GIORNALE DI SICILIA
I soldi della Regione
Rosario Crocetta mette
sul piatto altri 47 milioni per l'assistenza ai disabili.
E si spinge a prevedere
pure una nuova tassa, che colpirebbe le fasce di reddito altissime,
per trovare altri 200 o 300 milioni per i portatori di handicap. Ma
per il via ai piani di assistenza non c'è ancora una data certa.
Crocetta ha raccolto l'appello arrivato dal dibattito in
commissione Sanità dicendosi disponibile ad aumentare i fondi al
settore. I disabili avevano esplicitamente chiesto di «istituire una
imposta/tassa regionale minima di scopo per questa che ormai è una
emergenza permanente al pari delle calamità naturali». Il
presidente ha detto che «sarebbe possibile istituire un tributo di
scopo. Potrebbe funzionare come il contributo di solidarietà
introdotto qualche anno fa a carico dei pensionati d'oro, dei
deputati e dei dirigenti con stipendi più alti». Per Crocetta «i
deputati, gli ex deputati e i dipendenti dell'Ars non avranno
difficoltà a versare questo contributo». Anche se in serata questa
proposta ha perso quotazioni. E Palazzo d'Orleans ha annunciato
invece che oggi la giunta approverà due emendamenti che stanziano
altri fondi. Il primo prevede che i Comuni impegnino 34 milioni dei
trasferimenti ordinari della Regione per il finanziamento
dell'assistenza. Il secondo assegna altri 13 milioni per l'aiuto
dei disabili lievi, medio-gravi e gravi: cioè quelle categorie che
hanno percentuali di handicap che non imporrebbero un'assistenza
H24, come quella che va invece garantita ai disabili considerati
gravissimi. E proprio su questa distinzione si sta creando uno degli
ostacoli che finora hanno ritardato il via ai piani di assistenza. I
gravissimi risultavano essere in Sicilia 3.600 al momento in cui è
scoppiato il caso che ha poi portato alle dimissioni dell'assessore
Gianluca Miccichè. Le Asp hanno poi verificato che in realtà i casi
con handicap davvero gravissimo sarebbero di meno, circa 2.400.
Quanto costano? Crocetta è certo di quanto la Regione può spendere.
Per i soli casi gravissimi ci sono oggi 36 milioni stanziati dal
governo e già approvati dall'Ars e altri 14 milioni dello Stato.
Serviranno a garantire un bonus extra, che si aggiungerà ai vari
tipi di aiuti che il sistema garantisce finora in modo insufficiente.
Crocetta ha insistito sull'idea di erogare questi fondi
singolarmente a tutti i disabili gravissimi lasciando libertà di
impiego: possono essere cioè utilizzati per pagare gli assistenti
già in servizio prolungandone l'orario o per procurarsi altri tipi
di aiuti (tecnologie, cure). Il presidente ha però «accusato» le
associazioni dei disabili di aver rallentato la spesa di questi fondi
«perchè alcune insistono nel volerli canalizzare attraverso le
cooperative. Ipotesi che mi vede contrarissimo perchè favorirebbe
chi fa affari in questo settore». Crocetta ha anche detto che almeno
la spesa di questi fondi potrebbe partire in tempi strettissimi:
mancano i decreti attuativi che «si stanno predisponendo». Ma
quanto costa l'assistenza nelle altre Regioni? Un'analisi precisa
è impossibile perchè nel settore della disabilità ci sono voci di
spesa molto diverse. Se ci si limita ai casi gravissimi, lo stesso
Crocetta ha rilevato che l'Emilia Romagna spende 28 milioni
all'anno e garantisce dai 600 a 1.600 euro al mese a disabile. La
Lombardia spende 21 milioni ma ha meno casi rispetto alla Sicilia. E
proprio su questa difficoltà di fare chiarezza su somme disponibili
e destinatari ruota la soluzione dell'emergenza. Lo ha rilevato
Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità che ha dato
disponibilità al governo di approvare subito ogni piano che arriverà
al voto: «Voi conoscete le vere esigenze alle quali il servizio
pubblico deve far fronte - ha detto Digiacomo rivolgendosi ai
disabili presenti in commissione - dateci le indicazioni più utili
per intervenire non solo a livello normativo ma anche sul versante
dell'applicazione delle norme e dei controlli». Va detto anche che
tutti i partiti presenti - dal Nuovo Centrodestra con Vincenzo
Fontana al Pid con Totò Cordaro fino ai grillini con Giancarlo
Cancelleri - hanno assicurato la disponibilità ad accelerare le
votazioni su questi temi. Oggi la prima verifica, quando la
commissione esprimerà il parare sul piano da 260 milioni che prevede
forme miste di assistenza medica e sociale per disabili e anziani non
autosufficienti. Poi, entro una settimana, è atteso il piano del
governo per la spesa dei soldi già disponibili.
Agrigentooggi.it
Il
Giardino Botanico del Libero Consorzio di Agrigento, è stato
inserito, per la prima volta, nell'itinerario visite delle Giornate
di Primavera del Fai che si svolgeranno il 24, 25 e 26 marzo
prossimi.
La notizia è
stata ufficializzata nel corso di una conferenza
stampa svoltasi nella Sala Verde di Palazzo Chigi a Roma, alla
presenza, fra gli altri, del Presidente del Consiglio Paolo
Gentiloni.
Quest'anno,
la delegazione Fai di Agrigento, presieduta da Giuseppe Taibi, ha
inserito tra i beni da visitare ad Agrigento, anche il Giardino
Botanico di via Demetra che, nel censimento nazionale "I Luoghi del
Cuore", si è classificato al primo posto in provincia di Agrigento
e all'ottavo in Sicilia con 3911 voti. Venerdì, 24 marzo, il sito
sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle 9 alle 13 mentre sabato
e domenica, il Giardino sarà fruibile dalle 9 alle 13 e dalle 15
alle 17. Un appuntamento storico, quello delle Giornate del Fai, che
compie i suoi primi 25 anni, organizzato dal Fondo Ambiente Italiano
e dedicato alla scoperta dei luoghi archeologici, ai palazzi e ai
monumenti storici dell'Italia meno conosciuti al pubblico.
Il Giardino
Botanico rappresenta un "polmone verde" per Agrigento, una
sorta di museo a cielo aperto delle essenze e piante della macchia
mediterranea esteso circa sette ettari (circa 70mila metri quadrati)
incastonati nel cuore della Valle dei Templi, in via Demetra, a poche
decine di metri dalla linea delle fortificazioni dell'antica
Akragas e del Parco archeologico.
Il Giardino
Botanico dispone di un patrimonio di circa 20mila piante riferibili
ad oltre 300 colture ed essenze diverse espressioni tipiche della
vegetazione mediterranea.
Oltre a
questo inestimabile patrimonio vegetale, sono inoltre presenti
pregevoli testimonianze archeologiche, ipogei visitabili, caverne
naturali visitabili, reperti fossili, e fenomeni calcarenitici di
suggestiva bellezza. Sono inoltre visitabili una serie "terrazze"
che sorgono su banchi in tufo che offrono ai visitatori
un'ineguagliabile vista su tutta la Valle dei Templi.
È visitabile
inoltre un "erbario" con centinaia di essenze erbacee essiccate
catalogate, alcune risalenti al XIX secolo. Il Giardino dispone di
una fitta rete di sentieri e di segnaletica descrittiva delle diverse
colture vegetali che lo rendono facilmente fruibile ai visitatori.
GdS ondine
RICONOSCIMENTO
La Valle dei Templi vince il Premio
del Paesaggio italiano
AGRIGENTO. Va a al Parco archeologico e
paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento per il progetto
«Agri Gentium: landscape rigeneration» il primo Premio Paesaggio
italiano, consegnato oggi dal ministro di Beni culturali e Turismo,
Dario Franceschini. Un progetto, spiega il direttore del Parco
Giuseppe Parello, che ruota intorno ai concetti di «campagna e
comunità» e che è ora destinato anche a rappresentare l'Italia
al Premio Paesaggio del Consiglio d'Europa.
Il progetto, si legge nella
motivazione, «ha messo in pratica i principi della Convenzione
europea del paesaggio attraverso politiche d'eccellenza». Se ne
riconoscono le capacità di "coniugare la tutela e la
valorizzazione del patrimonio culturale, con il recupero della
memoria storica di antiche pratiche produttive e la creazione di
prodotti di eccezionale qualità; assumere un ruolo di catalizzatore
delle buone pratiche produttive, sviluppare una cooperazione tra
soggetti pubblici e privati, saper mettere in pratica le finalità
espresse nel riconoscimento di sito Unesco, indurre benefici nei
soggetti che operano nella produzione agricola». Oltre al «merito
di aver attivato ricerche e studi finalizzati alla valorizzazione
nelle aree rurali del Parco».
Al ripristino di piscine, ruscelli,
viali profumati di agrumi e melograni, come avvenuto nel '98 nel
Giardino della Kolymberthra, infatti, corrispondono oggi, tra i vari
interventi, anche 450 ettari di territorio demaniale per orti
sociali, olivi e viti con marchio Diodoros, brand creato ad hoc.
Oltre ad un laboratorio per la conservazione del germoplasma di
mandorlo, olivo e pistacchio, il Museo del mandorlo, percorsi in bici
e a piedi, programmi di reintegrazione sociale e di educazione
ambientale per le scuole.
Livesicilia
Province a un passo dal default
Troppe liti, Finanziaria al palo.
- Le ex Province siciliane non
sono state mai così vicine al fallimento. Ieri in Commissione
bilancio, i deputati hanno accolto quello che è un vero e proprio
"Sos", dei commissari dei Liberi consorzi. Nel bilancio
attualmente in discussione all'Ars mancano almeno cento milioni di
euro. Una questione delicatissima, emersa anche in occasione della
seduta d'Aula di ieri, nel corso dell'intervento del presidente della
commissione bilancio Vincenzo Vinciullo: "Le ex Province - ha
detto - versano in una situazione drammatica. C'è la necessità di
stanziare circa 211 milioni di euro. Il governo però oggi non ha
formulato nessuna soluzione. Il prelievo forzoso che viene imposto
alle ex Province da parte dello Stato - ha proseguito Vinciullo - è
di 260 milioni di euro. Ma le somme che lo Stato pensa di far
ricadere sulle Province come sanzioni per la mancata approvazione dei
bilanci portano il dato a 400 milioni di euro. Chiediamo, dunque,
allo Stato di togliere le sanzioni attraverso una manovra finanziaria
o le province dichiareranno il default. Questa è la situazione che
ci troviamo di fronte. In alcune province, come Siracusa, - ha
concluso - i dipendenti da tre mesi non percepiscono lo stipendio".
I commissari, come detto, hanno
indicato in 211 milioni la cifra necessaria per il solo mantenimento
in vita dell'ente frutto della fallimentare riforma del governo
Crocetta. Una somma che consentirebbe, insomma, solo la gestione
ordinaria. Anche perché di quello stanziamento, oltre 180 milioni
sarebbero necessari per garantire gli stipendi ai dipendenti. Al
momento i soldi messi sul piatto non arrivano alla metà: circa 70
milioni sono il frutto del riconteggio dell'Iva dopo l'accordo tra
Stato e Regione, mentre altri 53 milioni sono stati messi dal governo
regionale. Ma da quest'ultima cifra vanno esclusi gli oltre 19
milioni destinati ai disabili. E così, la somma realmente a
disposizione supera di poco i cento milioni di euro. Meno della metà
del necessario. "Se lo Stato non interviene - ha ammonito,
preoccupata, l'assessore regionale alle Autonomie locali Luisa
Lantieri - il fallimento sarebbe inevitabile".
E così, anche quella delle ex Province
sarà una delle questioni più delicate da risolvere in una sessione
di Finanziaria che avrebbe dovuto vedere il suo avvio ieri. Ma a
Palazzo dei Normanni tenevano banco ancora le polemiche che vedono
protagonisti esponenti del governo regionale, l'amministratore unico
di Riscossione Sicilia Antonio Fiumefreddo e il presidente dell'Ars
Giovanni Ardizzone. Quest'ultimo è stato ascoltato ieri in
commissione antimafia, e da Roma ha espresso seri dubbi sulla
possibilità che questa Finanziaria possa essere approvata entro il
mese di marzo, data ultima dell'esercizio provvisorio, salvo
un'ulteriore proroga (e sarebbe l'ultima possibile). "Oggi - dice
Ardizzone - non ci sono le condizioni per discutere questa manovra,
anche a causa del costante dualismo tutto interno al governo, tra il
presidente Crocetta e l'assessore all'Economia Baccei". Ovviamente,
il diplomatico utilizzo del termine "dualismo" è da intendere
come un riferimento alle furiose liti istituzionali che vanno avanti
già da settimane. E così, è sempre più vicino - dato per certo
da diversi deputati dell'Ars - il ricorso all'ulteriore proroga
dell'esercizio provvisorio.
La "stoccata" di Ardizzone al
governo, però, si aggiunge a quelle giunte ieri da Sala d'Ercole sul
mancato arrivo in tempo utile dei documenti del governo necessari ad
accompagnare la Finanziaria. E le critiche sono arrivate anche da un
ex fedelissimo di Crocetta, il deputato ora al Psi, Antonio
Malafarina: "Questo governo - ha detto in Aula - non ha le idee
chiare. Se ancora oggi non c'è una relazione di accompagnamento
alla legge di bilancio, qualcosa non funziona. Siamo al quarto
esercizio provvisorio e si lavora in un clima di approssimazione fin
da troppo tempo. Si sparano poi - ha proseguito - numeri a
casaccio, senza documenti a supporto. Se il bilancio non mi
convincerà, anticipo già oggi il mio voto negativo. La Sicilia e
questo parlamento non meritano un trattamento simile".
E un richiamo alla "dignità" del
parlamento è stato lanciato anche da altri deputati. E qui ritornano
le recentissime polemiche sui disabili e su Riscossione Sicilia. È
il caso del parlamentare di Forza Italia Giuseppe Milazzo: "Se una
persona si sintonizza da Bolzano - ha ironizzato - crede che
Crocetta stia all'opposizione. E non che governi da quattro anni.
Perché non si è mai interessato del tema dei disabili? Perché non
ha chiesto una relazione nei mesi scorsi? Non esiste un assessore (il
riferimento è a Gianluca Micciché, ndr) che sia sganciato
dall'organo politico che l'ha nominato. Crocetta avrebbe dovuto
dire: quella persona che ho nominato risponde a me, e io ne rispondo
di fronte ai cittadini. Troppo facile dire: 'Questo assessore non
ha fatto niente'. Chi doveva vigilare? Se Crocetta - ha concluso
Milazzo - è poi convinto che questo parlamento sia fatto di
incapaci, malfattori ed evasori, venga all'Ars, si dimetta e
andiamo subito al voto. Se lui è convinto di aver fatto bene, non
potrà certamente temere le elezioni". "Non è accettabile - ha
detto il capogruppo del Cantiere popolare, Toto Cordaro - che si
debba necessariamente ricapitalizzare con 130 milioni Riscossione
Sicilia, solo per evitare il rischio di passare per dei criminali. E
invece nessuno si pone il problema, ad esempio, se quei soldi possano
essere utilizzati per tanti padri di famiglia come ad esempio i
dipendenti delle ex Province. I lavoratori di Riscossione Sicilia,
infatti, anche in caso di chiusura dell'azienda, sarebbero comunque
garantiti. Chiedo alla maggioranza e al governo - ha concluso
Cordaro - uno scatto di dignità: individuiamo le reali priorità
della Sicilia". Tra queste, come detto, le ex Province e i suoi
lavoratori. Vittime di una sciagurata riforma. E oggi a un passo dal
fallimento.
I sindacati
"Province, somme insufficienti
Lavoratori vicini al baratro"
PALERMO - "Dopo l'audizione di oggi
in Commissione bilancio è chiaro che, di questo passo, presto le ex
Province cadranno nel baratro". Il grido d'allarme è dei
segretari regionali Agliozzo e Crocè (Fp Cgil), Montera (Cisl Fp) e
Crimi (Uil Fpl) che oggi sono stati sentiti in seconda commissione
Bilancio e programmazione all'Ars, dove è iniziato l'esame della
manovra Finanziaria. "Le risorse finanziarie ad oggi ancora
soltanto ipotizzate dal governo - proseguono le sigle - non
bastano. Solo per garantire gli stipendi del personale servono 180
milioni e 210 milioni complessivamente per la mera sopravvivenza
degli enti, al netto della erogazione di servizi fondamentali come le
infrastrutture e le scuole, solo per citarne alcuni. Ad oggi,
sarebbero supposti e quindi non esigibili appena 70 milioni come
compensazioni sull'Iva e altri 53 milioni dei quali, però, oltre
19 sono già destinati ai disabili e saranno imputati in un altro
capitolo. Insomma, ad oggi le somme previste dal governo
rappresenterebbero nemmeno la metà di quanto necessiti per mantenere
in piedi gli enti ed evitare il fallimento. I fatti - proseguono i
segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl- sono questi. Il
resto sono solo chiacchiere". Per completezza d'informazione,
alcuni degli enti sono nuovamente in grave ritardo con il pagamento
degli stipendi. Per essi è stato già proclamato lo stato
d'agitazione. "Ovvio che sinché le risorse necessarie non
verranno reperite - concludono i sindacalisti - non molleremo la
presa".
LA SICILIA
GIARDINO BOTANICO
Pronto alte giornate Fai
Il Giardino Botanico del Libero
Consorzio di Agrigento, è stato inserito, per a prima volta, nell
visite delle Giornate di Primavera del Fai che si svolgeranno il 24,
25 e 26 marzo prossimi.
La notizia è stata ufficializzata ieri
mattina nel corso dì una conferenza stampa svoltasi nella Sala Verde
di Palazzo Chigi a Roma, alla presenza, fra gli altri, del Presidente
del Consiglio Paolo Gentiloni. Quest'anno, la delegazione Fai di
Agrigento, presieduta da Giuseppe Taibi, ha inserito tra i beni da
visitare ad Agrigento. anche il Giardino Botanico di via Demetra che,
nel censimento nazionale "I Luoghi del Cuore", si è classificato
al primo posto in provincia di Agrigento e all'ottava in Sicilia
con 3911 voti.
Venerdì 24 marzo, il sito sarà aperto
al pubblico gratuitamente dalle 9 alle 13 mentre sabato e domenica,
il Giardino sarà fruibile dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17. Un
appuntamento storico, quello delle Giornate del Fai, che compie i
suoi primi 25 anni, organizzato dal Fondo Ambiente Italiano e
dedicato alla scoperta dei luoghi archeologici, ai palazzi e ai
monumenti storici dell'Italia meno conosciuti al pubblico. Il
Giardino Botanico rappresenta un polmone verde per A una sorta di
museo a cielo aperto delle essenze e punte della macchia mediterranea
esteso circa sette ettari (circa 70mila metri quadrati) incastonati
nel cuore della Valle dei Templi, in via Demetra, a poche decine di
metri dalla linea delle fortificazioni dell'antica Akragas e del
Parco archeologico.
Il Giardino Botanico dispone di un
patrimonio di circa 20mila piante riferibili ad oltre 300
colture ed essenze diverse espressioni
tipiche della vegetazione mediterranea. Oltre a questo inestimabile
patrimonio vegetale, sono inoltre
presenti pregevoli testimonianze archeologiche, ipogei visitabili,
caverne naturali visitabili, reperti fossili, e fenomeni
calcarenitici di suggestiva bellezza. Sono inoltre visitabili una
serie "terrazze" che sorgono su banchi in tufo che offrono ai
visitatori una vista su tutta la Valle dei Templi. È visitabile
inoltre un "erbario" con centinaia di essenze erbacee essiccate
catalogate, alcune risalenti al XIX secolo. Il Giardino dispone di
una fitta rete di sentieri e di segnaletica descrittiva delle diverse
colture vegetali che lo rendono facilmente fruibile ai visitatori. Da
evidenziare comunque come sarà necessario osservare alcune
limitazioni per motivi di sicurezza all'interno del sito,
limitazioni disposte dal Libero Consorzio nelle scorse settimane.
SINDACATI IN AUDIZIONE ALL'ARS
Stipendi e servizi in tilt
ex Province nel baratro.
PALERMO.
Prevedono un futuro pieno di
incertezze i sindacati confederali che ieri sono stati convocati dal
presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, che poco
prima aveva audito i commissari straordinari che reggono ormai da
anni gli enti che ora si chiamano Liberi consorzi comunali e Città
metropolitane (Palermo, Catania e Messina).
«Dopo l'audizione di oggi (ieri per
chi legge, ndr) in commissione Bilancio è chiaro che, di questo
passo, presto le ex province finiranno nei baratro è stato l'amato
commento dei segretari regionali Agliozzo e Crocè (Fp Cgil), Montera
(Cisl Fp) e Crimì (Uil Fpl). Le risorse finanziarie ad oggi ancora
soltanto ipotizzate dal governo hanno aggiunto i tre sindacalisti
non bastano. Solo per garantire gli stipendi del personale
servono 180 milioni e 210 milioni complessivamente per la mera
sopravvivenza degli enti, al netto della erogazione di servizi
fondamentali come le infrastrutture e le scuole. solo per citarne
alcuni.
Ad oggi, sarebbero supposti e quindi
non esigibili appena 70 milioni come compensazioni sull'Iva e
altri 53 milioni dei quali, però,
oltre 19 sono già destinati ai disabili e sa ranno imputati in un
altro capitolo. Insomma, ad oggi le somme previste dal governo
rappresenterebbero nemmeno la metà di quanto necessiti per mantenere
in piedi gli enti ed evitare il fallimento. I fatti proseguono i
segretari regionali di Fp CgiL, Cisl Fp. Uil Fpl sono questi. Il
resto sono solo chiacchiere. Per completezza d'informazione, alcuni
degli enti sono nuovamente in grave ritardo con il pagamento degli
stipendi. Per essi è stato già proclamato lo stato d'agitazione.
Ovvio che sinché le risorse necessarie non verranno reperite. non
molleremo la presa».
Il presidente della commissione
Bilancio, Vinciullo, da parte sua, ha sottolineato che su 53 milioni
dei quali parlano i sindacalisti, in realtà solo 14 milioni
sarebbero aggiunti. poiché 19 milioni per i disabili e 20 milioni
per le spese generali, sono stati previsti ogni anno l30milioni
destinati a Riscossione Sicilia - ha detto Vinciullo - convocheremo
il presidente Crocetta. nella speranza di ottenere da lui, i dettagli
che non ci ha fornito Fiumefreddo».
IL MINISTERO ha finanziato i
progetti presentati dai distretti sanitari di Agrigento e Sciacca
Pon solidarietà da 4 milioni.
Pon "Inclusione", arrivano 4
milioni di euro per i distretti sanitari di Agrigento e Sciacca.
Lo scorso 13 marzo infatti la direzione
generale per l'inclusione e le Politiche sociali del Ministero del
Lavoro e delle Politiche sociali ha emesso il decreto che individua i
progetti presentati entro il 15 novembre 2016 che sono risultati
ammissibili a finanziamento. Tra questi, dicevamo, 2587.087 euro
andranno al distretto di cui Agrigento è capofila (gli altri comuni
sono Aragona, Comitini, Favara, Joppolo Giancaxio, Porto Empedocle,
Realmonte, Raffadali, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro,
Siculiana), mentre altre 1.639.119 euro serviranno per il pro getto
proposto dal distretto di cui è capofila la città delle Terme (gli
altri comuni interessati in quanto rientranti nel distretto sono
Caltabellotta, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia. Santa Margherita
di Belice).
Somme importantissime, soprattutto se
si considera che in questa partita" i comuni siciliani coinvolti
sono soltanto tre (sì aggiunge infatti Lipari), per quanto il fondo
venga periodicamente reintegrato.
Ma a cosa serviranno le risorse? Il
dettaglio dei progetti non è ovviamente allegato al decreto, ma la
natura delle iniziative è determinata dal fondo di riferimento. Il
Pon Inclusione infatti, supporta la iniziative ad esempio rivolte al
superamento delle situazioni di povertà odi emarginazione sociale,
con particolare riferimento agli anziani. Una boccata d'aria vera e
propria per i Comuni, che oggi si trova no a dover fronteggiare da
soli l'emergenza sociale. Nella giornata di ieri il sindaco di
Agrigento, Lillo Firetto, presente a Roma per partecipare alla
premiazione della Valle dei Templi nel contesto del Premio per il
Paesaggio italiano, ha già provveduto alta stipula della convenzione
che servirà a sbloccare le risorse. Ovviamente i soldi non potranno
ancora essere spesi finché non si provvederà sui territori a
stilare i bandi e le graduatorie che serviranno ad individuare i vari
relativi beneficiari.
G.S.