Giornale di Sicilia
sabato 23 settembre 2017
Il procuratore. «La violenza può degenerare». Un'intimidazione, sempre legata alle demolizioni, è stata rivolta di recente anche ad un ex pm agrigentino
Patronaggio: «Massima attenzione su indagini e sicurezza»
Agrigento
«Abbiamo aperto un fascicolo e seguiremo la vicenda con grande attenzione sia sul fronte investigativo che della sicurezza». Il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, è stato informato immediatamente dell'ennesima intimidazione legata alla questione delle demolizioni degli immobili abusivi di cui ne ha fatto le spese, nella circostanza, il commissario straordinario del Comune di Licata, Maria Grazia Brandara. Patronaggio vuole limitarsi a una breve dichiarazione sull'episodio «per non alimentare altre tensioni ». Il capo dell'ufficio inquirente spiega: «È stata aperta subito un'indagine che svilupperemo con grandi sforzi non soltanto sotto il profilo investigativo». Patronaggio lascia intendere che il segnale è fin troppo chiaro e il rischio che la violenza verbale possa degenerare non è infondato. Innanzitutto si valutano misure di protezione per il commissario. «Indagheremo su tutti i fronti per risalire agli autori dell'intimidazione e presteremo massima attenzione sul fronte della sicurezza». È recente, peraltro, la notizia di un'altra pesante intimidazione, sempre legata al tema delle demolizioni degli immobili abusivi, di cui ne ha fatto le spese il procuratore aggiunto di Catania, Ignazio Fonzo, per fatti relativi al periodo in cui aveva lo stesso incarico ad Agrigento e avviò la stagione giudiziaria delle demolizioni intimando ai sindaci dei comuni che ricadono nella competenza dell'ufficio di applicare la legge. Fonzo ha ricevuto una lettera di minacce («ti auguro le pene dell'inferno») estesa anche ai suoi familiari su cui la Procura di Messina ha aperto un'inchiesta. Il procuratore Patronaggio, undici mesi fa, durante il suo discorso di insediamento disse a chiare lettere di volere proseguire sullo stesso percorso di ripristino della legalità. (*GECA*)
Gerlando Cardinale
Agrigento
«Le vie dei tesori» visite guidate aperte
Dalle vedute di Lojacono alle 20 mila piante del Giardino botanico, da scoprire nel secondo weekend ad Agrigento de "Le Vie dei Tesori". Aprono al pubblico 19 luoghi con visite guidate a 1 euro. Oggi e domani le più belle collezioni del vedutista palermitano Francesco Lojacono e i 70 mila metri quadrati di verde nel cuore della Valle dei Templi. Informazioni al 333/5289457. (*ACAS*)
Domenica
Libero consorzio. In occasione dei 101 anni dalla nascita
Sala riunioni del Botanico intitolata ad Aldo Moro
La sala riunioni del giardino Botanico è stata intitolata ad Aldo Moro. La cerimonia di intitolazione è stata aperta da una delle storiche frasi dello statista assassinato dalla Br: «Nessuno è chiamato asceglieretra l'essere inEuropaed essere nel Mediterraneo, poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo». La manifestazione, che si è svolta in occasione del 101° anniversario della nascita di Moro, è stata introdotta dalla lettera trasmessa dal presidente della Repubblica Mattarella che ha espresso «vivo apprezzamento per l'importante iniziativa» ed ha inviato «un sentito augurio per il miglior successo dell'evento insieme ad un cordiale saluto». Successivamente, sono intervenuti il commissario straordinario del Libero Consorzio, Giuseppe Marino, l'ex ministro Calogero Mannino ed il sindaco Lillo Firetto, il quale ha portato i saluti di Agnese Moro con una lettere inviata dalla stessa figlia del politico scomparso. Agnese Moro ha ringraziato «coloro che hanno avuto l'idea» dell'iniziativa e «a quelli che l'hanno realizzata. Una sala che immagino bella, ma soprattutto, una sala da usare per incontrarsi».
Agrigento
Le vie dei tesori Visite a un euro
Dalle vedute di Lojacono alle 20 mila piante del Giardino Botanico, da scoprire nel secondo weekend ad Agrigento de "Le Vie dei Tesori". In tutto quasi 200 luoghi, che quest'anno - per chi vorrà andare in giro a scoprire i tesori nascosti da un capo all'altro della Sicilia -saranno visitabili con una card unica, utilizzabile per tutto il periodo, la Vie dei Tesori Card. Diciannove i luoghi agrigentini da visitare a 1 euro, scoprendo le più belle collezioni del vedutista palermitano Francesco Lojacono e i 70 mila metri quadrati di verde nel cuore della Valle dei Templi. Informazioni al 333/5289457. (*ACAS*)
Lunedì
Cultura. Biondi guida i turisti al teatro e all'Acqua Amara
«La via dei Tesori», è boom Un assessore fa da cicerone
C'era anche l'assessore comunale alla Cultura Beniamino Biondi a fare da guida volontaria, assieme agli altri, per far visitare ed apprezzare il teatro Pirandello e l'ipogeo dell'Acqua Amara e quello del Vescovado, ossia quelli della Girgenti sotterranea, inseriti nell'itinerario "Le vie dei tesori" che, anche ieri, per il secondo week end, ha riscosso un grande successo di pubblico. Perché quella di ieri è sta l'occasione - davvero unica - per conoscere, e non soltanto per i turisti, ma anche per gli stessi agrigentini, le chiese nascoste, i quartieri storici. Tantissimi coloro che, ieri, hanno visitato anche l'ex collegio dei padri Filippini, la biblioteca Lucchesiana, le chiese di San Domenico, San Giuseppe, San Nicola e San Lorenzo, nonché il Giardino botanico dove hanno potuto scoprire altri ipogei, caverne naturali, reperti fossili calcarenitici e conoscere le oltre 20 mila piante riferibili a oltre trecento culture ed essenze diverse. C'è stato, naturalmente, anche chi
ha scoperto aspetti inediti dello scenario naturale e incontaminato della Valle dei Templi: il santuario di Demetra e il teatro Ellenistico che è in fase di scavi archeologici. (*CR*)23 settembre - sabatoGrandangoloAgrigento: sala del Giardino botanico intitolata ad Aldo Moro.In occasione del 101esimo anniversario della nascita di Aldo Moro, ad Agrigento, presso il giardino botanico dell'Ex Provincia, si è svolta la cerimonia ufficiale di intitolazione della sala riunioni del Giardino Botanico ad Aldo Moro.L'iniziativa è stata promossa dal commissario straordinario dell'ex Provincia Giuseppe Marino. Nel corso della cerimonia, dopo i saluti iniziali del sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, e il racconto dell'ex ministro Dc, Calogero Mannino, sotto le note dell'inno di Mameli, la commissario straordinario di Licata, Maria Grazia Brandara, ha scoperto la lapide in memoria dello statista ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio del 1978.Lo stesso commissario Marino afferma: "Ricordiamo che Aldo Moro, il 25 luglio del 1966, a pochi giorni dalla frana che aveva sconvolto e sfigurato la città di Agrigento, assieme all'allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, venne in visita alla città, nella sua qualità di Presidente del Consiglio, per constatare personalmente i danni causati dalla frana, prendendo a cuore le sorti della Città dei Templi".
LA SICILIA
GIARDINO BOTANICO
La sala riunione dedicata a Moro.Tutto pronto a Giardino Botanico di via Demetra ad Agrigento, per la cerimonia ufficiale di intitolazione della Sala riunioni, aula figura di Aldo Moro, lo statista ucciso dalle Br nel 1978 e di cui ricorre, proprio domani, il 101 anniversario della nascita.L'iniziativa è in programma questa mattina a partire dalle 10.30 alla presenza di autorità, istituzioni e un gran numero di studenti provenienti da diversi istituti della provincia. Tra questi, gli studenti del liceo scientifico e musicale di Agrigento Ettore Majorana il cui coro intonerà anche l'tono di Mameli. A fare gli onori di casa, sarà il commissario straordinario del libero Consorzio, Giuseppe Marino.Per l'occasione, l'on. Calogero Mannino, già segretario regionale Dc e più volte ministro della Repubblica, terra un discorso su ruolo politico svolto da Aldo Moro quale statista nel dopoguerra e negli anni della ricostruzione.La Sala riunioni del Giardino Botanico del Libero Consorzio comunale, che da domani sarà intitolata a Moro, ospita al suo interno, anche un grande plastico della città di Agrigento e della Valle dei Templi. Nel corso dell'evento saranno anche scoperte una lapide realizzata, per conto delle Belle Arti di Agrigento da Domenico Boscia, già insegnante del Liceo artistico di s. Stefano Camastra "Ciro Michele Esposito" ed una targa realizzata proprio dall'Accademia Michelangelo.All'inaugurazione. hanno assicurato la propria presenza, anche molti sindaci della provincia con i rispettivi gonfaloni. Ci sarà anche una mostra fotografica dedicata ad Aldo Moro curata dal Parco Letterario Pirandello "Nel Cerchio del Caos" in collaborazione con il liceo scientifico e linguistico Leonardo di Agrigento.
Dopo la ridistribuzione del personale del Libero consorzio agrigentino
La proroga ai lavoratori non è servita
Era agosto quando il commissario straordinario Giuseppe Marino prese la decisione
Ridistribuzione del personale del Libero Consorzio, la proroga concessa ai lavoratori non è servita. Era agosto quando il commissario straordinario Giuseppe Marino, nel pieno del ciclone di proteste da parte dei dipendenti che contestavano la volontà di riutilizzare la forza lavoro degli Urp della provincia per rinforzare le fila di settori come Viabilità e Polizia Provinciale.
Una decisione presa da Marino nell'aprile scorso e che consenrì di individuare, per anzianità e tramite sorteggio i lavoratori che avrebbero dovuto lasciare il loro ufficio informazioni per settori più "on the road".
L'opposizione del personale fu frontale, così come quella approntata dai sindacati che lamentarono la mancata concertazione e la tipologia di procedure scelte per la selezione. Alla fine si arrivò ad una tregua armata: tutto bloccato fino allo ottobre prossimo, con il responsabile delle Risorse Umane che avrebbe dovuto provvedere ad effettuare un "ulteriore interpello rivolto a tutti i dipendenti dell'Ente finalizzato alla copertura dei posti vacanti di Capo - Cantoniere, Istruttore di Vigilanza. Cantoniere, fissando, come termine ultimo per la presentazione delle candidature, la data del 15settembre prossimo".
E cosa è successo? Che nonostante l'armistizio che all'epoca venne accolto dai sindacati con esultanza nessun lavoratore ha presentato alcunché lasciando quindi tutto esattamente a come era prima di agosto e prima del provvisorio accordo con il commissario. Così dal primo ottobre, in pieno ossequio a quanto oggi stabilito nella determinazione commissariale, inizieranno le visite mediche per individuare se il personale oggi destinato ad essere riutilizzato è anche in condizioni fisiche per poterlo fare. Insomma, siamo da capo a dodici, e oggi ai dipendenti non resterebbe che riprendere la protesta, per quanto l'idea di fondo da parte di molti sembra proprio essere quella di aspettare ancora qualche settimana, almeno fino alle elezioni regionali, previste per il 5 novembre. Perchè? Per sperare, ovviamente. che lo spoil system faccia il suo "lavoro" e il nuovo governo, qualunque esso sia, provveda a sostituire i commissari dei Liberi Consorzi, enti che tra l'altro entro la prossima primavera saranno dotati di una guida politica scelta, finalmente, con elezioni dirette.
Una situazione che si presenta davvero ingarbugliata. Che Marino possa cambiare parere sul processo di ridistribuzione del personale appare molto, molto difficile. Il commissario ha infatti sempre difeso strenuamente la decisione presa, ritenendo non più rinviabile un processo di "travaso". "A fronte di un abnorme numero di dipendenti (602, dei quali 468 a tempo indeterminato) spiegava in una precedente nota il commissario - risultano carenti o assenti servizi essenziali nei confronti dell'utenza di questa Provincia".
G.S.
TAGLIO DEI SEGGI, ECCO LA RIPARTIZIONE SOFFRIRANNO LE PROVINCE PIÙ PICCOLE.
Il risiko dei resti sarà decisivo in una partita ormai distante dal bipolarismo.
Con la pubblicazione, ieri, del decreto sulla nuova ripartizione dei seggi, è partita ufficialmente la corsa verso elezioni regionali del novembre.La prossima Assemblea regionale siciliana, come si sa, non sarà più composta da 90, ma da 70 deputati. Pertanto, il quorun - rapporto tra residenti in una circoscrizione e seggi si è notevolmente elevato. Nel 2012 era pari a 62.122: nel 2017 è di 80.692. Ad ogni provincia, quindi sarà assegnato un numero di seggi pari a quante volte il quorum entro nel totale dei residenti. Pertanto, alla provincia di Agrigento, che ha una popolazione di 446.837 abitanti, spettano 5 seggi pieni più uno con il resto Come si evince dallo schema che pubblichiamo accanto, tutti i voti vengono utilizzati nell'ambito della circoscrizione in cui sono stati espressi. La legge elettorale non prevede un recupero dei resti in un collegio unico regionale. Un forza politica, per potere partecipare alla divisione dei seggi dell'Ars, deve superare lo sbarra mento del 5%, che non è affatto facile.Il 5 ottobre scadono i termini per la presentazione delle liste per il rinnovo dell'Ars e le liste regionali cosiddetti listini, che hanno come capolista il candidato alla presidenza della Regione. Le liste provinciali vanno depositate negli uffici elettorali alle allestiti presso i tribunali del capoluogo. I "listini regionali", invece, devono essere presentati all'ufficio elettorale presso la Corte d'appello di Palermo alla quale; a conclusone del procedi mento elettorale, spetterà la proclamazione degli eletti. In ogni caso, i candidati del 'listino" devono essere candidati pure in una lista provincia le, Da quest'obbligo è escluso il candidato alla presidenza della Regione.Rispetto al 2012. nelle province di Palermo e Catania si eleggeranno 4 deputati in meno per circoscrizione; nella provincia di Messina i Seggi almeno saranno tre. E, comunque, continueranno ad avere una cospicua rappresentanza. Sono invece piuttosto penalizzate. le province di Enna. Caltanissetta e Ragusa che perdono un seggio ciascuno. Quindi, in provincia di Enna saranno eletti solo due deputati e tre ciascuno nelle province di Caltanissetta e Ragusa. Tra le province con popolazione interme dia, la più penalizzata è quella di Trapani (da 7 seggi a 5).Con il sistema proporzionale sono eletti 62 deputati regionali. Per gli altri 8 (7 del listino più un seggio destinato al miglior candidato presidente perdente) il meccanismo è un po' più complicato. Intanto, viene eletto presidente della Regione, il candidato che ha ottenuto più voti in ambito regionale. Per consentire la stabilità del governo, la legge elettorale prevede che il Governatore possa contare su una maggioranza del 60% all'Ars, quindi su 42 deputati. Se, per esempio, la coalizione che sostiene il presidente della Regione prendesse il 60%, teoricamente ( ma non è mai così perché i resti a livello provinciale si perdono), gli spetterebbero circa 38 seggi dal listino ne scatterebbero 6, il settimo andrebbe al partito che ha conseguito il maggior numero di voti a livello circoscrizionale. Ciò accadeva in passato quando il sistema era bipolare.
24 settembre - domenica
LA SICILIAREGIONE.
Per Città metropolitane e Liberi Consorzi si allunga il commissariamento, fra proteste e nuove nomine
EX PROVINCE, UN TUNNEL SENZA FINE.
Dal rischio dell'impugnativa di Palazzo Chigi all'incognita sulla nuova Ars.Città metropolitane e Liberi consorzi rischiano un tunnel ancora più lungo di commissariamento. L'ultima legge regionale rischia l'impugnativa del consiglio dei ministri,sullo sfondo l'incognita sulle scelte della futura Ars. Intanto Crocetta continua le nomine con qualche nome pesante" in ballo.Nomine e "mannaia" per le ex Province un tunnel infinitoCittà metropolitane e Liberi consorzi, i "regni" dei commissari La legge rischia l'impugnativa del Cdm, incognita su nuova Ars.PALERMO. Città metropolitane e Liberi consorzi della Sicilia rischiano di passare da un commissariamento all'altro, per un periodo ancora lungo. Se infatti la legge di riforma, approvatadall'Ars il 10agosto scorso, ha reintrodotto l'elezione diretta del presidente e dei consiglieri (si dovrebbe andare alle urne alla prima occasione utile, e cioè in primavera), tocca al governo regionale uscente adesso procedere alla nomina di alcuni dei commissari degli enti.A rendere necessario l'atto per le città metropolitane è la decadenza di Leoluca Bianco e Renato Accorinti, avvenuta con la pubblicazione della legge. A Rosario Crocetta spetta pertanto la scelta se nomina re un unico commissario con e funzioni di giunta e consiglio, soluzione già adottata a Trapani o se procedere, caso per caso, a due distinte e differenti nomine. Ipotesi che appare più accreditata. Dalla Funzione pubblica è stato anche chiesto un parere all'ufficio legislativo e legale, e non ci sono margini per eventuali dubbi, la legge votata ad agosto va applicata.Impugnabile entro 60 giorni, il testo dovrà passare il vaglio attento del Consiglio dei ministri. Se dovesse, come molti ritengono, essere sottoposta alla "mannaia" che andrebbe a cassarne alcune parti essenziali, si ripartirebbe per l'ennesima volta. daccapo.A giorni è attesa la decisione di Palazzo Chigi. Se la legge dovesse essere impugnata, lo scenario non sarebbe di per sé adeguato con un semplice ritocco. La Regione potrebbe scegliere di resistere dì fronte alla Corte costituzionale, o presentare anche delle memoria a supporto alla Presidenza del Consiglio. La vicenda resterebbe aperta con scenari tutti da verificare, soprattutto potrebbe non essere automatico il ritorno alla legge che ricalca lo schema della riforma Delrio e per la quale i sindaci delle Città metropolitane coincidono con quelli delle città capoluogo, (Orlando, Accorinti e Bianco) mentre i rappresentanti dei Liberi consorzi passano dall'elezione di secondo grado.L'impugnativa eventuale del Cdm non rappresenterebbe infatti a quel punto una procedura esecutiva che fa decadere immediatamente la legge.L'Ars (quella che uscirà dalle urne del prossimo 5 novembre), potrebbe andare in Aula e, considerati i termini dell'impugnativa, chiedere l'abrogazione della legge. Ma lo scenario che si aprirebbe sarà, in ogni caso, successivo alla potenziale impugnativa.Intanto, dai momento che rientra tra gli atti di ordinaria amministrazione, non sottoposto quindi a termini perentori rispetto alla data di scadenza del suo mandato, Crocetta si è preso ancora qualche giorno prima di nominare i nuovi commissari. Dovrà in fatti scegliere se lasciare a capo della Città metropolitana i commissari che in atto sono in carica per le funzioni del Consiglio: Maria Elena Volpes (nel frattempo nominata direttore regionale ai Beni culturali) a Palermo. Maria Lentini a Catania e Vittorio Romano a Messina, facendo quindi un commissario unico peri due ruoli e le diverse finzioni, o se agire invece diversamente. Tra i papabili per Palermo un nome è quello del segretario generale di Palazzo d'Orleans Patrizia Monterosso che à in passato ha svolto questo incarico a Palazzo Comitini.Questi gli altri commissari al mo mento in carica: Maria ElenaVolpes a Palermo; Raimondo Cerami a Trapani: Giuseppe Marino ad Agrigento; Margherita Rizza a Enna; Dario Cartabellotta a Ragusa; Giovanni Arnone Siracusa; Rosalba Panvini a Caltanissetta. Sempre che il prossimo governo non azzeri tutto e faccia nuove nomi ne. Tanto per cambiare.
25 settembre - lunedì
DOPO LA LETTERA MINATORIA RECAPITATA IN MUNICIPIOLicata, una scorta per il commissario Maria Grazia Brandara.
LICATA. Una scorta per il commissario straordinario Maria Grazia Brandara.
Dopo la lettera minatoria recapitata in Municipio mercoledì scorso, il questore di Agrigento Maurizio Auriemma ha deciso (in accordo con la Prefettura) di far seguire gli spostamenti dell'ex sindaco di Naro da una pattuglia di agenti di Polizia. E' il preludio dell'assegnazione definitiva della tutela personale & commissario straordinario che con ogni probabilità verrà deliberata a partire da domani al termine del Comitato per ordine e la sicurezza pubblica che si terrà ad Agrigento, presieduto dal Prefetto Nicola Diomede. In quella sede dovrebbero essere decise anche le modalità di assegnazione della scorta a Maria Grazia Brandara. Parole forti per commentare e condannare quanto accaduto sono state usate dal cardinale Francesco Montenegro che sabato sera ha presieduto la funzionereligiosa in onore di Padre Pio ospitata nella chiesa di Sette Spade. "Sono solidale con Maria Grazia Brandara perché il Vangelo parla di amore, misericordia, solidarietà, parla di onestà, e lealtà e quindi non si può stare dalla parte della violenza e dei violenti, dei prepotenti e di coloro che scrivono in maniera anonima e nascondono il volto. Queste- ha detto don Franco durante l'omelia non sono persone vere e forti, ma vili, quindi ribadisco la mia solidarietà e spero che ci sia la solidarietà di tutti i cristiani di Licata. Il commissario s e tornato a parlare tramite i socia) e in risposta ad un cittadino napoletano che le ha manifestato solidarietà ha scritto così: non credo che a Licata imperi la cultura mafiosa. Licata è una cittadina tranquilla, popolata da gente per bene, negli ulti mi tempi criminalizzata a causa dì gesti vili e meschini che possono accadere come accadono In qualunque città de mondo. Ma credo che nessuno abbia riflettuto abbastanza sul fatto che sia assai inverosimile che Licata registri il record degli abusi ed in Sicilia o nel sud più in generale (penso alla stessa Palermo, a Napoli). A me piace pensare che, al contrario, Licata sia la Città dove gli abusi siano stati perseguiti più e meglio che in altre realtà. Oggi -. conclude Brandara Licata sembra essere quasi l'unico comune in Italia in cui gli abbattimenti hanno preso I via non con operazioni di facciata ma seminando lacrime e sangue tra chi ha si trasgredito la legge ma denuncia dì essere stato fuso se non incoraggiato dalla politica negli anni. Politica che, invece, da ultimo è stata incarnata prima da un sindaco ed oggi dalla sottoscritta determinata a fare fino ti fondo il proprio dovere senza lasciarsi intimidire da niente e da nessuno. Proseguono intanto le indagine da parte degli organi inquirenti per tentare di fai luco su quanto accaduto.