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Rassegna stampa dell'1, 2 e 3 Luglio 2017

Giornale di Sicilia

Sabato 1 Luglio 2017

L'ultimatum dei giudici
Per la prima volta i magistrati negano il via libera
La Corte dei Conti alla Regione: bilancio, servono chiarimenti
La requisitoria deI procuratore Zingale avanza dubbi sul reale ammontare dei debiti legati ai contenziosi Nel mirino pure le società partecipate e i crediti da esigere
Salvatore Fazio - Palermo

Non è arrivato il via libera della Corte dei Conti al bilancio della Regione. Per la prima volta le sezioni riunite hanno deciso di sospendere il giudizio. Il procuratore generale, Pino Zingale, ha chiesto alla Corte di non approvare il rendiconto generale per il 2016 della Regione perché presenterebbe delle irregolarità.  Una richiesta che ha sorpreso l'aula dello Steri di Palermo. Anche perché la relazione delle sezioni riunite non aveva bocciato il rendiconto. La Corte, dopo essersi ritirata in consiglio, ha deciso di rinviare l'udienza al 19 luglio per sentire anche le controdeduzioni dell'amministrazione regionale. Zingale ha contestato una mancata copertura delle perdite delle società partecipate, le spese per i contenziosi e quelle per il fondo relativo alle passività potenziali dei contratti derivati sottoscritti negli anni dalla Regione per operazioni finanziarie. Inoltre, il procuratore ha chiesto alla Regione un elenco analitico dei crediti da esigere e dei debiti da estinguere inseriti nei bilanci 2017 e 2018.
Più spese e meno entrate
Dal rendiconto generale per il 2016 della Regione siciliana, esaminato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti, emergono più spese e meno entrate. Rispetto al 2015 le entrate sono diminuite del 3,24% passando da 21,9 a 21,2 miliardi, mentre la spesa è aumentata, da 19,4 a 21 miliardi. Nella relazione delle sezioni riunite era stato sottolineato un miglioramento dei conti rispetto agli anni scorsi con l'incognita però sul futuro legata al buco da 5 miliardi di euro e all'indebitamento cresciuto negli ultimi cinque anni e arrivato a 8 miliardi. Nonostante la  relazione non negativa, la Corte, presieduta da Maurizio Graffeo, ha sospeso però il giudizio di parifica del rendiconto generale
2016 sulla base delle richieste di Zingale. Richieste che hanno sorpreso i rappresentanti del governo e i deputati presenti in platea, allo Steri; non tanto invece l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei che, si apprende, sarebbe stato informato in anticipo tanto da decidere di non presentarsi alla cerimonia.
Assente anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha inviato la sua vice, Mariella Lo Bello. Pur non accogliendo in toto i rilievi del pg, i  giudici della Corte dei conti hanno sospeso il giudizio di parifica, rinviando la decisione al 19 luglio.
Il caso Sicilia E-Servizi
Sulle partecipate della Regione «occorre uno strumento di controllo in posizione di terzietà». Lo afferma Zingale nella requisitoria, sottolineando anche «l'urgenza della sua attivazione» anche «tenuto conto di taluni episodi». Tra questi il magistrato cita «quello che ha riguardato Sicilia E-Servizi spa, ora Sicilia Digitale spa» il cui amministratore unico è l'ex pm Antonino Ingroia. «La Ragioneria, a seguito di talune presunte irregolarità gestionali - ha ricostruito il pg - aveva disposto un'ispezione che non ha avuto esito, poiché l'ammin istratore unico ha vietato agli uffici della società di consentire l'accesso ai funzionari regionali, circostanza che è stata comunicata al presidente della Regione il quale - ha sottolineato Zingale - non ha assunto alcuna consequenziale iniziativa ». Ingroia però ha respinto le accuse definendole assolutamente false: «Nessuna ispezione è stata mai impedita da me, né da altro personale. Ogni atto che ci è stato richiesto è stato sempre, come dovuto, trasmesso e messo a disposizione degli uffici della Regione competenti. Se un pubblico funzionario ha comunicato circostanze false alla Corte dei Conti ne dovrà rispondere».
Record di dirigenti regionali
Nella requisitoria si parla anche di un record di dirigenti alla Regione. «Al 31 dicembre 2016 i dipendenti a tempo indeterminato della Regione siciliana, esclusi i dirigenti, erano 13.372, e cioè 767 in meno rispetto al 2015. Alla stessa data, i dirigenti della Regione a tempo indeterminato erano 1.411, con una diminuzione di 150 unità rispetto al 2015». Il rapporto tra dirigenti e restante personale regionale è rimasto invariato rispetto al 2015 e, cioè, un dirigente ogni 9 dipendenti. Per Zingale «una proporzione del tutto irragionevole ed abnorme, frutto, in larga parte, di scriteriate scelte politico- clientelari del passato, estranea a qualsivoglia sano principio di gestione sia in campo pubblico che privato. Il rapporto nel Lazio, per esempio, è di circa 1 a 15».
Spesa sanitaria oltre 9 miliardi
Zingale ha parlato di una serie di accertamenti nella sanità resi possibili grazie al direttore generale dell'Asp di Palermo, Antonio Candela. Nella requisitoria emerge una spesa relativa alla tutela della salute che ammonta a 9,4 mil'ultimatum liardi di euro. Il procuratore generale boccia anche la rete ospedaliera appena approvata che «determinerebbe non un risparmio ma un'impennata fortemente espansiva dei costi della sanità che - sostiene il pg - non sembrano avere formato oggetto di specifica ponderazione da parte dell'assessorato che, in prima battuta, non è stato neppure in grado di fornire a questa  procura i dati di riferimento per il calcolo della relativa spesa, sia attuale che futura e le cui fonti di finanziamento - ha detto Zingale - non è dato al momento di potere individuare e la cui  realizzazione potrebbe avere un notevole impatto negativo sui futuri esercizi». Il procuratore ha rilevato poi che l'ospedale Giglio di Cefalù è «un centro di costo, in sintesi, fuori dal perimetro normativo e privo di effettivi controlli da parte della Regione e dell'Asp, come ammesso dalla stesso assessore alla Salute e dal direttore generale dell'Asp di Palermo». La Fondazione Giglio però ribatte di «essere sottoposta al controllo di Regione e Asp attraverso il collegio sindacale e lo stesso cda, organo di indirizzo e di controllo nominato dai soci pubblici».
Indagini su concessioni demaniali
Poi il pg ha puntato il dito contro le concessioni demaniali su cui ha annunciato un'inchiesta. «La gestione - ha aggiunto Zingale - lascia trasparire seri profili di illecito erariale. È carente e priva di  riferimenti oggettivi, risultando in larghissima parte ignoti alla Regione il numero delle concessioni ed i relativi titolari in essere nel 2016, con l'indicazione di elementi assolutamente approssimativi e  privi di certezza giuridica».
Parchi archeologici senza archeologi
Zingale ha fatto notare un altro paradosso: «In gran parte dei siti archeologici mancano gli archeologi. Al parco Valle dei Templi di Agrigento solo recentemente sono stati assegnati tre archeologi, mentre il parco di Naxos è privo di architetti, geometri, restauratori, storici dell'arte e ha una sola archeologa, figura, quest'ultima, che è del tutto assente presso il parco archeologico di Selinunte».

«Tartaworld»
Ecco i nuovi appuntamenti

Continuano sulle spiagge agrigentine gli appuntamenti del «Tartaworld », il programma di informazione e sensibilizzazione sulle minacce subite dalla popolazione mediterranea della Tartaruga marina Caretta caretta. Gli incontri con turisti e residenti delle località marine, previsti dal progetto Life «Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale» che vede tra i suoi partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, continueranno sino a tutto il mese di settembre. Tutto secondo il calendario stilato dal Settore Ambiente del Libero Consorzio e con l'attività di animazione svolta da: Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta, animatori selezionati dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma. I prossimi appuntamenti sono previsti per oggi, primo luglio ad Eraclea Minoa, domani a Sciacca in contrada Maragani, quindi, sempre a Sciacca, l'8 luglio al Lido e il 9 luglio all'Arenella, nelle ore del mattino. Sul versante orientale invece oggi le attività sono previste al Lido Rossello di Realmonte, il 6 luglio a Marina di Palma, il 7 luglio a Siculiana Marina e l '8 luglio a San Leone. Per questi ultimi appuntamenti sono previsti due turni di attività dalle 10 alle 11.30 e dalle 11.45 alle 13.45, in considerazione del maggior affollamento di questi lidi. (*PAPI*)

«Toscanini», stagione concertistica

Prosegue nel mese di luglio la stagione concertistica dell'Istituto Toscanini di Ribera con tre eventi che si terranno presso l'Auditorium dell'Istituto ad ingresso libero. Questa sera, con inizio alle 18, concerto finale del Laboratorio sulle Sonate per pianoforte di Mozart tenuto dal docente maestro Mario Arcidiacono a cui prenderanno parte i pianisti: Leandra Venuti, Enrica Criscenti, Giuseppe Spataro,  Giuseppe Francolino, Giuliana Arcidiacono e Giusy Ines Tuttolomondo. Sabato 8 luglio, sempre alle 18, concerto del Toscanini Guitar Ensemble sul tema «La Danza popolare nel '900 chitarristico» con la partecipazione degli studenti della classe di chitarra: Paolo Alongi, Angelo Prazza, Carlo Andrea Raineri e Noemi Nobile. Sabato 15 luglio, ancora alle 18, nell'ottica della collaborazione, sarà protagonista la classe di clarinetto del professore Gianluca Campagnolo con il Toscanini Clarinet Ensemble a cui prenderanno parte il «Gerswhin Quartet» e gli studenti della classe del professore Giuseppe Guddemi  dell'Istituto Comprensivo Crispi di Ribera: Vincenzo Alba, Angelo Pio Riccardo Aquilina, Giuseppe Biscari, Giuseppe Bordonaro, Irene Buttafuoco, Domenico Canzeri, Noemi Ciliberto, Fabio Di Pino, Doria Giusy, Gioacchino Gentile, Salvatore Pio Guddemi, Giovanni, Modica, Giuseppe Parinisi, Vincenzo Salvaggio, Arianna Stallone, Daniele Termine, Ivan Triolo, Carmelo Sferra, Vincenzo Cantone, Maria Elisa Vita, Carmelo La Barbera, Emanuele Brucculeri, Giuseppe Soldano, Salvatore Caruso, Salvatore Di Chiara, Valeria Zambuto, Maria Chiara Santoro, Davide Firetto, Giuseppe Marabella, Giuseppe Tutino, Marco Polizzi, Raimondo
Vinti, Luigi Cuva, Roberto Saccà, Claudio Saieva, Giuseppe Aquilotti, Giuseppe Michelangelo Infantino (fisarmonica). Nella foto, alcune allieve del Toscanini. (*GP*)

Domenica 2 luglio 2017

Corte dei conti. I dubbi di Crocetta sul giudizio di venerdì. Baccei teme il blocco di alcune spese previste nel bilancio 2017. Il 19 luglio il verdetto, ecco cosa può accadere
Regione, l'incubo della manovra correttiva
I magistrati potrebbero obbligare a creare 4 fondi per prevenire rischi. Ma bisognerebbe entrare nelle secche dell'Ars
Giacinto Pipitone
palermo
Dietro l'angolo c'è l'incubo di una manovra correttiva. Magari non di importo elevato ma capace di spingere il governo nelle secche dell'Ars, costringendolo a tenere congelate precauzionalmente somme del bilancio attuale in attesa di ricevere il via libera sul rendiconto del 2016. Ecco cosa potrebbe succedere il 19 luglio, quando le sezioni riunite della Corte dei Conti saranno chiamate a decidere sulla richiesta della Procura: non approvare il bilancio regionale 2016. Il colpo di scena nel giudizio di parifica di venerdì apre scenari mai visti. Non era mai accaduto che il bilancio non ricevesse il via libera. E dunque anche le conseguenze sono tutte da decifrare. Tenendo presente che entro il 10 luglio la Regione potrà «giustificare» davanti ai magistrati contabili quelle pecche del bilancio che hanno portato a un passo dalla bocciatura. È un passaggio cruciale. La Corte ha evidenziato che in base alle regole di contabilità la Regione ha omesso di accantonare somme per creare quattro fondi che servono a evitare guai. M ancano i fondi per coprire i debiti (soprattutto quello frutto dei derivati finanziari), le spese frutto di contenziosi, i buchi delle partecipate e i residui perenti. Ora la Regione potrà provare a motivare questa scelta. E a quel punto la Corte potrebbe approvare il bilancio ma con esplicite riserve su questi fondi. In sintesi, anche se non arrivasse la bocciatura totale (ipotesi mai verificatasi) potrebbe arrivare un obbligo a creare subito questi fondi di precauzione. L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, a quel punto dovrebbe predisporre una manovra correttiva urgente. Ma avrebbe mano libera sugli importi: la Corte - spiegano i tecnici - non può indicare quanto accantonare in questi fondi. Il calcolo è frutto dell'analisi del governo. Baccei potrebbe motivare con un livello di rischio basso la decisione di spostare solo qualche decina di milioni su questi fondi di accantonamento. È l'ipotesi più favorevole al governo. Ma non evita insidie politiche. Perchè dal 29 aprile l'Ars non riesce ad approvare nemmeno una leggina di un articolo (la Finanziaria bis è in aula da due mesi). Non riesce neppure a riunirsi per mancanza del numero legale. E cercare il colpo di reni a fine luglio o agosto - a due o tre mesi dalle elezioni - sarebbe ancora più difficile. Inoltre la ricerca dei fondi per la manovra correttiva potrebbe costringere a congelare alcune spese sul bilancio di quest'anno proprio per avere disponibilità di risorse da dirottare sulla manovra correttiva. Baccei ieri ha detto di non temere la bocciatura: «Su molte delle contestazioni, per esempio quelle sulle anticipazioni
di liquidità, abbiamo carte ufficiali del governo nazionale che approvano le nostre scelte. Sulle partecipate non ci sono perdite così come sui derivati e sui contenziosi il rischio è minimo perchè anche una catastrofe non si verificherebbe in un solo anno». Baccei definisce «tutto molto strano» e teme che l'effetto politico indiretto di questo terremoto possa essere quello di «smontare» in campagna elettorale uno dei pilastri su cui il governo ha costruito la propria immagine, quello del risanamento dei conti. Non a caso ieri Crocetta si è affrettato a precisare che «Le riserve del procuratore della Corte dei Conti fanno riferimento alla finanza derivata e alle partecipate. La cosa interessante è che il nostro governo non ha prodotto finanza derivata, anzi l'ha vietata, nè ha prodotto passività nelle partecipate. Agli esponenti del centrodestra che ci attaccano replico che la finanza derivata e i deficit delle partecipate li hanno prodotti i loro governi». Baccei ricostruisce alcuni passaggi che hanno preceduto il giudizio di parifica: «La Corte non ci ha mai chiesto nessun chiarimento sulle contestazioni che abbiamo ricevuto venerdì mentre su molte altre eravamo stati chiamati nella fase di interlocuzione. Inoltre ci risulta che fino alla settimana scorsa l'intenzione fosse quella di dare il via libera al bilancio». È una affermazione suffragata dalle due relazioni del procuratore Pino Zingale che in effetti si concludono con due richieste differenti alle sezioni riunite: nella prima il semaforo verde nella successiva la bocciatura. Segnale del travaglio che c'è stato anche all'interno della Corte dei Conti sul giudizio di parifica. Ma tanti altri segnali sono contenuti nelle relazioni: a cominciare dai dubbi sull'operazione che punta a trasferire al Fondo pensioni beni immobili della Regione che dovrebbero compensare il prelievo di liquidità dalle casse. È il cuore della Finanziaria di aprile, da questa mossa sono arrivati i soldi per i disabili. Ma la Corte dei Conti teme che ciò metta a rischio il futuro pagamento delle pensioni e anticipa l'intenzione di proporre alla Consulta di dichiarare incostituzionale questa norma.

Polizia, subito super lavoro per il nuovo questore

Auriemma: «Avremo una settimana impegnativa, arriva il presidente e ci sono i festeggiamenti in onore di Pirandello»

«Abbiamo una settimana, quella che verrà, particolarmente impegnativa: arriva il presidente della Repubblica, ci sono i festeggiamenti in onore del 150esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello e sono particolarmente onorato del fatto che venga premiato Toni Servillo, un attore napoletano. Io vengo dalla provincia di Napoli. Abbiamo anche il forum economico italo-libico sabato prossimo. Agrigento è ormai, come dice Jovanotti, l'ombelico del mondo. E' una città ed una provincia all'attenzione del mondo intero». Il neo questore di Agrigento, Maurizio Auriemma, insediatosi ieri mattina, è praticamente già al lavoro. Ed ha - per come lui stesso ha evidenziato durante la presentazione alla stampa - chiaro quello che già a partire dalla prossima settimana lo aspetta. Perché Agrigento non è una realtà come tante. Auriemma è subentrato all'uscente Mario Finocchiaro  che, sempre ieri, ha preso servizio alla Questura di Messina. Appena giuntoin Questura, Maurizio Auriemma ha reso omaggio ai caduti della polizia di Stato deponendo una corona di alloro  sulla lapide posta all'ingresso. Ha incontrato, per un rapido saluto, i funzionari, il personale della polizia e  dell'amministrazione civile dell'Interno, i responsabili dei commissariati e le organizzazioni sindacali. Per il  neo questore di Agrigento si tratta della prima sede di servizio da dirigente superiore della polizia, proviene dalla Questura di Trento dove ha ricoperto l'incarico di vicario del questore. «Venire qui, raccogliere le redini di Mario Finocchiaro, al quale sono legato da rapporti di amicizia e di affetto, abbiamo anche fatto il corso insieme, - ha detto, presentandosi, - è un fatto che mi rende molto contento. Stamattina, ho salutato il prefetto ed ho ritrovato amici di altre forze di polizia».  «Arrivo in una realtà dove c'è una squadra ben rappresentata - ha detto - . Una squadra che funziona per il sistema sicurezza, perché da soli non si va da nessuna parte. Ho già toccato con mano che c'è un sistema ben collaudato, che ha già dato dei risultati nel passato. Mi auguro che con la mia presenza continui, nel solco tracciato dai miei predecessori. Anche la presenza, sul territorio, delle varie associazioni, del volontariato, perché possa diventare tutto sistema per il rispetto della legalità, è un lavoro già iniziato che va continuato». Il neo questore, nel giorno del suo insediamento, ha lanciato, dunque, un messaggio di serenità e fiducia nel futuro. «E' ovvio che per questa mia presenza oggi ringrazio il capo della polizia, il prefetto Franco Gabrielli, e il dipartimento, che mi hanno voluto affidare questa responsabilità. E non posso che essere grati a loro. La macchina è, dunque, già partita e come è successo in passato - ha garantito - vi sarà, per tutte le necessità del caso, una risposta da parte delle istituzioni e della Questura di Agrigento». Auriemma ha parlato, durante il saluto con la stampa e dunque con Agrigento, della sua esperienza al commissariato di Palmi, in Calabria. Ed ha anche aggiunto:  «Sono di origini campane, di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. Ero studente universitario quando la Camorra lasciava sul campo 200, 300 morti l'anno». «Ero passato, come  turista, 27 anni fa da Agrigento. E tornare dopo 27 anni è stato emozionante. Ho fatto un'esperienza in Calabria, fra il '90 e il '92, ed in quella occasione io mi dicevo che il percorso naturale per un funzionario di polizia, dopo la  Calabria, doveva essere proseguire verso la Sicilia. Io la Sicilia vedevo da Palmi, affacciandomi da dove abitavo.  Ci ho messo 25 anni - ha concluso - per passare lo Stretto, ma la vita poi ripaga dalle attese». (*CR*)

Lunedì 3 Luglio 2017

Turismo a perdere: lotta all'emergenza
I responsabili dei parchi economizzano gli straordinari dei custodi regionali per restare aperti nei week end
Direttori in campo per non chiudere i musei
Penalizzati i siti archeologici più piccoli: già ieri cancelli chiusi al Castello a mare di Palermo e a quello di Eurialo a Siracusa
Simonetta Trovato - PALERMO

Non si son fatti trovare impreparati. Perché ogni anno il rimpallo di responsabilità - che porta inevitabilmente al grido d'allarme sui musei - è una sicurezza, un leit motiv che si rincorre ballerino. Ma stavolta i direttori di parchi archeologici e musei non hanno atteso che i rimpasti burocratici, gli appelli dei sindacati o lo scarica barile dei politici sulla mancata discussione della Finanziaria, riuscissero a bloccare i siti. Economizzare, è la parola giusta: che in musei dove spesso mancano i fondi per cambiare una lampadina o acquistare la carta igienica, trova un significato diverso. Economizzare le ore di straordinario, compattare i turni, giocare a rimpiattino con le ferie. I direttori ormai sono degli esperti: e riescono a rispondere con un sorriso quando il cronista amareggiato va a chiedere se i siti chiuderanno i battenti per la mancanza dei custodi. No, assolutamente, chiuderanno soltanto quelli serviti dal solo personale Sas, la partecipata regionale che gestisce con 1900 dipendenti, il servizio di custodia e di vigilanza nei beni culturali, e che ieri ha inviato una lettera ufficiale in cui avvertiva la Regione che da luglio non sarà più garantito il servizio nei festivi e prefestivi. Quindi, per esempio, il Castello a mare di Palermo, che ieri ha serrato i battenti, o il castello Eurialo di Siracusa. Per gli altri, non se ne parla neanche: i direttori fanno fronte comune e rimodulano le ore a disposizione e gli straordinari dei custodi regionali, in maniera non solo da garantire il servizio nei festivi ma, come succederà in molti casi, aprire in notturna. D'altronde basta volare radente su tutta l'isola: ieri - prima domenica  del mese in cui musei e siti a gestione pubblica sono gratuiti - si è registrato ovunque il pienone, di turisti ma anche di semplici cittadini che hanno rubato un po' di tempo al mare per visitare la Valle dei Templi o il Teatro Antico di Taormina. Certo, non potrà essere una soluzione a lungo termine, ma si spera - dicono tra i denti i direttori - che dagli uffici regionali si riesca a risolvere il problema, confidando nella capacità strategica del direttore Pennino. A Siracusa, per esempio, resteranno  aperti sia il museo archeologico Paolo Orsi che il museo regionale di palazzo Bellomo, ieri stracolmi. Al Mume, il nuovo museo regionale interdisciplinare di Messina, appena restituito definitamente alla città due settimane fa, nessuno vuol sentir parlare di chiusure domenicali o festive. Se i custodi non saranno disponibili in extremis si attingerà anche al personale museale, per continuare a restare aperti nei giorni festivi. Insomma, al di qua delloStretto la temibile avanguardia Sas - qui conta sei unità - non fa paura. «Non possiamo in  alcun modo prendere in esame l'eventualità di rimanere chiusi nei festivi e le domeniche e ancor peggio giusto in  questo periodo dell'anno - afferma Caterina Di Giacomo, direttrice del polo museale -. Per fortuna il nostro personale, seppure nella specificità  delle singole competenze, è abbastanza vario e contempla diverse categorie, oltre ai dipendenti Sas, ci sono i custodi regionali e i 63 precari  Asu da poco inseriti in struttura. Quando viene a mancare anche una sola figura, le difficoltà possono crearsi, ma    dobbiamo essere bravi a superarle». Non si parla assolutamente di chiusura ad Agrigento, ma qui è una certezza visto che la Valle dei Templi è un ente autonomo che il direttore Giuseppe Parello amministra perfettamente; ma anche la Casa Museo di Luigi Pirandello e il museo archeologico Griffo, l'area archeologica di Eraclea Minoa, quella di Sciacca e Licata, non avranno problemi, garantisce il direttore del Polo museale  Gioconda Lamagna. E non si parla di fermo festivo neanche per la Villa Romana del Casale e il Museo Archeologico di Aidone con la Dea e gli Argenti di Morgantina, che saranno aperti per tutta l'estate, anche di domenica. Anzi, i mosaici nel week end saranno visitabili fino alle 23. La conferma è arrivata dall'architetto Giovanna Susan, direttore del Polo regionale di Piazza Armerina Aidone e Enna per i siti culturali, Parco archeologico Villa Romana del Casale e Morgantina. Ma nonostante questo, «con grandi sacrifici del personale», Museo e Villa Romana saranno visitabili anche la domenica. E gli addetti alla sorveglianza non mancheranno sabato e domenica neanche a Selinunte: la conferma arriva da Enrico Caruso, direttore del Parco  archeologico di Selinunte e Cave di Cusa che spiega, «noi non chiuderemo, e non per l'autonomia finanziaria di cui godiamo: ma grazie alla sensibilità e disponibilità dei 50 operatori. Le somme arriveranno dalla Regione, prima o poi». (*sit*)

Verso la legge di bilancio. Si comincia domani con il tavolo tra governo e parti sociali sulla previdenza, in Confindustria sarà esaminato il «patto per la fabbrica»
Pensioni e riforma dei contratti, ripartono i confronti
ROMA

G
iovani e famiglie, pensioni e taglio del cuneo. Ma anche riforma del modello contrattuale. Governo e parti sociali sono al lavoro sugli ultimi dossier da realizzare nell'ultimo scorcio di legislatura e da concretizzare con la prossima legge di Bilancio in arrivo a metà ottobre. Sarà un'e s t ate calda per i tecnici, al lavoro per mettere a punto le varie proposte, ma anche per le forze sociali con le quali si avvieranno i  rimi confronti tecnici. Un primo tavolo sulla previdenza è in programma per domani, sul tavolo dovrebbe arrivare una proposta del governo che punta a costruire una meccanismo di anticipo pensionistico futuro per i giovani. Poi Cgil, Cisl e Uil si riuniranno il 13 luglio in un'assemblea unitaria con l'obiettivo di congelare il rischio di un ulteriore innalzamento dell'età pensionabile legato agli automatismi della crescita dell'aspettativa di vita. Domani è anche previsto un primo confronto tra sindacati e Confindustria che affronterà i temi della riforma del modello contrattuale. Gli imprenditori puntano ad un «patto per la fabbrica» mentre i sindacati vogliono evitare il rischio di frammentazione dei contratti che provocherebbe dumping salariale. Confindustria soprattutto vuole che si scelga se la contrattazione collettiva debba guardare al settore merceologico o all'appartenenza dell'impresa ad un associazione. I sindacati invece chiedono semplificazioni ma anche un confronto sulla rappresentanza d'impresa che eviti la moltiplicazione dei contratti e un dumping contrattuale al ribasso. Sul fronte pensionistico, il primo nodo da affrontare è quello  dell'aspettativa di vita che potrebbe far salire ancora l'età per l'andata in pensione dal gennaio 2019, portandola da 66 anni e 8 mesi a 67 anni. I sindacati chiedono il blocco e il ministro Poletti li ha rassicurati sulla volontà del governo di non far salire ancora il paletto per la pensione. Il governo e il parlamento, poi, stanno studiando meccanismi per aiutare i giovani nelle loro pensioni future. Il governo starebbe pensando ad meccanismo di anticipo della previdenza privata analogo a Rita, ovvero la Rendita integrativa temporanea anticipata già prevista per accompagnare l'Ape volontaria. Il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano ipotizza invece una pensione contributiva di garanzia che «fissi un tetto di pensione dignitosa di almeno 1.000 euro netti, per chi ha una pensione liquidata in modo totalmente contributivo, aiutando a raggiungere questo obiettivo chi non ce la fa con i propri contributi».

Libero Consorzio
Ricorso contro l'ente, nominato un avvocato

Il Libero consorzio comunale di Agrigento, rappresentato dal commissario Giuseppe Marino, ha nominato l'avvocato Diega Martello Alaimo, legale interno all'ente, iscritta all'albo speciale degli avvocati, per resistere nel giudizio proposto dalla signora Ambra Favetta, che richiede un risarcimento di un danno pari a 6.000 euro. La ricorrente, attraverso il suo legale, l'avvocato Stefano Antonio Scaduto, ha  richiesto il pagamento tramite ingiunzione. L'ex Provincia dovrà quindi resistere al pagamento. (*PAPI*)

Sicilialive24

Continuano le attività del "Tartaworld" sulle spiagge agrigentine.

Continuano senza sosta sulle spiagge agrigentine gli appuntamenti del  "Tartaworld", il programma di informazione e sensibilizzazione sulle minacce subite dalla popolazione mediterranea della Tartaruga marina Caretta caretta. Gli incontri con turisti e residenti delle località marine, previsti dall'azione E3 del progetto LIFE "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale" (finanziato dall'Unione Europea e che vede tra i suoi partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento), continueranno sino a tutto il mese di settembre secondo il  calendario stilato dal Settore Ambiente del Libero Consorzio e con l'importante attività di animazione svolta da Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta, animatori selezionati dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma. I prossimi appuntamenti sono previsti domani 1 luglio ad Eraclea Minoa, il 2 luglio a Sciacca in contrada Maragani, quindi, sempre a Sciacca, l'8 luglio al Lido e il 9 luglio all'Arenella, nelle ore del mattino. Sul versante orientale invece domani le attività sono previste per domani 1 luglio al Lido Rossello di Realmonte, il 6 luglio a Marina di Palma, il 7 luglio a Siculiana Marina e l'8 luglio a San Leone nei lidi Oceano Mare e Blow Out. Per questi ultimi appuntamenti sono previsti due turni di attività dalle ore 10.00 alle ore 11.30 e dalle 11.45 alle 13.45, in considerazione del maggior affollamento di questi lidi. "Tartaworld" ha lo scopo di sensibilizzare i turisti, le popolazioni residenti, le amministrazioni locali e il grande pubblico sulla necessità di adeguate misure di conservazione della Caretta caretta e dell'habitat marino. Le attività di animazione prevedono giochi e laboratori, per coinvolgere ragazzi e adulti sulle tematiche ambientali  ed accrescere la conoscenza della biodiversità marina del Mediterraneo, il rispetto e la tutela degli habitat e degli ecosistemi, e soprattutto l'importanza delle regole comuni per la tutela delle risorse naturali. E' prevista la pubblicizzazione attraverso locandine e depliant informativi distribuiti in tutte le località agrigentine interessate.

Santagatainforma

Ex Province, modifiche alla legge. "Elezione diretta e funzioni specifiche"
La proposta del Senatore Mancuso
1 luglio 2017

"Dopo anni di tentativi falliti che hanno causato un'autentica sospensione della democrazia, si dovrebbe, come sosteniamo  da tempo, tornare all'elezione diretta da parte dei cittadini dei vari organi di gestione, e di conseguenza, del Sindaco Metropolitano e del Consiglio Metropolitano". Lo afferma il Senatore Bruno Mancuso, in merito alla proposta di modifica della legge regionale su Liberi Consorzi Comunali e le Città Metropolitane.
"L'Assemblea Siciliana - prosegue Mancuso - pur nel caos che sta contraddistinguendo questo periodo di fine legislatura, con lo scollamento sempre più forte fra il governo Crocetta ed il Parlamento Regionale, sarà chiamata a vagliare la proposta di modifica della legge regionale 15 del 4 Agosto 2015.  Anche se non si comprende bene, dal disegno di legge esitato dalla Commissione Affari Istituzionali, quali dovrebbero essere i tempi di tali passaggi elettorali, ritengo che porre mano alla modifica di una legge notoriamente rimasta sulla carta, limitandosi solo agli aspetti, seppur importanti, della "governance" risenta di una visione riduttiva. Come si evince dalla relazione della Corte dei Conti, e dalle condivisibili reazioni di soggetti sociali e sindacali, il vero problema dell'ex Province, consiste nella mancanza di precise definizioni delle loro funzioni, che debbono necessariamente rapportarsi agli altri enti di area vasta esistenti a livello nazionale, ad una modernizzazione della struttura amministrativa e, soprattutto, alla certezza delle risorse finanziarie. E' necessario - aggiunge Mancuso - un adeguamento alla legge Del Rio che non preveda Liberi Consorzi ma le Province, che, resuscitate dall'esito del referendum del 4 Dicembre, continuano ad essere previste dalla Costituzione.
Funzioni che dovrebbero riguardare, per non riproporre quelle proprie delle ex Province, la pianificazione e programmazione strategica e territoriale, il coordinamento della gestione dei servizi pubblici essenziali, servizio idrico integrato ed il ciclo integrato dei rifiuti, l'armonizzazione degli interessi delle varie realtà territoriali, l'assistenza tecnica ai Comuni per i meccanismi di reperimento dei fondi strutturali. Infine va attenzionato un altro elemento essenziale che riguarda le risorse finanziarie di tali nuovi enti, che non possono vedere ridotte sempre di più le loro entrate da un lato e dall'altro essere soggetti ad incomprensibili prelievi forzosi da parte dello Stato. A meno che, e bisognerebbe avere il coraggio di dirlo, tali nuovi Enti, ex Province, Liberi Consorzi o Città Metropolitane, debbano essere visti come "ammortizzatori sociali" destinati solo a sopravvivere nella precarietà".

BlogSicilia

"I Conti della Regione non tornano, i risultati di Crocetta e Baccei solo spot"

"I due recenti interventi con cui la Corte dei Conti ha pesantemente bacchettato il Governo Crocetta sui dati di bilancio e sulla situazione delle ex province sembrano essere stata una vera e propria rivelazione per molti esponenti politici e sindacali che, solo oggi, si affrettano a prendere le distanze dall'esecutivo dopo aver fatto passare in sordina, con il più assoluto silenzio anche fra gli scranni dell'Ars, un'evidenza che era sotto gli occhi di tutti: i conti della Regione non tornano e i risultati sbandierati da Crocetta e Baccei erano solo spot".
Lo afferma Giuseppe Badagliacca segretario regionale del sindacato Csa. "Con tutto il rispetto della Corte, - aggiunge Badagliacca - solo il Csa non aveva avuto bisogno dell'autorevole bocciatura, avendo già da tempo intuito che il famigerato risanamento delle casse non stava apportando i benefici sperati e che quindi qualcosa non quadrava, arrivando a parlare di gioco delle tre carte da parte di Crocetta e Baccei.
E' la dimostrazione del fallimento dell'intera classe politica che ha condiviso il percorso del Governo e che oggi tenta di prendere le distanze dalle responsabilità del disastro che i Siciliani hanno di fronte".

GDS

Rotazione all'ex Provincia di Agrigento, scontro con i sindacati

AGRIGENTO. Ci sono servizi carenti o addirittura assenti. Il personale, fra impiegati a tempo determinato ed indeterminato, però non manca. Accade nell'ormai ex Provincia regionale. Il commissario straordinario del Libero consorzio, Giuseppe Marino, ha avviato l'iter per la riorganizzazione e l'utilizzo delle risorse umane. Ed è scontro - plateale - con le sigle sindacali. Martedì c'è stato un incontro di "fuoco". Il commissario straordinario, mosso dall'obiettivo di rendere un servizio all'utenza, non indietreggia. Va avanti dritto per la strada già tracciata. La Cisl, con il suo segretario generale della Funzione pubblica Floriana Russo Introito, ha fatto emergere - chiaramente - il suo parere negativo.

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