Giornale di sicilia
E' scomparso uno dei nomi storici del giornalismo siciliano: è morto ieri all'età di 79 anni, nella sua abitazione di Palermo, Giacomo ("Giacomino") Clemenzi: originario di Salemi, per quasi mezzo secolo è stato rappresentante della categoria in tutte le sue espressioni, dall'Ordine al sindacato, dal regionale al nazionale.Come si legge sul sito dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, "era iscritto all'albo dal 21 ottobre 1967 e aveva conseguito il titolo di professionista ma aveva preferito rimanere nell'elenco dei pubblicisti, di cui era stato rappresentante nei Consigli di Sicilia e nazionale: quest'anno avrebbe celebrato le nozze d'oro con la professione. Laureato in giurisprudenza, era stato dipendente, come segretario di redazione e poi di direzione, del Giornale di Sicilia, in cui aveva iniziato la carriera da cronista, come collaboratore dello sport".
"Al Consiglio nazionale - si legge ancora sul sito dell'Ordine - era stato a lungo impegnato nel settore degli esami professionali: la quasi totalità di coloro che hanno affrontato le prove a Roma, dagli anni '80 fino all'inizio di questo decennio, lo avevano trovato ai corsi preliminari di preparazione e poi presente agli scritti e agli orali. Lascia la moglie e i figli Ennio, anche lui pubblicista, e Sabrina".
I nodi della sicilia
Le verifiche dell'asp di palermo. proposta del presidente: un corso di 4oo ore per riqualificare il personale
Giacinto Pipitone - Palermo
C'erano anche alcuni morti nell'elenco dei disabili gravissimi a cui la Regione avrebbe dovuto garantire assistenza H24. Le nuove verifiche effettuate dall'Asp di Palermo confermano quanto emerso già in altre zone della Sicilia: gli elenchi dei pazienti a cui erogare fondi pubblici erano pompati. Secondo Crocetta sono stati i Comuni a fornire cifre inesatte. Anche se gli ultimi risvolti lasciano spazio a nuovi gialli. È un altro capitolo del caso nato dalle denunce di alcuni disabili gravissimi a cui la Regione non è riuscita a garantire l'assistenza. Da qui le dimissioni dell'assessore Gianluca Miccichè e poi la protesta a Palazzo d'Orleans guidata da Pif. Il punto ruota intorno al numero dei disabili da assistere. Secondo gli elenchi che erano in possesso dell'assessorato alla Famiglia, forniti dai distretti socio-sanitari di cui sono parte principale i Comuni, si tratta di 3.600 persone. Troppe per i fondi disponibili.Tuttavia si è subito scoperto che ad Agrigento dei 719 casi segnalati solo 262 sono realmente gravissimi. Gli altri sono sì disabili ma non in condizioni tali da richiedere assistenza H24. E a Misilmeri la situazione è la stessa. Dei 110 disabili ritenuti inizialmente gravissimi, solo 47 lo sono davvero in base alle verifiche dell'Asp di Palermo guidata da Antonio Candela. Fra gli altri 63 disabili iscritti negli elenchi, ce ne sono 15 che risultano oggi deceduti. Un dato taroccato? Va detto che è possibile che il decesso sia avvenuto dopo l'iscrizione nei registri. Su tutti questi casi la Asp annuncia ulteriori verifiche a domicilio nei prossimi 15 giorni. A Partinico risultavano 149 disabili gravissimi che in realtà, fatte le verifiche sarebbero 56. E anche a Partinico negli elenchi originari figurano 14 morti. Essere inserito negli elenchi dei disabili gravissimi permette di ottenere i fondi per pagare l'assistenza H24. Anche se in Sicilia nessuno ha ottenuto questo tipo di assistenza proprio perchè non c'erano i soldi necessari e si è stati costretti a garantire solo poche ore al giorno. Lo stesso Crocetta non ha ancora appurato se ai morti sia o meno stato erogato un contributo, così come non è certo che siano andati soldi a disabili che invece di gravissimi sono «soltanto» gravi o neppure gravi. L'unica cosa che appare certa è che a tutti gli iscritti negli elenchi originari è andata l'indennità di accompagnamento e la possibilità per i familiari di fruire dei permessi previsti dalla legge 104. Crocetta mostra una inconsueta cautela nel commentare i dati: «Vedremo se i Comuni ci hanno fornito cifre taroccate o se si è trattato di un altro problema. Verificheremo. In ogni caso le responsabilità sono individuali ». Il sospetto del presidente è che «anche se ai disabili meno gravi non sono arrivati soldi i Comuni possono avere un vantaggio a dichiarare più pazienti perchè questo permette di ottenere maggiori fondi dalle altre leggi previste a livello nazionale e regionale per l'assistenza». Sulla tesi di Crocetta piovono critiche dai sindaci. Per il primo cittadino di Giarre, Angelo D'Anna l'aumento dei disabili iscritti negli elenchi nascerebbe dal cambio delle regole dettate dalla Regione che, in pratica, a fine 2014 ha allargato le maglie per definire gravissimo un paziente e concedere quindi aiuti. Il presidente incassa comunque un risultato: ora ha la certezza di avere i soldi necessari per fronteggiare la prima emergenza. E infatti ieri ha riunito i vertici dell'assessorato alla Famiglia e di quello alla Salute e ha scritto i primi provvedimentiper spendere i 36 milioni che l'Ars gli ha appena messo in mano per i disabili. Il piano prevede due mosse. E in entrambe non è previsto il coinvolgimento delle cooperative, cioè degli «intermediari» che finora hanno gestito il settore dell'assistenza ai disabili. La prima mossa prevede l'eroga - zione di questi 36 milioni: «In base alle prime verifiche - ha detto Crocetta - abbiamo già capito che i disabili che davvero hanno diritto all'assistenza H24 e quindi a maggiori fondi sono almeno la metà dei 3.600 stimati. Quindi se dividiamo i 36 milioni per 1.800 persone sappiamo di poter distribuire 20 mila euro ciascuno ». Come verranno erogati? Crocetta ha deciso di fare in modo che le Asp trasmettano all'assesso - rato alla Famiglia gli elenchi dei reali beneficiari. Sarà poi l'assessorato a pagare sulla base di questi elenchi. I fondi saranno aggiuntivi a tutti i tipi di aiuto che i disabili già percepiscono e potranno essere utilizzati discrezionalmente: potranno quindi servire per acquistare macchinari che migliorano le condizioni di vita o per pagare assistenti sanitari (portando dalle attuali tre ore al giorno a 24 le cure domiciliari). La seconda mossa prevede altre forme di assistenza e coinvolge anche i disabili non gravissimi. Il piano punta a utilizzare Asu, Pip, e Rmi (quelli impiegati nei cantieri di servizio di enna e Caltanissetta) nell'as - sistenza. Significa sfruttare un bacino di 10 mila precari. Già fra oggi e domani partirà una sorta di bandoche chiederà ai precari la disponibilità ad essere riqualificati in operatore socio-assistenziali: si tratta di un livello inferiore all'operatore sociosanitario. In pratica, dopo un corso di 400 ore che Crocetta intende affidare alle Asp e non agli enti della formazione professionale, i precari possono essere ricontrattualizzati e reimpiegati nell'aiuto ai disabili ottenendo un bonus (stimato in almeno 200 euro mensili) che si aggiunge agli 800 già percepiti. Secondo Crocetta tutto ciò può partire in un paio di settimane. Il presidente prova ad accelerare rispetto alla scadenza («due mesi») consegnata a Pif nel giorno della protesta. E intanto lascia intendere che la nomina di un nuovo assessore in quota Centristi di D'Alia è lontana: «Io l'assessore lo so fare...». Anche se sulle prime mosse Crocetta è costretto a incassare le critiche di tutti i sindacati: «Le misure del governo per i disabili non solo non danno risposta adeguata al bisogno di assistenza per chi soffre di disabilità gravissime, ma sono il modo per non affrontare le gravissime carenze del sistema di welfare regionale nei confronti dei soggetti più fragili» hanno detto in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil, Spi, Fnp e Uilp.
Nuova emergenza. Siciliacque che gestisce le fonti ne ha dato comunicazione ieri alla Girgenti Acque. Il direttore Ponzo: «In funzione alcuni pozzi a S. Stefano»
Un nuovo guasto alla diga Fanaco Canicattì e Casteltermini a secco
Due comuni agrigentini senz'acqua e la causa è ancora un guasto all'acquedotto Fanaco. Lo ha comunicato ieri Girgenti Acque poco dopo averlo appreso da Siciliacque. Il guasto è stato riscontrato dai tecnici della società di sovrambito all'acquedotto Fanaco e questo ha deterninato la sospensione della fornitura idricaaiComuni di Canicattì e Casteltermini. Per queste ragioni la turnazione idrica subirà delle limitazioni e quella prevista per i prossimi giorni degli slittamenti. Così hanno fatto sapere da Girgenti Acque, aggiungendo che "la distribuzione tornerà regolare non appena Siciliacque avrà ripristinato l'ordinaria fornitura idrica ai Comuni interessati, tenendo in considerazione che per la normalizzazione saranno necessari dei tempi tecnici". In pratica, non appena verrà ripristinata la foritura idrica saranno necessari dei tempi tecnici per faretornare a regime la distribuzione. Ormai questi guasti dal Fanaco si ripetono con sempre maggiore frequenza e ieri Girgenti Acque ha ricordato che dal 17 f bbraio ha alimentato in maniera alternativa i Comuni di Campobello di Licata e Ravanusa erogando acqua proveniente dalle fonti proprie e dell'acquedotto 'Tre Sorgenti, "scongiurando così la sospensione della fornitura idrica in questi Comuni, che altrimenti sarebbero stati coinvolti nella sospensione idrica derivante dal guasto dell'acquedotto Fanaco". Un aspetto che, però, Girgenti Acque pone sempre in risalto per migliorare la distribuzione idrica in provincia è quello di poter disporre dei pozzi che insistono sul territorio agrigentino. Per il gestore idrico disporre dei pozzi sparsi nel territorio provinciale è strategico per fronteggiare la crisi di risorse idriche. In alcuni comuni, come Sambuca, il gestore idrico ha già messo a pieno regime i pozzi. «Abbiamo sistemato dei pozzi anche nella zona di Santo Stefano, ma ce ne sono altri - dice il direttore, Giandomenico Ponzo - per i quali dobbiamo verificare lo stato delle autorizzazioni e dei pozzi stessi. Se disponessimo di tutti i pozzi potremmo aum ntare la dotazione idrica». Ponzo ha sempre indicato come "un'altra risorsa fondamentale quella del Tre Sorgenti". Nei 16 Comuni che non hanno consegnato gli impianti a Girgenti secondo il gestore idrico ci sono risorse maggiori rispetto al fabbisogno di ogni singolo comune. In alcuni tra i maggiori, come Agrigento e Sciacca, c'è poi un problema notevole di perdite lungo le reti e questo non consente di disporre di importanti risorse idriche. Al momento, comunque, l'uni - ca criticità che si segnala in provincia è quella determinata dal guasto al Fanaco e le piogge hanno aumentato le risorse idriche e favorito un recupero, in ambito provinciale, del 10 per cento di dotazione idrica che era stata tagliata nei mesi scorsi. Rimangono da effettuare, in particolare a Sciacca e Ribera, alcuni interventi, da parte di Girgenti Acque, nelle località San Giorgio e Seccagrande per i quali sono, però, necessari lavori di ripristino delle strade o, come nel centro crispino, di sistemazione della base, distrutta da un recente nubifragio, su cui poggia la condotta fognaria.
(*GP*)
Il Cupa programma
Il futuro, previsto corso di veterinaria
Consorzio universitario. La notizia che la situazione finanziaria è migliorata ha creato un clima di ottimismo sul futuro. La presidenza cerca intese con altri Atenei
Gli studenti: «Torni ad essere un fiore all'occhiello»
Vincenzo Spoto, rappresentate degli universitari agrigentini. «Da oggi si apre un nuovo ciclo. Noi speriamo che arrivino le risorse per dare continuita alla attività didattica» Paolo Picone OOO «Il Polo universitario di Agrigento torni ad essere il fiore all'occhiello della nostra provincia e continuare a permettere a numerosi agrigentini di laurearsi vicino casa». La voce degli studenti del Polo decentrato dell'univer - sità si fa sentire dopo la sentenza favorevole del Tar che ha rigettato l'ingiunzione di pagamento da 9 milioni di euro presentata dall'ateneo di Palermoper il pagamento dei docenti incardinati al polo fino al 2010. Per tutti parla Vincenzo Spoto, rappresentate degli universitari agrigentini. «Da oggi si apre un nuovo ciclo - dice Spoto - esperiamo che l'avvocato Armao e tutto il Cda riescano a trovare, assieme al Comune di Agrigento ed al suo sindaco le risorse per dare risposte a noi studenti. Risposte che da anni chiediamo e pretendiamo. Noi abbiamo avuto da sempre fiducia nella gius izia e sapevamo che non avevamo alcun debito con Unipa -prosegue il rappresentantedel comitato studentesco. Sapevamo che erano richieste assurde e che il Consiglio d'amministrazione del Cupaha lavorato in modo eccezionale. Nonostante la "minaccia" di Unipa sul debito vantato a loro dire, il Cda è stato in grado di lavorare serenamentee per il bene del consorzio universitario ». Ma adesso bisogna programmare. «Abbiamo visto che la Regione hadecimato l'ormai inesistente e ridicolo contributo per i Poli decentrati: noi studenti - conclude Vincenzo Spoto - assieme al sindaco Firetto, ai sindacati e al Cda siamo pronti a batterci affinché la Regione faccia il proprio dovere. Siamo fiduciosi e speriamo che tutto si sistemi. Con la sentenza favorevole del Tar, la nube nera non c'è più, è ritornato a splendere il sole. La nostra speranza è che duri per sempre». Intanto si apprende che il Consiglio di amministrazione del Polo sta lavorando anche all'attivazione di un corso di laurea in veterinaria. Con l'università di Messina. Il presidente Armao risponde secco: «Stiamo valutando». Quanto all'altro corso di laurea, quello in mediatore culturale, ma non sarà l'università Kore di Enna a promuoverlo, come invece aveva detto il sindaco Firetto. A chiarire la vicenda è il professor Marcello Saija che insieme al presidente Gaetano Armao cura il rilancio del Consorzio Universitario di Agrigento. «Con Enna -dice Saija - abbiamo avviato contatti per altri corsi di Laurea, ma questo in particolare, se autorizzato dal Ministero procederà per binari che ci permetteranno una relativa autonomia. Al momento della comunicazione ufficiale del Ministero tuttavia, penseremo a dare il dovuto risalto a chi ci ha messo in condizioni di aprire il nuovo corso». Sul Cupa interviene il capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Civiltà, per esprimere apprezzamento verso l'operato del presidente del Polo Universitario a seguito del pronunciamento favorevole ottenuto dal Tar nell'ambito del contenzioso finanziario con l'Università di Palermo. Giovanni Civiltà afferma: «Rivolgo un plauso al presidente Armao, al vice Di Maida e a tutto il Cda per l'attenzione costante e scrupolosa che hanno dimostrato, e dimostrano tuttora, in modo concreto a favore delle sorti del Consorzio universitario diAgrigento. La loro tenacia e competenza è stata riconosciuta e premiata dal Tar, che ha smontato la pretesa vantata dall'Università di Palermo che, qualora condivisa, avrebbe sfiancato irrimediabilmente il faticoso cammino avviato dalla nuova governance del Cupa verso il recupero e il rilancio. Ed in tale contesto, cogliamol'occasione per rinnovare sostegno e fiducia ai vertici del Consorzio agrigentino, nel comune auspicio della conservazione e valorizzazione del prezioso e irrinunciabile polo didattico ad Agrigento». (*PAPI*)
L'Isola, grazie ai voti ricevuti dalla Tonnara di San Vito, è presente nelle Top Ten del censimento «I Luoghi del Cuore», promosso dall'associazione con Intesa Sanpaolo
Da 20 anni in Sicilia e visite al top
Tutto pronto per le «Giornate Fai»
È il più importante e atteso appuntamento del ricco calendario del«Fondo ambiente italiano» . Si terrà nel fine settimana del 25 e 26 marzo. Quest'anno a Palermo protagonista è il centro storico
Aurora Fiorenza - Palermo
Il conto alla rovescia è già partito. Manca meno di un mese alla venticinquesima edizione delle «Giornate Fai» di primavera. Si tratta del più importante e atteso appuntamento del calendario del Fondo ambiente italiano. Nel fine-settimana del 25 e 26 marzo i volontari del Fai, le delegazioni e i 35 mila apprendisti ciceroni accompagneranno i visitatori alla scoperta di mille, tra luoghi e itinerari che raccontano il bello del Paese. Un invito rivolto a tutti gli italiani a riscoprire i tesori nascosti e a riconnettersi con l'Italia più bella. Nel 2016 in Sicilia i visitatori registrati per le giornate Fai di primavera, rispetto al 2015, sono aumentati di circa il 20 per cento. «Per noi della Sicilia sarà una doppia festa - dichiara Giulia Miloro, presidente regionale del Fai - in quanto ricorre la ventesima edizione delle giornate Fai sull'Isola. Due decenni in cui abbiamo registrato un successo di pubblico sempre in costante crescita: 55 mila presenze nel 2015, 60 mila nel 2016 e per il 2017 ci aspettiam o un ulteriore incremento». La Sicilia, dunque, si prepara a ricevere numerosi visitatori stranieri e locali desiderosi di conoscere e scoprire i gioielli d'arte custoditi all'interno delle città siciliane. A Palermo, ad esempio, il protagonista delle giornate Fai di primavera sarà il centro storico. Ma le belle notizie per l'Isola non finisco qua. La Sicilia, infatti, è presente nelle prime dieci posizioni nel censimento «I Luoghi del Cuore», promosso dal Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Al settimo posto infatti, si piazza, con 28.373 voti, la Tonnara di San Vito Lo Capo. Un bene noto anche come Tonnara del Secco poiché in prossimità di una zona marina dal fondale basso. La Tonnara entrò in funzione nel 1412 dopo l'autorizzazione alla pesca del tonno da parte di Ferdinando di Borbone. Un luogo affascinante conosciuto anche per essere stato il set di serie tv come «Il Commissario Montalbano». La tonnara però, oggi è abbandonata e la comunità locale, ma anche quella nazionale in generale, vorrebbe vederla recuperata e valorizzata. L'iniziativa «I luoghi del cuore»è arrivata ormai all'ottava edizione e quest'anno, con più di un milione e mezzo di voti, ha registrato un'adesione eccezionale da partedegli italiani. Partecipando al censimento, iviaggiatori d'Italia manifestano la passione per un luogo indimenticabile, ma che la memoria da sola non può difendere. Riuscire a entrare nella lista dei più votati «luoghi del cuore» è ormai un riconoscimento ambitissimo, visto che permette di far ascoltare ad amministratori e media la voce di chi vuole veder protetta, recuperata e valorizzata i gioielli dell'Italia più bella. Dopo la Tonnara di San Vito, la Sicilia compare di nuovo nella lista al trentunesimo posto della classifica nazionale con piazza Verga e fontana a Catania, (9.535 voti) e al quarantesimo posto (7.758 voti) con il Convitto Cutelli (corte e aula magna) a Catania. «Dati incoraggianti che confermano - spiega Giulia Miloro, presidente Fai Sicilia - il buon operato di tutte le delegazioni siciliane nell'attività di sensibilizzazione verso la tutela del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico della Sicilia».
I nodi della sicilia
Accordo tra regione, compagnie di navigazione, comune e federalberghi. barbagallo: iniziativa da estendere
Biglietti delle navi e alberghi scontati: nella bassa stagione isole minori meno care
Firmata una convenzione per chi va ad Ustica o alle Eolie
Giorgio Mannino - Palermo
Firmata una convenzione che rilanci, durante i periodi di bassa stagione, i flussi turistici a Ustica enelle isole minori. I protocolli d'intesa, che vedono tra gli attori il Comune di Ustica, Federalberghi isole Eolie, gli operatori turistici usticesi e la compagnia di navigazione Liberty Lines, puntano a sostenere la presenza di turisti nei periodi di media/ bassa stagione, attraverso l'applicazione di tariffe promozionali e l'organizzazione di eventi culturali. La convenzione, oltre a tariffe alberghiere scontate del 25%, prevede la riduzione del 30% della tariffa ordinaria del biglietto aliscafo per la tratta Palermo/Ustica andata e ritorno. La promozione sarà valida per tutti i passeggeri che potranno dimostrare, tramite la presentazione el voucher alberghiero o la conferma di prenotazione, di permanere almeno due notti in una struttura ricettiva che aderisce alla convenzione. Inoltre è prevista l'esenzione dal pagamento del diritto di prevendita e dall'imposta di sbarco. «È un'iniziativa importante legata alla destagionalizzazione dell'of - ferta turistica», afferma l'assessore al Turismo, Sport e Spettacolo, Anthony Barbagallo. Continua: «Nei periodi di bassa stagione, abbattiamo di un terzo il costo del biglietto e dei pernottamenti nelle isole Eolie e ad Ustica». «La Regione - conclude - si farà carico della promozione di eventi culturali per garantire un'adeguata offerta turistica. Speriamo presto di estendere l'iniziati - va agli altri due arcipelaghi». Un'ini - ziativa di cui la Liberty Lines è firmataria: «Oggi facciamo un passo concreto verso la tanto agognata destagionalizzazione», dichiara il presidente della compagnia di navigazione Ettore Morace. «L'anno scorso, a settembre, - continua - ci siamo riuniti per capire come promuovere ad Ustica il turismo e abbiamo portato circa novecento turisti in più. Su Ustica rinnoviamo la convenzione per un periodo più lungo, mentre alle Eolie iniziamo con una fase sperimentale riguardante i mesi di aprile e ottobre». E in periodi di tagli ai trasporti da parte del ministero, nasce la Sicily Cruise. Un consorzio che unisce tre operatori del settore escursioni come la Navisal Srl, la Visit Sicily Tours Srl e la Liberty Lines, il cui obiettivo è offrire l'esperienza di un tour via mare con sette nuove imbarcazioni che partiranno da Cefalù, Milazzo, Portorosa, Capo d'Orlando e Patti. «Vogliamo promuovere il turismo durante la bassa stagione cercando di creare pacchetti appetibili sui mercati nazionali ed internazionali », spiega Christian Del Bono presidente di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori Sicilia. «È un inizio di collaborazione importante - prosegue - che spero possa essere incentivato con delle campagne mirate alla promozione del territorio. Dobbiamo fare in modo che i turisti siano attratti dagli eventi che il territorio offre loro per scoprire quei luoghi che durante l'alta stagione è più difficile visitare». Per Giuseppe Siracusano, presidentedell'Associazione Salina Isola Verde, si tratta di «una giornata che segna una frattura col passato e che guarda al futuro». «Si sta avviando un'importante interlocuzione - dichiaraSiracusano - tra gli attori primari nella gestione del settore turismo nelle Isole Eolie che ha vissuto molti ostacoli». Gongola Attilio Licciardi, sindaco di Ustica: «Questo progetto consentirà a tante famiglie, che non potevano permetterselo, di raggiungere le isole«, dichiara il primo cittadino. «Ma non dobbiamo fermarci all'aspetto economico - continua - dobbiamo fare in modo che eventi, attività culturali attirino turisti verso i nostri luoghi». A Ustica la convenzione partirà dal prossimo 10 di aprile, non varrà nei mesi di luglio e agosto per poi riprendere a settembre. (GIOM)
Sicilia24h
Adottato il piano triennale delle
azioni positive per il triennio 2017/2019
Il Commissario straordinario del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento Roberto Barberi ha approvato il
"Piano triennale delle azioni positive" per il periodo 2017/2017.
Il piano è stato elaborato dal Settore "Solidarietà Sociale,
Politiche della Famiglia, Pari Opportunità, Attività Culturali e
Sportive".
Il Piano ha lo scopo di garantire
parità e pari opportunità tra uomini e donne nel lavoro, attuando
l'uguaglianza sostanziale di genere, anche mediante l'adozione di
misure volte a rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono la
piena realizzazione delle pari opportunità.
Il "Piano delle azioni positive"
scaturisce anche dall'attività propositiva del CUG, il quale ha
rilevato che le azioni positive previste dal piano triennale
2016-2018 sono state ampiamente attuate e ha proposto di confermarle
nel piano per il triennio 2017/2019.
Nel Libero Consorzio non ci sono posti
in dotazione organica che siano prerogativa di soli uomini o sole
donne nello svolgimento del ruolo assegnato. L'Ente valorizza
attitudini e capacità professionali di entrambi i generi. Uno
specifico spazio del Piano è stato riservato alla formazione e alle
attività del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità.
Particolare attenzione, nel piano, è
stata dedicata alla sicurezza sul luogo di lavoro mediante programmi
di sorveglianza sanitaria e verifica delle previsioni normative per
la valutazione dei rischi. Favorite anche le politiche di
conciliazione tra responsabilità familiari e professionali
attraverso azioni che prendono in considerazione sistematicamente le
differenze, le condizioni e le esigenze di donne e uomini all'interno
dell'organizzazione, contemperando le esigenze dell'Ente con
quelle delle dipendenti e dei dipendenti, attraverso la flessibilità
oraria e il part-time.
Nei casi in cui siano previsti
specifici requisiti fisici per l'accesso a particolari professioni,
il Libero Consorzio si impegna a stabilire requisiti rispettosi e non
discriminatori delle naturali differenze di genere. L'Ente intende
quindi valorizzare attitudini e capacità professionali di entrambi i
generi assegnando diversi posti di vertice al personale femminile di
ruolo.
Agrigentoweb
Viabilità provinciale: effettuata
la ricognizione per la richiesta dello stato di calamità naturale
Il Settore Infrastrutture Stradali del
Libero Consorzio Comunale di Agrigento, in seguito agli eventi
atmosferici (nevicate di gennaio e alluvioni di febbraio) che hanno
ulteriormente compromesso la già difficile situazione della rete
viaria provinciale, ha effettuato una accurata ricognizione delle
strade di sua competenza (provinciali, ex consortili ed ex regionali)
finalizzata alla richiesta dello stato di calamità naturale ai sensi
della Legge n. 225/1992. La richiesta sarà inoltrata alla Regione
Siciliana e al Dipartimento Regionale della Protezione Civile per
ottenere i finanziamenti indispensabili alla messa in sicurezza e al
ripristino dei tracciati stradali danneggiati, e si aggiungerà a
quella inoltrata lo scorso dicembre dal Commissario Straordinario dr.
Roberto Barberi per l'alluvione che colpì il 24 e 25 novembre il
comprensorio di Sciacca e Ribera, devastando letteralmente la rete
viaria interna.
La ricognizione fa seguito alla
riunione convocata nei giorni scorsi dal Prefetto di Agrigento per
fare il punto dei danni riportati dalle strade statali e provinciali
in seguito alle forti piogge della prima settimana di febbraio.
Particolarmente lungo (circa un centinaio) l'elenco delle schede
tecniche redatte dal Settore Infrastrutture Stradali per la stima
degli interventi urgenti di messa in sicurezza (muri di sostegno in
cemento armato, gabbionate di contenimento in pietrame, pulitura di
tombini e cunette) dopo lo sgombero di ingenti quantitativi di fango
e detriti provenienti dai terreni adiacenti ai tracciati stradali di
tutti e tre i comparti (est, ovest e centro-nord).
Interessata, dunque, buona parte delle
strade di competenza del Libero Consorzio, importanti sia per lo
spostamento di lavoratori e studenti tra un paese e l'altro, sia
per le attività imprenditoriali (in particolari quelle
agrozootecniche), essendo nella stragrande maggioranza dei casi le
uniche vie di collegamento tra i vari comprensori agricoli.
Spiccano in particolare la S.P. n. 14
Racalmuto-Montedoro e la S.P. n. 37 Sciacca-Caltabellotta-San Carlo,
per le quali sono stati richiesti finanziamenti di maggior
consistenza, e che rappresentano importanti collegamenti tra le zone
più interne della provincia di Agrigento con quelle di Caltanissetta
e Palermo.
LA SICILIA
Si e insediato ieri in Tribunale il
giudice Antonio Genna.
Tutt'altro che spaesato e nemmeno
tanto emozionato. Si è presentato così ieri mattina il nuovo
giudice nominato dal Consiglio Superiore della magistratura per
prestare servizio nella Seconda sezione pe nale del Tribunale di
Agrigento.
Si tratta di Antonio Genna, pro
veniente dal Tribunale di Marsala dove è riconosciuto da tutti come
giudice equilibrato e con notevoli tratti di umanità.
Un giudice esperto che conosce
abbastanza bene le realtà agrigentina, avendo trattato negli anni
scorsi le vicende giudiziarie del Tribunale di via Mazzini, ma
relativamente alla zona di Licata.
Non a caso la sua presenza ieri mattina
in Tribunale non è passata inosservata soprattutto tra gli avvocati
dell'hinterland licatese che già lo conoscevano. Genna è entrato
nell'aula 16, durante una pausa di una delle udienze in program ma,
accolto dalla sorridente presi dente del primo collegio Luisa Turco.
Del resto come non accogliere col
sorriso un rinforzo decisamente importante per un Tribunale come
quello agrigentino che nei giorni scorsi ha visto uno dei propri
giudici coinvolto in una delicata vicenda di cronaca, con ferie del
diretto interessato e imminente trasferimento dello stesso alla
sezione Ci vile.
Il tutto senza dimenticare un giudice
in maternità e un organico che avrebbe bisogno di una iniezione che
però, pare sia destinata ad arrivare non prima del prossimo ottobre.
Ecco Genna intanto, il quale ieri si è
insediato, prendendo possesso del proprio ruolo alla seconda sezione.
Niente convenevoli, niente dichiarazioni, ma subito un breve incontro
con il collegio che lo ha «accolto», per poi dedicarsi al proprio
lavoro.
Genna - omonimo di un'altra giudice
tra l'altro in maternità da mesi - è già operativo e il lavoro
non gli mancherà di certo, alla luce della mole di processi che si
tengo no nel Tribunale agrigentino. In tanto, c'è da registrare
l'imminente arrivo in Procura di cinque nuovi - magistrati, in
sostituzione di coloro i quali per vari motivi sono stati trasferiti.
Curiosità: i cinque nuovi pubblici
ministeri saranno tutti appartenenti al gentil sesso.
F.D.M.