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CUA
Università di Agrigento, decreto ingiuntivo all'ex
Provincia
di Paolo Picone
AGRIGENTO. È guerra aperta tra il Consorzio universitario
agrigentino e l'ex Provincia, che fino al 2016 ha fatto parte della compagine
societaria dell'allora «Cupa» salvo revocare l'adesione all'ente dal mese di
agosto.
Adesso il Polo universitario rivendica il pagamento della
quota stabilita in 774.767 euro per l'anno 2016 che il Libero consorzio
comunale sarebbe tenuto a versare al Cua per la parte di competenza dell'allora
socio di maggioranza.
E siccome l'ex Provincia non intende ritornare a far parte
della società, visto che i rapporti si sono incrinati, adesso il Consiglio
d'amministrazione del polo universitario fa sul serio. Ed ha incaricato
l'avvocato Francesco Greco, del foro di Palermo, per presentare un decreto
ingiuntivo all'ex Provincia al fine di ottenere questa somma spettante. Ma il
commissario del Libero consorzio dice: «Ci difenderemo. Impugneremo l'atto
ingiuntivo».
Sicilia24h
Città metropolitane e liberi Consorzi
"SUGLI ENTI INTERMEDI NECESSARIA UNA RISPOSTA DI
PROSPETTIVA"
"Ieri in conferenza Regione
- Autonomie locali l'AnciSicilia, d'intesa con i rappresentanti delle tre città
metropolitane, ha rilevato come sulla crisi finanziaria, che da lungo tempo
investe le ex province, rendendo difficile la gestione delle funzioni,
l'erogazione dei servizi nonché lo stesso pagamento dei dipendenti, non siano
stati fatti sostanziali passi in avanti. Per tale ragione si è evidenziata
l'urgenza di un confronto tra sindaci metropolitani e governo regionale".
Lo hanno sottolineato Leoluca Orlando e Mario Emanuele
Alvano, presidente e segretario generale dell'Associazione dei comuni
siciliani, che aggiungono: "Solamente al termine di questo confronto si avranno
elementi per prevedere un equo riparto delle poche risorse oggi disponibili (25
milioni di euro) che, in atto, non danno alcuna certezza e che fanno permanere
il rischio di dissesto finanziario".
Infoagrigento
SP 26, intervento di Area Rinnovamento
I responsabili locali del movimento sottolineano la
drammatica situazione in cui versano i comuni montani per via dei problemi
infrastrutturali presenti sulla SP 26
Maria Natalia Lo Muzzo, coordinatrice del movimento Area
Rinnovamento a Cammarata e San Giovanni Gemini, interviene in merito alle
precarie condizioni nelle quali versa la strada provinciale n° 26 che collega i
comuni dell'entroterra con la strada statale 189 Palermo - Agrigento.
"La situazione della strada provinciale n° 26 - dichiara
Maria Natalia Lo Muzzo - tra tratti franati, buche profonde, avvallamenti e
smottamenti vari ha raggiunto incredibili livelli di degrado e pericolosità.
Considerando che questa è l'unica vera via di collegamento dei Comuni di
Cammarata, San Giovanni Gemini e Santo Stefano Quisquina con il resto della
Sicilia, si può facilmente intuire lo stato di disagio e di isolamento che gli
abitanti di queste zone sono costretti a sopportare , per non parlare degli
ingenti danni ai mezzi di trasporto e dell'alto rischio di incidenti.
Il paradosso è che già da svariati anni esiste un progetto
di ammodernamento con relativo finanziamento erogato all'ex Ente Provincia di
Agrigento. Allora ci chiediamo per quale motivo nessun intervento è stato fatto
per sistemare la strada in questione e non si è stati capaci di superare le
varie problematiche di natura politica e burocratica che, ancora oggi,
presentano numerosi punti oscuri."
"Il movimento Area Rinnovamento - conclude la nota - da
sempre, è particolarmente sensibile alla questione della precarietà della
viabilità della provincia di Agrigento, e per tale motivo in accordo col
Presidente Marcello Fattori ed il vice Lillo Burgio prendiamo l'impegno di far
luce su questa questione, con la promessa di sbloccare certamente l'impasse,
nel caso in cui il candidato del movimento Giuseppe Federico dovesse riuscire
ad essere eletto alle prossime regionali di Novembre, assumendo il tema in
oggetto come uno dei primissimi impegni per la nostra martoriata Provincia, e
ridare dignità a dei cittadini che troppo spesso la politica considera di serie
B."
LA SICILIA
Il commissario Marino ha dato mandato a un legale di
procedere
L'ex Provincia chiede i locali di via Quartararo.
I locali di via Quartararo contesi tra Libero consorzio e
Consorzio universitario di Agrigento.
Il 31 luglio scorso il commissario straordinario dell'ex
Provincia, Giuseppe Marino ha in fatti dato mandato all'avvocato Armando
Buttita di intraprendere azione legale nei con fronti del Consorzio
(universitario dì Agrigento al fine di poter rientrare nella disponibilità di
parte dell'immobile" adibito a sede del Cu(p)a.
Un' "ultima ratio" che arriva in seguito ad un lunghissimo
elenco di richiami e diffide era il 10
marzo scorso quando si intimò per la prima volta "entro e non oltre il
mese di aprile 2017' la restituzione della porzione di immobile non utilizzata
a fini didattici o amministrativi.
Questo nel contesto di una riorganizzazione dell'ente di area vasta, che da
tempo tenta di ridurre le proprie spese di funzionamento e che contava,
appunto, di utilizzare i locali di via Quartararo per ospitare ad esempio
istituti scolastici superiori che oggi si trovano in strutture io affitto.
Quando il percorso burocratico partì, bisogna ricordarlo, da parte del Cupa ci
fu la massima apertura: le parti inutilizzate, si disse, potevano essere
trasferite, anche se affittate a enti di formazione privati. Peccato che, nel
frattempo, non si muove letteralmente foglia tanto che il 4 luglio l'ex
Provincia tornava a battere cassa, ribadendo la necessità di rientrare nella
disponibilità delle parti dell'immobile non più utilizzate anche in
considerazione dell'imminente apertura del nuovo anno scolastico 2017/201 Se
alle criticità finanziarie del Libero Consorzio.
E qui arriva la sorpresa: il 5 luglio il Cua comunicava che
utilizza tutte e parti dell'immobile".
Questo perché, per il prossimo anno accademico, il nuovo corso di laurea
potrebbe non trovare ospitalità a palazzo Tomasi, ma rimanere in via
Quartararo. Le motivazioni so no diverse, e tra queste, c'è sicuramente
l'incertezza sul sistema di governance calata dopo la decisione della Regione
(impugnata dai Cua) di costringere i consorzi universitari a cedere la
maggioranza nei Cda a- gli atenei di riferimento, in questo caso Palermo.
Quindi, dice il Cua, nulla può essere concesso all'ex Provincia, che il 10
luglio, tuttavia, presenta un nuovo sollecito con scadenza, appunto, 31 luglio:
giorno in cui arriva l'incarico al legale.
G.SCH.