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Rassegna stampa del 13,14 e 15 maggio 2017

Giornale di Sicilia

La legge. In vigore l'obbligo per ridurre i rischi di corruzione e infiltrazioni mafiose

Più trasparenza per i bandi di gara, pure i sub-appalti vanno pubblicati
In Sicilia da ieri è obbligatorio pubblicare sui quotidiani, oltre gli avvisi delle gare di appalto e la loro assegnazione, anche la concessione di sub-appalti. La legge votata dall'Assemblea regionale siciliana è entrata in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Regione. Una innovazione legislativa di  grande rilievo giuridico e sociale, che ha l'obiettivo di rendere trasparente uno dei punti dolenti delle gare per la realizzazione di opere o per l'acquisto di beni e servizi, appunto i sub-appalti. La norma punta a ridurre il rischio di casi di corruzione e di infiltrazioni mafiose. Con questa norma, che l'Ars ha potuto votare grazie ai poteri concorrenti concessi dallo Statuto  autonomistico, la Regione si è dotata di una legislazione all'avanguardia: questo aveva detto all'Ars il presidente Crocetta nelle fasi di votazione. Il nuovo Codice nazionale degli  appalti prevede che le gare dovranno essere pubblicate su almeno uno dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su  almeno uno a maggiore diffusionelo ale nel luogo ove si eseguono i contratti. Per i lavori e le concessioni  che superano la soglia dei 5 milioni 225 mila euro, invece, un estratto del bando va pubblicato su almeno due dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a maggiore diffusione locale nel luogo in cui si eseguono i contratti. Per quotidiano  a maggiore diffusione, si intendono quelli individuati dalle rilevazioni Adsi in riferimento al numero di copie vendute in edicola. La norma sulla pubblicazione nei quotidiani dei principali passaggi  egli appalti è stata votata nell'ultimo giorno di approvazione della Finanziaria, a fine aprile.  Ed è frutto di un emendamento  del governo al testo base della manovra.  


La Casa albergo per anziani a Sciacca, bando per affidare la gestione ai privati
La svolta. Ora si può programmare l'apertura di quella che per un trentennio è stata una delle principali incompiute della città.
Al Comune un canone annuo di oltre 50 mila euro
Le ditte dovranno far pervenire le istanze entro il 20 giugno
Giuseppe Pantano

Volge a conclusione l'iter amministrativo per l'affidamento della gestione della Casa albergo per anziani di Sciacca. Per quella che per un trentennio è stata una tra le principali incompiute della città adesso si può programmare l'apertura. Il settore Patrimonio del Comune ha trasmesso al Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento tutti gli atti necessari per l'espletamento del nuovo appalto per la concessione a privati della struttura riqualificata che si trova nel quartiere Perriera. Dopo l'invio del bando e degli allegati per l'indizione della gara, secondo quanto reso noto dall'ufficio, con il Libero Consorzio dei Comuni è stato fissato il termine per la ricezione delle offerte. Le ditte interessate dovranno far pervenire le proprie istanze entro il 20 giugno 2017. La ditta aggiudicataria deve riconoscere al Comune un canone annuo di 50.646 euro per la gestione di durata decennale. Un precedente bando non è andato a buon fine e prevedeva un canone per il Comune di 80 mila euro all'anno e una concessione per una durata inferiore, 6 anni. A quest'importo il concessionario potrà integrare un contributo annuo da conferire al Comune di Sciacca, sulla base del volume d'affari ottenuto mediante eventuali entrate aggiuntive rispetto a quelle preventivate in sede progettuale. Questo contributo facoltativo viene individuato quale parametro utile per il punteggio. Il canone è stato quantificato a seguito di apposita analisi costi/ricavi, nonché dai valori medi di mercato e dei valori medi forniti dall'Agenzia delle Entrate. Per le prestazioni rese agli utenti il concessionario incamererà, direttamente dagli utenti o dai loro familiari, le rette dovute per l'ospitalità per un importo mensile preventivato in 825 euro. Direttamente dagli utenti esterni (si presume 200 all'anno) un importo annuo pari a 165 mila euro. I lavori, realizzati dall'associazione temporanea d'imprese «Di Nica Costruzioni » di Caltanissetta, sono stati completati già da tempo e collaudati. L'opera, grazie a un finanziamento europeo di tre milioni e mezzo di euro, è stata realizzata dopo che per anni la struttura è rimasta in stato di abbandono. La ditta ha vinto l'appalto integrato che comprendeva sia i lavori di completamento che la progettazione esecutiva delle opere. La casa albergo per anziani si compone del piano terra e di tre piani. Comprende 36 stanze, 24 doppie e 8 singole. I lavori di completamento sono iniziati a ottobre 2013. Il Comune ha finanziato con ottomila euro il collaudo statico della struttura. Il servizio di sondaggio a carotaggio e le prove di carico sui solai inerenti i lavori di costruzione della struttura sono stati affidati alla ditta Sidercem. Tra qualche mese una tra le principali incompiute della città sarà fruibile, al centro della panoramica di via Allende, a due passi dal palazzo di giustizia, dal commissariato di polizia e da alcune tra le principali attività commerciali della città. Una zona che ormai è diventata strategica quella della panoramica di via Allende, in un'area che, a breve, con il completamento di ulteriori lavori del piano integrato della contrada Perriera, consentirà spostamenti ancora più rapidi. Per quanto riguarda il completamento dell'opera un contenzioso tra due ditte ha bloccato, per un lungo periodo, i lavori riguardanti quella che è stata una tra le principali incompiute della città. Si è dovuto attendere il pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa. Nel giudizio di primo grado il Tar si è espresso in favore della ditta seconda classificata nella gara d'appalto. Un successivo ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa della ditta soccombente, però, ha sospeso il provvedimento e si è dovuto attendere il pronunciamento definitivo del Consiglio di giustizia amministrativa. L'iter è stato sbloccato durante l'amministrazione guidata dal sindaco Vito Bono e poi l'opera è stata completata quando era in carcica la giunta con a capo Fabrizio Di Paola che in questi giorni sta completando il mandato. (*GP*)

 
Sicurezza ambientale
L'assessore Contrafatto: molti siti da regolarizzare
La Regione invia gli ispettori nelle discariche più a rischio


Controlli a tappeto nelle discariche siciliane. L'assessorato regionale all'Energia sta ispezionando tutti i siti e le documentazioni  delle strutture per verificare ogni singola autorizzazione rilasciata e per vedere se l'attività svolta è in regola. Sul tavolo dell'assessora Vania Contraffatto si vanno accumulando relazioni e dossier.  Tra questi anche quelli sulla discarica di Bellolampo a Palermo, su quella di contrada Armicci a Lentini e su quella di Melilli. Per quest'ultima i funzionari regionali stanno passando al setaccio ogni singolo foglio per analizzare se  «l'iter che ha consentito di trasformare una discarica per rifiuti speciali a una per rifiuti urbani sia perfettamente conforme alle normative», spiega l'assessore Contrafatto. E a loro volta anche i custodi giudiziari nominati dalla Procura stanno controllando tutta la documentazione sull'iter amministrativo  per capire se e come la discarica potrà continuare la sua attività. «I controlli incrociati -  sottolinea l'assessore - favoriscono un migliore accertamento della  verità». In caso di chiusura dell'attività in Sicilia, l'alternativa dice Contraffatto sarebbe portare i rifiuti all'estero «ma i costi lievitano, si offrirebbe un business alla malavita e  non avremmo difese e sistemi di controllo». Inoltre c'è la questione generale dei controlli antimafia: «Se noi mandiamo i rifiuti all'estero ci viene ancora più complicato effettuare le verifiche. Anche perchè  anche se una persona è nella cosiddetta "White list" non è detto che magari non sia un prestanome di qualcun altro». Sono state anche controllate le documentazioni di Bellolampo per capire se le autorizzazioni  sono tutte in regola. Dalle verifiche sulla discarica di Lentini emerge uno scontro tra Comune e Dipartimento Urbanistica. Il primo ha espresso parere negativo in base al proprio piano regolatore generale. Mentre il dipartimento ritiene che tutto sia in regola. Intanto il deputato alla Camera  Alessio Villarosa ha presentato un'interrogazione al ministro degli Interni e a quello dell'Ambiente sulla stato della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea. Il Parlamento europeo ha annunciato invece che scriverà alle autorità regionali siciliane  per chiedere spiegazioni riguardo alla situazione della discarica  di Tiritì del comune di Motta Sant'Anastasia, per comprendere le tempistiche relative a una sua possibile chiusura e per capire quali rischi ci siano per la salute. L'iniziativa parte dalla commissione Petizioni dell'Eurocamera. Il tema è stato affrontato dagli eurodeputati e dalla Commissione che ha ricordato la sua analisi in corso sul piano regionale di gestione dei rifiuti per la Sicilia. I controlli disposti dall'assessorato ai Rifiuti serviranno a chiarire  proprio la gestione delle discariche finita spesso sotto accusa.Tanto da provocare anche pesanti sanzioni dell'Unione europea. Ogni sei mesi, la Sicilia paga all'Europa  circa 2 milioni e mezzo di euro di multa per la mancata bonifica di una decina di discariche abusive. Le multe inflitte dall'Europa all'Italia per la mancata bonifica di circa 200 discariche abusive ammontano a 141 milioni. L'ultima mazzata è di circa 21 milioni e riguarda gli ultimi quattro mesi, quando per fortuna 98 discariche sono state ripulite e l'importo della sanzione dimezzata. Il bilancio era stato tracciato nelle scorse settimane dalla parlamentare alla Camera, Claudia Mannino, che ha  presentato un'interrogazione al governo nazionale sulla vicenda dei siti inquinanti e sulla mancata bonifica che continua a costare  una maxi sanzione che si rinnova ogni sei mesi, fino a quando i siti non saranno tutti bonificati. Undici di questi si trovano in Sicilia e  sono già costati all'Isola, secondo la Mannino, almeno 10 milioni, cifra che rischia di aumentare se i Comuni non interverranno. Le discariche  si trovano a San Filippo del Mela, Cammarata, Racalmuto, Siculiana, Leonforte, Paternò, Monreale, Mistretta, Cerda e Priolo Gargallo. Per ogni discarica non bonificata la multa è di 200 mila euro circa. Resta sempre aperta poi la spinosa questione del percolato, il liqido altamente inquinante prodotto dai rifiuti nelle discariche. E anche su questo sono in corso le verifiche della Regione. In Sicilia  dovrebbero essere operativi almenouna trentina di impianti per lo smaltimento del percolato. Ma ne  esistono solo 11 che non bastano. Finisce allora che i pochi gestori isolani applicano prezzi fuori mercato. L'unica alternativa è spedire il liquido fuori dalla Sicilia. Ma i costi di trasporto sono comunque altissimi. E sono sempre soldi che  si potrebbero invece risparmiare. Tutto ciò ha alimentato un mercato che è costato alle casse pubbliche  95 milioni negli ultimi 4 anni e che - secondo un dossier dell'assessorato regionale ai Rifiuti - ha «foraggiato intermediari e interessi non sempre trasparenti». L'assessore Contrafatto ha già speditoil carteggio in Procura. Il dossier messo a punto dalla commissione ispettiva creata dalla Contrafatto rileva un'emergenza ambientale e un enorme business. «Gli accertamenti sono costanti e capillari - afferma l'assessore - e non ci fermeremo fino a quanto non sarà chiarita ogni circostanza».
(*SAFAZ*)

Ponte Petrusa esplode la protesta
sit-in di residenti e sindacati.
Al grido di «vergogna, vergogna, vergogna» e con striscioni emblematici contro chi aveva promesso tempi molto stretti per la riapertura
Concetta Rizzo

È stato il giorno dell'indignazione. Al grido di «vergogna, vergogna, vergogna » e con striscioni emblematici - «Dopo l'inaugurazione, il nulla. Vogliamo il ponte» e «Il ponte della vergogna » - ieri mattina si è svolto il sit-in per recriminare la creazione, e dunque la restituzione alla circolazione stradale, del viadotto Petrusa. C'erano i residenti della zona. Ma c'erano anche  tanti rappresentanti politici - dai colori più diversi -. E c'era la Cisl, il sindacato che ha organizzato la plateale manifestazione. Agrigento, una volta tanto, era unita. Tutti con lo stesso scopo. «Non è possibile danneggiare ancor di più la qualità della vita dei cittadini di questa provincia, creare disagi all'economia, al lavoro - ha detto il segretario della Cisl, Maurizio Saia - . A poca distanza da questo viadotto ormai inesistente c'è la popolazione carceraria più numerosa di tutta la Sicilia.  Giornalmente, dal carcere Petrusa, la polizia penitenziaria deve raggiungere il tribunale, deve accompagnare i detenuti in ospedale e per le esigenze di salute. E sono costretti a rischiare per  le improponibili deviazioni che ci sono in questo momento. Chiediamo alla politica di svegliarsi, - Saia ha lanciato un accorato appello - di ascoltare il cittadino che ha diritto di avere una vita tranquilla. Durante l'inaugurazione della raddoppiata statale 640 ci avevano detto che entro 15 giorni, ossia 45 giorni fa, avrebbero rimesso in sesto il ponte. Così non è stato, anzi. Non si  anno notizie di nessun tipo, le risorse sono finite, si parla di un progetto nuovo.  Siamo qui con forza. Tutta la politica ha risposto e, finalmente, questa provincia è unita, abbiamo tutti lo stesso scopo: riacquistare la cittadinanza perduta».  «Siamo stati, con quanti vivono anche oltre il carcere, coloro più penalizzati da questa indecente situazione. Alla base - ha sbottato una delle residenti della zona - c'è stata una presa in giro, il ponte inagibile non era. Se ci sono stati degli errori di costruzione, non dovevamo essere noi a pagarne le conseguenze economiche, psicologiche e fisiche. Perché per raggiungere Agrigento alta, Agrigento bassa e zone lido, noi impieghiamo la media di mezz'ora all'andata e mezz'ora al ritorno. I bambini che devono  entrare a scuola alle 8, si devono alzare alle 5,45. Disagi che nessuno immagina. Siamo, però, più indignati per la presa in giro, perché per fare, in pompa magna, un'apertura della statale, con tutti i vertici politici, hanno abbattuto solo la parte di ponte che serviva a loro. E per gli scopi dei cittadini e dei residenti chi ci pensa?». L'indignazione ieri  era sulla faccia di tutti i partecipanti al sit-in. «Questa storia dura da oltre sei mesi - ha detto Salvatore Gallo Cassarino della Cisl - dove sono i responsabili di questo scempio? A circa 100 metri, c'è uno degli istituti penitenziari più grossi della Sicilia e non aver previsto, a monte, un'alternativa valida che certamente non può essere rappresentata  dalla stradina San Pietro è chiaramente segno di incompetenza». «Non esiste più nulla in questa  ittà. Perché  stiamo riducendo questa città alla vergogna ». ha concluso una delle residenti di contrada Petrusa - . (*CR*)


I nodi della Regione
gli effetti in sicilia della legge-madia
Precari, rinviate le stabilizzazioni Ma ci sono i soldi per gli stipendi
Slitta al 2018 la possibilità di assunzione per i 13.500 degli enti locali.
Un decreto mette a disposizione dei Comuni 182 milioni per i contrattisti. La palla passa ai sindaci

Giacinto Pipitone - Palermo

Si avvicina il pagamento di stipendi e arretrati ma le stabilizzazioni dei precari siciliani saranno rinviate al 2018 anche se sarà più facile ottenere il posto fisso. L'assessore agli Enti Locali, Luisa Lantieri, assegna 182 milioni e ufficializza che la Regione seguirà la strada che a Roma sta tracciando il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia. La Regione ha varato la sua legge per le stabilizzazioni dei 13.556 precari degli enti locali a fine 2016 annunciando che i primi contratti a tempo indeterminato sarebbero stati siglati entro il 2017. Poi però Roma si è mossa con un proprio  testo e la Regione è stata costretta ad adeguarsi. La prima differenza fra le due leggi è quella che riguarda la data elle assunzioni: la Madia ha scritto 2018, la Regione si adeguerà. «Abbiamo un impegno con lo Stato - spiega la Lantieri - che prevede l'omologazione delle due leggi e non possiamo fare altrimenti. Ho pronto l'emendamento che recepisce gli articoli della Madia che cambieranno la nostra riforma. Però possiamo fare in modo di avviare le procedure burocratiche già quest'anno in modo da essere pronti a stabilizzare a inizio 2018 non perdendo molto tempo rispetto alle previsioni». L'emendamento che la Lantieri ha elaborato verrà definito solo  dopo che i decreti attuativi della legge Madia vedranno la luce. E proprio ieri da Roma sono trapelate indiscrezioni sulle ultime novità  della norma nazionale: la versione definitiva, attesa al prossimo Consiglio dei ministri, allargherà  le maglie per la stabilizzazione dei precari e si va verso tempi più ampi per la maturazione dei requisiti.  Sono dettagli molto pesanti. Che la Regione interpreterà in un caso a vantaggio dei precari e in un altro caso in senso più restrittivo. La Lantieri ha già concordato  col sottosegretario Angelo Rughetti un emendamento che renderà più facile il cammino dei precari dei Comuni verso il posto fisso: verrà infatti abbassata la riserva  di posti da assegnare nei Comuni prioritariamente ai dipendenti delle ex Province. È un  passaggio  senza il quale non possono  iniziare le stabilizzazioni dei precari ma che limita i posti disponibili. La legge regionale prevede infatti che il 15% dei dipendenti delle ex Province venga trasferito nei Comuni e solo dopo si inizi con le assunzioni dei precari  già in servizio con contratto a termine: l'emendamento Lantieri abbasserà questa riserva al 7% ampliando quindi notevolmente il numero di posti a favore degli attuali  precari. «Dobbiamo considerare - ha spiegato la Lantieri - che nelle Province il numero di dipendenti si sta abbassando per effetto dei pensionamenti. Inoltre i nostri  Liberi Consorzi di Comuni, che delle Province hanno preso il posto,  anno mantenuto un numero elevato di funzioni e ciò legittima  anche il mantenimento di quasi tutto l'attuale personale. In questo  modo possiamo ampliare il numero di posti nei Comuni a favore dei precari da stabilizzare».  Anche questo emendamento verrà agganciato alla Finanziaria bis che dovrebbe essere votata fra giovedì e i primi giorni di giugno. La Madia ha previsto anche di  ampliare la platea dei precari stabilizzabili: basterà aver maturato 3 anni di contratto negli ultimi 8 mentre in Sicilia bisogna aver maturato 3 anni negli ultimi 5. La Lantieri sta valutando se recepire anche questa parte della legge Madia: «Il principio è che abbiamo già tanti precari, non possiamo ampliare la platea. Salvaguarderemo tutti quelli attuali ma non andremo oltre, altrimenti penalizzeremmo i giovani che sognano di entrare nelle pubbliche amministrazioni » ha sintetizzato l'assessore. L'ultimo nodo da sciogliere è quello del voto all'Ars. La Lantieri sta valutando se alcune parti della Madia possono essere recepite con decreto ma è più probabile che si debba invece ricorrere a  una legge. E con appena 5 mesi di legislatura prima delle elezioni non è azzardato prevedere che ci possa essere un unico testo utile per fare tutte queste correzioni: la Finanziaria bis. «Faccio appello alla sensibilità dei deputati» ha chiosato la Lantieri. Nel frattempo la Regione sta provando a sbloccare il pagamento degli stipendi ai precari. I contrattisti attendono in alcuni casi  da 10 mesi. Venerdì l'assessore ha  firmato il decreto che divide i 182 milioni stanziati nel bilancio regionale approvato un mese fa. La Lantieri si dice certa che «entro la prossima settimana i primi finanziamenti potranno già essere erogati  ai sindaci». Si potranno così versare i primi stipendi mentre per gli arretrati  emerge un caso che sta mettendo molta agitazione nei Comuni. La Lantieri si dice pronta a versare ai  sindaci le ultime tranche dei finanziamenti relativi al 2016 ma avverte: «Ci sono una ottantina di primi cittadini che non ci hanno  fatto pervenire la richiesta del saldo. In questo modo non solo non possiamo dare loro i soldi per la quota relativa di stipendi da saldare  ma non possiamo neppure sbloccare le somme per tutti gli altri Comuni». L'assessore ha scritto  all'Anci indicando i Comuni in ritardo con l'invio della documentazione e chiedendo all'associa - zione di sollecitare i propri isc itti. In questo senso arriva un appello  che anche dal Movimento Giovani Lavoratori, la sigla autonoma più rappresentativa: «I sindaci chiedano  subito i fondi per non creare problemi ai Comuni e soprattutto ai lavoratori che attendono i trasferimenti per avere pagati gli stipendi arretrati».  

La riforma della pubblica amministrazione
I decreti Madia, con novità che vanno dai licenziamenti alle stabilizzazioni, approdano in Consiglio dei ministri
Uffici pubblici, stretta contro i furbetti del lunedì
Rivoluzionati i controlli sulle assenze per malattia, non partiranno più dalle Asl ma dall'Inps. Le altre norme in arrivo
Marianna Berti
Roma
La vita negli uffici pubblici sta per cambiare, i decreti targati Madia con novità che vanno dai licenziamenti alle stabilizzazioni approderanno questa settimana  in Consiglio dei ministri per ricevere il via libera definitivo. Così si chiuderà, o quasi, il cerchio sulla riforma della Pubblica Amministrazione,  con oltre 20 provvedimenti sfornati in tre anni. E, allo stesso tempo, si aprirà la strada allo sblocco dei contratti. Tra i capitoli  del nuovo Statuto di lavoro degli statali c'è la rivoluzione dei controlli sulle assenze per malattia. Gli accertamenti non partiranno più dalle Asl ma dall'Inps,  come per i privati. Un passaggio delicato per cui sarà necessaria una «fase ponte» dall'entrata in vigore delle misure fino a settembre. Sono di sicuro pronti per il  Cdm, di giovedì o venerdì, il Testo unico e il decreto sui criteri per la valutazione degli statali. Ma il  pacchetto potrebbe essere ancora più pesante, con dentro anche il correttivo sulle partecipate, per cui però non c'è una scadenza imminente. Anche perché c'è un altro decreto bis, quello sui furbetti del cartellino, da convalidare. Intanto oggi è previsto un incontro al ministero con i sindacati, che hanno avanzato diverse richieste  di modifiche. E su alcune questioni Madia sembra avere aperto.  Ecco allora il nuovo codice del lavoro pubblico.
I FURBETTI DEL WEEKEND, VISITE FISCALI ALL'INPS
 Saranno messi tetti ai fondi per premi laddove risultino tassi di assenteismo anomalo, concentrato a ridosso del fine settimana o in date da «bollino rosso». Grazie a un sistema informatico gli accertamenti condotti dai medici Inps  sulle malattie saranno mirati. Decreti attuativi garantiranno un'armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità.Vista la portata delle  novità e in attesa delle misure applicative ci sarà un periodo transitorio fino a settembre.
ASSUNZIONI PRECARI E NUOVO ITER LICENZIAMENTO
 Cambiano le regole per entrare e uscire dagli uffici pubblici. Si passerà da un'impostazione rigida delle assunzioni a un modello che guarda alle esigenze concrete. Viene tracciata una road-map per assorbire coloro che entro il 2018 abbiano maturato tre anni di servizio. Quanto al procedimento per il licenziamento, non potrà essere annullato per cavilli purché ad esempio, e questo dovrebbe essere una novità dell'ultima ora, lo sforamento dei tempi raddoppi la durata dell'azione (portandola a 180 giorni). Per gli statali resta salvo l'articolo 18 con un tetto di 24 mensilità per il risarcimento.  
LE PAGELLE DEI CITTADINI PIÙ FLESSIBILITÀ SU PREMI
Il giudizio dei cittadini conterà ai fini del voto. Le pagelle non saranno più vincolate alle gabbie della legge Brunetta ma i contratti dovranno garantire una differenziazione: niente premi a pioggia. L'ultima stesura del provvedimento dovrebbe rendere più morbida la ripartizione del salario accessorio e prevedere che il 50% vada a remunerare la produttività  solo se ci sono abbastanza fondi, visto che con l'accessorio c'è da fare fronte anche alle identità di turno (si pensi agli ospedali). Per salvare i premi, potrebbe spuntare  anche un ulteriore alleggerimento dei piani di rientro negli enti in rosso.

Agrigentoweb.it


Consegnati dal Libero Consorzio di Agrigento i progetti esecutivi per la sistemazione di alcune strade provinciali

Rispettando i tempi tecnici previsti, il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha consegnato al Dipartimento Regionale Infrastrutture e Mobilità i sei progetti esecutivi, redatti dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, relativi ad altrettante strade provinciali per le quali erano state emesse ordinanze di chiusura al transito. Positiva, dunque, la trasferta a Palermo del Commissario straordinario Giuseppe Marino, del direttore dell'Area Tecnica dr. Fabrizio Caruana e del funzionario tecnico responsabile del Settore Infrastrutture Stradali ing. Michelangelo Di Carlo, che ha consentito un'accelerazione dei tempi di emissione del decreto di finanziamento da parte della Regione Siciliana. L'ex Provincia di Agrigento, peraltro, è stata l'unica, sino ad ora, tra le ex Province a presentare progetti esecutivi, dimostrando che, nonostante la difficile situazione finanziaria ll'Ente, i tecnici continuano a lavorare senza sosta per garantire la percorribilità delle vie di comunicazione interna, spesso le uniche tra comprensori caratterizzati da un notevole numero di attività imprenditoriali e da un flusso consistente di lavoratori e studenti pendolari. Il decreto di finanziamento è atteso entro la fine del mese e riguarderà i seguenti interventi: Lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo per la riapertura al transito della SP n.24-A Cammarata -Stazione Cammarata (ponte Giuri); Intervento urgente sulle frane del corpo stradale lungo la SP n. 34 Bivio Tamburello-Bivona ai km 1+600, 7+600, 11+700 e 11+900; Lavori di intervento urgente per il ripristino della transitabilità veicolare sulla SP n. 20-A Stazione Acquaviva-Casteltermini; Lavori di eliminazione delle frane insistenti su tre strade provinciali che convergono sul Comune di Favara, e precisamente la SP n. 3B Favara-Bivio Crocca al km 3+600, SP n. 80 Baiata-Favara progressive km 0+500, 2+400 e 3+400, e la NC n. 7 Esa-Chimento dalla progressiva km 0+800 al km 1+800; Lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo per la riapertura al transito della SP n. 2 Bivio Piano Gatta-Montaperto-Giardina Gallotti; Intervento urgente sulle frane esistenti al km 3+000, al km 4+150 e al km 4+300 della SP n. 26 B Tratto SS 189-San Giovanni Gemini. Una volta emesso il decreto di finanziamento, sarà avviato immediatamente l'iter tecnico-amministrativo per bandire le relative gare di appalto.


Libero Consorzio: studenti dell'agrigentino premiati in aula "Giglia"

L'aula consiliare "L.Giglia" del Libero Consorzio comunale di Agrigento ha ospitato stamani la cerimonia di conferimento degli attestati agli studenti di alcune scuole dell'agrigentino che hanno realizzato un approfondimento sul "Giorno del Ricordo" e sul "Giorno della Memoria". La manifestazione è stata organizzata dall'ex Provincia Regionale di Agrigento in collaborazione con l'Associazione Culturale "Penna Sottile". L'aula consiliare "L.Giglia" del Libero Consorzio comunale di Agrigento ha ospitato stamani la cerimonia di conferimento degli attestati agli studenti di alcune scuole dell'agrigentino che hanno realizzato un approfondimento sul "Giorno del Ricordo" e sul "Giorno della Memoria". La manifestazione è stata organizzata dall'ex Provincia Regionale di Agrigento in collaborazione con l'Associazione Culturale "Penna Sottile", con la "Società Agrigentina di Storia Patria", con il periodico "L'Arena di Pola" e con l'associazione "Giuliani nel Mondo" . I lavori sono stati preceduti dai saluti istituzionali delle autorità presenti e dalle letture delle note inviate dal direttore de "L'Arena di Pola" e dal presidente di " Giuliani nel Mondo". Significativi, inoltre, gli interventi dei docenti referenti che hanno sottolineato l'importanza di fare luce su fatti poco noti della storia italiana. L'evento ha voluto sottolineare l'impegno mostrato dagli studenti e dai docenti degli istituti partecipanti, verso i fatti che si sono verificati negli anni '40 e '50 in Europa. Alla manifestazione hanno partecipato il prof. Giuseppe Crapanzano( autore del libro "L'Istria di Gina"), il dott. Gaetano Allotta (storico e giornalista), il dott. Domenico Svettini (profugo istriano e testimone dei fatti accaduti nell'ex Jugoslavia di Tito) ed il prof. Attilio Dalli Cardillo, storico e scrittore. L'attestato rilasciato agli studenti è valutato come "Credito Formativo" relativo al corrente anno scolastico. Le scuole che hanno partecipato all'iniziativa sono state: il Liceo "Martin Luter King" di Favara , il Liceo "Politi" di Agrigento, il Liceo Scientifico "Leonardo" di Agrigento, l'Istituto comprensivo "Rapisardi" di Canicatti e "Bersagliere Urso - Mendola" di Favara.


LA SICILIA
Figli d'Ercole GESTIONE ACQUE QUANDO LA PAURA FA 90

Problemi vecchie e ancora di attualità. Se in politica fosse possibile ragionare ci si renderebbe conto che la gestione di enti pubblici e una voragine senza fondo. Ma ciò che è provato storicamente viene oscurato dalla cecità ideo Per dirla con il grande Totò, gli sperperi del passato a spese del contribuente per i politici sono "quisquilie". I partiti della gestione pubblica di enti e collegate imperversano senza serie riflessioni di fronte alla realtà storica e attuale. In clima di crisi mistiche, va dato atto alla coerenza ideologica dei patiti della gestione pubblica. F demordono neppure di Fronte al sentenza della Corte Costituzionale sulla gestione delle acque. Non basta, si aggrappano al referendum per dire no alla Consulta. La gestione pdvatanonsada&re.a scatta la molla deLla speculazione capitalistica e del famelico condizionamento della mafia. il problema esiste ed è molto serio, ma la politica deve bada re anche ai bilanci e all'autorità delle istituzioni di fronte alla corruzione. Sappiamo clic sulla gestione dell'acqua i conti in rosso hanno creato una sorta di pozzo di San Patrizio. La cifra esatta non la si conosce, anche perché grava sia sul bilancio delta Regione che sui Comuni. Comunque, paga Sempre pantalone. Ne causa la gestione pubblica o privata dell'acqua? L'una e l'altra a dimostrazione che il problema è ben altro. Se il politico a livello regionale e comunale non vigila sulla spesa è chiaro che il pubblico e il privato hanno o stesso tasso di deficit. Si dirà che manca una normativa adeguata a controllo. E' veto. Ma le norme vengano stabilite in sede legislativa. Chi legifera? il governo è chiamato due volte alla sua responsabilità, sia in sede di formazione delle leggi che di applicazione vigilante soprattutto su chi è materialmente chiamato all'esecuzione. Senza i dovuti accorgimenti, il problema dello spreco di denaro è lo stesso sia che la gestione nello specifico delle acque sia privata o pubblica. E normale che le imprese private tirino acqua al proprio mulino, non ne abbiamo mai visto una che abbia fatto pura beneficenza e non sia fallita. Le gestioni pubbliche in ogni caso non badano a spese. La mafia? Si sa, suoi tentacoli non trova no ostacoli, arrivano dove vogliono indipendentemente che la gestione del acque come quella dei rifiuti sia pubblica ò privata. Come del resto, le cronache quotidiane confèrmano. Il problema è molto serio! Non vogliamo essere pessimisti, ma finché o s affronta sportiva mente, ci si trastulla sulla fori ma di gestione e non si va alla radice vera, mafia e speculazione avranno buon gioco per i loro interessi. Se la classe politica non avrà la capacità di fare le regole e di farle rispettare, il fallimento sarà suo e peggio delle istituzioni. Trionferà la mafia e la corruzione. Sia con la gestione pubblica che privata dell'acqua. Ma forse ancora lor signori non si sono resi conto che se escludono le scelte per paura di qualcosa la danno per vinta alla mafia, e le istituzioni si manifestano deboli. La paura fa novanta. Quanti i figli d'Ercole.

LA SICILIA
RIBERA Allieva del "Toscanini" si afferma a Catania.

RIBERA. La giovane pianista Ines Tuttolomondo, nei giorni scorsi si è classificata terza al VII International Music Competition Amigdala, Memorial "Giuseppe Raciti", svoltosi ad Aci Bonaccorsi di Catania. La venticinquenne pianista ha partecipato alla competizione in due categorie; sezione musica da camera, categoria B in duo pianoforte /flauto e nella sezione pianoforte cate goria F da solista. Nella sezione duo piano - flauto ha eseguito 3 brani di Barcarola, Ibert e Faurè, con la col lega Maria Antonella Callea di Siculiana, invece nella categoria da solista ha suonato brani di Liszt, Debussy e Ravel. Le esibizioni si sono svolte presso il Palazzo Recupero e presso il Teatro Sciascia" di Aci Bon accorsi. Vastissimo il curriculum della Tuttolomondo, che vanta esperienze a livello nazionale ed internazionale. La ragazza, nel 2013, si è diplomata in pianoforte presso l'istituto superiore musicale Toscani nidi Ribera e ha conseguito il biennio di specializzazione al conservatorio "Cherubini" di Firenze. Lavora a! conservatorio di Ribera come maestro collaboratore al pianoforte ed è docente di pratica e lettura pianistica presso l'associazione Skenè di Sciacca. "Parteciperò ad un gaia di beneficienza a Vittoria — ci dice Ines — il prossimo 26 maggio e poi ad un concerto dedicato a Liszt a Ribera". EMANUELA MINIO
PETRUSA. Manifestazione di protesta organizzata dalla Cisl per il ritardo nel ripristino del viadotto che sovrasta la strada statale 640 Lo chiamano il "ponte della vergogna". Presenti oltre ai sindacalisti anche numerosi cittadini e consiglieri comunali della zona. "Il Ponte della Vergogna". E' questo il nome che è stato affibbiato al viadotto Petrusa ieri durante la manifestazione organizzata dalla Cisl di Agrigento nei pressi di uno dei due spuntoni sopravvissuti della struttura abbattuta a marzo e chiusa da dicembre de! 2016. Una chiamata alle armi alla quale hanno risposto diversi cittadini e i consiglieri di l e Agrigento (maggiore la presenza del Consiglio comunale della città dell'Agnello pasquale, assenti in entrambi i casi sindaci — che hanno delegato due assessori - così come i deputati regionali e nazionali della nostra provincia) oltre che alcuni partiti politici e associazioni, tutti uniti per chiedere a gran voce che si provveda a colmare quello che oggi è un vero e proprio "vuoto" in termini infrastrutturali. Questa provincia — ha detto il segretario provinciale della Cisl Maurizio Saia- non può per mettersi di continuare ad inaugurare strutture incomplete. Vogliamo mettere insieme tutti per raggiungere l'obiettivo di realizzare questa struttura in tempi brevi". Uno degli argomenti più sentiti da parte soprattutto dei residenti, ormai stanchi per mesi di disagi (l'assenza del ponte ha reso più fungo il percorso per arrivare ad Agrigento di almeno 10/15 chilometri) è proprio la "beffa di aver assistito pochi mesi fa all'inaugurazione in pompa magna della nuova "Strada degli Scrittori, senza the nessuno pensasse che senza il viadotto Petrusa (che è formalmente un'altra strada, ovvero la Statale 122) non esisteva un collegamento veloce tra la rinnovata 640 e Agrigento Bassa. Loro fanno tanta festa — dice un'abitante — e poi i disagi li dobbiamo vivere noi? E' una situazione inaccettabile Sulla mancata previsione delle conseguenze dell'abbattimento del viadotto (che qualcuno ha sibillinamente sostenuto potesse essere un problema non calcolato per la sottostante Statale) è intervenuto anche il segretario della Cisl Fin Salvatore. Gallo Cassarino, evidenziando la difficoltà vissuta dagli agenti di Polizia penitenziaria che devono percorrere una viabilità secondaria spesso in pessime condizioni con mezzi blindati e allarmati. Se, come abbiamo anticipato ieri, Anas dovrebbe completare la progettazione del ponte entro l'inizio dell'e state, nei prossimi giorni le amministrazioni di Agrigento, Aragona e Fa vara dovrebbero chiedere un incontro con il gestore della rete autostrada}e per avere risposte certe sulla riapertura della strada. G. SCHICCHI


Sicilia24h
Cimino su fusione Cas e Anas

Non condivido l'idea di procedere alla fusione tra Cas e Anas davanti ai risultati scadenti sulla infrastrutturazione stradale in Sicilia di cui entrambi sono responsabili. Nella sola provincia di Agrigento sono sotto gli occhi di tutti la chiusura del collegamento Petrus-Favara e il totale abbandono del collegamento Porto Empedocle-Agrigento con la chiusura del ponte Morandi. Inoltre non va trascurato quando asserito nella recente manifestazione del lavoratori Tecnis sulle criticità che vive l'azienda a causa dei crediti vantati da Anas. Siamo certi che il Cas sia peggio di Anas? Oppure Anas e Cas sono due realtà fallimentari che realizzerebbero, fondendosi, un fallimento al quadrato". Lo afferma Michele Cimino, portavoce di Sicilia Futura e deputato all'Assemblea regionale siciliana.


GdS ondine


CONSIGLIO DEI MINISTRI Il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia Precari, licenziamenti e visite fiscali: ultimi ritocchi alla riforma sul pubblico impiego ROMA. L'impianto del Testo unico sul lavoro pubblico non cambia, ma qualche ritocco ci sarà. La versione definitiva del provvedimento, attesa al prossimo Consiglio dei ministri, allargherà le maglie per la stabilizzazione dei precari, in ballo ci sono quasi 50 mila posti, e rivedrà il meccanismo del procedimento disciplinare che come sanzione massima ha il licenziamento. Da quel che trapela potrebbero spuntare anche delle modifiche in tema di salario accessorio, con regole più morbide sia per i piani di rientro nei Comuni in deficit, sia per la gestione delle quote da riservare alla performance. Quanto ai precari, si va verso tempi più ampi per la maturazione dei requisiti (3 anni degli ultimi otto), con la scadenza spostata dall'entrata in vigore del testo alla fine del 2017. Riguardo all'azione disciplinare, la violazione dei termini entro cui concluderla potrebbe tornare ad essere motivo di annullamento del procedimento se si sorpassa un certo limite (ad esempio si va oltre i 180 giorni, rispetto ai 90 originari). Dovrebbe trovare una soluzione anche la diatriba sul salario accessorio e su come ripartirlo tra le diverse voci: quelle più 'fisse', come le indennità di turno, e quelle più variabili, come la remunerazione della produttività che non potrà essere la fetta 'prevalente' se non ci saranno abbastanza risorse. Prevista anche una "fase ponte" per far digerire quella che si preannuncia come una rivoluzione: la creazione di un polo unico della medicina fiscale, con le competenze in capo all'Inps anche per gli accertamenti sulle assenze per malattia degli statali. Ma a patto che la transizione sia breve, confinata a pochi mesi: al massimo fino a settembre. Sarebbe questo l'orientamento del Governo alla vigilia dell'approdo della riforma Madia in Consiglio dei ministri (il giorno giusto dovrebbe essere venerdì 19 maggio). I pareri di Camera e Senato al provvedimento, il nuovo Testo Unico del pubblico impiego, chiedono infatti di "introdurre disposizione di carattere transitorio". D'altra parte serve un margine per mettere a punto sia il decreto ministeriale per l'armonizzazione delle fasce orarie e dei criteri sia l'atto di indirizzo per le convenzioni tra Inps e medici (incluso il regime delle incompatibilità).


LA SICILIA
Cyberattacco, istruzioni per il riavvio dei computer P.a..

Non è finita, un nuovo cyberattacco su larga scala, dopo quello di venerdì, potrebbe essere imminente e venir scatenato già oggi. Ad affermarlo, è MalwareTech, il nickname" del giovane tecnico inglese "eroe" che è riuscito ad arginare il virus che ha colpito i pc di tutto il mondo. In Italia, in base alle verifiche effettuate dalla polizia non risultano gravi danni alle infrastrutture informatiche ma non si escludono, anche in questo caso, sorprese oggi al riavvio delle macchine. Sale l'allerta in vista della riapertura degli uffici pubblici, dai ministeri alle scuole. Il cyberattacco potrebbe non essere finito e comunque c'è da gestire gli effetti su tutti i computer spenti venerdì, prima che il virus WannaCry comparisse o Italia. Ecco allora che l'Agenzia per l'Italia digitale(A ha pubblicato sul suo sito le istruzioni per imitare i danni. Nel documento sono riportate una se riedi azioni» da seguire per mitigare» gli effetti dell'attacco, «soprattutto cercando di evitare estensione della compro missione a sistemi che non sono già compromessi», spiega l'Agid. La prima cosa da fare, viene raccomandato, è procedere urgentemente con l'installazione della patch Microsoft risolutiva Si tratta di un file che Consente di difendersi dal virus. L'unità speciale Cert PA (Computer Emergency Response Tearn per la Pubblica Amministrazione) sottolinea come si possa ottenere protezione anche attraverso tanti virus, che però deve essere agganciato a una versione successiva rispetto a quella del 12 maggio. Quanto alle macchine che erano spente quando è partito l'attacco, si consiglia di scollegarle dalla rete locale prima di riaccenderle e di chiudere tutte le applicazioni che partono in automatico, compresa la posta elettronica, prima di connettersi. Ovviamente, si raccomanda di «non aprire mail inattese o comunque di provenienza incerta.


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