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Rassegna stampa del 30 marzo 2018

 

Scrivolibero

Al Giardino Botanico del Libero Consorzio, l'ultimo dei 4 appuntamenti di "Riparti da te. Come ritrovarti e sviluppare il tuo potenziale"

Giunge al termine il percorso finalizzato al benessere mentale e alla promozione del nostro giardino botanico del libero consorzio comunale di Agrigento. Oggi, giovedì 29 marzo, nell'aula Aldo Moro del Giardino, si svolgerà il quarto ed ultimo incontro gratuito dedicato alla crescita personale. L'happening di oggi sarà tenuto come sempre dall'allenatrice mentale Luana Landolina ed è dedicato proprio al potenziamento della mente. E' rivolto a chi ha voglia di fermarsi a riflettere sul passato, utilizzandolo questa volta in modo nuovo e del tutto funzionale, ovvero per imparare a potenziarsi nel presente in vista del futuro. Come ospite, ci sarà anche un intervento di Vivian Miliziano, insegnante di Odaka Yoga, che farà sperimentare semplici esercizi per agire sul corpo calmando la mente.  Chiunque voglia avere più informazioni ed iscriversi gratuitamente può farlo attraverso questo modulo:  https://goo.gl/forms/R7RFq7JIOSORbm02, oppure scrivendo a info@disciplinamentale.it o chiamando al 3288433133 o al numero verde 800236837 - 800315555

Repubblica - Palermo

Beni culturali, Musumeci sceglie Tusa per il dopo Sgarb
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Il soprintendente del Mare, tra i saggi di Diventerà bellissima, prenderà il posto del critico d'arte. Via libera da Forza Italia nonostante i malumori di alcuni deputati azzurri
di ANTONIO FRASCHILLA
Il dado è tratto. Per il dopo Vittorio Sgarbi il governatore Nello Musumeci nominerà all'assessorato ai Beni culturali Sebastiano Tusa. Soprintendente del mare, dirigente da sempre vicino al centrodestra che ha aderito al manifesto per la cultura del movimento del governatore Diventerà bellissima, Tusa ha incontrato nei giorni scorsi Musumeci e ha dato la sua "piena disponbilità". Musumeci però voleva prima avere un via libera da Forza Italia attraverso il coordinatore Gianfranco Miccichè. Via libera che è arrivato nonostante i malumori di alcuni deputati azzurri guidati da Rossana Cannata. Da qui la decisione, con una firma del decreto che si attende a momenti.  Dal canto suo, Sgarbi, in rottura con Musumeci, fino all'ultimo ha lanciato frecciate sulla nomina di Tusa "decisa da tempo", ben prima delle sue dimissioni: "Auguro a Tusa tutto il successo che merita e sono certo che sarà un mio buon successore. La scelta dell'assessore - aggiunge però Sgarbi - spetta a Forza Italia e io, correttamente, l'ho condivisa con il presidente dell'Assemblea regionale siciliana e leader del partito Gianfranco Miccichè, che me ne parlò alla prima comunicazione dei deputati a Montecitorio, cioè il 14 marzo, ben due giorni prima della data del 16 marzo indicata da Tusa come riferimento temporale della telefonata con Musumeci. Tanto si doveva per completezza d'informazione".

Giornale di Sicilia

I nodi della regione
Escluso un politico per non minare gli equilibri nel centrodestra. sedici milioni alle zone di crisi industriale
Dopo Pasqua arriva il successore di Sgarbi

In pole position il sovrintendente del mare Tusa, ma al vaglio del presidente Musumeci ci sono altri 2 nomi di tecnici
Giacinto Pipitone  - Palermo
La nomina del nuovo assessore ai Beni Culturali avverrà dopo Pasqua. Nello Musumeci ha già in mano la disponibilità di Sebastiano Tusa, l'archeologo e sovrintendente del mare. Ma ha sul tavolo anche i curricula di altri due tecnici siciliani. In ogni caso dunque a Sgarbi succederà un altro tecnico. Non ci sarà l'apertura a un politico: mossa che avrebbe rotto i già precari equilibri fra e dentro i partiti del centrodestra. Palazzo d'Orleans continuerà a respingere la richiesta della Lega di entrare in giunta. E allo stesso modo Forza Italia non indicherà alcuno dei quattro ribelli che nelle scorse settimane hanno creato la fronda contro GianfrancoMiccichè. La protesta di  Rossana Cannata, Riccardo Gallo, Tommaso Calderone e Luigi Genovese è destinata a rientrare ma le «misure di compensazione» saranno all'interno di Forza Italia (dove si aprono le nomine al vertice delle segreterie provinciali). Equilibri politici a parte, Tusa è il favorito per succedere a Sgarbi. Ha già ricevuto l'invito da Musumeci e ha battuto la concorrenza interna in Forza Italia. Il partito di Berlusconi ha perfino rivendicato la scelta. Gianfranco Miccichè ha detto che «di fronte a Tusa cadono tutte le altre candidature. Noi abbiamo rivendicato quel posto e Tusa ci va benissimo. È bravo,  è un amico, è di centrodestra. Io stesso,quando fui presidente dell'Ars la prima volta nel 2006, lo volli accanto a me. Se Musumeci decidesse di cambiare nome, allora dovremmo parlarne. Diversamente, la scelta è fatta». Musumeci avrebbe chiesto già due settimane fa a Tusa di entrare in giunta. È stato lo stesso archeologo a rivelarlo: «Lo scorso 16 marzo il presidente mi chiese se ero disponibile ad assumere incarichi di giunta. Subito glidichiarai la mia disponibilità rimanendo in attesa di ulteriori indicazioni ». Ieri però Sgarbi, nel corso di un convegno a Palermo, ha ulteriormente voluto precisare i tempi di questa richiesta: «La scelta dell'assessore spetta a Forza Italia e io, correttamente, l'ho condivisa con Miccichè. Che me ne parlò il 14 marzo, ben due giorni prima della data del 16 marzo indicata da Tusa». È, questo dettaglio, l'ultimo sgarbo del critico d'arte a Musumeci: un modo per evidenziare che - se sarà Tusa l'assessore - non sarà stato il presidente a decidere ma Forza Italia a imporsi. Una sortita che ha ancora di più rovinato i rapporti fra il presidente e Sgarbi: «È un miracolo che sia durata quattro mesi - commentato ieri Musumeci - visto che doveva restare solo un mese». Ieri Musumeci ha di nuovo riunito la giunta. E ha fatto approvare una deroga a favore di Ircac e Crias per adeguarsi alle disposizioni contabili del recente decreto 118: l'accelerazione avrebbe impedito di finanziare un centinaio di richieste di contributo già autorizzate. Ircac e Crias potranno adeguarsi alle nuove misure contabili a fine anno. Musumeci ha anche continuato a varare misure per venire incontro alle difficoltà degli agricoltori. È il frutto degli accordi presi una settimana fa durante l'incontro a Vittoria. La giunta ha richiesto al ministero per le Politiche agricole lo stato di crisi per ilcomparto orticolo e per quello delle nocciole. Ci sono poi l'attivazione di «provvedimenti emergenziali per le aziende colpite da avversità atmosferiche », l'istituzione di un tavolo tecnico insieme a tutti i soggetti coinvolti, l'inserimento nella Finanziaria di misure per contrastare le patologie delle coltivazioni, una campagna straordinaria di controllo sui prodotti agroalimentari importati. Musumeci ha anche iniziato a lavorare per la sottoscrizione di un accordo di filiera per valorizzare le produzioni agroalimentari siciliane.  Una prima riunione, alla quale hanno partecipato alcuni rappresentanti della grande distribuzione organizzata in Sicilia, si è tenuta a Palazzo d'Orleans: è stato fatto il punto sulle criticità del comparto, a cominciare dall'eccessiva polverizzazione e frammentazionedelle aziende agricole. «Questo primo incontro - ha commentato Musumeci - è stato proficuo. Nei prossimi giorni ci confronteremo con altri rappresentanti della grande distribuzione e sono fiducioso che troveremo, in tempi rapidi, una soluzione utile per tutti». Infine, arrivano 16 milioni per i Comuni delle aree di crisi industriali. Li ha stanziati l'assessorato alle Attività produttive, guidato da Mimmo Turano. Le aree di crisi industriale non complessa della Sicilia potranno così fruire dei finanziamenti statali e  regionali destinati alla riconversione e riqualificazione del loro tessuto economico.  Sono circa 200 i Comuni che  rientrano nelle «SLL» (Sistemi locali) oggetto del finanziamento.

Comune. Niente bagni alla foce del fiume Akragas, nella zona del Caos, nell'area di Drasy. Confermata anche l'interdizione per i tratti prospicienti il porticciolo
Divieti di balneazione, ordinanza comunale delimita le aree out per la prossima estate
A firmarli è stato il vice sindaco del capoluogo Elisa Virone

Concetta Rizzo
La storia è sempre la stessa. Gli si intonerebbe bene il motivetto: «Stessa spiaggia, stesso mare». Sono quelli dove, anche per la stagione balneare 2018, non si potrà fare il bagno. A firmare i divieti di balneazione è stato, nelle ultime ore, il vice sindaco di Agrigento Elisa Virone. A segnalare i tratti di costa per i quali doveva essere emessa ordinanza di divieto era stato invece il dipartimento di Prevenzione dell'Asp. Meno che mai, naturalmente, anche per quest'anno, - in quanto si tratta di tratti di costa e di mare inquinati - è consentita la balneazione alla foce del fiume Naro e alla foce del fiume Akragas. Sempre categorico il «no» per l'area portuale di San Leone. Per la stagione balneare 2018, con  inizio primo di aprile e termine il 31 diottobre, il divieto riguarderà - per rischio crolli - la località Caos, per un tratto lungo 1.900 metri, e la località Drasy per un tratto lungo 3 mila metri. Per il Caos, negli anni passati, il divieto è stato fra i 200 e i 300 metri. Divieto permanente di balneazione anche alla foce del fiume Akragas, per una lunghezza di 500 metri e divieto permanente anche 200 metri a destra e 200 metri a sinistra dalla foce del Fiume Naro, per un tratto lungo complessivamente 400 metri. Per motivi diversi, la sicurezza innanzitutto, resta il «no» - anche per questo 2016 - per la balneazione al porto di San Leone, sempre per una lunghezza di 245 metri complessivi. I divieti alla foce del fiume Naro, a quella dell'Akragas, all'area portuale di San Leone e al vallone Caos, per Agrigento, sono quelli che ormai vengono considerati classici - nel senso che da anni vengono sistematicamente riproposti e firmati - e sono dovuti al fatto che uno riguarda l'area portuale, dove vi è un andirivieni di imbarcazioni da diporto, e gli altri tre delle zone dove vi sono degli scoli di acque nere che, seppur a distanza, rendono la qualità del mare non perfettamente in regola con le norme sulla balneabilità. Non risulta essere interessato da «immissioni» e pertanto, quest'anno, non c'è alcun divieto di balneazione, invece, per l'area del vallone Canne. Spetterà al Municipio far sì che gli appositi cartelli di divieto vengano installati e siano perfettamente resi visibili ad agrigentini e turisti. Si chiama prevenzione, del resto. Vale, naturalmente, al momento però. Perché il timore che possano determinarsi situazioni che rendono necessari nuovi divieti di balneazione - così come è stato nelle estati passate, e non soltanto ad Agrigento - è sempre in agguato. A livello provinciale, saranno complessivamente decine i chilometri di spiaggia che non potranno essere fruiti a causa dell'inquinamento. A Sciacca, ad esempio, non sarà possibile fare il bagno  al lido Salus, al vallone Cansalamone ed alla foce di mezzo del torrente Ganetici. A Porto Empedocle, bagni vietati alla foce del torrente Re, al varco Macallè. E ancora divieti alla foce del Salso, a Licata, al vallone Forte di Realmonte, alla foce del torrente Canne, a Siculiana, e alla foce del fiume Palma, a Palma di Montechiaro. Divieti anche se solo temporanei, infine, in alcuni tratti dei torrenti Salsetto a Porto Empedocle e Ganetici a Sciacca, mentre ai tratti di mare interessati da immissione, si aggiungono le aree dei fiumi Platani, Magazzolo, Carboj e Verdura. (*CR*)

La Sicilia

PENNELLI AMARE DI SAN LEONE
Tutti i cinque imputati rinviati a giudizio dal Gup

«Hanno sversato in mare fogne non depurate, attraverso i "pennelli", ed hanno quindi inquinato il mare di San Leone». Con questa presunta ipotesi accusatoria, il gup Alessandra Velia, ha disposto il rinvio a giudizio per 5 imputati coinvolti nell'inchiesta sui cosiddetti "pennelli" a mare di San Leone. Si tratta di Marco Campione, 55 anni, di Agrigento, legale rappresentante di "Girgenti Acque Spa"; Giuseppe Giuffrida, 69 anni, catanese, ex amministratore delegato della società idrica; Bernardo Barone, 64 anni, diA. grigento, direttore generale dell'Ato idrico di Agrigento; Pietro Hamel, 65 anni, di Porto Empedocle, dirigente Ato idrico, e Maurizio Carlino, 56 anni, di  Favara, progettista e direttore dei lavori.  Accolte le richieste del pm Antonella Pandolfì. L'inizio dell'approfondimento dibattimentale è fissato per il14 giugno  rossimo davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento. Secondo la Procura «dal giugno 2008 al luglio 2013 tutti i reflui non depurati della rete fognaria della zona sud - est di Agrigento, tra San Leone, Cannatello e Villaggio Peruzzo, sono stati scaricati nel mare antistante la costa di San Leone, tramite due condotte sottomarine, intese una "Pubblica Sicurezza" e l'altra "Padri Vocazionisti", la cui autorizzazione era scaduta».  Nel corso dell'udienza preliminare, il gup Velia, ha inflitto 10 mesi di reclusione nei confronti del direttore tecnico di "Girgenti Acque", Calogero Sala, di 56 anni, di Agrigento, giudicato con l'abbreviato. Un settimo imputato, la responsabile del laboratorio di analisi Rita Vetro,62 anni, di Favara, è stata assolta con la formula "perché il fatto non sussiste".
A.RAV .

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