/ Rassegna stampa » 2017 » Novembre » 19 » rassegna stampa dal 18 al 20 novembre 2017
 

rassegna stampa dal 18 al 20 novembre 2017

18 novembre - sabato

Agrigentoweb
Proseguono i controlli del Libero Consorzio Comunalesull'ambiente

Proseguono i controlli effettuati dal Gruppo TutelaAmbientale del Libero Consorzio Comunale ai sensi dell'articolo 197 del DecretoLegislativo n. 152/2006 che attribuisce alle ex Province numerose competenze inmateria di controllo e tutela ambientale. Gli ultimi controlli eseguiti daitecnici del Settore Ambiente hanno riguardato la discarica di Siculiana e altrediscariche private nelle quali vengono conferiti rifiuti non pericolosi, comefanghi, inerti e altro materiale non biodegradabile. In particolare sono statecontrollate le discariche SOA e SICEDIL di contrada Zunica e la A&G diCamastra, ove sono state riscontrate lievi irregolarità amministrative enessuna situazione di pericolo per l'ambiente.
Proseguono anche i controlli sui depuratori dell'interoterritorio provinciale. Ad oggi i controlli hanno interessato i depuratori diSiculiana, Porto Empedocle, Roccoforte Resort, Campobello di Licata, Caltabellotta,Menfi, Sciacca, Castrofilippo, Villafranca Sicula e Ribera. In quasi tutti èstata riscontrata la mancanza di autorizzazione allo scarico che deve essererilasciata dalla Regione, e questo nonostante i gestori dei relativi impiantiabbiano regolarmente presentato l'istanza di rinnovo della stessaautorizzazione.
Controllati anche alcuni oleifici, in particolare aRealmonte e Aragona, e in questo senso sono stati programmati ulterioricontrolli su altri oleifici in varie zone della nostra provincia in seguito asegnalazioni di presunte irregolarità nello smaltimento delle acque divegetazione.
Le attività di controllo sono state eseguite congiuntamentedai tecnici del Settore Ambiente e dalla Polizia Provinciale.

La Sicilia
LIBERO CONSORZIO COMUNALE
Intensificati i controlli sulla tutela ambientale.

Alcuni controlli sono stati effettuati dal Gruppo TutelaAmbientale del Libero Consorzio Comunale. Gli ultimi accertamenti eseguiti daitecnici del Settore Ambiente e dalla Polizia Provinciale hanno riguardato ladiscarica di Siculiana e altre discariche private nelle quali vengono conferitirifiuti non pericolosi, come fanghi, inerti e altro materiale nonbiodegradabile. n particolare so no state controllate le discariche Soa eSicedil di contrada Zunica e la A&G di Camastra, ove sono state riscontratelievi irregolarità amministrative ma nessuna situazione di pericolo perl'ambiente.
Controlli sono stati effettuati anche sui depuratoridell'intero territorio provinciale. Ad oggi hanno interessato gli impianti diSiculiana, Porto Em pedocle, Roccoforte Resort, Campobello di LicataCaltabellotta, Menfi, Sciacca, Castrofilippo, Villafranca Sicula e Ribera, Inquasi tuffi è stata riscontrata la mancanza di autorizzazione allo scarico chedeve essere rilasciata dalla Regione, e questo nonostante i rispettivi gestoriabbiano regolarmente presentato l'istanza di rinnovo della stessaautorizzazione. Accertamenti sono stati effettuati anche in alcuni oleifici, inparticolare a Realmonte e Aragona, e in questo Senso sono stati programmatiulteriori controlli su altri analoghi impianti in varie zone della nostraprovincia in seguito a segnalazioni di presunte irregolarità nello smaltimentodelle acque di vegetazione.
FRANCESCA F. MAGRÌ


19 novembre - domenica

la Sicilia
CARITAS SU POVERTÀ GIOVANILE
La provincia di Agrigento? Un territorio di frontiera.

La Provincia di Agrigento e la sua Caritas come esempionazionale di territorio di frontiera dove si sono avviati progetti di contrastoalla povertà giovanile.
E' un riconoscimento "agrodolce" quello che vaall'Agrigentino nel contesto della presentazione dell'edizione 201 7 delRapporto sulle povertà" di Caritas Italiana.
Uno studio che racconta una situazione nazionaleassolutamente emergenziale che, se possibile. è addirittura peggiore in questolembo di terra.. E questo non solo perché la nostra provincia, come riportaIstat, è la terzultima a livello nazionale per reddito pro capite (il 64.88% dicoloro che hanno presentato un 730 hanno redditi sotto i 15mila euro). ma èsoprattutto uno dei territori dove più folte colpisce l'emigrazione. Stando aidati forniti direttamente dalla Caritas agrigentina, diretta da Valerio Landri,il 4,7% dei giovani agrigentini si è trasferito stabilmente all'estero e, comeè noto dal 'Rapporto Migrantes". tra le prime 25 città italiane per emigrazioneci sono ben otto centri della nostra provincia. "In questo contesto sociale —scrive Ladri - si comprende come la povertà del mondo giovanile sia per noiun'emergenza sociale ed ecclesiale. Le nostre città si svuota no, come lenostre comunità parrocchiali. Una società che perde i suoi giovani è unasocietà che sta fallendo. Comunità ecclesiali che non riescono a dare speranza,sono comunità che stanno fallendo. Molti dei nostri giovani, già iscrivendosiall'università - continua - scelgono di allontanarsi: la maggior parte decide dnon rientrare più e di spendere altrove le competenze acquisite. I fondi spesidalle famiglie per mantenerli agli studi fuori sede non avranno dunque più unritorno sociale per la nostra terra".
A sostegno di chi resta Caritas Agrigento ha offerto servizidi consulenza. nella convinzione che la Chiesa cattolica non è in grado di darelavoro a tutti, ma ha il dovere evangelico di farsi prossima a chi, disoccupatoe confuso, abbia bisogno di nuova speranza e sostegno. Un'offerta che ha stupito nei numeri: negli ultimi tre annisi sono rivolti al «Corner, sportello di orientamento socio-lavorativo» oltre426 giovani tra i 18 e i 35 anni e 131 tra i 36 e i 42 anni, con una media di45 accessi a settimana, segno - continua Ladri - che in tanti tornano conperiodicità, perché in noi probabilmente trovano un supporto motivazionaleforte". Esclusi dai dati sono ovviamente i contributi diretti concessi non soloda Caritas ma da tutte le altre associazioni caritatevoli, le quali rappresentano oggi un vero e proprio ammortizzatore sociale.
G.SCH.

L'ATTO FORMALE DEL COMMISSARIO BRANDARA
Parte la diffida contro l'Ati Idrico.

(g.c.) Dal Comune parte una diffida ad adempiere neiconfronti dell'Ati Idrico. L'atto formale è del commissario straordinario MariaGrazia Brandara con una nota indirizzata anchea tutti i Sindaci dei Comunidella Provincia affinchè recepiscano il provvedi mento e si accodino. Ladiffida è nei confronti del Presidente dell'Assemblea Territoriale Idrica diAgrigento ed è relativa principalmente al fatto che a cadenza quasi regolareuna parte dei quartieri della città resta senz'acqua. Rasi posti sottoosservazione sono quelli dei Villaggio Agricolo e dei Fiori e della Playa dove a causa di guasti continui ai serbatoi la turnazione è arrivata a slittareanche di dieci giorni. Di risorse idriche si è parlato anche nel corso di un incontro avuto con la Dottoressa Maria Grazia Cimino e con il perito tecnicoSalvatore Licata, rappresentanti del la locale sezione di "Cittadinanzattiva.Nel corso dell'incontro — si legge in una nota diffusa da Palazzo di Città sono stati affrontati temi afferenti ai problemi del servizio idrico integratoe della distribuzione primaria in città, argomenti che richiedono ilcoinvolgimento di Siciliacque al fine di arrivare alla soluzione del problemarelativo alla mancata ricezione idrica nei quartieri ad est del centro abitatoquali Fondachello, Playa, Villaggio Agricolo e Villaggio dei Fiori. Per quantoconcerne il servizio idrico integrato, sono state ri cordate le azioni cheCittadinanzattiva ha portato avanti con il coordinamento del Comitato Titano dicui fanno parte diverse associazioni e comitati non solo di Licata, nei confronti dell'Ati idrico affinché accolgano le richieste mirate all'effettuazionedei controlli sugli impianti di depurazione da parte per addivenire allasospensione del canone di depurazione, al rimborso dello stesso, allarescissione contrattuale e all'effettuazione di indagini sui sedimenti allafoce e sui pesci degli specchi acquei laddove scaricano i depuratori, pertutelare la salute dei cittadini.

La Sicilia online
NELLO MUSUMECI: «POLITICA TORNI ALL'ETICA DELLARESPONSABILITÀ»
Di Nello Musumeci

Ormai è ufficiale: comincia la sfida, alla guida dellaRegione Siciliana. La sfida più esaltante e impegnativa della mia vita.Esaltante perché consacrata dal consenso dei cittadini che il 5 novembre hannoscelto di premiare la speranza contro la rassegnazione e la disperazione.Certo, inutile nasconderlo, le emozioni forti e contrastanti sono tante inqueste ore. Appartengono ai sentimenti intimi dell'uomo, del padre, del nonno ele vivo con la serenità di chi crede. Non serve parlarne.
Ripercorro, come una moviola, i miei primi passi inpolitica, ancora ragazzo nella natìa Militello. I rimproveri di tantibenpensanti per avere io scelto di stare "dalla parte sbagliata"; i preziosisuggerimenti dei miei maestri politici, Vito Cusimano ed Enzo Trantino; lapaterna esortazione di Giorgio Almirante ad affrontare la vita "comesofferenza, illuminata d'amore e accesa di speranza". Riassaporo la polveredelle sconfitte e la dolce sensazione delle vittorie. Rivivo l'entusiasmodell'autunno di tre anni fa, quando con una decina di amici abbiamo dato vitaal Movimento #Diventeràbellissima per dare un tetto ai siciliani nonrassegnati. Sfida impegnativa, dicevo. Mi avvio a compiere un percorsolungo cinque anni, con lo spirito e la tenacia del maratoneta, pronto a tuttele insidie: a quelle della politica (amica e non) che dovrà tornare all'eticadella responsabilità; dei potentati economici, che dovranno rassegnarsi alrispetto delle regole; e della criminalità organizzata, che non troverà nelleIstituzioni regionali "interlocutori" affidabili ma nemici implacabili. La miastrada sarà tutta in salita, senza soste, senza tregua. Per provare a tirarefuori dal pantano questa nostra Isola e restituire ai nostri figli il diritto acredere che possiamo farcela a rialzarci. La Sicilia vive la stagione più drammatica della sua lungastoria autonomistica. Una crisi antropologica e politica, economica e morale.Le cifre, le percentuali degli analisti lasciano senza fiato; le statistiche cicostringono all'ultimo posto, tra le Regioni italiane, e al terzultimo traquelle della Unione Europea.
Paghiamo a caro prezzo le colpevoli "distrazioni" e leodiose penalizzazioni di tanti governi centrali, ma anche i troppi errori el'incontenibile cinismo di parecchi governi regionali, della Prima e dellaSeconda Repubblica. Le colpe, sia chiaro non appartengono solo agli eletti, maanche ad una parte degli elettori, che hanno scelto e premiato per anni e anni,politici chiacchierati e adusi a pratiche inconfessabili.
E adesso? Non è più tempo di proclami: servono azioniconcrete e razionali. Serve un nuovo rapporto col governo di Roma, un diversoutilizzo dei fondi europei, metodi nuovi in chi svolge funzioni pubbliche emaggiore propensione all'ascolto. Faccia ognuno la propria parte, con scrupoloe coscienza, nell'interesse di tutti e non del singolo.
A cominciare da noi. Lavoro a una squadra di governo animatada autentico spirito di servizio, competente e onesta, orgogliosa dirappresentare i valori del centrodestra ma aperta a tutti i siciliani senzapregiudizi. Al tempo stesso, voglio sperare che i partiti - lievito essenzialedi ogni democrazia - facciano un passo indietro rispetto alle Istituzioni etornino alla loro naturale funzione: di "cerniera" tra la piazza e il Palazzo,di vivaio e palestra per nuove classi dirigenti.
La gente è stanca degli estenuanti riti di certa politicacialtrona, dei finti "tavoli" per prendere tempo, delle interminabili riunioniper decidere di rinviare. C'è tanta attesa tra i Siciliani, ma anche tanto scetticismo.Convertire gli scettici alla speranza è un impegno prioritario del mio governo.Come? Testimoniando buoni esempi e offrendo risultati concreti.
La Sicilia non è una terra da raccontare ma da vivere, nelsuo splendore e nella sua disperazione. Ed io vorrò viverla, da presidente,accanto ai rassegnati e ai fiduciosi, accanto ai più audaci e ai non garantiti.Perché questa terra è redimibile, malgrado tutto un giorno diventeràbellissima, come affermava con sicurezza Paolo Borsellino. Comincia dunque lasfida e la vinceremo, ne sono certo, se tutti noi Siciliani ci sentiremo sin dasubito protagonisti e non spettatori.

20 novembre - lunedì

Infoagrigento
Regione: Nello Musumeci si è insediato alla presidenza

Il vincitoredelle ultime elezioni regionali ha preso ufficialmente possesso del suo nuovoufficio di Palazzo d'Orleans.
Si è ufficialmente insediato alla Presidenza della RegioneSiciliana Nello Musumeci; il vincitore delle ultime elezioni, ha preso possessodel suo ufficio presso Palazzo d'Orleans dove, ad attenderlo, vi era l'uscenteRosario Crocetta il quale ha passato il testimone.
La giornata del neo presidente della Regione si è svoltainteramente tra il Palazzo di Giustizia di Palermo e la sede della presidenzadella Regione; al Tribunale infatti, presso la sede della Corte d'Appello,Musumeci ha ascoltato la proclamazione ufficiale mentre, in piazzaIndipendenza, l'esponente del centro - destra ha iniziato il proprio lavoro danumero uno dell'amministrazione regionale.
Adesso, per dare il via ufficiale alla nuova fase digoverno, tocca nominare la giunta ed aspettare l'insediamento della nuova ARSprevisto per il prossimo 11 dicembre; quello della giunta è il tema piùspinoso, tra nomi papabili ed altri in lizza, che sarà definitivamente risoltodopo la fine delle consultazioni tra i vari partiti della coalizione uscitavincitrice lo scorso 5 novembre.

Agrigentonotizie

GIUNTA MUSUMECI, È L'ORA DEL "TOTO ASSESSORI":TUTTI GLI AGRIGENTINI IN LIZZA

Il neo governatore siciliano si prepara ad unasettimana di incontri con i leader del centrodestra, da cui riceverà una listadi nomi su cui si riserverà di decidere.

Conto alla rovescia per la nascita della nuova giuntaregionale targata Nello Musumeci. Gli assessori dovrebbero essere annunciati lunedìprossimo, mentre il neo governatore siciliano si prepara ad una settimana diincontri con i leader del centrodestra, da cui riceverà una lista di nomi sucui si riserverà di decidere.
Forza Italia gioca la parte del leone, con 12 seggi su 70.Tra gli agrigentini "azzurri" candidati a diventare assessore spiccail nome di Vincenzo Giambrone, coordinatore provinciale di Forza Italia esindaco di Cammarata, "appoggiato" dal deputato Riccardo GalloAfflitto. Tra gli autonomisti, una chance per la vicepresidenza dell'Arspotrebbe averla Roberto Di Mauro, della lista Idea Sicilia Popolari eautonomisti.
Infine, tra i centristi la potrebbe spuntare Margherita LaRocca Ruvolo, sindaco di Montevago, a cui potrebbe andare la delega su Lavoro eFamiglia.


Blog Sicilia

Scoppia il caso ex Province, il Tar impone alla Regione di versare subito il contributo di funzionamento

La prima sezione del Tar di Palermo (presidente Calogero Ferlisi, estensore Roberto Valenti) ha accolto il ricorso di un centinaio di cittadini della provincia di Enna per l'annullamento e la declaratoria di illegittimità del silenzio tenuto dalla Regione Siciliana e dall'Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica sui mancati trasferimenti ai Liberi consorzi comunali e in particolare all'ex Provincia di Enna che non consentono di assicurare lo svolgimento dei compiti istituzionali. I cittadini ennesi, difesi in giudizio dal costituzionalista Felice Giuffrè, hanno ottenuto che la Regione siciliana dovrà provvedere entro 30 giorni a reperire le risorse finanziarie necessarie per tenere in vita i Liberi Consorzi dei Comuni, impossibilitati a chiudere i bilanci di previsione per l'anno in corso. Un pronunciamento che cambia il rapporto fra Regione ed ex Province utilizzate, durante l'intero governo Crocetta, come bancomat per assorbire tagli che non si riesce ad effettuate altrove. Ben cinque riforme senza esito ne hanno bloccato il funzionamento ma non abbattuto i costi se non a discapito dei servizi ergoati e degli stipendi. Da ultimo il Consiglio dei Ministri è tornato ad impugnare anche la controriforma apporovata in agosto.

Scrivolibero

Proseguono i controlli del Libero Consorzio Comunale di Agrigento sull'ambiente

Proseguono i controlli effettuati dal Gruppo Tutela Ambientale del Libero Consorzio Comunale ai sensi dell'articolo 197 del Decreto Legislativo n. 152/2006 che attribuisce alle ex Province numerose competenze in materia di controllo e tutela ambientale. Gli ultimi controlli eseguiti dai tecnici del Settore Ambiente hanno riguardato la discarica di Siculiana e altre discariche private nelle quali vengono conferiti rifiuti non pericolosi, come fanghi, inerti e altro materiale non biodegradabile. In particolare sono state controllate le discariche SOA e SICEDIL di contrada Zunica e la A&G di Camastra, ove sono state riscontrate lievi irregolarità amministrative e nessuna situazione di pericolo per l'ambiente. Proseguono anche i controlli sui depuratori dell'intero territorio provinciale. Ad oggi i controlli hanno interessato i depuratori di Siculiana, Porto Empedocle, Roccoforte Resort, Campobello di Licata, Caltabellotta, Menfi, Sciacca, Castrofilippo, Villafranca Sicula e Ribera. In quasi tutti è stata riscontrata la mancanza di autorizzazione allo scarico che deve essere rilasciata dalla Regione, e questo nonostante i gestori dei relativi impianti abbiano regolarmente presentato l'istanza di rinnovo della stessa autorizzazione.
Controllati anche alcuni oleifici, in particolare a Realmonte e Aragona, e in questo senso sono stati programmati ulteriori controlli su altri oleifici in varie zone della nostra provincia in seguito a segnalazioni di presunte irregolarità nello smaltimento delle acque di vegetazione. Le attività di controllo sono state eseguite congiuntamente dai tecnici del Settore Ambiente e dalla Polizia Provinciale.

Giornale di Sicilia

Sabato 18 novembre

Regione. Oggi il neo eletto assumerà ufficialmente i poteri di presidente. Tradizionale cerimonia a Palazzo d'Orleans per lo scambio di consegne con Crocetta
Musumeci si insedia, resta il nodo del governo
Giro di consultazioni ancora in corso con gli alleati per definire la squadra degli assessori. Sulla giunta Fi ancora spaccata
Salvatore Fazio - Palermo

È il giorno di Nello Musumeci: oggi assumerà ufficialmente i poteri di presidente della Regione siciliana. Dopo la proclamazione in Corte d'Appello a Palermo, in programma alle 9.30, Musumeci si recherà a Palazzo d'Orleans per l'insediamento. Lì troverà Rosario Crocetta per la tradizionale cerimonia del cambio di consegne, prevista per le 11. «Gli augurerò buon lavoro - afferma Crocetta - poi, come è giusto che sia, lascerò subito la scena a lui». Per l'ufficializzazione della nuova giunta però bisognerà aspettare ancora. Musumeci sta ascoltando i singoli segretari dei partiti della coalizione. Un giro di consultazioni che lo sta tenendo impegnato a lungo ma che dovrebbe consentire al presidente della Regione di avere un quadro completo sulle aspettative per squadra di governo e programma. Sarà poi lui a fare la sintesi, con l'obiettivo di presentarsi con le carte in regola per l'inizio della legislatura, che dovrebbe partire nella prima decade di dicembre. Il presidente vuole definire tutto entro due settimane. Ma deve fare i conti con una maggioranza in fibrillazione per la divisione delle deleghe in giunta. Anche gli incontri di ieri non sono serviti a trovare una intesa. Forza Italia, forte del risultato elettorale, scalpita. Ieri il coordinatore regionale Gianfranco Miccichè ha fatto sapere che bisognerà aspettare alcuni giorni: mentre si gode alcuni giorni di vacanza sottolinea  soltanto che «sarà una giunta senza cantanti o funamboli, ma con persone capaci». I forzisti oltre a rivendicare cinque assessorati aspirano tra questi anche a quello alla Sanità. Delega che però Musumeci vedrebbe bene invece per Ruggero Razza del suo movimento Diventerà Bellissima. Resta da sciogliere  anche il nodo legato ai Popolari a cui nella spartizione andrebbero due assessorati e che chiedono l'Agricoltura per Toto Cordaro e il Territorio per Roberto Lagalla. Anche all'Udc dovrebbero andare due assessorati. Gli unici posti sicuri al momento sembrano l'Economia al  forzista Gaetano Armao e i Beni Culturali al fuori quota Vittorio Sgarbi. Inoltre già Musumeci sta pianificando una rapida rotazione dei dirigenti regionali. A partire dal segretario  generale Patrizia Monterosso ormai prossima ad essere sostituita. Al suo posto potrebbe arrivare Maria Mattarella, figlia di Piersanti e attualmente Avvocato.

Furto di materiali elettrici, meno acqua in 10 paesi
Fornitura ridotta a S. Biagio, Agrigento, S. Angelo, Joppolo, S. Elisabetta, Raffadali, Aragona, Comitini, P. Empedocle e Favara
Giuseppe Pantano - Sciacca

Anche i furti di materiale elettrico contribuiscono a ridurre l'erogazione idrica nell'Agrigentino. Trasformatori e cavi sono stati rubati al sollevamento idrico di contrada Mulinazzo, nel Comune di Santo Stefano di Quisquina. Il furto è avvenuto nella notte tra il 16 ed il 17 novembre scorso e questo ha determinato il fermo dell'impianto di sollevamento "Fico Granatelli", nello stesso territorio. Per questa ragione, secondo quanto ha annunciato Girgenti Acque, "si è registrato un significativo abbassamento della portata verso l'acquedotto Voltano e, di conseguenza, è stata ridotta la fornitura idrica ai Comuni di Agrigento, San Biagio Platani, Sant'Angelo Muxaro, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta, Raffadali, Aragona, Comitini, Porto Empedocle e Favara. Tale inconveniente potrebbe non consentire il regolare svolgimento delle turnazioni idriche previste nei suddetti Comuni. La distribuzione tornerà regolare non appena sarà ripristinata l'ordinaria fornitura idrica ai Comuni interessati - conclude il gestore idrico - e si normalizzerà nel rispetto dei tempi tecnici necessari". Sciacca, invece, ha superato la crisi ed i turni di erogazione adesso sono regolari. Per il centro termale ieri Girgenti Acque ha comunicato che "non si sono verificate ulteriori criticità tali da compromettere la fornitura idrica ai serbatoi comunali" e che, pertanto, viene confermato che "la distribuzione idrica si è  normalizzata". Una conferma a talproposito è arrivata anche dagli amministratori di condominio di Sciacca che, ogni giorno, ormai da una settimana, fanno il punto della situazione. «Alla Perriera c'è già stato giovedì un turno di distribuzione - afferma Piergiorgio Scalici - e un altro ne è previsto domani (ndr, oggi per chi legge), ma non abbiamo più ricevuto lamentele dai condomini che gestiamo. La stessa cosa - aggiunge Scalici - si può dire per altre zone della città. Direi che l'emergenza è stata superata e adesso ci avviamo ai normali turni di distribuzione idrica che, nei palazzi, che hanno delle riserve adeguate, consentono di evitare ogni disagio. Sono pure disponibili, per le emergenze, le autobotti private che, invece, nei giorni della crisi, per eccessivo numero di richieste c'erano difficoltà a reperire». Lunedì 20 novembre, intanto, è in programma un incontro, al Comune di Sciacca, tra il sindaco, Francesca Valenti, e il presidente  di Girgenti Acque, Marco Campione. Quest'ultimo arriverà, probabilmente, con i tecnici che seguono la distribuzione idrica nel territorio, gli ingegneri Franco Barrovecchio e Francesco Fiorino. Girgenti Acque ha già dichiarato che i disservizi idrici patiti dagli utenti del comune di Sciacca nei giorni scorsi vanno attribuiti «ad una concomitanza di deleteri avvenimenti e malfunzionamenti per i quali la Girgenti Acque ha posto in essere, ogni volta, tutto quanto necessario per una loro rapida risoluzione ». Il sindaco, Francesca Valent ha accettato l'incontro con Girgenti Acque in programma alle 15 a palazzo di città. (*GP*)

Domenica 19 novembre

La nuova Regione
Proclamazione e insediamento per il presidente
Musumeci, festa e ansia per i conti: «La situazione è assai grave»

Scambio di doni con Crocetta, a cui augura «buon riposo» e regala libri di Oscar Wilde. «Vulnerabili sul fronte finanziario, ma la Sicilia ha il diritto di tornare a sperare»
Giacinto Pipitone - Palermo

Lontano dai flash dei fotografi e dall'invasione di aspiranti assessori e superburocrati a caccia di incarichi, il vero insediamento di Nello Musumeci è avvenuto venerdì pomeriggio. Il neo presidente è arrivato a Palazzo d'Orleans, dove ad attenderlo c'era Rosario Crocetta con il segretario generale Patrizia Monterosso e i dirigenti Vincenzo Falgares (Programmazione) e Giovanni Bologna (Economia). Musumeci è arrivato con l'assessore in pectore all'Economia, Gaetano Armao. È lì che è avvenuto il vero passaggio di consegne. Lì Musumeci ha avuto chiaro che il primo miglio è già in salita per via di un bilancio,  quello attuale, da rattoppare e di uno ancora da scrivere e che arriverà fuori tempo massimo. Poco più di 12 ore dopo, ieri mattina, davanti a fotografi e giornalisti  Musumeci esordirà così: «La situazione è assai grave». E poi subito un calendario delle scadenze: «Presenteremo all'Ars una richiesta di esercizio provvisorio, spero per un breve periodo ». Probabilmente sarà di due mesi, dunque la Finanziaria e il bilancio arriverebbero a marzo, ma fra gli alti burocrati c'è chi non esclude che tutto scivoli a fine aprile. Magari per attendere un governo amico a Roma con cui trattare gli aiuti finanziari. Per spiegare cosa sta maturando bisogna tornare al pomeriggio di venerdì. A Musumeci viene spiegato che il bilancio è solido ma che alcune delle entrate previste a inizio anno non si sono ancora verificate. E poichè mancano una quarantina di giorni alla fine dell'anno bisogna mettere in conto un buco di cassa. Potrebbero mancare un paio di centinaia di milioni, forse di più, e bisognerà andare in pressing con lo Stato per evitare l'emergenza. È un problema di tempi, così è stato spiegato al presidente.  E i tempi non riguardano solo il rispetto degli accordi presi ad aprile dal governo nazionale. Riguardano anche il prossimo bilancio. L'Ars si insedierà l'11 dicembre e i primi giorni potrebbero servire per eleggere il presidente e gli altri vertici. Si potrebbe così arrivare alla settimana di Natale senza  nemmeno l'esercizio provvisorio col rischio di paralizzare la spesa ai primi di gennaio. Questo è quello che Musumeci ha già detto di voler evitare.
L'altro punto riguarda l'accelerazione della spesa dei fondi europei, per cui vanno recuperati i ritardi. E vanno anche potenziati gli uffici visto che molti dei bandi già pubblicati stanno viaggiando a ritmo ridotto perchè è arrivata una valanga di domande e gli assessorati, soprattutto quello alle Attività produttive, non hanno gli uomini per esaminarle. Forte di queste premesse, ieri mattina alle 11 Musumeci si è presentato a Palazzo d'Orleans da presidente, dopo  la proclamazione avvenuta alle 9,30 in Corte d'Appello, accolto dal presidente uscente. E con Crocetta il clima è stato davvero disteso dopo anni di scontri finiti anche in tribunale. Musumeci ha ricordato a Crocetta di essere stato «un suo leale oppositore» e di aver contestato «cortigiani e cospiratori ». Un messaggio chiaro pronunciato davanti a una selva di dirigenti generali convocati per l'occasio - ne. Musumeci ha riconosciuto al presidente  uscente «di concludere oggi una stagione difficile». E qui il neo presidente ha citato il ruolo che avrà Gaetano Armao, un modo per chiudere le polemiche interne nate durante la campagna elettorale. Ad ascoltare, alla sua destra, ci sono quasi tutti gli assessori designati: Roberto Lagalla, Toto Cordaro. Quest'ultimo porta sul virtuale banco del governo anche la forzista Bernadette Grasso. Poco dopo arriva Marco Falcone, l'unico davvero  sicuro del posto in Forza Italia. La cerimonia non è affatto formale. È Crocetta a rompere il ghiaccio, lanciando sassi nello stagno del Pd: «Non c'è stata competizione elettorale fra me e Musumeci. Sono stato fortunatamente sottratto alla sfida». Poi una stoccata a Giancarlo Cancelleri che continua ad attaccare Musumeci per gli impresentabili: «Contrariamente ad altri io non ho avuto difficoltà a riconoscere la vittoria di Musumeci». Crocetta regala al suo successore il «Viaggio in Sicilia» di Goethe. Musumeci sfodera ben cinque libri da donare: «Volevo regalarle qualcosa di Pasolini, so che condividiamo questa passione. Poi ho pensato che sicuramente li aveva già e così ho scelto Oscar Wilde. Un regalo trasgressivo che saprà apprezzare». I libri donati a Crocetta sono Il ritratto di Dorian Gray, Aforismi, La ballata del carcere di reading, Salomè e L'Importanza di chiamarsi Ernesto. E poi Musumeci tira fuori anche una raccolta di foto di Pirandello. Crocetta ringrazia. Riprende la parola per dire che andrà in vacanza, che non sa se proseguirà la sua attività politica e che fino a oggi ha «agito solo per il bene comune». Poi avverte Musumeci: «Le emergenze sono bilancio e rifiuti. E il fatto che a marzo si vota potrebbe creare distrazioni». Musumeci non rompe il clima da foto di gruppo ma mette i suoi paletti e anche lui manda messaggi a un mondo che si sta avvicinando a grillini e antipolitica: «Siamo consapevoli della gravità del momento. Sul fronte finanziario siamo vulnerabili. Ma i politici devono portare speranza e la Sicilia ha il diritto di tornare a sperare. Sarò il  Presidente di tutti, impegnato a convertire  scettici e rassegnati in fiduciosi ». C'è un ultimo sguardo fra Crocetta che lascia il Palazzo e Musumeci che vi entra: «Le auguro buon riposo» è il saluto del neo presidente, che strappa (involontariamente?) applausi. Poi Musumeci cede alla commozione. È un attimo, per rivolgersi al figlio  che non c'è più: «Da oggi inizia lasfida più difficile. È la tappa più importante  della mia vita di uomo, padre e nonno. Peppe mi segue dall'alto».

Armao: inevitabile l'esercizio provvisorio Ma stipendi garantiti
L'intervista. Il neo assessore: subito verifica dei conti Riccardo Vescovo

 «Senza i documenti finanziari pronti, l'esercizio provvisorio sarà inevitabile. Il governo uscente ha parlato di aumenti ai forestali, di rinnovo del contratto dei regionali, di taglio delle tasse, ma al momento nutriamo forti dubbi che ci siano le condizioni per fare tutto ciò. Vogliamo prima verificare i conti nel dettaglio e coi nostri occhi». Lo afferma Gaetano Armao,  vicepresidente della Regione e prossimo assessore all'Economia.
Il presidente Nello Musumeci ha parlato di grave situazione finanziaria, a cosa si riferisce?
«La situazione è legata ai documenti finanziari. Abbiamo incontrato Crocetta, il ragioniere generale, il dirigente della Programmazione, per fare il punto sulla situazione finanziaria e sui fondi europei. La priorità è certamente quella dei documenti finanziari. Il Defr, il documento di programmazione economico finanziaria, è stato elaborato come se fosse una relazione di fine mandato, è più una annotazione su quello che è stato fatto. Vanno subito elaborati bilancio e finanziaria. Ci troviamo a metà novembre con documenti che dovevano essere predisposti entro settembre».
A livello politico, quali sono le priorità? «Come ho già detto, prima di tutto servirà un'operazione verità sui conti. L'esercizio provvisorio poteva essere evitato solo se avessimo avuto documenti pronti secondo le previsioni di legge. Dobbiamo poi considerare che l'Assemblea deve ancora insediarsi, bisognerà eleggere gli organi, il presidente della commissione Bilancio. Ci vorrà tempo, un governo che si insedia a fine novembre evidentemente sconta questi ritardi».
Quali saranno le conseguenze?  Si rischiano ritardi ad esempio sul pagamento degli stipendi ai lavoratori in orbita regionale?
«Non credo, lo escluderei, per quello che ci è stato detto in questo momento non c'è un problema di liquidità. Però ripeto, dobbiamo esaminare per bene i conti e verificare coi nostri occhi qual è la situazione reale. Tra l'altro nel 2017 prima è stato approvato un bilancio e poi un assestamento molto consistente,
per cui nel momento in cui si adotta l'esercizio provvisorio lo si fa sulla base del bilancio approvato e non dell'assestamento, per cui tutto rischia di essere più complicato».
Quali sono a suo avviso le principali criticità nella situazione finanziaria?
«Abbiamo sentito tanti annunci, di incrementi concessi ai forestali, di rinnovo del contratto ai regionali, di taglio delle tasse, e ci hanno detto che la copertura finanziaria c'è. Vista la situazione finanziaria, ci sono dubbi più che consistenti che sia così. Ma anche su questo attendiamo di capirne di più esaminando i conti nel dettaglio. Ad esempio a fronte di un miliardo e 400 milioni di gettito Irpef che la Sicilia potrà trattenere, dovrà versare un miliardo e 340 milioni di contributo al risanamento della finanza pubblica. Questo a dimostrazione che non tutto quanto è stato annunciato come un successo in realtà lo è stato».(*RIVE*)

Ambiente. Uno studio per la riqualificazione urbana e la trasformazione della zona in «paese-albergo». Interventi previsti anche nel centro storico e alla Villa Romana
Nuovi percorsi turistici alla Scala dei Turchi
Un progetto realizzato dagli studenti della facoltà di Architettura dell'Università di Palermo per «Liberare la bellezza»
Calogero Giuffrida - REALMONTE

Scala dei Turchi e non solo. La valorizzazione della scogliera di marna bianca con nuovi percorsi turistici, la riqualificazione urbana di Realmonte e la creazione del "paese-albergo". È quanto prevede un progetto realizzato da un gruppo di studenti dell'Università di Architettura di Palermo con il coordinamento della professoressa Valeria Scavone, l'architetto che ha già collaborato al progetto "Li - berare la bellezza: un processo virtuoso  per il paesaggio della Scala dei Turchi" del comune di Realmonte e del Fai che ha ricevuto la menzione speciale nell'ambito del Premio Paesaggio Italiano promosso dal ministero dei Beni culturali. Il nuovo progetto, frutto di una tesi elaborata dagli studenti l'anno scorso, è stato già presentato al sindaco Lillo Zicari e nei prossimi giorni sarà presentato nei dettagli alla cittadinanza. «È uno studio urbanistico interessante  realizzato da un gruppo di studenti che andrebbe sviluppato, ci sono comunque molti spunti per lavorarci sopra e noi intendiamo lavorare in questa direzione», ha detto il sindaco  di Realmonte. «L'idea - ha aggiunto - è quella di lavorare non su progetti grossi e costosi ma su piccoli interventi di riqualificazione urbana, sia nel centro abitato sia all'esterno nella zona della Scala dei Turchi e di Villa Romana. Nel progetto viene proposto anche a un nuovo sistema di viabilità turistica, che prevede parcheggi, nuovi sentieri pedonali, piste ciclabili, punti di sosta, servizi turistici. L'obiettivo è sostanzialmente quello di mettere in collegamento il centro abitato di Realmonte con la Scala dei Turchi, tra le località turistiche più frequentate in Sicilia ormai da diversi anni. Ma si punta anche ad ampliare l'offerta con nuovi percorsi pedonali e ciclabili nella zona del faro tra le Pergole e Lido Rossello, tra le località del nostro territorio forse meno conosciute ma che certamente meritano di essere valorizzate. Tra le proposte del gruppo di ricerca - ha spiegato il primo cittadino - anche la realizzazione di un paese albergo, che  prevede di fatto una sorta di hall in un posto e una serie di alloggi dislocati in vari posti del paese. Nei prossimi giorni - ha annunciato Zicari - presenteremo il progetto alla cittadinanza, vedremo come svilupparlo, sicuramente offre spunti interessanti per la riqualificazione del nostro territorio. Ringrazio gli studenti e l'architetto Valeria Scavone con cui abbiamo già collaborato per il progetto che ha ricevuto la menzione speciale nel contesto del Premio Paesaggio Italiano promosso dal Mibact». Il  progetto"Liberare la bellezza: un processo virtuoso per il paesaggio della Scala dei Turchi", tra tutela dell'ambiente e lotta all'abusivismo edilizio, ha ricevuto la menzione speciale perché divenuto «simbolo della comunità di Realmonte che ha lottato per riconquistare il proprio territorio, grazie al rafforzamento della sinergia tra cittadini e pubbliche amministrazioni. La Scala dei Turchi, oggetto dell'inter - vento di recupero, è oggi nell'imma - ginario collettivo, parte del suggestivo paesaggio del Commissario Montalbano di Andrea Camilleri con il suo belvedere e rappresenta un attrattore di flussi turistici per l'intera zona costiera». Adesso, oltre che alla valorizzazione della Scala dei Turchi, dove da diversi anni nascono come funghi nuove strutture ricettive, parcheggi, percorsi, si punta alla riqualificazione del centro urbano perché "Realmonte non è solo Scala dei Turchi", ha scritto su Facebook l'architetto Valeria Scavone condividendo alcune immagini. «Ottimo lavoro, ora vi aspetto a Realmonte per la giusta condivisione con i cittadini», ha risposto il sindaco. «Complimenti e buon lavoro a tutti», ha commentato Giuseppe Taibi, il capo della delegazione Fai di Agrigento al lavoro per rendere sempre più vicine la Kolymbetra
e la Scala dei Turchi. (*CAGI*)

Si realizza il Forum del turismo

Il "Forum del Turismo che si terrà il prossimo febbraio avrà una edizione speciale. Entro la prima metà del prossimo dicembre, presso lo spazio Temenos, nel cuore di Girgenti, si terrà il Forum del Turismo - edizione speciale "Accoglienza turistica". Un workshop per incontrare i professionisti leader dei vari ambiti e confrontarsi tra le diverse proposte per gli operatori del turismo. Nello stesso evento, si affronterà: la programmazione dei bandi regionali, nazionali ed europei.

Lunedi 20 novembre

I nodi della sicilia
L'obiettivo è scardinare presto l'assetto burocratico Dai fondi europei alle partecipate,
Musumeci cancella Crocetta
Al via la sostituzione dei vertici di sanità e aziende voluti dal presidente uscente. Riscrittura anche dei piani di spesa dei finanziamenti comunitari. Forza Italia: si cambi tutto
Giacinto Pipitone - Palermo

Il colpo di spugna è pronto. Musumeci e il centrodestra hanno già messo sul tappeto l'ipotesi di scardinare l'assetto della burocrazia regionale fin dalle prima riunioni della nuova giunta. Ora però prende forma anche la cancellazione o almeno la riscrittura di alcuni dei principali piani di spesa dei fondi europei reparati da Crocetta. E poi si passerà alla cacciata di tutti i vertici della sanità regionale e della maggior parte delle partecipate. È la fase 3, che arriverà dopo le elezioni vinte il 5 novembre e l'insediamento del governo e dei vertici dell'Ars previsti fra l'11 e il 14 dicembre.  Intanto però a questa fase 3 già si lavora. Il primo passo è stato fatto venerdì pomeriggio nel faccia a faccia riservato che Musumeci ha avuto con Crocetta a Palazzo d'Orleans. C'erano anche il segretario generale uscente Patrizia Monterosso, il Ragioniere generale Giovanni Bologna e il dirigente della Programmazione Vincenzo Falgares. E proprio intorno alla programmazione stanno maturando le prime mosse. Musumeci si prepara a cambiare alcuni dei principali piani  i spesa dei fondi europei. Tecnicamente si chiama riprogrammazione ed è la riscrittura dei piani che va proposta a Bruxelles. La parte che più facilmente può subire modifiche è quella che riguarda gli investimenti in infrastrutture: lì ci sono almeno 200 milioni subito riprogrammabili, per quanto all'interno di griglie di priorità indicate proprio da Bruxelles. Poco o nulla si può fare invece per tutti i bandi già emessi (ci sono oltre 2,2 miliardi di spesa già avviata) in tutti i settori regionali, anche se molti provvedimenti sono in attesa di pubblicazione e dunque sulla carta ancora modificabili. Proprio per ragionare sulla riprogrammazione di parte dei fondi europei, la cui torta complessivamente  ammonta a oltre 4,5 miliardi, Musumeci avrebbe già concordato con i vertici della Regione la possibilità di spostare da fine dicembre a  fine gennaio la riunione del comitato di sorveglianza, cioè la verifica sullo stato di avanzamento della spesa. Più facile risulterà modificare i piani di spesa del cosiddetto Patto per il Sud, il programma che vale 2,3 miliardi, e su cui Crocetta ha puntato moltissimo in accordo con Renzi. Lì, per esempio, il 70% dei fondi è dirottato sui Comuni ma può essere riprogrammato e il termine ultimo di spesa è il 31 dicembre 2019. È un passaggio, quello della riprogrammazione dei fondi europei, a cui guardano con interesse anche gli alleati. Non a caso Forza Italia, che con Gaetano Armao avrà la delega all'Economia  vorrebbe per sè anche le competenze sul dipartimento Programmazione, che invece per ora sono nell'orbita di Palazzo d'Orleans. Forza Italia è il partito che più di tutti sta andando in pressing su Musumeci per accelerare il cosiddetto spoil system. Che entro tre mesi dall'insediamento della giunta riguarderà tutto il sottogoverno. Musumeci fa sapere di non aver ancora aperto il dossier che riguarda ospedali e partecipate. Ma già gli uomini di Berlusconi fissano i paletti dell'operazione: «A mio avviso - anticipa Francesco Scoma, vice commissario regionale di Forza Italia - in Asp e ospedali è tutto da rifare. Bisogna  cancellare la stagione di Crocetta avviando uno spoil system giusto». Scoma non esclude qualche eccezione: «Penso a un repulisti, soprattutto nell'area della dirigenza, alla Regione come nel sottogoverno, visto che chi ha lavorato con Crocetta in questi anni è stato troppo accondiscendente. È chiaro che non si può fare di tutta l'erba un fascio. Se ci sono personalità di valore, andranno tutelate. Ma il principio base è che tutti vanno sostituiti. E so che Musumeci la pensa come noi». Va detto che Asp e ospedali sono oggi guidati da commissari che scadranno naturalmente fra qualche mese, la sostituzione è quindi facilitata da scadenze amministrative. Più articolato il ragionamento sulle partecipate, dove ci sono vertici - è il caso per esempio di Alessandro Dagnino, presidente dell'Irfis - che sembrano rischiare meno di altri perchè considerati meno «accondiscendenti» nei confronti di Crocetta. Meno solida, per il ragionamento inverso, appare per esempio la poltrona di Antonio Ingroia a Sicilia e Servizi.  

Beni culturali
Duecento milioni raccolti in Italia per la tutela dei monumenti: al top Verona e Torino
Bonus per l'arte, in Sicilia è un flop
Privati poco sensibili agli sconti fiscali promessi dal Governo: nell'Isola solo 141 mila euro per 18 progetti di restauro
Dal teatro massimo a siracusa Servono interventi di manutenzione
Francesco Lo Dico

Cercasi mecenati disperatamente. A tre anni dalla nascita, l'ArtBonus appare al Sud come un'opportunità morta in culla. L'idea alla base del meccanismo fortemente voluto dal ministro Franceschini nel 2014, poi confermato nella legge di Bilancio dello scorso anno, è innovativa: tutte le aziende e singoli cittadini che finanziano con donazioni private i progetti di musei, monumenti e teatri, ottengono un credito d'imposta pari al 65 per cento dell'importo donato. Nonostante i generosi incentivi, ad approfittare degli sconti fiscali è stato tuttavia solo il Nord. Dei 200 milioni di euro raccolti fi ora, alla tutela dei monumenti del  meridione sono toccate le briciole: appena 3,8milioni di euro, meno del 2 per cento del totale. Intorno ai beni culturali del Settentrione, sembra essersi scatenata tra i benefattori un'autentica ressa: l'Arena di Verona ha raccolto tra i privati persino 32mila euro in più dei 16,7 milioni previsti, mentre il Teatro Regio di  orino festeggia un clamoroso surplus del 180 per cento che ha portato nelle casse dell'ente 7,4 milioni di euro a fronte dei 4,1 milioni necessari. Ma nella Sicilia che vanta sette siti Unesco e sei milioni di visitatori all'anno, i mecenati sembrano essersi ritirati in buon ordine. La scarsa fiducia dei privati nei beni culturali isolani è testimoniata da numeri inequivocabili. Per i 18 progetti e interventi di restauro che sfiorano in Sicilia i 17 milioni di euro complessivi, è stata finora racimolata tra imprese e privati la miseria di 141mila e 925 euro. Si parte da Palermo, dove il progetto di sostegno alla fondazione Teatro  Massimo, avviato nel febbraio del 2016, ha ricevuto dai privati un contributo di 36mila euro sui 5,3 milioni preventivati dal progetto. Ma gli sforzi dei singoli, scendono in picchiata nella raccolta fondi lanciata a gennaio di quest'anno, che conta a oggi su 5600 euro su 5 milioni. Rubinetti chiusi, e zero euro dai privati anche per l'Opera Camion da 70mila euro, e Le parole rubate (50mila). Non certo un bel viatico anche per il Teatro Garibaldi, che sul sito dell'ArtBonus del Mibact ha lanciato lo scorso 10 ottobre due progetti da 480mila euro per alcuni importanti interventi di manutenzione, climatizzazione e trattamento ignifugo delle coperture: finora non è stato versato neppure un euro. Ma a suscitare una scarsa attrattiva tra i privati, sono anche due luoghi simbolo della civiltà classica come l'Acropoli di Selinunte e il Teatro greco di Siracusa. Varato l'anno scorso, il progetto di restauro e di illuminazione del celebre Tempio C dislocato nel Parco archeologico agrigentino che è il più vasto al mondo, ha raccolto tra i mecenati soltanto 47mila euro sui 942mila necessari. Un pò meglio è andata per la Valle dei Templi, dove il Giardino della Kolymbethra ha incassato grazie all'ArtBonus 19500 euro su 25mila per i lavori, e 15mila su 15mila per il progetto del nuovo percorso di visita, lanciato poco più di un mese fa. Molto peggio è andata per un progetto di modesta entità ma di fondamentale importanza, come la salvaguardia della cavea del teatro siracusano che Vivant Denon definì «lo spettacolo più grandioso e più pittoresco che ci sia»: intervento da 65mila euro, lavori già in corso, ma dai privati neppure un centesimo. Destini opposti per due teatri isolani decisamente più moderni: il Naselli di Comiso, in provincia di Siracusa, ha ottenuto dalle elargizioni liberali circa 33mila euro su 35mila per i lavori di manutenzione lanciati lo scorso aprile. L'efficientamento energetico del teatro neoclassico di Naso, provincia di Messina, non ha suscitato viceversa nessun interesse: appena 300 euro sui 150mila necessari   un anno dal varo del progetto. Nel Catanese, la pavimentazione, il restauro e la ristrutturazione dello Zo, il Centro per le arti e le culture contemporanee che sorge in un ex raffineria della città etnea, sono ancora fermi al palo. Dei 278mila euro necessari per i progetti lanciati ad aprile, sono stati finora incassati grazie all'ArtBonus zero euro. Nessun entusiasmo neanche per i pregevoli affreschi settecenteschi dell'ex convento di Santa Caterina, oggi sede dell'archivio di Stato di Catania. Servono circa 264mila euro, ma da marzo a oggi è stato il festival del braccino, con neppure una moneta da cinque centesimi raccolti. Debacle su tutta la linea anche per Milazzo, provincia di Messina, dove i lavori di recupero del bastione di Santa Maria (valore 500mila euro) hanno portato in dote zero euro. Flop assoluto anche per i lavori di restauro di un gioiellino Liberty come Villa Vaccarino (servono 500mila euro), per il recupero del quartiere spagnolo a Ovest della cittadina (progetto da 1,2 milioni), e per la manutenzione della copertura del Duomo seicentesco dedicato a Santo Stefano (lavori per 110mila euro). E idem come sopra, è lo stato dell'arte dell'illuminazione del Chiostro della Chiesa del Santissimo Rosario. Sucinque progetti affidati anche alla generosità dei privati, a Milazzo cinque flop. La Sicilia regno di paradossi: terra di tesori, ma non di mecenati.

Polizia provinciale. Verifiche anche nei depuratori
Ambiente, avviati controlli nelle principali discariche

Proseguono i controlli effettuati dal Gruppo Tutela Ambientale del Libero Consorzio Comunale. Le ultime verifiche hanno riguardato la discarica di Siculiana e altre discariche private nelle quali vengono conferiti rifiuti non pericolosi, come fanghi, inerti e altro materiale non biodegradabile. In particolare sono state controllate le discariche Soa e Sicedil di contrada Zunica e la A&G di Camastra, ove sono state riscontrate lievi irregolarità amministrative e nessuna situazione di pericolo per l'ambiente. Proseguono anche i controlli sui depuratori dell'intero territorio provinciale. Ad oggi i controlli hanno interessato i depuratori di Siculiana, Porto Empedocle, Roccoforte Resort, Campobello di Licata, Caltabellotta, Menfi, Sciacca, Castrofilippo, Villafranca Sicula e Ribera. In quasi tutti è stata riscontrata la mancanza di autorizzazione allo scarico che deve essere rilasciata dalla Regione, e questo nonostante i gestori dei relativi impianti abbiano regolarmente presentato l'istanza di rinnovo della stessa autorizzazione. Controllati anche alcuni oleifici, in particolare a Realmonte e Aragona, e in questo senso sono stati programmati ulteriori controlli su altri oleifici . (*PAPI*)

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO