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Rassegna stampa del 16 marzo 2017

LA SICILIA

FONDAZIONE PIRANDELLO.
Tirinnocchi risponde alle domande della V commissione consiliare sull'attività dell'Ente.
Il direttore chiamato a rapporto Sono stati i temi economici a monopolizzare il confronto messo a verbale alcuni giorni fa. Fondazione Pirandello", gli spetta coli tenuti nel cartellone dell'ente da compagnie teatrali dei direttori artistici sono, anche, un modo per esprimere ringraziamento agli stessi. Parole e musica, letteralmente, del direttore della Fondazione, Calogero Tirinnocchi, almeno nella trascrizione cristallizzata dei Verbali della V commissione consiliare, presieduta da Pasquale Spataro che da alcune settimane si sta occupando di approfondire i rapporti tra il Comune e l'ente teatrale. Le domande rivolte al direttore sono numerose. Partendo dai costi. «Innanzitutto, spiega Tirinnocchi, se la stagione 2015/2016 è costata 202mila euro e ha fatto incassare 101mila euro, per la stagione 2016/2017 a fronte di 252 mila euro di costi si parla di 270mila euro di introiti, comprensivi di abbonamenti, introiti peri biglietti, la locazione teatro ed attività teatrali minori. Dalla sola gestione del Teatro si sono incassati 22 mila euro per il 2015 e 35mila euro per il 2016. Somme delle quali risponde sempre e comunque solo la Fondazione». Nulla va — o deve pagare - il Comune, il quale tuttavia se non eroga nessun contributo all'ente distacca comunque 8 unità di personale, di cui 4 full time e 4 part time. Lo stipendio ordinario" è competenza del palazzo San Domenico, mentre lo straordinario lo paga la Fondazione. A carico del Municipio sono anche i costi per tutte le utenze del "Pirandello", ma non ha alcun vantaggio economico. Tutto in forza di Una convenzione stipulata nell'ottobre del 2015. Rispetto ai costi de gli organi "politici", altro punto di interesse per i consiglieri, Tirinnocchi ha precisato di svolgere la propria attività in modo gratuito, mentre ai componenti del Cda spetta un gettone di presenza per ogni riunione che è il 50% di quello di un consigliere comunale, cioè una ventina di euro. Il direttore artistico Sebastiano Lo Monaco, come avevamo già raccontato, invece, percepisce un compenso annuo di seimila euro oltre ad un rimborso spese forfettario pari a 4mila euro E proprio sui direttori artistici della Fondazione si sposta un'altra domanda della commissione, abbastanza generica da essere molto insidiosa. Si chiedeva, infatti, di verificare le compagnie che hanno svolto loro spettacoli presso il teatro, imputandone il costo e individuando i rappresentanti legali delle suddette compagnie". Il direttore afferma che ad oggi nelle ultime due stagioni teatrali il direttore artistico si è esibito conta sua compagnia, che costituisce un riconoscimento per l'attività svolta per la Fondazione che, nulla togliendo ai meriti artistici del direttore. costituisce, comunque, una forma di ringraziamento. E del re sto non è esattamente una novità: anche il precedente direttore artistico (sempre a titolo gratuito) si esibiva nel suo stesso cartellone. G. SCHICCHI

L'incubo è ormai agli sgoccioli
Entro la fine della prossima settimana in via Dei Fiumi l'acqua sarà potabile Girgenti Acque sta provvedendo a un nuovo vigoroso lavaggio della condotta.

Via dei Fiumi, entro la prossima settimana l'acqua potrebbe tornare potabile dopo oltre otto mesi e i cittadini non pagheranno il servizio idrico per il periodo interessato. Nei prossimi giorni la Girgenti acque provvederà a effettuare un nuovo lavaggio delle condotte che erano state già 'disinfettate" con acido citrico e, se lunedì i prelievi da parte dell'Asp daranno i risultati sperati, sarà possibile riaprire l'erogazione in tutta la zona. Una notizia per certi versi storica, ma comunque attesa come manna dal cielo. Potrebbe essere la fine di un vero e proprio incubo per decine e decine di agrigentini che dalla scorsa estate sono privi di acqua corrente a causa di una gravissima contaminazione batterica che ha riguardato le condotte presentì in quella zona. Un fatto che, è stato precisato, è effetto di una serie di fattori sfortunati: la vetustà delle condotte, la presenza di errori di progettazioni ma, anche, l'insistere di un gran numero di appresamenti abusivi. L'acqua, va precisato, era comunque tornata potabile in parte di via dei Fiumi il 17 febbraio scorso, e adesso potrebbe essere nuovamente utilizzabile per tutti gli altri. Con in più una "concessione" che tuttavia sembra più che altro un indennizzo. Come comunicato infatti ieri dal Comune, 'Girgenti Acque', accogliendo la proposta dell'assessore comunale Franco Miccichè in seguito ai disagi subiti dagli abitanti di via dei Fiumi e zone limitrofe al Villaggio Mosè dovute a rotture della condotta che non hanno permesso la normale turnazione idrica, ha deciso di azzerare il paga mento delle bollette agli utenti in questione, per tutto il periodo relativo ai disagi subiti. Se questi i fati di stretta attualità, per il Comune una brutta notizia arriva invece dal Cga. Il Consiglio di giustizia amministrativa, esprimendo un parere per conto della Presidenza della Regione, ha ritenuto debba essere respinto il ricorso avanzato dal Municipio nei confronti dell'Ato idrico della Girgenti acque e dell'Autorità per l'energia elettrica e per il gas. Nel dettaglio l'ente chiedeva l'annulla mento della deliberazione del commissario straordinario dell'Ato che approvò la tariffa idrica provvisoria per il biennio 2012-2013. Nel dettaglio il Comune sostenne che l'atto impugnato era illegittimo perché il commissario ha approvato il "consuntivo relativo all'anno 2012 in data successiva a quella della approvazione della tariffa di che trattasi". Linea che secondo il Gga non terrebbe alla prova dei fatti, perché al massimo tra i due atti — il bilancio e la tariffa — è il secondo che potrebbe ritenersi prodotto in violazione delle circolari esistenti. GIOACCHINO SCHICCHI


Guerra aperta per la Scala dei Turchi.
Nei prossimi giorni il sindaco pare depositerà una diffida nei confronti del privato, pronto a far pagare il ticket previsto, sarà infatti di 3 euro.

La Scala dei Turchi, si va a scontro frontale tra privati e Comune di Realmonte. Se la cooperativa che gestirà per conto dei privati 'area durante il periodo estivo ha avviato le procedure di selezione del personale per le attività balneari, il Municipio dopo tanti annunci ha definitivamente deciso discendere in campo. E questo non solo attraverso al già annunciato ricorso ad un legale per ottenere il riconoscimento dello status di patrimonio pubblico della scogliera, ma predisponendo vere e proprie attività dì presidio del territorio. "La tutela della Scala dei Turchi è una priorità di questa Amministrazione, ed infatti,già prima dell'inizio del 'estate. personale di questo comune sarà presente sui luoghi, con due turni giornalieri, mattina e pomeriggio, per garantire e svolgere compiti di informazione, prevenzione, tutela e pulizia. La Scala dei Turchi — continua il sindaco— è sempre stata idonea all'uso pubblico, e non è mai stata atta al soddisfacimento dell'interesse privato di alcuni soggetti. E una falesia viva di marna bianca che per sua morfologia è assolutamente incompatibile con un uso personale. Così, nei prossimi giorni il Comune pare depositerà una diffida nei con fronti del privato il quale tuttavia, dal proprio punto di vista, sarebbe pronto a recintare l'area di propria competenza per evitare accessi gratuiti (il ticket previsto sa infatti di 3 euro). E dire che proprio dal lato della proprietà della Scala dei Turchi erano arrivati finora segnali assolutamente di distensione, dei quali oggi si fanno portavoce coloro che andranno a gestire il bene, che invocano, concertazione, tavoli tecnici e massima concertazione. Del resto al Comune era stato anche promesso un introito come tassa di concessione che tuttavia Zicari pare non abbia mai considerato come opzione sostenibile, E dire che come si ricorderà, il fatto che la Scala dei Turchi rientri nella proprietà di un privato cittadino, ex dipendente della Camera di Commercio di Agrigento, lo scopri quasi casualmente proprio il Comune di Realmonte, il quale mise mano a mappe catastali e canine perché interessato a frenare l'assalto estivo periodica— mente subito dalla scogliera che dopo tanto risalto mediatico, venne anche presidiata ad esempio dalla Polizia provinciale. Oggi, il passo avanti e l'idea di una privatizzazione" della visita al bene che tuttavia sembra riscontrare ben poco consenso sia tra i realmontini che tra comuni cittadini, che percepiscono il tutto come una sottrazione dì un patrimonio comune alla pubblica fruizione. Visione totalmente rovesciata ha chi oggi ha ottenuto la gestione del sito, che anzi continua a parlare di iniziative necessarie per evitare scempi e una fruizione priva di regole di un bene abbastanza delicato. Di certo c'è che l'attenzione nei con fronti della Scala dei Turchi da un punto di vista nazionale è altissimo, G.SCHICCHI

GIORNALE DI SICILIA

L'ex Provincia restaura l'enciclopedia di Diderot

 Ci sono voluti sei anni di lavoro. Un intervento certosino di pulitura e di restauro che ha permesso ai 27 volumi dell'"Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers", di tornare al suo antico splendore e nuovamente fruibile nei locali della biblioteca Gaspare Ambrosini del Libero Consorzio di Agrigento. L'Encyclopedie, pubblicata nel XVIII secolo, in lingua francese, da un gruppo di intellettuali sotto la direzione di Denis Diderot e con la collaborazione di Jean-Baptiste Le Rond d'Alembert, è stata restaurata grazie ad un finanziamento di circa 37 mila euro della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Palermo . Un lavoro delicatissimo che si è sviluppato in diverse fasi: dallo smontaggio delle copertine al lavaggio e deacidificazione dei fogli per la misurazione del PH. Successivamente, dopo l'asciugatura dei fogli, che con l'acqua hanno perduto parte della loro consistenza e la rincollatura delle varie sezioni, è iniziato il vero intervento di restauro con la ricucitura, secondo il metodo in uso nel '700, e la realizzazione delle copertine. Adesso, l'Encyclopedie è tornata ad essere uno dei motivi di richiamo per la Biblioteca Ambrosini del Libero Consorzio di Agrigento. Già prima del maggio del 2011 quando i volumi vennero trasferiti a Palermo per il restauro, l'opera era infatti stata oggetto di visite guidate di centinaia di studenti e di visitatori. Su come l'"Enciclopedia ragionata delle scienze, delle arti e dei mestieri", sia finita nei locali dell'allora Provincia regionale di Agrigento, non ci sono documenti storici ma un percorso di memorie che ne definisce l'itinerario. Prima dell'Unità d'Italia, ad Agrigento esisteva una biblioteca curata dall'architetto e storico Raffaello Politi che possedeva proprio questa Encyclopedie il cui "Discorso Preliminare", è considerato un'importante esposizione degli ideali dell'Illuminismo, nel quale viene anche evidenziato l'intento dell'opera di incidere profondamente sul modo di pensare e sulla cultura del tempo. Intorno al 1860, la biblioteca vene chiusa e di molte delle sue opere, per diversi anni, si persero le tracce, complici anche le due guerre. Poi, agli inizi degli anni '80, nel corso di alcuni sopralluoghi, alcuni impiegati della Provincia, rinvennero nel sottotetto del Palazzo dell'Ente, i volumi dell'opera che adesso sono nuovamente ammirabili alla Biblioteca Ambrosini. Quella in possesso al Libero Consorzio, è la terza edizione dell'opera, scritta in francese e dedicata all'arciduca d'Austria, Pietro Leopoldo futuro imperatore Leopoldo II. I volumi, stampati a Livorno dal 1770 al 1778, erano in origine 28 di cui 17 di testo e di 11 di tavole, ma di questi 28 volumi manca il numero 26, che corrisponde al nono delle tavole. L'importanza storica dell'opera è comunque universalmente riconosciuta. Il primo volume comparve il 1° luglio 1751 ma dopo il secondo volume, l'anno successivo, l'opera subì un arresto per le opposizioni che aveva suscitato negli ambienti religiosi dei gesuiti e dei Giansenisti e poi del papa in persona (l'opera venne messa all'indice e condannata da Clemente XIII), ma grazie all'appoggio di Madame de Pompadour il progetto poté essere ripreso e nel 1753 uscì il terzo volume. Altri volumi fino al settimo si susseguirono regolarmente, finché nel 1757 l'Enciclopedia attraversò una nuova crisi, non soltanto per le opposizioni esterne, ma anche per le discordie interne dei suoi compilatori, tra i quali alcuni dei più importanti, come d'Alembert, si ritirarono dall'impresa. Dal 1758 Diderot restò solo a dirigerla e nel 1772 la condusse a termine, per un totale di 17 volumi e 11 di tavole illustrate. Fu una grande operazione, che rivela la sensibilità non solo culturale ma editoriale di Diderot. Egli riuscì comunque a trasformare un'operazione commerciale in una formidabile operazione culturale presto tradotta in ogni paese d'Europa e anche in Italia. L'Enciclopedia fu pubblicata a Lucca a partire dal 1758 e poi, in un'altra edizione, voluta dal granduca di Toscana, a Livorno a partire dal 1770 che è quella custodita ad Agrigento.


Ruspe anche verso la Valle dei templi.
E lunedì il sopralluogo con l'impresa.
 
Le dichiarazioni del titolare dell'impresa che ha vinto l'appalto per le demolizioni di immobili abusivi nella Valle dei Templi, il geometra Salvatore Patriarca, che con i suoi mezzi sta abbattendo anche gli abusi di Licata, sul fatto che ancora il Comune di Agrigento non ha avviato il cronoprogramma per l'avvio delle operazioni, ha fatto scattare l'allerta generale. Il sindaco Lillo Firetto, che si trovava a Roma quando gli abbiamo chiesto una replica, ha affidato al suo vice, nonché assessore ai Lavori pubblici, Elisa Virone, il compito di verificare come stanno le cose. «Gli uffici - ha risposto Elisa Virone - riferiscono di aver già programmato un sopralluogo per lunedì prossimo con la ditta interessata e di essere nelle condizioni di aprire i cantieri entro fine mese. Le procedure sono in fase di completamento anche per questa ulteriore tranche di lavori». Quindi adesso si potrà dare il via alle ruspe. La procedura di gara, con un importo a base d'asta di 33.136 euro è stata definita dall'ufficio Urbanistica di Palazzo dei Giganti che in stretto contatto con la Procura di Agrigento ha individuato l'elenco dei villini da demolire. I soldi "tro - vati" dall'amministrazione Firetto tra le pieghe del bilancio dell'ente dovrebbero bastare per cancellare gli abusi edilizi realizzati costruendo 13 manufatti, quelli che compongono l' elenco già notificato, e da diversi mesi ormai, dalla Procura della Repubblica all'Utc. Si tratta di beni giudicati abusivi da relative sentenze, la maggior parte delle quali sono del pretore e risalgono all' arco di tempo che va dal 1992 al 1999. Il Comune, pertanto, come nei precedenti casi, anticiperà le somme per le demolizioni, e poi si rivarrà sui proprietari inadempienti, nel senso che non hanno obbedito all'ordinanza di demolizione provvedendo autonomamente all'abbattimento. Un secondo elenco di demolizioni, nella zona A del Parco archeologico, a carico di 13 immobili anche se 4 ex proprietari, tra le contrade Cugno Vela, Maddalusa e in via Cavaleri Magazzeni, hanno provveduto autonomamente a demolire gli abusi. Se gli altri ex proprietari non ottemperano alla demolizione, allora interverrà la l'impresa Patriarca con addebito delle spese ai destinatari dell'ingiunzione. Il Comune di Agrigento in passato metteva in bilancio 50mila euro che erano sufficienti solo per poche demolizioni ma nel nuovo progetto di bilancio questa somma salirà a 300mila euro.

Scala dei Turchi, polemica sulla gestione.

Scontro a suon di carta bollata tra pubblico e privato per la gestione della Scala dei Turchi. «Per la comunità dei realmuntesi che rappresento, ma anche per tutti coloro che da sempre frequentano la Scala dei Turchi, mi corre l'obbligo, attese le notizie diffuse in questi giorni da chi ritiene di essere legittimato a gestire il bene, di contestare decisamente tale prospettazione». Lo ha scritto in una nota il sindaco di Realmonte, Lillo Zicari, che si oppone al nuovo piano di gestione della Scala dei Turchi annunciato dal proprietario delle particelle catastali su cui ricade la scogliera di marna candidata a diventare patrimonio Unesco, Ferdinando Sciabbarrà, ex dirigente della Camera di Commercio in pensione, che ha affidato l'area al responsabile dell'associazione ambientalista MareAmico Agrigento Claudio Lombardo. MareAmico ha annunciato nei giorni scorsi che è già partita la selezione di quindici addetti ai servizi turistici e punta a far partire già dal primo maggio il nuovo piano di gestione, illustrato nei mesi scorsi durante una conferenza stampa, che prevede il pagamento di un ticket di 3 euro, ingresso gratuito per i residenti nei comuni di Realmonte e a Porto Empedocle e per i bimbi al di sotto dei dodici anni. Quindici operatori dovrebbero occuparsi dei servizi di accoglienza e informazione per i turisti, della pulizia e della sorveglianza del sito; è prevista un'attività di formazione per il lavoro che dovrà essere svolto e la conoscenza delle lingue dà maggiori possibilità. «Noi - ha detto Lombardo - cerchiamo un'intesa e vogliamo che il Comune faccia parte del progetto e da parte nostra c'è la massima disponibilità». MareAmico auspica «che si superi ogni ostacolo e si vada avanti in piena collaborazione. Il privato è pronto a delimitare il suo bene mentre l'associazione ambientalista sta creando un consorzio che potrebbe racchiudere nomi illustri appartenenti al panorama scientifico (nazionale/internazionale)». Ma il sindaco non ci sta e ha già dato incarico all'avvocato Enzo Caponnetto per difendere il "bene pubblico" per le vie legali. «La Scala dei Turchi, uno dei maggiori attrattori siciliani, è un bene dell'umanità, e come tale -ha sottolineato Zicari -deve essere fruibile liberamente da parte di tutti, per cui non si riconosce alcuna validità ed efficacia giuridica ad eventuali atti di concessione da parte da chi si ritiene, secondo noi infondatamente, proprietario esclusivo. L'amministrazione comunale, pertanto, ha dato incarico ad un proprio legale, di tutelare i diritti e gli interessi dell'intera comunità realmontese e della collettività indeterminata di cittadini che da sempre fruiscono del bene contro il tentativo di appropriazione esclusiva da parte di alcuni soggetti. Non lasceremo però incustodita la Scala dei Turchi, la sua tutela - ha sottolineato il primo cittadino -è una priorità di questa amministrazione, ed infatti, già prima dell'inizio dell'estate, personale di questo comune sarà presente sui luoghi, con due turni giornalieri, mattina e pomeriggio, per garantire e svolgere compiti di informazione, prevenzione, tutela e pulizia». (*CAGI*)








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