Giornale di Sicilia
stabilizzazione
Precari, spazio pure per 700 ex Lsu di Palermo
Una giunta convocata in tutta fretta, ieri pomeriggio, ha permesso a Crocetta di mandare un altro segnale ai precari a 13 giorni dal voto. La stabilizzazione che il governo sta avviando per i contrattisti della Regione e per i precari della sanità potrà essere estesa anche a chi, pur lavorando in questi ambiti non ha tutti i requisiti previsti dalle prime delibere, quelle di settembre. In estrema sintesi, si estende la
possibilità di essere stabilizzati soprattutto a 700 ex Lsu dell'Asp di Palermo. È una mossa invocata soprattutto dal Pd palermitano. E infatti il primo ad annunciarla è stato Antonello Cracolici, assessore
all'Agricoltura uscente e candidato nella lista palermitana del Pd: «Le stabilizzazioni avviate alla luce dell'ultima legge approvata all'Ars possono essere fatte in modo diretto oppure trasferendo il personale prima alla Resais, che poi lo sposta lì dove c'è necessità. In quest'ultimo caso rientreranno i precari delle Asp che erano stati inizialmente esclusi dalla delibera di giunta firmata il 15 settembre». Secondo Cracolici nella delibera di settembre si limitava la possibilità di stabilizzazione solo ai precari della Regione (con priorità) e degli enti locali. Il percorso di stabilizzazione non si completerà prima delle elezioni. Quello avviato con la legge e la più recente delibera della giunta è solo il primo atto di una manovra che dovrebbe vedere il proprio traguardo entrola fine del 2018. Restano le polemiche, avanzate da grillini e centrodestra, sulla tempistica di queste delibere, arrivate a meno di due settimane dalle elezioni. Ma Cracolici prova a stoppare le polemiche: «Anche se manca poco al voto, l'amministrazione non può fermarsi. Ci sono atti obbligatori che vanno comunque portati avanti. Ed è quello che è stato fatto».
Gia. Pi.
Piscina gratis per i disabili
Marta Spataro, amministratore generale del gruppo Nuoto Academy: « Lo abbiamo fatto per favorire la pritica sportiva anche ai meno fortunati, abbattuta ogni forma di barriera»
Alan David Scifo
Il nuoto agrigentino abbatte le barriere architettoniche e apre ai disabili. Da questa stagione infatti è stato agevolato e reso gratuito l'ingresso dei disabili motori nella piscina di Villaseta. L'iniziativa ha preso il via all'inizio di questa stagione, grazie alla collaborazione tra l'associazione che gestisce l'impianto, la Nuoto Academy di Marta Spataro e il Comune di Agrigento, da cui è nata una convenzione firmata anche dal Consorzio Libero dei comuni, diventata immediatamente attiva.
Grazie alla collaborazione dei due enti e dell'associazione che gestisce anche l'impianto di Aragona, i disabili possono ogni giorno per un'ora entrare in piscina con un accompagnatore, in modo gratuito. «Quest'anno, grazie a questa convenzione spiega Marta Spataro amministratore generale del gruppo Nuoto Academy Agrigento - i disabili possono entrare gratuitamente con un accompagnatore che pagherà invece il biglietto. Lo abbiamo fatto per favorire lo sport anche per coloro meno fortunati, affinché siano agevolati nel nuoto senza alcuna barriera architettonica. In poco tempo abbiamo stipulato la convenzione che rappresenta un successo per la piscina e per il Comune di Agrigento e può rendere felici anche i disabili ». L'impianto di Villaseta, inaugurato dal sindaco di Agrigento, Lillo Firetto e dei componenti dell'associazione dopo una lunga attesa in cui anche il tempo amplificato i danni alla struttura, ha cominciato nel migliore dei modi la nuova stagione, con numeri positivi: sono infatti circa 3mila gli ingressi mensili, cui si aggiungonoanche i circa duecento iscritti ai corsi di nuoto che sono cominciati a settembre in un impianto rimesso a nuovo grazie ad un lavoro di circa 330mila euro. Uno dei dati più significativi di questo inizio di stagione è il dato degli anziani: tra tutti coloro che nuotano nella piscina agrigentina infatti, sono sempre di più gli over 65 che decidono di mantenersi in forma praticando questo sport. «Molti anziani hanno deciso di passare il loro tempo libero nel nostro impianto - spiega ancora Marta Spataro - soprattutto la mattina sono tanti coloro che vengono a fare un bagno. Oltre al successo dei corsi di nuoto hanno avuto una grande risposta anche i corsi di Acquagym e Idrobike. Nel complesso siamo comunque ben messi sia a livello organizzativo che logistico, abbiamo deciso di cominciare il 28 agosto in modo da essere pronti quanto prima ad accogliere tutti e siamo soddisfatti dei numeri». Considerato il successo e la crescente passione per questo sport, l'associazione sta lavorando per allestire una squadra di giovani nuotatori al fine di gareggiare nelle competizioni agonistiche. «Da questa stagione abbiamo intenzione di selezionare una squadra di nuotatori - conferma Spataro -sfruttando i giovani che vengono ad allenarsi nei nostri impianti. Faremo più sezioni, dai bambini fino a coloro di 12-13 anni, che gareggeranno a livello agonistico. Vogliamo potenziare questo settore dopo un primo anno di prove». La piscina si avvia così alla sua prima vera stagione di apertura, dopo le "prove" del gennaio scorso quando fu inaugurata a tre anni dalla chiusura per inagibilità, dando adesso spazio anche ai disabili, dando loro uno strumento in più per il loro tempo libero, così come per gli anziani e per i più piccoli, che potranno intraprendere la strada dello sport consigliato da tutti come uno tra i più completi per la sana crescita. (ADS)
RAVANUSA
Ieri udienza. Secondo l'accusa nel 2011 quando era consigliere provinciale aveva dichiarato di lavorare con la qualifica di addetto al marketing per ottenere rimborsi
Assunzione fittizia, rito abbreviato per il sindaco D'Angelo
«Assunzione fittizia per farsi rimborsare i permessi politici e finto trasferimento di residenza per incassare maggiori rimborsi chilometrici ». Secondo la Procura la presunta truffa avrebbe fruttato, in tutto, 123 mila euro. L'inchiesta "Rimborsopo - li", in una delle sue tante sfaccettature, tocca pure l'ex Provincia regionale di Agrigento e fa finire a giudizio l'attuale sindaco di Ravanusa, Carmelo Pace, insieme ai responsabili della società D & D Service che si occupa di realizzare impianti fotovoltaici. Si tratta di Graziella Naro, 30 anni, di Campobello, legale rappresentante della società; e Pietro La Mattina, 47 anni, socio della stessa attività, anch'egli di Campobello. Le indagini sono state svolte dalla Digos che hanno acquisito documentazione e sentito testimoni. I tre imputati, che hanno nominato come difensore l'avvocato Giuseppe Scozzari, sono accusati di falso e truffa. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Matteo Delpini, in seguito trasferito, sono comparsi davanti al gup Alfonso Malato per l'udienza preliminare e hanno chiesto il giudizio abbreviato a una condizione: sentire due testi. D'Angelo e i responsabili della società, sostiene l'accusa, avrebbero simulato, nell'aprile del 2011, quando l'attuale sindaco di Ravanusa era consigliere provinciale, l'assunzione fittizia, con la qualifica di addetto al marketing, alle dipendenze della società D&D Service. Da quella data e fino al giugno del 2013, quando le Province regionali furono abolite, avrebbero usufruito, secondo la Procura in maniera illegittima, dei rimborsi elettorali in base a una legge regionale che prevede che sia l'ente - in questo caso il consiglio provinciale -a rimborsare i permessi concessi al dipendente privato per partecipare alle attività consiliari. In sostanza il dipendente dell'impresa non può andare al lavoro per partecipare al consiglio e la Provincia paga lo stipendio al suo consigliere rimborsando la società. La presunta truffa avrebbe fruttato circa 96 mila euro. Un'altra contestazione riguarda il trasferimento della residenza a Palermo, ritenuto dalla Procura fittizio, nel periodo compreso fra il settembre del 2010 il luglio del 2013. In questo modo D'Angelo avrebbe incassato indebitamente circa 27 mila euro. D'Angelo ha chiesto di essere sentito e ha prodotto dei documenti finalizzati a provare quanto ha sempre ribadito, vale a dire che l'attività lavorativa era reale e non simulata (i due testi sono stati chiamati a riferire questo, ieri è stato sentito il primo) e che non è stato mai chiesto il rimborso
nel periodo in cui aveva attestato la residenza a Palermo che era, peraltro, secondo la sua tesi, effettiva. Si torna in aula il 4 dicembre. (*GECA*) Gerlando Cardinale
Tutela dell'ambiente
con l'avvio dell'attività degli oleifici scatta l'allarme delle associazioni che chiedono maggiori controlli
Frantoi al lavoro, nei fiumi tracce d'inquinamento
Mareamico: «Nel Magazzolo c'è già una colorazione scura. Non è arrivata al mare, abbiamo già fatto le segnalazioni»
Giuseppe Pantano
Nel 2015 l'inquinamento del fiume Magazzolo è diventato un caso nazionale che ha mobilitato pure la troupe delle Iene con Giulio Golia, lo scorso anno, con una campagna olearia molto povera, non c'è stata nessuna segnalazione, mentre quest'anno i riflettori si stanno accendendo ed è ancora MareaAmico, con Claudio Lombardo, a mettersi in prima linea. «C'è già una colorazione scura del fiume - dice Lombardo - che ho notato. Non siamo ancora arrivati al mare, ma io ho già fatto tutte le segnalazioni del caso». Lombardo si è rivolto ai carabinieri del Noe, ma anche all'Arpa ed ha trasmesso un esposto pure alla Procura
della Repubblica di Agrigento. Le zone attenzionate, infatti, sono quelle che riguardano i fiumi Magazzolo e Naro. «L'immissione nei torrenti di quest'acqua oleosa di scarto - scrive Mare Amico nell'esposto -sottrae ossigeno e provoca la morte dei pesci nei fiumi e in mare». Poi Lombardo sottolinea nell'esposto che «i frantoi, secondo quanto prescrive la legge 574 del 1996, hanno l'obbligo di accumulare queste acque dentro vasche sigillate che debbono avere una capacità sufficiente per otto giorni lavorativi e poi - mediante delle autobotti - in - viarle presso i depuratori abilitati o spanderle sul suolo dei terreni di proprietà. Quest'ultima pratica, preventivamente comunicata ed autorizzata, prevede che si possano versare 80 metri cubi d'acqua per ogni ettaro, in modo tale da non danneggiare l'ambiente». Lombardo ha informato anche il Libero Consorzio di Agrigento. Nel 2015 è stata la Polizia provincia ad intervenire con un'operazione per la tutela ambientale, riscontrando silos che tracimavano da alcuni fori presenti su di essi acqua di vegetazione. L'attività si è resa possibile dopo un attento e capillare monitoraggio per combattere un inquinamento che provoca la sottrazione di ossigeno alle acque fluviali e poi marine, con conseguenti problemi all'habitat. L'attività è stata posta in essere, secondo quanto ricostruito allora dalla stessa Polizia provinciale, grazie alla segnalazione dell'associazione ambientalista Mare Amico di Agrigento. «Dispiace vedere che il Magazzolo inizia ad essere nero - dice Lombardo - e questo l'ho notato dal ponte lungo la statale 115. Io ho segnalato a tutti che c'è molta produzione olivicola quest'anno e dunque bisogna stare molto attenti. L'anno scorso, con una scarsa produzione, non ci sono stati problemi. Il tutto deve essere risolto a monte, andando a localizzare chi sversa nel Magazzolo. Io auspico controlli in maniera incisiva che tutelino questi fiumi. Mi riferiscono al Magazzolo, ma anche al fiume Naro. Le acque di vegetazione possono andare soltanto nei depuratori o sui terreni previa autorizzazione. Ricordiamo che le acque di vegetazione hanno un potere inquinante cento volte superiore rispetto alla fognatura e quindi il problema è da tenere in grandissima attenzione da un punto di vista della tutele ambientale». Ed a proposito di depurazione, per quest'aspetto delle acque di vegetazione, Lombardo afferma che Girgenti Acque, che gestisce la distribuzione idrica, ma anche gli impianti di depurazione in parte dei Comuni della provincia, «è stata anche danneggiata da questa situazione. A Favara, nel passato, queste acque sono state immesse, danneggiandoli, nei depuratori gestiti da Girgenti Acque che dunque è stato organo leso da tutto questo». Nel 2015 per i controlli sul Magazzolo hanno operato anche i carabinieri, individuando alcuni sversamenti illeciti nel letto del fiume. Sono stati prelevati alcuni campioni di liquido inviati, per le analisi, all'Arpa di Agrigento. E le analisi hanno confermato l'inquinamento dell'acqua proveniente da vasche di decantazione, che raggiungeva dei torrenti e poi sfociavano nel fiume. Un nuovo intervento adesso da arte
di Mare Amico che ha già informato tutte le autorità interessate. (*GP*)
Libero Consorzio
Il commissario a Sciacca in visita al «Bonachia»
Il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento Giuseppe Marino sarà a Sciacca questa mattina, alle ore 10.30 per visitare l'Istituto d'Arte "G. Bonachia. All'incontro saranno presenti la dirigente dell'Istituto Giovanna Pisano, il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera di Sciacca Gaetano Migliazzo, Nicola Testone dirigente medico del servizio di neuropsichiatria infantile ed Elio Guadagni che ha dato una piccola sponsorizzazione al nuovo indirizzo della lavorazione del corallo e dei metalli. Durante l'incontro saranno consegnati al Servizio di neuropsichiatria infantile dei pannelli decorati che sono stati realizzati da alcuni studenti dell'istituto artistico. L'Istituto Bonachia è l'unico istituto d'arte pubblico presente nella provincia ed è per tale ragione da considerarsi un'eccellenza. Un'eccellenza che deve, però, potenziare la forza attrattiva coinvolgendo giovani che provengono da altri territori.
Scrivolibero
Il Commissario del Libero Consorzio
di Agrigento in visita all'Istituto d'Arte Bonaccia di Sciacca
Il Commissario Straordinario del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento Giuseppe Marino sarà a Sciacca oggi 24 ottobre, alle ore 10:30 per visitare l'Istituto d'Arte
"G. Bonachia.
All'incontro saranno presenti la
dirigente dell'Istituto Prof. Giovanna Pisano, il Direttore
Sanitario dell'Azienda ospedaliera di Sciacca Dott. Gaetano
Migliazzo, il Dott. Nicola Testone Dirigente medico del servizio di
neuropsichiatria infantile e il Dott. Elio Guadagni che ha dato una
piccola sponsorizzazione al nuovo indirizzo della lavorazione del
corallo e dei metalli. Durante l'incontro saranno consegnati al
Servizio di neuropsichiatria infantile dei pannelli decorati che sono
stati realizzati da alcuni studenti dell'istituto artistico.
L'Istituto Bonachia è l'unico
istituto d'arte pubblico presente nella provincia ed è per tale
ragione da considerarsi un'eccellenza. Un'eccellenza che deve,
però, potenziare la forza attrattiva coinvolgendo giovani che
provengono da altri comuni e da altre province, proprio in virtù di
questa sua unicità e per la qualificata offerta formativa che, negli
anni, si è arricchita.
L'Istituto, grazie anche al lavoro
portato avanti negli anni e al contributo dei giovani studenti che
qui hanno avuto la possibilità di formarsi professionalmente, svolge
un costante collegamento con la filiera dell'artigianato della
ceramica, una realtà saccense ormai consolidata e conosciuta nel
mondo.
Il Commissario Marino ritiene che ciò
che si è costruito per l'artigianato della ceramica oggi si
dovrebbe ripercorrere con la filiera del corallo che ha un notevole
potenziale economico.
L'Istituto Bonachia ha dato ampia
disponibilità per una proficua collaborazione con il libero
Consorzio Comunale, tanto da valutare la possibilità di donare in
comodato d'uso alcuni manufatti da esporre all'interno della
"Scala Reale".
Rimborsi da consigliere provinciale:
a giudizio il Sindaco di Ravanusa
Avrebbe truffato l'ex Provincia
Regionale di Agrigento con una assunzione fittizia per avere i
rimborsi relativi a permessi e finto un trasferimento di residenza
per ottenere maggiori rimborsi chilometrici. Sarebbe questa l'accusa
che viene mossa nei confronti dell'ex consigliere provinciale di
Agrigento, Carmelo D'Angelo, attuale Sindaco di Ravanusa.
Una "simulazione" che avrebbe
fruttato somme per circa 123 mila euro. L'inchiesta riguarda anche
i responsabili della società D&D Service. In tutto sarebbero tre
gli imputati accusati di falso e truffa dalla Procura della
Repubblica di Agrigento.
I tre sono comparsi ieri davanti al gup
del Tribunale di Agrigento, Alfonso Malato, chiedendo il giudizio
abbreviato.
Agrigentonotizie
SCIACCA
L'istituto d'arte "Bonachia"
donerà dei manufatti da esporre alla Scala Reale del Libero
consorzio
Questa mattina, martedì, arriverà in visita il
commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Agrigento
Giuseppe Marino.
Il commissario straordinario del Libero
consorzio comunale di Agrigento Giuseppe Marino sarà a Sciacca
domani, alle 10:30, per visitare l'istituto d'arte "Bonachia".
All'incontro saranno presenti la dirigente dell'istituto Giovanna
Pisano, il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera di Sciacca
Gaetano Migliazzo, Nicola Testone dirigente medico del servizio di
Neuropsichiatria infantile ed Elio Guadagni che ha dato una piccola
sponsorizzazione al nuovo indirizzo della lavorazione del corallo e
dei metalli. Durante l'incontro saranno consegnati al servizio di
Neuropsichiatria infantile dei pannelli decorati che sono stati
realizzati da alcuni studenti dell'istituto artistico.
L'istituto "Bonachia" è
l'unico istituto d'arte pubblico presente nella provincia ed è per
tale ragione da considerarsi un'eccellenza. Un'eccellenza che deve,
però, potenziare la forza attrattiva coinvolgendo giovani che
provengono da altri comuni e da altre province, proprio in virtù di
questa sua unicità e per la qualificata offerta formativa che, negli
anni, si è arricchita. L'istituto, grazie anche al lavoro portato
avanti negli anni e al contributo dei giovani studenti che qui hanno
avuto la possibilità di formarsi professionalmente, svolge un
costante collegamento con la filiera dell'artigianato della ceramica,
una realtà saccense ormai consolidata e conosciuta nel mondo.
Il commissario Marino ritiene che ciò
che si è costruito per l'artigianato della ceramica oggi si dovrebbe
ripercorrere con la filiera del corallo che ha un notevole potenziale
economico. L'istituto Bonachia ha dato ampia disponibilità per una
proficua collaborazione con il Libero consorzio comunale, tanto da
valutare la possibilità di donare in comodato d'uso alcuni manufatti
da esporre all'interno della "Scala Reale".
LiveSicilia
VERSO LE ELEZIONI
CINQUE SPINE PER IL FUTURO GOVERNO
SICILIA, CATALOGO DELLE EMERGENZE
di Accursio Sabella
La giunta che si formerà dopo le
elezioni del 5 novembre dovrà affrontare alcuni temi rimasti in
sospeso. Ecco quali.
PALERMO - Quei settori dovevano
rinascere, dopo la "rivoluzione" crocettiana. E invece, il
bilancio alla fine della legislatura è deprimente. E a guardar bene,
invece di sistemare i problemi, il governo uscente lascerà in
eredità all'esecutivo che verrà emergenze scottanti, interi
comparti nel caos. Se ne possono individuare almeno cinque, tra le
tante necessità immediate della Regione. Cinque criticità-simbolo,
che certamente saranno la priorità della prossima giunta.
I precari
A cominciare da un tema che riguarda
oltre ventimila persone. La stabilizzazione dei precari storici
siciliani non è ancora partita. C'è il segno di qualcosa che si
muove, come la lettera del dirigente generale della Funzione pubblica
Luciana Giammanco che sembra dare il via alle assunzioni per i
precari della Regione non è ancora stato seguito da quello del
dirigente delle Autonomie locali. Comunque sia, ancora nessuno di
questi lavoratori a tempo determinato ha ottenuto l'atteso
contratto. Nonostante la giunta, sotto elezioni, abbia deciso di
estendere il "bacino" dei potenziali stabilizzandi anche ai
precari della Sanità. Sotto elezioni, tutto è possibile. La verità
però è che il governo che verrà rischia di trovarsi in mezzo a una
guerra tra poveri. O quantomeno di lavoratori che sperano, dopo tanti
anni, in qualche rassicurazione in più. Non è stato ancora
chiarito, infatti, che fine faranno i lavoratori delle ex Province.
Molti di loro dovrebbero andare proprio nei Comuni. Che nel frattempo
non hanno i soldi per stabilizzare i "propri"...
Province
E così, si scopre che una emergenza
tira l'altra. La vicenda dei lavoratori "a termine" della
Sicilia, costretti ogni anno, ogni fine dell'anno, a pregare per la
proroghina che dà un po' di ossigeno e poco più, è lo specchio
di una Regione che da anni decide di non decidere. La politica, anzi,
in qualche caso c'ha messo del suo per complicare questioni già
complesse. L'epocale fallimento della riforma delle ex Province,
disconosciuta persino dal suo ideatore, il governatore Rosario
Crocetta, lascia sul terreno altre questioni irrisolte. A cominciare
proprio da quelle che riguardano i lavoratori. Perché a fronte di
chi chiede una stabilizzazione, o chiarimenti sui processi di
mobilità previsti dalle leggi di riforma degli enti, c'è intanto
chi, seppur 'stabilizzato' non riesce nemmeno a ricevere
puntualmente lo stipendio. Lo sanno bene i dipendenti del Libero
consorzio di Siracusa, ma altri enti sono a un passo dal fallimento.
Un quadro scurissimo, descritto numeri alla mano in una recente
relazione della Corte dei conti, che non a caso parla di "emergenza
finanziaria" che "ha ridotto al minimo l'attività istituzionale
svolta dai liberi Consorzi nei confronti sia degli altri livelli di
governo che, soprattutto, dei fruitori dei servizi pubblici. Hanno
risentito particolarmente - hanno sottolineato pochi mesi fa i
magistrati contabili - i servizi per i disabili e quelli di supporto
alle scuole di secondo grado; nei casi più gravi, si segnalano
situazioni di notevole arretrato nel pagamento degli stipendi".
E a questo caos, al quale si aggiunge - scrive sempre la Corte dei
conti - il disastro delle strade siciliane, si aggiunge quello
istituzionale: l'Ars ha approvato pochi mesi fa una legge che
reintroduce il voto diretto per le Province, la presidenza del
Consiglio dei ministri l'ha impugnata, ma attualmente è in vigore
nonostante i dubbi sulla costituzionalità. E le elezioni sono
previste già tra pochi mesi.
Rifiuti e differenziata
Un caos dovuto a una riforma annunciata
in televisione nel 2013 e risoltasi in un mega-flop. Quasi una
costante in questa legislatura. Basta leggere le parole
dell'assessore all'Energia Vania Contrafatto che ieri sul
Giornale di Sicilia descriveva un altro fallimento: quella della
riforma del sistema dei rifiuti. Una riforma che avrebbe dovuto
rendere più trasparente ed efficiente il settore e che invece finora
ha creato 45 enti diversi tra le nuove Srr e i vecchi Ato in
liquidazione. La legge di riforma della Contrafatto? Mai approvata.
Anzi mai discussa. Tutto fermo. Del resto, al di là delle buone
intenzioni, l'emergenza è stata declinata anche in termini
"formali". Il ricorso, infatti, ai poteri legati a una situazione
emergenziale ha rappresentato il leitmotiv nella gestione di questo
settore. Il risultato di questi anni? Discariche aperte e chiuse,
stracolme di immondizia, impianti mai del tutto completati,
l'incognita sui termovalorizzatori rimasta sul tavolo, i rifiuti in
viaggio sui camion o a macerare sulle strade di Sicilia, dove la
raccolta differenziata, che doveva superare gradualmente i livelli
dai quali si è tenuta invece assai lontana, è indietro rispetto al
resto dell'Italia. Così indietro da meritare persino una inchiesta
della Corte dei conti che sta "indagando" sulle presunte
responsabilità di Rosario Crocetta e del suo predecessore Raffaele
Lombardo, di Leoluca Orlando e dell'ex sindaco di Palermo Diego
Cammarata.
Formazione e Sanità
Nel frattempo, ecco altre questioni
rimaste tristemente irrisolte. L'avviso 8 della Formazione
professionale, mega bando da 136 milioni di euro, non è ancora
partito. E così, tra ricorsi al Tar e bandi riscritti, tra polemiche
e accuse, i corsi sono fermi da oltre due anni. Due anni di stop,
insieme ai ritardi denunciati dagli enti che si occupano anche del
cosiddetto "Obbligo formativo", che sono il segno di un caos nel
settore che sembra quasi inevitabile: negli ultimi cinque anni tra
click day e confusione, dirigenti ruotati e richiamati, il
cambiamento radicale tra Nelli Scilabra e Bruno Marziano, non si è
ottenuto grandi risultati. E così, a fronte di una "moralizzazione"
che è più opera delle Procure che della Regione, ecco la
"macelleria sociale" che tutti dicono di voler evitare, ma che è
a tutti gli effetti uno degli esiti di questi anni di Formazione.
Altra bollentissima questione che
finirà nelle mani del governo che verrà. Insieme all'immancabile
Sanità siciliana. Per anni, il governatore Crocetta ha raccontato
che la Sicilia aveva, in questo settore, compiuto passi da gigante,
riciclando ogni volta di fronte a ogni telecamera una non meglio
chiarita classifica che dava l'Isola al settimo posto per i Livelli
essenziali di assistenza. Vai a capirci qualcosa. Perché in realtà,
nonostante le visite sotto campagna elettorale del ministro
"alfaniano" Beatrice Lorenzin, i risultati del monitoraggio dei
Lea riferito all'anno 2015 pubblicato sul sito dello stesso ministero
della Salute raccontano un'altra verità. Il documento si basa
sull'analisi di 35 indicatori delle prestazioni del sistema
sanitario, dalle coperture vaccinali alla percentuale di fratture del
femore operate entro 48 ore. La ricerca è stata condotta in tutto il
paese tranne Val d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e provincie
di Trento e Bolzano. "Nel 2015 - scrivono gli esperti del
ministero - risultano adempienti la maggior parte delle regioni ad
esclusione di Molise, Puglia, Sicilia, Campania e Calabria che si
collocano nella classe 'inadempiente'". Inadempienti. Un'altra
emergenza, pronta a essere servita sul tavolo della prossima giunta.