Giornale di Sicilia
Domenica 18 febbraio
Agricoltura. Giovanni Caruana: «Le piogge stanno aiutando molto, ma speriamo che continuino perché bisogna raggiungere quella soglia di stabilità anti-emergenza»
Invasi, garantita la campagna di irrigazione
La diga Castello ha toccato quota 9 milioni di metri cubi d'acqua e più di 20 milioni sono già invasati nel lago Arancio
Sono arrivate risposte positive anche dalla Regione dopo il vertice che una delegazione riberese, capeggiata dal sindaco, Carmelo Pace, ha avuto con l'assessore regionale all'Agricoltura, Edgardo Bandiera. Giuseppe Pantano
La diga Castello ha toccato quota 9 milioni di metri cubi d'acqua e più di 20 milioni sono già invasati nel lago Arancio di Sambuca. Tra piogge e manovre effettuate per aumentare il quantitativo di acqua che arriva negli invasi in tutto l'Agrigentino stanno arrivando dei benefici per l'agricoltura e Giovanni Caruana, di Agriambiente Sicilia, si spinge a dire: «Per come stanno le cose attualmente e con le possibilità di invasamento delle prossime settimane siamo passati, in pochi giorni, da una irrogazione di emergenza nel comprensorio Riberese ad almeno 3 o 4 che si possono prevedere». Da Santa Margherita Belice a Licata, da Canicatti a Menfi, passando perRibera e Sciacca e l'area montana, la situazione sta migliorando. La diga Garcia ha attualmente invasati oltre 30 milioni di metri cubi d'acqua. Ne manca circa un terzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma il quantitativo di acqua è aumentato notevolmenterispetto a poche settimane fa e tirano un sospiro di sollievo in particolare gli agricoltori che vedevano arrivare molte nubi sulla loro attività di quest'anno. Le organizzazioni professionali agricole, che poche settimane fa avevano lanciato un grido d'allarme, adesso valutano la situazione con maggiore ottimismo. «Nel Castello - dice Giovanni Caruana - a maggio dovremmo essere intorno a 15 milioni di metri cubi d'acqua e dunque, conti alla mano, visto che per ogni irrigazione devono essere prelevati da un milione e mezzo a 2 milioni di metri cubi e che 4 milioni devono essere lasciati per l'uso potabile e 2 milioni per la faunistica, direi che le previsioni di 3 o 4 irrigazioni possono essere rispettate». Grazie all'acqua che arriva dal Gammauta con le manovre effettuate nei giorni scorsi nella diga Castello arrivano ulteriori 250 litri al secondo. «Le piogge- dice Giovanni Caruana - stanno aiutando molto, ma speriamo che continuino perché bisogna raggiungere quella soglia per procedere a 3 o 4 irrigazioni». Da mesi soffre la zootecnia e in molte zone non ci sono pascoli ed i prezzi dei foraggi sono alle stelle. Con la sola irrigazione di soccorso il comprensorio agricolo di Ribera e l´area di Sciacca avrebbero perso da 3 a 5 anni di produzione «con il conseguente disastro economico dell´intera zona». Sono arrivate risposte positive anche dalla Regione dopo il vertice che una delegazione riberese, capeggiata dal sindaco, Carmelo Pace, e dall'assessore comunale all'agricoltura, Domenico Aquè, ha avuto con l'assessore regionale all'Agricoltura, Edgardo Bandiera. «Se, malauguratamente, le risposte fossero state inadeguate si rischiavano anche momenti di lotta e manifestazioni di protesta - dice Agriambiente - poiché non si possono vanificare anni di sacrifici e non si può distruggere l'economia di un comprensorio che sull'arancia dop di Ribera e la pesca igp di Bivona ha impiegato tutte le proprie risorse umane, con diverse decinedi giovani rimasti in agricoltura e risorse finanziarie, riconvertendo tutti i migliori terreni ad agrumicoltura». La sola irrigazione di soccorso, inoltre, avrebbe mandato i terreni «in sofferenza e squilibrio, con il conseguente disastro economico dell'intera zona». Per il solo territorio Riberese e limitatamente all'agrumicoltura la perdita era già stata quantificata in 100 milioni di euro in una sola stagione «perché il prodotto non avrebbe raggiunto quella maturazione e dunque la qualità tale per risultare appetibile sui mercati, non soltanto quelli nazionali, ma anche internazionali dopo gli sforzi per una migliore commercializzazione che vengono compiuti da anni ». Le arance di Ribera, grazie anche all´attività del consorzio guidato da Giuseppe Pasciuta, sono presenti in molti Paesi e ulteriore promozione viene svolta per raggiungere nuovi mercati. In molte zone della provincia gli agricoltori soffrono per una viabilità rurale inadeguate con terreni che si possono raggiungere con estrema difficoltà. Ma questo è un altro problema. (*GP*)
La sede dell'ex Provincia. La nascita dell'edificio ottocentesco e anche la stessa vita istituzionale dell'ente non avranno più misteri per i suoi visitatori
Il «Magnifico Palazzo» ci svela i suoi segreti
A uno degli immobili più noti del centro storico è dedicata una nuova sezione espositiva nell'ambito dell'Ecomuseo
Elio Di Bella
Il Palazzo della Provincia si racconta. La nascita e le vicende costruttive dell'ottocentesco «Magnifico Palazzo», sede istituzionale dell'ex Provincia, come anche la stessa vita istituzionale dell'ente Provincia non avranno più misteri per i suoi visitatori. Una nuova sezione espositiva, realizzata nell'ambito dell'Ecomuseo allestito dal Libero Consorzio, ci racconta ogni aspetto di uno dei palazzi più noti del centro storico di Agrigento. Realizzato a partire dagli anni Cinquanta dell'Ottocento per diventare ospizio di benedicenza con lo scopo di accogliere, soccorrere ed educare «gli infelici figli dello Stato nonché quei poveri che, orfani di genitori, o avendoli inutilmente, rimangono privi di qualunque mezzo di sussistenza ed istruzione», il palazzo della Provincia è divenuto, dopo l'arrivo dei garibaldini in città, sede della prima Prefettura del nuovo governo italiano, che ne prese possesso e ne fece la sede degli uffici dell'amministrazione provinciale. In questa sezione espositiva, il territorio agrigentino si arricchisce di una nuova attrattiva storico-culturale, dove è tra l'altro visitabile un plastico che riproduce il contesto urbano della città di Agrigento e la Valle dei Templi con i rilievi orografici del territorio. Il plastico, infatti, consente di comprende agevolmente il percorso evolutivo dei fenomeni urbanistici e di sviluppo che hanno caratterizzato la nascita e le varie trasformazioni della Città dei Templi. La «vera chicca» è, poi, rappresentata dalla copia del Regio Decreto, datato 15 aprile 1938, con il quale il «Re Vittorio Emanuele III - Per grazia di Dio e per volontà della Nazione - Re D'Italia e di Albania, Imperatore di Etiopia» concede l'uso del Gonfalone alla Provincia di Agrigento. Infine, la ricostruzione storica degli ambienti con mobili, volumi e pubblicazioni d'epoca consentono di fare un «salto» a ritroso nel tempo al secolo che ha caratterizzano la nascita dell'Ente. La sezione espositiva che illustra le vicende del palazzo e dell'ente Provincia rientra nel progetto dell'Ecomuseo, termine concui si indica un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. L'ecomuseo è nato dall'esigenza di riunire tutti i beni dell'ex Provincia il cui comune denominatore è il XIX secolo, inserendoli al meglio in una rete di strutture, attività, laboratori ed eventi distribuiti sul territorio. Un progetto che ha lo scopo di rafforzare il senso di appartenenza e la consapevolezza delle identità locali attraverso il recupero e la riproposizione in chiave dinamico- evolutiva delle radici storiche, culturali e politico-civili delle comunità. L'Ecomuseo istituito dal Libero Consorzio è il primo in Sicilia costituito esclusivamente da un ente pubblico. Diversamente da un normale museo, un Ecomuseo non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone come un'opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse per mezzo di percorsi predisposti, di attività didattiche e di ricerca che si avvalgono del coinvolgimento in prima persona della popolazione, della associazioni e delle istituzioni culturali. Si occupa della promozione di attività didattiche e di ricerca grazie al coinvolgimento diretto della popolazione e delle istituzioni locali. È composto dalla biblioteca dell'Ente, dall'archivio storico in cui sono raccolti e catalogato documenti risalenti all'Unità d'Italia ed al Risorgimento al Palazzo storico di piazza Vittorio Emanuele; dalla Galleria espositiva della «Scala Reale», dal Giardino Botanico dell'Ente in cui sono presenti anche testimonianze archeologiche e dall'erbario annesso in cui è custodita una ricca collezione di piante essiccate risalenti all'800. Adesso si arricchisce di questa nuova sezione espositiva interamente dedicataal Palazzo della Provincia.
LA SICILIA
DECRETO INGIUNTIVO
Avviato contenzioso tra Cua ed ex Provincia per circa 800.000 euro
(g.s.) In attesa che la Regione decida che farne delle ex Province e stabilisca, anche, del futuro dei consorzi universitari, ad Agrigento i due entri arrivano allo scontro legale. A monte ci sono circa 800mila euro contesi, derivanti dal finanziamento per l'anno 2016 che il Libero Consorzio avrebbe dovuto secondo il Cuà - trasferire in quanto allora socio. Soldi che adesso l'università agrigentina chiede attraverso un decreto ingiuntivo datato 1 febbraio e ammontante, per la precisione, a 774.685 euro. Somme delle quali, tuttavia, va raccontato esattamente la genesi. L'ex Provincia, ripetutamente, aveva tentato di uscire dall'assemblea dei soci del Consorzio universitario con atti firmati da tre diversi commissari straordinari e culminati.in ultimo, con quello firmato nell'ottobre del 2015 da Marcello Maisano. Il ragionamento dell'ente di area vasta era semplice: non possiamo farci carico economicamente di rimanere nella compagine societaria a meno che le somme non le trasferisca la Regione. La volontà di fuoriuscita era tanto pervicace che proprio Maisano continuava a chiedere all'Assemblea dei soci di prendere atto del recesso, mettendosi al sicuro da quanto previsto dal regolamento del Consorzio, il quale appunto "congela" le fuoriuscite fino a quando i soci non mettono nero su bianco quanto successo. Nel frattempo, riteneva Maisano, nulla vi era però a pretendere dall'ex Provincia. Di parere diverso gli altri soci e il Cua stesso, che prese atto del tutto solo il 20 maggio 2016, sebbene il commissario nel frattempo aveva iniziato a chiedere di rimanere dentro la struttura, anche se senza soldi in tasca.Tutto si tradusse in un'epica seduta di Assemblea, con urla e pugni sbattuti sui tavoli e, soprattutto, una richiesta da parte del Consorzio universitario all'ex Provincia di versare quanto dovuto per l'anno 2016, dato che, appunto, è l'articolo 21 del regolamento del Cua a prevedere che in attesa della presa d'atto della fuoriuscita dalla compagine il socio deve comunque corrisponderela propria quota. Dopo averlo deliberato in Consiglio di amministrazione, adesso, è arrivato l'atto formale che è stato notificato nelle scorse settimane al Libero Consorzio, che sta adesso impugnando il tutto.
All'Ecomuseo nuova sezione espositiva
Il territorio agrigentino si arricchisce di una nuova attrattiva storico culturale. Il Libero Consorzio Comunale, infatti, ha allestito una nuova sezione espositiva del proprio Ecomuseo in cui vengono raccolte preziose testimonianze che riguardano la nascita, la vita istituzionale dell'Ente e le vicende costruttive dell'Ottocentesco "Magnifico Palazzo" sede dell'ex Provincia. La sezione espositiva è stata realizzata all'interno della sede dell'Ente, in locali facilmente accessibili all'utenza. All'interno è visitabile un plastico che riproduce il contesto urbano della città di Agrigento e la Valle dei Templi con i rilievi orografici del territorio. Il plastico consente di comprende il percorso evolutivo dei fenomeni urbanistici e di sviluppo che hanno caratterizzato la nascita e lo sviluppo della città dei Templi. La "vera chicca" è rappresentata dalla copia del Regio Decreto, del15 aprile 1938, con cui il "Re Vittorio Emanuele III-Per grazia di Dio e per volontà della Nazione - Re D'Italia e di Albania, Imperatore di Etiopia" concede l'uso del Gonfalone alla Provincia di Agrigento. Infine, la ricostruzione storica degli ambienti con mobili, volumi e pubblicazioni d'epoca consentono di fare un "salto" a ritroso nel tempo al secolo che ha caratterizzano la nascita dell'Ente. La realizzazione dell'Eco museo è nata dall'esigenza di riunire tutti i beni dell'ex Provincia il cui comune denominatore è il XIX secolo inserendoli al meglio in una rete di strutture, attività, laboratori ed eventi distribuiti sul territorio. Un progetto questo che rafforza il senso di appartenenza e la consapevolezza delle identità locali attraverso il recupero e la riproposizione in chiave dinamico-evolutiva delle radici storiche, culturali e politico-civili delle comunità.
FRANCESCA M. MACRI'
Lunedì 19 febbraio
Erogazione idrica, previsti disagi in mezza provincia
Turnazioni a singhiozzo. Domani il via ai lavori che determineranno una riduzione della fornitura ad Agrigento, Aragona, Comitini, Favara, P. Empedocle e Casteltermini
A Sciacca un guasto elettrico ai pozzi del «Carboy». La settimana che si è appena conclusa è stata difficile per la città di Sciacca perché mercoledì gli operatori di Girgenti Acque hanno riscontrato, in contrada Bordea, un guasto alla condotta idrica. Giuseppe Pantano
Una domenica con disagi nell'approvvigionamento idrico per la città di Sciacca e domani prenderanno il via lavori che determineranno una riduzione della fornitura ad Agrigento, Aragona, Comitini, Favara, Porto Empedocle e Casteltermini. Nella giornata di ieri, secondo quanto reso noto da Girgenti Acque, si è verificato un guasto elettrico all'impianto dei pozzi «Carboy » «e pertanto in data odierna si avrà una significativa riduzione della fornitura idrica ai serbatoi del Comune di Sciacca» ha fatto sapere il gestore idrico, aggiungendo che «tale inconveniente limiterà le turnazioni idriche previste con il conseguente slittamento delle stesse. Gli operatori della società sono intervenuti tempestivamente e stanno procedendo all'esecuzione degli interventi manutentivi, insieme agli operatori di Enel, per il ripristino della funzionalità dell'impianto dei pozzi "Carboy'" a conclusione dei quali, una volta riavviata la funzionalità, sarà ripristinata l'ordinaria distribuzione idrica prevista nel Comune, la cui normalizzazione avverrà nel rispetto dei necessari tempi tecnici». L'impianto del «Carboy» è lo stesso che, qualche mese fa, quando il Comune di Sciacca è stato interessato da un guasto. E proprio venerdì scorso Girgenti Acque aveva fatto sapere che per procedere all'esecuzione di un improcrastinabile intervento manutentivo su una delle due condotte di mandata della stazione di rilancio Carboj, che adduce l'acqua ai serbatoi comunali di Sciacca,sarebbe stato necessario procedere alla riduzione della fornitura idrica ai serbatoi, con il conseguente slittamento della turnazione idrica prevista. Dal «Carboy» Sciacca ricava circa metà dei 200 litri al secondo destinati all'approvvigionamento della città. E' l'impianto che è stato requisito, trent'anni fa, dall'allora sindaco Pippo Turco e che serve oltre alla città anche gli alberghi di Sciaccamare. La settimana che si è appena conclusa è stata difficile per la città di Sciacca perché mercoledì 14 gli operatori di Girgenti Acque hanno riscontrato, in contrada Bordea, un guasto alla condotta idrica che approvvigiona la località di contrada San Marco. E per questo motivo la distribuzione idrica in questa zona è stata temporaneamente sospesa. La zona è densamente abitata anche nei mesi invernale. In estate ospitata parecchie migliaia di persone che si trasferiscono nelle numerose case di villeggiatura della zona. Domani, invece, Siciliacque, dalle 8,30 alle 16,30, interromperà la fornitura idrica nei punti di consegna Passo Funnuto, nel Comune diAragona, e Curma, in territorio di Casteltermini, per consentire l'installazione di nuovi contatori woltman. Alla lice di ciò Girgenti Acque ha fatto sapere che la turnazione idrica in programma potrà subire limitazione o slittamenti,sia domani che mercoledì 21 febbraio nei Comuni di Agrigento (zona industriale, San Michelle e Fontanelle), Aragona, Comitini, Favara, Porto Empedocle e Casteltermini e che «ripristinata la regolare fornitura idrica, la distribuzione tornerà regolare, normalizzandosi nel rispetto dei necessari tempi tecnici». Questo il quadro della situazione all'inizio della settimana con Sciacca che attende il ripristino della piena funzionalità dell'acquedotto "Carboy" dopo avere vissuto un periodo abbastanza sereno, per l'approvvigionamento idrico, successivo a una fase in cui la questione è stata, per giorni, al centro del dibattito, quando si sono verificati una serie di problemi nell'approvvigionamento della città. Si è proceduto, per il centro storico, anche all'attivazione di una nuova condotta, in via Giuseppe Licata, e all'interconnessione per migliorare la distribuzione in altre zone. (*GP*)
Agrigentoweb
AGGIUDICATA LA GARA PER LA
MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL LICEO "POLITI".
Il Libero Consorzio Comunale di
Agrigento effettuerà la manutenzione straordinaria del Liceo
Scientifico e delle Scienze Umane "Politi" di Agrigento. Stamani,
infatti, l'Ufficio Gare del Libero Consorzio ha completato le
procedure della gara d'appalto per i lavori di manutenzione
straordinaria, dell'importo complessivo di 248.915,11 euro. La
Commissione di gara ha aggiudicato provvisoriamente l'appalto
all'impresa Pampalone SRL, con sede ad Alcamo (TP) , che ha offerto
il ribasso del 34,1818% sull'importo soggetto a ribasso di
228.132,81 euro, per un importo netto di 150.152,91 euro, ai quali
vanno aggiunti 20.782,30 euro per oneri di sicurezza non soggetti a
ribasso (importo contrattuale di 170.935,21 euro più Iva).
Seconda in graduatoria l'impresa IG
COSTRUZIONI SRL (avvalente)-MAFALDA COSTRUZIONI SRL (aus) con sede a
Cinisi (PA), con un ribasso del 34,1411 %.
Sono ancora in corso invece le
procedure di gara per l'affidamento dei lavori di manutenzione
straordinaria dell'Istituto "Miraglia" di Sciacca, 681.472,62.
LA SICILIA
RACALMUTO
Gal Scm, primo Forum dello Sviluppo
Locale.
Racalmuto. Si è svolto nella sala
consiliare del Comune di Racalmuto, il primo Forum dello Sviluppo
Locale organizzato dai Gai Sicilia Centro Meridionale. Erano presenti
tra gli altri il direttore del Gal Scm. Olindo Terrana. il Presidente
dei Ga 5cm Giuseppe Guagliano. Massimo Brucato, dirigente
dell'ufficio provinciale Agricoltura di Agrigento, Alfonso
Vassallo, vice presidente del Gai 5cm. I lavori sono stati aperti dal
sindaco di Racalmuto Emilio Messana, mentre le conclusioni sono state
affidate all'Eurodeputato Michela Giuffrida. Del Gai Sicilia Centro
Meridionale fanno parte tredici comuni della provincia di Agrigento.
Si tratta di Canicattì, Camastra, Castrofilippo, Campobello di
Licata, Comitini Naro, Palma di Montechiaro, Ravanusa, Racalmuto,
Grotte, Licata, Lampedusa e Linosa, Favara. Durante, l'incontro
alla presenza di numerosi imprenditori sono state illustrate le
misure che grazie al Psr 2014-2020 potranno essere attuate nel campo
dell'agricoltura, dell'imprenditoria e dell'innovazione
tecnologica in questa parte della provincia di Agrigento.
IL SOVRINTENDENTE VENNE UCCISO NEL
1992 DA COSA NOSTRA PER DARE UN SEGNALE
Il carcere sarà intitolato a
Pasquale Di Lorenzo.
La casa circondariale di contrada
Petrusa sarà intitolata alla memoria del sovrintendente di Polizia
Penitenziaria Pasquale Di Lorenzo, vittima innocente della mafia
agrigentina.
La cerimonia si terrà il prossimo 23
febbraio alle 10 e vedrà la presenza. oltre che delle maggiori
cariche civili e militari anche del capo nazionale del Dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria, Santi Consolo.
L'intitolazione a Di Lorenzo è stata
fortemente voluta dalla direzione della struttura penitenziaria. in
primis dal direttore Aldo Tiralongo, e segue di alcuni mesi un vero e
proprio incidente diplomatico: nessun ricordo venne tributato
all'eroe civile lo scorso 13 ottobre, 25esimo anniversario della
sua barbara uccisione, avvenuta nel 1992.
Di Lorenzo, nato nel 1947 a Spiciano di
Galluccio (CE) era sovrintendente di Polizia Penitenziaria presso il
carcere di San Vito e viveva ad Agrigento con moglie Angela Cillis e
le figlie Ilenia e Doriana, che all'epoca dei fatti aveva no 18 e
16 anni. Conosciuto per essere un uomo inflessibile, venne scelto da
Cosa nostra agrigentina come vittima sacrificale nel 1992, i
corleonesi, nel contesto della strategia della tensione messa in
campo — in questo caso — per alleggerire quanto previsto dal 41
bis, il carcere duro per i mafiosi, decisero di uccidere un
poliziotto penitenziario per ogni casa circondariale. Il 7 agosto era
stato il turno dell'a gente Michele Guccione a Secondigliano. il13
ottobre Pasquale Di Lorenzo si trovava presso la pro pria casa di
campagna in contrada Durrueli.
I colpi di pistola e fucile dei killer
lo raggiunsero a tarda sera, mentre stava tornando a casa, il 16
giugno 2003 Di Lorenzo è stato insignito di Medaglia d'oro al
Merito Civile alla Memoria con la seguente motivazione: 'In
servizio presso una casa circondariale, assolveva il proprio compito
con alto senso del dovere e con incondizionata, totale dedizione'.
G.S.
Agrigentonotizie
Cronaca
Battaglia legale tra il Cua e l'ex
Provincia: in ballo quasi 800mila euro
Il polo universitario agrigentino ha
inviato un decreto ingiuntivo datato al Libero Consorzio.
È scontro legale tra il Consorzio
universitario di Agrigento ed il Libero Consorzio. Alla base c'è il
contenzioso da 800mila euro relativo al finanziamento per l'anno
2016, che il Libero Consorzio avrebbe dovuto - secondo il Cua -
trasferire in quanto allora socio.
Il polo universitario agrigentino -
come si legge sul quotidiano La Sicilia - adesso chiede i soldi
attraverso un decreto ingiuntivo datato 1 febbraio, che ammonta
precisamente a 774.685 euro. L'ex Provincia aveva tentato di uscire
dall'assemblea dei soci del Consorzio, con atti firmati da tre
diversi commissari straordinari, ma il Cua, facendo fede al
regolamento, ha chiesto comunque i soldi della quota annuale. Il
Libero Consorzio sta adesso impugnando il decreto ingiuntivo.
LA SICILIA
Una delegazione in
Municipio.
Inglesi alla "conquista"
turistica ed economica della città dello zolfo.
CIANCIANA. Gli inglesi alla conquista
turistica della città. E'di ieri l'arrivo in paese di un gruppo
di personaggi e personalità del mondo dello spettacolo dello sport e
dell'economia che, provenienti dall'Inghilterra. sono stati
ricevuti al palazzo comunale dal sindaco Santino Alfano e da alcuni
amministratori comunali. Lo scopo della visita e del breve soggiorno
degli inglesi è quello di conoscere Cianciana, la sua popolazione,
la vita quotidiana, le tradizioni e accoglienza delta gente al fine
di poter tornare per le vacanze estive o per stabilirsi definitiva
mente o per diversi mesi l'anno nella cittadina dello zolfo.
Attualmente sono ben 190 le famiglie
straniere, provenienti da ben 18 paesi del mondo, che risiedono più
o meno stabilmente a Cianciana. Il fenomeno è stato spiegato nei
giorni scorsi dal sindaco Santino Affamo ai microfoni di diverse tv
nazionali con il fatto che gli stranieri scelgono la cittadina per
la tranquillità, per il costo basso delle abitazioni, per
l'accoglienza della gente e per la disponibilità
dell'amministrazione civica che semplifica la burocrazia.
La delegazione inglese, in città sino
a martedì, è composta da attori, musicisti, medici, sportivi,
rappresentanti di commercio. C'è perfino Anthony Hamilton, padre
del campione del mondo di automobilismo di Formula I Lewis. A fare da
gancio per portare tanti inglesi in visita a Cianciana è stato
Felice Gibilaro, un ciancianese, emigrato da anni in Gran Bretagna.
Del gruppo di inglesi, che arriva
dall'area metropolitana di Londra, da Hertfordshire, una trentina
di chilometri a nord della capitale, fanno parte, oltre al Gibilaro,
Jack Wood, attore in diverse telenovele; Ricky Wilde, musicista e
cantante, al secondo posto nella hit parade discografica inglese;
Oliver Spencer, pugile, ex campione europeo ed oggi commentatore di
Sky; Paul Tanner, responsabile della Wolkswagen in Inghilterra; Mauro
Buraglio, medico milanese, da 35 anni oltre Manica; John Hamshire,
operatore di commercio; Anthony Hamilton il genitore del pilota
Lewis.
Fanno footing per le strade, vanno in
palestra, visitano la cittadina, si fermano a parlare con i
ciancianesi, con Buraglio e Gibilaro da interpreti, entusiasti del
clima, visitano qualche casa possibilmente da abitare testate.
Accoglienza festosa e laute cene a base di prodotti tipici locali in
ristoranti e pizzerie.
ENZO MINIO
GIRO D'ITALIA
Riunione operativa-organizzativa
g.re.) Riunione operativa di
organizzatori e rappresentanti dei Comuni attraversati dalla quinta
tappa del Giro d'Italia 2018 nel centro trapanese di Santa Ninfa.
L'incontro è servito a mettere a punto l'organizzazione della
tappa e discutere di tutte le problematiche relative al percorso di
gara. I due Comuni agrigentini più coinvolti sono Agrigento e
Sciacca. Il capoluogo sarà sede della partenza, mentre Sciacca sarà
attraversata dai ciclisti. I ciclisti impegnati nella corsa rosa
saranno in Sicilia dopo le prime tappe in Israele, arriveranno
nell'isola per affrontare la Catania-Caltagirone e la
Agrigento-Santa Ninfa, attraversando la strada statale 115, entrando
nel centro storico di Sciacca e proseguendo poi nell'area
geografica del Belice, dove ci sarà il traguardo. All'incontro
hanno preso parte, in rappresentanza dei Comuni di Agrigento e
Sciacca, gli assessori Gabriella Battaglia e Filippo Bellanca.
Quest'ultimo ha proposto di promuovere anche un momento per
ricordare il giovanissimo e sfortunato ciclista Emilio Ravasio, che
perse la vita nel 1986 dopo aver ultimato la tappa del Giro d'Italia
con l'arrivo a Sciacca. ed a cui la città ha dedicato una via. Si
attende una conferma dagli organizzatori, Rai e Gazzetta dello Sport.
LIBERO CONSORZIO
All'Ecomuseo
nuova sezione espositiva.
Il territorio agrigentino si
arricchisce di una nuova attrattiva storico culturale. Il Libero
Consorzio Comunale, infatti, ha allestito una nuova sezione
espositiva del proprio Ecomuseo in cui vengono raccolte preziose
testimonianze che riguardano la nascita, la vita istituzionale
dell'Ente e le vicende costruttive dell'Ottocentesco "Magnifico
Palazzo sede dell'ex Provincia.
La sezione espositiva è stata
realizzata all'interno delta sede dell'Ente, in locali facilmente
accessibili all'utenza. All'interno è visitabile un plastico che
riproduce il contesto urbano della Valle dei Templi con i rilievi
orografici del territorio. Il plastico consente di comprende il
percorso evolutivo dei fenomeni urbanistici e di sviluppo che hanno
caratterizzato la nascita e lo sviluppo della città dei Templi.
La "vera chicca"è rappresentata
dalla copia del Regio Decreto, del 15aprile 1938, con cui il "Re
Vittorio Emanuele III — Per grazia di Dio e per volontà della
Nazione - Re D'Italia e di Albania. Imperatore di Etiopia"
concede l'uso del Gonfalone alla Provincia di Agrigento.
Infine, la ricostruzione storica degli
ambienti con mobili, vo e pubblicazioni d'epoca consentono di fare
un "salto" a ritroso nel tempo al secolo che ha caratterizzano la
nascita dell'Ente
La realizzazione dell'Ecomuseo è
nata dall'esigenza di riunire tutti i beni dell'ex Provincia il
cui comune denominatore è il XIX secolo inserendoli al meglio in una
rete di strutture, attività, laboratori ed eventi distribuiti sul
territorio. Un progetto questo che rafforza il senso dì appartenenza
e la consapevolezza delle identità locali attraverso il recupero e
la riproposizione in chiave dinamico-evolutiva delle radici storiche,
culturali e politico—civili delle comunità.
DECRETO INGIUNTIVO
Avviato contenzioso tra Cua ed ex
Provincia per circa 800.000 euro.
g.s.)
In attesa che la Regione decida
che farne delle ex Province e stabilisca, anche, de futuro dei
consorzi universitari, ad Agrigento i due entri arrivano allo scontro
legale.
A monte ci sono circa 800mila euro
contesi, derivanti dal finanziamento per l'anno20l6 che il Libero
Consorzio avrebbe dovuto — secondo il Cua — trasferire in quanto
allora socio. Soldi che adesso l'università agrigentina chiede
attraverso un decreto ingiuntivo datato 1 febbraio e ammontante, per
la precisione, a 774.685 euro.
Somme delle quali, tuttavia, va
raccontato esattamente la genesi. L'ex Provincia, ripetutamente,
aveva tentato di uscire dall'assemblea dei soci del Consorzio
universitario con atti firmati da tre diversi commissari
straordinari e culminati, in ultimo, con quello firmato nell'ottobre
del 2015 da Marcello Malsano. Il ragionamento dell'ente di area
vasta era semplice: non possiamo farci carico economicamente di rima
nere nella compagine societaria a meno che le somme non e trasferisca
la Regione La volontà di fuoriuscita era tanto pervicace che proprio
Maisano continuava a chiedere all'Assemblea dei soci di prendere
ano del recesso, mettendosi al sicuro da quanto previsto dal
regolamento del Consorzio, il quale appunto "congela" fuoriuscite
fino a quando i soci mettono nero su bianco quanto successo. Nel
frattempo, riteneva Malsano, nulla vi era però a pretendere dall'ex
Provincia.
Di parere diverso gli altri soci e il
Cua stesso, che prese atto del tutto solo il 20 maggio 2016, sebbene
il commissario nel frattempo aveva iniziato a chiedere di rimanere
dentro la struttura, anche se senza soldi in tasca.
Tutto si tradusse in un'epica seduta
di Assemblea, con urla e pugni sbattuti sui tavoli e soprattutto, una
richiesta da parte del Consorzio universitario all'ex Provincia di
versare quanto dovuto per l'anno 2015, dato che, appunto, è
articolo 21 del regolamento del Cua a prevedere che in attesa de
presa d'atto della fuoriuscita dalla compagine il socio deve
comunque corrispondere la propria quota.
Dopo averlo deliberato in Consiglio di
amministrazione, adesso, è arrivato l'atto formale che è stato
notificato nelle scorse settimane al libero Consorzio, che sta desso
impugnando il tutto.
19 febbraio - lunedì
Sicilia24h
Enti Locali - FP CGIL - Avvio
Procedura per la Stabilizzazione dei 35 dipendenti "Precari" al
comune di Campobello di Licata"
Il Coordinatore Provinciale Enti Locali
della F.P. CGIL, Pietro Aquilino, esprime la propria soddisfazione
per l'avvio della procedura di stabilizzazione dei 35 dipendenti
"Precari" del comune di Campobello di Licata, formalizzata e
comunicata ufficialmente dai Dirigenti, dal Segretario Comunale e dal
Sindaco Gianni Picone, durante l'ultimo incontro di Contrattazione
Decentrata.
Un grande plauso all'Amministrazione
attualmente in carica ed in particolare al Sindaco, che con puntuale
convinzione ha dato seguito a quanto precedentemente manifestato alle
OO.SS. di categoria in sede di Contrattazione Decentrata, compiendo
il primo importante passo di un percorso indicato nel "Piano
Triennale Occupazionale 2018/2020", contribuendo a diffondere una
buona dose di ottimismo tra i dipendenti e alle loro famiglie, che
adesso guarderanno più fiduciosi al loro prossimo futuro di
Dipendenti Comunali.
Certi che il predetto percorso,
intrapreso per i dipendenti "Precari" attualmente in servizio
presso il comune di Campobello di Licata, sarà da stimolo ed esempio
per tutti i Sindaci ed Amministratori degli Enti Locali, affinché,
nel rispetto della norma attualmente vigente e per quelle che sono le
proprie capacità assunzionali, possano dare inizio alle procedure
che porteranno alla definitiva stabilizzazione del personale precario
attualmente utilizzato dagli stessi.
LA SICILIA
AGRIGENTO 2020 - UNA NUOVA IDEA DEL
SINDACO FIRETTO
S'inviterà il Papa per i 2600
anni della Fondazione.
g.sch) L'idea al momento solo
embrionale, ma la volontà c'è tutta: invitare Papa Francescad
Agrigento per i suoi 2600 anni.
La proposta è stata anticipata due
giorni fa dal sindaco Firetto durante la conferenza stampa convocata
per discutere di cosa fare dopo la "sconfitta" nel concorso per
l'individuazione della Capitale della Cultura per il 2020. Uno
spunto detto quasi sottovoce, tanto che in pochi hanno colto. Ne devo
ancora parlare con l'arcivescovo, don Franco Montenegro - ha detto
— ma l'idea è quella di chiedere al Santo Padre di tornare ad
Agrigento in occasione delle iniziative che si terranno tra due anni.
Sarebbe un compieta mento del suo primo viaggio Apostolico, fatto a
Lampedusa, ma anche idealmente, la prosecuzione del messaggio
lanciato da Papa Wojtyla nella piana di San Gregorio".
Un progetto certamente ambizioso e,
anche, molto complesso da realizzare. Perché da muovere ci sarebbero
altissime burocrazie, e bisognerebbe, anche, far coincidere gli
impegni del Santo Padre, che vengono programmati con amplissimo
margine. Per questo bisogna muoversi subito — spiega oggi Firetto
—se si ritiene di sostenere questa idea".
Ma come attivarsi per ottenere un
risultato tanto ambizioso e, anche, delicato?
Ho in mente di chiedere udienza a Roma
portando con me una delegazione di agrigentini provenienti dalle
varie realtà sociali della nostra città — dichiara ancora —, da
professionisti ai disoccupati passando per giovani e anziani,
rappresentanti di realtà territoriali e testimoni che quindi possano
raccontare Agrigento a Papa Francesco, che ha già mostrato notevole
attenzione per il nostro territorio.
Oltre al viaggio a Lampedusa, come si
ricorderà, nei giorni scorsi Bergoglio durante l'Angelus aveva
salutato Agrigento e l ringraziato la nostra provincia "per
l'impegno di accoglienza e integrazione dei migranti".
E l'occasione della visita potrebbe
proprio essere connessa a questo te ma. Tra le iniziative già
inserite nel dossier di candidatura per Capitale delta Cultura" e
che in larga parte di verranno parte integrante delle celebrazioni
dei 2600 annidi storia so no infatti diversi eventi che sono dedicati
specificatamente al tema delle migrazioni e del dialogo
interreligioso. L'obiettivo è quello di narrare Agrigento, anche,
come terra di accoglienza e porta sul Mediterraneo.
"Le cose da mettere a punto su questa
idea sono comunque ancora moltissime — ci tiene a precisare Firetto
- però confermo quanto detto in conferenza stampa: sarebbe un
momento importante ed quindi nostro dovere tentare.