Sabato 4 febbraio 2017
La Repubblica
Statali, arriva il decalogo per i licenziamenti e per sanzionare i furbetti del weekend lungo.
Dall'assenteismo allo scarso rendimento, nel decreto Madia si specificano le condizioni per far partire le punizioni.
Alt alle assenze di massa quando è in programma un grande evento: G7, iscrizione alle scuole, presentazione del 730
Fari accesi sulle assenze degli statali e sulle irregolarità gravi che possono far scattare il licenziamento per motivi disciplinari. E' in arrivo un 'decalogo', con un elenco di dieci situazioni da 'alert', che precisa quanto oggi già previsto, ovvero quali sono le situazioni che mettono il lavoratore a rischio sanzioni, fino alla rescissione del contratto. Nel decreto Madia sul pubblico impiego, atteso per metà febbraio, si punta il dito contro chi salta il lavoro proprio quando più serve, con il rischio di mandare in tilt la macchina in momenti clou, insomma i furbetti del weekend lungo. Il provvedimento suggerirà quindi di alzare la guardia in tutti i casi da 'bollino rosso'. Insomma niente assenze di massa quanto è in programma un grande evento, ad esempio un G7, quando scattano le iscrizioni alle scuole o è tempo di 730 all'Agenzia delle Entrate. Altro bersaglio del decreto, che dovrebbe mettrere in fila, uno per uno, le condizioni che determinano l'espulsione, sono coloro che commettono gravi e reiterate violazioni del codice di comportamento: accettare regali costosi, abusare dell'auto di rappresentanza, la falsa attestazione della presenza in servizio e lo scarso rendimento. La sanzione massima si attiverebbe anche, nei casi più gravi, per il responsabile dell'ufficio che davanti agli illeciti "si volta dall'altra parte". Nel decreto dovrebbe anche essere stabilito che in caso di procedura ordinaria entro tre mesi, non più quattro, l'azione deve essere conclusa. Resta fermo il licenziamento sprint, di 30 giorni, per il furbetto del cartellino, che dovrebbe essere esteso a tutte le forme illecite che portano a licenziamento accertate in flagranza. A parte il licenziamento, viene anche rivisto l'iter dell'azione disciplinare. Con tutta probabilità si preciserà che per le infrazioni di minore gravità, per cui è previsto il solo richiamo verbale, le regole saranno stabilite dai contratti. I tecnici del ministero della P.A. stanno lavorando a una semplificazione dell'iter e si dovrebbe anche aprire a una gestione unificata per le sanzioni più gravi, per cui più amministrazioni possono fare capo a uno stesso ufficio. Anche qui ci sono dei chiarimenti, delle puntualizzazioni sul ruolo dell'ufficio per il procedimento disciplinare. Inoltre i vizi formali, i cavilli giuridici, non potranno fermare l'azione. Anche in questo caso, viene estesa una clausola anticipata con il decreto anti-furbetti. Quindi la violazione dei termini interni fissati per la procedura non potrà impedire di andare avanti, né potrà annullare la validità della sanzione inflitta, fatto salvo il diritto alla difesa. Inoltre se il giudice accerta una sproporzione con la sanzione disciplinare, il procedimento si ripete. Ancora, per quanto riguarda la questione dell'assenteismo, vengono previste più risorse se i target sulle presenze vengono raggiunti, meno se si resta fuori, potrebbe essere la ricetta. Responsabilità individuali e d'ufficio quindi, da rafforzare con formule ad hoc e un doppio binario: prevenzione (in ballo ci sono i premi) e repressione (se si fallisce scattano le sanzioni salariali). Ma la Uil, con Antonio Foccillo, tiene a precisare: "Noi non vogliamo difendere chi sbaglia, ma non possiamo accettare che si colpiscano tutti", attraverso una "penalizzazione sul salario di produttività". Su questo come su altri punti il confronto con i sindacati, per ora informale, va avanti, in attesa di un incontro ufficiale, che dovrebbe tenersi qualche giorno prima dell'approdo in Cdm del decreto (atteso tra giovedì 16 e venerdì 17 febbraio). Prima ancora sarà fatto un passaggio con le Regioni, vista anche la sentenza della Consulta. I sindacati mirano a trasferire nel Testo Unico sul pubblico impiego l'accordo del 30 novembre. "Mi auguro che Madia mantenga l'impegno, così come ci ha riassicurato", sottolinea il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, "altrimenti salterebbe tutto". I cavilli normativi però non mancano. C'è infatti chi ha già sollevato il problema di eccesso di delega. Gli equilibri da trovare sono tanti, oltre al contenuto anche la forma.
Giornale di Sicilia
L'intervista. Anthony Barbagallo, assessore regionale: «I fondi serviranno per ristrutturare gli edifici o realizzarne di nuovi. Puntiamo sulla destagionalizzazione»
«Turismo, bandi da 300 milioni per le infrastrutture»
Riccardo Vescovo
«In arrivo tre bandi da 300 milioni per migliorare le strutture ricettive siciliane o realizzarne altre. Puntiamo alla destagionalizzazione dell'offerta turistica e alla promozione dell'im - magine della Sicilia attraverso lo sport e il cinema». Lo afferma l'assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo. OOO Qual è oggi lo stato dell'arte del turismo siciliano? «I dati sono quelli che abbiamo avuto modo di registrare di recente, c'è un più 21 per cento di presenze rispettoal 2015 nelle strutture ricettive alberghiere e un aumento del 26 per cento di turisti in generale. Questi sono numeri che ci spingono a investire sempre di più e a fare meglio. Siamo riusciti ad approvate in largo anticipo ilcalendario delle manifestazioni facendoci apprezzare dagli operatori internazionali e adesso stiamo puntando molto sulla destagionalizzazione ».
In che modo è possibile rendere la Sicilia appetibile per i turisti tutto l'anno, oltre la stagione balneare? «Ad esempio per la prima volta abbiamo consentito l'apertura dei lidi fino a 12 mesi l'anno e mediamente un lido su tre sta chiedendo di estendere il periodo di apertura che prima invece andava da giugno a settembre. Puntiamo anche a mettere a regime altri prodotti turistici, a migliorare la fruizione dell'offerta culturale, a potenziare la multimedialità. Un altro forte veicolo turistico è lo sport. Sull'Etna si svolgerà una tappa del campionato nazionale di Sci e dopo anni tornerà in Sicilia il Giro d'Italia, che partirà da Cefalù e arriverà sull'Etna. È una manifestazione seguita da milioni di persone nel mondo e che garantirà una grande promozione dell'Isola. Inoltre ricordo che tornerà a Palermo anche la nazionale di calcio che sfiderà l'Albania».OOO A livello finanziario che occasioni ci sono per gli imprenditori? «Con l'assessorato alle Attività produttive stiamo varando tre bandi da 300 milioni per realizzare nuove strutture ricettive o ammodernare quelle esistenti promuovendo i centri Unesco. Contiamo nell'arco di un paio di mesi di pubblicare i bandi che sfruttano i fondi comunitari della nuova programmazione». OOO Uno degli ostacoli principali al turismo nell'Isola è sempre stato quello dei trasporti. «Sui trasporti abbiamo innanzitutto reso più agevoli le tratte con le isole minori e tramite il gestore unico in alcuni periodi dell'anno si arriva anche a dieci corse straordinarie per le Egadi e le Eolie. Abbiamo stanziato 11 milioni in due anni per la promozione turistica degli aeroporti di Comiso e Trapani e possiamo contare su alcuni collegamenti che prima non c'erano come il volo Palermo-Seul da aprile». OOO Palermo intanto è capitale italiana della cultura, una vetrina per la città e la Sicilia. «Sicuramente si tratta di un'occasio - ne straordinaria, un grande segnale di attenzione da parte del governo nazionale e del ministro Franceschini nei confronti della Sicilia. Sarà una vetrina importante per l'Isola e dobbiamo farci trovare pronti».
Per la promozione dell'Isola erano stati creati dei distretti turistici formati da enti locali e aziende, che fine hanno fatto? «Al mio insediamento ho proceduto all'accorpamento e alla riforma del settore perché avevamo addirittura 27 distretti, quattro volte quelli delle altre regioni. C'era il rischio che diventassero dei carrozzoni, dei poltronifici, così li abbiamo accorpati in sette realtà in base ad alcune peculiarità. C'è il distretto balneare, quello enogastronomico, quello culturale e così via. Un modo per promuovere e pubblicizzare l'immagine della Sicilia in maniera coordinata». OOO A proposito di promozione, quali sono le strategie in atto? «Il piano di propaganda questa volta guarderà molto al mercato orientale mentre nel passato si puntava soprattutto sul Nord Europe e sul Nord America. Anche sfruttando le potenzialità del cinema stiamo provando a intensificare i rapporti con l'Oriente che a nostro avviso rappresenta un grande potenziale in chiave turistica ». (*RIVE*)
Il caso.
A Cerda da due anni i vertici vanno in congedo e l'ufficio tecnico è vuoto. Indagine dell'Anci: è così nel 90% degli enti locali. I paradossi di Blufi e Camporeale
Piccoli comuni senza dirigenti, la corsa dei sindaci per assumerli
Palermo
Il vecchio capo ufficio ha chiesto e ottenuto il congedo straordinario per assistere un parente portatore di handicap. Il dipendente chiamato a sostituirlo ha fatto lo stesso. Il collega individuato per prendere il posto dei primi due era sotto contratto a tempo determinato e part time, e comunque anche lui ha poi chiesto un congedo straordinario. Altri due dipendenti sono stati trasferiti per volere del ministero degli Interni e l'ultimo rimasto in organico non può svolgere mansioni da dirigente perchè «sottoposto a procedimento penale». Fatta questa analisi, Giuseppe Ognibene, il sindaco di Cerda, piccolo Comune nel Palermitano, ha scritto all'Anci e al sindaco della città metropolitana per chiedere aiuto: «L'impossibilità di individuare un dirigente per il settore Tecnico rischia di determinare la paralisi del Comune ». Ognibene ha chiesto che venga destinato a Cerda personale in distacco da altre amministrazioni o che «le istituzioni competenti prevedano una deroga alla stringente normativa sulle assunz oni». Il caso di Cerda non è isolato. La fuga dagli uffici tecnici e lo svuotamento della dirigenza è un fenomeno che l'Anci, l'associazione dei sindaci guidata da Leoluca Orlando, ha messo in evidenza in una lettera al governo nazionale con cui vengono chieste deroghe ai limiti per il turn over e alla impossibilità di assumere personale con contratti a tempo. Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell'Anci racconta che «da una recente indagine fatta dalla nostra Associazione, a partire dallo scorso dicembre, abbiamo rilevato che l'assenza di figure apicali non è un fatto episodico ma una realtà diffusa, una criticità che è diventata un dato di sistema e che mette i sindaci nella sgradevole posizione di non riuscire a far funzionare servizi strategici nella gestione dell'ente». L'indagine è stata fatta a campione su 27 Comuni. A ogni sindaco è stato chiesto se avesse problemi di organico e in che settori. Tutti hanno risposto che mancano figure apicali nei servizi affari generali e sociali, finanziari e tecnici.
Qualche esempio? A San Cono, nel Catanese, il sindaco Salvatore Butera ha dichiarato che non ha nessuno in grado di guidare i servizi tecnici e sociali. A Marianopoli, nel Nisseno, mancano i vertici delle aree Tecnica, Finanziaria e Affari Generali. A Camporeale, nel Palermitano, mancano ragionieri, ingegneri e architetti e lo stesso accade a Castellana Sicula. A Blufi, nel Palermitano, manca anche il capo della Polizia Municipale . Ma come è possibile che nei Comuni ci siano oltre 16 mila precari in cerca di stabilizzazione e i sindaci chiedano ancora di assumere altro personale? Molti primi cittadini intervistati dall'Anci hanno segnalato proprio il problema dei contratti part time (in alcuni casi anche da 12 ore a settimana) alla base dell'impossibilità di affidare la guida dei servizi più importanti. In altri casi mancano figure dai requisiti elevati: le cosiddette categorie C e D. «E poi - spiega ancora Alvano - ci sono le leggi che bloccano il turn over. Oggi solo il 25% di chi è andato in pensione può ssere sostituito e noi chiediamo di poter arrivare almeno al 75%». Va detto che le leggi impediscono il turn over soprattutto nei Comuni in crisi finanziaria e molti in Sicilia rientrano in questa categoria. In alternativa l'Anci Sicilia ha chiesto al governo nazionale di autorizzare contratti a termine per assegnare i servizi principali. Scenario non da poco conto se si considera che la stessa Anci valuta che il 90% dei Comuni piccoli abbia «carenza di figure apicali» e che una percentuale elevata dei grandi centri lamenta lo stesso problema. Gia. Pi.
Mandorlo in fiore
Presentata la festa
Vi saranno i concerti dei «Qbeta live» featuring Lello Analfino e di Teresa Salgueiro. Non mancherà il festival de «I bambini del mondo» con la partecipazione dei piccoli di Azerbaijan, Turchia, Italia, Bulgaria e Indonesia.
Concetta Rizzo
Diciotto gruppi folk, riconosciuti patrimonio immateriale dell'Unesco, arriveranno dalla Corea, dalla Repubblica Ceca, dalla Spagna, dall'Iran, dalla Slovacchia, India, Lettonia, Giordania, Albania, Algeria e dall'Italia. Accanto a loro anche altre due rappresentanze riconosciute sempre dall'Unesco. Sette gruppi folk internazionali giungeranno - per la settantaduesima edizione della sagra del "Mandorlo in fiore" che si terrà dal 4 al 12 marzo - dalla Bulgaria, dall'Indonesia, dalla Turchia, dalla Palestina e da Israele. Non mancheranno i carretti siciliani e vi sarà un festival bandistico con dieci bande siciliane. E, poi, vi saranno i concerti dei «Qbeta live» featuring Lello Analfino e di Teresa Salgueiro. Non mancherà il festival de "I bambini del mondo" con la partecipazione dei piccoli di Azerbaijan, Turchia, Italia, Bulgaria e Indonesia. E vi sarà anche una estemporanea per richiamare l'identità: opere rispondenti ai temi del paesaggio Agrigentino e del "Mandorlo in fiore". E' tutto pronto, o quasi, p er la kermesse - tripudio del turismo - che quest'anno mira ad accentrare il profilo internazionale, strizzando sempre di più l'occhio all'Unesco. A presentarla ieri è stato il direttore del Parco archeologico Giuseppe Parello ed il sindaco del Comune di Agrigento Lillo Firetto. «E' un programma interessante sia dal punto di vista culturale che di promozione rispetto alla Valle dei Templi ed al centro della città - ha detto Parello - . Due gli obiettivi fondamentali: accentrare l'idea che il Mandorlo in fiore è una manifestazione che ha uno spessore internazionale che deve essere riconosciuto. Ci sono grandi attenzioni dal ministero, dallacommissione italiana Unesco. C'è una bella scommessa fa portare avanti - ha aggiunto - e questo può contribuire ad affermare il Mandorlo come elemento identitario del nostro territorio, ma soprattutto come luogo in cui le identità internazionale possono incontrarsi, riconoscersi e rispettarsi». Il Parco, per la manifestazione, ha confermato il budget di circa 330 mila euro Ad affiancare il Parco, per la realizzazione della kermesse portante di Agrigento, c'è il Comune che collaborerà alle iniziative collaterali avviando anche eventi di animazione. Ma è all'internazionalizzazione che si punta. "Il 2016 - ha spiegato, ieri, durante la presentazione, il sindaco Lillo Firetto - è stato l'anno in cui la sagra ha voluto iniziare a nobilitarsi, mantenendo il grande messaggio di pace e concordia fra popoli lanciato dalle sponde del Mediterraneo. Adesso, si nobilita davvero avendo gruppi e patrimoni Unesco. Venti patrimoni riconosciuti Unesco, tutti assieme, non ha pari in altre espressioni, in altri contesti europei. Si chiude, dunque, l'idea della sagra paesana". L'Unesco quest'anno - che ha anche già riconosciuto l'alto patronato al festival de "I bambini del mondo" - sta avendo, per l'edizione 2017, un ruolo determinante. I gruppi folk che, quest'anno, "invaderanno" le strade di Agrigento saranno complessivamente 23. Il 7 marzo sarà il giorno dell'accensione del Tripode dell'amic zia e dunque prenderà il via il festival internazionale del folklore. E l'indomani sarà il momento della tradizionale fiaccolata. Soddisfazione, esprime il comparto turistico di Agrigento, per il programma e per i protagonisti. «Potrebbe essere l'edizione più bella ed importante da trent'anni a questa parte - ha dichiarato il presidente del Consorzio turistico Fabrizio La Gaipa -. La sensazione è che l'organizzazione stia riportando la manifestazione ai fasti di un tempo». Il Consorzio parteciperà al Mandorlo in fiore 2017 realizzando la decima edizione della "MandorlAra" e rappresentando la dieta Mediterranea che è uno dei più apprezzabili fra i patrimoni immateriali dell'umanità. (*CR*)
Indagine Unioncamere
cresce tutta la sicilia che registra 3.897 nuove aziende con un incremento dello 0,86% , poco sopra la media nazionale
Aumentano le imprese ad Agrigento, vola il turismo Ragusa in testa all'1,29% seguita da Messina con 1,24%, Trapani con un aumento pari a +1,16% e Agrigento con un tasso pari all'all' 1,08%. Il capoluogo siciliano cresce a un ritmo dell'1%
Giorgio Mannino
Sorride il mondo dell'impresa siciliana che chiude il 2016 con un saldo positivo.Secondo quanto rilevato da Movimprese, l'analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta dalla società informatica del sistema camerale italiano InfoCamere per conto dell'Unioncamere, nell'anno da poco concluso l'isola vanta un aumento complessivo delle imprese che si attesta a +3.897 unità. Pari ad un tasso di crescita dello 0,86%, poco sopra la media nazionale arrivata allo 0,68%. Un aumento che si registra, maggiormente, nel settore del turismo che dopo anni di crisi può tornare a sperare in un futuro più roseo, nel commercio e nei servizi alle imprese. Senza dimenticare l'incremento delle start-up innovative che in Sicilia sono circa 292. A livello provinciale è Ragusa a registrare il tasso di crescita più alto pari a +1,29% seguita da Messina con +1,24% e Trapani con un aumento pari a +1,16%. In coda anche Palermo e Agrigento con un tasso di crescita pari all'1% e all'1,08%. Minimi, ma comunque positivi, i dati relativi a Siracusa e Caltanissettache rispettivamente registrano un incremento dello 0,95% e 0,63%. Fanalini di coda tra le province siciliane Enna e Catania la cui crescita nel mondo dell'impresa è vicina allo zero con un aumento dello 0,38% e 0,21%. Nonostante i risultati positivi predica calma e frena gli entusiasmi il vice-presidente di Unioncamere Sicilia, Vittorio Messina: «Dire che le imprese siciliane vadano bene è un conto, affermare che i dati ci confortano è un altro», afferma. E continua: «I numeri sono un segnale di grande fiducia che premia quegli imprenditori che con coraggio e grandi sforzi scommettono su un'idea. Ma ci aspettiamo che la politica nazionale e regionale traduca questi segnali confortanti in realtà. Senza delle politiche attive in tal senso, queste potrebbero rimanere fredde statistiche che ora ci danno ragione, ma che nel 2017 potrebbero darci torto». Ad avanzare nel mondo dell'impresa è il turismo che, in Sicilia, negli ultimi anni aveva registrato non poche le flessioni: «Stiamo cercando di superare una profonda crisi a piccoli passi - dichiara Messina - Il settore turismo riparte da una crisi che ha colpito gli altri paesi relativa, purtroppo, ai conflitti bellici e all'avanzare del terrorismo nelle grandi città europee. Dobbiamo sperare che questi fenomeni vengano definitivamente sconfitti e fare di tutto perché i dati positivi relativi a questo settore in Sicilia si consolidino anche in tempi di pace. La nostra isola non dev'essere un'alternativa ». I numeri in crescita delle imprese nel 2016 si confrontano, anche, con l'incedere sempre più veloce di una disoccupazione che ha toccato, secondo quanto riportato dall'Istat, il 40,1% con un aumento dello 0,2% tra gli under 25. Così i giovani, la cui strada verso il classico impiego è sempre più sbarrata, decidono di fare impresa, di inventarsi un lavoro che possa dare loro un futuro perdendosi, talvolta, tra gli ostacoli di una burocrazia lenta e ostile: «Oggi lo spirito imprenditoriale è diventato quasi una necessità - afferma Messina - Purtroppo abbiamo lasciato in eredità ai ragazzi una situazione complessa e assai articolata. I giovani che vogliono mettersi in gioco sono tanti e non dobbiamo abbandonarli, anzi abbiamo il dovere di aiutarli cullando e sostenendo le loro aspettative. Perché stanno facendo di tutto per reagire ad un momento molto difficile. Ecco perché - continua il vice-presidente - noi di Unioncamere Sicilia stiamo alternando progetti scuola-lavoro. Crediamo nell'importanza di andare tra i banchi di scuola a spiegare cosa significa fare impresa all'insegna della legalità. I ragazzi hanno già le idee molto chiare su tanti temi, noi non dobbiamo confonderli». «Non dobbiamo dimenticare che la Sicilia non ha competitor in molti settori d'impresa. Il segreto è riuscire a fare sistema, purtroppo non sempre è facile», conclude Messina. (*GIOM*)
Libero Consorzio Anticorruzione, sì al piano triennale
Approvato dal Commissario Straordinario Roberto Barberi il piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza per il triennio 2017/2019, su proposta del Direttore Generale Giuseppe Vella. Il piano triennale di prevenzione della corruzione garantisce l'individuazione delle misure finalizzate a prevenire la corruzione nell'ambito dell'attività amministrativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. (*PAPI*)
Domenica 5 febbraio 2017
Giro di vite sugli statali. Dall'assenteismo dei «furbetti» allo scarso rendimento professionale, arrivano le regole per le sanzioni previste dal decreto Madia
Pubblico impiego, decalogo dei licenziamenti
L'assessore Lantieri: «La Sicilia è pronta a reperire le norme». La Cgia: sprechi e inefficienze costano 16 miliardi l'anno
Marianna Berti - ROMA
Arriva una sorta di «decalogo» che dovrebbe mettere in fila, uno per uno, i dieci casi in cui per un dipendente pubblico scatta l'espulsione: dalla falsa attestazione della presenza allo scarso rendimento. La riforma Madia del pubblico impiego in arrivo, che tra una decina di giorni dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri, rimetterà infatti mano anche al capitolo che tocca i licenziamenti. Le novità non mancheranno: vizi formali, cavilli giuridici, non potranno fermare o annullare le sanzioni e la procedura sprint, immaginata per i furbetti del cartellino, verrà estesa a tutti gli illeciti commessi in flagranza. Insomma si applicherà pure a chi ruba o si macchia di corruzione. La materia sarà però anche sistemata organicamente. Verrà per lo più ripreso l'elenco che vige oggi. Le prime situazioni coinciderebbero perfettamente, tra cui anche l'assenza senza giustificazione per più giorni, il rifiuto del trasferimento e la presentazione di documenti mendaci per ottenere il posto. Poi dovrebbero essere dis inte, slegate, condizioni che attualmente appaiono «intrecciate ». Ecco che il licenziamento per scarso rendimento si dovrebbe attivare per chi già è stato richiamato. Un'altra fattispecie coinciderà con la reiterata valutazione negativa delle performance. E lo stesso vale per tutti quei casi di grave violazione del codice di comportamento (dall'accettare regali costosi a un uso improprio dell'auto di rappresentanza). Dovrebbe rientrare nel decalogo anche l'infrazio - ne dolosa delle regole sulla responsabilità disciplinare. Tutte norme che verranno applicate anche in Sicilia, come assicura l'assessore alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri. La Regione deve solo valutare quali misure siano direttamente applicabili e quali hanno bisogno di un recepimento esplicito. «Ciò perchè - spiega l'assessore - su alcune materie la Regione ha legiferato (e quindi dovrebbe prima abrogare le proprie norme) e su altre materie vigono accordi contrattuali. In ogni caso - sintetizza l'assessore - applicheremo in Sicilia tut e le nuove norme nazionale. Chi ha un posto di lavoro se lo deve tenere stretto con impegno». Il nuovo Testo Unico riprenderà la procedura rafforzata e abbreviata prevista per chi timbra il badge e poi se ne va, estendendola ai casi in cui si viene colti con le «mani nel sacco». Iter da concludere in 30 giorni, con possibile sanzione massima per il dirigente che si gira dall'altra parte. Dovrebbe poi essere esplicitata la validità dell'arti - colo 18 per gli statali, nella versione pre-Fornero e pre-Jobs act. «L'articolo 18 non si tocca», ha sempre detto la ministra della P.a, Marianna Madia. Tuttavia vizi formali, come la violazione dei termini interni al procedimento, non potranno bloccare l'azione, fermo restando il diritto alla difesa. Ciò che conta è il merito, o meglio i fatti, ha più volte sottolineato Madia. Inoltre se il giudice accerta una sproporzione con la sanzione disciplinare, il procedimento si rifà. Sulle sanzioni «light» decideranno invece i contratti. Con i sindacati il confronto, inform le, è in corso. Le organizzazioni dei lavoratori mirano a restituire quanto più spazio possibile alla contrattazione, soprattutto in materia di valutazione, su cui si cerca un compromesso per superare le fasce Brunetta (indicando magari una sola soglia per premiare i migliori). Intanto, sempre sul fronte P.a, la Cgia di Mestre dà una cifra precisa agli sprechi della macchina statale, stimando in 16 miliardi di euro all'anno le uscite su cui si potrebbe risparmiare, dalla sanità al fisco. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, riconosceil problema ma allo stesso tempo sconsiglia dal «prendersela con i lavoratori della pubblica amministrazione». ministero del lavoro. Allo studio altri strumenti Un flop il part time pre-pensione Da giugno solo duecento richieste
Non convince l'opzione del part time agevolato per chi è alle porte della pensione. La norma si preannuncia un flop, tanto che lo stesso ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, riconosce che la misura non ha dato i risultati sperati e che bisognerà far ricorso a «strumenti diversi». Sono state infatti appena 200 le domande accolte dall'Inps da quando, il 2 giugno 2016, è entrato in vigore il decreto che dava la possibilità ai lavoratori che avrebbero maturato il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 di andare in part time verso la pensione. La norma prevede l'accordo tra lavoratore e impresa ma i vantaggi sono soprattutto per il dipendente, mentre per l'azienda è poco conveniente. «Le cose vanno sperimentate e quando, come in questo caso, non danno buoni risultati bisogna prenderne atto - ha ammesso Poletti -. Si utilizzeranno strumenti diversi». Già a luglio, il presidente dell'Inps, Tito Boeri commentando i primi dati sull'utilizzo dello strumento (100 richieste nel primo mese) aveva messo in guardia sugli «interventi estemporanei e parziali». Ad oggi la misura è fallimentare in tutte le regioni con 33 domande accolte in Lombardia, 21 nel Lazio, solo una in Molise, Basilicata e Valle d'Aosta e 5 rispettivamente in Liguria e nelle Marche. La norma prevede la possibilità per le persone che raggiungono 67 anni e sette mesi di età entro il 2018 con almeno 20 anni di contributi, previo accordo con il datore di lavoro, di ridurre l'orario in una misura compresa tra il 40% e il 60%, ma solo nel settore privato.
Appello del Comune. Il vice sindaco: «Centinaia di metri di strada sono ormai quasi impraticabili, tagli profondi e avvallamenti costituiscono un serio pericolo per i cittadini»
Una strada franata, Santa Margherita rischia l'isolamento
I recenti nubifragi hanno causato danni a tant'è che l'amministrazione ha deciso di intervenire con lavori di somma urgenza. Sono stati destinati 40 mila euro per lavori di sistemazionenelle strade di campagne. Giuseppe Pantano - Santa Margherita Belice
Santa Margherita Belice rischia di rimanere isolata per le precarie condizioni della strada che collega la città del Gattopardo alla scorrimento veloce per Palermo attraverso la provinciale 44 e l'amministrazione comunale lancia un grido di allarme: «Si intervengasubito perché la conseguenze per il nostro comune potrebbero essere gravissime». E' il vice sindaco, Tanino Bonifacio, a farsi avanti. «La strada provinciale che collega Santa Margherita e Montevago con la Fondovalle Sciacca-Palermo - afferma Bonifacio - sta franando, centinaia di metri di strada sono ormai quasi impraticabili, frane profonde e avvallamenti costituiscono un serio pericolo per i cittadini che quotidianamente la percorrono. Occorre che il Libero Consozio della provincia di Agrigento - aggiunge Bonifacio - intervenga urgentemente alla messa in sicurezza per evitare l'irreparabile, ovvero il verificarsi di gravi incidenti che possano mettere in serio pericolo la vita dei cittadini». I recenti nubifragi hanno causato danni anche a Santa Margherita tant'è che l'amministrazione ha deciso di intervenire con lavori di somma urgenza. Nello specifico, sono stati destinati 40 mila euro per lavori di sistemazione nelle strade di campagne. Inferiore a quello riguardante la viabilità rurale è stato l'intervento per le strade urbane. Sonostati impegnati 20 mila euro. Lavori di somma urgenza, nelle ultime settimane, sono stati disposti anche dal Comune di Menfi per rimediare ai danni del maltempo e, soprattutto, alla precaria situazione che si è determinata nelle campagne. Lo ha riferito l'assessore comunale all'Agricoltura, Alfonso Femminella. A Caltabellota l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Segreto ha impegno 34 mila euro. «Per un comune come Caltabellotta - dice Segreto - con un bilancio che consente appena il pagamento degli stipendi e poco altro impegnare 34 mila euro è uno sforzo enorme. Siamo riusciti a farlo, ma adesso attendiamo un impegno maggiore da parte dello Stato. Sbloccare le risorse del Patto per la Sicilia destinate al miglioramento delle strade è una condizione indispensabile per consentire alle nostre comunità di continuare a vivere serenamente. Noi, al momento, abbiamo difficoltà nei collegamenti con altri centri della zona. Alcuni lavori di sistemazione per rimediate ai recenti danni dei nubifragi sono già iniziati da parte della Protezione covile - aggiunge Segreto - ma c'è ancora tanto da fare». E Paolo Mandracchia, presidente provinciale dell'Uci, ricorda che ci sono zone nelle campagne di Sciacca «che non si possono raggiungere neanche con i trattori. Aree abbandonate - afferma - perché le strade rurali sono impraticabili». Ieri, intanto, l'Unione Produttori Olivicoli Sicilia e la Confcooperative Sicilia hanno promosso un incontro, a Sciacca, sul Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014-2020. L'obiettivo è di informare i produttoridelle opportunità di sviluppo,crescita, aggregazione e cooperazione che il Psr Sicilia mette a disposizione delle imprese agricole e del mondo della cooperazione. (*GP*)
Lunedì 6 febbraio 2017
Ambiente. La decisione della ripresa delle attività è stata assunta dopo il confronto con i tecnici della Regione, valutati positivamente i controlli sul trattamento dei rifiuti
Emergenza finita nell'Agrigentino
La discarica di Siculiana riapre i battenti
Concetta Rizzo
Agrigento
Emergenza scongiurata. A tre giorni, domenica compresa, dalla chiusura della discarica sub comprensoriale di contrada Matarana a Siculiana, da stamani si torna a raccogliere - ed a svuotare i cassonetti - i rifiuti. Ad annunciare, ieri, la riapertura dei cancelli della discarica è stata la "Catanzaro Costruzioni" che gestisce l'impianto. «La decisione della ripresa delle attività è stata assunta dopo il confronto con i tecnici della Regione Sicilia - hanno spiegato, ieri, dalla Catanzaro Costruzioni - con i qualisono stati valutati ed approfonditi gli esiti degli autocontrolli relativi al trattamento dei rifiuti all'interno dell'impianto provvisorio di biostabilizzazione. In considerazione della sussistenza di tutte le condizioni per garantire gli elevati standard dell'impianto ed i massimi livelli di sicurezza, da lunedì (oggi ndr.) riprenderanno le attività dell'impianto». Gli autocompattatori delle imprese torneranno, dunque, in azione - dall'alba di oggi - ad Agrigento, Aragona, Camastra, Cammarata, Ca pobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Comitini, Favara, Grotte, Racalmuto, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Licata, Montallegro, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Raffadali, Ravanusa, Realmonte, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro ed a Siculiana. I controlli all'interno dell'impianto provvisorio di biostabilizzazione,per il trattamento dei rifiuti, sono stati condotti in tempi davvero record. Disagi si sono però registrati nelle cittadine dell'Agrigentino più grandi: Favara, Canicattì e Porto Empedocle che già sabato mattina si erano risvegliate con i cassonetti stracolmi e che da ieri avevano anche i marciapiedi ed i bordi delle strade ricolme di sacchetti di rifiuti. Solo in alcune zone di Agrigento - quelle "coperte" dai mezzi dell'Iseda - in qualche modo, si è riusciti a tamponare l'emergenza. Sabato, infatti, gli autocompattatori sono riusciti ad operare in molti quartieri. Alla base di questa scongiurata emergenza resta però un fatto: il corto circuito informativo fra discarica, Comuni ed aziende. Le imprese, venerdì mattina, infatti, sono arrivate da tutta la provincia - con i propri mezzi - fino a contrada Matarana dove hanno trovato i cancelli chiusi e da dove sono state costrette a fare dietrofront verso i depositi, con tutti i cassoni ricolmi di immondizia. Sabato, nonostante fosse una giornata prefestiva, il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, aveva lanciato un accorato allarme al dipartimento Rifiuti della Regione: "Vogliate individuare, immediatamente, una soluzione per consentire al Comune di Agrigento di conferire i propri rifiuti solidi urbani". Il giorno prima, il sindaco di Licata aveva chiesto "aiuto" alla Dedalo Ambiente per fare in modo che la città non si trasformasse in un immondezzaio a cielo aperto. E sempre ieri, il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana, aveva lanciato un accorato appello ai suoi concittadini: "Impegniamoci al massimo a differenziare i rifiuti. Se siamobravi la frazione del rifiuto indifferenziato si riduce fortemente e potremo limitare il conferimento nei cassonetti previsto per martedì, dalle ore 18. Non sappiamo se aquella data la discarica sarà riaperta o se la Regione avrà autorizzato il conferimento presso un'altra struttura". Emergenza, però, scongiurata. In tutti i Comuni dell'Agrigentino. "La notizia della riapertura della discarica non può bastare a rassicurarci, in assenza di un'azione decisa e risolutiva del problema - ha scritto ieri il vice segretario provinciale di Sicilia Futura, Nuccia Palermo. Abbiamo trascorso un 2016 terribile a causa dell'emergenza rifiuti e non possiamo dimenticare certo il picco dell' allarme durante la stagione estiva dell'anno scorso. Non è concepibile continuare a convivere con il problema. Un problema - prosegue - che non comporta solo i noti disagi per gli operatori del settore e di conseguenza per i cittadini, sui quali cade inesorabilmente il peso dei costi maggiorati, ma soprattutto mette a rischio la provincia sul proliferare di possibili malattie infettive. Si rispettino le ultime ordinanze del presidente della Regione con il passaggio definitivo delle competenze, delle funzioni e del personale fra Ato rifiuti ed Srr". (*CR*)
Decreto madia. Nella riforma della Pubblica amministrazione anche variazioni sulle ispezioni ai lavoratori che si assentano per malattie. Saranno uniformate le fasce orarie
Visite fiscali, si va verso i controlli ripetuti
Le competenze spostate dalle Asl all'Inps, che nel cervellone possiederà le storie di ogni dipendente pubblico e privato
Un cambiamento non da poco. Inserito tra le deleghe della legge Madia e ora pronto a diventare realtà, con una operazione che investe il pubblico impiego guardando a quello che già accade nel settore privato.
Marianna Berti - ROMA
Sarà l'Inps a sorvegliare sulle assenze per malattia nel pubblico impiego. Le Asl saranno quindi messe da parte, con la creazione di un polo unico della medicina fiscale, lo stesso sia per i dipendenti del privato che del pubblico. Si va quindi verso fasce orarie di reperibilità, in cui farsi trovare a casa, armonizzate, con controlli che anche per gli statali potranno basarsi sul «cervellone» informatico dell'Istituto di previdenza. Ci si aspettano quindi visite «mirate» e, da quanto si apprende, sarà possibileanche ripeterle se è il caso. Un cambiamento non da poco, trapelato subito dopo il capodanno dei vigili urbani di Roma (era l'inizio del 2015). Inserito tra le deleghe della legge Madia e ora pronto a diventare realtà, con una operazione che investe il pubblico impiego guardando a quello che già accade nel settore privato. È infatti partito il countdown per il Testo Unico del pubblico impiego, il decreto attuativo della riforma P.a.che dovrebbe arrivare per metà febbraio. L'obiettivo è quello di andare, per così dire, a «colpo sicuro», massimizzando l'efficienza dei controlli. D'altra parte l'Inps dispone di un sistema computerizzato, in grado di immagazzinare tutti i certificati medici e di riscoprire così le «storie» di ciascuno. Competenze e risorse saranno spostate dalle Asl all'Inps. Sarà inoltre rafforzata la posizione dei 1.300 medici presenti nelle liste speciali. Si tratta di personale sottoposto a un regime di incompatibilità, per evitare conflitti d'interesse tra controllore e controllato. Dovrebbe essere assicurata loro continuità professionale, così da permettere una maggiore specializzazione e l'attività in via esclusiva. Le formule con cui mettere a punto il nuovo sistema sono in via di definizione. Si sta anche studiando un modo per armonizzare le fasce orarie per la visita: se nel pubblico le ore giornaliere sono sette nel privato scendono a quattro. D'altra parte con accertamenti «intelligenti» l'arco temporale di reperibilità potrebbe non essere così esteso. Quanto alla possibilità di ripetere il controllo, nel privato in teoria c'è già adesso, anche se in qualche modo il destinatario dovrebbe essere avvisato (si può fare il bis per verificare il risultato di un'analisi). Il decreto sarà oggetto di un confronto ufficiale con i sindacati prima dell'approdo in Cdm, mentre già domani ci sarà un passaggio con le Regioni. E, dopo il via libera di palazzo Chigi, il provvedimento dovrà raccogliere i vari pareri, inclusi quelli parlamentari, per chiudere verso maggio. Intanto si dovrebbe riaprire la contrattazione, che vedrà sul tavolo anche le regole su malattia e congedi. Si potrebbe intervenire su alcune modalità di fruizione dei permessi, come quelli della legge 104 del 1992, rivedendo le procedure sui preavvisi. Insomma un doppio binario per riformare il pubblico impiego. La Funzione pubblica della Cgil, via Facebook, ribadisce «l'auspi - cio» affinché «a breve ci sia un incontro », in modo da avviare «il superamento della legge Brunetta». Il sindacato mette in chiaro che ci sono punti imprescindibili, come anche «gli 80 euro per il comparto sicurezza» su cui «sembra che il governo stia smentendo gli impegni presi». Tanto che, avverte: se non ci saranno i «provvedimenti giusti siamo pronti alla mobilitazione ». Anche il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, spinge per un confronto il più presto possibile: «siamo davanti a una pagina delicata e se fallisce il lavoro pubblico fallisce anche il lavoratore pubblico. Dai dati sull'invecchiamento a quelli sulle assunzioni emerge come sia necessaria una svolta».
5 febbraio - domenica
LA SICILIA
La kermesse prenderà il via il 4marzo 1112 la cerimonia di chiusura al tempio
Il Mandorlo in fiore avrà iniziosabato 4 Marzo alle 10 con il ricevimento dei gruppi folk delFestival dei Bambini del Mondo al Comune di Agrigento. Gli stessisfileranno poi lungo la Via Sacra, che ospiterà anche la Mandorlaracon degustazioni guidate sul la mandorla, I bambini poi sìesibiranno davanti al Tempio di Giunone. Nel pomeriggio si terrà 'Ilpaesaggio agrigentino e il Mandorlo in Fiore", una estemporanea dipittura tra la Valle e il centro storico; il Balletto dì Prima veraal teatro Pirandello e, al centro Pasolini un omaggio a LeonardoSciascia con le acqueforti efotografie di Pino Di Silvestro. Lagiornata si concluderà alle 20.30 al Pirandello con il "Ballettodi Primavera".Domenica 5 Marzo, dopo l'esibizionedei Bambini del mondo nel centro città seguirà il Festivalbandistico Terre di Sicilia" che farà tappa in piazza Cavour e poial Tempio di Giu none, Sempre in mattinata lungo la Via Sacra siterrà la Mezza maratona della Concordia, cui seguìrà unaesercitazione di Protezione civile. Nel pomeriggio, a VillaAurea siterrà il concerto Classica Anticlassica", mentre in serata ci sisposta alla Chiesa di San Pietro per i "Laboratori del gusto".Chiude la giornata il festival dei Bambini del mondo al 'Pirandello".Lunedì 6 Marzo al Teatro della Postavecchia si terranno i primi due laboratori per ragazzi "GiufàLab", dedicato appunto allafigura di Giufà. Sullo stesso tema, in serata, si terrà unospettacolo. Seguirà a San Pietro un workshop sulle tecnichecostruttive dei cari-etti siciliani e, al Collegio dei Filippini unfocus sulla modellazione della ceramica a cura dell'Accademia diBelle arti di Agrigento. Nel pomeriggio, all'interno della chiesadel Purgatorio si terrà un laboratorio sulle danze siciliani, mentrea San Pietro si potrà assistere ad uno spettacolo di Pupi sicilianie, successivamente, partecipare ai laboratori del gusto sulla dietamediterranea. Martedì 7 Mano verranno ripetute in gran parte lemedesime iniziative, con due importanti eccezioni: alle 17 si terràl'accensione del Tripode dell'Amicizia, mentre alle 20.30 al "Pirandello" sarà consegnato il +pre mio "Criscenzo" nel contestodel festival "Bambini del Mondo".Struttura di fondo identica anche permercoledì 8 marzo, cui si aggiungerà alle 11,30, al Tempio diGiunone e piazza Cavour, l'inaugurazione del "Festivalinternazionale del folklore" con la rappresentazione dei patrimoniImmateriali dell'Unesco. Alle 17.30 si terrà poi la Fiaccolatadell'Amicizia per le vie della città. Chiude la serata alPirandello" l'evento La donna e le eredità culturali.Testimonianze. Concerto di Teresa Salgueiro", Giovedì 9marzo aglieventi già noti si aggiungeranno, al tempio di Giunone e piazzaCavour, le esibizioni dei Patrimoni immateriali, che poi nelpomeriggio avranno occasione di presentarsi a Casa Sanfilippo. Chiudela giornate il concerto in piazza Cavour di Qbeta e Lelio Analfino.venerdì 10 Mano da segnalare, oltre laboratori ed Iniziative giàindicate che si ripeteranno anche sabato 11- l'avvio deicolloqui del Mandorlo" e soprattutto lo spettacolo serate alPirandello" nel contesto dei Festival internazionale del folklore.Domenica 12 Mano, giornata conclusiva,al le 9.30 si terrà la sfilata per le vie della città, che siconcluderà alle 14 al Tempio della Concordia conio spettacolo finaledel Festival internazionale del folklore e la consegna dei premi.
Stop ad assenze "strategiche"che mandano in tilt gli uffici PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Dito puntatodella ministra Madia contro gli assenteisti dei giorni da bollinorosso. Ci sono date sensibili, periodi"caldi", in cui un'amministrazione pubblica deve essere al 100%e non può permettersi intoppi a causa di assenze anomale". Non c'èsolo il lunedì e il venerdì, il furbetto del weekend lungo,sotto lalente del ministero guidato da Marianna Madia, Il decreto sulpubblico impiego, atteso per metà febbraio in Consiglio deiministri, punta il dito anche contro chi salta il lavoro proprioquando più serve, con il rischio di mandare in tìlt la macchina inmomenti clou, con inevitabili conseguenze sui cittadini, Ilprovvedimento suggerirà i quindi di alzare la guardia in tutti icasi da "bollino rosso" Insomma niente assenze di massa quando èin programma un grande evento ad esempio un G8 quando scattano leiscrizioni alle scuole o è tempo di 730a11Agenziadelle Entrate. Loscopo principale è assicurare la continuità del servizio, non soloin giorni ma in settimane delicate,comprese quelle in cui cadonolunghi ponti o nei momenti in cui è in corso un'emergenza. Lostrumento per raggiungere l'obiettivo sarà il contratto, Unospecifico richiamo nel decreto, attuativo della riformaMadia,demanderà ai rinnovi individuazione delle formule più adattea debellare il fenomeno.Più risorse se i target sulle presenzevengono raggiunti, meno se si resta fuori, potrebbe essere laricetta. Responsabilità individuali e d'ufficio quindi, darafforzare con formule ad hoc e un doppio binario: prevenzione (inballo ci sono i premi) e repressione (se si fallisce scartano lesanzioni salariali ), Ma la Uil, con Antonio Foccillo, tiene aprecisare: «Noi non vogliamo difende re chi sbaglia,ma non possiamoaccettare che si colpiscano tuffi», attraverso una penalizzazionesul salario di produttività»,Su questo come su altri punti ilconfronto coni sindacati, perora inFormale, va avanti, inattesa dìun incontro ufficiale, che dovrebbe tenersi qualche giorno primadell'approdo in Cdm del decreto(atteso tra giovedì 16 e venerdì17). Prima, sarà fatto un passaggio con le Regioni.sindacati mirano a traslare nel TestoUnico sul pubblico impiego l'accordo del 30novembre. 'Mi auguroche Madia mantenga l'impegno, così come ci ha riassicurato -sottolinea il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bemava -altri menti salterebbe tutto». I cavilli normativi però nonmancano. C'è inFatti chi ha già sollevato I problema di eccessodi delega.Intanto, una direttiva ministerialestata spedita dalla Madia a tutte le pubbliche amministrazioniaffinché 'assumano azioni positive, comportamenti collaborativi ocomunque non ostacolino le esigenze di allattamento». I vertici e ladirigenza delle amministrazioni si adopereranno per prevenirecomportamenti o atti in contrasto con le suddette finalità, anchenel l'ambito di organismi controllati», si legge nel testo delprovvedimento. Madia, in un post su Facebook, ricorda che«l'allattamento è un diritte fondamentale dei bambini e le mammedevo no essere sostenute ogni volta che hanno la necessità diallattare». Si tratta, sottolinea, «di un diritto riconosciutodall'organizzazione mondiale della sanità e dalla legislazioneUe». Eco perché la direttiva: «HO voluto invitare leamministrazioni ad avere cura di questo aspetto: bastano un po' dibuon senso e attenzione.
6 febbraio - lunedì
LA SICILIA
MENFI. Due auto con a bordo setteragazzi si sono scontrate sulla Provinciale che conduce a SantaMargherita Belice Sfiorata un'ennesima «mattanza»di giovani.
L'area belicina della provincia diAgrigento sconvolta ancora una volta da incidenti strada li checoinvolgono giovani del luogo.Il bilancio di uno scontro tra dueautovetture con a bordo giovanissimi, verificatosi ieri, è di settefe-riti, uno dei quali in modo grave.Teatro dell'incidente la stradaprovinciale che collega Menfi a Santa Margherita Belice, nelterritorio comunale dì questo centro, in contrada Giacheria-Senia:due auto che viaggiavano in direzioni opposte si sono scontrate esono finite fuori strada.Sul luogo pochi minuti dopo l'allarmelanciato dai ragazzi che erano a bordo delle vetture e che nonavevano subito gravi ferite, sono arrivate le ambulanze del servizio118 di Santa Margherita e di Sciacca.Tutti sono stati trasferiti al"Giovanni Paolo lidi Sciacca e per una di loro, una diciassettenne,è stato necessario il trasferimento in eh soccorso all'ospedaleVilla Sofia di Palermo.le sue ferite sono gravi, ma nonrisulterebbe in pericolo di vita. Contusioni e fratture più o menogravi per gli altri giovani coinvolti. Cinque dei feriti sono diMenfi ed erano a bordo di una delle due vetture: stavano rientrando acasa dopo avere partecipato ad una festa di compleanno a casa diamici nella vicina Santa Margherita Belice, paese di residenza deglialtri due feriti.La dinamica dell'incidente è alvaglio dei carabinieri, ma con molta probabilità impatto èscaturito dalla perdita di controllo di una delle due auto e dallaconseguente invasione della carreggiata opposta, dove inquell'istante sta .a transitando l'altro mezzo. L'episodio hadestato grande preoccupazione nelle due piccole comunità; la stradaè molto transitata e spesso Sono i giovani, in moto o in auto, apercorrerla per raggiungere gli amici o i compagni di scuola cheabitano nel paese vicino." E ancora vivo, a Menfi, il ricordodi Nino Tavormina, il diciassettenne che nello stesso tratto distrada nel mese di settembre dello scorso anno ebbe un graveincidente in moto e mori poi a Palermo dopo un mese di coma.Nello stesso incidente un altro giovanerimase ferito gravemente.GIUSEPPE RECCA
RIFIUTIHa riaperto la discarica di contradaMatarano.
Se alcuni comuni, dopo tre giorni dichiusura dell'impianto della Catanzaro Costruzioni avevano giàemesso le prime ordinanze per vietare il conferimento dellaspazzatura ai propri cittadini temendo il peggio, dalla società èarrivato ieri l'annuncio che già stamattina tutto torneràpienamente in funzione. 'La decisione della ripresa delle attività si legge in una nota - è stata assunta dopo il confronto con itecnici della Regione Sicilia con i Quali sono stati valutati eapprofonditi gli esiti degli autocontrolli relativi al trattamentodei rifiuti all'interno dell'impianto provvisorio dibiostabilizzazione. Verifiche che hanno con fermato la sussistenza ditutte le condizioni atte a garantire gli elevati standarddell'impianto ed i massimi livelli di sicurezza. A disporre lachiusura, il 3 febbraio, era stato lo stesso privato dopo averriscontrato la presenza di una serie di parametri non rispondenti aquanto previsto in particolar modo rispetto alla cosiddetta"biostabilizzazione" dei rifiuti cioè richiedevano un secondotrattamento e non vi era semplicemente spazio per abbancarli.
P.A : VARRA' ANCORA L'ART. 18
L'art 18 continuerà a vivere per i3.2 milioni di dipendenti pubblici. Il ministero di Marianna Madia èintenzionato a scrivere, nero su bianco, che tra gli statali nonvalgono le modifiche che hanno portato e restringere le tutela nelprivato. Una clausola ad hoc, che esplicita l'eccezione, dovrebbetrovare spazio nel testo Unico del pubblico impiego.Il decreto attuativo della riformadella P,a, atteso in Consiglio dei ministri entro febbraio. Il provvedimento va di pari passo con la riapertura dellacontrattazione.
COMPETENZE DALLE ASL ALL'INPSVisite fiscali: controlli mirati e aripetizione
Sarà l'Inps a sorvegliare sulleassenze per malattia nel pubblico impiego. Le Asl saranno quindimesse da parte, cori la creazione di un polo unico della medicinafiscale, o stesso sia per i dipendenti del privato che del pubblico.Si va quindi verso fasce orarie di reperibilità. in cui farsitrovare a casa, armonizzate, con controlli che anche per gli statalipotranno basarsi sul cervellone" informatico dei l'istituto diprevidenza. Ci si aspettano quindi visite "mirate" e, da quantosi apprende, sarà possibile anche ripeterle se è il caso. Uncambiamento non da poco, trapelato subito dopo il capodanno deivigili urbani di Roma(era l'inizio del 2015). Inserito tra ledeleghe della legge Madia e ora pronto a diventare realtà, con unaoperazione che investe il pubblico impiego guardando a quello che giàaccade nel settore privato. E' infatti partito il countdown per untesto Unico del pubblico impiego il decreto attuativo della riformaPa. che dovrebbe arrivare per metà febbraio.L'obiettivo è quello d andare, percosi dire, a colpo sicuro, massimizzando l'efficienza deicontrolli. D parte l'lnps dispone di un sistema computerizzato. ingrado di immagazzinare tutti i certificati medici e di riscoprirecosì le storie" di ciascuno. Competenze e risorse saranno spostatedalleAsi all'Inps. Sarà inoltre rafforzata la posizione dei 1.300medici delle liste speciali. Si tratta dì personale sottoposto da unregime di incompatibilità, per evitare conflitti d'interesse tracontrollori e controllato. Dovrebbe essere assicurata cosìcontinuità professionale, permettendo maggiore specializzazione èattività esclusiva.Le formule con cui mettere a punto ilnuovo sistema sono in via di definizione. Si sta anche studiando unmodo per armonizzare le fasce orarie perla visita: se nel pubblico leore giornaliere sono sette nel privato scendono a quattro. D'altraparte con accertamenti 'intelligenti"l'arco temporale direperibilità potrebbe non essere cosi esteso. Quanto allapossibilità di ripeterei! controllo, nel privato in teoria c'anche se in qualche modo il destinatario dovrebbe essere avvisato.Il decreto sarà oggetto di unconfronto ufficiale con i sindacati prima dell'approdo in Cdm.mentre già domani ci sarà un passaggio con le Regioni. E, dopo ilvia libera di palazzo Chigi, il provvedimento dovrà raccogliere ivari pareri, inclusi quelli parlamentari, per chiudere verso maggio.Intanto si dovrebbe riaprire la contrattazione anche sulle regole sumalattia e congedi. Si potrebbe intervenire sulle modalità permessi,come quelli della legge 104 procedure sui preavvisi, insomma undoppio binario per riformare il pubblico impiego.