Giornale di Sicilia
Il report sull'isola. Solo 3 siti museali si reggono sui biglietti, gli altri 54 sono gratuiti. «Se non si destagionalizza il lavoro sarà precario»
Sicindustria: «Indietro su turismo e beni culturali»
Riccardo Vescovo - Palermo
Un flusso di 15 milioni di turisti giunti in Sicilia nel 2017, che poi è lo stesso numero registrato da Malta, tutti però concentrati in 180 giorni, tra aprile e ottobre. E poi leggi vecchie, quella che regola le agenzie di viaggio risale al 1936, e una gestione dei musei regionali che potrebbe essere, come dire, migliore: uno su tre la domenica resta chiuso. È la fotografia del turismo siciliano scattata da Confindustria Sicilia che mette in evidenza tutte le criticità del settore. Se è vero che incassi e visitatori dei beni culturali nel 2017 sono cresciuti rispetto all'anno precedente , il dossier dell'associazione degli industriali mette in evidenza una situazione paradossale: a fronte di 15 milioni di turisti giunti nell'Isola, i paganti in musei e aree archeologiche lo scorso anno sono stati solo due milioni e 898 mila, con un rapporto di uno a cinque. La macchina dei beni culturali è in difficoltà, fa notare Sicindustria, lo dicono i numeri. Solo tre strutture si reggono coi ricavati dei biglietti e sono l'area archeologica di Giardini Naxos (che comprende il teatro Greco di Taormina e Isola Bella), l'area archeologica della Valle dei Templi, e quella di Selinunte. Poi è una giungla. Ben 54 siti regionali sono gratuiti, a fronte di centinaia e centinaia di custodi impegnati (oltre mille quelli regionali) e di una macchina che ovviamente ha un costo. In 32 musei il biglietto costa meno di 4 euro, solo in quattro sitisi arriva a 10 euro che è la tariffa massima. Un confronto dell'associazione: agli Uffizi si pagano 16,50 euro (21 con la promozione saltalafila) e ai musei vaticani 16 euro (20 col saltalafila). Insomma, in queste condizioni, spiega Confindustria, «è difficile che si affermino modelli organizzativi di tipo industriale che presuppongono la stabilità dei flussi». Eppure il turismo culturale, spiegano gli imprenditori, sarebbe l'unico in grado di svilupparsi tutto l'anno: «I dati ci dicono che il turismo culturale ha una naturale tendenza a distribuirsi in tutti i periodi dell'anno, non ha segni di stagionalità evidenti. Occorre lavorare in questo ambito». Il punto di partenza però non è dei migliori. In termini di arrivi, in Sicilia sono state 15 milioni le presenze lo scorso anno ma concentrate in 180 giorni, tra aprile e ottobre. E se il turismo si sviluppa in sei mesi, «può sopravvivere soltanto un modello di industria ricettiva che faccia della flessibilità e della elasticità i punti cardine della propria organizzazione. Quindi strutture di piccole dimensioni, poco capitalizzate e pronte ad assecondare la variabilità della domanda». Insomma, i posti di lavoro saranno precari e lo sviluppo sarà limitato. Per destagionalizzare servono riforme, perché le leggi in vigore sono vecchie, non adeguate vista anche la potestà esclusiva dell'Isola. «Un esempio eclatante - sostengono gli industriali - è costituito dalla legislazione specifica per le agenzie di viaggio che, salvo alcune eccezioni non strutturali, rispondono a un Regio decreto del 1936». Eppure, in commissione Turismo all'Ars ci sarebbero quattro disegni di legge che non sono mai arrivati in Aula. Per Giorgio Cappello, presidente regionale della Piccola Industria di Confindustria, «il tema del turismo è al centro del dibattito per la crescita della Sicilia e del Mezzogiorno in generale, perché parlare di Mezzogiorno significa parlare di Paese. La questione del Sud è una questione italiana, senza il Sud non c'è sviluppo del Paese. E di sviluppo si parlerà il 16 febbraio prossimo nell'ambito delle Assise Generali di Confindustria a Verona. Un momento di mobilitazione generale nell'ambito del quale porremo le tre missioni-Paese: più lavoro, più crescita, meno debito pubblico». (RIVE)
Capitale cultura
cresce l'ottimismo
La certezza categorica è arrivata alle 14,20 di ieri a palazzo dei Giganti. Venerdì 16, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, così come dovranno fare anche i suoi 9 colleghi, dovrà essere al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo dove, nella sala Spadolini, il ministro Dario Franceschini annuncerà quale - delle 10 città entrate nella finalissima - sarà la «Capitale italiana della cultura 2020». Dopo l'audizione di lunedì mattina in commissione nazionale - che è composta da sette economisti, docenti di diritto amministrativo e di storia dell'arte - nell'entourage di chi si è speso per questa candidatura, ieri, sembrava crescere l'ottimismo. Cautela - era la parola d'ordine - . Però fiducia e speranza navigavano a vele spiegate. Agrigento, senza spendere un euro, si sta giocando, infatti, un'occasione unica. Non c'è solo fregio, importantissimo, di «Capitale italiana della cultura» sul tavolo, ma ci sono i soldi, tanti soldi. Oltre al milione di euro previsto dal bando del ministero, la Regione si sarebbe già impegnata a sborsare un milione e mezzo di euro e poi c'è la deroga al patto di stabilità. Sembrerebbe che, durante l'audizione di Agrigento, i commissari abbiano chiesto anche se vi sia o meno la sostenibilità economica del progetto 2020 oltre ad informazioni più dettagliate sull'economia locale. Argomento affrontato nel dossier. «L'economia agrigentina, in passato poco incline al cambiamento, ha cercato, in tempi più recenti, - è stato illustrato, nel dossier, alla commissione del ministero - di trasformarsi per adeguarsi al mutare delle situazioni socio-economiche. Quest'attitudine, in particolare nell'ultimo decennio, ha reso possibile l'attivazione di un circolo virtuoso: un percorso di rinnovamento che in questi anni ha portato Agrigento a superare la fase congiunturale più critica per guardare al futuro con rinnovata speranza. Già nel 2015, infatti, la provincia di Agrigento ha fatto registrare un'im - portante inversione di tendenza rispetto agli anni passati, guadagnando ben 13 posizioni rispetto al 2014, quando figurava all'ultimo posto su scala nazionale, nell'indice di qualità della vita stilato da Il Sole 24 Ore. L'indagine 2016 ha confermato questo trend e ha visto il capoluogo siciliano scalare ulteriormente la classifica di 7 posizioni». Le difficoltà finanziarie certo ci sono nella città dei Templi, tant'è che il Comune non ha pagato nemmeno i rimborsi spese per i componenti della delegazione che ha preso parte all'audizione al ministero. A quanto pare, inoltre, sarebbero state chieste informazioni anche sul piano urbano della mobilità. Ed è stato spiegato che «nel gennaio del 2017 è stato approvato il piano che identifica 20 assi di intervento e 60 azioni specifiche per potenziare, riorganizzare e armonizzare i sistemi di mobilità pubblica e privata per garantire l'accessibilità della città attraverso una nuova mobilità sostenibile». (*CR*)
Clamoroso dietrofront. Una settimana fa avevano detto che sarebbero rimasti al loro posto anche dopo l'arresto del sindaco Santino Sabella, accusato di mafia
Si dimettono i consiglieri di San Biagio Platani
Anche i componenti della squadra assessoriale dell'ex primo cittadino hanno deciso lasciare definitivamente il loro incarico
Alan David Scifo - San Biagio Platani
Ci ripensano i consiglieri di maggioranza e di opposizione di San Biagio Platani. Dopo una settimana di turbinii e pareri discordanti, giunta assessoriale e consiglieri hanno deciso di dimettersi, facendo decadere il consiglio, dopo l'arresto del sindaco Santino Sabella nell'ambito dell'inchiesta antimafia che ha scoperto presunti rapporti tra il primo cittadino e colui che sembra essere il boss del piccolo paese di montagna, Giuseppe Nugara. Un rapporto tutto da confermare, cui sono state utili numerosi intercettazioni tra i due, riguardanti anche decisioni politiche al momento delle elezioni del 2014. I consiglieri, ad eccezione di Mariarosa Di Franco e Andrea Favatella, che nella prima riunione straordinaria avevano deciso di dimettersi senza alcun dubbio, attendevano di portare al termine alcune delibere in sospeso prima di procedere anch'essi alle dimissioni. Tra queste c'era anche la delibera che avrebbe dovuto far arrivare nelle casse del comune il finanziamento, 70mila euro, per la tradizionale festa degli Archi di pane, che verrà comunque fatta grazie all'impego dei cittadini che hanno deciso di autotassarsi. Ad avanzare diverse perplessità sull'efficacia delle delibere nel caso di sindaco rimosso o sospeso, era stata l'ex candidata alla carica di primo cittadino, Rossella Amoroso, la quale aveva fatto notare di come la legge sugli enti locali, rendeva nulla ogni delibera presentata prima dell'avvento di un commissario o comunque in caso di sindaco rimosso. A pochi giorni di distanza da questa polemica, discussa nell'ultimo e acceso consiglio comunale, dopo un fatto che ha stravolto un paese, i consiglieri e i componenti della giunta dell'ormai ex sindaco Santino Sabella hanno deciso di dimettersi, noncuranti del fatto che giorno 7 febbraio era stata convocata la commissione elettorale per la scelta degli scrutatori. Le dimissioni, il giorno dopo l'arresto del sindaco, erano state tirate in ballo anche dall'ex candidata a sindaco del paese, Rosalba Di Piazza, principale avversaria di Sabella, tirata in ballo nelle intercettazioni dallo stesso primo cittadino, dalle quali si è scoperto che anche alcuni componenti della lista civica con la quale era candidata erano stati decisi dagli avversari, che hanno inserito degli «infiltrati» scoperti poi dal voto disgiunto al momento dello spoglio. (*ADS*)
LA SICILIA
scuola
ISTITUTO LEONARDO SCIASCIA
Anche un indirizzo sul Turismo r.b.) C'è anche l'indirizzo distudi sul Turismo, tra le proposte formative dall'istitutoscolastico Leonardo Sciascia, guidato da Patrizia Marino. Aiclassici" Amministrazione, Finanza e Marketing; Sistemi InformativiAziendali; Informatica e Telecomunicazione, l'Istituto affianca ilpercorso di studi sul Turismo, settore in forte crescita, soprattuttonegli ultimi anni. Quali sono le competenze di un diplomato nelTurismo? E quali gli sbocchi lavorativi?Lo studente che segue questo percorso,avrà maturato competenze specifiche nel comparto delle imprese delsettore dal punto di vista gestionale ed economico. L'indirizzo distudi si caratterizza per l'approfondimento della cultura storica,geografica e artistica con particolare riguardo verso l'apprendimentodelle lingue straniere (Francese e Inglese nel primo biennio allequali di aggiunge il Tedesco nel triennio). Il punto crucialedell'attività didattica, è lo stage in aziende di promozioneturistica e in strutture ricettive che i ragazzi potranno svolgeresia durante l'anno scolastico, sia nel periodo estivo e imparare,dunque, a confrontarsi con la realtà lavorativa del turismo entrandoin contatto con un ambiente di lavoro dinamico e internazionale.Dopo aver conseguito il diploma, lostudente potrà lavorare come direttore di alberghi e villaggituristici; accompagnatore turistico; assistente turistico nellestrutture congressuali e ricettive; operatore in aeroporti e aziendedi trasporto; mediato culturale e, dopo l'abilitazione regionale,potrà lavorare come guida turistica.
LA GIUNTA HA APPROVATO IL PIANOTRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE
Cattedrale, venerdì consegna deilavori.Lavori di consolidamento dellastruttura della cattedrale di San Gerlando, venerdì si consegnano ilavori.Dopo l'aggiudicazione dell'appalto,avvenuta a dicembre, e i tavoli tecnici operativi susseguitisi inquesti giorni, a fine settimana arriverà la consegna alla dittaaggiudicataria delle opere che dovrebbero consentire quantomeno lamessa in sicurezza del cosiddetto corpo di fabbrica" attraverso larealizzazione di un sistema di corde e tiranti che andranno a ridarealla chiesa madre una struttura scatolare". Un interventofinanziato con risorse regionali e dell'Arcidiocesi per un totaledi un milione e mezzo di euro (il Comune di Agrigento è statastazione appaltante) che avrà una durata teoricamente abbastanzabreve e che, come hanno precisato tutti, è sostanzialmente untentativo per frenare Le fessure che stanno irrimediabilmentedanneggiando l'edificio. Ma in tema di lavori e programmazione,nella giornata del 5 febbraio la Giunta comunale ha approvato ilProgramma Triennale delle o- pere pubbliche per gli anni 2018-2020,strumento preparatorio al bilancio (che però, non è chiaro quandoarriverà, stante che oggi mancano all'appello il consuntivo 2016,il consuntivo 2017 e ovviamente il previsionale 2018). Il documentodi programmazione, rispetto al passato, è comunque ricco diiniziative di assoluta concretezza perché finanziate o in corso difinanziamento. Dentro infatti troviamo gli interventi inseriti nelprimo step del progetto Girgenti, cui aggiungono il progetto diriqualificazione di piazza della Concordia a Villaseta (circa2milioni di euro), il recupero della cisterna-ipogeo sotto il vialedella Vitto ria, un intervento di riqualificazione del viale dellaVitoria, un intervento di riqualificazione del viale le Due e gliinterventi di migliora mento della qualità della vita nel QuadrivioSpinasanta, che saranno coperti con fondi delle misure compensativeAnas connesse alla costruzione della Statale 640. Tutti cantieri chepartiranno già entro l'anno.G.S.
DEMOCRAZIA PARTECIPATA.
DiciottoComuni della provincia di Agrigento sono stati richiamatiDovranno restituire i soldi allaRegione Non hanno usato i soldi ottenuti dalla riduzione delpagamento dell'Irpef per gli scopi previsti.Democrazia Partecipata per il 2016. 18comuni della provincia di Agrigento dovranno restituire del tutto oin parte le somme con cesse dalla Regione.A deciderlo è stato il dirigentegenerale del Dipartimento delle Autonomie Locali, che nei giorniscorsi ha stabilito a quali municipi vedrà ritirato il finanziamentofornito attraverso una riduzione del versamento dell'Irpef. Questoapplicando semplicemente la norma che ha creato la "Democraziapartecipata", la quale prevede che le somme vadano spese con formedi democrazia partecipata, strumenti che coinvolgano la cittadinanzaper la scelta di azioni di interesse comune". Altrimenti, proseguela norma, è prevista la restituzione nell'esercizio finanziariosuccessivo delle so non utilizzate secondo tali modalità.Un fatto che avviene annualmente anchesu base regionale: sono infatti moltissimi i comuni che nell'isolanon si fanno carico di spendere le risorse, che pure rappresentanouna piccolissima boccata d'ossigeno" per gli asfittici bilancicomunali.L'elenco, dicevamo, per la provinciadi Agrigento è abbastanza lungo. Partiamo dai centri che hannocomunque fatto il possibile per spendere i soldi e che quindidovranno far partire verso Palermo solo quanto rimasto non impegnato.Nell'elenco redatto dalla Regionetroviamo Aragona, che restituirà poco più di mille euro (a vendospeso 13500 euro a fronte di 14.500 euro stanziate); Calastra, chedovrà restituire 4.796 euro a fronte di 14.796 euro stanziati;Canicattì dovrà inviare alla Regione 280 euro (erano disponi bili20,280 euro); Joppolo Giancaxio che dovrà rimborsare 130 euro (spesi4809 euro a fronte di 4.939 euro); Lampedusa e Linosa che dovràrestituire 2.574 euro (spesi 25502 euro a fronte di 28.077 euro);Montallegro rimborserà 590,94 euro (spesi 11.351 euro a fronte di11.942 euro); Realmonte restituirà 25,85 euro (stanziati 15.679,spesi 15654); Ribera dovrà restituire 4.330 euro (stanziati 15.152euro, 10.822 euro spesi) e Santa Elisabetta 302 curo (stanziati15.138 euro, spesi 14.835 euro). La più virtuosa tra queste città èCalamonaci che ha speso 8.637 euro a fronte di 8.637,6 euro stanziatee dovrà quindi restituire ben 60 centesimi.Stando ai dati della Regione ci sonopoi 9 Comuni che non hanno attivato le forme di democraziapartecipata e quindi dovranno rispedire indietro l'intera sommaricevuta: Bivona, (18.910 euro); Comitini (5.705,21 euro); Montevago(11.311,89 euro), Naro (13.357 euro); Porto Empedocle (15.813 euro):Racalmuto (10.823 euro); San Biagio platani (11.910 euro);Sant'Angelo Muxaro (9.852 euro) e Villafranca Sicula (6.441 euro).G. SCHICCHI