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Rassegna stampa del 3 maggio 2017

Giornale di Sicilia

Assemblea regionale. È una legge con 89 articoli e sarà votata dalla prossima settimana. Previsti anche finanziamenti e riforme. La maggioranza cerca coesione
Finanziaria-bis, in arrivo nuovi prepensionamenti - Palermo

C'è una nuova ondata di finanziamenti e ci sono nuovi prepensionamenti e riforme. È una maxi legge da 89 articoli quella che l'Ars si appresta a esaminare: una Finanziaria bis che verrà votata dalla prossima settimana,  sempre che la maggioranza ritrovi compattezza. Molte le norme in materia pensionistica. A cominciare da quella che crea un Fondo speciale per accompagnare  (e finanziare) verso la pensione i dipendenti dei Consorzi Asi che non hanno ancora i requisiti. E poi c'è la  possibilità per i dipendenti degli enti regionali di andare in prepensionamento come hanno fatto i colleghi degli assessorati nell'ultimo anno: la finestra per loro si aprirebbe ora e si  chiuderebbe nel 2022. Il governo prova a riproporre anche le assunzioni di giornalisti. Due le norme  già inserite nel testo: la prima permette al presidente della Regione di  assumere con contratti a termine e sulla base della valutazione del curriculum (quindi senza concorso) giornalisti iscritti all'albo. Pronti 650 mila euro all'anno. La seconda norma punta a creare un pool di esperti in comunicazione che curino il portale della Regione (pronti 300 mila euro all'anno). Fra i finanziamenti annunciati ci sono i quasi 4 milioni per l'Irsap (penalizzato nella Finanziaria appena approvata) e gli 83 milioni da qui al 2020 da assegnare alle Ferrovie. Pronti anche  200 mila euro per le borse di studio di area «non medica»: biologi, farmacisti e fisico-chimici. Un'altra normaprevede l'esenzione dal ticket sanitario  per i minori affidati dall'autorità giudiziaria. Dal punto di vista della spesa l'arti - colo più pesante è quello che permetterebbe  l'acquisto da parte della Regionedella clinica Villa Santa Teresa di  Bagheria, quella sequestrata all'imprenditore Michele Aiello, coinvolto in una inchiesta di mafia. Alla Regione costerebbe 27,3 milioni.  Dal punto di vista politico invece le misure di maggiore peso dovrebbero  essere la chiusura di Riscossione Sicilia e la creazione di un'altra società incaricata di incassare in tributi e dare la  caccia agli evasori assumendo anche il personale della attuale partecipata. Prevista pure la definitiva chiusura dell'Eas, che dovrebbe cedere reti e impianti ai Comuni: il personale invece dovrebbe transitare all'Ente sviluppo  agricolo. E un altro articolo su cui si annuncia battaglia è quello che prevede la soppressione dell'Aran, l'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego.  Allo stesso modo si annuncia dura la votazione di due norme sulla formazione professionale: la prima prevede il divieto per gli enti gestori di assumere personale esterno se prima non trova collocazione quello iscritto  nell'albo. La seconda norma «blinda» la possibilità di organizzare corsi dell'obbligo formativo: una possibilità che resterebbe garantita solo a chi già organizza questi corsi. Da qui la protesta degli enti esclusi da questa branca che assicura ingenti finanziamenti. Su tutto questo si vota da martedì prossimo. Gia. Pi.

Gioia e fede. «Chi non rischia non vince!» è stato lo slogan della kermesse cattolica che si è svolta a Ravanusa
I ragazzi hanno invaso le strade con canti, giochi e preghiere
In cinquemila al Giovaninfesta
Pienamente operativo ed efficiente si è confermato il servizio di Protezione Civile del Libero Consorzio che ha collaborato con l'Arcidiocesi agrigentina.
Paolo Picone

La città di Ravanusa ha accolto circa 5.000 giovani giunti da tutti i Comuni della Provincia per partecipare al Giovaninfesta diocesano. «Chi non rischia non vince!» E' lo slogan della kermesse che si è svolta per tutta la giornata con diversi momenti di preghiera, riflessioni ma anche momenti ludico - ricrea -  tivi e di spettacolo. «Il 'rischio' in questo caso è il momento in cui, nella vita, sei obbligato a fare una scelta - hanno spiegato gli organizzatori. In alcune situazioni devi rischiare. Non potrai mai avere la  certezza della riuscita fino a quando non ti sarai lanciato. Queste sfide non siamo noi a costruirle ma la vita stessa ci mette dinanzi ad esse ». Il logo dell'evento è stato realizzato  da Antonio Boncori, un giovanedella comunità di Ravanusa. Composto da 5 parti: il centro di tutto è rappresentato dalla figura  umana che, a braccia aperte, cammina su un filo sospeso e rappresenta l'idea del rischio. Il cristiano è chiamato a rischiare consapevole che ha alle spalle il sostegno della Croce  i Cristo, in filigrana, e sotto di essa due mani pronte a sorreggerlo, le mani di Dio Padre che seguono e proteggono ogni uomo per  portarlo alla "vittoria". Sullo sfondo un'esplosione di colori che rappresentano la bellezza, la poesia e l'armonia dei giovani, il tutto racchiuso in alto da una linea curva che identifica il Monte Saraceno, simbolo di Ravanusa. Il testo e l'in -  no della manifestazione, invece, sono stati composti da Giovanni Sciabbarrasi, pure lui di Ravanusa che collabora con la band Circobanda.  Pienamente operativo ed efficiente si è confermato il servizio di Protezione Civile del Libero  Consorzio Comunale di Agrigento, che per l'edizione 2017 di "Giovaninfesta", alla quale ha partecipato anche il Commissario Giuseppe Marino, ha predisposto un Piano di emergenza unitamente all'ufficio di Protezione Civile e al Comando dei Vigili Urbani del Comune di Ravanusa per garantire assistenza alle migliaia di giovani partecipanti.  Coinvolti anche i Carabinieri della locale stazione e 36 volontari  delle seguenti associazioni di volontariato: Associazione Europea Operatori di Polizia Porto Empedocle;  Aics di Agrigento; Associazione Fenice Agrigento; Croce Rossa Agrigento; Gruppo Speleologico Santa  lisabetta; Croce d'Oro Porto Empedocle; Confraternita Misericordia Realmonte. L'assistenza medica è stata garantita dal servizio 118 e dalla locale guardia medica, mentre due ambulanze della Croce Rossa di Agrigento e una della Croce d'Oro Porto Empedocle sono state a disposizione dei partecipanti,  ma per fortuna sono rimaste inattive per tutta la durata della manifestazione. Presenti, sino a tarda sera, per l'Ufficio di Protezione Civile del Libero Consorzio il funzionario responsabile dr. Marzio Tuttolomondo e gli operatori Mariapia Zerilli, Pasquale Sorce e Angelo Pavone. Soddisfatto il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale, Giuseppe  Marino per l'efficienza mostrata dal Gruppo di Protezione Civile e per l'operato delle associazioni di volontariato con le quali da tempo il Libero Consorzio ha consolidato un rapporto di piena collaborazione, grazie anche ai numerosi eventi formativi organizzati periodicamente. Intanto si conosce già la città che nel 2018 ospiterà il Giovaninfesta e che a Ravanusa prenderà in consegna la Croce. Sarà Santo Stefano di Quisquina ad ospitare i giovani della diocesi il prossimo anno. 

 Scrivolibero
UIL Agrigento: "Ultima finanziaria regionale stangata finale per la provincia agrigentina, il Cupa è ormai alla canna del gas"

La UIL Territoriale di Agrigento con il Segretario Generale Gero Acquisto analizza l'ultima finanziaria regionale approvata e votata sul filo di lana qualche giorno addietro esprimendo tutto la propria amarezza per la situazione in cui versa la provincia agrigentina. "Non ci aspettavamo i miracoli - afferma il segretario provinciale della Uil, Gero Acquisto (in foto) -, ma nemmeno una finanziaria che colpisce sempre di più Agrigento e la sua provincia, una finanziaria definita da molti pre-elettorale, e che boccia ancora una volta l'operato dei parlamentari agrigentini e la loro azione politica. Niente di buono per lo sviluppo e le opportunità' per il nostro territorio, anzi a questo punto per il Consorzio Universitario e' notte fonda, I 3 milioni e 200 mila euro da dividere tra I consorzi siciliani, rappresenta la morte per il polo accademico agrigentino. Ci aspettavamo una presa di posizione netta della deputazione che non vi è stata". "Negli ultimi 20 anni - continua Acquisto - una provincia che esprime sempre gli stessi politici, che ci consegnano il fine vita di una delle pochissime realtà che la politica ha fatto nascere e adesso morire. Una sconfitta che deve far riflettere tutti gli agrigentini, noi abbiamo detto sempre come Uil che il Cupa è un patrimonio di tutti senza colorazioni politiche, ma avamposto di cultura, sapere e realizzazione per gli studenti e per le famiglie che scommettevano su una università territoriale e trampolino di opportunità e di professionalità. Purtroppo la politica, la gestione e la governance nei tempi di crescita, ha guardato quasi esclusivamente al carrierismo di amici e parenti e a spese che oggi come si e' visto erano poco giustificate, con l'aggravante che i rapporti con l'ateneo palermitano hanno avuto negli ultimi anni solo contenziosi e rapporti tesi e di smantellamento del polo decentrato". "OGGI LA SITUAZIONE SI FA BUIA, CONOSCENDO LA SERIETA' DEL PRESIDENTE ARMAO, chiederemo un altro incontro per avere direttamente da lui contezza se ci sono ancora margini, il sindacato non può tollerare ancora scippi e menefreghismo. E infine non ci spieghiamo perchè le altre province siciliane anche in questa ultima finanziaria hanno avuto finanziamenti e opportunità, vedi l'aeroporto di Comiso e Trapani, i 5.5 milioni della Kore di Enna o l'autodromo di Pergusa. Agrigento non può fare il passo del gambero, non lo merita e non e' una provincia che può solo subire", conclude Acquisto.
LA SICILIA
La Uil di Agrigento contro l'ultima finanziaria. La Uil Territoriale di Agrigento analizza l'ultima finanziaria regionale approvata e votata sul filo di lana qualche giorno addietro esprimendo tutto la propria amarezza perla situazione in cui versa la provincia agrigentina. 'Non ci aspettavamo miracoli, ma nemmeno una finanziaria che col pisce sempre di più Agrigento e la sua provincia. Una finanziaria definita da molti pre-elettorale, e che boccia ancora una volta l'operato dei parlamentari agrigentini e la loro azione politica. Niente di buono per lo sviluppo e le opportunità per il nostro territorio, anzi a questo punto per il Consorzio Universitario e notte fonda, 13 milioni e 200 mila euro da dividere tra I consorzi siciliani, rappresenta la morte per il polo accademico agrigentino. Ci aspettavamo una presa di posizione netta della deputazione che non vi e' stata. Negli ultimi 20 anni una provincia che esprime sempre gli stessi politici, che ci consegnano il fine vita di una delle pochissime realtà che la politica ha fatto nascere e adesso morire. Una sconfitta che deve far riflettere tutti gli agrigentini, noi abbiamo detto sempre come Uil che il Cupa è un patrimonio di tutti senza colorazioni politiche, ma avamposto di cultura, sapere e realizzazione per gli studenti e per le famiglie che scommettevano su una università territoriale e trampolino di opportunità e di professionalità. Purtroppo la politica, la gestione e la governance nei tempi di crescita, ha guardato quasi esclusivamente al carrierismo di amici e parenti e a spese che oggi come si e' visto erano poco giustificate, con l'aggravante che i rapporti con l'ateneo palermitano hanno avuto negli ultimi anni solo contenziosi e rapporti tesi e di smantellamento del polo decentrato. Oggi la situazione si fa buia e conoscendo a serietà del presidente Armao, chiederemo un altro incontro per avere direttamente da lui contezza se ci sono ancora margini, il sindacato non può tollerare ancora scippi e menefreghismo. E infine non ci spieghiamo perché le altre province siciliane anche in questa ultima finanziaria hanno avuto finanziamenti e opportunità, vedi l'aeroporto di Comiso e Trapani, i 5.5 milioni della Kore di Enna o l'autodromo di Pergusa. Agrigento non può fare il passo deL gambero, non lo merita e non e una provincia che può solo subire. GERO ACQUISTO
ISTAT. A marzo sono aumentati di 59mi unità rispetto a febbraio. In dieci anni il loro numero si è quadruplicato Disoccupati, over 50 più dei giovani Sfondata quota S67mila. Perla prima volta il sorpasso degli under 25, scesi al 34,1%. ALESSIA TAGLIACOZZO ROMA. Dati sul lavoro con luci e ombre a marzo: l'occupazione resta stabile rispetto a febbraio e aumenta rispetto a marzo 2016 ma cresce il tasso di disoccupazione, all11,7%, con un aumento soprattutto tra gli over 50. Per i giovani ci sono segnali positivi I dati di ieri dell'Istat segnalano un boom dei disoccupati over 50 rispetto a febbraio (+59.000 unità) con lo sfonda mento di quota 567.000 e il sorpasso storico del numero dei disoccupati under 25. Se si guarda alle percentuali, il tasso di disoccupazione tra gli over 50 è al 6,7%mentrequellodeig vani è al 34,1%, il dato più basso negli ultimi cinque anni, ma se guarda allo stock, impressiona la crescita del l'esercito di coloro che cercano lavoro con i capelli grigi. Dieci anni fa, a marzo del 2007, erano appena 121.000 e ora si sono più che quadruplicati. La crescita dei disoccupati complessivi (tornati sopra quota tre milioni) è legata all'aumento della partecipazione al mercato del lavoro (gli inattivi diminuiscono di 390.000 unità), mentre l'occupazione si mantiene stabile sul mese e aumenta rispetto a marzo 2016 (+213000 unità) anche se con andamenti diversi nelle varie fasce di età. L'Istat comunque segnala che «al netto della componente demografica su base annua, cresce l'incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le fasce di età» e sottolinea che aumentano i dipendenti e diminuisce il lavoro indipendente. I dati sono commentati positivamente dal premier Paolo Gentiloni (incoraggianti sull'occupazione giovanile») che sottolinea anche andamento positivo dell'indice Pmi sulla manifattura: che torna ai livelli più alti da sei anni. Guardano alla buona performance dei giovani anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. e l'ex premier Matteo Renzi: «Tante polemiche, ma i dati dicono che la disoccupazione giovanile scende al 34% dal 44% del 2014». Disegno opposto le ri flessioni dell'opposizione. M5s parla dì (lavoro che ristagna» visto che il tasso di occupazione resta stabile in fondo alla classifica europea. Il capo— gruppo di Fi alla Camera, Renato Bui- netta, afferma che i dati Istat certificano il fallimento delle riforme» dopo aver «buttato al vento» con gli sgravi 20 miliardi di euro di risorse. I sindacati esprimo preoccupazione per la disoccupazione della fascia più anziana chiedendo al governo di discutere di nuovi ammortizzatori sociali e di politiche attive del lavoro. «Rischia disastro sociale - ha detto il leader Uil, Carmelo Barbagallo - il dato sugli over 50 non sorprende e aumenterà ancora». Nella manifestazione del Primo Maggio i leader sindacali hanno ribadito la necessità di creare lavoro. «Bisogna fare - ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso - un piano straordinario per I lavoro. Ci vuole giustizia fiscale e lotta all'evasione». «L'emergenza che da tanti anni attraversa il nostro paese - ha detto la numero uno della Cisl Annamaria Furlan - è il tema del lavoro: come rilanciamo l'economia de Paese, lo sviluppo e la crescita e come creiamo occupazione». Se si guarda al confronto con L'Europa l'Italia è il quarto Paese per tasso di disoccupazione (dopo Grecia, Spagna e Cipro), ma mentre questi ultimi hanno ridotto il tasso dei senza lavoro, in Italia è aumentato in un anno dall'11 ,5% all'l1 ,7%, a fronte di una media Ue28 all'8% e dell'area Euro al 9,5%.









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