Giornale di sicilia
La manovra della regione
si voterà per la fusione dei consorzi autostrade con l'anas e per la chiusura dell'ente che riscuote le tasse
La Finanziaria-bis non muove un passo: accordo solo su Riscossione e Cas
Il presidente dell'Ars convoca i capigruppo, ma la pioggia di emendamenti resta. Tutto rinviato al 18 maggio L'Ars non ha votato neanche uno degli 87 articoli e oltre 1.100 emendamenti che compongono il testo di quella che sarà con ogni probabilità l'ultima legge della legislatura. Se ne riparlerà il 18 maggio, ma ci sono tante incognite.
Giacinto Pipitone
La Finanziaria bis naufraga mentre è ancora ferma in porto. Ieri l'Ars non ha votato neanche uno degli 87
articoli e oltre 1.100 emendamenti che compongono il testo di quella che sarà con ogni probabilità l'ultima legge della legislatura. Se ne riparlerà il 18 maggio, ma anche su questa data ci sono molte incognite. Ieri il pomeriggio è iniziato con la convocazione della conferenza dei capigruppo: mossa con cui il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha provato a smontare i due tomi di norme cercando una intesa su poche misure da approvare velocemente. Ma il tentativo non è riuscito. I partiti non hanno voluto ritirare gli emendamenti. L'unica apertura è stata su due norme - quella che permette di finanziare la fusione fra Cas e Anas e quella che prevede la chiusura di Riscossione Sicilia - che dovrebbero essere inserite in un testo autonomo ed essere votate per prime. Tutto il resto torna già da oggi nelle commissioni di merito, dove si proverà a ridurre gli emendamenti in vista del voto a partire dal 18. Va detto che il clima elettorale ha influenzato la fase di presentazione degli emendamenti provocando una valanga di proposte di stabilizzazioni, aumenti e finanziamenti vari. Ma rischia ancora di più di influenzare la fase di votazione: Forza Italia, con il capogruppo Marco Falcone, ha detto esplicitamente di temere che «tutto verrà rinviato a dopo le elezioni», cioè a luglio. E lo stesso Crocetta si è lasciato sfuggire una battuta ieri uscendo dai corridoi del Parlamento: «Con le migliaia di emendamenti presentati non basterebbero nemmeno i cinque anni della prossima legislatura per approvare questa legge». La Finanziaria bis era nata per recuperare alcune norme rimaste escluse dalla prima manovra: le riforme dei Consorzi universitari e degli Ersu, misure a favore di svariate categorie di precari, le promozioni dei dirigenti regionali e i prepensionamenti negli enti. E ci sono pure nuovi balzelli, come i 500 euro all'anno che dovranno pagare alla Regione tutti i gestori di lidi e stabilimenti balneari per essere semplicemente iscritti in un elenco di categoria. Ieri poi sono nati altri casi intorno a questa legge. I sindacati hanno protestato quando si è diffusa la voce che il governo volesse inserire nella manovra bis la riforma dei forestali che giace in Parlamento da oltre un anno. Per i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, Alfio Mannino, Calogero Cipriano, Antonino Marino «il riordino del settore forestale non può essere oggetto di un emendamento su un provvedimento omnibus». E Legambiente Sicilia dice no «al trasferimento al Corpo forestale delle 17 riserve naturali per ora affidate alle ex Province ».
Libero Consorzio
Marino termina il primo giro di visite ufficiali
Completato il primo ciclo di visite istituzionali del commissario del Libero Consorzio, Giuseppe Marino. Dopo il suo insediamento, Marino ha incontrato, il Prefetto Nicola Diomede, il sindaco di Agrigento Calogero Firetto, il cardinale Francesco Montenegro, il Questore Mario Finocchiaro, il Comandante Provinciale dell'Arma dei Carabinieri Mario Mettifogo, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Fabio Sava, il Presidente del Tribunale Pietro Maria Antonio Falcone e il Procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio. (*PAPI*)
Il riconoscimento. È stato assegnato per il mare pulito di Porto Palo, Lido Fiori, Bertolino e Cipollazzo.
L'amministrazione ha potenziato i servizi per migliorare l'offerta turistica
Le spiagge di Menfi conquistano la Bandiera Blu
La ventunesima Bandiera Blu per il mare pulito alle spiagge di Porto Palo, Lido Fiori, Bertolino e Cipollazzo è considerato solo un punto di partenza, a Menfi, per potenziare l'offerta turistica e, infatti, l'amministrazione comunale ha già predisposto nuovi servizi e il potenziamento di altri che erano già stati avviati negli anni passati. I servizi al turista previsti quest'anno dal Comune di Menfi, già attivi sulla fascia costiera, sono servizi igienici e docce, wifi free, parco giochi, ecoisole per la raccolta differenziata presidiate da personale comunale. Nel mese di giugno partirà il servizio quotidiano di pulizia delle spiagge, il servizio di salvataggio sulla fascia costiera, la guardia medica turistica e il servizio pubblico dal paese alla fascia costiera e viceversa per garantire il trasporto, in autobus, verso le spiagge. E poi l'installazione di una casetta dell'acqua a Porto Palo, che consentirà l'approvvigionamento di acqua potabile sia naturale che frizzante. A giugno partirà anche il "Progetto Caretta Caretta", in collaborazione con l'associazione "Officina Ambiente", che consentirà ai turisti di partecipare al monitoraggio delle spiagge per individuare le tracce delle tartarughe che hanno deposto le uova. È stato, inoltre, potenziato l'ufficio turistico, che ha sede a Casa Planeta, per consentire un migliore e più efficace servizio di assistenza al turista. «L'adozione di concrete politiche di sviluppo turistico - afferma l'assessore comunale al Turismo, Valentina Barbera - è uno degli obiettivi prioritari della nostra amministrazione, sin dai primi giorni di attività, e l'incremento dei flussi turistici, anche in periodi di media e bassa stagione ci fanno pensare che la strada intrapresa sia quella corretta. Alla promozione del nostro territorio stiamo affiancando un'offerta di servizi al turista sempre più puntuale che consenta ai nostri visitatori di sentirsi coccolati e di tornare a casa con il ricordo di un'esperienza estremamente piacevole, che li convinca a tornare e a farci buona promozione». Nel 2016 a Menfi si sono registrate 80 mila presenze e l'auspicio dell'amministrazione è che la conferma della Bandiera Blu possa ritoccare al rialzo questo dato che è già significativo per il centro belicino. La Bandiera Blu è un eco-label assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. Menfi rappresenta, dunque, da oltre vent'anni, quello che il sindaco, Vincenzo Lotà, definisce «un esempio straordinario di attenzione alle politiche volte alla tutela ed insieme alla valorizzazione sostenibile del proprio mare e della propria costa. È un grande orgoglio ricevere ancora una volta un riconoscimento che premia la cura che l'amministrazione e la comunità menfitana hanno messo e mettono continuamente in campo per tutelare due eccellenze del nostro paesaggio: il mare ed i litorali. Siamo convinti -conclude Lotà - che la cura per l'ambiente rappresenti un volano per valorizzazione e sviluppo delnostro territorio e della sua vocazione turistica». E adesso a Menfi si lavora all'organizzazione della manifestazione che, annualmente, a Porto Palo, si organizza per la collocazione della nuova Bandiera Blu. Anche per il 2017 Menfi riceverà la Bandiera Verde per le spiagge a misura di bambino. Il riconoscimento viene conferito da parte di un comitato tecnico composto di pediatri italiani a quei Comuni che meglio attrezzano le proprie spiagge per garantire ai piccoli bagnanti un'estate di divertimento in tutta sicurezza e accessibilità. (*GP*)
Sedi dell'Urp
Programma di disinfestazione
Fissato l'intervento di disinfestazione negli uffici di alcune delle sedi Urp del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. La chiusura al pubblico dell'Ufficio Relazione con il Pubblico di Sciacca e del Punto Informativo di Porto Empedocle avverrà venerdì 12 maggio, per consentire la disinfezione, disinfestazione e derattizzazione. Le normali attività di lavoro nelle due sedi riprenderanno il 15 maggio. Le sedi Urp di Licata e Canicattì rimarranno chiuse il 19 maggio e riapriranno il 22 maggio.
Sicilia24h
SCOLARESCA DI RIBERA
VISITA IL CENTRO DI RECUPERO FAUNA SELVATICA DI CATTOLICA ERACLEA
A qualche mese dalla
chiusura provvisoria il Centro di Recupero della Fauna Selvatica di
Cattolica Eraclea ha ripreso la sua attività, destando subito
l'interesse di alcuni Istituti scolastici che hanno prenotato per
il mese di maggio diverse visite per conoscere l'attività del
Centro, ubicato in un ex casello stradale di proprietà del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento lungo la SP n. 29-B
Raffadali-Cattolica Eraclea.
Stamani è stata la volta
degli alunni della seconda e terza classe primaria dell'Istituto
Comprensivo "Crispi" di Ribera, accompagnati dalle insegnanti
Filippa Scalia, Rosamaria Provenzani, Lina Gatto e Fina Matinella,
che hanno potuto apprendere dagli operatori del Centro le fasi di
ricovero, diagnosi e cura degli animali selvatici feriti. Tra questi
anche le Tartarughe marine, che negli ultimi anni sono state ospitate
nelle capienti vasche della struttura, tra i Centri di riferimento
del progetto UE "Tartalife - Riduzione della mortalità della
tartaruga marina nelle attività di pesca professionale" (LIFE12
NAT/IT/000937). Progetto che ha lo scopo di ridurre le catture
accidentali delle tartarughe con le classiche attrezzature da pesca,
puntando anche sul potenziamento dei Centri di Recupero, una delle
azioni più importanti del progetto. In questo senso, il Centro di
Cattolica, arredato e fornito di attrezzature tecniche grazie
all'impegno dell'ex Provincia Regionale nei vari progetti LIFE
(compreso il Tartalife), possiede una notevole esperienza nella cura
e recupero di esemplari di Caretta caretta.
Ai giovani visitatori del
Centro, molto interessati alle sorti degli animali attualmente curati
o in riabilitazione, sono state donate anche due copie del gioco
"Tartagame", ideato dallo staff del Settore Ambiente nell'ambito
del progetto di educazione ambientale "Scopri-Tarta", che si è
appena concluso.
Gli insegnanti possono
contattare direttamente gli operatori del Centro di Recupero al
numero 389 9626409 per prenotare le visite.
APPELLO DEI
CONSIGLIERI PER LA SOPRAVVIVENZA DEL CUPA
Il Consiglieri comunali
del Comune di Agrigento, Pietro Vitellaro, Nino Amato, Gioacchino
Alfano, Margherita Bruccoleri, Daniela Catalano, Teresa Nobile,
Alessandro Sollano, Alfonso Mirotta, Gianluca Urso, Nello Hamel,
Piera Graceffa, Enzo Licata, Mariagrazia Fantauzzo, Gabriella
Battaglia, Giorgia Iacolino, Salvatore Falzone, Rita Monella, in uno
spirito unitario che supera le formazioni politiche ed ideologiche,
hanno stilato un documento,(che di seguito integralmente si riporta),
in ordine alla vicenda "CUPA", avendo come fine il comune
interesse della "vita" dell' Università ad Agrigento e di
quanti credono nella presenza in città di questa importante realtà
culturale.
I Consiglieri comunali
sopraindicati pertanto inviano il seguente appello a tutta la
deputazione agrigentina presente alla Regione Sicilia:
Premesso che i consorzi
universitari sono disciplinati dal Regio decreto n.1592 del 1933
(Testo Unico delle leggi sull'istruzione Superiore) che all'
articolo 60 così recita: " I rettori ed i direttori hanno il
dovere di promuovere qualsiasi forma di interessamento e di
contribuzione finanziaria da parte di Enti o di privati a favore
delle Università...loro incombe l'obbligo di promuovere la
formazione di consorzi allo scopo di coordinare le iniziative nel
modo più utile ed efficace...", ed ancora all'articolo 61: "Ai
Consorzi universitari è riconosciuta personalità giuridica. Ciascun
Consorzio è costituito con la convenzione che determina i rapporti
fra gli Enti e i privati partecipanti al Consorzio stesso";
Premesso che nell'anno
1994 veniva fondato il CUPA dai soci: Provincia Regionale di
Agrigento, Comune di Agrigento, Camera di Commercio di Agrigento e
che nello statuto del polo, all'articolo 2 in particolare, si parla
di convenzione con l'Università di Palermo in maniera non
esclusiva, paventando la possibilità di stipulare convenzioni con
altri atenei;
Premesso che i consorzi
universitari sono considerati dal Consiglio di Stato (2605/01) quali
aziende speciali degli enti territoriali che lo hanno costituito,
Considerato che la
Regione Sicilia con l'art 3 della legge finanziaria vuole negare:
1. la natura del
consorzio di ente strumentale ovvero azienda speciale dei soci che lo
hanno costituito, escludendo i soci del CUPA dalla "governance"
del consorzio;
2. Lo statuto del
consorzio che disciplina la possibilità di stipulare
contemporaneamente convezioni universitarie con più di un ateneo;
3. L'indipendenza
economica del Consorzio, ponendo una serie di condizioni e
preclusioni per l'accesso ai fondi;
Ritenuto che le spese
gestionali del CUPA ammontano a circa 700.000 euro annui e che tale
cifra assolve alla duplice funzione di:
1. Garantire il diritto
allo studio
2. Investimento per la
crescita di un territorio che, purtroppo, risulta ancora essere
depresso sotto il profilo economico sociale;
Ritenuto che è'
necessario individuare corsi di laurea attinenti alle esigenze del
territorio e contestualizzati con le richieste del mercato del
lavoro.
CHIEDONO
Alla deputazione
regionale tutta di impegnarsi a stralciare l'art. 3 delle
Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2017 e di
riscrivere il medesimo articolo tenendo conto:
1. Che il CDA del Polo
deve essere composto da membri scelti dai soci fondatori, dovendosi
ritenere il Cupa una azienda speciale degli enti che si sono
costituiti in consorzio;
2. Che deve essere
garantita la possibilità di stipulare convenzioni con più di un
ateneo contemporaneamente, come disciplinato dallo statuto del CUPA;
3. Che dovrebbe essere
previsto un contributo ordinario fisso da parte della regione per il
Cupa di circa 700.000 euro, così da rendere il consorzio autonomo
finanziariamente e quindi in grado di stipulare convenzioni con più
atenei, assolvendo alle norme statutarie che lo disciplinano nonché
al dettato normativo del regio decreto 1592/33.
Scrivolibero
AGRIGENTO, VICENDA
CUPA: CONSIGLIERI COMUNALI LANCIANO UN APPELLO AI DEPUTATI REGIONALI
I consiglieri comunali di
Agrigento, Pietro Vitellaro, Nino Amato, Gioacchino Alfano,
Margherita Bruccoleri, Daniela Catalano, Teresa Nobile, Alessandro
Sollano, Alfonso Mirotta, Gianluca Urso, Nello Hamel, Piera Graceffa,
Enzo Licata, Mariagrazia Fantauzzo, Gabriella Battaglia, Giorgia
Iacolino, Salvatore Falzone, Rita Monella, in uno
spirito unitario che
supera le formazioni politiche ed ideologiche, hanno stilato un
documento in ordine alla vicenda "CUPA", avendo come fine il
comune interesse della "vita" dell' Università ad Agrigento e
di quanti credono nella presenza in città di questa importante
realtà culturale.
I Consiglieri comunali
pertanto inviano un appello a tutta la deputazione agrigentina
presente alla Regione Sicilia:
"Premesso che i
consorzi universitari sono disciplinati dal Regio decreto n.1592 del
1933 (Testo Unico delle leggi sull'istruzione Superiore) che all'
articolo 60 così recita: " I rettori ed i direttori hanno il
dovere di promuovere qualsiasi forma di interessamento e di
contribuzione finanziaria da parte di Enti o di privati a favore
delle Università...loro incombe l'obbligo di promuovere la
formazione di consorzi allo scopo di coordinare le iniziative nel
modo più utile ed efficace...", ed ancora all'articolo 61: "Ai
Consorzi universitari è riconosciuta personalità giuridica. Ciascun
Consorzio è costituito con la convenzione che determina i rapporti
fra gli Enti e i privati partecipanti al Consorzio stesso";
Premesso che nell'anno 1994 veniva fondato il CUPA dai soci:
Provincia Regionale di Agrigento, Comune di Agrigento, Camera di
Commercio di Agrigento e che nello statuto del polo, all'articolo 2
in particolare, si parla di convenzione con l'Università di
Palermo in maniera non esclusiva, paventando la possibilità di
stipulare convenzioni con altri atenei; Premesso che i consorzi
universitari sono considerati dal Consiglio di Stato (2605/01) quali
aziende speciali degli enti territoriali che lo hanno costituito.
"Considerato che la
Regione Sicilia - scrivono i consiglieri comunali - con l'art 3
della legge finanziaria vuole negare:
1. la natura del
consorzio di ente strumentale ovvero azienda speciale dei soci che lo
hanno costituito, escludendo i soci del CUPA dalla "governance"
del consorzio; 2. Lo statuto del consorzio che disciplina la
possibilità di stipulare contemporaneamente convezioni universitarie
con più di un ateneo; 3. L'indipendenza economica del Consorzio,
ponendo una serie di condizioni e preclusioni per l'accesso ai
fondi; Ritenuto che le spese gestionali del CUPA ammontano a circa
700.000 euro annui e che tale cifra assolve alla duplice funzione di:
1. Garantire il diritto allo studio; 2. Investimento per la crescita
di un territorio che, purtroppo, risulta ancora essere depresso sotto
il profilo economico sociale; Ritenuto che è necessario individuare
corsi di laurea attinenti alle esigenze del territorio e
contestualizzati con le richieste del mercato del lavoro".
A tal fine i consiglieri
comunali di Agrigento, chiedono "alla deputazione regionale tutta
di impegnarsi a stralciare l'art. 3 delle Disposizioni
programmatiche e correttive per l'anno 2017 e di riscrivere il
medesimo articolo tenendo conto: 1. Che il CDA del Polo deve essere
composto da membri scelti dai soci fondatori, dovendosi ritenere il
Cupa una azienda speciale degli enti che si sono costituiti in
consorzio; 2. Che deve essere garantita la possibilità di stipulare
convenzioni con più di un ateneo contemporaneamente, come
disciplinato dallo statuto del CUPA; 3. Che dovrebbe essere previsto
un contributo ordinario fisso da parte della regione per il Cupa di
circa 700.000 euro, così da rendere il consorzio autonomo
finanziariamente e quindi in grado di stipulare convenzioni con più
atenei, assolvendo alle norme statutarie che lo disciplinano nonché
al dettato normativo del regio decreto 1592/33".
A tal proposito, il
consigliere comunale Pietro Vitellaro, afferma: "Ringrazio
personalmente ogni singolo consigliere comunale che ha aderito
all'appello in difesa del Polo Universitario. E' la dimostrazione
che l'Università ad Agrigento non ha alcun colore politico ed
unisce tutti. A questi si aggiungono anche i consiglieri Marcella
Carlisi, Angela Galvano e Gerlando Riolo".
GdS ondine
ARS
LA FINANZIARIA BIS SI
FERMA SUBITO, INTESA DIFFICILE SUGLI EMENDAMENTI: VOTO RINVIATO AL 18
MAGGIO
di Giacinto Pipitone
PALERMO. La Finanziaria
bis si ferma subito. Oggi non verrà votato alcun articolo: tutto
rinviato al 18 maggio, se nel frattempo verrà trovato l'accordo
fra i partiti sulle norme da approvare.
È quanto ha deciso la
conferenza dei capigruppo, convocata a inizio pomeriggio dal
presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone per cercare di trovare una
via d'uscita all'impasse causata dalla presentazione di oltre
1.100 emendamenti. E va detto che dal canto suo la legge prevede già
ben 90 articoli.
Dunque la conferenza dei
capigruppo ha deciso di spostare tutto al 18 maggio. Nell'attesa
gran parte delle norme e degli emendamenti collegati torneranno in
commissione per cercare di ridurne il peso.
"Con le migliaia di
emendamenti presentati non basterebbero nemmeno i cinque anni della
prossima legislatura per approvare il collegato", commenta il
governatore Rosario Crocetta.
CUPA
UNIVERSITÀ DI
AGRIGENTO SENZA SOLDI, PERSONALE IN AGITAZIONE
di Paolo Picone
AGRIGENTO. Proclamato lo
stato di agitazione dei lavoratori del Consorzio universitario di
Agrigento. La decisione, comunicata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil,
arriva dopo che l'Assemblea regionale siciliana, nella finanziaria
approvata, non ha previsto alcun contributo annuale in favore dei
consorzi universitari dell'Isola.
«I dipendenti -fanno
sapere i sindacati - all'unanimità hanno deliberato di proclamare
lo stato di agitazione e mantenerlo fino a quando non saranno
inseriti, nel collegato alla legge di stabilità regionale, i
contributi annuali da destinare ai consorzi universitari siciliani,
in discussione nella seduta dell'Assemblea regionale siciliana,
prevista per oggi».
Cgil, Cisl e Uil,
inoltre, hanno richiesto alla Prefettura di Agrigento l'attivazione
della procedura di raffreddamento, così come previsto dal contratto
nazionale delle Autonomie locali.
Agrigentoweb
LIBERO CONSORZIO:
POTENZIATA LA MODULISTICA SUI RECLAMI E SEGNALAZIONI.
Il Libero Consorzio
Comunale di Agrigento rafforza la modulistica nell'ottica di un
potenziamento dell'attività di trasparenza e semplificazione
dell'attività amministrativa. In tutti gli uffici sarà, infatti,
disponibile un nuovo modulo relativo a reclami e segnalazioni a
disposizione dei cittadini.
L'iniziativa nasce da
una precisa disposizione del Commissario Straordinario Giuseppe
Marino e del Segretario/Direttore Generale Giuseppe Vella, che è
inviata ai dirigenti dei vari settori e alle Posizioni Organizzative
del Libero Consorzio.
Si tratta di un servizio,
peraltro, già operativo da tempo, attraverso la modulistica
disponibile nelle varie sedi degli uffici relazioni con il pubblico,
oppure attraverso il sito istituzionale dell'Ente
www.provincia.agrigento.it .
Nella home page del sito
esiste, infatti, un apposito link inserito nei servizi online, dove è
possibile inoltrare una segnalazione. La segnalazione online può
essere anonima, ma se si desidera ricevere una risposta, i cittadini
devono registrasti ed inserire i dati anagrafici.
La nuova modulistica
"reclami e segnalazioni" sarà disponibile anche online per
consentire ai cittadini e agli utenti di comunicare eventuali
disservizi o formulare reclami. In questo modo i vari settori
dell'Ente, anche grazie ad una migliore accessibilità della
modulistica, saranno in grado di rendere ancora più trasparente ed
efficace il rapporto con i cittadini.
LA SICILIA
TRASPARENZA: L'ULTIMA
PARTE DELLA RIFORMA MADIA SI APPLICA A PARTIRE DAI MINISTERI
P.a. incontri solo
tramite lista pubblica
ROMA. La riforma della
Pa. sta per tagliare il traguardo, ma il lavoro non finirà con il
via libera al Consiglio dei ministri. Un ok che arriverà a giorni,
«questa settimana o la prossima», assicura la ministra Marianna
Madia. Prende, infatti, il via una campagna d'ascolto per
monitorare l'effetto delle novità nella vita di tutti i giorni. Le
porte del ministero verranno così aperte alle diverse associazioni,
ma per entrare bisognerà essersi registrati e la visita sarà poi
resa pubblica. Insomma, anche palazzo Vidoni si dota di un elenco e
di un'agenda per appuntamenti trasparenti. Un format che il
titolare dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha già tracciato e
che adesso, auspica, si possa estendere a tutti i ministeri».
Il nuovo canale di
dialogo nella Pa. prende il nome di terzo tempo seguendo la fase
preparatoria e quella legislativa della riforma. Or mai manca solo un
ultimo passaggio in Cdm ma non da poco, visto che si conclude un
percorso durato tre anni con 21 decreti attuativi su conto, tra
riordino delle partecipate, delle forze di polizia, interventi di
semplificazione e digitalizzazione.
sindacati non vogliono
perdere il momento e si fanno sentire spedendo una lettera a Madia:
Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente», prima dell'ok
definitivo al decreto sul nuovo Testo unico del pubblico impiego.
Nulla osta che potrebbe essere incassato già venerdì prossimo. Le
tre sigle nei giorni scorsi avevano presentato una serie di richieste
di modifica al Parlamento, dai premi (da rendere più e ai licenzia
menti (paventando il rischio di ricorsi passando per le
stabilizzazioni dei precari storici (da ampliare).
Il sì dì palazzo Chigi
ai decreti Pa. si carica anche di un altro valore. «Subito dopo
l'approvazione dei decreti in Cdm, a giugno o comunque prima
dell'estate», garantisce la ministra, arriverà l'atto di
indirizzo per lo sblocco dei contratti, fermi da otto anni. Non a
caso Franco M (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Antonio Foccillo
(Uil) alla ministra chiedono un confronto «sull'avvio concreto
della stagione contrattuale. Va bene prima chiudere in Consiglio dei
ministri, dice il segretario generale della Confsal Unsa. Massimo
Battaglia, ma «il giorno dopo arrivi la direttiva».
LAMPEDUSA
Cala il sipario sul
progetto di Marevivo "Tartaworld"
.
LAMPEDUSA. Si conclude
nella scuola dell'obbligo di Lampedusa, l'attività di
comunicazione denominata "Tartaworld" nell'ambito del progetto
Tartalife, promosso dall'associazione Marevivo. All'iniziativa
didattica hanno partecipato bambini della scuola di Lam-pedusa e la
prossima settimana si concluderanno e attività pure nella scuola di
Linosa. Le attività scolastiche hanno visto, per diverse setti mane.
l'impegno, oltre che gli operatori che dallo scorso anno seguono
progetto, anche di t.
alcuni ragazzi delle
scuole superiori dì Lampedusa in attività di alternanza
Scuola-Lavoro.
"E' interessante
questa opportunità data ai giovani studenti lampedusani afferma
Fabio Calluzzo, responsabile regionale d quali, attraverso questa
esperienza sulle spiagge lampedusane, potranno comunicare ai turisti
e ai visitatori la buona prassi da seguire per la tutela della
Caretta caretta, diventata ormai simbolo di tutto l'arcipelago
delle Pelagie".
ENZO MINIO
ASSEMBLEA.
Incontro
ieri mattina dopo la sentenza della Cassazione sul riordino del
sistema idrico.
SI STA SPACCANDO IL
FRONTE DEI SINDACI CHE VUOLE IL RITORNO ALL'ACQUA PUBBLICA.
La "chiamata alle armi"
ha funzionato fino ad un certo punto.
Se i sindaci della erano
stati tutti invitati a partecipare all'assemblea per fare il punto
dopo la carneficina fatta dalla Cassazione della legge regionale del
2015 sul riordino del sistema idrico in Sicilia il fronte si è
presentato tutt'altro che compatto.
A mancare erano
soprattutto i primi cittadini dei centri più grandi e non massiccia
di certo era complessivamente la partecipazione dei comuni che hanno
consegnato le reti all'Ato idrico nel 2008, per quanto presenti
erano i vertici dell'Ati, il nuovo organo politico digestione delle
acque. Presenti, anzi, presentissimi, erano invece i sindaci
"ribelli", quelli cioè che le reti e le infrastrutture di
distribuzione non le hanno mai consegnate, i quali però hanno perso
lo scudo" costituito da alcuni articoli della legge finiti sotto la
mannaia della Cassazione. Messo, è il loro timore, la Regione avrà
campo libero per procedere ai commissariamenti degli enti. Nel
frattempo gli stessi avranno da tute sé stessi da una richiesta di
danni per oltre 74 milioni di euro per i mancati ricavi. la battaglia
dice il combattivo sindaco di Bivona Giovanni Panepinto-
ricomincia. Il cuore propulsivo di quella legge l'ha avuto la
provincia di Agrigento e in particolare i sindaci che non
consegnarono le reti. Ovviamente adesso il contesto è divenuto più
complesso, e bisogna ricostruire tutto: la certezza è una, ovvero
che la volontà popolare è ben diversa da quello che è stato
sancito dalla Corte costituzionale ma anche da una serie di normative
che man mano, dalla norma Berlusconi-Fitto hanno ristretto tutto.
Anche senza la legge, le posso garantire, rispetto ai
commissariamenti per consegnare le reti al privato continua
esiste uno scudo che è la volontà popolare, ma soprattutto la
determinazione degli amministratori".
Insomma, "lotta dura
senza paura", anche se quello di Lunedì è stato solo un incontro
preliminare e programmatico, mentre per le prossime setti mane si
programmeranno confronti con i forum per l'acqua pubblica e i
movimenti siciliani per avviare una nuova fase di proteste.
Intanto in settimana si
riunirà l'Ati.
GIOACCHINO SCHICCHI