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Rassegna stampa del 14 aprile 2017

Giornale di Sicilia

La sicilia e il lavoro
«Congelata» l'assunzione definitiva per 13.600 persone
Stabilizzazione dei precari, si ferma il piano della Regione

Il mancato trasferimento dei 700 dipendenti in esubero delle ex Province blocca la norma approvata a dicembre. La legge tornerà all'Ars, occorrerà apportare dei correttivi
Giacinto Pipitone - Palermo
Il piano per le stabilizzazioni dei 13.600 precari degli enti locali  si ferma prima ancora di muovere il primo passo. «Sì, dobbiamo riportare all'Ars la nostra legge. Servono delle correzioni» ammette al telefono l'assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri. Dunque si  riparte da capo, con tempi ancoratutti da stabilire.
Le norme attuali
La legge approvata in tutta fretta a fine dicembre prevedeva le  proroghe per due anni a favore di ogni categoria di precari in Sicilia in attesa di avviare le stabilizzazioni. Il posto fisso sarebbe poi garantito a tutti o con la stabilizzazione nel Comune attuale o con l'assunzione alla Resais (l'ente regionale che poi avrebbe smistato negli enti locali il personale in base ai posti liberi nelle piante organiche).
L'ingorgo nelle Province
Questo il piano. Ma a quasi quattro mesi dal varo sono venuti fuori i primi intoppi durante un'audizione dei sindacati in commissione Lavoro. E il primo intoppo è in realtà un macigno che ostacola il cammino fin dal primo metro. A pochi giorni dalla scadenza del termine previsto nella legge di dicembre, non è nemmeno stato avviato il trasferimento nei Comuni del personale in esubero oggi in servizio nelle Province: si tratta di circa 700 dipendenti a tempo indeterminato che in base alla norma devono transitare nei Comuni trovando posto prioritariamente rispetto ai precari di quelle amministrazioni (ciò in omaggio a una analoga norma nazionale). Solo dopo questo passaggio si potranno individuare i posti vacanti da assegnare agli attuali precari. Ma questo passaggio, che doveva essere completato entro il 30 aprile, non è nemmeno stato avviato. «È un problema che non dipende solo da noi - si è difesa la Lantieri - il ministero non ci ha ancora ammessi all'utilizzo della piattaforma informatica che deve gestire questa procedura burocratica». Ma dagli uffici della Regione filtra anche dell'altro: la procedura doveva essere pianificata da un osservatorio che non si è mai riunito, anche perché il quadro finanziario in base al quale valutare gli esuberi non è ancora chiaro e dunque nessuna programmazione può essere fatta. Più semplicemente: la legge di dicembre si basava su un dato, i 200 milioni annui che rappresentano il costo storico del personale delle Province, e che andava abbattuto del 15% (30 milioni) per rientrare nei nuovi livelli di spesa. Ma - filtra dagli uffici - se non si sa ancora a quanto ammontano i soldi a disposizione delle Province non si possono neppure valutare gli esuberi.
Le correzioni alla legge
L'altro nodo che impedirà le stabilizzazioni nei prossimi mesi è rappresentato dalla legge Madia. È una riforma che sul piano nazionale ha dettato nuove regole per le stabilizzazioni dei precari. È stata approvata appena un paio di mesi dopo la legge regionale: «Una parte di questa legge è diversa dalla nostra - conferma la Lantieri - e dovremo recepirla con degli emendamenti all'Ars». Quindi la legge regionale di dicembre va corretta e per adesso è applicabile solo nella parte che prevede le proroghe e i finanziamenti a carico della Regione. Quali correzioni servono? Alcune sembrano perfino andare a vantaggio dei precari: per esempio va previsto che chi ha già fatto un concorso ha la priorità nella stabilizzazione. E poi si abbassa un paletto per passare dal contratto a termine al posto fisso: oggi è possibile per quanti hanno accumulato almeno 3 anni di contratto negli ultimi 5 mentre la Madia ha previsto che si possa stabilizzare anche chi ha messo insieme 3 anni di contratto negli ultimi 8. La Lantieri ottimista Non sono gli unici correttivi da apportare alla legge siciliana. La Lantieri assicura che gli uffici dell'assessorato «sono impegnati nello studio delle norme della Madia, appena pubblicate, per verificare le differenze e preparare gli emendamenti da portare all'Ars. Mi auguro che possano essere approvati già nella Finanziaria che va al voto nei prossimi giorni». Va detto che la legge regionale è passata indenne dal giudizio del Consiglio di ministri, non si sta quindi parlando di una correzione per coprire errori. Alla Regione parlano infatti di «armonizzazione » pur ammettendo che nell'attesa la procedura per le stabilizzazioni è congelata. E i sindacati si mostrano preoccupati, soprattutto da un passaggio: «La legge Madia - spiegano Massimo Bontempo, Giuseppe Cardenia e Giuseppe Leggio del Movimento giovani lavoratori - parla esplicitamente di stabilizzazioni nel periodo 2018-2020. Non vorremmo che, recependola, si precluda ogni possibilità di completare il piano nel 2017, come ci era invece stato promesso». L'Mgl, la sigla autonoma più rappresentativa, chiede di «scongiurare che la legge regionale approvata a dicembre resti una norma scritta che non produce gli effetti auspicati». Il sindacato accetta alcune di quelle modifiche che la Regione sta progettando ma chiede che venga data priorità oltre ai vincitori di concorso «anche a chi lavora in forza di specifiche norme di legge» e ricorda che «l'obiettivo prioritario è la copertura entro la fine del 2017 di tutti i posti disponibili nelle piante organiche per poi proseguire nel 2018 on l'assunzione a tempo indeterminato anche di chi non ha trovato spazio presso le rispettive amministrazioni per mancanza di posto. Il tutto senza nessuno passaggio alla Resais».


La Sicilia e i beni culturali
Dalla valle dei templi al teatro greco di siracusa
Musei e parchi aperti per le feste,
Palazzo della Zisa si visita in dialetto
Due speciali percorsi della Soprintendenza di Palermo per scoprire anche il chiostro del duomo di Monreale Visitabili quasi tutte le aree archeologiche dell'Isola
Simonetta Trovato -Palermo

Pasqua e Pasquetta tra musei ed aree archeologiche. Magari approfittando delle giornate di festa per fare quel giro tanto rimandato fino a Mazara del Vallo per rivedere il Satiro o alla Villa del Casale per ricordarsi quanto sono vivi i mosaici. Insomma, in Sicilia chi vive qui o è in vacanza, nontroverà quasi nulla di chiuso tra i luoghi più gettonati, con l'unica eccezione della provincia di Ragusa. Saranno tranquillamente visitabili la Valle dei Templi di Agrigento, il Teatro greco di Siracusa o il Teatro antico di Taormina, numerosissime aree archeologiche e quasi tutti i grandi musei. E c'è  anche chi spinge per le visite: sotto il titolo «Pasqua a Palermo tra Zisa e Monreale: una città multiculturale» Coopculture e la Soprintendenza di Palermo hanno ideato due speciali percorsi di visita, per ripercorrere la storia del Palazzo della Zisa e del chiostro del duomo di Monreale. Visite guidate e laboratori per grandi e piccini, persino in dialetto siciliano. Info e prenotazioni: 0917489995. Restando a Paler o, sono aperti fino alle 13 anche i musei più importanti, l'archeologico Salinas, Palazzo Abatellis e Palazzo Mirto, come anche la Galleria d'arte Moderna (dalle 9,10 alle 18,30) e Palazzo Branciforte (solo Pasqua, chiuso a Pasquetta). Chi preferisce l'arte contemporanea, può recarsi al Riso, fino alle 20, o scegliere di perdersi tra i marmi mischi della chiesa di santa Caterina o riscoprire il monastero di clausura, aperto a Pasqua dalle 10 alle 13 e a Pasquetta fino alle 19. Per tanti luoghi disponibili nel capoluogo, altri sono chiusi: battenti serrati infatti alla Casina Cinese, al Villino Florio, al Castello a Mare, alla Cuba e al castello di Maredolce, e alle terme arabe di Cefalà Diana; chiuso il castello Beccadelli Bologna di Marineo, aperto quello di Caccamo. Si possono visitare invece la mattina, tutte le aree archeologiche della provincia, da Monte Jato a Himera.Per quanto riguarda il resto della Sicilia, il viaggio comincia. Agrigento La Valle dei Templi è ovviamente aperta, ma si può visitare anc e il museo archeologico fino alle 13,30 come anche la Casa di Pirandello e l'area archeologica di Sant'Angelo Muxaro fino alle 13,30, mentre quella di Cattolica Eraclea sarà visitabile fino alle 17. Caltanissetta Visitabili l'area archeologica e il museo regionale di Caltanissetta, aperti rispettivamente dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 20, e dalle 9 alle 13 e 15,30 fino alle 19; per un giro diverso dal solito, si può visitare la miniera di Trabia Tallarita, a Riesi, dalle 9 alle 19,30, oppure il museo archeologico di Marianopoli, sia domenica che lunedì (9 - 13 e 15,30 - 19). Catania Solo di mattina a Catania si possono visitare la chiesa di san Francesco Borgia e le terme della Rotonda. Apertissimo il Teatro romano: a Pasqua dalle 9 alle 19 e a Pasquetta, fino alle 14. Visitabili il Museo della Ceramica di Caltagirone (fino alle 18,30) e le Mura dionigiane di Adrano (fino alle 13). Enna  La grande protagonista della Pasqua non è soltanto la Villa del Casale, aperta ogni giorno fino alle 17: a poca distanza,  che se la strada è un po' accidentata, non si può perdere il museo di Aidone (aperto fino alle 19) con il tesoro ritrovato della mastodontica  Dea di Morgantina e gli Argenti, restituiti dai musei americani, oltre  all'area archeologica (fino alle 16). Messina Anche qui la farà di certo da padrone il Teatro antico di Taormina, aperto fino ad un'ora prima del tramonto. A Milazzo si visita l'Antiquarium. Aperte per Pasqua e Pasquetta le aree archeologiche di Giardini Naxos, Tusa,  San Fratello, Capo d'Orlando e Acquedolci; fino alle 18 si può visitare anche il castello di Montalbano Elicona, e solo nel giorno di Pasqua, anche la riserva  di Isola Bella. Il museo regionale da poco riaperto, sarà invece visitabile fila no alle 12,30. Fino alle 18,30, sia la Villa romana di Patti che il santuario e l'area archeologica di Tindari con il bellissimo teatro antico affacciato sul mare. Ragusa e Siracusa A Ragusa non ci sono grossi siti aperti, a Siracusa invece gran parte dei luoghi è disponibile: aperta la grande are  archeologica della Neapolis con il Teatro greco, ma anche (fino alle 13) i musei Bellomo e Paolo Orsi, e il castello Maniace. Trapani Il giorno di Pasqua e Pasquetta sarà a disposizione in tutta la sua bellezza, il satiro di Mazara del Vallo il museo è aperto fino alle 19,45) ma chi vorrà potrà visitare anche Baglio Anselmi a  Marsala e il Museo Pepoli con la nave punica, aperti fino a pranzo; e chi si trova a Favignana, non deve lasciarsi scappare l'antica tonnara restaurata e trasformata in luogo espositivo. (*sit*)   

Dopo la protesta di palermo. L'assessore regionale all'Economia: «Le risorse saranno subito disponibili»
Disabili, Baccei: sicure le somme in Finanziaria
Palermo
Il giorno dopo la «marcia per la dignità », che ha visto sfilare a Palermo centinaia di persone a sostegno della protesta dei disabili gravi, l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, rompe il silenzio e interviene sui fondi destinati all'assistenza: «I soldi inseriti in Finanziaria sono certi - spiega -. Una volta approvata questa, le risorse sono immediatamente disponibili».  Baccei risponde così alle polemiche sull'incertezza delle somme stanziate e punta il dito contro vip e personaggi famosi: «Gli interventi di esponenti  del mondo dello spettacolo, efficaci dal punto di vista della comunicazione - scrive in una nota - sono del tutto comprensibilmente non supportati dalle competenze tecniche in materia di contabilità pubblica ». Il riferimento (sebbene non scritto) è al regista palermitano Pif, che ha deciso di farsi portavoce delle proteste dei disabili, ma anche a Jovanotti e Ficarra e Picone che hanno sposato la causa. La copertura finanziaria dei fondi per i disabili «è assicurata dalle risorse is ritte tra le entrate del bilancio di previsione o da tagli di spesa autorizzati », precisa l'assessore. E sulle risorse sciorina alcuni numeri: per il 2017 nell'esercizio provvisorio sono stati previsti 134 milioni di euro, di cui  il 40% destinato ad assegni per l'assistenza domiciliare. In queste somme rientrano i 36 milioni regionali e 66 dal Fondo nazionale per le non autosufficienze. A cui si aggiungono i 100 milioni inseriti in un nuovo emendamento che sarà presentato in aula martedì. Per il 2018 e 2019, invece, sono previsti 208 milioni l'anno. Numeri che ancora non convincono chi porta avanti la protesta. «Un balsamo  temporaneo», li definisce Vincenzo Muratore. Ad oggi le «cifre certe», cioè gli assegni per 3 mesi fino a 5 mila euro per oltre 2 mila disabili, annunciati da Crocetta, «bastano appena a coprire 4 ore di assistenza al giorno - conclude Muratore -. Sappiamo che i soldi in bilancio se approvati sono certi, ma noi chiediamo servizi strutturati». Sui fondi cruciale sarà la seduta di martedì  all'Ars. (*ASM*) Anna Sampino  

polo universitario. Il presidente vuole, prima possibile, i locali di Palazzo Tomasi
«Cupa» a rischio sfratto, Armao
chiede a Firetto di stringere i tempi

Ex Provincia e Consorzio universitario ai «ferri corti» per i locali di contrada Calcarelle di proprietà del Libero consorzio di Comuni. L'ente di piazza Moro ha chiesto al Cupa la restituzione dell'immobile che ospita gli uffici e le aule universitarie. La vicenda è approdata in Consiglio d'ammini - strazione. Il presidente Gaetano Armao, in previsione di un possibile «sfratto» ha quindi chiesto al sindaco di Agrigento, Lillo Firetto di accelerare l'iter per il trasloco degli uffici del Polo a Palazzo Tomasi che l'ente ha deciso di destinare al Cupa. Durante la riunione del Cda, il vice presidente Giovanni Di Maida, sulla lettera dell'ex Provincia, ha letto la relazione del responsabile del servizio tecnico, il geometraFrancesco Cutrò. "La situazione - ha detto Di Maida - appare alquanto controversa. C'è una legge regionale che impone ai Liberi consorzi di fornire i locali ai Consorzi universitari".  L'anomalia sta nel fatto che il terreno sul quale è stato realizzato l'immobile era di proprietà del Comune di Agrigento, che lo ha ceduto all'ex Provincia per la costruzione dello stabile che doveva ospitare e che poi di fatto ha ospitato, il Polo universitario. "Quindi bisogna effettivamente stabilire definitivamente - ha proseguito il vice presidente Di Maida -l'appartenenza dello stabile in questione". Di Maida ha quindi proposto al Cda di trasmettere la questione al Comune di Agrigento in modo che la vicenda possa essere dibattuta tra i due enti, ma avverte: «Qualora si dovessero restituire i locali di via Quartararo al Libero consorzio comunale, sarà chiesto formalmente il rimborso di tutte le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria sostenute dal Consorzio ». Il presidente Armao ha lanciato un appello alla politica: perché contribuisca in primis in termini di risorse, facendo tornare tra i soci i Comuni e gli ordini professionali. Porte aperte al Libero consorzio. «Ad oggi - ha detto il presidente -non ci sono stati rapporti, e me ne dispiaccio». L'Ente deve comunque somme importanti al Cupa e, la sua assenza, già dal prossimo anno rischia d far saltare il banco. Per evitare quindi problemi, il presidente Armao ha proposto di chiedere al Comune di attivare le procedure per definire entro la fine di aprile, il trasloco a Palazzo Tomasi, che il Comune ha offerto all'Università per farlo diventare un centro specialistico per ospitare i master, in un più complessivo investimento sul centro storico di Agrigento. Il palazzo risale al 1100, è di particolare interesse storico ed artistico, gode di 4 piani, per una superficie complessiva di 600 metri quadri. 

Libero Consorzio
Primo giorno per il nuovo commissario

Primo giorno di lavoro del Commissario Straordinario, Giuseppe Marino che si è insediato per la gestione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Giuseppe Marino è stato nominato, dal Presidente della Regione Rosario Crocetta, su proposta dell'Assessore Regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, Luisa Lantieri. Il decreto di nomina prevede una durata dell'incarico, nelle more dell'inse - diamento degli organi degli Enti di  Area vasta, che non potrà superare il 31 dicembre 2017. Succede a Roberto Barberi che era stato nominato commissario il 23 marzo 2016 e si era dimesso nei giorni scorsi. Marino, laureato in giurisprudenza nell'Università di Palermo, assunto nel 1982, è stato dirigente nei ruoli regionali nell'Agenzia delle Entrate fino al 2015, ricoprendo il ruolo di direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Agrigento dal 2000 e fino al 2014, per concludere la sua carriera lavorativa, nell'agosto del 2015 dirigendo la Direzione Provinciale di Caltanissetta. Il commissario Marino, dopo l'insediamento ha incontrato il Segretario Generale dell'Ente Giuseppe Vella, i dirigenti e funzionari per comprendere le  linee d'azione dell'attività amministrativa dell'Ente per definire l'attività dei prossimi mesi. 
La Sicilia

LIBERO CONSORZIO DEI COMUNI
Insediato il nuovo commissario Marino
 
Il commissario Giuseppe Marino
Primo giorno di lavoro del Commissario Straordinario Giuseppe Marino che si è insediato ieri per la gestione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Giuseppe Marino è stato nominato, con decreto n. 535 del Presidente della Regione Rosario Crocetta, 1'11 aprile 2017, su proposta dell'Assessore Regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica Luisa Lantieri.
Il decreto di nomina prevede una durata dell'incarico, nelle more dell'insediamento degli organi degli Enti di Area vasta, che non potrà superare il 31 dicembre 2017. Succede a Roberto Barberi che era stato nominato commissario il 23 marzo 2016 e si era dimesso nei giorni scorsi.
Marino, laureato in giurisprudenza nell'Università di Palermo, assunto nel 1982, è stato dirigente nei ruoli regionali nell'Agenzia delle Entrate fino al 2015, ricoprendo il ruolo di Direttore della Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Agrigento dal 2000 e fino al 2014, per concludere la sua carriera lavorativa, nell'agosto del 2015 dirigendo la Direzione Provinciale di Caltanissetta.
Il Commissario Marino, dopo l'insediamento ha incontrato il Segretario Generale dell'Ente Giuseppe Velia, i dirigenti e funzionari per comprendere le linee d'azione dell'attività amministrativa dell'Ente per definire l'attività dei prossimi mesi. Il lavoro non gli mancherà.

Agrigento notizie

Il costone rischia di crollare ancora, interverrà la Protezione civile

La strada provinciale 22 è chiusa dallo scorso 8 febbraio, da quando, appunto, si verificò il distacco di un gigantesco masso
Il sopralluogo dei geotecnici dell'università di Catania non ha lasciato dubbi. "Il costone è in condizioni precarie, c'è una irregolare discontinuità che può favorire il collasso di ulteriori porzioni di pendice rocciosa". Il rischio di nuovi cedimenti, dunque, sulla provinciale 22 - che collega Casteltermini con la stazione di Campofranco e la statale 189 - Cozzo Disi - è concreto.
Il sindaco Nuccio Sapia, accompagnato dal tecnico comunale Giuseppe Ballone, ha incontrato la Protezione civile regionale. La strada provinciale è chiusa dallo scorso 8 febbraio, da quando, appunto, si verificò il distacco di un gigantesco masso. "Nell'incontro palermitano, abbiamo discusso della necessità di individuare, tra diversi organi, l'ente a cui appartiene la competenza ad effettuare progettazione ed intervento - ha spiegato Sapia - . E' stato chiarito, pure, che il Comune predisporrà una serie di ordinanze per consentire l'acquisizione della disponibilità dell'area e promuovere, con istanza ad hoc, l'avvio della presa in carico da parte del dipartimento regionale di Protezione civile della gestione dell'emergenza, utilizzando rapide procedure". Sbloccato lo stallo burocratico sarà, dunque, la Protezione civile ad effettuare l'intervento.  "E' stato indubbiamente un incontro concreto e positivo - commenta il sindaco Nuccio Sapia - . Era fondamentale dopo la fase di studio, definire un percorso amministrativo per giungere, nel più breve tempo possibile, alla messa in sicurezza della strada. Non è superfluo sottolineare che la riapertura dell'importante arteria non solo eviterà i disagi alla popolazione, ma anche danni alle attività economiche".


Libero Consorzio, si è insediato il commissario straordinario Giuseppe Marino Succede a Roberto Barberi che era stato nominato commissario il 23 marzo 2016 e si era dimesso nei giorni scorsi

Primo giorno di lavoro del commissario straordinario Giuseppe Marino, che si è insediato per la gestione del Libero Consorzio comunale di Agrigento. Giuseppe Marino è stato nominato, con decreto del Presidente della Regione Rosario Crocetta, l'11 aprile scorso, su proposta dell'assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica Luisa Lantieri. Il decreto di nomina prevede una durata dell'incarico che non potrà superare il 31 dicembre 2017. Succede a Roberto Barberi che era stato nominato commissario il 23 marzo 2016 e si era dimesso nei giorniscorsi. Marino, laureato in giurisprudenza nell'Università di Palermo, assunto nel 1982, è stato dirigente nei ruoli regionali nell'Agenzia delle Entrate fino al 2015, ricoprendo il ruolo di direttore della Direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Agrigento dal 2000 e fino al 2014, per concludere la sua carriera lavorativa, nell'agosto del 2015 dirigendo la Direzione provinciale di Caltanissetta. Il commissario Marino, dopo l'insediamento, ha incontrato ilsegretario generale dell'ente Giuseppe Vella, i dirigenti e funzionari per comprendere le linee d'azione dell'attività amministrativa dei prossimi mesi. "

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