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rassegna stampa del 22 settembre 2017

Giornale di Sicilia

Villaggio mosè. Al momento, gli operai dell'impresa si stanno occupando della manutenzione e di rifare tutti gli impianti. Al termine il lavoro contro le infiltrazioni
Parello: «È possibile che entro Natale o la fine dell'anno si possa arrivare a renderlo fruibile, almeno parzialmente»
Riapertura del palacongressi, corsa contro il tempo
Concetta Rizzo

I primi interventi interni sono stati eseguiti. L'acqua piovana non avrà più come infiltrarsi dalle cupolette di vetro del tetto. Sono stati già ricollocati gli ampi strati di guaina mancanti e resta, sempre per scongiurare le infiltrazioni d'acqua, da sistemare il grande «cupolone». Al momento, gli operai dell'impresa si stanno occupando della manutenzione e di rifare, laddove sia necessario, tutti gli impianti. Un lavoro per niente facile che riguarda gli impianti idrici, elettrico e di climatizzazione. Dopo anni di inutilizzo, soltanto per rendere funzionali questi impianti, secondo una stima iniziale, s'era parlato di una spesa di circa 600 mila euro. I lavori sul Palacongressi del Villaggio Mosè proseguono, dunque, a ritmo accelerato. Fin dal momento della consegna delle chiavi, dalla Regione al Parco archeologico «Valle dei Templi», si è deciso di dare priorità agli interventi ritenuti più importanti come quelli che serviranno - visto che presto sarà la stagione delle piogge - ad evitare ulteriori, nuovi, danni creati proprio dalle infiltrazioni d'acqua piovana. Il cantiere venne avviato lo scorso 10 agosto dando, anche in quel caso, priorità assoluta a quelle che erano le prime criticità: venne ripulita infatti tutta l'area circostante al Palacongressi - rimuovendo sterpaglie e rovi altissimi - per evitare incendi.  Poi gli operai hanno avviato gli interventiper «tamponare» le infiltrazioni d'acqua piovana ed adesso, appunto, si stanno occupando della manutenzione e ripristino di tutta l'impiantistica. «Faremo anche delle piccole opere edili che riguardano il sistema di copertura del tetto, all'altezza del palcoscenico della sala Concordia - aveva già spiegato il direttore del Parco archeologico Giuseppe  Parello - . La durata dei lavori prevista è di sei mesi e speriamo di farcela anche prima. È possibile, lo speriamo, che entro Natale o entro la fine dell'anno - ha aggiunto Parello - si possa arrivare alla riapertura parziale del Palacongressi». Era la fine dello scorso giugno quando la Regione Sicilia consegnava le chiavi del Palacongressi al Parco archeologico Valle dei Templi. Nelle ore precedenti era stato fatto un sopralluogo, da parte dei funzionari  della Regione, per accertare le condizioni della struttura e per prendere atto dell'inventario. Fatto questo passaggio formale, il Palacongressi è stato appunto consegnato, altrettanto formalmente, al Parco. Degli interventi si sta occupando - dopo che la gara, nei mesi scorsi, era stata riaperta per un errore materiale, - la «Idrotermoelettreca» di Bagheria. Impresa che si è aggiudicata i lavori per un importo, al netto del ribasso d'asta, di 292.074,12 euro. Il Palacongressi, dunque, non soltanto si salverà, ma tornerà ad essere - trovandosi in un luogo strategico per la Valle dei Templi ed affacciandosi sul Mediterraneo - il punto di riferimento per ogni tipo di iniziativa. La svolta -tre anni dopo la chiusura -risale al febbraio del 2016, grazie ad una norma inserita nella Finanziaria della Regione ed approvata in commissione. Una norma voluta dai deputati regionali Michele Cimino, Vincenzo Fontana e Giovanni Panepinto che, allora, si fecero promotori dell'emendamento. Da allora, è stato necessario attendere che la norma venisse pubblicata e divenisse, dunque, esecutiva. E poi era, appunto, necessario il passaggio della solenne consegna. Nel frattempo, il Parco archeologico ha preso contezza, attraverso tanti sopralluogo tecnici, del tipo di interventi di cui aveva bisogno il Palacongressi ed ha effettuato un preciso inventario. E' stato, dunque, anche redatto il progetto dei lavori e c'è stata la gara d'appalto. Per riaprire, per intero, la struttura - che fino all'autunno del 2012 ospitava convegni, seminari, workshop, esposizioni e spettacoli teatrali su circa 1.800 metri quadrati, garantendo una capienza globale di 1.400 posti - dovrebbero servire due milioni di euro o poco più. (*CR*)

«Le vie dei tesori». In questi tre giorni una cinquantina di «ciceroni» accompagneranno turisti e agrigentini a scoprire nuovi angoli della città e a rivalutare quelli antichi
Un altro weekend alla scoperta della bellezza
Un tour che accompagnerà i visitatori, da oggi sino a domenica, tra ipogei, chiese barocche e nuove scoperte archeologiche
Elio Di Bella

Secondo fine settimana ad Agrigento con «Le vie dei tesori». Torna oggi e ci accompagnerà sino a domenica il tour agrigentino tra ipogei sconosciuti sotto il Vescovado, chiese barocche e nuove scoperte archeologiche che hanno emozionato circa duemila partecipanti lo scorso week-end. Il festival è nato a Palermo ma da quest'anno è stato esportato dall'associazione onlus «Le vie dei tesori», diretta da Laura Anello, oltre che a Messina, Caltanissetta e Siracusa, anche nella Città  dei Templi, grazie alla collaborazione con Coopculture, l'ente parco archeologico, la sovrintendenza ai beni culturali, la curia vescovile, il Comune di Agrigento, il Farm Cultural Park di Favara, il Libero Consorzio comunale e alcune  associazioni come Funduk e Arkeopark. In questi tre giorni una cinquantina di «ciceroni» accompagneranno i visitatori nel museo  civico presso l'ex Collegio dei Filippini, in via Atena, per ammirarela belle collezioni del vedutista palermitano Francesco Lojacono, le opere di Piero Novelli e Luca Giordano, alcuni capolavori del paesaggismo ottocentesco che restituiscono la luce e i colori di una  Sicilia ormai scomparsa. E per chiama la natura ci sono le 20 mila piante, riferibili a oltre trecento culture ed essenze diverse, del Giardino Botanico a Bonamorone curato dal Libero Consorzio comunale. Ma questi sono solo due dei tesori agrigentini che è possibile visitare sino a domenica pomeriggio. I diciannove siti che fanno parte del tour sono i seguenti: basilica dell'Immacolata e conventino dei frati minori; biblioteca Lucchesiana; cattedrale di San Gerlando e Torre dell'orologio; chiesa di san Domenico; chiesa di san Giuseppe; chiesa di san Lorenzo o del Purgatorio; chiesa di San Nicola; chiesa di santa Maria dei Greci; ex collegio dei padri Filippini; giardino botanico; ipogeo del teatro Pirandello detto dell'Acqua Amara; ipogeo Vescovado;  monastero e chiostro di Santo Spirito detto Badia Grande; Muetan-Museo etno-antropologico; museo diocesano-Mudia; santuario di Maria SS.dei sette dolori; teatro Luigi Pirandello; teatro ellenistico nella Valle dei templi; santuario di Demetra. Chi ama le «passeggiate» può andare alla scoperta del territorio,  guidato da esperti, botanici, storici dell'arte. Si va da una passeggiata «emozionale» dalla foce del fiume Platani sino a Torre Salsa toccando le spiagge di Eraclea Minoa e Bovo Marina, il castello di Palma di Montechiaro e le calette della Vincenzina (sabato e domenica dalle 17,30, partenza da Bovo marina); ad un tour di arte contemporanea che porta ai Sette cortili della vicina Favara dove ormai è una realtà la Farm Cultural Park (sabato e domenica, partenza alle 10 e alle 16). Spazio anche per il laboratorio «Come giocavano gli antichi greci », - oggi alle ore 11 al Funduk - incentrato sul vino, tra miti, riti, antiche ricette, curiosità degli antichi greci. Sperimentando il «Kottabos», gioco d'abilità inventato intorno al 600 a.C. da un siciliano e poi diffuso in tutta la Grecia e non solo. La formula della manifestazione prevede per le visite guidate un contributo da 1 a 2 euro al botteghino oppure basta acquistare il coupon con visita guidata sul sito www.leviedeitesori.it e presentarsi all'ingresso dei luoghi. È possibile acquistare un coupon da 10 euro che è valido per dieci visite a scelta tra i luoghi del circuito proposto, oppure un coupon da 5 euro per quattro visite o piuttosto un coupon da due euro per un singolo ingresso. A tutti coloro che acquisiranno i coupon online, verrà inviata una mail con un tagliando dotato di un codice QR. La pagina contenente il codice deve essere stampata o conservata sul proprio smartphone o tablet e mostrata all'ingresso dei luoghi. Le scuole o i gruppi organizzati che volessero stabilire data e orario della visita, possono scrivere all'indirizzo  mail prenotazioni@leviedeitesori.it. Per altri tre giorni dunque Agrigento diventa un museo diffuso, dando l'opportunità anche a tanti agrigentini di recuperare la memoria di una città per molti è tutta ancora da esplorare e ai turisti di conoscere meglio il patrimonio culturale agrigentino. Un evento che punta ad essere anche di promozione  verso il mercato turisticoalla fine di stagione estiva che ha fatto registrare nuovi record di presenze turistiche. (*EDB*)

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