GIORNALE DI SICILIA
Il Cua non chiude e avvia nuovi corsi
Si apre uno spiraglio di salvezza per l'università di Agrigento, da dicembre guidata dall'economista Pietro Busetta. Ad annunciarlo è il vicepresidente del Cua, Giovanni Di Maida, che dichiara raggiunto l'accordo per far rimanere nella città dei templi il corso di laurea magistrale in Archeologia, sbocco consigliato per coloro che intraprendono il corso di Architettura che da due anni si trova invece soltanto nell'università centrale di Palermo. La decisione è stata presa in extremis: da tempo infatti si pensava ad un possibile accentramento anche del corso magistrale in Archeologia, decisione che aveva fatto discutere non poco in una città che ha al proprio interno la Valle dei templi, il sito archeologico più grande al mondo, dove oggi sono attive invece convenzioni con altre università che sfruttano le nuove scoperte, come il teatro ellenistico o il quartiere romano, per far mettere in pratica ai propri studenti le nozioni imparate tra i banchi degli atenei. Il calo di studenti che frequentano l'università di Agrigento dovrebbe quindi subire uno stop, e dovrebbe risalire dopo una lunga discesa che ha portato i numeri a ridursi drasticamente: da 5000 studenti nel 2013 ai quasi 300 dell'ultimo anno accademico. Il Cua, quindi, non lascia ma raddoppia. L'università infatti, che nell'ultimo anno ha attivato il corso in Mediazione linguistica, darà vita, ed è questa la vera novità, ad un importante corso di laurea in Ingegneria Agroalimentare, un settore in voga che conta diversi studenti e che vuole sfruttare anche le peculiarità enogastronomiche offerte dal territorio agrigentino. Il corso, che verrà ufficializzato soltanto ad aprile, aprirà un nuovo spiraglio per gli studenti agrigentini che per necessità o per condizioni economiche non possono lasciare la propria città, come invece sono stati costretti migliaia di studenti negli ultimi anni, che hanno preso, nella migliore delle ipotesi, le strade delle università di Catania, Palermo ed Enna. I due corsi, Archeologia e Ingegneria Agroalimentare vogliono sfruttare i beni del territorio agrigentino: «Attiveremo anche una convenzione con il Parco Archeologico - spiega Di Maida - il corso di Archeologia verrà così rilanciato. Siamo riusciti a congelare la situazione per quest'anno, ma l'intenzione è quella di far proseguire il corso anche per gli altri anni. A questo si aggiunge il nuovo corso di Ingegneria agroalimentare che rappresenta una novità per l'università di Agrigento. Queste due novità servono come punto di rilancio di un'università dove crescerà il numero degli iscritti». Il corso in Archeologia conta oggi appena 17 studenti, ma con la nuova rotta dell'università agrigentina potrebbe acquisire nuovi studenti che, al concretizzarsi della convenzione con il Parco archeologico, potrebbero mettere in pratica gli studi per essere parte integrante delle scoperte all'interno di una città che non smette di regalare novità dai propri terreni. Il tema dell'agroalimentare è già oggetto di studio a Palermo, dove, come accadrà per Agrigento, si metterà in risalto, attraverso il nuovo corso di laurea la variegata cultura agroalimentare e gastronomica siciliana, che ha al suo interno contaminazioni culturali di diversa origine, fatto che la rende unica nel suo genere. I temi portanti della Sicilia vengono quindi valorizzati: è questo l'obiettivo dei corsi di laurea di prossimo avvio e di quelli già presenti, come nel caso degli studi di mediazione linguistico-culturale, che hanno già raccolto centinaia di iscritti nella provincia che rappresenta il punto di approdo dei migranti, per un fenomeno sociale che più di altri oggi condiziona le dinamiche economiche e sociali del pianeta. (*ADS*)
Libero Consorzio
Prorogato il progetto Tartalife
È stato prorogato a tutto il 2019 il progetto comunitario Life «Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale » la cui conclusione in origine era stata fissata al 30 settembre 2018. La proroga è stata decisa dalla Commissione Europea, che valuta i risultati ottenuti nei vari step delle singole azioni, in seguito alle istanze dell'ente capofila di Ancona e dei suoi partner, tra cui il Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta, come più volte evidenziato, di risultati positivi, sia sul piano delle innovazioni tecniche finalizzate al contenimnto delle catture accidentali della Tartaruga marina con le attrezzature di pesca, sia su quello delle numerose attività di sensibilizzazione e informazione portate avanti dai partner del progetto, in particolare con le azioni E3 rivolta alle scuole e al grande pubblico ed E2 riservata agli operatori della pesca per le occasioni di finanziamento offerte dalle varie misure del Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca, entrambe gestite dal Libero Consorzio di Agrigento. Altre due stagioni, dunque, di sperimentazioni e di incremento dei risultati ottenuti con le varie azioni, che permetteranno di aggiungere ulteriori tasselli al raggiungimento dell'obiettivo del progetto, ovvero fermare il preoccupante declino della popolazione mediterranea di Caretta caretta, già alle prese con seri problemi di conservazione e decimata dall'elevatissimo numero di catture accidentali ad opera delle attrezzature tradizionali dei pescatori professionali (oltre 200.000 stimate in tutto il bacino del Mediterraneo). Catture che unitamente agli altri fattori collocano la Tartaruga marina nella Lista Rossa dell'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura delle specie minacciate a livello globale. Intanto gli esperti della Bio&Tec soc. coop. (*PAPI*)
Beni culturali.
Il Parco Archeologico scelto come paesaggio ideale in cui si integrano i siti internazionali con l'economia agraria innovativa. La menzione da Strasburgo
Un premio europeo alla Valle dei Templi
So
Provate a mischiare i telamoni con quel giardino degli dei che è la Kolymbetra, il Tempio della Concordia con il mandorlo, le colonne del Tempio dei Dioscuri e gli ulivi. E poi sempre così, per 13 mila ettari, concretizzando un'alleanza - affatto scontata dalle nostre parti tra patrimonio e natura, immersi in un profumo che sa di Attica. Siete nel Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, qui il passato riaffiora di continuo, con un grande teatro ellenistico o con un piccolo «guttus», un poppatoio, ritrovato di recente. Un posto così fa «audience»: non a caso la puntata dedicata ad Agrigento de «Le meraviglie, la Penisola dei tesori» di Alberto Angela ha fatto 5 milioni e 662 mila telespettatori con uno share del 23,8% che non è ...Montalbano ma ci si avvicina. E attira premi come una calamita. Infatti, dopo quello del Paesaggio e dopo essere stato scelto dal Mibact a rappresentare l'Italia al relativo premio europeo - sbaragliando 97 candidature con il progetto «Agri Gentium: landscape regeneration» - il Parco ha appena ricevuto la «Special Mention for Sustainable development and social reintegration», nell'ambito della «Landascape Award of the European Landscape Convention» (2016-2017) di Strasburgo. Con questa motivazione della giuria: «La rigenerazione paesaggistica del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento è un esempio eccellente di collegamento fra siti archeologici internazionalmente riconosciuti ed economia agraria innovativa, che comporta lo sviluppo di prodotti di alta qualità per il benessere sia della comunità locale che dei molti visitatori». E ora il Parco prenderà parte alla «Landscape Award Alliance of the Council of Europe»: «Un riconoscimento - evidenzia il direttore del Parco che sottolinea l'importanza della valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico in chiave innovativa, attraverso un sapiente intreccio tra questo e l'economia connessa alle tradizioni agrarie siciliane. Il mandorlo, l'ulivo, i profumi della campagna, il vissuto agreste si fondono con i templi, i telamoni, la macchia mediterranea, la roccia calcarea, l'azzurro del mare e diventano un'entità unica, capace di raccontare un territorio cherievoca una civiltà poliedrica che affonda le proprie radici negli elementi della natura, nelle tradizioni rupestri ed insieme nelle antiche origini storiche di una terra che, per la sua ricchezza e per il suo sviluppo, fu definita Grande Grecia ». Digerita la mancata nomina a capitale italiana della cultura 2020, Agrigento ha una sua armatura culturale capace ugualmente di richiamare turisti: la città è cambiata, sono bastati un nuovo rapporto con il territorio, fondato sulla legalità e sulla tutela dei valori culturali, e un'apertura alla comunità, che non tradisce, anzi esalta la stessa tutela, per illuminare il buio: «Ad Agrigento - commenta il sindaco Lillo Firetto - va un altro prestigioso riconoscimento. Nulla accade per caso, e questo è frutto di un nuovo vissuto della città e di un percorso che guarda al 2020 come a una fase di radicale cambiamento in cui la città possa esprimere appieno la volontà di divenire modello di sviluppo sostenibile». (*anfi*)
Agrigento
Archeologia, confermato il corso di laurea
L'università di Agrigento, che ha perso migliaia di studenti negli ultimi anni, dopo la chiusura di diversi corsi di laurea, cambia rotta. A dirlo è il vicepresidente del Consorzio universitario, Giovanni Di Maida che sgombra i dubbi sulla conferma del corso magistrale in archeologia, il quale verrà confermato per il prossimo anno accademico e annuncia l'avvio di un nuovo importante corso, quello di Ingegneria agroalimentare, che mira a sfruttare le peculiarità e le contaminazioni dei prodotti alimentari siciliani. Il corso magistrale in archeologia, dopo la chiusura di architettura era in dubbio, ma il vicepresidente annuncia la conferma nel nuovo piano di studi che verrà ufficializzato ad aprile, spiegando anche che si sta lavorando per una convenzione con il parco archeologico della Valle dei Templi, il sito archeologico più grande al mondo, dove negli ultimi anni sono state fatte importanti scoperte, il teatro ellenistico e il quartiere romano, con l'ausilio, di università che hanno sede fuori dai confini siciliani. Intanto quest'anno è stato già attivato il corso di laurea in mediazione linguistica che ha già ottenuto centinaia di iscritti.
Grandangolo
Dal Cipe finanziamenti per strade,
dighe, rete ferroviaria.
Per la Sicilia 179,775 milioni
"E' stato approvato dal Cipe il
secondo Addendum al Piano Operativo Infrastrutture del Ministero
Infrastrutture e Trasporti, relativo alla programmazione 2014-2020
del Fondo Sviluppo e Coesione, che prevede stanziamenti per 934,4
milioni per strade, ferrovie, rinnovo materiale rotabile, porti,
dighe, ciclovie". Lo comunica il Mit in una nota. "Le risorse del
secondo Addendum - prosegue la nota - si aggiungono a quelle del
Piano operativo Infrastrutture del dicembre 2016, 11,5 miliardi di
euro, ed al precedente addendum del 2017, con 5,4 miliardi di euro.
L'obiettivo principale è dare continuità e rafforzare la
strategia nazionale in materia di infrastrutture delineata nel Piano
Operativo del Mit, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di
Europa 2020, in primo luogo 'promuovere sistemi di trasporto
sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali
infrastrutture di rete'. La struttura complessiva del secondo
addendum ripropone l'articolazione in sei assi tematici: interventi
stradali, ferroviari, trasporto urbano e metropolitano, messa in
sicurezza del patrimonio esistente, rinnovo del materiale rotabile.
Al Mezzogiorno risorse per 711,8 milioni, al Centro Nord per 225,5.
Particolare attenzione è stata dedicata agli interventi di messa in
sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente di cui fanno
parte gli interventi per il miglioramento della sicurezza delle dighe
pari ad oltre 173 milioni di euro. In ambito stradale sono stati
previsti interventi per il rafforzamento della viabilità di
interesse regionale che costituisce adduzione alla viabilità
nazionale. In ambito ferroviario si è proseguito nel potenziamento
delle linee ferroviarie di interesse regionale e di collegamento con
gli aeroporti alle quali sono stati assegnati circa 120 milioni di
euro. Infine sono stati assegnati oltre 60 milioni al rinnovo del
materiale rotabile su gomma e su ferro, per il miglioramento del
trasporto pubblico locale". Nel dettaglio per la SICILIA, 179,775
milioni di cui per le Strade: 70 mil per SS 189 - Itinerario
Agrigento - Palermo. Ammodernamento della SS 189 "Della Valle dei
Platani". Tratta in Provincia di Agrigento; 34 mil per SS 117 -
Itinerario Nord - Sud Santo Stefano di Camastra - Gela.
Ammodernamento della tratta A19 svincolo Mulinello - Innesto SS 117
bis. Rinnovo materiale rotabile per 10 mil. Dighe: 60 mil per Diga
Pietrarossa. Intervento di adeguamento sismico e completamento; 5,775
mil per interventi per la sicurezza sismica e funzionale delle dighe
esistenti. Infrastrutture, Cipe approva piano
da 900 milioni di euro: 70mln per la Agrigento-Palermo
70 milioni per SS 189 -
Itinerario Agrigento - Palermo. Ammodernamento della SS 189 'Della
Valle dei Platani'. Tratta in Provincia di Agrigento.
"E' stato approvato dal Cipe il
secondo Addendum al Piano Operativo Infrastrutture del Ministero
Infrastrutture e Trasporti, relativo alla programmazione 2014-2020
del Fondo Sviluppo e Coesione, che prevede stanziamenti per 934,4
milioni per strade, ferrovie, rinnovo materiale rotabile, porti,
dighe, ciclovie". Lo comunica il Mit in una nota. "Le risorse del
secondo Addendum - prosegue la nota - si aggiungono a quelle del
Piano operativo Infrastrutture del dicembre 2016, 11,5 miliardi di
euro, ed al precedente addendum del 2017, con 5,4 miliardi di euro.
L'obiettivo principale è dare continuità e rafforzare la
strategia nazionale in materia di infrastrutture delineata nel Piano
Operativo del Mit, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di
Europa 2020, in primo luogo 'promuovere sistemi di trasporto
sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali
infrastrutture di rete'.
La struttura complessiva del secondo
addendum ripropone l'articolazione in sei assi tematici: interventi
stradali, ferroviari, trasporto urbano e metropolitano, messa in
sicurezza del patrimonio esistente, rinnovo del materiale rotabile.
Al Mezzogiorno risorse per 711,8 milioni.
LA SICILIA
Prorogato al 2019 progetto
Tartalife.
E' stato prorogato a tutto il 2019 il
progetto comunitario Life Fartalife - Riduzione della mortalità
della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale- Life
12 Nat/it/000937 la cui conclusione in origine era stata fissata al
30 settembre 2018. La proroga è stata decisa dalla Commissione
Europea, che valuta i risultati ottenuti nei vari step delle singole
azioni, in seguito alle istanze dell'ente capofila Cnr-Ismar di
Ancona e dei suoi partner, tra cui il Libero Consorzio Comunale di
Agrigento.
Da domani riapre per lo svolgimento
del Mandorlo in fiore.
g.s.) Palacongressi, arriva sul filo di
lana l'autorizzazione per lo svolgi mento di pubblici spettacoli, e
la struttura potrà aprite il prossimo 2 marzo, come concordato.
Nella tarda serata di mercoledì la
commissione per i pubblici spettacoli ha infatti rilasciato il
proprio parere positivo all'utilizzo della struttura per gli
spettacoli al chiuso previsti nel corso della kermesse ormai prossima
a partire. Un'autorizzazione quindi limitata a questa singola
tornata di eventi e che comunque prevederà delle prescrizioni da
adottare ma che potrà ovviamente essere chiesta anche per il
prossimo futuro per altre iniziative.
«Inutile dire che puntiamo ad ottenere
l'autorizzazione per tutta la struttura spiega il direttore del
Parco Giuseppe Parello -ma in questa fase l'urgenza era quella di
essere pronti per il Mandorlo.
Dentro il palazzo dei congressi si
terranno infatti concerti e iniziative, più o meno connessi all'ex
Sagra. Fuori schema è infatti l'avvio di un progetto realizzato
con Farm Cultural Park, chiamato "Re-birth", cioè rinascita".
L'idea è quella di trasformare l'area del Palazzo dei congressi
in un "polmone urbano" non solo per Agrigento ma anche per
l'intera Sicilia. Un luogo in cui artisti. Architetti, designer e
creativi di diverse discipline, nel corso dei prossimi mesi
proporranno installazioni, opere d'arte, mostre fotografiche, talk,
laboratori e workshop anche per bambini. Due gli interventi curati da
Farm che saranno già pronti per l'apertura del 2 febbraio:
Re-birth", 'installazione pittorica monumentale dell'artista
Salvo Ligama che da il nome all'intero progetto curatoriale Farm e
"I'MOSÈ", la prima mostra di comunità del Villaggio Mosè, a
cura di Fabio Florio Daniela Frenna e Nicotra. Tutto questo senza
tralasciare la destinazione principale dell'edificio: il Parco (che
dentro il palazzo vuole esporre, tra le altre cose, i reperti
recuperati durante gli scavi del teatro Ellenistico) ha già ricevuto
una decina di richieste di utilizzo per iniziative divario tipo,
anche di livello nazionale.
La cerimonia di inaugurazione, alla
quale parteciperanno anche esponenti del governo regionale, prevederà
la realizzazione, da parte il pastry chef Giovanni Mangione, insieme
ad altri pasticceri, di una mega cassata. Seguirà, nel contesto dei
Pomeriggi del Mandorlo" (che continuerà per tutta la settimana) il
ricevimento dei "Bambini del Mondo", partecipanti al Mandorlo in
Fiore.
Il 6 marzo prossimo riapre il
viadotto Petrulla.
RAVANUSA- Riapre il prossimo 6 marzo il
viadotto Petrulla che collega la città di Licata con i comuni
dell'entroterra agrigentino e nisseno. L'annuncio è stato dato
dal sindaco di Ravanusa, Carmelo D'Angelo, che ha avuto comunicata
la data della riapertura al traffico dell'importante arteria
dall'ing. Ugo Dibennardo direttore centrale della progettazione
Anas e dal direttore regionale ing. Valerio Mele ha detto ieri
D'Angelo- finalmente riapre questa importante arteria. Finalmente-
aggiunge viene restituita alla collettività una strada
fondamentale per le attività imprenditoriali, per i pendolari e per
le aziende agricole e non del territorio che in questi lunghi anni di
chiusura hanno subito delle gravi perdite dal punto di vista
economico. Quattro anni- aggiunge il sindaco -sono tanti ma la
consapevolezza è quella che non solo Anas ha ripristinato il
viadotto Petrulla ma ha anche messo in sicurezza l'intera strada
rendendola sicuramente molto più funzionale e sicura per chi la
percorre quotidianamente.
1338 giorni negati. Non credo che
qualcuno possa parlare di meriti. Io, che non ho mollato un giorno,
chiedo scusa 1338 volte ai Licatesi. ai ravanusani, ai campobellesi,
ai canicattinesi, ai pendolari, alle aziende, a tutti quanti,
sperando che ciò che non deve accadere in un paese civile, non
avvenga mai più. Grazie a chi,- continua Carmelo DAngelo - comunque,
con il proprio lavoro (a volte non facile) ha consentito la
riapertura del Petrulla e della Licata -Torrente Brami". Il crollo
del viadotto Petrulla avvenne il quattro luglio del 2014. Cedimento
che di fatto ha interrotto le comunicazioni sull'importante asse
viario della statale 626 Dir Licata Torrente Braemi in territorio
di Riesi.In sostanza l'unica strada moderna per collegare le città
dell'entroterra a Licata ed alle sue zone balneari. Nel frattempo
che venisse ripristinato, Anas è intervenuta sulla ss123 Canicatti
Campobello Licata, che era in pessime condizioni visto il carico
di traffico che ogni giorno è stata costretta a sopportare essendo
L'unica percorribile per raggiunge Licata dall'entroterra.
CATTOLICA ERACLEA
Un enorme disastro ambientale lungo
la costa di Eraclea Minoa.
CATTOLICA ERACLEA. Il litorale di
Eraclea, con la sua spiaggia sabbiosa e con il rigoglioso bosco
demaniale, si avvia ormai verso un gravissimo disastro ambientale che
si ripercuote sulla natura e sulla attività commerciale del turismo
e della ristorazione. In questi giorni il mare ha ripetuto gli
attacchi di questi ultimi anni, ha inghiottito spiaggia e bosco,
presenta decine e decine di tronchi di pini ed eucaliptus caduti in
acqua come birilli e ha attaccato le strutture di ristoranti e
pizzerie, minacciandone l'esistenza, compreso il grande camping che
ogni anno ospita migliaia e migliaia dì turisti e bagnanti.
La denuncia è stata fatta ultima mente
da diverse associazioni ambientali agrigentine, da Marevivo al WWF e
a Mareamico, che continuano a sottolineare come nell'ultimo
decennio i marosi della stagione invernale abbiano rubato circa 120
metri di spiaggia, cancellando le meravigliose dune natura li, e ben
40 metri di rigoglioso bosco del demanio forestale.
La sabbia, che le Correnti marine hanno
rubato ad Eraclea Minoa. è stata trascinata nell'adiacente
spiaggia di Siculiana Marina dove la spiaggia si è allargata e
davanti al porticciolo è stato creato un ampio posteggio naturale
per le automobili. Tutti concordano che bisogna salvare la spiaggia
di Eraclea Minoa, ma ad oggi le segnalazioni e gli interventi
dell'amministrazione comunale e delle associazioni non hanno
sortito alcun finanziamento da parte della Regione Siciliana. Ci sono
stati, prima ed anche oggi, un paio di progetti, da cui non è stato
tirato fuori il ragno dal buco.
Le associazioni ambientaliste ritengono
che si debba fare presto perché, continuando la minaccia marina, c'è
il rischio tra non molto di non trovare più né spiaggia e nè
bosco.
ENZO MINIO