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Rassegna stampa del 19 maggio 2017

Giornale di sicilia

Stop a riforme e assunzioni. L'attività legislativa si ferma fino al 14 giugno, le opposizioni attaccano. I 5 Stelle gridano allo scandalo, Tancredi: Sicilia a bagnomaria
L'Ars in «sosta elettorale», salta la Finanziaria bis

Palermo

Niente prepensionamenti negli enti collegati alla Regione. Salta la riforma della dirigenza regionale  e anche quella dei consorzi universitari e degli Ersu. Sfumano pure le centinaia di assunzioni annunciate alla Regione di precari, Pip e dipendenti delle ex Province.  E persino la fusione tra Cas e Anas che era stata inserita in una norma ad hoc nel tentativo di farla approvare più rapidamente. Insomma  tra polemiche e scontri salta l'intera Finanziaria Bis. Slitta  tutto a dopo le elezioni. Le norme che erano già saltate un mese fa, non sono approdate neppure ieri in aula all'Ars all'ultima  chiamata prima della sosta. L'attività legislativa si ferma: va in  vacanza fino al 14 giugno. Ma pare che si arriverà a ben oltre l'estate prima di riuscire a discutere e  approvare un maxi testo di una novantina articoli e con più di mille emendamenti. L'opposizione  va all'attacco. Il M5S grida all'ennesimo scandalo che vede dimenticare gli interessi dei siciliani a vantaggio degli interessi elettorali. Per il capo- gruppo dei grillini all'Ars, Sergio Tancredi è la conferma  che «la legislatura si è conclusa di fatto da tempo - dice Tancredi -. Tutto quello che è stato messo nella Finanziaria Bis è stato  bloccato per evitare che l'approvazione di questo o quel provvedimento possa favorire un avversario  politico. Così - sottolinea Tancredi - si è preferito fermare tutto quello che sarebbe stato utile ai cittadini. E la Sicilia resta a bagnomaria  ». A proposito dei conti della Regione, Tancredi fa notare che «dai controlli effettuati sono emerse entrate quantomeno incerte  per 600 milioni che potrebbero provocare un grave buco di bilancio». Nel maxi testo della Finanziaria bis erano previste, tra l'altro, le  norme per la riorganizzazione della dirigenza regionale, quelle  per riformare i consorzi universitari e gli Ersu (gli enti regionali per il diritto allo studio), l'introduzione  dei prepensionamenti anche negli enti collegati alla Regione, la stabilizzazione all'assessorato ai  Beni culturali di circa 650 catalogatori  oggi in servizio alla società partecipata Sas. C'erano pure la liquidazione di Riscossione Sicilia,  la soppressione dell'Aran Sicilia e l'abolizione del tetto per gli amministratori  delle partecipate.  Una corsia speciale era stata riservata alla fusione tra Cas e Anas: un disegno di legge autonomo approdato  in commissione Bilancio. «Mancano gli elementi per approvarlo - ha detto il presidente della  Commissione, Vincenzo Vinciullo  -a partire dalle relazioni degli assessori competenti». Intanto Vinciullo  con i colleghi di Alternativa  popolare ha presentato un disegno di legge chiedendo a senatori  e deputati di farlo loro per evitare il fallimento delle ex province: «In  5 anni è stato tolto un miliardo alle ex province e tutte così andranno  in fallimento. Ci sono 6 mila dipendenti in bilico e tanti servizi  da garantire a partire dalle strade e dalle scuole». Mentre Giovanni  Greco del gruppo Pds-Mpa ha sollecitato  il reintegro al Ciapi di Priolo degli oltre 1700 ex sportellisti senza lavoro né stipendio da circa un anno. E l'assessore regionale al Lavoro, Carmencita Mangano  sottolinea che «nel vertice tenuto alla Regione con la quinta  commissione e i rappresenti dei lavoratori è emerso il lavoro della giunta regionale per risolvere presto la vicenda». (*SAFAZ*)
Salvatore Fazio


Precari statali c'è uno spiraglio
Marianna Berti - ROMA


La riforma degli statali arriva in Consiglio dei ministri per ricevere il via libera finale. E' uno dei capitoli più pesanti dell'intera riforma della Pubbica amministrazione e uno dei più attesi, visto che senza le nuove regole non si riuscirebbe a sbloccare i contratti, fermi da otto anni. I decreti della ministra Marianna Madia (nella foto) intervengono su licenziamenti, assunzioni, premi: una sorta di nuovo Statuto del pubblico impiego. E non mancano ritocchi dell'ultima ora. Si ampliano le chances d'ingresso per i precari e si chiariscono le conseguenze di una «pagella negativ», che può portare fino al licenziamento. L'ultima versione dei testi riserva infatti qualche sorpresa, come l'inclusione nel piano straordinario di assunzione dei lavoratori che rischiavano di essere fuori per essere diventati «ex», a causa della cessazione del contratto, prima dell'entrata in vigore del decreto. Saranno, infatti, ammessi  al piano tutti coloro che risultano titolari di un rapporto di lavoro dal momento in cui è scattata la riforma «madre», da cui i provvedimenti in  questione discendono (28 agosto 2015). Vengono superati alcuni ostacoli nella ricostruzione dell'anzianità necessaria, tre anni, per cui si dovrebbero poter sommare i periodi di servizio maturati in diverse amministrazioni. Inoltre si può essere anche chiamati da un ufficio diverso da quello in cui si lavora, ampliando così le chances. Buone notizie anche per i lavoratori socialmente utili (come bidelli, custodi o addetti alle pulizie), con una proroga delle stabilizzazioni. Agli altri lavoratori 'flessibilì, compresi i somministrati, sarà riconosciuto un vantaggio rispetto agli esterni (punti in più nei concorsi). Novità last-minute si registrano anche in fatto di valutazione, gli effetti di una «pagella negativa» saranno determinati su un doppio binario: per quel che riguarda il lato economico deciderà il contratto, mentre le ricadute disciplinari, che possono arrivare fino al licenziamento, spettano alla singola amministrazione, in base al piano delle performance adottato (in cui dovrà essere specificata l'ipotesi di scarso rendimento). Nel decreto sarà inoltre prevista una fase ponte per la rivoluzione sulle visite fiscali, che non partirà prima di settembre. Intanto, invece, il ministero ha pubblicato una direttiva che prevede controlli a campione sulle assenze. Per completare l'intero progetto di riordino contenuto nella delega Madia mancano ancora i decreti bis sui licenziamenti lampo e sulle partecipate. Ma per dare l'ultimo sì a entrambi c'è ancora tempo. Sta quindi per chiudersi un lavoro lungo, iniziato più di tre anni fa, e complesso, visto che in mezzo c'è stata anche la sentenza della Consulta che ha rischiato di far traballare tutto l'impianto. Una strada che è stata messa a punto anche con i sindacati, pur se le categorie del pubblico impiego avanzano ancora richieste (in mattinata c'è stato un sit in dei ricercatori di Cgil, Cisl e Uil).


Le novità della riforma in arrivo

Ecco la riforma del pubblico impiego targata Madia, dalle novità in fatto di «pagelle» a quelle sui controlli per chi si assenta. Con i decreti che oggi dovrebbero ricevere il sì definitivo in Consiglio dei ministri, il Governo cerca così di tracciare un nuovo identikit del travet.
ASSUNZIONI MIRATE, TETTI PER gli IDONEI
Si passerà da un'impostazione rigida  delle assunzioni, basata su piante organiche, a un modello che guarda alle esigenze concrete, impostato su programmi triennali e figure strategiche. Scatta un tetto per gli idonei nei concorsi (20% dei posti).
PIANO STRAORDINARIO PER i PRECARI STORICI
Viene disegnata una roadmap, che si snoderà tra il 2018 e il 2020, per assorbire chi da tre anni, anche non continuativi, degli ultimi otto è a servizio della P.a. Per loro un doppio canale: chi è entrato per concorso potrà essere assunto direttamente mentre per gli altri ci sarà una riserva (50%) nelle future prove.
STOP PREMI A PIOGGIA MA SALTANO GABBIE SU PAGELLE
I contratti dovranno assicurare una differenziazione dei giudizi, per mettere fine a una distribuzione a pioggia dei premi. Saltano però i vincoli della legge Brunetta, che prevedeva una rigida divisione all'interno ogni amministrazione, per cui ci doveva sempre essere un 25% che restava a secco.  I cittadini potranno dire la loro sulla qualità dei servizi e il loro giudizio conterà ai fini del «voto».
SANZIONI PER I FURBETTI DEL WEEKEND LUNGO
È affidata ai contratti la formula per colpire chi «marina» puntualmente il lunedì e il venerdì o i casi di assenze collettive in date da «bollino rosso» (dal G7 a quando scattano le iscrizioni alle scuole). Per frenare il fenomeno saranno anche messi freni a fondi per premi laddove risultino tassi di assenteismo sopra la media.
VISITE FISCALI All'INPS, CONTROLLI A RIPETIZIONE
La competenza sugli accertamenti passa dalle Asl ai medici dell'Istituto di previdenza, con la creazione di un polo unico per pubblico e privato. Decreti attuativi garantiranno un'armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità e dei criteri per una «cadenza sistematica  e ripetitiva». Saranno garantite le incompatibilità (tra controllore e controllato).
LICENZIAMENTI più veloci, MA SALVO l'ARTICOLO 18
Viene fatto ordine sui casi di licenziamento, dallo scarso rendimento alla cronica condotta illecita. I tempi per arrivare a decidere sulla sanzione si riducono da quattro a tre mesi e a un mese per  tutti i casi di flagranza. Per gli statali resta intatto l'articolo 18. Viene però messo un tetto al risarcimento (massimo 24 mensilità).
UN NUOVO EQUILIBRIO TRA LEGGE E CONTRATTO
La legge diventa la cornice che fissa le regole generali, lasciando al contratto la possibilità di intervenire e di derogare alla legge quando questa dovesse invadere profili che riguardano il rapporto di lavoro pubblico (dalle sanzioni alla mobilità).

Trasporto disabili, vertice con il commissario
Il libero consorzio ha modificato il servizio per chi frequenta le scuole superiori, causando le proteste dei genitori
Calogero Giuffrida

Ancora disagi e difficoltà sul trasporto scolastico degli studenti con diversamente abili nell'Agrigentino. Il Libero Consorzio comunale al lavoro per dare risposte alle esigenze dei genitori. Se ne discuterà durante un incontro con le associazioni dei genitori con figli disabili organizzato per lunedì 29 maggio, alle ore 16 nell'aula «Silvia Pellegrino» del Libero Consorzio comunale di Agrigento, in Via Acrone 27, vicino alla stazione centrale, ad Agrigento. All'incontro parteciperà il commissario straordinario del Libero Consorzio Giuseppe Marino. «L'incontro - si legge in una nota - nasce dall'esigenza che i genitori conoscano le possibilità offerte dalle nuove modalità di svolgimento del servizio per il servizio di trasporto in favore degli alunni con handicap grave che frequentano gli istituti di scuola media secondaria di secondo grado. Il Settore Pubblica Istruzione del Libero Consorzio provinciale ha, infatti, provveduto ad apportare importanti modifiche al regolamento che regola il servizio. Le modif che - viene spiegato - scaturiscono dall'esigenza di rispondere meglio alle esigenze manifestate da diversi genitori che incontrano difficoltà riguardo al trasporto scolastico dei lori figli gravemente disabili». Le novità introdotte con le modifiche apportate al regolamento che disciplina il trasporto degli studenti disabili riguardano diversi aspetti: a cominciare dalla possibilità di ampliare la scelta delle associazioni ed enti che sono autorizzati a svolgere con mezzi e personale adeguati il servizio di trasporto alunni. Prevista anche l'eventualità, in casi specifici ed autorizzati,  di utilizzare l'autovettura normalmente usata per il trasporto del proprio figlio, anche per l'autonomo accompagnamento a scuola. Inoltre le verifiche ed i controlli periodici sulla qualità del servizio erogato dovranno avvenire anche con la collaborazione e la consultazione con le associazioni rappresentative dei genitori. Infine è stata prevista la costruzione, con il coinvolgimento delle associazioni, di percorsi tecnico-amministrativi in grado di migliorare sia il servizio che gli scambi comunicativi con l'utenza interessata. A proposito di persone con disabilità gravi nell'Agrigentino, è stato emanato nelle scorse settimana dalla Regione un decreto di impegno e liquidazione  a favore dell'Asp di Agrigento, per quasi 600 mila euro, per i disabili agrigentini. Fondi che serviranno per l'assistenza di 185 disabili gravissimi, di cui 18 con valutazione di alta intensità  di assistenza e 167 con media intensità. «Per il 2017 - ha spiegato il presidente Crocetta - sono stati già stanziati,  e sono operativi, 36 milioni di euro di fondi regionali destinati ai soggetti con disabilità gravissima. Tale  fondo è in corso di erogazione, man mano che le Asp completano l'accertamento. Sono già operativi, inoltre,  venti milioni addizionali che vengono destinati all'accudienza e al trasporto dei disabili nelle scuole superiori. Per quanto riguarda, dunque, i nuovi fondi  già stanziati con il bilancio provvisorio, la Regione ha implementato il fondo per la disabilità con 56 milioni di euro». (*CAGI*)

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