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Rassegna stampa del 27 giugno 2017

Agrigentonotizie

Turismo, classificate otto nuove strutture per un totale di 110 posti letto

Anche nel mese di giugno il settore "Promozione turistica ed attività economiche e produttive" ha classificato otto nuove strutture ricettive a conferma del dinamismo del settore turistico della provincia di Agrigento.
Il settore turistico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha concluso l'iter per la classificazione di cinque nuove strutture che riguardano la tipologia B&B, una casa-vacanze e due nella tipologia affittacamere per un totale di 110 posti letto. Queste le nuove strutture ricettive: "Villa Olea"  sita a Realmonte in via Giovanni Falcone n. 13 nella tipologia B & B, classificazione tre stelle, con una disponibilità di tre posti letto ; "Villa Volli Three Rooms" sita in Agrigento in via delle Dalie n. 33 nella tipologia B & B, classificazione tre Stelle, con una disponibilità di tre posti letto; "Villa Corallina" ubicata ad Agrigento in via Delle Artemisie n. 5, nella tipologia di B&B, classificazione Tre Stelle, con una disponibilità di sette posti letto;  "La Terrazza di Girgenti" sita in Agrigento via Gubernatis n. 4, classificazione tre stelle, con una disponibilità di sei posti letto; "Il Nascondiglio di Estìa" ubicata ad Agrigento via Santo Spirito n. 10, nella tipologia di B&B, classificazione Tre Stelle, con una disponibilità di tre posti letto; "Luna Minoica" sita a Montallegro in contrada Bovo Marina nella tipologia di case e appartamenti per vacanza, classificazione una stella, con una disponibilità di sessantasette posti letto; "Bovo Marina Suites" sita a Montallegro in contrada Bovo Marina, nella tipologia Affittacamere, classificazione due stelle, con una disponibilità di dodici posti letto e  "Caretta Caretta" sita a Montallegro in contrada Bovo Marina, nella tipologia Affittacamere, classificazione due stelle, con una disponibilità di dodici posti letto.

Scrivolibero

Anniversario della nascita di Luigi Pirandello: fervono i preparativi al Libero Consorzio di Agrigento

Domani sera (27 giugno), infatti, l'atrio dell'Ottocentesco "Magnifico Palazzo" ospiterà, alle 21.30, l'evento dal titolo "Caddi come una lucciola - Notturno pirandelliano". Si tratta di un recital diretto da Francesco Maria Naccari, che ha curato anche l'adattamento dei testi, con Francesco Colletti, Maurizio Frattacci, Manuela Naccari ed Edoardo Savatteri al pianoforte. Per l'occasione l'ex Provincia aprirà la "Galleria Espositiva della Scala Reale" per una "prima visione" straordinaria. Verrà, infatti, esposta per la prima volta al pubblico ed esclusivamente per la serata, la tela di Gianbecchina raffigurante il volto di Luigi Pirandello. Un omaggio, quindi, a due agrigentini, straordinari protagonisti del nostro Novecento. L'ex provincia apre, così, le manifestazioni programmate per la settimana di celebrazioni. Il 28 giugno del 1867, infatti, "sorpresa da uno spavento per il buio", Maria Antonietta Ricci Gramitto mise al mondo Luigi Pirandello. La manifestazione è organizzata dall'ex Provincia con il coordinamento di Bernardo Barone e Damiano Imbergano ed in collaborazione con il "Caffè letterario Luigi Pirandello - Lido Oltre", il Parco letterario "Nel Cerchio del Caos e l'Associazione culturale "Il Cerchio". Dopo poche ore il Parco Letterario presso la Casa Natale di Piazzale Caos curerà alle 3.30 con un colpo di bengala che ricorderà l'evento di centocinquanta anni or sono, con una performance culturale che proseguirà poi sotto "La Pergola dell'Immaginazione" fino al levar del sole. Una stele celebrativa sarà scoperta ed inaugurata verso le 4.00 del mattino dal parco letterario r una targa sarà donata dal CEPASA, dalla Società Dante Alighieri e dallo Stable Festival Pirandello con attori, cantanti artisti e viaggiatori.

Lecodelsud

Ex Province siciliane, Cgil e Cisl: "Stop al teatrino del Governo regionale"

Province, o ex Province, siciliane. Ovvero, uno dei più grandi scandali della politica insulare. Il marchio di fabbrica del Governo Crocetta e dei disastri procurati in quasi cinque anni di legislatura con l'appoggio quasi unanime dell'Assemblea regionale siciliana. Un'ecatombe certificata appena qualche giorno fa dalla Corte dei conti, alla quale i sindacati chiedono di mettere fine.
E' arrivato il momento di mettere la parola fine al teatrino dell'ex Province. Il Governo Regionale ha l'obbligo di dire una volta per tutte la verità su ciò che si è determinato e sulle relative responsabilità e deve trovare immediate soluzioni per evitare il collasso di questi Enti". Lo dicono, in un nota, la segretaria regionale della Fp Cgil, Clara Crocè, e Mimma Argurio, della segreteria regionale Cgil, dopo la relazione della Corte dei conti che evidenzia il deficit delle ex Province "che sta mettendo a rischio - osservano Crocè e Argurio - attività, servizi. stipendi e posti di lavoro, come più volte denunciato in questi mesi dalle parti sociali". La Fp e la Cgil chiedono"l'immediata istituzione di un tavolo tecnico permanente per il
monitoraggio della situazione di cassa, garantendo i principali servizi e il pagamento delle retribuzioni: "I magistrati contabili - rilevano le due esponenti sindacali - pongono l'accento su temi su cui non era mancato il grido d'allarme del sindacato: le difficoltà che si stanno riscontrando nei servizi per i disabili e in quelli di supporto alle scuole di secondo grado. Nei casi più gravi si segnalano situazioni di notevole ritardo nel pagamento degli stipendi".
La Fp e la Cgil chiedono ora "un assunzione di responsabilità da parte di tutti i competenti organi istituzionali trovando soluzioni immediate per questo collasso delle ex Province. Non è più sopportabile - affermano Crocè e Argurio - essere testimoni di uno sterile dibattito pubblico-politico in cui c'è chi parla di nuova programmazione 2014-2020 in cui le città siano i principali incubatori di innovazione. E' arrivato il momento di capire che non è più possibile giocare con il futuro delle fasce deboli, disabili, studenti delle scuole medie superiori, lavoratori che prestano servizio per gli Enti di Area Vasta".
Sullo stato finanziario della ex Provincia Regionale di Messina interviene poi la Cisl Fp la quale già da tempo denuncia la grave situazione dovuta alla mancata attuazione della riforma e al mancato finanziamento delle funzioni per Liberi Consorzi e Città Metropolitane ma anche ad una gestione commissariale, voluta dal Governo Crocetta, che si è protratta per troppo tempo e con poteri del commissario assai limitati e circoscritti a poche azioni e con una nomina monca del sindaco metropolitano a che sino ad oggi praticamente ha prodotto il nulla.
I rilievi della Corte dei conti mettono in evidenza come "le difficoltà istituzionali nel portare a termine il disegno istituzionale di riforma regionale determinano un indebito procrastinarsi della fase transitoria, in cui i liberi Consorzi, ancora retti da commissari straordinari, continuano ad esercitare le funzioni attribuite alle ex Province regionali, "nei limiti delle disponibilità finanziarie in atto esistenti". "Tale gestione provvisoria si perpetua in un quadro di crescente aggravamento degli squilibri di bilancio: alle criticità̀ indotte dall'endemica insufficienza delle entrate per la copertura di volumi di spesa così elevati e scarsamente comprimibili, si è tentato di dare risposta attraverso il crescente utilizzo di entrate straordinarie - tra cui, in primis, l'avanzo di amministrazione - fisiologicamente inidonee ad un duraturo utilizzo nel tempo". "La situazione di estrema gravità in cui versa la finanza pubblica provinciale trova conferma, al di là dei ritardi nell'approvazione dei documenti contabili, anche nelle numerose segnalazioni di grave squilibrio finanziario inoltrate a questa sezione di controllo ai sensi dell'art. 153, comma 6, del Tuel da parte di tutti gli enti di area vasta".
Salta all'occhio la drastica riduzione dei trasferimenti erariali trova riscontro nell'andamento delle relative riscossioni, che, nel triennio 2012/2014, si riducono di quasi il 92 per cento, passando da 90,3 a 7,2 milioni di euro. Negli ultimi anni, in molti casi, le assegnazioni hanno assunto segno negativo per l'eccedenza di importi recuperati dallo Stato. La Corte evidenzia che è necessaria "la rapida conclusione degli adempimenti procedurali previsti dalla l.r. n. 15/2015, altrove conclusi da tempo e con successo, ai fini della fuoriuscita dal regime provvisorio, in atto da anni e dell'entrata a regime della riforma".
La stessa mancata ricollocazione del personale in esubero, altrove portata a termine con successo, fa aumentare i livelli di spesa degli enti di area vasta e rischia di rinvenire nei già avviati processi di stabilizzazione del personale precario dei comuni un ulteriore ostacolo attuativo. Nella relazione della Corte si evidenzia come anche Messina la spesa corrente supera le entrate correnti, al netto delle entrate una tantum, rispettivamente, di 8,3, 4,1 e 4,3 milioni di euro, oltre alla criticità legata all'impossibilità, come dichiarato in sede di controdeduzioni, di cofinanziare la quota di pertinenza per l'accesso ai fondi Pon Fesr, con perdita di importanti finanziamenti per lo sviluppo locale, soprattutto relativi al "Masterplan" e al "Piano per il sud". La Cisl Fp, "quando denunciava - si legge in un comunicato - la mancata erogazione di servizi soprattutto per le fasce deboli, la mancata manutenzione delle strade e i rischi concreti per il personale oggi accentuata con la mancata ricollocazione del personale delle ex province, veniva tacciata di allarmismi, ma oggi le nostre denunce si tramutano in verità. Non si può tergiversare e continuare in atteggiamenti che porteranno alla paralisi l'intero territorio provinciale ed il Governo Crocetta, deve chiudere questa annosa drammatica problematica e ognuno assuma le determinazioni di competenza, procedendo a passo spedito per recuperare i ritardi accumulatisi. Il fatidico Osservatorio previsto dalla legge regionale n.56/2914 deve essere convocato senza indugi per definire quando previsto dalla legge 23/2015 significando che previo confronto con le organizzazioni sindacali territoriali si deve dare vita alla stipula di un accordo quadro finalizzato alla definizione di criteri per la determinazione dei contingenti numerici di personale in relazione al riordino delle funzioni, e individuare quei criteri integrativi necessari per mettere in sicurezza tutto il personale delle ex provincie" ed anche chiudere positivamente la vicenda legata alla stabilizzazione dei precari. Come non è assolutamente rinviabile portare a termine il disegno istituzionale di riforma regionale per far ripartire ed implementare le competenze della Città metropolitana e soprattutto, per quanta riguarda Messina, dare risposte ai 645mila abitanti del nostro territorio con i suoi 2.650 chilometri di strade provinciali".

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