Livesicilia
Regione, Csa contro il governo:
"Un gioco delle 3 carte ormai scoperto"
Badagliacca: "Ci si avvia al quarto mese di esercizio provvisorio".
PALERMO - "Che fine hanno fatto i quasi due miliardi che sono derivati dall'accordo, ratificato dall'Ars, tra il governo del presidente Rosario Crocetta e il governo nazionale guidato da Matteo Renzi. Ricordo che quasi un anno fa Crocetta e e l'assessore al Bilancio Alessandro Baccei annunciavano trionfanti l'intesa con il Governo Renzi presentandola come un 'accordo strutturale storico' che avrebbe evitato il default, avviato il risanamento e gli investimenti e dichiaravano all'unisono: 'Non vivremo più di bilanci che si fanno all'ultimo momento. L'unico beneficio l'ha ottenuto il governo nazionale con gli enormi risparmi che sono derivati dalla rinuncia a tutto il contenzioso fiscale'". Lo dice il segretario regionale del Csa Giuseppe Badagliacca. "Oggi quello stesso Governo - aggiunge Badagliacca - si avvia al quarto mese di esercizio provvisorio, modifica ogni giorno la bozza di Bilancio e tenta, senza riuscirci, di barcamenarsi fra mille emergenze. Non riesce a garantire i sacrosanti diritti dei disabili toglie fondi ai comuni già sull'orlo del dissesto e rinuncia ai Corsi di Formazione destinati ai ragazzi finalizzati alla prevenzione della dispersione scolastica. Non riesce a garantire fondi sufficienti alle Città Metropolitane ed ai Liberi Consorzi dopo averne annunciato la Riforma da oltre quattro anni. Continua a disattendere gli impegni sulle stabilizzazioni dei precari. Il gioco delle tre carte è ormai scoperto ed i siciliani continuano a non trovare mai l'asso giusto".
Ilpersonale.it
Contributo per il personale cui è stato concesso il distacco sindacale. Istruzioni presentazione certificazione
Il Ministero dell'interno pubblica la circolare n. 5 del 16 marzo 2017 che fornisce istruzioni per la presentazione della certificazione sul contributo erariale per l'anno 2017 a comuni, province, Città metropolitane, liberi Consorzi comunali, comunità montane ed A.S.P. - ex I.P.A.B. - per il finanziamento della spesa sostenuta nell'anno 2016 per il personale cui è stato concesso il distacco per motivi sindacali. L'articolo 1 bis del decreto-legge 25 novembre 1996, n. 599, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 gennaio 1997, n. 5, ha previsto l'assegnazione ai comuni, alle province, alle comunità montane, nonché alle I.P.A.B., ora Aziende pubbliche di servizi alla persona (A.S.P.), a seguito del riordino disciplinato dal decreto legislativo 4 maggio 2001, n. 207, di un contributo erariale per il finanziamento della spesa sostenuta per il personale cui è stata concessa l'aspettativa per motivi sindacali. Tra gli enti assegnatari del contributo erariale di cui al predetto articolo 1 bis del decreto-legge n. 599 del 1996, debbono essere considerate le Città metropolitane, istituite con legge 7 aprile 2014, n. 56, recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni", i liberi Consorzi comunali istituiti con legge della Regione Siciliana 24 marzo 2014, n. 8, relativa alla "Istituzione dei liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane", nonché la Città metropolitana di Cagliari e le province della Sardegna secondo l'attuale assetto determinato a seguito dell'emanazione della legge regionale della Sardegna 4 febbraio 2016, n. 2, attinente al "Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna". E' opportuno precisare che l'espressione "aspettativa per motivi sindacali" utilizzata dal legislatore deve intendersi riferita all'istituto del " distacco sindacale ", pertanto solo gli Enti, di cui ai precedenti comma, che hanno sostenuto, nell'anno 2016, oneri per il personale cui è stato concesso il distacco per motivi sindacali, possono beneficiare del contributo in esame.
LaSicilia.it
Ars, Forza Italia: "Aprire finestra legislativa e ripristinare le province in Sicilia
Fermi tutti, abbiamo scherzato. Il gruppo parlamentare all'Ars di Forza Italia ha infatti proposto il ritorno in Sicilia delle vecchie province. Fi ha infatti chiesto di "aprire una finestra legislativa per approvare il disegno di legge che prevede il ripristino in Sicilia delle province quali enti intermedi tra Comuni e Regione". Il provvedimento è stato illustrato nella sede distaccata dell'Ars a Catania. «Il nostro disegno di legge - ha detto il capogruppo Marco Falcone - prevede il ripristino delle Province in Sicilia, quali enti intermedi tra i comuni e la Regione. Riteniamo fondamentale restituire la voce agli elettori, consentendo loro di potere eleggere gli organi di governo. La nostra norma, già depositata all'Ars, prevede inoltre che vi sia il taglio del cinquanta per cento dei componenti degli organi esecutivi e consiliari, per coniugare rappresentanza e partecipazione con una significativa riduzione dei costi».«Prevediamo anche che le tre province di Palermo, Catania e Messina - ha aggiunto il capogruppo di Fi all'Ars - assumano la titolarità di città metropolitana ai fini dei finanziamenti strutturali, nazionali e comunitari. Abbiamo già chiesto al presidente dell'Assemblea Ardizzone, in un momento di stallo dei lavori parlamentari qual è quello attuale di aprire una finestra legislativa per approvare immediatamente questo provvedimento».
Giornale di Sicilia
Previdenza. Per il 2018 la presentazione dovrà avvenire entro marzo. I sindacati chiedono criteri meno restrittivi, per quella volontaria rischio flop per i costi troppo alti
Anticipo della pensione, il governo: domande entro giugno
ROMA
Le domande per l'«Ape sociale», ovvero l'anticipo pensionistico senza costi per il lavoratore in condizioni di disagio, andranno presentate entro giugno per chi matura i requisiti nel 2017. Per il 2018 la data limite di presentazione sarà nel mese di marzo. È quanto ha annunciato ieri il Governo ai sindacati nell'incontro tecnico sui decreti attuativi sull'Ape confermando la partenza dello strumento per il primo maggio. I decreti non sono ancora pronti e i sindacati chiedono criteri meno restrittivi sia sulla data limite per le domande sia sulla continuità dei contributi versati per l'Ape per i lavori gravosi. Invece degli ultimi sei anni continuativi impegnati in questi lavori, su 36 complessivi, si chiede di neutralizzare gli eventuali periodi di disoccupazione che dovessero essere intervenuti in questi sei anni, come accade spesso per i lavoratori edili. Per l'Ape sociale, quella senza costi per il lavoratore, si prevede una corsa alle richieste. Sono 35.000 quelli che potrebbero uscire secondo le previsioni del Governo. Sembra invece difficile che l'Ape volontaria possa prendere piede a causa degli alti costi per il lavoratore. Il Governo ha confermato il calcolo sulla rata del prestito annunciato nei mesi scorsi pari al 4,5- 4,7% per ogni anno di anticipo ma su una media di importo dell'85% della pensione, nel caso di tre anni di anticipo, e solo per 12 mesi, mentre la rata sulla pensione si paga su 13 mesi e per 20 anni. In pratica secondo i calcoli diffusi dopo il varo del provvedimento alla fine dell'anno scorso a fronte di un anticipo complessivo per tre anni di circa 39.300 euro se ne restituirebbero in 20 anni oltre 54.000 (208 euro netti di rata al mese su una pensione di 1.286 euro ma per 13 mesi). Il decreto dovrebbe prevedere un tetto di importo per la richiesta di prestito dell'85% nel caso di un anticipo di tre anni rispetto alla pensione di vecchiaia, del 90% per l'anticipo di due anni e del 95% nel caso di un anno. Per chiedere l'Ape volontaria bisognerà avere almeno 63 anni di età e 20 di contributi e aver maturato un importo di pensione al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo. L'Ape sociale può essere chiesta in via sperimentale dal primo maggio al 31 dicembre 2018 da soggetti in condizioni di disagio, disoccupati che l'ab - biano esaurito da almeno tre mesi, invalidi civili con almeno il 74%, dipendenti che svolgono da almeno 6 anni in via continuativa un lavoro gravoso, che abbiano almeno 63 anni di età e 30 anni di anzianità contributiva.
Agrigentonotizie
Il Giardino botanico inserito nelle "Giornate di Primavera del Fai"
Sarà presentato domani mattina, nel corso della conferenza stampa organizzata in prefettura alle 11, il programma dettagliato delle Giornate di Primavera del Fai che si svolgeranno dal 24 al 26 marzo prossimi.
L'itinerario di quest'anno, comprende, per la prima volta anche il Giardino Botanico del Libero Consorzio di Agrigento, che ha recentemente vinto il sondaggio de "I Luoghi del Cuore" del Fai, classificandosi all'ottavo posto a livello regionale e all'82esimo in Italia.
Quest'anno infatti, la delegazione Fai di Agrigento, presieduta da Giuseppe Taibi, ha inserito tra i beni da visitare ad Agrigento, anche il Giardino Botanico di via Demetra. Venerdì, 24 marzo, il sito sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle 9 alle 13 mentre sabato e domenica, il Giardino sarà fruibile dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17. Un appuntamento storico, quello delle Giornate del Fai, che compie i suoi primi 25 anni, organizzato dal Fondo Ambiente Italiano e dedicato alla scoperta dei luoghi archeologici, ai palazzi e ai monumenti storici dell'Italia meno conosciuti al pubblico.
Il Giardino Botanico rappresenta un "polmone verde" per Agrigento, una sorta di museo a cielo aperto delle essenze e piante della macchia mediterranea esteso circa sette ettari (circa 70mila metri quadrati) incastonati nel cuore della Valle dei Templi, in via Demetra, a poche decine di metri dalla linea delle fortificazioni dell'antica Akragas e del Parco archeologico.
Il Giardino Botanico dispone di un patrimonio di circa 20mila piante riferibili ad oltre 300 colture ed essenze diverse espressioni tipiche della vegetazione mediterranea.
Oltre a questo inestimabile patrimonio vegetale, sono inoltre presenti pregevoli testimonianze archeologiche, ipogei visitabili, caverne naturali visitabili, reperti fossili, e fenomeni calcarenitici di suggestiva bellezza. Sono inoltre visitabili una serie "terrazze" che sorgono su banchi in tufo che offrono ai visitatori un'ineguagliabile vista su tutta la Valle dei Templi.
È visitabile inoltre un "erbario" con centinaia di essenze erbacee essiccate catalogate, alcune risalenti al XIX secolo. Il Giardino dispone di una fitta rete di sentieri e di segnaletica descrittiva delle diverse colture vegetali che lo rendono facilmente fruibile ai visitatori.
Ogni località avrà le sue sorprese e anche quest'anno il catalogo delle aperture è molto vario e ricco di proposte sorprendenti.
Ecco la lista delle location promosse dal Fai, nell'Agrigentino: le nuove scoperte all'interno del Parco archeologico della Valle dei Templi con gli scavi del teatro ellenistico e del Tempio romano; il giardino botanico e il treno storico e il Giardino della Kolymbethra in concessione al FAI dal 1999; in provincia invece, palazzo Principe ad Aragona, normalmente chiuso al pubblico; la chiesa del Carmine e la Chiesa Madre di Canicattì, anche queste solitamente chiuse al pubblico; la Farm Cultural Park di Favara; la biblioteca comunale di Naro; la chiesa Madre di Palma di Montechiaro con il monastero delle Benedettine raramente aperto al pubblico, in quanto luogo di clausura; la stazione ferroviaria di Porto Empedocle, dove arriva il treno storico, e il prestigioso palazzo Beccadelli di Sambuca di Sicilia, recentemente restaurato e visitabile grazie alla disponibilità degli attuali proprietari.
Sicilia24h
Assunzioni anche negli enti locali siciliani.
Si sblocca il nuovo emendamento Madia
Decreti in dirittura di arrivo per gli Enti Locali, dove nel nuovo emendamento del ministro Madia,
saranno avviate le priorità di figure professionali per i vari comuni con garanzia occupazionale
anche per le maestre degli asili nido e per la polizia locale. Quindi uno sblocco del turn over ove i
comuni siciliani saranno anche inclusi a questo nuovo punto che sarà discusso dalla prossima
settimana con il vertice al ministero e dove Marianna Madia dovrà definire le misure da adottare.
A beneficiarne i piccoli municipi dove la carenza di personale sono all'ordine del giorno e con una
situazione di cambio del "fuori uno per entrarne un"altro". Ad oggi il tetto dei cambi negli enti
locali è fermo al 25%, percentuale basse in base alle esigenze che si devono affrontare
quotidianamente nei vari enti, quindi con un notevole innalzamento a questa nuova applicazione che
viene confermata anche dall'assessore regionale Lantieri che mette a punto, anche il fatto che i
comuni interessati saranno quelli sotto la soglia dei 10-15 mila abitanti.
Negli anni passati a causa di vari fattori tra cui quella della spending -review i comuni sono stati
penalizzati a nuove assunzioni, e nella nuova riforma del pubblico impiego è stata indicata anche la
strada di intraprendere nuove leve nelle Regioni e nelle Città metropolitane per cercare di arginare i
punti cruciali che per anni hanno penalizzato il sistema di lavoro in genere. Un blocco che non ha
senso in un ambiente lavorativo che deve dare risposte certe e chiare i cittadini che nei comuni a
volte trovano anche delle difficoltà oggettivi nel disbrigo di pratiche e situazioni di vario genere.
Comunicalo
Elezioni Amministrative 2017, nell'Agrigentino sono 11 i comuni chiamati alle urne
Sono 11 i comuni dell'Agrigentino chiamati al voto in primavera per il rinnovo dei sindaci e dei
consigli comunali. Andranno alle urne a maggio i cittadini elettori di Sciacca, Cattolica Eraclea,
Montallegro, Lampedusa e Linosa, Bivona, Aragona, Casteltermini, Campobello di Licata, Santa
Margherita Belice, Comitini e Villafranca Sicula. Le elezioni comunali del 2017 si svolgeranno tra
il mese di maggio e giugno in oltre mille Comuni. Ma è ancora un rebus sulla data esatta delle
elezioni, come viene spiegato in quest'articolo su La Repubblica.
LiveSicilia
RIPRISTINO PROVINCE, FORZA ITALIA PRESENTA IL DISEGNO DI LEGGE
E' stato depositato stamattina e illustrato dal capogruppo Falcone e dal senatore Gibiino.
CATANIA - Abolire la legge che ha abolito le Province. Un gioco di parole che, in realtà, è la
proposta di Forza Italia che, per bocca del capogruppo all'Ars, Marco Falcone, ha illustrato il
disegno di legge con il quale chiede il ritorno alle Province in Sicilia, con la reintroduzione
dell'elezione diretta dei presidenti e degli organi, l'attribuzione della titolarità di città metropolitana
a Palermo, Catania e Messina e la riduzione del 50 per cento dei costi degli organi elettivi.
"Con l'abolizione delle Province - ha detto Falcone - avremmo dovuto creare economie, migliorare i
servizi e invece si continua a spendere milioni, i servizi sono stati azzerati, è stata indebolita
l'assistenza alle persone, sono state abbandonate le strade, le scuole superiori e non c'è più rapporto
a gli enti territoriali e la Regione. Oggi, con questo Disegno di legge - ha continuato - vogliamo
ribadire la necessità di rivalutare tutto". Un'indicazione che, per Falcone, sarebbe arrivata anche
dagli elettori, con la bocciatura della Riforma costituzionale del governo Renzi, in seguito al voto
del referendum del 4 dicembre".
Da qui l'accelerata sul Disegno di legge che pare abbia trovato consensi anche nel centrosinistra,
composto da pochi articoli. "Il nostro disegno è semplice - ha proseguito il capogruppo di forza
Italia all'Ars. In totale sono quattro articoli più le disposizioni finali e che prevede, di fatto, che
vengano soppresse tutte le norme che hanno portato all'abolizione dell'ente".
Operazione che, oltre al caos nella governance dei territori e nei rapporti tra questi e la Regione, sta
creando problematiche nei dipendenti "sono frustrati e non sanno cosa fare", ha precisato il deputato.
"Fortunatamente - ha aggiunto - la volontà di ripristinare le province è diffusa e potrebbe diventare
bipartisan".
Il Disegno di legge è stato depositato oggi. In sostanza prevede l'azzeramento di quanto fatto in
questi anni eccetto che per le Città metropolitane, la riduzione del 50% degli organi politici,
consiglio e Giunta, e l'elezione diretta del presidente. "Ci vuole coraggio per rimettere a posto
quello che il Pd ha devastato - ha commentato il senatore azzurro, Enzo Gibiino. Il costo stimato per
le Province in tutta Italia è di circa novecento milioni di euro - ha continuato. L'idea dell'abolizione
era animata dal fatto che - ha continuato - i costi non potevano essere abbattuti ma si poteva
risparmiare sulle indennità. Alla fine, questa macchina è costata ottanta milioni. E non c'è più
rapporto tra cittadini e istituzioni. Insomma - ha concluso - si è pagato in termini di democrazia".
Agrigentooggi
Agrigento, Giardino botanico inserito nelle Giornate di Primavera del Fai .
L'itinerario di quest'anno, comprende, per la prima volta anche il Giardino Botanico del Libero
Consorzio di Agrigento, che ha recentemente vinto il sondaggio de "I Luoghi del Cuore" del Fai,
classificandosi all'ottavo posto a livello regionale e all'82esimo in Italia.
Quest'anno infatti, la delegazione Fai di Agrigento, presieduta da Giuseppe Taibi, ha inserito tra i
beni da visitare ad Agrigento, anche il Giardino Botanico di via Demetra. Venerdì, 24 marzo, il sito
sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle 9 alle 13 mentre sabato e domenica, il Giardino sarà
fruibile dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17. Un appuntamento storico, quello delle Giornate del Fai,
che compie i suoi primi 25 anni, organizzato dal Fondo Ambiente Italiano e dedicato alla scoperta
dei luoghi archeologici, ai palazzi e ai monumenti storici dell'Italia meno conosciuti al pubblico.
Il Giardino Botanico rappresenta un "polmone verde" per Agrigento, una sorta di museo a cielo
aperto delle essenze e piante della macchia mediterranea esteso circa sette ettari (circa 70mila metri
quadrati) incastonati nel cuore della Valle dei Templi, in via Demetra, a poche decine di metri dalla
linea delle fortificazioni dell'antica Akragas e del Parco archeologico.
Il Giardino Botanico dispone di un patrimonio di circa 20mila piante riferibili ad oltre 300 colture
ed essenze diverse espressioni tipiche della vegetazione mediterranea.
Oltre a questo inestimabile patrimonio vegetale, sono inoltre presenti pregevoli testimonianze
archeologiche, ipogei visitabili, caverne naturali visitabili, reperti fossili, e fenomeni calcarenitici di
suggestiva bellezza. Sono inoltre visitabili una serie "terrazze" che sorgono su banchi in tufo che
offrono ai visitatori un'ineguagliabile vista su tutta la Valle dei Templi.
È visitabile inoltre un "erbario" con centinaia di essenze erbacee essiccate catalogate, alcune
risalenti al XIX secolo. Il Giardino dispone di una fitta rete di sentieri e di segnaletica descrittiva
delle diverse colture vegetali che lo rendono facilmente fruibile ai visitatori.
L'evento sarà presentato domani mattina, nel corso della conferenza stampa organizzata in
Prefettura alle 11, il programma dettagliato delle Giornate di Primavera del Fai che si svolgeranno
dal 24 al 26 marzo prossimi.