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I nodi della Regione
In attesa di approvazione anche la fusione Cas-Anas
I partiti trattano lo sprint all'Ars: appesi a un filo 22 mila precari
Per le stabilizzazioni negli enti locali il governo propone una deroga: i sindaci non dovrebbero più attendere le procedure per il taglio del personale nelle ex Province
Salvatore Fazio - Palermo
Un ultimo tentativo prima della chiusura definitiva della legislatura dell'Ars: i partiti puntano a recuperare alcune norme rimasteal palo prima della pausa estiva per colpa di una serie di ritardi e veti incrociati. A iniziare da quella per stabilizzare i precari degli enti locali: una platea di 22 mila siciliani per i quali c'è una norma che non è riuscita ancora ad arrivare in aula. L'altro nodo da sciogliere è quello della fusione tra Anas e Cas, il consorzio autostrade siciliane: in questo caso il testo in aula ci è arrivato, ma quando ormai i deputati erano già andati via. Ma ci sono poi tante altre leggi e leggine che i deputati vorrebbero vedere approvate prima della campagna elettorale. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha cercato di convincere i capigruppo. Ma i tentati sono stati vani. Adesso ci sta riprovando: «La norma della fusione Cas-Anas - afferma Crocetta - e la stabilizzazione dei precari per cui c'è già un emendamento pronto andrebbero approvati per il bene della Sicilia e dei siciliani». La decisione sulla rotta da intraprendere spetterà alla conferenza dei capigruppo che è stata fissata per il 5 settembre. Ci saranno 15 giorni di tempo per provare a tessere la trama dello sprint finale. L'impegno sui precari appare bipartisan tra i capigruppo. Con alcuni distinguo. Dal Pd, il vicecapogruppo Giovanni Panepinto è chiaro: «Quindici giorni di lavoro legislativo sarebbero utili anche per chiudere con meno vergogna » afferma Panepinto che ritiene quella sui precari e quellasul Cas, due norme da approvare. Ma a queste aggiunge anche «la norma che garantisce la psicoterapia alle fasce deboli, la modifica del codice di urbanistica, l'au - mento delle giornate lavorative per forestali e antincendio per rendere il bosco produttivo e l'ampliamento dei comprensori irrigui». Anche Nino D'Asero di Ap ritiene prioritaria l'approvazione della norma sulla stabilizzazioni dei precari. Ma la condizione è che «non ci siano furbate dell'ultimo minuto». E D'Asero ricorda poi come siano rimaste al palo «altre norme attese dai siciliani come quella sul credito di imposta per le attività produttive e il sostegno alla microimpresa che porterebbero occupazione stabile». Per Giovanni Di Giacinto del Psi sarebbe «opportuno completare la fusione tra Cas e Anas e consentire ai Comuni di procedere con le stabilizzazioni. Su questo punto siamo rimasti sospesi e invece servono risposte concrete immediate». Il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, concorda su Cas e precari e aggiunge: «Si dovrebbero sbloccare anche le norme sull'istituzione di nuovi parchi archeologici e quella che prevede le assunzioni dei medici con la nuova rete ospedaliera anche a chi avessero maturato adesso i requisiti». Il capogruppo forzista Marco Falcone attacca il governo: «Non ha mantenuto l'impegno sulla stabilizzazione dei precari. E su questo serve un disegno di legge che, se formulato in modo adeguato, saremmo pronti a votare». E Falcone evidenzia che «Forza Italia ha mantenuto il numero legale per senso di responsabilità fino all'ultima seduta prima dello stop estivo nonostante un governo fallimentare ». Anche i grillini si dicono pronti ad ultimo sprint «a patto che - chiarisce il capogruppo Sergio Tancredi - si portino provvedimenti concreti e davvero utili per i siciliani». La stabilizzazione dei 22 mila contrattisti degli enti locali è legata alla mobilità delle Province. L'assessore regionale agli Enti Locali Luisa antieri aveva proposto una norma, passata in commissione Bilancio, per derogare a questo vincolo e consentire ai Comuni di avviare subito le stabilizzazioni se hanno i posti disponibili in pianta organica e le risorse. La norma adesso attende di andare in Aula. Sempre che i partiti trovino un accordo prima della chiusura della legislatura. E che in Aula torni un numero sufficiente di deputati prima che si disperdano ulteriormente tra vacanze e campagna elettorale.
La polemica. L'assessore Lantieri: «Orlando accetti la legge»
Voto per Consorzi e Città metropolitane
La giunta Crocetta si rivolge agli avvocati
La giunta regionale si rivolge all'ufficio legale sulla questione ex Province. L'assessore agli Enti Locali, Luisa Lantieri, ha firmato la norma approvata dall'Ars che prevede le elezioni dirette per i Liberi consorzi e le Città metropolitane. «Un atto obbligato - spiega il presidente della Regione, Rosario Crocetta - dopo il voto dell'Ars». Ma intanto è stato chiesto un parere all'ufficio legale. Nei giorni scorsi infatti il sindaco metropolitano di Palermo, Leoluca Orlando, ha indetto le elezioni per il 17 dicembre in base alla norma precedente che prevede l'elezione indiretta attraverso i sindaci e i consiglieri comunali. E ieri ha fatto lo stesso il suo omologo di Catania, Enzo Bianco. «Non accettiamo questeprovocazioni», ribatte l'assessore Lantieri, che sottolinea: «Dura lex, sed lex direi, perché Orlando non ha detto nulla quando è stata approvata la legge che ne ha consentito la rielezione con il 40 per cento dei voti e inoltre questa nuova legge è stata votata anche dallo stesso schieramento politico che lo sostiene». Una volta ricevuto il parere legale, l'assessorato deciderà come procedere sul decreto di Orlando. Intanto sempre ieri l'assessore Lantieri ha firmato il decreto di commissariamento del Comune di Licata. È stato nominato come commissario Mariagraiza Brandara. Lantieri respinge le polemiche: «Non c'è stato da parte nostra alcun ritardo o tentativo di non procedere al commissariamento. Ma abbiamo adempiuto alle norme in modo adeguato». sa.faz.
«Caretta-caretta»
Cinque nidi sul litorale della provincia
È una festa dedicata alle tartarughe «Caretta-Caretta» nelle spiagge agrigentine. Quest'anno ci sono ben cinque nidi accertati. Il primo è stato quello di Licata. Tra l'altro, il nido di Licata si trova in contrada Marianello che è una spiaggia particolarmente affollata. Poi ci sono i nidi di Menfi, a Lido Fiori ed a Porto Palo, dove la sorveglianza è resa semplice da una certa diffusa cultura ambientalista che quella comunità possiede e questo si deve sicuramente all'azione che nel tempo è stata compiuta dal Wwf e dalle amministrazioni che si sono succedute. «Quello di Sciacca, sulla spiaggia di San Marco -dice Giuseppe Mazzotta, presidente del Eef Area Mediterranea -è una conferma della vocazione che il litorale saccense possiede nell'accoglienza di questo fenomeno. Anche qui c'è un gruppo consolidato di volontari». In ultimo, c'è il sito di Torre Salsa che viene monitorato da volontari provenienti da tutta Italia nell'ambito del campo estivo che si svolge nella riserva. (*GP*)
Caretta caretta. Il successo riproduttivo degli ultimi anni non ha eliminato i rischi.
I problemi principali arrivano dalle attività dell'uomo, soprattutto dalla pesca
In Sicilia sono 10 i siti di deposizione monitorati dal Wwf anche con l'aiuto di strumenti tecnologici
I vari progetti per la conservazione della specie mirano anche alla collaborazione internazionale testuggini
Gabriella Di Carlo - Palermo
È ormai da anni la regina indiscussa delle acque del Mediterraneo, in grado di attrarre turisti e visitatori provenienti da tutto il mondo. Lei è la Caretta caretta, ritenuta anche una specie indicatrice dello stato di salute del mare. Negli ultimi anni si è registrato in Italia, e soprattutto nelle regioni meridionali, un successo riproduttivo per la specie dovuto, probabilmente, non soltanto a una maggiore sensibilizzazione nei suoi confronti da parte dell'uomo, ma anche all'utilizzo di innovazioni tecnologiche, come rilevatori satellitari e droni per il controllo dei siti di nidificazione, che rientrano nel progetto europeo Life Euroturtles per la tutela della Caretta caretta. «Attualmente, i nidi in Sicilia sotto la tutela del Wwf sono 10: due a Menfi, uno a Sciacca, uno a Torre Salsa, uno a Licata, due a Vendicari, due a Catania e, infine, uno a Linosa - dice Girolamo Culmone, direttore della riserva naturale orientata TorreSalsa - Ancora oggi, però, si continuano a registrare decine di segnalazioni di tartarughe trovate morte spiaggiate. Di queste, circa 40 mila muoiono a causa dell'uomo e, in genere, per la pesca accidentale. Spesso, infatti, si verificano dei danni interni causati dalla lenza, il cosiddetto bracciolo». Nonostante ciò, le tartarughe continuano a frequentare il Mediterraneo e a nidificare sulle nostre spiagge. I nidi identificati dagli operatori del Wwf vengono sempre tutelati da recinzioni che proteggono gli animali da eventuali disturbi esterni, antropici e non, ma che, allo stesso tempo, non tolgono spazio alla balneazione. Oltre al progetto nazionale, già attivo da 30 anni, quest'anno, per la simpatica Caretta, c'è anche l'iniziativa Life «Euroturtles»: «Si tratta di azioni mirate per la tutela e la conservazione della specie. Speriamo che questi 5 anni possano dare ottimi risultati - spiega Luigi Agresti dell'area Conservazione Wwf Italia - Il progetto, in particolare, si pone l'obiettivo di ridurre le minacce antropiche sui siti di nidificazione, e di contribuire all'implementazione della Marine strategy frameworks directive per lo sviluppo di metodi comuni di monitoraggio e rilevazione di dati sulle tartarughe. Le azioni includono anche l'utilizzo di droni per la protezione dei nidi e la costruzione di una fitta rete di scambio di informazioni con i pescatori, così da potere ridurre il tasso di mortalità delle tartarughe catturate e rilevare informazioni sulle aree maggiormente frequentate dalla specie». Il Life Euroturtles è un progetto basato anche sulla collaborazione internazionale che coinvolge 6 paesi del Mediterraneo e diversi partner scientifici. Nel tempo, è previsto anche l'utilizzo di luci led sulle reti da pesca per ridurre le catture accidentali di Caretta caretta, anche se, per il momento, questa soluzione sarà sperimentata solo in Croazia. Il Wwf, inoltre, sempre con il progetto Life, punta sull'innovazione grazie alla possibilità di utilizzare un'app di «citizen science», che permette a cittadini e pescatori di partecipare attivamente a segnalazioni e raccolte di dati sulle tartarughe marine, facendoli sentire un po' scienziati attraverso un semplice smartphone. «Non da meno, poi - conclude Culmone -gli apparecchi gsm per il monitoraggio remoto che utilizzano la tecnologia dei cellulari per seguire le migrazioni delle tartarughe».
LA SICILIA
PROBLEMI DI CONFERIMENTO ALLADISCARICA DI SICULIANA
Troppi rifiuti, autocompattatorirespinti.Aumento degli utenti, crescita deivolumi della spazzatura conferita, raccolta differenziata"disattenta" e il sistema di gestione dei rifiuti salta. Dadiversi giorni, infatti, gli autocompattatori dei comuni checonferiscono i loro rifiuti alla discarica di Siculiana sonocostretti a tornare indietro in gran numero. Fino a venti, nellamattinata di ieri, dopo una settimana di passione. Volumi dispazzatura "rimbalzata" che hanno come conseguenza automatica lacrescita dei rifiuti rimasti sulle strade, con la raccolta che eragià garantita in modo abbastanza saltuario a causa della granquantità di rifiuti che vengono buttati dai cittadini fuori orario.L'effetto sono scene di grande gravità come quelle registrate adesempio in via Sino, alle porte del Villaggio Mosè, tradizionalmenteluogo di scarico prediletto da coloro che provengono dal mercatoortofrutticolo e, da un paio di anni, anche da tutti quelli cheabitano in contrada Mosella, Crozza e CIavolotta. Una vera e propriamontagna di spazzatura lunga almeno una ventina di metri che èrimasta a marcire sotto il sole in attesa, si spera entro unasettimana al massimo, che la quantità di spazzatura conferita perogni comune si abbassi e si raggiunga,complessivamente, il tettodelle 500 tonnellate al giorno autorizzate per l'impianto dicontrada Matarana.E se la Regione non ha pensato (adAgrigento così come da nessun'altra parte in Sicilia) di aumentarela quantità di rifiuti conferibili per il periodo estivo (nonostantesia noto che con il caldo aumenti la quantità di verdura e fruttaconsumata, e con essa cresca il volume e il peso dei nostri sacchettidi rifiuti), individuare con certezza la causa di questo ennesimodefault non è semplice. E questo perché, probabilmente, per ognicomune c'è un problema diverso. Al netto dell'aumento del volumestagionale, di cui abbiamo già detto sopra, c'è da ricordare cheAgrigento conferisce in discarica circa 30 tonnellate in più algiorno di rifiuti abbandonati da cittadini dei comuni limitrofi incui viene realizzata (???) la raccolta differenziata.Così oltre al danno (dal punto divista del decoro e dell'igiene), adesso si rischia anche la beffa.
INIZIATIVA DELL'ENTE PARCOARCHEOLOGICO
Festa del Mandorlo come patrimonioimmateriale.Inserire il Mandorlo in Fiore nelregistro delle identità siciliane.Il Parco Archeologico della Valle deiTempli nei prossimi giorni dovrebbe annunciare l'avvio del percorsoburocratico che consentirà di chiedere al la Regione d aggiungere Lakermesse folklorica nello speciale registro che oggi, rimanendo adAgrigento, conta ad esempio la festa di San Calogero.Per consentire questo importantericonoscimento, che andrebbe a consolidare il valore da un punto divista culturale della festa, il Parco, verosimilmente di concerto conil Comune capoluogo, presenterà una formale richiesta e soprattutto,un dossier nèl quale si indicheranno storia e caratteristiche del"Mandorlo", evento che da quest'anno ha perso definitivamenteil sostantivo sagra". E proprio nel contesto dell'edizione 2017,consegnata al Parco archeologico, si accennò alla volontàdell'iscrizione al Reis, che raduna "l'insieme delle pratiche,rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche nella formadi strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati - che lecomunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui, riconoscono comeparte del loro patrimonio culturale". Il tutto nellaconsapevolezza che il patrimonio non "fisico" tende con il tempoa mutare o, peggio, rischia di perdersi.In particolare il "Mandorlo in fiore"dovrebbe trovare spazio nel libro dedicato alle feste e allecelebrazioni e, grazie all'iscrizione nel Registro dovrebbeottenere una maggiore "solidità" da un punto di vistadell'offerta culturale, connotando in modo specifico una festa che,nei suoi oltre 70 anni di vita, ha cambiato più volte pelle (nonsempre con risultati particolar mente entusiasmanti).G.S.