Giornale di sicilia
Regione. Tagliate dal testo le norme sul personale e anche quelle sulla riorganizzazione della dirigenza. La manovra potrebbe slittare a dopo le Amministrative
La Finanziaria bis «naufraga» in commissione
All'Ars arrivano i carabinieri: hanno acquisito gli atti sulla seduta relativa alla soppressione di Riscossione e finita in rissa
Giacinto Pipitone - Palermo
Nulla di fatto, ancora una volta. La Finanziaria bis ieri non ha mosso neanche un passo in commissione Bilancio all'Ars. E così, a meno di clamorosi colpi di scena, oggi pomeriggio il testo che raccoglie tutte le norme non approvate un mese fa dovrebbe essere di nuovo rinviato. Probabilmente scivolerà a dopo le Amministrative. Cronaca di un'altra giornata di caos in Parlamento. In mattinata un incontro fra il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, l'assessore Luisa Lantieri e i segretari di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica ha portato alla decisione di tagliare dalla manovra tutte le norme che avrebbero cambiato le regole sul personale regionale. Era, questo, uno dei capitoli principali della Finanziaria bis: «Saranno riscritte sotto forma di disegno di legge organico e sottoposte al confronto » hanno sintetizzato alla fine dell'incontro Clara Crocè e Franco Campagna della Fp Cgil. Saltano quindi, a meno di colpi di scena, anche le norme che avrebbero riorganizzato la dirigenza. E i sindacati hanno anche posto la necessità di aumentare le risorse destinate ai rinnovi contrattuali ritenendo i 10 milioni previsti «del tutto insufficienti». Per il resto, sembra naufragare anche la norma considerata alla vigilia prioritaria, quella che dovrebbe finanziare la fusione fra Consorzio autostrade siciliane e Anas. È stata trasferita in un disegno di legge autonomo che la commissione Bilancio ieri ha praticamente smantellato pur senza votarlo: «Non riusciamo a capire - spiega il presidente Vincenzo Vinciullo - neppure a quanto ammonta la copertura di questo disegno di legge. Per questo motivo abbiamo chiesto al governo di illustrare i dettagli di questa operazione che, tra l'altro, ci pare complicata dal fatto che la Regione non è del tutto proprietaria del Cas visto che nella compagine societaria ci sono pure Comuni, ex Province e Camere di Commercio». La commissione avrebbe dovuto raccogliere tutte le norme su cui c'è un accordo fra i partiti per spingerle poi in aula. Ma ieri nulla è stato fatto in questo senso e per ora la Finanziariabis resta un maxi testo di una novantina di articoli con oltre mille emendamenti collegati. Le norme principali del testo restano uelle che dovrebbero riformare Consorzi universitari e gli Ersu, e introdurre i prepensionamenti anche negli enti collegati alla Regione. Vinciullo sta provando, per esempio, a inserire nel testo o comunque nelle prossime votazioni una norma che dovrebbe permettere la stabilizzazione all'assessorato ai Beni culturali di circa 650 catalogatori oggi in servizio lla società partecipata Sas. Va detto che ieri all'Ars sono arrivati i carabinieri. In tre si sono recati in commissione Bilancio dove hanno prelevato documenti relativi alla seduta dell'8 marzo scorso quando si votava la norma sulla soppressione di Riscossione Sicilia (norma poi trasferita appunto nella Finanziaria bis). In quella seduta finì quasi in rissa fra il presidente di Riscossione, Antonio Fiumefreddo e vari deputati. È una procedura piuttosto insolita (e spesso contestata) quella che prevede l'ingresso delle forze dell'ordine in Parlamento. Ma ieri l'arrivo dei carabinieri non è stato accompagnato da polemiche: segnale che potrebbero essere stati gli stessi deputati della commissione Bilancio a chiedere ai Carabinieri di acquisire ufficialmente alcuni atti di quella turbolenta seduta. Anche perchè alla presidenza dell'Ars non è giunta alcuna richiesta ufficiale di prelevare documenti dal Parlamento.
Export da record
Sicilia sulla scia
dati dell'Istat. A marzo crescita del 14,1% : è l'incremento maggiore da cinque anni. Bene l'agroalimentare
Salvo Ricco - Palermo
Gli scambi dell'Italia con l'estero chiudono un primo trimestre positivo e accelerano a marzo. L'Istat registra una crescita dell'export del 3% nei primi tre mesi del 2017 rispetto al trimestre precedente, e a marzo un aumento del 4% da febbraio e del 14,1% dal 2016 nei dati grezzi. Si tratta dell'incremento maggiore da oltre cinque anni, a partire da agosto del 2011. Gli scambi italiani appaiono in sviluppo soprattutto con i paesi dell'area extra-europea a partire dalla Cina (con +32,3% per l'export a marzo) e le economie asiatiche Asean, ma anche gli Stati Uniti hanno una crescita a due cifre (+10,8%). Tra i settori, corrono le vendite di prodotti petroliferi raffinati (+47,1%), autoveicoli (+28,1%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici. L'unico comparto con un unico segno meno per gli altri mezzi di trasporto. Solo a marzo, rispetto allo stesso mese del 2016, l'export dei prodotti freschi dell'agricoltura cresce del 7,9% e quello dei prodotti dell'industria alimentare del 13,3%. Anche l a vendita dei prodotti della tradizione agroalimentare siciliana guarda sempre più verso l'estero. Una tendenza che non riguarda solo le grandi aziende, ma spesso piccole piccolissime realtà del nostro territorio. prodotti siciliani come l'olio, il vino e gli agrumi sono molto apprezzati nel Nord Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Australia. A farsi avanti sono le piccole aziende. A Chiaramonte Gulfi, nella provincia i Ragusa, l'azienda agricola Cinque Colli di Sebastiano Giaquinta si dedica alla coltivazione della «Tonda Iblea», una varietà di oliva olearia tipica del territorio. In piena stagione arriva ad impiegare 12 lavoratori. Ogni anno dai trenta ettari di terreno si producono circa 13mila litri d'olio. Dal 2008, il 15% dell'oro verde di Giacquinta viene esportato in Giappone, mentre il 45% in Europa e il resto nel mercato interno. L'olio viene imbottigliato prevalentemente in bottiglie da mezzo litro, quelle più vendute, o in box da tre litri. I distributori giapponesi hanno voluto vdere la sua coltivazione prima di firmare gli ordinativi. «Sono molto precisi - dice l'imprenditore - e puntuali nei pagamenti. Odiano le prese in giro e non lasciano nulla al caso». Spostandoci sul territorio di Messina, esattamente ad Alì Terme, la piccola azienda agricola di Antonia Briguglio si sta appena affacciando sul mercato estero con i prodotti derivati dagli agrumi. Da sei generazioni viene coltivato in particolare il limone Interdonato. Accanto a questo prodotto non mancano i limoni munacheddi», arance vaniglia,arance tarocco, arance rosse, clementine, cedri. La produzione tocca i 30mila chili all'anno. Ma ad essere esportati, sotto il marchio «Fagruminda », sono la marmellata e i biscotti aromatizzati agli agrumi. Al momento delle 2.500 confezioni di marmellata, almeno il 20% è finito sulle tavole degli australiani, ma c'è anche il Lussemburgo. «La partecipazione alle fiere e il confronto - dice l'imprenditrice, responsabile donne impresa di Messina per la Coldiretti - sono validi strumenti per puntare decisi all'esportazione della nostra produzione». Un aspetto basilare è la conservazione dei prodotti alimentari. E qui entra in campo l'industria. Nino Salerno, he in Sicindustria ha la delega all'internazionalizzazione, titolare della Salerno Packaging di Palermo, fabbrica contenitori in metallo. Quaranta addetti spingono il fatturato, che per 30% viene da paesi esteri. Nord e centro Africa, dove l'esigenza della conservazione è più evidente, ma anche Croazia e paesi dell'Est Europa. «Da due anni stiamo valutando il mercato a Sud del Mar Nero - dice Salerno - dove al momento c'è più fermento sul mercato della conservazione degli alimenti.». (*sari*)
Patto per il sud. Il costo dell'opera è stata stabilita in trenta milioni, l'ultimo rilievo della Regione parla di 31
Rete idrica, l'iter per l'appalto rischia di incepparsi
La ristrutturazione e l'ottimizzazione della rete idrica è una delle opere più importanti che viene invocata dalla città di Agrigento, ma l'iter non sembra procedere speditamente e c'è una differenza di un milione di euro tra l'importo complessivo, di 30 milioni di euro, inserito nel "Patto per lo sviluppo della Sicilia", il Patto del Sud, e quello del progetto esecutivo dell'intervento, approvato dal responsabile unico del procedimento, il 16 luglio del 2013, di 31 milioni 652 mila euro. L'assessorato regionale dell'Energia e dei servizi ha scritto all'Ati, all'Ato ed a Girgenti Acque, sottolineando che per mantenere inaltrerato l'importo i 25 milioni 509 mila euro disponibile sulle risorse del fondo per ilfinanziamento dell'intervento, che ha un'incidenza dell'80,59 per cento sull'importo complessivo di 31 milioni 652 mila euro, chiede che venga rimodulato il piano degli investimenti del settore idrico-partecipazione del gestore «tenendo conto della variazione dell'incidenza della quota pubblica sul costo dell'intervento che comporta peraltro un intervento i 6 milioni 143 mila euro (19,41 per cento) da parte del gestore ». La quota privata di cofinanziamento dell'intero piano degli investimenti nel settore idrico dovrà essere, comunque, mantenuta al 30 per cento. La modifica del piano degli investimenti nel settore idrico è stata, alla luce di quanto riferito dalla Regione, già deliberata dal consiglio di amministrazione di Girgenti Acque. E' stato il presidente, Marco Campione, a comunicarlo all'Assemblea territoriale Idrica ed al Consorzio d'Ambito Ottimale in liquidazione. La società ha deliberato di dare copertura al progetto indicato nella misura del 19,4 per cento anziché del 15 per cento. In pratica, la somma che competerà a Girgenti Acque sale a 6 milioni 143 mila euro. A carico del contributo pubblico 25 milioni 509 mila euro e cioè l'80,59 per cento. «Fermo restando - scrive, però, Campione - che la quota privata di cofinanziamento dell'intero settore idrico sarà mantenuta nella somma originariamente programmata». Girgenti Acque vuole giungere a un celere avvio dei lavori. «Noi siamo pronti ai lavori - fanno sapere da Girgenti Acque - e visto che la Regione ha detto che si può fare che si vada avanti». (*GP*)
Le eccellenze siciliane
Pensata e creata dal giornalista felice cavallaro che ha puntato sull'agrigentino, terra di pagine
Sulle orme degli scrittori, una strada li racconta
Simonetta Trovato - PALERMO
Ricordare che Pirandello è sepolto sotto un pino, nella sua casa di Agrigento; che la vera Vigata è Porto Empedocle, che Rosso di San Secondo amava le vie nissene quasi quanto Sciascia la sua Racalmuto... e così via, gli altri grandi che da questa lingua d'Italia hanno tirato fuori umori, colori, spesso i primi pensieri. Dalla ferma convinzione che l'Agrigentino sia terra di pagine - con una sortita fuori confini a Caltanissetta - è nata la Strada degli Scrittori, pensata e creata dal giornalista Felice Cavallaro che è riuscito in un'impre - sa pressoché impossibile, far dialogare non solo i Comuni legati ai nomi dei protagonisti, ma anche enti istituzionali come la Regione. La Strada è quindi la SS 640 di Porto Empedocle che attraversa la Valle dei Templi. «Siamo qui perché crediamo che la cultura possa creare economia, pertanto investiamo in questo progetto insieme alla Strada degli Scrittori» spiega il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone che annuncia la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 6 luglio ad Agrigento per celebrare il 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello. E annunciando che il Premio Pirandello della Fondazione Sicilia sarà consegnato quest'anno per la prima volta proprio ad Agrigento. Sostegno anche dagli assessori regionali ai Beni culturali e al Turismo, Carlo Vermiglio e Anthony Barbagallo; dal vice president e del Distretto turistico Valle dei Templi, Giovanni Ruvolo; e dai numerosi sindaci dei paesi coinvolti: da Favara e Porto Empedocle, rispettivamente guidati da Anna Alba e Ida Carmina, a Racalmuto, rappresentato dall'assessore alla Cultura, Salvatore Picone. Sempre più entusiasti i sindaci delle amministrazioni coinvolte in un progetto che, per usare le parole del suo ideatore, il giornalista Felice Cavallaro padre della Strada degli Scrittori, «intende ricostruire nei luoghi dei grandi autori, le occasiono per i turisti e la comunità di vivere il territorio e la grandezza di ciò che offre in termini di cultura, di bellezza, di eccellenza». La Strada degli Scrittori, ha comunque già un punto di partenza: un vero e proprio festival che è già in corso e continuerà fino al 7 luglio. Per il momento, coinvolge i comuni di Agrigento, Caltanissetta, Porto Empedocle, Favara, Racalmuto e Palma di Montechiaro, sulle tracce di Luigi Pirandello, Pier Maria Rosso di San Secondo, Andrea Camilleri, Antonio Russello, Leonardo Sciascia e di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. «È importante fare rete non solo tra istituzioni, ma tra imprese per mettere a sistema l'offerta di un percorso letterario che attrae già molti visitatori», spiega Felice Cavallaro che annuncia - dall'1 al 7 luglio - il primo Master di scrittura coordinato dall'ex ministro Massimo Bray, oggi a capo della Treccani; il concorso «Uno, nessuno e centomila» con studenti da ogni parte del mondo. La prossima tappa è a Porto Empedocle ed è dedicata a Camilleri: oggi alle 10 alla Torre Carlo V, si presenta il libro «Il Petrolio? Meglio sotto terra» di Alessandro Cacciato e mostra su «I giorni dell'alluvione». Alle 11 «Echi Pirandelliani» alla scuola Media Rizzo e alle 18,30 talk letterario «Sulla strada della giustizia» con Gero Miccichè. Domani, alle 10 «Piace il vino a San Calò» e alle 21 «A cena con Andrea Camilleri» a cura di Totò Collura. Sabato (replica domenica) itinerario «Andrea Camilleri, Vigata e i luoghi dello sbarco», alle 21 lo spettacolo «Il mare e la Strada degli Scrittori" » con Francesco Maria Martorana e Michelangelo Balistreri. Domenica si chiude con il caffè letterario: «Cani senza padrone» di Carmelo Sardo e lo spettacolo «Sicilia: musica e letteratura» del Gruppo di Canto Popolare favarese. (*sit*)
GdS ondine
VIABILITA' Autostrade giovani ma già vecchie In Sicilia avanti piano per ilcompletamento della rete
PALERMO. Sedici chilometri di autostrada all'anno.
E' questo il tempo medio di costruzione delleautostrade siciliane. E non è finita: degli 825.000 metri di reteautostradale sparsa per la Sicilia, ancora ne mancano 90.000, quelliche servono per completare la Siracusa-Gela, attualmente "ferma"a Rosolini. La media, dunque, è destinata ad aumentare, e non dipoco. Se a tutto questo aggiungiamo che per la costruzione di duetratti della stessa autostrada passano anche 30 anni, abbiamo unquadro abbastanza chiaro della situazione attuale, e purtroppo anchequella futura, dell'insieme. Perchè, questo è chiaro, non ci puòe non ci potrà mai essere uniformità tra due tratti costruiti concosì tanta differenza temporale.Ed è proprio questo il motivo dellecontinue chiusure, degli infiniti cantieri e degli innumerevoliproblemi e disagi degli automobilisti che quotidianamente percorronole autostrade siciliane. Un cane che si morde la coda, in pratica.Dopotutto, se in un corpo umano le braccia avessero 20 anni e legambe 50, la differenza si sentirebbe tutta. Ma, come ha detto inun'intervista proprio al Giornale di Sicilia Rosario Faraci,presidente del Cas, "le autostrade non si possono chiudere".Dunque, essendo per nella stragrande maggioranza dei casi vecchi,molti tratti e strutture hanno bisogno di continui restyling emanutenzione varia.L'esempio della Palermo-MessinaLunga 181,8 chilometri, i primi lavorisu questa autostrada sono stati appaltati nel 1969 e i primi 11chilometri (Messina-Villafranca) sono stati inaugurati nel 1972.Peccato che per riuscire a percorrere completamente e senza passaggisulla statale il capoluogo siciliano e la città dello Stretto si siadovuto attendere il 2004. Ben 32 anni. Gli ultimi 41 km (quelli traCastelbuono e Acquedolci) sono stati inaugurati a dicembre diquell'anno dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconiche aveva inserito il completamento dell'autostrada tra gli"obiettivi prioritari nazionali". E l'allora presidentedella Regione Siciliana Salvatore Cuffaro aveva classificato i 41 kmcome priorità assoluta tra gli "obiettivi Regionali". Sesi va a vedere la cronostoria della Palermo-Messina, ci si accorge,senza nemmeno sforzarsi troppo, che è un continuo inseguimento afondi e finanziamenti, strappati e ottenuti nel corso degli anni, dilavori iniziati, poi mai finiti, fermati e poi ripresi.Adesso l'autostrada sente, davvero,tutto il peso dei suoi anni, e negli ultimi tempi percorrerla èdiventato quantomeno complicato e difficoltoso. Attualmente leinterruzioni vanno da Buonfornello a Barcellona, e anche nel viadottoRitiro, vicino Messina. I disagi principali sono per la messa insicurezza delle gallerie Tindari e Capo d'Orlando (sia a monte chea valle), con il consolidamento delle pareti e delle calotte,riqualificazione e adeguamento degli impianti tecnologici allanormativa vigente (impianti di ventilazione, illuminazione,antincendio e gestione automatizzata delle due gallerie). Sono giàstate ultimate ed aperte al traffico le due gallerie lato monte. Incorso d'opera i lavori in quelle lato mare. Questi interventirichiedono ovviamente delle deviazioni (lunghe chilometri) con unasingola carreggiata: dunque, passo rallentato e tutti in fila. Conuna perdita di tempo, soprattutto quando c'è traffico, nonindifferente. Inoltre ci sono interventi di riqualificazione edadeguamento della segnaletica verticale con ammodernamento edintegrazione dei sistemi di sicurezza stradali dei viadotti dellatratta Barcellona-Buonfornello. Cantieri che dureranno fino al 15settembre, con delle interruzioni subito prima e dopo il caselloautostradale.Il G7 e la Messina-CataniaL'autostrada Messina Catania è stataprogettata nel 1961. I lavori sono iniziati nel giugno del 1965 e latratta fino a Catania è stata aperta al pubblico nel 1971. Nonnuovissima, dunque: 46 anni di onorato servizio alle spalle. Adessoè gestito dal Cas. Lunga 76,8 Km, è una delle più trafficated'Italia, soprattutto la tangenziale della città etnea (gestioneAnas). Anche lì, la situazione non è delle migliori, tra frane einterruzioni e cantieri varie. Nonostante tra pochi giorni sia inprogramma il G7, a Taormina. Per forza di cose, negli ultimi tempi,c'è stata una decisa accelerata ai lavori, ma i problemirimangono. E questi problemi sono stati sottolineati nelle scorse oredal capogruppo di Forza Italia all'Ars Marco Falcone: "A pochigiorni dall'inizio del G7 a Taormina, l'autostradaCatania-Messina rimane interrotta in più punti, un vergognosospezzatino, quasi uno slalom automobilistico, che paleseràl'inefficienza dell'amministrazione siciliana agli occhi delmondo. Da circa un anno percorrere il tratto autostradale risulta unavera e propria impresa, un disagio che pesa enormemente sullaquotidianità della nostra gente. Cas e Regione chiedano scusa aisiciliani e velocizzino i lavori per ripristinare quanto prima laregolare viabilità".Palermo-Catania, 42 anni e...sentirliLunga 198 chilometri, la A19 èl'autostrada che "connette" tra loro più capoluoghi diprovincia in Sicilia. Il tragitto, disegnato e costruito dall'ANAS èstato inaugurato completamente nel 1975, con gestione iniziale dicompetenza dello stesso ente statale. L'arteria ha di fattosostituito la SS 121 Catanese, che fino all'apertura dell'autostradaserviva il collegamento tra Palermo e Catania attraverso i territoridella Sicilia centrale. La realizzazione di questo tragitto hanotevolmente velocizzato gli spostamenti dal capoluogo palermitano aquello etneo, riducendo sensibilmente il tempo necessario, e ha postofine all'isolamento dei comuni dell'entroterra siciliano, tra cuianche Caltanissetta ed Enna.L'autostrada è stata aperta altraffico in due fasi: nel 1970 da Palermo a Buonfornello e da MottaSant'Anastasia a Catania; nel 1975 si è arrivati al completamentodell'opera con l'apertura del troncone centrale. L'autostrada,dall'inaugurazione, non ha sostanzialmente cambiato il suo voltooriginario, poiché non è mai stata interessata da importanti lavoridi ammodernamento. Si registrano solo tre eventi di particolareimportanza. Nel 2005 è stato inaugurato il nuovo svincolo diDittaino, che permette un rapido accesso all'omonima zona industrialee che, dal novembre 2010, consente di raggiungere il primo grandevillaggio outlet siciliano Nel 2010, in occasione dell'apertura altraffico dell'asse attrezzato di Catania (strada di penetrazione neiquartieri sud occidentali del capoluogo etneo), l'ultimo tratto dipoco più di un chilometro dell'autostrada A19 è stato dismesso perconsentire il collegamento senza soluzione di continuità tra ilnuovo asse attrezzato e l'autostrada stessa. Sino ad alloral'autostrada terminava con un incrocio a raso sulla SS 192 inlocalità Zia Lisa, intersezione oggi sostituita dal primo svincolodell'asse attrezzato Nel 2014 è stato aperto lo svincolo di Irosa,che collega all'autostrada alcuni paesi delle Madonie, tra cui Blufi,Bompietro, Petralia Soprana e Petralia Sottana, Geraci Siculo eGangi.L'evento più importante di tutti,però, è avvenuto il 10 aprile 2015, quando una frana ha interessatoil versante a monte della carreggiata, al km 57+500, a soli 500 metridallo svincolo di Scillato: conseguenza è stato l'inclinarsi di unodei piloni del viadotto Imera, nella carreggiata in direzione diCatania, ma sono stati coinvolti dallo smottamento almeno altri duepiloni. Conseguenze, autostrada chiusa e Sicilia, per giorni,spezzata in due. Tra l'altro, secondo gli esperti, quella frana"insisteva" sull'area già da dieci anni. Dopo la demolizione,sarà bandita la gara per la costruzione del viadotto, che secondo ipiani dovrebbe essere completato entro l'estate del 2018. Laprogettazione è stata ultimata, e lo scorso 12 ottobre si èconclusa la Conferenza dei Servizi con tutti gli enti interessati. Ilavori, una volte ultimate le prossime fasi dell'iteramministrativo, prevedono una durata di 540 giorni, di cui 440 per lacostruzione del nuovo viadotto e, pertanto, l'ultimazione e laconseguente apertura al traffico avrà luogo nel primo semestre delprossimo anno. Gara che, tra l'altro, dovrebbe essere banditaproprio entro questo mese.Siracusa - Gela, la "grandeincompiuta"E' l'unica autostrada siciliana cheancora non è stata completata. E diciamo che le cose non sonoesattamente in dirittura d'arrivo. In totale, una volta completata,sarà lunga 131,7 chilometri. Attualmente, ne sono in funzione solo 41,5, da Siracusa fino a Rosolini. Ne mancano 90. L'interotracciato si snoda entro il territorio delle Province di Siracusa,Ragusa e Caltanissetta ed interessa i Comuni di Siracusa, Avola, Notoe Rosolin, Ispica, Modica, Scicli, Ragusa, S. Croce Camerina, Comiso, Vittoria ed Acate Gela. La Siracusa-Gela è stata realizzatapure come "via di fuga" per la popolazione in caso diripetersi di eventi naturali estremamente drammatici come quelli del1990. Nel 1997 - dopo la unificazione dei tre enti autostradali - ilCAS fa istanza al Ministero dei Lavori Pubblici per ottenere unfinanziamento di 475 miliardi per il completamento del 1° troncoAutostradale Siracusa-Rosolini. Contestualmente il CAS aggiorna laprogettazione alla normativa sopraggiunta, alle indicazioni deglienti locali e di altri enti istituzionali con in testa lasoprintendenza dei Beni Culturali di Siracusa che richiedeva alcunicorrettivi. Contestualmente, il CAS inoltra all'ANAS i progettiesecutivi dei Lotti denominati "Avola", "Noto" e"Rosolini" (per una estesa di circa 30 km.), e si attivaper la progettazione esecutiva dei Lotti "Ispica" e"Modica" che completano la tratta funzionale consentendo diestendere il tracciato autostradale - senza soluzione di continuità- fra Siracusa e Modica. In attesa dei permessi amministrativi enormativi, il CAS definisce la progettazione esecutiva dei Lotti finoa Ragusa, per ulteriori 20 km. Nel 1998 il Consorzio addiviene allacopertura finanziaria dell'intera opera tramite il CIPE. L'interotracciato autostradale, da Siracusa a Gela Est, è lungo 131+700 km.In esercizio da Cassibile (Siracusa) a Rosolini per 41+500 km. Ilavori continuano per il tratto che dovrebbe arrivare fino a Modica(su un lotto di circa 19 chilometri) ma le difficoltà non mancano. Afebbraio per il mancato pagamento di 20 milioni di euro, si eranofermati i lavori, poi ripresi.L'intervento inizia in corrispondenzadello svincolo di Rosolini, con lo svincolo omonimo che collegal'autostrada alla strada provinciale n. 26 Rosolini-Pachino e dopocirca 800 metri attraversa il comune di Noto, di circa un chilometro,racchiusa tra comuni di Rosolini e di Ispica, per poi proseguire nelterritorio comunale di Ispica, L'obiettivo è quello di rispettarei termini del cronoprogramma e aprire lo svincolo di Ispica entro lafine del 2017 e lo svincolo di Modica entro il 2018. Per quantoriguarda il terzo tronco, la Ragusa - Gela, Crocetta nel 2015 avevadetto che in 5 anni, quindi entro il 2020, sarebbe stata pronta.Forse con un po' di ottimismo.
Blog Sicilia
Festival 'Strada degli Scrittori',
Premio Pirandello per la prima volta ad Agrigento.Approderà per la prima volta adAgrigento il 'Premio Pirandello' della Fondazione Sicilia. Accadrà in occasione del 150°anniversario della nascita dello scrittore siciliano, e cuicelebrazioni culmineranno con la visita del presidente dellaRepubblica, Sergio Mattarella, il 6 luglio, nella città dei Templi.La scelta della città di Agrigento è stata voluto fortemente dalpresidente dell'Assemblea Regiornale Siciliana Giovanni Ardizzone.La cerimonia di consegna del Premioavverrà a chiusura del Festival della 'Strada degli Scrittori'che ha preso il via lo scorso 11 maggio e che coinvolge sei comuni, iluoghi dei grandi autori siciliani: Agrigento con Luigi Pirandello,Favara con Antonio Russello, Porto Empedocle con Andrea Camilleri,Racalmuto con Leonardo Sciascia, Palma di Montechiaro con GiuseppeTomasi di Lampedusa e Caltanissetta con Pier Maria Rosso di SanSecondo.Domani alle 11 a Palazzo Reale diPalermo la presentazione di tutti gli eventi in programma per ilfestival 'Strada degli Scrittori'.
LA SICILIA
RIFORME. La certezza di saperequanto pagheranno di tributi ha convinto dieci gruppi ad avviareinvestimenti nel Paese
Il Fisco crea 76mila posti di lavoro
Dai controlli alla cooperazione.Padoan: "Così sì liberano risorse per ridurre le tasse".ROMA. La certezza delle tasse porta investimenti. Dieci società, sei delle quali estere, hanno chiesto alfisco di sapere preventivamente l'impatto fiscale dei propri pianidi sviluppo in Italia: hanno così realizzato nuovi in vestimenti per4 miliardi dando impiego a circa 76000 persone. Tra loro nomiimportantissimi come l'americana General Electric o il colossoitaliano Leonardo Finmeccanica. E questa la nuova faccia del fisco,che - abbandonata la strategia dei controlli punitivi - punta ora apromuovere la crescita. «Il fisco che cambia», l'ha definito ilministero dell'Economia, che ha organizzato una giornata diconfronto sul tema.«La riforma del fisco - ha spiegato ilministro Pier Carlo Padoan - libera risorse per abbattere le tasse.Lo sforzo per abbattere la pressione fiscale avvenuto e dovrebbecontinuare ad avvenire». Le nuove parole d'ordine, per Padoan,sono «stabilità e certezza fiscale», «competitività delleimprese» e «digitalizzazione. Concetti ai quali hanno datoconcretezza la "numero uno" dell'Agenzia delle Entrate,Rossella Orlandi e il comandante della Gdf, Giorgio Toschi,snocciolando dati e notizie che fotografano il cambiamento. Qualcheesempio? Ora è in corso l'operazione 730 precompilato, con 380mila dichiarazioni già inviate e per un quarto senza modifiche (fantascienza, è realtà», ha detto la Orlandi). E con i nuoviincentivi per le imprese, come il superammortamento - ha spiegatoAnnibale Dodero delle Entrate - il prelievo fiscale "effettivo"sui redditi delle imprese non è a ma scende al 17%.Meno mediatici, ma decisamente concretisono anche gli strumenti per sostenere le imprese e dare certezzasulle tasse da pagare. L'interpello per gli investimento è quelloche ha fruttato 76.000 posti di lavoro. Ma c'è anche lacooperative compliance, cioè un accordo tra Agenzia delle Entrate eimprese sopra 10 miliardi di fatturato, che consente di essereaffiancati da esperti dell'amministrazione: ad aver chiesto questoaccordo sono per ora cinque società del gruppo Ferrero, ma ci sonoaltri cinque big appartenenti a «primari gruppi bancari e industriache hanno avviato la procedura. «Alle imprese selve sapere sia ilcosto fiscale per definire i costi per consumatori, sia valutare irischi fiscali», ha detto Bruno Ferroni della Ferrero Spa Del resto,meglio essere in regola, visto che sono cresciuti gli scambiinformativi internazionali tra Paesi. l]Agenzia delle Entrate - haspiegato Aldo Polito. responsabile degli accertamenti - ha già fatto4 richieste di gruppo per migliaia di contribuenti, a Paesi comeSingapore, Hong Kong, Svizzera e Liechtenstein.Di cambio di passo parta anche laGuardia di Finanza, che punta a favorire ora gli adempimentispontanei dei contribuenti. Così, mentre ha avviato un'ispezionesu 3.000 evasori va che nel passato si erano mostrati «noncollaborativi», ha avviato una completa reingegnerizzazione deiprocessi dei controlli. Le nuove norme - ha annunciato Toschi -arriveranno con una circolare che avrà trepilastri: priorità su grandi frodi esommerso; coordinamento e suddivisione di ruoli con l'Agenzia delleEntrate, flessibilità nei moduli di controllo favorendo il confronto preventivo.