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Rassegna stampa del 29 marzo 2017

Giornale di Sicilia

I nodi della sicilia
un'altra guerra nella maggioranza: la proposta dei grillini passa con il sostegno del partito democratico
L'Ars rende inutili le nomine di Crocetta
Approvata una norma per consentire alla futura giunta di azzerare entro tre mesi le scelte dell'attuale presidente
Giacinto Pipitone - Palermo

La guerra delle nomine non si placa. E fa registrare ancora una volta una presa di distanze della maggioranza da Crocetta: a sorpresa l'Ars ha approvato una leggina di poche righe  che rende cancellabili tutte le nomine fatte dal governo nell'intera legislatura che volge al termine. Il futuro presidente della Regione potrà dare un colpo di spugna nei primi 90 giorni del suo mandato. È una norma che non era prevista nell'ordine del giorno di ieri dell'Ars. È stata approvata in tutta fretta in mattinata in commissione Bilancio, presieduta da Vincenzo Vinciullo (Ncd). A proporla erano stati i grillini con Giancarlo Cancelleri, ma ad approvarla in aula sono stati praticamente tutti i partiti: la stessa capogruppo del Pd, Alice Anselmo, ha preso la parola in aula per esplicitare il sostegno del gruppo parlamentare a una norma che di fatto rende spuntate molti armi di Crocetta per la campagna elettorale già partita. La norma dice che tutti gli incarichi di vertice (cioè presidenze e direzioni) ma anche nei consigli di amministrazione o in organi equiparati possono essere modificati o revocati nei primi 90 giorni dal nuovo governo. Sotto scopa finiscono quindi le nomine fatte dal presidente e da tutti gli assessori in «enti, aziende, consorzi, agenzie, soggetti comunque denominati di diritto pubblico e privato sottoposti a controllo e vigilanza, società controllate o partecipate dalla Regione». Sono esclusi dallo spoils system sono i vertici di Asp e ospedali,  anche se per questo tipo di nomine sono in vigore altre norme che consentono al nuovo governo di modificare gli assetti attuali. Nella stessa legge l'Ars ha approvato un articolo che, nella formulazione di interpretazione autentica di  precedenti norme, introduce prevede la decadenza simultanea di sindaci e consigli comunali in caso di mancata approvazione del bilancio. Approvati infine due ordini del giorno con i quali il Parlamento chiede al governo  di revocare tutte le ultime nomine. La legge blocca nomine arriva a pochi giorni da una pioggia di designazioni di parte di Palazzo d'Orleans che avevano creato fibrillazioni nella maggioranza. Crocetta aveva nominato o rinnovato gli incarichi a big della sua cerchia, come Antonio Ingroia (Sicilia e Servizi), Gaetano  Montalbano (Seus 118), Sami Ben- Abdelaali (Ircac) e Roberto Barberi (Irsap). Nomina, quest'ultima, su cui  erano arrivate due polemiche interrogazioni di Vinciullo che invocava la revoca per mancanza di requisiti. E proprio ieri la giunta, nei minuti in cui l'Ars varava lo stop, ha approvato l'ultima tornata di nomine: l'ex ragioniere generale Salvatore Sammartano va al Fondo Pensioni come presidente  a titolo gratuito. Gaetano Marino, vicino ai Centristi di D'Alia, va a guidare il Ciapi. Antonello Cracolici ha piazzato il suo capo di gabinetto, Vitalba Vaccaro, alla guida dell'Ente sviluppo agricolo, scalzando così Francesco Calanna (storico commissario vicino a Crocetta e Lumia). Mentre Marcello Giacone va a guidare l'Istituto Vini e Oli di Sicilia. Tutte nomine che adesso pesano di meno nello scacchiera elettorale. E non a caso Crocetta ha risposto con una evidente ironia al colpo di mano dell'Ars, capace di approvare in poche ore una legge blocca nomine mentre da quattro mesi non riesce ad  approvare il bilancio (ieri è stato di nuovo prorogato l'esercizio provvisorio). «Apprezzo la legge sullo spoils system - ha detto Crocetta -. Sarebbe stato bello se l'Ars l'avesse approvata  all'inizio della mia legislatura, mi avrebbe permesso di governare con la squadra da me ritenuta più idonea.  Apprendo che in futuro si agirà in modo diverso». Tuttavia la norma approvata, e gli ordini del giorno che mettono in dubbio le nomine all'Irsap e all'Ircac, hanno fatto brindare l'opposizione. Esulta Marco Falcone di Forza Italia. Esulta ancora di più il leader dei grillini Giancarlo Cancelleri, candidato in pectore alla presidenza  della Regione: «Era assurdo che il vincitore di un'elezione non potesse nominare figure chiave e si dovesse ritrovare fra i piedi personaggi nominati dai partiti nei posti fondamentali, per giunta blindati per anni, senza potere provvedere a sostituirli. Le cronache di questi giorni sono state riempite da notizie e sterili polemiche su incarichi e nomine fatti da una giunta impegnata a confezionare regalie piuttosto che ad occuparsi degli enormi problemi dei siciliani. A questa gente arriva dall'Ars un preciso messaggio. Tutto quello per i quali si è sbracciata ed accapigliata potrebbe non valere nulla. In pratica gli abbiamo rotto il giocattolo».  


La polemica. «#SiamoHandicappatiNoCretini» attacca: «Decisioni dettate dalla campagna elettorale». La replica: «Nessuna presa in giro, ma una risposta concreta»
Pronto il piano per i disabili, ma il comitato lo boccia
Palermo

«Scelte dettate dalla campagna elettorale. Sbagliate ed inefficaci»: i disabili. Bocciano il piano di Crocetta per l'assistenza.
Il presidente ha annunciato che «domani andrà in commissione all'Ars il decreto per l'erogazione degli assegni ai disabili gravissimi. Il numero effettivo di disabili gravissimi è di 2.140». In un primo momento si era parlato di 3.600 persone che risultavano negli elenchi predisposti da Comuni e Asp. Crocetta ha anche annunciato un assegno «per i primi tre mesi» che varierà dai 1.000 ai 1.800 euro a seconda del tipo di disabilità. Soldi per cui non ci sarà obbligo di rendicontazione. Poi, dall'anno prossimo, un piano diverso. Ma sono annunci che il comitato #SiamoHandicappatiNoCretini boccia su tutta la linea. Il comitato è nato dalla volontà dei fratelli Gianluca e Alessio Pellegrino, i due tetrapleigici che l'ex assessore Gianluca Miccichè si rifiutò di incontrare, e da Giovanni Cupidi. E  con una lunga nota prende le distanze da Crocetta in modo a tratti ironico: «Dobbiamo ammetterlo. Si rimane stupiti leggendo certe sparate. A questo punto vanno fatte alcune considerazioni.  Il numero dei disabili sembra  ridotto considerevolmente. Ottimo! In Sicilia siamo un po' meno handicappati di prima». Ma soprattutto il comitato ritiene insufficienti le misure  adottate dal governo: «Nessun obbligo di rendicontazione: è chiaro siamo in campagna elettorale. Nessun controllo, nulla. Poi quando scopriremo i disabili  abbandonati con il parente che si compra la macchina nuova inizieremo a pensare ai controlli». E ancora, il comitato sottolinea che «il piano di Crocetta considera solo i duemila disabili gravissimi e abbandona gli altri 20 mila. Tutti gli altri disabili non contano  nulla. L'importante è rispondere a Pif entro i tempi promessi. A costo di dire l'ennesima fesseria».  I disabili hanno sempre rifiutato la distinzione in «gravissimi» e «gravi»  chiedendo la predisposizione di un piano organico per tutto il mondo della  isabilità e che arrivi a procedure personalizzate in base al grado di difficoltà nella vita quotidiana e alla necessità di terapie: «Siamo offesi e amareggiati. Crocetta risponderà a tutti noi e al a sua coscienza di queste scelte scellerate, politicamente corrette, ma sbagliate e inefficaci. Vuole tapparci la bocca ma stia sereno. La bandiera sventola, ma non è bianca».  Crocetta ha subito replicato: «L'intervento per i disabili gravissimi non esclude interventi per gli altri. Il governo  ha preso l'impegno di impinguare i capitoli del fondo per la disabilità di  100 milioni per il 2017 e 250 milioni per il 2018 e il 2019. Il piano verrà discusso quando verrà approvata la Finanziaria. Per adesso abbiamo questi 36 milioni e questi eroghiamo. Non c'è nessuna presa in giro, ma una risposta  concreta». Gia. Pi.

Trasporti. Il ministro Alfano: «Il percorso è dedicato agli scrittori. La mia dedica personale è però per le vittime della strada. Ricordo, l'ingegnere Paolo Palmisano»
Aperto il raddoppio
Concetta Rizzo

«Abbiamo dedicato agli scrittori questa strada. La mia dedica, personale, è invece per tutti coloro i quali hanno perso la vita su strada ed ai loro familiari. E siccome il progetto fu finanziato dalla Provincia, mi sia consentito di dedicarla ad un ingegnereche lavorava alla Provincia e che è morto proprio su questa strada, l'ingegnere Paolo Palmisano, che perse la vita 17 anni fa, nel giugno del 2000. Perché non ci sono solo le strade, ci sono anche delle storie sulle strade». Angelino Alfano,ministro degli Affari Esteri, è emozionato. Lui c'era il 9 marzo del 2009 quando, assieme al ministro Altero Matteoli, venne posata la prima pietra. E c'era anche ieri mattina quando, virtualmente, veniva posata l'ultima. L'ultima pietra è stata l'inaugurazione dei 31,2 chilometri di statale 640, la Agrigento-Caltanissetta, raddoppiata su entrambi i sensi dimarcia. Ma Alfano non ha ricordato soltanto le tante vittime di incidenti stradali, verificatisi lungo il vecchio ed insicuro percorso, ma anche ilgiudice Rosario L vatino. «C'è anche chi ha perso la vita scappando - ha detto il ministro - lungo questo vallone e dicendo in siciliano: 'Ma iu chi v'aiu fattu?'. Rosario Livatino, inseguito dai suoi assassini, si chiedeva, con senso di giustizia che gli gridava da dentro l'anima, ma io cosa vi ho fatto? Perché mi state ammazzando? Questa strada - ha continuato Alfano - è l'intreccio di storie, di memorie, ma vorrei che fosse anche un pezzo del nostro futuro». L'apertura al traffico della statale è stata preceduta da una breve cerimonia, nei pressi della rotonda San Pietro dove, a margine della conferenza stampa, è stato scoperto il cartello con i volti ed i nomi degli scrittori. Perché la statale è stata intitolata, per iniziativa del giornalista Felice Cavallaro, a sei scrittori. «C'è un nesso causale fra il livello di reddito e di benessere di un popolo ed l'indice di infrastrutturazione del territorio dove quel popolo vive. Non esiste territorio al mondo dove via un indice di sviluppo alto ed un indice infrastrutturale basso. Noi oggi colmiamo un pezzo di questo divario e puntiamo tutto sulle infrastrutture - ha aggiunto, con un pizzico d'orgoglio, Alfano che ha pubblicamente ringraziato, per l'impegno per il Sud, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. "La gente del Sud sa che da questo divario infrastrutturale è nata la povertà e daquesta eliminazione di questo gap può arrivare il benessere». L'opera,finanziata anche con i fondi del Programma Operativo Fondo Europeo di Sviluppo Regionale P.O. FESR Sicilia 2007-2013, ha comportato un  investimento pari a 535 milioni di euro e rientra nel grande progetto diammodernamento della statale 640, che prevede il raddoppio della carreggiata fino all'innesto con l'auto - strada A19 "Palermo-Catania": l'investimento complessivo supera 1,5 miliardi di euro. «La realizzazione  della nuova opera - ha dichiarato il presidente dell'Anas Gianni Vittorio Armani - offrirà una adeguata risposta alla rilevante domanda di mobilità  della Sicilia Sud-Occidentale costituendo la connessione principale con la viabilità autostradale della regione,  migliorando al contempo la sicurezza del traffico locale che viaggerà su viabilità complementare». «In una terra spesso indicata come terra di fallimenti, di difficoltà, tutte cose che ci sono come in altre  parti d'Italia, oggi (ieri ndr.) questa terra può dire abbiamo fatto un passo in avanti, un passo importante - ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio - . Ci tengo a ringraziare l'Anas perché nella nostra azione, assieme al sottosegretario del ministero Simona Vicari che è qui presente, fatta  con l'appoggio della Regione, questa opera oggi fa un passo importantissimo e lo fa assieme al territorio. Questo è il più grande cantiere stradale in Italia». Ieri, le raddoppiate  carreggiate, su entrambi i sensi di marcia, erano perfettamente percorribili. E sembrava una sorta di piccolo miracolo rispetto alle deviazioni ed ai restringimenti ancora  presenti 24 ore prima. «La strada originaria era insicura. Venti minuti in  meno per 31 chilometri aiuterà anche l'economia. Qui hanno lavorato - ha tenuto ad evidenziare, durante  la cerimonia, il presidente dell'Anas Gianni Vittorio Armani - 405 imprese e oltre 5 mila persone, quasi la metà siciliane«. Armani ha dedicato la statale a Salvatore Scannella, il pilota di Campofranco, che ha perso la vita, la scorsa settimana, proprio sulla statale. L'impegno dell'Anas - ha concluso Armani - non vuole solo limitarsi al rilancio delle infrastrutture dell'isola. Il processo di potenziamento del patrimonio stradale siciliano nelle intenzioni di Anas deve comprendere anche la valorizzazione culturale e turistica del territorio attraversato da strade con le quali si integra in una simbiosi quotidiana. Una rete stradale - ha aggiunto - che si interseca visceralmente con la  storia, i costumi, la tradizione e la cultura siciliana, compresa la storia della letteratura e la memoria dellevittime della mafia». (*CR*)  

La lettera. Il commissario straordinario scrive a tutti i sindaci affinché avviino una campagna di sensibilizzazione per richiamare gli automobilisti alla prudenza
Strade provinciali dissestate, il Libero consorzio lancia l'Sos

Le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali sono in pessime condizioni. Il commissario straordinario del Libero consorzio, Roberto Barberi, ha allertato - inviando una lettera - tutti i sindaci dell'Agrigentino affinché avviino una campagna di sensibilizzazione, nei confronti della cittadinanza, per richiamare alla massima prudenza ed al rispetto dei limiti di velocità. «Le risorse ridotte nell'ultimo quadriennio, nel quale le Province sono state, di fatto, soppresse e riorganizzate in Liberi Consorzi con il mantenimento  elle competenze ma senza le risorse garantite negli anni precedenti, - viene reso noto - i continui tagli ai trasferimenti da parte di Stato e Regione hanno causato un rapido degrado dei tracciati, che presentano, nei casi migliori, il manto stradale deformato da cedimenti e frane, e usurato. La mancanza di risorse adeguate impedisce una adeguata manutenzione, spesso limitata alla rimozione di smottamenti e detriti». Barberi ha evidenziato anche che in seguito alla chiusura del viadotto Morandi da parte dell'Anas e al conseguente spostamento di consistenti volumi di traffico sulla provinciale 1 Quadrivio Spinasanta-  Villaseta, la stessa strada provinciale è interessata da una evidente usura del manto stradale. «Insomma -scrive Barberi un quadro generale che, nonostante l'impegno  quotidiano di questo ente, non potrà che aggravarsi in assenza di risposte concrete dalla politica sul futuro  dei Liberi Consorzi». Ed ecco che in attesa dell'arrivo dei finanziamenti Barbieri raccomanda ai sindaci di avviare una  campagna di informazione. Ma questo potrebbe essere l'anno buono proprio per i finanziamenti. Il Patto per il Sud rende disponibili  stanziamenti per oltre 16 milioni di euro per i progetti di manutenzione redatti dai tecnici del settore Infrastrutture stradali. Ben 7.300.000 euro riguardano le strade del comparto Ovest, 6.100.000 euro quelle della zona centro-nord mentre 3.405.000 sono destinati al comparto Est, in   particolare alla provinciale 12 Naro- Campobello. A questi vanno aggiunti i 6.500.000 euro stanziati per l'ammodernamento della provinciale 17 Raffadali-Siculiana attraverso il programma operativo complementare (POC) per la Regione. Il Libero consorzio, dunque, in attesa  dei decreti di finanziamento sta ultimando tutti i progetti per i quali è già stata prevista la copertura finanziaria,  con buone possibilità di avviare l'iter per i bandi delle gare di appalto entro il 2017 per migliorare sia pur parzialmente la situazione della viabilità interna, in particolare  quella di collegamento tra i centripiù isolati. (*CR*)  

Cavalcavia Malati a rischio ma orfano di finanziamenti

C'è un viadotto, nell'Agrigentino, che dal 2014 è ristretto su un'unica corsia, nella porzione centrale, sulla quale si procede - almeno in linea di massima - a senso unico alternato. E' il viadotto «Malati» di Racalmuto. Un  ponte che per essere messo in sicurezza, secondo un ormai vecchio progetto del Libero consorzio comunale, aveva bisogno di una spesa di 200 mila euro circa. Ma è un cavalcavia, strategico perché collega Racalmuto con la periferia e dunque con Canicattì, che viene  ignorato da qualsiasi possibilità di finanziamento. Così come le strade provinciali per Montedoro e Milena, ormai impraticabili. Era il 31 ottobre del 2014 quando l'allora commissario straordinario del Libero consorzio comunale, Benito Infurnari, sottolineando la «situazione deficitaria dell'ente, a seguito delle considerevoli riduzioni dei trasferimenti statali e regionali operate nel biennio» scriveva all'assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità e al ministero per l'Ambiente. Infurnari chiedeva di disporre dei fin nziamenti per eseguire i necessari interventi straordinari ed eliminare l'elevato rischio idrogeologico per il viadotto «Malati». Da allora, però, tutto è rimasto fermo, cristallizzato. Il viadotto è sempre ristretto e fino ad ora ha tenuto. (*CR*)

Agrigentonotizie

Messa in sicurezza del viadotto "Malati": tante promesse e pochi fatti

Era il 31 ottobre del 2014 quando l'allora commissario straordinario del Libero consorzio comunale, Benito Infurnari, sottolineava la "situazione deficitaria dell'ente, a seguito delle considerevoli riduzioni dei trasferimenti statali e regionali operate nel biennio"
Messa in sicurezza del viadotto "Malati": tante promesse e pochi fatti
C'è un viadotto, nell'Agrigentino, che dal 2014 è ristretto su un'unica corsia, nella porzione centrale, sulla quale si procede - almeno in linea di massima - a senso unico alternato. È il viadotto "Malati" di Racalmuto. Un ponte che per essere messo in sicurezza, secondo un ormai vecchio progetto del Libero consorzio comunale, aveva bisogno di una spesa di 200 mila euro circa. Ma è un cavalcavia, strategico perché collega Racalmuto con la periferia e dunque con Canicattì, che viene ignorato da qualsiasi possibilità di finanziamento. Così come le strade provinciali per Montedoro e Milena, ormai impraticabili. Era il 31 ottobre del 2014 quando l'allora commissario straordinario del Libero consorzio comunale, Benito Infurnari, sottolineando la "situazione deficitaria dell'ente, a seguito delle considerevoli riduzioni dei trasferimenti statali e regionali operate nel biennio" scriveva all'assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità e al ministero per l'Ambiente. Infurnari chiedeva di disporre dei finanziamenti per eseguire i necessari interventi straordinari ed eliminare l'elevato rischio idrogeologico per il viadotto "Malati". Da allora, però, tutto è rimasto fermo, cristallizzato. Il viadotto è sempre ristretto e fino ad ora ha tenuto.

Strade provinciali in cattivo stato, il commissario Barberi scrive ai sindaci
Il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha inviato una lettera a tutti i primi cittadini

Il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Roberto Barberi, ha inviato una lettera ai sindaci di tutti i comuni della provincia per evidenziare le cattive condizioni di buona parte della rete viaria di competenza del Libero Consorzio (strade provinciali, ex consortili ed ex regionali) a causa della mancanza di risorse per la manutenzione.
"Risorse - si legge in una nota dell'ex Provincia - ridotte drasticamente in particolare nell'ultimo quadriennio, nel quale le Province sono state, di fatto, soppresse e riorganizzate in Liberi Consorzi con il mantenimento delle competenze ma senza le risorse garantite negli anni precedenti. I continui tagli ai trasferimenti da parte di stato e Regione hanno causato infatti un rapido degrado dei tracciati, che presentano, nei casi migliori, il manto stradale deformato da cedimenti e frane, e usurato sia dal passaggio di mezzi pesanti sia dagli eventi atmosferici, in particolare negli ultimi anni, e la mancanza di risorse adeguate impedisce una adeguata manutenzione, spesso limitata alla rimozione di smottamenti e detriti".
Barberi evidenzia anche come in seguito alla chiusura del viadotto Morandi da parte dell'Anas e al conseguente spostamento di consistenti volumi di traffico sulla provinciale 1 Quadrivio Spinasanta-Villaseta, la stessa strada provinciale (e di riflesso altre strade di competenza del Libero Consorzio) sia interessata da una evidente usura del manto stradale. "Insomma - fa sapere Barberi - un quadro generale che, nonostante l'impegno quotidiano di questo Ente, non potrà che aggravarsi in assenza di risposte concrete dalla politica sul futuro dei Liberi Consorzi".

BlogSicilia

Precari enti locali, a breve soluzione vicenda stipendi arretrati e tavolo tecnico stabilizzazioni

I precari degli enti locali  siciliani dovrebbero a breve vedere risolta la questione degli stipendi arretrati. L'assessore regionale agli Enti locali, Luisa Lantieri, ha infatti assicurato oggi alla Funzione pubblica Cgil, nel corso di un incontro che entro aprile i 50 Comuni che hanno presentato istanza di finanziamento per il 2016 riceveranno le risorse.
L'assessorato darà inoltre contemporaneamente il via al riparto trimestrale relativo al 2017. Ne danno notizia Gaetano Agliozzo, segretario generale della Fp Cgil Sicilia e Clara Crocè, componente della segreteria regionale della Fp, che hanno partecipato all'incontro, sollecitato  nei giorni scorsi proprio dal sindacato sull'emergenza stipendi, che molti lavoratori non percepiscono anche da 10 mesi, ma anche sul tema delle stabilizzazioni.
Sulle stabilizzazioni si insedierà giovedì prossimo, alle 15 presso l'assessorato Enti locali,  un tavolo  tecnico con la partecipazione dei direttori di tutti i rami dell'amministrazione, per definire le procedure per le stabilizzazioni armonizzando la normativa regionale con quella nazionale, con l'obiettivo di mettere i comuni nelle condizioni di farle partire entro aprile,. "Abbiamo anche sollecitato - riferiscono Agliozzo e Crocè- una circolare esplicativa sulla legge 27 /2016, da sottoporre ai sindacati in via preventiva e  chiesto anche di tutelare i lavoratori a tempo indeterminato che risultano in esubero nei Comuni in dissesto finanziario, con un ulteriore appostamento di 10 milioni".
Il governo si è impegnato inoltre  col sindacato a congelare il trasferimento nei comuni del 15% del personale delle ex province, che avrebbe inciso sulle stabilizzazioni.
"Diamo atto all'assessore - commentano Agliozzo e Crocè- di avere subito raccolto il grido d'allarme della Fp Cgil, impegnandosi a risolvere i problemi sul tappeto. E' intollerabile che i precari e le loro famiglie, che già percepiscono cifre molto basse, vengano lasciati per mesi senza stipendio, così come che la partita delle stabilizzazioni sia ancora da avviare. Confidiamo ora negli impegni assunti dal governo per dare una svolta a questa vicenda e vigileremo sulla loro attuazione nei tempi indicati".

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