Sabato 25 febbraio 2017
Sicilialive 24.it
I Luoghi del Cuore: il Giardino botanico di Agrigento primo in provincia Con 3911 voti si piazza davanti alla Valle dei Templi e alla Scala dei Turchi
Lusinghiero successo per il Giardino Botanico del Libero Consorzio di Agrigento che nella classifica nazionale del censimento "I Luoghi del Cuore", promosso dal Fondo Ambiente Italiano, si è classificato al primo posto in provincia di Agrigento e all'ottavo in Sicilia. I risultati del censimento sono stati comunicati stamani dal Fai, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Milano. Nella classifica, pubblicata online sul sito "Iluoghidelcuore.it", il Giardino Botanico si è posizionato al primo posto in provincia di Agrigento, con 3911 voti (superando siti come la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi) e ottavo in Sicilia.
"Il successo ottenuto dal Giardino Botanico - ha detto il Commissario straordinario del Libero Consorzio Roberto Barberi - premia il lavoro svolto nel corso del tempo, dall'ex provincia per la tutela, salvaguardia e valorizzazione di un bene di grande valenza naturalistica, nel cuore della Valle dei Templi".
Il Giardino Botanico rappresenta un "polmone verde" per Agrigento, una sorta di museo a cielo aperto delle essenze e piante della macchia mediterranea esteso circa sette ettari (circa 70mila metri quadrati) incastonati nel cuore della Valle dei Templi, in via Demetra, a poche decine di metri dalla linea delle fortificazioni dell'antica Akragas e del Parco archeologico. Al Giardino Botanico sono presenti circa 20mila piante riferibili ad oltre 300 colture ed essenze diverse espressioni tipiche della vegetazione mediterranea. Oltre a questo inestimabile patrimonio vegetale, sono inoltre presenti pregevoli testimonianze archeologiche, ipogei visitabili, caverne naturali visitabili, reperti fossili, e fenomeni calcarenitici di suggestiva bellezza.
All'interno del Giardino sono inoltre visitabili una serie "terrazze" che sorgono su banchi in tufo che offrono ai visitatori un'ineguagliabile vista su tutta la Valle dei Templi.
È visitabile inoltre un "erbario" con centinaia di essenze erbacee essiccate catalogate, alcune risalenti al XIX secolo. Il Giardino dispone di una fitta rete di sentieri e di segnaletica descrittiva delle diverse colture vegetali che lo rendono facilmente fruibile ai visitatori. Il censimento "I Luoghi del Cuore"promosso dal Fondo Ambiente Italiano dal 2003 è rivolto a tutti i cittadini italiani e stranieri ed è finalizzato a segnalare i luoghi italiani che gli stessi amano e che vorrebbero vedere difesi, valorizzati, recuperati. L'obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico, naturalistico del Paese. Attraverso il censimento, il Fai sollecita periodicamente le istituzioni locali e nazionali competenti affinché riconoscano l'interesse dei cittadini italiani verso le bellezze locali e mettano a disposizione le forze necessarie per il recupero di uno o più luoghi segnalati.
Le immagini del Giardino sono inoltre visionabili sul sito del Libero Consorzio (link YouTube) e sul profilo Facebook dell'Ente "Urp informa Agrigento".
lnx.comune.sciacca.ag.it
Contributi per interventi di prevenzione del rischio sismico in edifici privati - anno 2013
Sciacca - Raimondo Moncada
La Regione Siciliana ha pubblicato la graduatoria per la concessione dei contributi, relativi all'anno 2013, finalizzati alla realizzazione di interventi per la prevenzione del rischio sismico in edifici privati. È quanto rende noto l'assessore ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile Ignazio Bivona che oggi ha diramato un avviso pubblico rivolto a quanti hanno partecipato al bando pubblico emesso dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile. L'assessore Bivona comunica che sul sito istituzionale della Regione Siciliana (Dipartimento Regionale di Protezione Civile) è stato pubblicato il decreto con allegate le graduatorie per gli "interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici privati - annualità 2013". "Gli interessati - dice l'assessore Bivona - potranno verificare nel decreto del Capo del Dipartimento della protezione Civile Regionale se rientrano tra i soggetti ammessi a contributo per il Libero Consorzio Comunale di Agrigento e procedere secondo quanto previsto dall'Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 171 del 19 giugno 2014.
BlogSicilia
Via libera da Roma alla stabilizzazione dei precari siciliani, il Consiglio dei Ministri non impugna la legge regionale
Mai più scene di tensione come quella nella foto. Mai più notti dei lunghi coltelli per approvare proroghe all'ultimo momento. Mai più scioperi ogni volta che arriva dicembre. Da Roma arriva il via libera alla legge per la stabilizzazione dei precari siciliani. Non si tratta di un provvedimento esplicito ma oggi il Consiglio dei Ministri non ha impugnato la legge regionale approvata lo scorso 31 dicembre e dunque si possono considerare scaduti i termini visto che non ci saranno altri Consigli dei Ministri in tempo utile per una eventuale impugnativa. A confermare la notizia, contattato da BlogSicilia, è il sottosegretario Davide Faraone che da tempo è impegnato per ottenere questo risultato e che a dicembre aveva promosso gli incontri bilaterali fra il Ministro Maria Elena Boschi e l'assessore all'economia della Sicilia Alessandro Baccei. "E' un risultato importante perché ci permette di chiudere con la stagione delle clientele e dei ricatti e di aprire quella dei diritti. In due anni si potrà procedere alla stabilizzazione di tutti i lavoratori precari siciliani". La legge regionale non è esattamente quel che Faraone aveva ipotizzato. la norma è nata da una sorta di incontro di idee fra il governatore Rosario Crocetta e l'assessore all'economia Alessandro Baccei ma il tema è quello della soluzione del problema. Il grande tema, parlando di stabilizzazione dei precari degli enti Locali, sarà quello dell'impiego di queste persone "Ai lavoratori dobbiamo chiedere impegno e servizi efficienti ma di contro la stabilizzazione darà loro certezza sottraendoli al ricatto". La legge regionale prevede, adesso, un percorso in due anni che partirà con la collocazione dei dipendenti delle ex province in esubero per continuare con i lavoratori precari degli Enti Locali e con i precari regionali. "Adesso la Regione deve avviare con immediatezza - conclude Faraone - il processo di stabilizzazione". "Dobbiamo usare molta cautela - dice l'assessore regionale alla Funzione Pubbica e alle Autonomie Locali Luisa Lantieri - il via libera romano è un ottima notizia ma non basta. Per cantare vittoria dobbiamo attende l'approvazione definitiva delle legge Madia. Bisogna verificare che nella riforma della pubblica amministrazione non ci siano elementi ostativi. Solo dopo potremo avviare le procedure con tranquillità".
Tele Radio Monte Kronio
Liberi Consorzi. Stanziati nella Finanziaria 100 milioni di euro
Alta tensione all'Assemblea Regionale Siciliana dove sta diventando sempre più complicato riuscire ad approvare la nuova Finanziaria. Al momento, la strada più percorribile sembra essere quella della proroga dell'esercizio provvisorio che scadrà tra pochi giorni, ossia il prossimo 28 febbraio. In Commissione Bilancio si lavora per trovare la quadra tra i vari capitoli di spesi, ma la situazione, anche politica, appare sempre più confusa. La giunta regionale, guidata dal presidente Crocetta, vorrebbe esitare direttamente la Finanziaria, ma i tempi restano più che ristretti. Intanto il governo, dopo anni di tagli, ha deciso di stanziare 100 milioni di euro da destinare all'ordinaria amministrazione di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, il cui destino non è tuttora chiaro tra proroghe di commissariamenti e elezioni di secondo livello indette ma mai effettuate. I 100 milioni rientrano, a quanto pare, in un accordo più ampio con lo Stato, incassato dall'assessore regionale al bilancio Alessandro Baccei. La giunta ha, inoltre, deliberato, sempre con l'esercizio provvisorio, l'istituzione di un fondo regionale per la disabilità a favore dei disabili gravissimi. Il fondo sarà di 16 milioni di euro, ma le previsioni della giunta sono di almeno 36 milioni dopo l'approvazione della finanziaria. Ciascun soggetto disabile, sulla base del piano individuale di assistenza, riceverà un contributo medio di 10 mila euro all'anno.
Giornale di Sicilia
Sabato 25 febbraio 201
Cupa. Meno fondi dalla Regione ai consorzi universitari e contenziosi con l'università di Palermo che ieri ha portato davanti al giudice per un debito da 9 milioni di euro
Università sempre più in difficoltà
Armao convoca nuova riunione
La situazione del Polo universitario di Agrigento si aggrava sempre di più. Meno fondi dalla Regione ai consorzi universitari e contenziosi con l'università di Palermo che ieri ha portato davanti al giudice il Cupa per un debito da 9 milioni di euro, stanno soffocando una «creatura» che negli anni ha permesso a migliaia di studenti agrigentini di laurearsi sotto casa, senza essere costretti a viaggiare o a spostarsi in altre città. Per cercare di analizzare le problematiche ed allo stesso tempo programmare le iniziative per poter salvare il Polo universitario agrigentino, il presidente Gaetano Armao ha convocato per lunedì prossimo 27 febbraio alle 11 in prima battuta ed alle 12 in seconda convocazione, l'assemblea ordinaria dei soci. Otto i punti all'ordine del giorno, tra questi l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2014 e la conferma dell'approvazione del rendiconto 2015. Ed ancora la presa d'atto del recesso del Comune di Casteltermini dalla compagine associativa Cupa, le valutazioni in merito all'esito del ricorso all'ingiunzione dell'università di Palermo della somma di 9 milioni di euro. Le problematiche relative alla convenzione con l'università di Palermo ed infine le questioni inerenti il finanziamento regionale ai Consorzi universitari. Un tema molto caro al presidente Armao che ha riunito nei giorni scorsi ad Agrigento il coordinamento dei Consorzi Universitari Siciliani, al quale hanno partecipato anche le delegazioni Sindacali Confederali.I rappresentanti dei Consorzi hanno contestato la proposta del Governo Regionale, inserita nel disegno di Legge di Stabilità Regionale all'esame dell'Ars, che sottrae ai territori ogni ruolo della gestione dei Consorzi stessi affidandola alle Università, alle quali gli stessi Consorzi forniscono servizi determinando l'insorgere di evidenti conflitti di interesse. «La proposta del Governo - spiega Armao - risulta incongrua anche sul piano finanziario perché appronta risorse di gran lunga inferiori rispetto alle effettive necessità dei Consorzi per la loro attività. Così i servizi agli studenti non potranno che peggiorare, non consentendo ai Consorzi di conseguire l'obiettivo di sostenere il Diritto alla studio delle Provincie prive di Università. Armao, Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento, è stato invitato dal coordinamento a rappresentare al presidente della Regione , al Presidente dell'Ars, al Presidente dell'Anci e dell'Unioncamere, la grave situazione che può determinarsi laddove non venga modificata la disposizione all'esame del Parlamento Regionale e Gaetano Armao L'operazione scaturisce da un'indagine molto più vasta, condotta sul campo dalla Guardia di Finanza e scattata nel 2012, che ha colpito al cuore l'ufficio delle Entrate di Agrigento. non siano assegnate le risorse finanziarie necessarie per garantire il funzionamento degli Enti». Il coordinamento dei Consorzi Universitari ha richiesto inoltre, al Presidente della Commissione Bilancio dell'Ars di partecipare ad una audizione sulla proposta di riordino. Intanto la Uil provinciale, tramite il segretario Generale Gero Acquisto, dopo l'incontro con il Presidente del Cupa Armao e il coordinamento dei consorzi universitari siciliani, dichiara: «Il disegno politico che vuole mettere in atto il Governo regionale con la finanziaria, di depauperare economicamente le fonti di finanziamento e di centralizzare la gestione affidandola all'Università è inaccettabile. La Uil di Agrigento non può rimanere silente e avallare questi colpi di mano che danneggiano il territorio e infliggono il colpo mortale che porta alla chiusura del Consorzio agrigentino ». Per questo la Uil invita tutti i parlamentari regionali agrigentini a muoversi e a emendare il disegno di legge governativo che è iniquo e snatura i principi costituenti di decentramento e di sviluppo endogeno per la nostra provincia». (*PAPI*)
L'appello della Cei: «le istituzioni regionali si mettano al servizio della salute e della vita di tutti»
Disabili, i vescovi: Garantire l'assistenza
Crocetta incalza Baccei: trovi i fondi necessari
Giacinto Pipitone - Palermo
L'assessore stanzia 16 milioni per il piano annunciato dal presidente, che però gli scrive: ne servono subito 36 Il «caso disabili» mantiene alta la tensione alla Regione, dopo la clamorosa protesta di martedì. Crocetta adesso vuole mantenere le promesse ma i fondi per il «bonus » da 10 mila euro non ci sono. i nodi della sicilia OOO I vescovi hanno fatto sentire la loro voce e chiedono alla Regione di «mantenere le promesse fatte». Il flop dell'assistenza ai disabili resta la prima emergenza di Crocetta. E per accelerare la soluzione del problema il presidente ha aperto un altro fronte di scontro nel governo attaccando l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, «reo» di non aver ancora trovato tutti i soldi necessari. Ieri la Conferenza episcopale siciliana ha preso posizione sulla carenza di assistenza. E lo ha fatto attraverso l'arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, che è proprio il delegato della Cei per la sanità: «Facciamo appello perché le nostre istituzioni regionali mantengano le promesse fatte e si mettano al servizio della salute e della vita di tutte le persone. Vita che deve essere coerentemente difesa e promossa, non solo nel suo sorgere e nel suo tramontare, ma anche nel suo scorrere il più possibile sereno». Pennisi ha ricordato che in Sicilia «le persone con disabilità, le loro famiglie che affrontano ogni giorno sacrifici eroici, gli operatori e le associazioni di volontariato vivono nella frammentarietà e nella precarietà dei servizi che portano ad una sfiducia paralizzante nelle istituzioni e a una distorsione costante delle relazioni». Parole che arrivano a pochi giorni dalla plateale occupazione di Palazzo d'Orleans dei disabili guidati da Pif e dopo le dimissioni dell'assessore Gianluca Miccichè, dovute proprio all'assistenza negata ai due fratelli tetraplegici Alessio e Gianluca Pellegrino. In questi giorni, vestendo i panni dell'assessore ad interim alla Famiglia, Crocetta si è impegnato a dare le prime risposte «entro due mesi». E per questo motivo ha incalzato Baccei a trovare i soldi necessari. Crocetta ha annunciato mercoledì sera l'avvio di un piano che prevede un contributo da 10 mila euro annui per ciascun disabile. E per questo motivo si attendeva nella seduta di giunta di giovedì che Baccei arrivasse con la copertura finanziaria. Ma in prima battuta l'as - sessore ha messo sul tavolo solo 16 milioni. A questo punto Crocetta è esploso e ha messo per iscritto il suo disappunto: «Sono necessari non meno di 36 milioni. Ho accettato una prima ridotta somma di 16 milioni. Ma entro martedì, quando l'Ars approverà la norma, dobbiamo stanziare 36 milioni». Crocetta ha scelto la formula della lettera aperta al suo assessore (la seconda nella stessa giornata, di quella sui precari leggete a pagina 5). E ha pubblicamente fatto presente a Baccei che non accetterà un budget inferiore: «So che potresti anche pensare che ci sono altre spese da affrontare e che lo Stato ci chiede di contenere la spesa ma in casi come questo i soldi vanno trovati». Crocetta chiosa in modo molto formale: «Attendo gli atti consequenziali». Il presidente sa che il caso disabili può esplodergli in mano e vuole agire per tempo. Ieri ha mostrato di cogliere anche le obiezioni che una parte dei leader della protesta di martedì ha messo sul tappeto rispetto al piano annunciato: i fratelli Pellegrino avevano ritenuto insufficiente affidare l'assistenza domiciliare ai precari o a personale da reclutare per bando. «Sarebbe preferibile - è la posizione di tutti i disabili - finanziare gli assistenti che già abbiamo ma che per carenza di fondi possono stare con noi solo tre ore al giorno». E infatti Crocetta ha spiegato che, in attesa di piano a media scadenza, i 10 mila euro che verranno assegnati a ogni disabile potranno essere usati discrezionalmente «e senza obbligo di rendicontazione». In pratica, ogni famiglia potrà pagarsi la forma di assistenza che vuole e integrare così quella attualmente erogata. Baccei ieri ha scelto di assecondare la linea del presidente: «Troveremo i soldi. Se serve li toglieremo da altre spese». L'assessore ha tuttavia voluto precisare che «non è stato facile trovare i primi 16 milioni. Infatti sono una sorta di "prestito". Li abbiamo presi dalle somme che servono a cofinanziare la spesa europea ma li dovremo rimettere in quei capitoli al momento opportuno. Tuttavia arriveranno altre risorse grazie a un nuovo accordo con lo Stato». Infine Baccei ha voluto sottolineare che lo stanziamento finale sarà determinato quando Crocetta avrà terminato le verifiche sul reale numero di disabili gravi che necessitano di assistenza H24: si parla di 3.600 persone ma lo stesso presidente ha segnalato che sulle tabelle fornitegli ci sarebbero dati anomali. Ad alimentare la tensione sul caso disabili c'è poi lo scontro con i Centristi per l'Italia. Il partito del dimissionario Miccichè insiste per indicare il successore. Tuttavia Crocetta ha mostrato di voler scegliere da solo optando per Emanuele Abramo della comunità di Sant'Egidio di Catania. L'assessore in pectore ieri era a Palazzo d'Orleans: «Lo conosco da anni. Abbiamo discusso di disabili e immigrazione » ha ammesso il presidente, che avrebbe proposto ai Centristi di «intestarsi» Abramo. Ma gli uomini di D'Alia giovedì sera al termine di una lunghissima riunione hanno deciso di proporre un ventaglio di loro nomi al presidente: il più accreditato è quello di Annalisa Cianchetti, assessore comunale a Licata, presidente dell'associazione cittadina che si occupa dei malati di Sla. L'alternativa è un deputato del gruppo parlamentare fra Pippo Sorbello, Mimmo Turano e Marco Forzese. Crocetta in pubblico mostra cautela: «Terrò la delega il tempo necessario. Intanto attendo le loro proposte ».
Domenica 26 febbraio 2017
I NODI DELLA SICILIA. In totale nell'Isola sono 3.682, con un aumento del 67,1 per cento rispetto al 2014 e del 130,4 rispetto al 2013. Ad Agrigento vi è il più alto numero
Troppi i disabili, la Regione avvia un'indagine
C'è stata un'impennata del numero di casi gravissimi. Un monitoraggio avviato dal presidente Rosario Crocetta
Stefania Giuffrè
Un'impennata del numero di disabili gravissimi che avrebbero dirittoall'assistenza. Numeri su cui la Regione vuole vederci chiaro, con un monitoraggio avviato dal presidente della Regione Crocetta, saranno le Asp a fare le verifiche. «Abbiamo il sospetto che qualche Comune invece di pensare all'assistenza dei cittadini con gravi diversabilità pensi alle cooperative che gestiscono i servizi», dice Crocetta. Intanto a Roma è stato raggiunto un accordo che porterà 200 milioni in più di gettito Iva nelle casse della Sicilia, una parte di questi soldi servirà proprio afinanziare l'assistenza ai disabili. Il report sulla disabilità Mentre a Roma si trovavano i fondi, all'assessorato alla Famiglia stanno mettendo insieme i numeri che riguardano i disabili gravissimi in Sicilia. Cifre su cui c'è più di un dubbio. I dati trasmessi dai distretti socio-sanitari e dai Comuni si riferiscono agli anni dal 2013 al 2015. In totale le persone con disabilità gravissima in Sicilia sono 3.682, con un aumento del 67,1% rispetto al 2014 e del 130,4% rispetto al 2013. In 50 distretti su 55 il numero dei disabili con patologie gravissime è cresciuto, in molti casi è raddoppiato e in altri triplicato; solo in 5 distretti il tasso di disabilità è diminuito: fra questi Gela (zero casi contro i 22 casi nel 2013), Caltagirone (da 34 a 31 casi), Termini Imerese (da 45 a 26), Bagheria (da 40 a 28). Il distretto socio-sanitario di Agrigento è quello con il più alto numero di disabili gravissimi in Sicilia: 323 casi nel 2015, il 23,1% in più rispetto all'anno precedente. A Palermo, che rispetto ad Agrigento ha una popolazione sette volte superiore, i casi sono 102 (+100%). A Caltanissetta sono 80 (+116,2%), Catania 113 (+205,4%), Enna 76 (+33,3%), Messina 110 (+307,4%), Ragusa 115 (+62%), Trapani 82 casi (+9,3%). Siracusa (+0,6%) ha il record con 160, seguono Partinico con 151, Caltagirone con 147, Licata con 144. A Giarre, quasi 87 mila abitanti, in due anni il numero dei disabili gravissimi è salito da 2 a 72: è l'incremento più alto in Sicilia, +3.500%. A Misilmeri, 56mila abitanti, sono 110, come Messina che ha però 280mila residenti. L'accordo sull'Iva L'intesa raggiunta a Roma prevede che la Regione incassi il 36,4% dell'im - posta maturata nell'Isola, in passato il conteggio veniva fatto invece solo su quanto riscosso. L'accordo dovrà ora passare dalla commissione paritetica e dal consiglio dei ministri ma l'asses - sore al Bilancio, Alessandro Baccei, è sereno. E anche i tempi dovrebbero essere veloci, in modo da "calare"que - ste somme in bilancio e finanziaria. «Intanto però -dice Baccei -contiamo di poter anche anticiparne una parte nell'esercizio provvisorio». L'incasso previsto è 200 milioni di euro annui. Novantadue andranno alle ex Province, altri 75 milioni serviranno a sbloccare la parte di spesa congelata. Il resto andrà all'assistenza disabili, circa 33 milioni. «Ora è necessario capire esattamente a chi dovranno andare questi fondi -aggiunge Baccei - , è necessario individuare con esattezza i destinatari, fare controlli». Baccei non esclude l'utilizzo di precari ipotizzato nei giorni scorsi da Crocetta. Lo scontro politico L'intesa sull'Iva e la destinazione dei fondi ai disabili sono state annunciate ieri dal sottosegretario alla Salute, Davide Faraone. Un segnale chiaro dopo le "bacchettate" del presidente Crocetta all'assessore Baccei, tecnico della giunta ma voluto dall'area renziana di cui Faraone è il leader in Sicilia. Dopo un primo stanziamento di 16 milioni, Crocetta ha chiesto a Baccei di rimpinguare i fondi. La risposta è arrivata veloce. «Si tratta di atti concreti - dice Faraone - che governo nazionale e governo regionale compiono insieme guardando alle reali esigenze e non alle polemiche e alle divisioni che non devono mai pesare sulle azioni che si compiono nell'interesse dei cittadini, in questo caso dei disabili gravi». Il sottosegretario bacchetta anche "falsi invalidi" ed eventuali agevolazioni. «Chi rilascia attestazioni con leggerezza va individuato a colpito. Chi si finge disabile di fatto "ruba" il diritto a chi lo è davvero». (*STEGI*)
Lunedì 27 febbraio 2017
La parte accessoria. Secondo i dati dell'Aran sul 2015, tra il minimo e il massimo c'è un gap di 23 mila euro
Pubblico impiego giungla salariale
Marianna Berti - ROMA
Il salario accessorio nel pubblico impiego può rappresentare fino a metà dell'intera busta paga o solo un decimo, tanto che, guardando ai diversi comparti, tra il più basso e il più alto la differenza può arrivare a superare i ventimila euro. A scattare la fotografia sulla giungla dei contratti integrativi è l'Aran, l'Agenzia che rappresenta il governo nei negoziati con i sindacati e che presto dovrebbe ricevere dalla ministra della P.a, Marianna Madia, il mandato ad aprire i tavoli sui rinnovi, dopo sette anni di blocco. Nella classifica dei trattamenti accessori, vince la presidenza del Consiglio dei ministri, con 26.904 euro mentre all'ultimo posto c'è la scuola con 3.266 euro. In questo caso le varie indennità e premi di produttività valgono il 47% dello stipendio complessivo, mentre nella scuola ci si ferma al 12%. Tra il valore minimo e quello massimo c'è un mondo variegato, dove le oscillazioni non mancano, dai ministeri con 6.816 (23% del totale) agli enti pubblici non economici come Inps e Inail (16.081, 38%), passando per le agenzie fiscali (11.322,32%). Ovviamente le differenze scontano anche il rapporto che c'è tra il numero di dirigenti e il resto del personale, visto che la retribuzione dei 'capì si basa soprattutto sui risultati. E non solo, le discrepanze si spiegano anche con il fatto che alcune indennità fisse in dei settori ricadono sulle voci stipendiali, in altri su quelle accessorie. Detto ciò gli squilibri appaiono comunque netti. Tanto che nella riforma del pubblico impiego, presentata in Cdm giovedì,si stabilisce che "al fine di perseguire la progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale delle amministrazioni», la contrattazione «per ogni comparto o area di contrattazione» opera una «graduale convergenza», anche "me - diante la differenziata distribuzione, distintamente per il personale dirigenziale e non dirigenziale, delle risorse finanziarie destinate all'incre - mento dei fondi per la contrattazione integrativa di ciascuna amministrazione ». Appa re quindi chiara la volontà di mettere ordine, tenendo conto che nel salario accessorio oggi finiscono straordinari e diverse indennità, anche fisse (di comparto) e non solo variabili (come quelle di turno o reperibilità). C'è poi la produttività, voce che attualmente pesa meno del 30% sul totale dell'accessorio e che invece il governo vuole elevare a «quota prevalente » (oltre il 50%). Posto che l'obiettivo non è l'appiattimento completo, visto che alcune differenze si giustificano anche con il tipo di lavoro (basti pensare ai turni negli ospedali). Di certo il salario accessorio sarà un argomento caldo nelle trattative per i rinnovi contrattuali. Se, dati dell'Aran alla mano, dal picco, toccato nel 2011, a oggi, ultimo aggiornamento al 2015, si è perso di più sull'ac - cessorio (-413 euro) che sul resto (- 357 euro). Questioni che tra qualche settimana dovrebbero essere al centro del dibattito. Madia, infatti, ha assicurato, dopo il primo via libera alla riforma degli statali, di essere pronta a firmare l'atto di indirizzo, fischio d'inizio ufficiale delle trattative. Un atto che Cgil, Cisl e Uil vogliono «immediatamente », dopo che, ricorda la Confsal Unsa, sono passati «quasi due anni dalla sentenza della Consulta» che ha dichiarato illegittimo proseguire con il blocco.
Polo. Ci sarà capo dipartimento della formazione superiore
Cupa, si parla dello sviluppo del sistema universitario
Oggi alle 10,00 presso l'Aula Magna del plesso didattico di via Quartararo, del Polo territoriale universitario di Agrigento, il professor Marco Mancini, Capo del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del Ministero dell'istruzione e ricerca, terrà una conferenza su "Politiche di sviluppo del sistema universitario" in cui saranno trattati temi relativi alle future politiche del Ministero anche in materia di decentramento universitario. Il tema è di particolare interesse per le prospettive future del Polo universitario di Agrigento. Presenti all'iniziativa la professoressa Laura Auteri, prorettore alla didattica dell'Ateneo di Palermo, l'avvocato Gaetano Armao, Presidente del Consorzio universitario della provincia di Agrigento ed il professor Lucio Melazzo, Presidente del Polo territoriale universitario di Agrigento. Il polo universitario è ormai, da anni al centro, di dibattiti sul suo futuro. Per la provincia di Agrigento continua a rappresentare, seppur tra mille difficoltà, un impo tante punto di arrivi per lo sviluppo culturale ed economico dell'Agrigentino.(*PAPI*)
25 febbraio - sabato
Sicilia24h
Gallo (FI): Milleproroghe, il
Governo intervenga per i lavoratori Lsu siciliani
Il deputato nazionale di Forza Italia,
Riccardo Gallo, in occasione dell'esame del decreto "Milleproroghe"
alla Camera, ha presentato un ordine del giorno, approvato come
raccomandazione, "al fine - afferma Gallo - di rappresentare,
ancora una volta, all'attenzione del Governo e del Parlamento
l'esigenza non più rinviabile di tutelare migliaia di lavoratori
precari che da tanti anni prestano servizio negli Enti Locali della
Regione Siciliana, e i cui contratti di lavoro sono scaduti lo scorso
31 dicembre 2016. I lavoratori Lsu siciliani - aggiunge Riccardo
Gallo - attendono da anni di essere stabilizzati attraverso una
misura legislativa del Governo e dell'Assemblea regionale
siciliana. Aspettiamo il prossimo decreto Madia sulla pubblica
amministrazione, per avere la conferma se, come è stato annunciato
dal Ministro, saranno previsti interventi in favore del bacino dei
lavoratori socialmente utili della Regione Siciliana, titolari di
contratti di lavoro subordinato a tempo determinato. Occorre vigilare
sull'operato del Governo e di quanto accade alla Regione Sicilia,
affinché finalmente possa definirsi positivamente una vicenda che si
protrae da troppi anni e che coinvolge migliaia di lavoratori e di
famiglie, che attendono un segnale positivo in merito alla
stabilizzazione dei posti di lavoro. Continuerò a impegnarmi per
evitare ulteriori tensioni sociali con una definitiva soluzione
strutturale ad un problema socio-economico che interessa una vasta
platea di soggetti precari dell'Isola."
LA SICILIA
IL FATTO. Si è svolto ieri mattina
a casa a Casa Sanfilippo il forum degli operatori del settore dal
titolo "Destinazione Agrigento".
SUL TURISMO L'UNIONE FA LA FORZA.
L'evento è organizzato dal primo
network turistico del capoluogo: City of the Temples. Ognuno dei
partecipanti ha portato i propri progetti, le idee.
Tutti gli operatori del settore fanno
quadrato, e per la prima volta si ritrovano per affrontare il
problema del turismo e cercare insieme di organizzarlo. Così ieri
mattina la sala conferenze di Casa Sanfilippo, pullulava di gente:
presidenti di associazioni, gestori di locali e ristoranti, figure
istituzionali. albergatori e chiunque desiderasse essere partecipe di
un enorme progetto: "Destinazione Agrigento", il forum del
turismo organizzato dal prima network turistico di Agrigento: City of
the Temples. Ognuno dei partecipanti, ha portato i propri progetti le
idee e l'esperienza, contribuendo a dare nuova linfa ed energia
affinchè si possa alimentare l'economia legata al turismo e alla
valorizzazione dei nostro territorio.
Ne abbiamo parlato con Cristian
Moncada, uno dei fondatori di City of the Temples. - Come nasce
l'idea del forum? "Nasce da una esigenza: abbiamo cominciato a
lavorare come network e organizzare l'esperienza ad Agrigento in
sinergia con i trasporti, le guide turistiche, le strutture
ricettive. Ci siamo accorti dell'esigenza di strutturare ancora di
più il comparto turistico". -Destinazione Agrigento raccoglie un
bel numero dì partner. A lunga termine, questi soggetti. potrebbero
stancarsi di mettere tanto impegno e avere poco ritorno...
"Le persone sono già stanche di sta
re nei gruppi senza avere alcun ritorno e investire impegno sia
economico che fattivo. Adesso c'è una organizzazione che esula dal
passato, con persone che hanno un obiettivo e lo perseguono con tutte
le oro forze. Non credo si possa stancare di combattere per il
proprio obiettivo".
-Adesso forum. E lunedì?
"Continueremo il lavoro verificando
ciò che è stato questi due giorni, stilando programmi e la prossima
compagine di partecipazione al progetto". Soddisfatto del forum,
anche Giuseppe Parello, direttore del Parco Archeologico e
Paesaggistico della Valle dei Templi. E' una iniziativa piena di
energia. C'è un oggettivo riconosci mento a livello internazionale
della Valle dei Templi e questo fa da trascinamento: si innescano
processi nuovi, pieni di vItalità, soprattutto da parte dei settore
giovanile e imprenditoriale". Mo coinvolti anche i partner del
progetto. "Questa è una giornata importante, direi storica ha
detto Elvira Capraro di ArkeoPark -Finalmente le realtà locali hanno
deciso di fare rete e, interloquendo con istituzioni ed enti, mirano
a un punto preciso: realizzare Destinazione Agrigento tutti insieme,
legati da un grande amore per la nostra terra. Vogliamo accogliere i
turisti come Agrigento merita. Idea condivisa appieno da Gigi
Montalbano, componente dell' associazione Guide turistiche.
"Da una iniziativa come questa ci si
deve attendere che dalle parole si passi ai ratti e questa rete tra i
vari opera tori si evolva in una collaborazione e nella maturazione
di un concetto.
RITA BAIO
26 febbraio - domenica
27 febbraio - lunedì
REPORT. Impietoso esito di uno
studio redatto dalla Protezione Civile regionale in materia di
viabilità e rischi idrogeologici.
IL 55% DELLE STRADE RISULTA
DISSESTATO
Il dato: su 1.859 chilometri di assi
viari in provincia, oltre 1.400 sono stati almeno una volta colpiti
da una frana o qualsiasi altro evento fonte di danno.
Il 55% delle strade statali e
provinciali che attraversano la provincia di Agrigento presentano
fenomeni di dissesto censiti. Significa che su 1859 chilometri di
assi viari, oltre 1400 sono sta ti almeno una volta colpiti da una
frana, da un distacco di materiale fangoso o da un qualunque altro
fatto che ha messo pi o meno a repentaglio a sicurezza pubblica.
Il dato. allarmante ma inquietante
mente in linea con le altre province siciliane è stato inserito in
uno studio redatto dalla Protezione civile Regionale, ovvero il Piano
dedicato alla vulnerabilità delle infrastrutture stradali ai
fenomeni di dissesto idrogeologico. Un censimento realizzato
attraverso comunicazioni formali da parte degli organi territoriali
ma anche sommando notizie di stampa che, oltre ad individuare e
criticità ne da anche una specifica connotazione. Rispetto alla
nostra provincia, infatti, nella maggior parte dei casi i fenomeni
registra ti hanno riguardato scorrimenti di materiale dai bordi della
strada sulla carreggiata, cui si sono aggiunti, in piccolissima
parte, anche crolli.
E se parzialmente salva questi fenomeni
è la viabilità intorno al capoluogo, la situazione si fa molto più
complessa man mano che ci si sposta verso nord, con le zone della
montagna tra le maggiormente critiche. Il tutto si traduce in una
tendenza (ovvero, la possibilità che una data strada possa essere
colpita da questa tipologia di fenomeni) che raggiunge 185% dei
chilometri delle strade Statali e sfiora il 50% di quelle
Provinciali.
Insomma, un patrimonio assolutamente a
rischio, con conseguenze. è la stessa Protezione civile ad
evidenziarlo molto gravi sulla produttività e la vita dei territori,
dato che queste strade sono spesso l'unico modo per raggiungere
agglomerati abitati più grandi o strutture di servizio come gli
ospedali.
Ma non basta. Negli anni, purtroppo, le
strade sono state spesso progettate senza tenere realmente in
considerazione la rete idrogeografica. Così si sono creati quelli
che in gergo si chiamano "nodi", ovvero intersezioni tra
viabilità e corsi d'acqua, o genericamente, qualsivoglia
situazione per la quale sia temibile una situazione di potenziale
rischio relativa all'interferenza tra acque superficiali ed ele
menti antropici"Traduzione spiccio la situazioni nelle quali la
piena di un fiume rischia di travolgere e rendere inutilizzabile una
strada. In provincia i nodi censiti sono ad oggi 1946,ovve-ro
0,66per chilometro quadrato di superficie. Il quarto dato a livello
siciliano. La maggiore incidenza dei nodi si riscontra lungo le
strade provinciali, cui seguono quelle rurali e le StataLi. E se i
soldi per le manutenzioni, da parte di Comuni ed ex Provincia,
scarseggiano, la strada intrapresa dalla protezione civile è quella
del potenziamento del censimento del territorio. Un monitoraggio più
puntuale per prevenire e frane più che curarle una volta che sono
accadute.
G.SCHICCHI