali non valgono le modifiche che hanno portato a  restringere la tutela nel privato.Una clausola ad hoc, che esplicita l'eccezione, dovrebbe trovare spazio nel Testo Unico del pubblico impiego, decreto attuativo della riforma della P.a, atteso in Consiglio dei ministri entro febbraio. Il provvedimento va di pari passo con la riapertura della contrattazione. Un confronto tra sindacati e Aran, l'agenzia che rappresenta ilgoverno nei negoziati, è già in corso e riguarda permessi e distacchi sindacali. Nella bozza di accordo che l'Agenzia ha presentato c'è anche un passaggio sulle assemblee con tetti alla durata (quella minima non potrà essere inferiore ai 30 minuti). L'obiettivo sarebbe quello di impedire riunioni «finte». Il piatto forte in fatto di P.a coincide però con il Testo Unico. I capitoli spazieranno dal reclutamento alle visite fi cali e non dovrebbe mancare il chiarimento sull'art.18. La possibilità di riottenere il posto in caso di licenziamento  illegittimo nelle amministrazioni pubbliche rimarrebbe intatta, nella sua versione originaria, precedente sia alla legge Fornero che al Jobs act. L'alternativa sarebbe non dire nulla, ma così facendo si correrebbe  il rischio di lasciare la questione ai giudici. I tecnici starebbero lavorando in queste ore alla soluzione tecnica, con cui rendere palese l'esclusione. Una posizione sostenuta dalla ministra Madia sin dall'inizio, per diverse ragioni, che riguardano i valori costituzionali (imparzialità, autonomia, indipendenza) e il fatto che in ballo nella P.a. ci sono i soldi di tutti. Questo non significa che la materia dei licenziamenti rimarrà invariata, con il decreto che dovrebbe sbarcare in Cdm il 19 del mese, si estenderà la procedura abbreviata a tutti i casi di flagranza, dal ladro al corrotto. E vizi formali, cavilli giuridici, non potranno fermare l'azione. Prima di essere presentato a palazzo Chigi il provvedimento dovrebbe essere anche oggetto di un confronto con i sindacati, che insistono affinché nel decreto venga tradotto per intero l'accor - do del 30 novembre. Di certo, per il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo, «non si può ulteriormente rinviare ». Un appuntamento già fissato c'è: tra una settimana le sigle si ritroveranno all'Aran per discutere della bozza sulle prerogative, che fa già storcere il naso a qualche sindacato. Per esempio, sulle assemblee secondo alcuni il problema non si pone, visto che la durata media sarebbe di due ore. Ma dall'altra parte fanno osservare come dei paletti siano necessari per evitare un uso distorto  delle riunioni, indette non per trattare un ordine del giorno ma per manifestazioni di protesta in luoghi pubblici (dagli asili nido ai siti turistici).
Marianna Berti

Ex Provincia
Approvato il piano contro la corruzione

Approvato dal Commissario Straordinario Roberto Barberi il piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza per il triennio 2017/2019, su proposta del Segretario/Direttore Generale Giuseppe Vella. Il piano triennale di prevenzione della corruzione garantisce l'individuazione delle misure finalizzate a prevenire la corruzione nell'ambito dell'attività amministrativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Introdotti nel nuovo piano una serie di obiettivi strategici che serviranno a ridurrele opportunità che si manifestino casi di corruzione. Questi obiettivi, anche attraverso un monitoraggio permanente dell'attuazione del piano, aumenteranno la capacita di scoprire i casi di corruzione creandoun contesto sfavorevole a tali comportamenti.Il Libero Consorzio ha,quindi, coerentemente avviato leattività. (*PAPI*)

Emergenza
I dati della cia ed Unione coltivatori pronta a citare in giudizio la Regione per la mancata pulizia dei corsi d'acqua
Maltempo, calcolati danni per 35 milioni
Trenta milioni alla produzione agrumicola riberese ed altri cinque a Sciacca, ma solo nei terreni vicini ai torrenti esondati
Giuseppe Pantano

Trenta milioni di euro i danni alla produzione agrumicola riberese e almeno cinque milioni di euro a Sciacca considerando soltanto i terreni vicini ai torrenti Bellapietra e Locogrande. Arrivano da parti diverse, dalla Cia e dall'Uci, queste stime con l'Unione coltivatori italiani pronta a citare in giudizio la Regione per i mancati interventi di pulizia dei due torrenti. «Un fatto è acclarato - dice Paolo Mandracchia, presidente provinciale dell'Uci - ed è quello che se questi due torrenti fossero stati puliti e sottoposti a manutenzionecome sarebbe stato necessario non avrebbero creato i danni che, invece, abbiamo rilevati in molti terreni». Per Giovanni Caruana, della Cia, «è stato un terremoto per l'agricoltura riberese e del comprensorio. I danni sono paragonabili a quelli di un sisma. Una perdita del 30 per cento della produzione lorda vendibile è soltanto una prima stima, ma se aggiungiamo il resto dei danni, soprattutto alla viabilità rurale, le conseguenze sono ancora più drammatiche. E, comunque, li mitandoci soltanto a ciò che abbiamo verificato fino ad oggi l'ammontare dei danni è certamente di circa 30 milioni di euro all'agricoltura riberese con tutti i terreni nella zona del basso Verdura nei quali non si può entrare neppure con il trattore. Sono stati allagati una prima volta il 25 novembre 2016 e una seconda il 22 gennaio 2017. E, purtroppo, c'è anche la beffa -continua -perché le norme prevedono indennizzi legati alle polizze assicurative che intervengono solo se il danno è di almeno il 30 per cento della produzione lorda vendibile nell'intera azienda. Le nostre aziende agricole - aggiunge Caruana - hanno terreni in zone diverse. Così lo stesso proprietario ha parte dei terreni che non sono danneggiati o soltanto in misura minima, mentre altri notevolmente colpiti. Questa dislocazione dei terreni di fatto impedisce di rientrare in quel 30 per cento. Dalle notizie in mio possesso a Ribera e Sciacca, su circa 500 domande presentate, circa il 40 per cento potranno essere riscontrate positivamente». Sul versante di Sciacca l'Uci non ha dubbi nel volere andare avanti dopo avere verificato i danni causati dall'eson - dazione dei torrenti Bellapietra e Locogrande. «L'esondazione è stata determinata dall'abbandono, dall'incuria, dalla mancata pulizia, tutto di competenza dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente - dice Paolo Mandracchia - e la norma dice che chi ha un bene, nella titolarietà o in custodia, è responsabile anche delle concause. L'esondazione non scaturisce soltanto dall'intensa pioggia. I torrenti si sono intasati di canne e arbusti e l'ac - qua ha fatto così un tragitto diverso ». Ci sono aziende alle quali l'esondazione ha portato via oltre agli alberi anche gli impianti. «In alcuni terreni si rischia di non avere produzione per parecchi anni - dice Paolo Mandracchia - e dunque non possiamo che andare avanti. Ci sono danni agli impianti, alle serre, oltre che alle strade e alle strutture». Danni causati da esondazioni anche sul versante belicino. Dopo le recenti precipitazioni e la conseguente esondazione del fiume Belice che ha provocato gravi danni al territorio, il deputato nazionale del Partito democratico Tonino Moscatt ha presentato un'interpellan - za parlamentare indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché prenda in carico la situazione di emergenza in cui versano alcune aziende locali ed in particolare le Terme Acqua Pia Srl. «Le intense piogge - spiega Moscatt - hanno nuovamente colpito anche le Terme Acqua Pia di Montevago, importante volano economico per la Valle del Belice e tra le più antiche terme della Sicilia. Già in passato, l'azienda termale aveva subìto danni ingenti a causa del maltempo e l'esondazione del fiume. Adesso, ho chiesto di sapere se Governo intende intervenire con delle misure che possano ripristinare l'attività delle terme e delle aziende colpite». Moscatt ha inviato una lettera anche al Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, chiedendo «un supporto affinché vengano posti in essere gli interventi necessari per consentire alle aziende locali e, in particolare alle Terme Acqua Pia, di fronteggiare l'emergenza». (*GP*)

Radiortm.it

Insediamento nuovo segretario generale presso il Libero Consorzio Comunale di Ragusa

Ha preso possesso del suo ufficio il nuovo segretario generale dell'Ente, Vito Vittorio Scalogna dopo che venerdì scorso era stata sottoscritta la convenzione col comune di Ragusa e il Libero Consorzio Comunale di Ragusa proprio per la funzione di segretario generale. Il nuovo segretario generale ha incontrato i dirigenti dell'Ente per una prima presa di contatto ed è stato informato delle criticità e delle potenzialità dell'ex Provincia che tra le difficoltà di bilancio per il 'prelievo forzoso' operato dallo Stato e dalla ben oleata macchina burocratica fa fronte alle funzioni e alle competenze stabilite per legge per i Liberi Consorzi Comunali.
Il neo segretario generale si è dichiarato soddisfatto per il nuovo incarico ed ha espresso apprezzamento per un Ente che si è sempre contraddistinto per la professionalità e la competenza della sua struttura burocratica e si è dichiarato certo di poter svolgere la sua funzione nella piena condivisione e collaborazione dei dirigenti e di tutti i dipendenti.

Livesicilia

Province, fondi ed elezione diretta
Delegazione in missione a Roma

L'obiettivo è quello di evitare una eventuale impugnativa e di sbloccare i finanziamenti per gli enti.
PALERMO - Il ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, stando al racconto dei presenti, "non avrebbe alzato le barricate". Ma la corsa verso la reintroduzione dell'elezione diretta nelle ex Province è solo iniziata. Oggi a Roma si è recata una delegazione composta dall'assessore alle Autonomie Locali Luisa Lantieri, dal presidente della commissione affari istituzionali all'Ars Salvatore Cascio e alcuni componenti della stessa commissione: Giovanni Panepinto, Giovanni Di Giacinto, Vincenzo Fontana e Nino Germanà. La missione aveva sostanzialmente un obiettivo: convincere il governo nazionale a "far passare" l'eventuale proposta di riforma della legge sulle ex Province che al momento prevede la cosiddetta "elezione di secondo livello": l'elettorato oggi sarebbe composto solo da consiglieri e sindaci in carica. Ma a Palazzo dei Normanni c'è una netta maggioranza che sembra voler tornare all'elezione diretta. E quindi, di fatto, alla condizione in cui la Sicilia si trovava prima della riforma mai compiuta del governo regionale. Ma l'incognita, come detto, è il governo nazionale. Che potrebbe impugnare una riforma regionale che andasse in quella direzione, violando così le norme della legge Delrio che Crocetta si è formalmente impegnato ad applicare in Sicilia. "Il ministro Costa - racconta il presidente Cascio a margine dell'incontro - si è dimostrato molto disponibile. Abbiamo fatto notare come quella dell'elezione diretta sia una scelta che punti al rispetto della rappresentatività. Abbiamo concordato - aggiunge - di avviare una interlocuzione scritta e formale. La prossima settimana la Commissione invierà a Roma una relazione dettagliata con la quale spiegheremo le nostre ragioni. Siamo ottimisti". "È stato un incontro costruttivo, si è aperto un dialogo importante con il governo nazionale per definire l'assetto degli enti locali in Sicilia". Dice Alice Anselmo, presidente del gruppo PD all'Assemblea Regionale Siciliana. "Sull'impianto normativo dei Liberi Consorzi - dice Anselmo - anche alla luce dell'esito del Referendum Costituzionale, abbiamo individuato un percorso sostanzialmente condiviso. Sugli aspetti relativi agli organismi di rappresentanza delle Città Metropolitane bisognerà approfondire ulteriormente alcune questioni, ma si è creato un clima positivo, penso che presto potremo trovare una intesa sia a livello regionale che nei confronti del governo nazionale". Insomma, si procede. L'obiettivo è proprio quello di evitare "scherzi" di Palazzo Chigi dopo l'eventuale approvazione della legge. Se dovesse passare la proposta dei deputati dell'Ars, l'obiettivo sarebbe quello di far coincidere le elezioni provinciali con quelle amministrative di primavera. Ma non si è parlato solo di elezioni, oggi a Roma. L'assessore Lantieri, infatti, ha acceso i riflettori verso il rischio che la Sicilia possa restare esclusa dal nuovo riparto per le ex Province. "L'anno scorso - spiega Luisa Lantieri - l'Isola è rimasta fuori dalla suddivisione dei fondi. E non abbiamo potuto nemmeno fare ricorso perché aveva rinunciato ai contenziosi con lo Stato. Ma adesso saremmo nelle condizioni di far causa eventualmente a Roma. Spero quindi che alla Sicilia venga riconosciuto il diritto a rientrare nel nuovo riparto da 960 milioni". Già domani previsto un nuovo incontro col ministro Costa.

Sicilia24h

Rafforzata la trasparenza nelpiano triennale di prevenzione della corruzione 2017/2019
Approvato dal CommissarioStraordinario Roberto Barberi il piano triennale di prevenzione dellacorruzione e della trasparenza per il triennio 2017/2019, su proposta delSegretario/Direttore Generale Giuseppe Vella.

Il piano triennale di prevenzionedella corruzione garantisce l'individuazione delle misure finalizzate aprevenire la corruzione nell'ambito dell'attività amministrativa del LiberoConsorzio Comunale di Agrigento.
Introdotti nel nuovo piano unaserie di obiettivi strategici che serviranno a ridurre le opportunità che simanifestino casi di corruzione. Questi obiettivi, anche attraverso unmonitoraggio permanente dell'attuazione del piano, aumenteranno la capacita discoprire i casi di corruzione creando un contesto sfavorevole a talicomportamenti. Il Libero Consorzio ha, quindi,coerentemente avviato le attività in relazione al rispetto dei principicontenuti nel Piano di prevenzione della corruzione appena approvato. Rafforzata la garanzia ditrasparenza dell'azione amministrativa per i cittadini. I singoli ufficisaranno direttamente responsabili per l'individuazione e l'elaborazione deidocumenti, delle informazioni e dei dati da pubblicare. Gli uffici dovrannoassicurare, tra l'altro l'integrità, il regolare aggiornamento, la completezza,la tempestività e la semplicità di consultazione dei dati pubblicati. Inoltredovranno garantire la conformità della pubblicazione ai documenti originali nelladisponibilità dell'Ente, l'indicazione della loro provenienza e lariutilizzazione delle informazioni pubblicate.
Tra gli adempimenti che sarannoeseguiti con tempestività, vi sonolaverifica del rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilitàe la compilazionedi un questionariosottoscritto da tutti i dipendenti nel quale sono stati dichiarati glieventuali rapporti di collaborazione esterni all'amministrazione anche a titologratuito e le attività economiche di parenti ed affini di secondo grado. Prevista la mappatura dei rischi,dalle misure organizzative per le attività ad alto rischio di corruzione edalle tavole e misure organizzative indovinate per la realizzazione del piano. Il provvedimento servirà aridurre in maniera consistente il rischio del manifestarsi di fattiriconducibili alla corruzione attraverso apposite misure di controllo. Tra glialtri strumenti individuati si evidenzia l'istituto della rotazione delpersonale operante nelle aree a rischio corruzione, la tutela del wistleblowere la formazione e l'aggiornamento annuale del personale in materia dianticorruzione.

GdSonline

REGIONE

Musei e beni culturali, siallarga in Sicilia la platea di chi può entrare gratis ma over 65 pagheranno
PALERMO. Si allarga anche inSicilia la platea di chi potrà entrare gratuitamente in musei, gallerie, scavidi antichità, parchi e giardini monumentali. Con un decreto del dirigentegenerale del dipartimento Beni culturali della Regione, la Sicilia si adeguaalle disposizioni adottate dal ministero lo scorso 16 aprile.

«Questo dipartimento ritiene didovere accogliere e applicare nel territorio della Regione siciliana lemodifiche con le dovute eccezioni, tenuto conto delle diverse peculiarità dellastruttura del dipartimento - si legge nel decreto dirigenziale - al fine diuniformare le condizioni di ingresso e non creare situazioni di disparità conle norme vigenti sul territorio nazionale in materia di biglietteria».
L'ingresso gratuito saràconsentito ai minori di 18 anni (chi ha meno di 12 anni dovrà essereaccompagnato da un maggiorenne), ai portatoti di handicap e a un loro familiareo ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi diassistenza socio-sanitaria, alle guide turistiche dell'Ue, agli interpretidell'Ue quando occorra la loro opera a fianco della guida, al personaledell'assessorato ai Beni culturali, ai membri dell'Internationl council ofmuseums. E ancora: a gruppo o comitive di studenti delle scuole pubbliche eprivate dell'Ue, accompagnati dai loro insegnanti previa prenotazione, agliallievi dei corsi di alta formazione presso le scuole del ministero e dei corsipresso il centro regionale per la progettazione e il restauro, ai docenti eagli studenti iscritti alle accademie di belle arti e a chi è iscritto a corsidi laurea, laurea specialistica o perfezionamento post-universitario edottorati di ricerca in architettura, conservazione dei beni culturali, scienzadella formazione o lettere e filosofia con indirizzo archeologico o storico-artistico.Biglietti d'ingresso gratuito anche per i giornalisti, gli operatori delleassociazioni di volontariato che operano presso le sedi mediante convenzionicon l'assessorato ai Beni culturali, per gli ispettori onorari dei beniculturali in Sicilia, per i militari del nucleo tutela patrimonio culturale,per i membri del centro internazionale di studi per la conservazione e ilrestauro dei beni culturali. Al personale docente della scuola di ruolo e concontratto a termine è invece consentito l'ingresso gratuito a musei, aree eparchi archeologici e ai complessi monumentali della Regione. Il nuovo regolamento prevede cheagli studiosi italiani e stranieri per motivi attestati da istituzioniscolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di culturaitaliani o stranieri nonchè da organi dell'assessorato, i dirigentiresponsabili della gestione del luogo della cultura possono rilasciare asingoli soggetti permessi annuali per l'ingresso gratuito. L'ingresso è libero la primadomenica di ogni mese e in occasione di particolari avvenimenti sia in ambitoregionale che locale ed è agevolato, con riduzione del 50%, ai cittadinidell'Ue di età compresa tra i 18 e i 25 anni (le medesime agevolazioni siapplicano ai cittadini di Paesi non comunitari 'a condizione di reciprocità). Se da un lato con l'adeguamentoalle disposizioni del ministero dei Beni culturali si allarga anche in Siciliala platea degli ingressi gratuiti nei musei e nei siti archeologici, dall'altrola Regione potrebbe incrementare gli incassi perché dalla lista dei beneficiariscompaiono gli over 65enni. D'ora in poi anche i visitatori con più di 65 annidovranno pagare per l'ingresso nei musei, nelle gallerie, negli scavi diantichità, nei parchi e nei giardini monumentali. Prima dell'emanazione del decretoa firma del dirigente del dipartimento regionale Beni culturali GaetanoPennino, la categoria degli over 65 poteva entrate nei siti senza pagare ilbiglietto, come previsto dalla circolare che risale al settembre del 2008. Proprioquella degli over 65 rappresenta la categoria più consistente di visitatori deibeni in Sicilia. Il provvedimento è apprezzato dal sindacato Cobas/Codir. «LaRegione non solo si mette in linea con le disposizioni nazionali - dice MicheleD'Amico del Cobas/Codir - ma ha la possibilità di incrementare gli incassi».

LA SICILIA
Voto diretto nelle ex Provincela Sicilia s'appella al ministro
Discusso in un vertice a Romaanche il problema delle Città metropolitane.

PALERMO. «In Sicilia, per iLiberi consorzi comunali e le CIttà metropolitane, non vogliamo votare con ilsistema elettorale di secondo tipo (hanno diritto di voto solo sindaci econsiglieri comunali), ma con il sistema diretto a suffragio popolare Non hausato giri di parole, il presidente della commissione Affari Istituzionali dell'Ars,Salvatore Cascio, che ieri sera, a Roma, ha incontrato il ministro degli Affariregionali, Enrico Costa. Cascio, che era accompagnato dall'assessore alleAutonomie locali, Luisa Lantieri, da Ninni Germanà ( e dai capogruppo e dalvicecapogruppo del Pd. Alice Anselmo e Giovanni Panepinto. ha sottolineato alministro degli Affari regionali che non è intenzione del Parlamento siciliano stravolgerele competenze previste dalla legge Delrio ma di volere introdurre il voto asuffragio diretto. dl voto ponderato - ha detto Cascio - si usa nelle societàper azioni. Perle istituzioni è necessario che organismi vengano eletti convoto diretto". Costa la disponibilità a trovareuna mediazione. Pertanto. la prossima settimana. Cascio invierà al ministro unadettagliata relazione scritta che, oltre a studiare personal mente, sottoporràanche all'esame d ei tecnici. Solo dopo gli opportuni approfondimenti. darà unarisposta. €Ma tutto dovrà avvenire- ha rilevato il presidente della commissioneAffari istituzionali - attraverso uno scambio di note ufficiali». Per i liberi consorzi comunali, icui confini coincidono con quelli delle ex province, a soluzione potrebbeessere a portata di mano. PIÙ complicata la vicenda delle Città metropolitanepoiché la legge Delrio". fa coincidere il sindaco della città capoluogo con ilsindaco metropolitano, che non passa da alcun vaglio elettorale, neanche disecondo grado. La vicenda è piuttosto intricata perché la riforma Delrio fu fattaentrare in vigore molto tempo prima che si celebrasse il referendumcostituzionale del 4 dicembre, nella presunzione che gli italiani avrebberovotato in maggioranza per il sì. Invece, è accaduto esattamente il contrario,creando un groviglio istituzionale che non sarà facile sciogliere. Si potràcontinuare a chiamare le ex province Liberi consorzi comunali e Cittàmetropolitane, essendo ancora le Province previste dalla Costituzione, daReggio Calabria a Venezia? In Sicilia il problema non si pone, perché lo Statutospeciale non contempla le Province, ma i Liberi consorzi comunali. L'assessore Lantieri haaffrontato con Costa anche l'esclusione della Sicilia e della Sardegna dalriparto di 965 milioni di euro destinati solo alle Regioni a statuto ordinario.Ne ripareranno oggi, ma Luisa Lantieri ha minacciato le barricate. Obiettivodella delegazione siciliana, nel corso dell'incontro con il ministro degli Affariregionali era quello di evitare di fare approvare all'Ars un disegno di leggeche poi rischierebbe di essere impugnato dal Consiglio dei ministri, prevedendoun sistema elettorale diverso da quello della legge Delrio, ovvero elezioni disecondo grado. L'iniziativa di Cascio è statacondivisa dal capogruppo del suo partito Sicilia Futura Giuseppe Picciolo, cheha ribadito: «Saranno esperiti tutti i tentativi per introdotte l'elezione diretta degli organi nella legge regionale sui Liberi consorzi e le Cittàmetropolitane. Per questa ragione apprezzo molto l'iniziativa di Cascio pergiungere ad un accordo sul tema rispettando la potestà esclusiva in materiadella nostra Regione». Le elezioni nei Liberi consorzicomunali e nelle Città metropolitane, in Sicilia, sono state rinviate giàquattro volte. Si sarebbe dovuto votare il prossimo 26 febbraio, ma poi iltermine fu fatto slittare a luglio. Pochi giorni fa, con un emendamento, l'Arsha deciso ha votato un ulteriore rinvio al 31 dicembre.

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