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Rassegna stampa del 27 marzo 2018

 

Giornale di Sicilia

I soldi della regione
La frenata per le fratture nella maggioranza
Non ci sono i voti, stop alla manovra
Ma da Musumeci una sfida all'Ars
Il presidente cede al pressing dell'Assemblea e rinvia la Finanziaria: «Senza riforme torniamo al voto». Una norma scritta per errore stava per cancellare le Sovrintendenze

Alla fine Musumeci ha ceduto al pressing dei capigruppo dell'Ars. La Finanziaria slitta a fine aprile, troppo difficile tentare di centrare l'obiettivo più volte annunciato di arrivare al traguardo entro la fine di questa settimana. Troppo alto il muro issato da grillini e Pd, soprattutto per una coalizione di governo che non riesce a ricompattarsi e che di fatto non ha i numeri per approvare una manovra così delicata e forse neppure leggi meno impegnative. Il centrodestra si è sfaldato. Anche ieri il governo ha faticato ad avere il via libera su due norme  tecniche propedeutiche alla Finanziaria: il bilancio consolidato e il rendiconto. I grillini hanno votato contro, segnale che gli appelli alla collaborazione sono caduti nel vuoto. Il Pd si è astenuto: per riportarlo sulla linea dell'opposizione costruttiva la strada è lunga. Ma soprattutto sono per tutto il giorno, come ormai dall'inizio della legislatura, sono mancati i voti sia di Cateno De Luca che di Vincenzo Figuccia, deputati ribelli dell'Udc. E  due voti in meno in questo clima sono decisivi per Musumeci anche senza considerare i 5 ribelli di Forza Italia. In più i capigruppo hanno esplicitamente chiesto di rinviare la Finanziaria, prospettando un Vietnam parlamentare. E così già ieri sera la giunta, riunita d'urgenza da Musumeci  all'Ars, ha approvato la proroga dell'esercizio provvisorio che il Parlamento potrebbe varare fra stasera e domani. Il punto è che, con la nuova scadenza spostata al 30 aprile, la manovra entrerà verosimilmente in vigore a metà maggio: dunque si è perso quasi metà anno.  Musumeci non ha nascosto le difficoltà del momento: «Prendiamo atto della richiesta del Parlamento. Ci rendiamo conto che nella Finanziaria ci sono 3-4 norme sulle quali occorre tempo. Sono convinto che la manovra, se c'è la volontà, può essere approvata anche a metà aprile in modo così da lavorare poi alle riforme». Il presidente ha anche lanciato una sfida al Parlamento delineando uno scenario in cui il suo è un «governo delle riforme» con quattro-cinque priorità, tra cui la modifica della legge elettorale, «poi se si vuole si può discutere  di andare a votare perchè ionon sono attaccato allo sgabello». Frasi che possono essere lette come un invito (o una minaccia) a superare gli scontri che stanno paralizzando l'Ars, persistendo i quali il presidente potrebbe anche rispedire la Regione al voto dimettendosi. Musumeci ha anche indicato le leggi che intende varare prima di lasciare Palazzo d'Orleans: «La legge sui forestali, la legge elettorale, l'agenzia sulla casa, la legge sull'Irsap che va rivista, i consorzi di bonifica, i rapporti con le società delle acque, la possibilità di creare una sola società di gestione degli aeroporti  in Sicilia». Resta però il fatto che il clima in cui Musumeci si muove non permette di scommettere sulla riuscita del piano. Dietro ogni angolo c'è un caso. Ieri la polemica è scoppiata per via di una norma nata per sopprimere due enti minori e finita nel testo, a causa di un errore, in una formula che sopprimerebbe invece tutte le Sovrintendenze. Del caso si è accorto il Pd che col capogruppo Giuseppe Lupo ha anche  per questo motivo segnalato l'esigenza di bloccare la Finanziaria. In pratica, nei piani della giunta c'è l'accorpamento del Centro per il restauro e di quello per la Catalogazione. E dunque andavano soppresse le  due norme che li hanno creati contenute nella legge del 7 novembre 1980 numero 116. Invece i tecnici dell'as - sessorato ai Beni Culturali hanno scritto che vanno abrogati alcuni articoli della legge 80 del '77: quelli, appunto, che istituivano le Sovrintendenze. Il caso stava rientrando quando l'assessorato, con il capo di gabinetto Sergio Gelardi, ha chiarito l'equivoco annunciando la correzione. Ma a questo punto è stato l'assessore Vittorio Sgarbi a ridare fuoco alle polveri suggerendo di sfruttare l'errore e cancellare le Sovrintendenze: «È stato davvero un errore, ma salutare. E io sono per l'abolizione delle Sovrintendenze in Sicilia, almeno nella struttura attuale. Non devono più essere geografiche ma settoriali, differenziate per competenze: archeologia, antropologia, e via così. Altrimenti continueremo ad avere figure non qualificate alla guida delle istituzioni culturali in Sicilia». Una linea molto diversa da quella della giunta. Che ha spinto ancora di più l'assessore sulla via dell'«esonero». O almeno così ha riferito l'assessore Toto Cordaro a nome del governo in conferenza dei capigruppo all'Ars. I grillini hanno raccontato che Cordaro ha assicurato che «questa settimana Sgarbi sarà messo alla porta e verrà nominato un nuovo assessore ». Anche per questo motivo non è stata calendarizzata la mozione di censura contro lo stesso Sgarbi che, se votata, in questo clima rischia di essere approvata con una maggioranza trasversale e più larga di quella su cui può contare Musumeci: sarebbe un colpo difficile da superare. Gia. Pi.

Verso il voto. Il sindaco di Grotte ha confermato di volerci riprovare. A Castrofilippo l'uscente, Lillo Sferrazza, si tira fuori. Attesa per la decisione di Francesco Cacciatore
Elezioni in 16 Comuni, dopo Ciaccio anche Fantauzzo si ricandida
Ci vorrà ancora qualche giorno. Subito dopo Pasqua, verosimilmente, esploderà la campagna elettorale nei 16 Comuni Agrigentini chiamati a rinnovare, a giugno, le proprie cariche:  sindaco e Consiglio. In alcune città, però, sono stati già messi dei punti fermi. A Grotte, il sindaco uscente Paolino Fantauzzo ha confermato che proverà a conquistare il suo secondo mandato. Prima di lui, lo aveva annunciato l'uscente sindaco di Sambuca di Sicilia Leonardo Ciaccio che, nelle ultime ore, ha ottenuto l'appoggio del Pd. Non si ricandiderà invece, il sindaco  di Castrofilippo Lillo Sferrazza. Scioglierà, subito dopo Pasqua, le proprie riserve invece il sindaco uscente di Santo Stefano Quisquina: Francesco Cacciatore. «C'è la volontà di proseguire e di portare avanti i progetti in cantiere. Sarà naturalmente l'elettorato a decidere se abbiamo operato bene o meno». Paolino Fantauzzo, sindaco uscente di Grotte, ha annunciato, con queste parole, la volontà di candidarsi per il secondo mandato. «Stiamo attraversando un grave momento finanziario, è vero - ammette l'amministratore- . Ma abbiamo lavorato, nonostante i tanti ostacoli, abbiamo lavorato ». Il Pd di Sambuca di Sicilia, nelle ultime ore, ha deliberato, all'unanimità, l'appoggio alla candidatura del sindaco uscente Leonardo Ciaccio. «L'impegno profuso dal primo cittadino in questi anni nel progetto 'Sambuca prima di tutto' - scrive il segretario cittadino Nicola Di Giovanna - ci ha convinti a ridare fiducia a un programma che ha visto compiersi la stragrande maggioranza degli impegni presi 5 anni fa. Basta ricordare alcuni dei risultati  raggiunti, come quelli nel campo della promozione turistica e dei prodotti del territorio, l'incremento della raccolta differenziata e delle energie rinnovabili, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, la messa in sicurezza delle strutture scolastiche, le azioni volte alla trasparenza e alla legalità dell'attività amministrativa. Occorre dare continuità e stabilità al nostro Comune per portare a compimento alcuni progetti che oggi sono in fase di completamento, per questo noi sosterremo  Leonardo Ciaccio all'interno di una lista civica con la partecipazione di tutti coloro che vorranno mettere 'Sambuca prima di tutto'». Gli altri sindaci uscenti sono: Alfonso Frisco di Alessandria della Rocca, Vito Ferrandelli di Burgio, Vincenzo Inga di Calamonaci,  Angelo Cascià di Camastra, Santo Alfano di Cianciana, Angelo Giuseppe Portella di Joppolo Giancaxio, Giuseppe Puccio di Lucca Sicula, Vincenzo Lotà di Menfi, Carmelo D'Angelo di Ravanusa, Carmelo Panepinto di San Giovanni Gemini e Lorenzo  Alfano di Sant'Angelo Muxaro. Alleurne anche gli abitanti di Licata dove il Comune è coordinato, dopo la sfiducia del sindaco Cambiano, dal commissario Brandara. (*CR*)

Vertice a palermo. Il liquidatore Carlo Turriciano sta completando la sua attività. Ha pagato tutti i debiti ma non ci sono gli 800 mila euro per l'ente locale
Terme di Sciacca, il bando lo farà il Comune
Il sindaco: «Sono molto soddisfatta dell'esito dell'incontro in assessorato. Andiamo avanti sulla strada già tracciata»

«Sono molto soddisfatta dell'esito dell'incontro in assessorato. Andiamo avanti sulla strada già tracciata sulle Terme di Sciacca per come avevo chiesto». Il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha commentato così l'incontro avuto nella tarda mattinata di ieri a Palermo, negli uffici dell'assessorato regionale all'Economia. Non c'era l'assessore regionale Gaetano Armao, ma erano presenti il dirigente Benedetta Cannata e due funzionari del Dipartimento, assieme al liquidatore delle Terme, Carlo Turriciano. «È stata riconosciuta - dice il sindaco Valenti - la nostra impostazione, quanto chiedeva l'amministrazione comunale, e quanto già espresso la scorsa settimana all'assessore Gaetano Armao, per proseguire su un percorso già delineato. Da domani, si procederà senza più intoppi alla verifica tecnica dello stato dei luoghi per definire la consistenza dei beni termali, portando avanti così quanto sottoscritto nell'atto di concessione ».Non si è parlato del bando per l'affidamento della gestione a un privato, ma il sindaco, a questo proposito, sottolinea che «il bando di evidenza pubblica, come previsto nell'atto di concessione, lo farà il Comune di Sciacca. Le Regione Siciliana se vorrà dare un supporto nella predisposizione  del bando che ben venga. Possono avere gli strumenti in grado di aiutare questo percorso. La Regione che è proprietaria dei beni ed il Comune che li ha in concessione possono collaborare a questo fine ». L'aspetto maggiormente trattato nella riunione di ieri è stato quello riguardante la verifica dello stato dei luoghi, un passaggio fondamentale per giungere al bando. «Il Comune effettuerà la verifica dello stato dei luoghi - dice il sindaco Valenti - al fine dell'acquisizione del patrimonio termale così come previsto nell'atto di concessione che era stato sottoscritto». Il liquidatore Carlo Turriciano sta ormai completando la sua attività di liquidatore della Terme di Sciacca. Ha pagato tutti i debiti, ma non ci sono gli 800 mila euro necessari per il Comune di Sciacca. È probabile che si apra una trattativa che preveda il passaggio al Comune dell'ex Motel Agip che, da anni, ospita il comando della Polizia municipale. Le Terme devono al Comune una somma assai maggiore di quella che da palazzo di città si deve invece corrispondere alla società in liquidazione che ammonta a circa 200 mila euro. Ma il liquidatore già da anni chiede all'ente di lasciare quei locali. Per quanto riguarda il trasferimento alla Regione dei beni che si trovano nella zona di San Calogero e che poi dovranno transitare al Comune, Turriciano fa sapere che ormai siamo alle battute conclusive.  A quanto pare sarebbe, addirittura, questione di giorni per il completamento degli adempimenti da parte del tecnico incaricato. L'assessore Armao nei giorni scorsi aveva dichiarato: «Se l'affidamento al Comune si rivelerà la soluzione migliore seguiamo  questa, se l'affidamento al Comune non si rivelerà la soluzione migliore faremo una gestione condivisa. La cosa importante è la valorizzazione tempestiva di questo straordinario patrimonio». Il sindaco, però, è tornato ieri a Sciacca dichiarando «Soddisfazione per l'esito dell'incontro». L'affidamento al Comune di una parte dei beni delle Terme è stato effettuato, pochi mesi fa, a Sciacca. Il Comune, però, punta anche agli altri beni per un bando unico e mancano all'appello le stufe del Monte Kronio, la struttura che ospitava gli uffici amministrativi delle Terme e che da alcuni anni è sede del comando della Polizia Municipale e i due alberghi di San Calogero. Quest'ultima parte dei beni sono rimasti alla Regione in attesa che il liquidatore, Carlo Turriciano, definisca gli ultimi aspetti tecnici. L'ex Motel Agip, sede del comando della Polizia Municipale, potrebbe rientrare in un accordo con il trasferimento al Comune che è creditore delle Terme per circa 800 mila euro di tributi non pagati dalla società. (*GP*)

Scrivolibero
AGRIGENTO, UN PARCO GIOCHI NEL RICORDO DI PAOLO PALMISANO: SI INAUGURA L'AREA AL PALASPORT "NICOSIA"

Si inaugura il parco giochi per bambini collocato nell'area antistante il Palasport "Pippo Nicosia" di Agrigento donato dall'associazione dipendenti "Paolo Palmisano" del Libero Consorzio di Agrigento.L'area giochi è stata donata dall'associazione alla "Real Basket"che attualmente gestisce la struttura per conto del Comune di Agrigento. Si tratta di una iniziativa voluta fortemente dal nuovo Direttivo per consentire a tutti il ricordo di Paolo Palmisano, l'ingegnere capo della provincia regionale di Agrigento morto tragicamente in un incidente stradale sulla "640" insieme alla moglie. L'appuntamento è per giorno 28 marzo alle ore 16,30 presso il piazzale antistante il Palasport "Nicosia".AgrigentonotizieContributi per la protezione della biodiversità e degli ecosistemi mariniLa misura, fanno sapere dal Libero Consorzio, concede benefici finanziari ad attività specifiche del progetto Ue "Tartalife".Contributi per la protezione della biodiversità e degli ecosistemi marini. Pubblicato un avviso per il Programma operativo Feamp 2014-2020 sul sito del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. La misura - fanno sapere dal Libero Consorzio - concede benefici finanziari ad attività specifiche del progetto Ue "Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale", come l'adozione di ami circolari, sistemi di esclusione delle tartarughe, sostegno alla pesca a basso impatto in generale, mappatura dell'attività di pesca, monitoraggio dell'intensità e registrazione delle relative interazioni con specie protette (foche, tartarughe marine, delfini e uccelli pelagici).Presentazione delle domande entro 45 giorni dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, avvenuta lo scorso 12 marzo.

LA SICILIAPESCABando per la protezione degli ambienti marini
E' stato pubblicato sul sito istituzionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali l'avviso per la concessione di contributi a valere sulle risorse della Misura 1.40 del Programma Operativo Feamp 2014-2020 "Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell'ambito di attività di pesca sostenibili". Si tratta di una importante misura afferente alla Priorità n. 1 - "Promuovere la pesca sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze" dello stesso Feamp. La misura concede benefici finanziari ad attività specifiche del progetto UE "Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale" - Life 12 Nat/it/000937, come l'adozione di ami circolari, sistemi di esclusione delle tartarughe, sostegno alla pesca a basso impatto in generale, mappatura dell'attività di pesca, monitoraggio dell'intensità e registrazione delle relative interazioni con specie protette (foche, tartarughe marine, delfini e uccelli pelagici), Presentazione delle domande entro 45 giorni dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, avvenuta lo scorso 12 marzo, all'indirizzo: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura, via XX Settembre, 20 - 00187 Roma segreteria della Direzione.

 Firetto punta ad affidare la gestione ai privati considerato che l'ente non ha la forza economica

I MUSEI COMUNALI VERRANNO ESTERNALIZZATI.
Musei comunali, si va verso l'esternalizzazione. Come è già avvenuto per il pluripiano e per quasi tutti gli impianti sportivi, il Municipio punta adesso ad affidare a privati la gestione e manutenzione delle proprie strutture museali ed espositive, oggi poco redditizie. Il bando, infatti, potrebbero andare Santo Spirito, l'ex collegio dei Filippini e anche il museo civico, dove sono attualmente in corso i lavori di completamento. Beni, i primi due, che oggi producono introiti assolutamente insufficienti - si parla complessivamente di 10-15mila accessi l'anno, dato che rimangono chiusi nei festivi, essendo gestiti direttamente da personale comunale, e praticamente senza alcun servizio di visita. Il costo, tuttavia' è altissimo: rispetto alle entrate, le somme necessarie per pagare gli stipendi ai lavoratori sono ben più onerose: oltre 340mila euro contro le circa 30mila incassate nel 2017. Così, in una prospettiva di valorizzazione del patrimonio museale è necessario mettere in campo risorse che non possono essere comunali. «Crediamo che non vi sia altra strada che quella della esternalizzazione - spiega il sindaco di Agrigento Lillo Firetto - sia per alleggerire, come fatto già per le strutture sportive, del costo delle risorse umane impegnate, ma anche nell'ottica di un allineamento degli standard di offerta turistica che è possibile riscontrare nella Valle dei Templi con Coopculture. Bene, se questa parte della città deve diventare la porta di ingresso al centro storico e all'area archeologica non possiamo non pensare di mettere a bando la gestione, ovviamente garantendo per il Comune un parziale utilizzo delle strutture stesse».Del resto da qui ai prossimi uno, due anni, l'area di piazza Pirandello vedrà importanti cambiamenti. L'apertura del Civico consentirà, ad esempio di spostare la collezione Sinatra nella sua collocazione più naturale, inserendo al Filippini un "museo della città", che ne racconti le trasformazioni storiche e urbanistiche, nel solco del progetto presentato per "Agrigrigento Capitale della Cultura" e in prosecuzione a quanto già realizzato con il cosiddetto "Urban Center". A questi si potrebbe aggiungere il tentativo di cercare un "padre" per l'ex Boccone del Povero. La grande struttura, oggi ancora in parte affidata alle suore "Serve dei Poveri del Beato Giacomo Cusano", è destinata ad essere valorizzata attraverso il fondo "I3 Valore Italia" della Invimit, destinato appunto ad acquisire e valorizzare immobili destinati a servizi pubblici e sociali


Lutto nel mondo della politica per la morte di Salvatore Di Puma.
 c.v.) Mondo della politica e dell'associazionismo in lutto a Canicattì. Si è spento sabato scorso il professor Salvo Di Puma, docente in pensione presso il liceo scientifico Antonino Sciascia di Canicattì. Salvo Di Puma è stato un punto di riferimento per la politica canicattinese ed agrigentina avendo ricoperto la carica di consigliere comunale di Canicattì e quella di consigliere all'ex Provincia regionale di Agrigento. Numerose le sue battaglie a favore della città di Canicattì. Si deve a lui la nascita a Canicattì del Tribunale dei diritto del Malato. Ha ricoperto incarichi all'interno di "CittadinanzAattiva", associazione che si occupa della tutela e dei diritti dei cittadini, diventando il vice presidente regionale. Sempre presente e battagliero quando ci si doveva occupare di diritti dei cittadini negli anni Salvo Di Puma è stato colui il quale insieme ad un gruppo di amici ed alla sua associazione si è occupato di tanti problemi dal potenziamento dell'ospedale Barone Lombardo, passando per le vertenze che hanno interessato acqua, rifiuti, edilizia scolastica. Comunista da sempre, aveva ricoperto vari ruoli all'interno del partito che ha sempre sostenuto. Tante le iniziative da consigliere comunale e provinciale sempre con un solo ed unico obiettivo: il bene di Canicattì e della provincia di Agrigento. I funerali oggi alle 16 presso la chiesa di San Diego da dove la salma successivamente sarà accompagnata al cimitero di via Nazionali per la tumulazione nella cappella di famiglia.

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