Giornale di Sicilia
La proposta. L'assessore regionale: «Coinvolgerò i volontari del mio partito»
Sgarbi: «Farò la guida ai musei per aprirli la notte di Capodanno»
PALERMO
I musei aperti a Natale e Capodanno, certo. Ma la notte dell'ultimo dell'anno, in quanti vorrebbero passarla ad ammirare tele e sculture? Per il neo assessore Vittorio Sgarbi, qualcuno di certo ci sarà visto che si offre, con i volontari del suo movimento, «Rinascimento », di tenere aperti i musei siciliani e oprattutto, far da guida ai visitatori. All'indomani dell'accordo sindacale che garantisce l'apertura di siti e luoghi regionali durante le feste, l'assessore ai Beni culturali sottolinea come «la scelta dell'apertura dovrebbe essere la regola, ma ancora così non è. I musei vanno aperti proprio quando maggiore è il flusso dei visitatori». La stoccata è diretta al sindaco del M5S di Torino, Chiara Appendino. «Visto che a Torino, il sindaco terrà i musei chiusi, io e un gruppo di volontari di "Rinascimento", ci offriamo come volontari nella notte di Capodanno per tenerli aperti e fare da guida ai visitatori. I custodi svolgono un ruolo
fondamentale nel rapporto tra visitatori e musei e va riconosciuto il loro ruolo. E per questo che mi farò promotore della "Giornata nazionale dei custodi". Ma per l'assessore è anche tempo di dedicarsi al suo progetto-pilota: il progetto dell'anastilòsi del Tempio G di Selinunte. L'archeologo Sebastiano Tusa e lo scrittore e archeologo Valerio Massimo Manfredi sono stati incaricati di redigere il progetto di ricostruzione e di verificare la posizione dei blocchi di pietra caduti sul terreno. L'idea è quella di ricollocarli fedelmente nella posizione originaria. Sgarbi ha fatto sapere che utilizzerà sponsor privati per ottenere il finanziamento Manfredi ha firmato un saggio nel volume «Selinunte - Restauri dall'antico», prima raccolta di contributi scientifici sul restauro, promosso dallaFondazione Sorgente Group. (*FCA*) (*SIT*)
Il Museo archeologico festeggia mezzo secolo
Deve la nascita al soprintendente Pietro Griffo e Franco Minissi, funzionario del ministero. Un convegno per ricordarli
Calogero Giuffrida
Mezzo secolo di storia che sarà celebrato solennemente alla presenza di esponenti della cultura, rappresentanti delle università, delle istituzioni e dell'amministrazione regionale dei beni culturali. Festa ad Agrigento per il cinquantesimo compleanno al museo archeologico regionale "Pietro Griffo". Della storia, dei protagonisti, e delle prospettive a 50 anni dall'inaugurazione del museo nel cuore della Valle dei Templi, tra i più importanti e più visitati della Sicilia, si parlerà durante l'incontro in programma venerdì 15 dicembre alle ore 9. Il 24 giugno del 1967 nasceva il museo archeologico di Agrigento, per mano di due persone che lavorarono a fondo per la sua realizzazione: Pietro Griffo, all'epoca Soprintendente alle Antichità della Sicilia centro-meridionale; e Franco Minissi, architetto e museografo, allora funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione, cui facevano riferimento le Direzioni Generali dei Beni Culturali. «Fu - viene sottolineato in una nota - un progetto innovativo: Minissi, infatti, seguendo il piano espositivo messo a punto da Griffo e da De Miro, recuperò parti del preesistente monastero cistercense annesso alla chiesa normanna di San Nicola e le inglobò nel museo il cui allestimento era interamente ispirato ai principi della trasparenza e della luce naturale, considerato che domina lo straordinario scenario paesaggistico della Valle dei Templi. Inoltre, il Museo rappresentò il riferimento organico e complessivo che fino ad allora era mancato per l'archeologia di Akràgas, del vasto territorio che gravitava attorno alla città e che giungeva fino all'entroterra della colonia madre Gela». Di tutto questo e delle figure dei due studiosi si parlerà venerdì 15 dicembre nel corso di "un incontro che nasce con l'intento di attirare sul Museo di contrada San Nicola la rinnovata attenzione del mondo dei beni culturali e della stessa città di Agrigento, per l'elevato e sempre più attuale valore storico-archeologico, e insieme architettonico, urbanistico e paesaggistico del complesso, nato come Museo nazionale, terza realtà siciliana dopo i grandi Musei Archeologici di Palermo e di Siracusa, che avevano sino ad allora tradizionalmente polarizzato il patrimonio mobile di reperti delle due metà dell'isola. Il seminario farà il punto sulla visione (modernissima) che fu alla base del progetto, rara per un museo archeologico del periodo; e come tale da custodire e valorizzare». Sono in programma interventi di importanti esponenti della cultura, rappresentanti delle Università, delle Istituzioni e dell'amministrazione regionale dei Beni Culturali. Saranno presenti anche i figli di Pietro Griffo e Franco Minissi, con un ricordo personale dei loro genitori. È prevista la partecipazione dell'assessore Vittorio Sgarbi. Al termine della manifestazione sarà scoperta una targa che intitola a Pietro Griffo il Museo Archeologico Regionale di Agrigento. Vero museo del territorio, la struttura documenta l'evidenza archeologica proveniente non solo dalla città di Akràgas, coi i santuari, le aree pubbliche, le necropoli ma anche dalla vasta area di espansione della antica colonia, dall'entroterra della madrepatria Gela, dai territori di Enna e Caltanissetta, un tempo unite ad Agrigento nella Soprintendenza unica per la Sicilia centro-meridionale. L'arco cronologico documentato spazia dalla preistoria, con i grandi complessi ceramici neolitici (V millennio a.C) e delle prime età dei metalli (IV- II mill. a.C.), all'età romana imperiale (II-III sec. d .C) con isolate, significative testimonianze fino ad età cristiana e ai secoli VII -X d.C. la fase più riccamente e ampiamente documentata è però quella di età greca, corrispondente al periodo di maggior splendore di Akràgas e dunque ai secoli dal VI al III a.C. (*CAGI*)
Mare di S. Leone
Inquinamento, respinte richieste della difesa
Gli atti dell'udienza preliminare sono tutti utilizzabili e il processo può andare avanti: il gup Alessandra Vella, ieri mattina, ha sciolto la riserva ed emesso l'ordinanza con la quale rigetta la richiesta dell'avvocato Lillo Fiorello, difensore dell'imprenditore Marco Campione, uno dei principali imputati - in tutto sette - dell'inchiesta sulle presunte irregolarità nella gestione della depurazione del mare di San Leone. All'udienza precedente il difensore aveva chiesto che venissero dichiarati inutilizzabili alcuni atti "perché confluiti da altri procedimenti". Il giudice aveva disposto un rinvio per esaminare il fascicolo e ieri è arrivata
la decisione. Si torna in aula il 31 gennaio. L'udienza preliminare entrerà nel vivo con la scelta dei riti da parte dei difensori. I reati ipotizzati sono il danneggiamento, il getto pericoloso di materiali inquinanti, l'abuso d'ufficio, la truffa, la frode in pubbliche forniture e il falso. Gli imputati sono: Marco Campione, 55 anni, di Agrigento, legale rappresentante di Girgenti Acque Spa; Giuseppe Giuffrida, 69 anni, di Gravina di Catania, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato nell'Agrigentino; Calogero Sala, 56 anni, direttoretecnico della Girgenti Acque, e Bernardo Barone, 64 anni, direttore generale
dell' Ato idrico, entrambi di Agrigento. Nella lista pure Pietro Hamel, 65 anni, di Porto Empedocle, dirigente tecnico dell'Ato idrico; Rita Vetro, 62 anni, titolare del laboratorio di analisi "BioEco analisi" convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, e Maurizio Carlino, 56 anni, progettista e direttore dei lavori, entrambi di Favara. La Procura contesta omissioni e irregolarità nella gestione del servizio che sarebbero stati consentiti dai vertici dell'Ato idrico - da lì l'accusa di abuso di ufficio -e nascosti attraverso la falsificazione delle analisi. (*GECA*)
Beni culturali. Giovani dell'Accademia delle belle arti «Michelangelo» ieri mattina hanno reso omaggio ai vent'anni dalla dichiarazione della zona archeologica
Patrimonio Unesco, venti pittori in piazza
Alan David Scifo
Venti artisti per venti anni dall'entrata della Valle dei templi nella lista dei siti Unesco. L'Accademia di belle arti Michelangelo ha voluto rendere omaggio in questo modo originale all'importante ricorrenza. L'intento dell'iniziativa ideata dal direttore dell'Accademia Alfredo Prado è coniugare il modo di vedere Agrigento da parte dei giovani, con la stessa città, donando a questo il frutto della loro visione. Per tutta la mattinata i giovani si sono ritrovati nel belvedere intitolato al cantautore Domenico Modugno, omaggiato proprio dall'Accademia con una sagoma che lo vede con le braccia alzate, una delle sue classiche posizioni effettuate mentre l'ex consigliere agrigentino incantava il mondo con la sua "Vola - re". Con il panorama del mare e della Valle dei templi, gli artisti hanno potuto trovare l'ispirazione per dipingere le loro tele, al termine dell'evento donate al Cardinale Francesco Montenegro, che ne deciderà in seguito la
loro destinazione. Nel corso dell'originale evento, sono stati tanti tra appassionati e semplici curiosi che hanno voluto fermarsi per osservare la novità e lo spettacolo offerto dai pittori all'opera. «Occasioni come queste sono perfette per metterci in gioco - ha spiegato il maestro Alfredo Prado, direttore dell'Accademia di Belle Arti - fare un'estemporanea non è solo un modo per celebrare, è spiegare in modo attivo, a ragazzi e ragazze che contano gli stessi anni di questo importante risultato - essere da vent'anni nella lista dei patrimoni Unesco - cosa significa riconoscere e preservare la bellezza di un sito archeologico e di un paesaggio che il mondo ci riconosce come unico e irripetibile». L'evento è durato sei ore, nelle quali i pittori hanno dato il meglio per realizzare delle tele celebrative dell'evento storico, a venti anni dall'entrata della Valle nei siti Patrimonio Unesco. L'obiettivo, spiegato dagli addetti ai lavori, era anche unire lo spirito Classico dell'Accademia, con lo spirito Pop incarnato dalla sagoma di Domenico Modugno, cantante che i più giovani pittori hanno conosciuto solo dopo la sua morte ma che è stato fonte di ispirazione per i loro dipinti. Non è la prima volta che l'Accademia si spende per il territorio
agrigentino e per il centro storico di Girgenti. Sia nelle particolari mattonelle che hanno addobbato le piante in piazza Vittorio Emanuele, sia, appunto nella creazione della sagoma di Modugno, c'è un chiaro progetto, ovvero quello di dialogo tra gli artisti dell'Accademia con il territorio. «La posizione all'interno del territorio, al centro della vecchia Girgenti, della nostra sede - spiegano dalla scuola - non è solo un modo rivitalizzare il territorio, ma anche un modo per entrare in contatto con la città. Questa è l'idea del direttore, e lo spirito è già stato incarnato dagli studenti, che hanno sposato il progetto e danno il
loro punto di vista del territorio». In tema di ricorrenze, si concluderà con il grande spettacolo "Vestire gli Ignudi"l'anno di celebrazioni dedicate al centocinquantesimo anniversario della nascita dello scrittore Luigi Pirandello. Proprio questa commedia, prodotta proprio dal teatro agrigentino, aveva aperto l'anno di eventi dedicate al premio Nobel, culminato con la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Adesso, il 22 dicembre, al teatro che ha il nome dell'autore, Gaetano Aronica porterà di nuovo in scena la commedia di successo. «Con Vestire gli ignudi chiudiamo un cerchio -spiega l'assessore Beniamino Biondi - per un anniversario che era nato proprio con questa commedia, messa in scena da un agrigentino, nel teatro Luigi Pirandello. Siamo orgogliosi di essere stati i primi a proporre una commedia che ha avuto poi un grande successo in tutta Italia, arrivando fino a Roma per portare in alto il nome di Agrigento e di Pirandello ». Nei panni di Ersilia Drei ci sarà la nuova protagonista, l'attrice Vittoria Faro, che accompagnerà Andrea Tidona e Barbara Capucci, in una commedia che verrà proposta anche per le scuole il 20 dicembre. (*ADS*)
Libero Consorzio
Finanziamenti per sistemare edifici scolastici
Continua l'attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per potenziare e migliorare gli istituti scolastici della provincia. Sono stati ammessi a finanziamento due importanti progetti esecutivi. Si tratta dei progetti relativi al completamento del corpo auditorium del liceo scientifico «Enrico Fermi» di Sciacca, per un importo di 4 miliobi e 600 mila euro, e del lotto funzionale dell'Istituto Tecnico Commerciale "Zappa" di Campobello di Licata, importo di 4 milioni e 993 mila euro. Soddisfatto il commissario straordinario Giuseppe Marino, che sottolinea come «nonostante le gravi difficoltà di bilancio in cui versa da anni
l'ex Provincia, sono stati conseguiti risultati dei quali beneficerà la popolazione scolastica». Le gare d'appalto dovranno essere bandite entro dodici mesi, e con i ribassi d'asta saranno finanziati altri quattro progetti.
Mostra
Le più belle copertine di «Nuove Ipotesi»
L'aula consiliare "Luigi Giglia" del Libero Consorzio comunale di Agrigento ospita la mostra delle più belle copertine del periodico "Agri - gento: Nuove Ipotesi", il bimestrale dell'ex Provincia. L'evento celebra i 40 anni della rivista. L'iniziativa è promossa dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dall'Assostampa di Agrigento. (*ACAS*)