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Rassegna stampa del 5 aprile 2018

 

Giornale di Sicilia

Libero consorzio. Intervento dopo che a San Biagio Platani sono stati affissi dei manifesti di scuse per i visitatori degli Archi di Pasqua, alle prese con il degrado delle strade
Provinciale 19 dissestata, presto al via i lavori
«Gli interventi di manutenzione, in diversi punti e secondo il programma stilato dai tecnici del settore Infrastrutture stradali, sono stati già previsti. Saranno realizzati dopo la stipula del contratto aperto con l'impresa aggiudicataria dell'appalto per l'accordo quadro per la manutenzione delle strade del comparto centronord, nel quale è compresa la provinciale 19». A renderlo noto, ieri, dopo che a San Biagio Platani sono stati affissi  dei manifesti di scuse per ivisitatori degli Archi di Pasqua, è stato il Libero consorzio comunale di Agrigento. La strada provinciale 19, strada d'accesso a San Biagio Platani, collega Santa Elisabetta con Sant'Angelo Muxaro. «Per quanto riguarda invece la strada provinciale 20 che da Acquaviva,  bivio statale 189, conducea San Biagio Platani, via Casteltermini, è attualmente in corso - è stato reso noto sempre dal Libero consorzio comunale di Agrigento - la gara d'appalto per la manutenzione straordinaria. Nel rispetto dei tempi tecnici necessari alla chiusura delle operazioni di gara e alla stipula del contratto con l'impresa aggiudicataria, sarà possibile effettuare interventi di sistemazione del manto stradale e di rimozione delle frane anche su questa via di comunicazione». A San Biagio Platani, già da qualche giorno, alcuni cittadini hanno realizzato e posizionato dei manifesti agli ingressi del paese e in alcuni punti del centro abitato con questo messaggio: «Cari visitatori, benvenuti. Ci dispiace per i disagi che avete incontrato lungo il tragitto per giungere fino a qui. Noi sambiagesi vi chiediamo scusa sebbene non abbiamo colpe per l'attuale condizione in cui versano le nostre strade. Le attuali condizioni sono conseguenza dell'inerzia del  Consorzio provinciale, della Regione e dei nostri politici che si sono scordati di noi. Scusateci ancora e buona visita agli Archi di Pasqua».  Un messaggio di scuse che ingloba il disegno di un automobilista che porta sulle spalle una vecchia utilitaria e giunge davanti al cartello di benvenuto a San Biagio Platani.  I sambiagesi, di fatto mortificati dalle condizioni di degrado delle strade di ingresso al paese,  hanno voluto da un lato certamente chiedere scusa a quanti si stanno recando a San Biagio Platani per ammirare gli Archi di Pasqua e dall'altro, inevitabilmente, hanno voluto richiamare l'atten - zione delle istituzioni competenti.  I capolavori - fatti di pasta di sale, mosaici di cereali e vetro colorato, lampadari di mais e pane, intrecci di canne di fiume e salice - che sono stati visitati all'alba di Pasqua, giorno dell'apertura dell'esposizione, dall'assessore  regionale ai Beni culturali Vittorio Sgarbi, resteranno visitabili finoal prossimo 6 maggio. Come sempre sono numerosi i turisti che giungono in paese. (*CR*)

GRANDANGOLO

AGRIGENTO, CONVOCATO CONSIGLIOCOMUNALE "APERTO" SULLA VICENDA CUA

Venerdì 13 Aprilealle 10.30 è stato convocato il Consiglio Comunale aperto e dedicatoesclusivamente al Consorzio Universitario di Agrigento.Grazie all'azione della PresidenteDaniela Catalano, il Rettore dell'Università di Palermo FabrizioMicari, insieme al presidente del CUA Prof. Busetta, hanno datoconferma della loro partecipazione a questo importante appuntamento.Hanno dato piena disponibilità anchemolte associazioni universitarie mostrandosi disponibili ad unconfronto. Invito tutti gli interessati a partecipare poichè saràun'occasione importante per affrontare con chiarezza e concretezzaogni singolo aspetto.Sul Consiglio straordinario intervieneil consigliere Comunale Pietro Vitellaro che dichiara: "Nonpossiamo permetterci di perdere una struttura così importante edabbiamo il dovere morale e la responsabilità politica di fare tuttociò che è in nostro potere per uscire da questa fase critica.

AGRIGENTONOTIZIE

MICARI ED IL FUTURO DEL CONSORZIOUNIVERSITARIO: "INVESTIREMO SOLTANTO A CERTE CONDIZIONI"

Il rettore: "Credo che nelparlare di queste vicende sfugga un elemento importante quale è la Regione Siciliana, la cui presenza è la chiave di tutto "C'è attesa per il Consiglio comunale aperto dedicato al Consorziouniversitario di Agrigento. Il prossimo 13 aprile interverrà ancheil rettore dell'università di Palermo, Fabrizio Micari, che verrànella Città dei Templi a ribadire la disponibilità di Unipa adinvestire sul polo agrigentino, ma solo a certe condizioni.Micari ed ilfuturo del Consorzio universitario: "Investiremo soltanto acerte condizioni"„Credo che nelparlare di queste vicende sfugga un elemento importante quale è laRegione Siciliana, la cui presenza è la chiave di tutto - affermaMicari sul quotidiano La Sicilia - . Se noi ragionassimo solo comeun'azienda, non dovremmo investire nei consorzi. Questo perché, seper una laurea triennale è necessario nominare 9 docenti, nelleprovince è sicuramente più difficile ottenere un numero importantedi iscritti, perché il bacino di riferimento è più ristretto. Adesempio, con il trasferimento del corso di Beni culturali daAgrigento a Palermo gli iscritti sono passati da 30 a 160, per unfatto fisiologico".


LA SICILIA

IL RETTORE sarà ad Agrigento il 13 per un Consiglio comunale aperto sul futuro del Consorzio universitario.

MICARI:" NUOVI CORSI SE CI SARANNOLE GARANZIE"Alcuni lovorrebbero al banco dei "colpevoli", altri lo vedono comeun salvatore; Ma lui, Fabrizio Micari, rettore dell'Università diPalermo, che il prossimo n aprile sarà al Consiglio comunale apertoe straordinario dedicato al tema del Consorzio universitario di Agrigento, verrà nella città dei Templi a ribadire la disponibilità di Unipa ad investire, solo ad alcune condizioni. "Credo chenel parlare di queste vicende - ci spiega - sfugga un elementoimportante quale è la Regione Siciliana, la cui presenza è lachiave di volta di tutto. Vorrei fare due osservazioni, che poi sonoquelle che ripeterò ad Agrigento. Se noi ragionassimo solo comeun'azienda, non dovremmo investire nei consorzi. Questo perché, seper una laurea triennale è necessario nominare 9 docenti, nelleprovince è sicuramente più difficile ottenere un numero importantedi iscritti, perché il bacino di riferimento è più ristretto. Perfare un esempio: con il trasferimento del corso di Beni Culturali daAgrigento a Palermo gli iscritti sono passati da 30 a 160, per unfatto fisiologico. Noi: tuttavia - continua - non possiamo ragionaresolo come un'azienda, ma dobbiamo far fronte anche alle questioni dinatura sociale, venendo incontro alle necessità del territorio e dicoloro che non possono permettersi di studiare lontani da casa. Intal senso diventa essenziale la collaborazione degli enti locali edella Regione". Fondi, certo, masoprattutto stabilità. Nel caso di Agrigento, ad esempio, fino apochi anni fa il Consorzio poteva contare sugli 800mila euro annuidella ex Provincia, oltre ad un milione circa da parte della Regione.E poi? "Per la prima volta nel 2015, e poi per alcuni anni aseguire - aggiunge - il Cupa ci ha comunicato che non era possibilegarantire copertura economica per i corsi. E' chiaro che se arrivanonote di questo tipo è norma di buona gestione mettere i motori alminimo". Per superarequeste, e altre questioni, i rettori avevano ottenuto dal GovernoCrocetta l'approvazione del cosiddetto"decreto Baccei", cheforniva maggiori certezze sui finanziamenti, ma forniva proprio alle Università di riferimento anche la maggioranza nei Cda dei Consorzi. Norma stracciata dal nuovo assessore regionale al Bilancio, GaetanoArmao e che adesso si lavora per reinserire, anche se modificata Essenziale è per Palermo, infatti, sarebbe essere presenti nel Cda"per avere voce in capitolo sulle scelte - dice Micari -. Sisente parlare di rapporti più o meno avviati con vari istituti e università ad Agrigento. Quando leggo di queste cose sulla stampa mifaccio l'idea di una governance non molto chiara". E se ci sono ancora da chiarire le questioni connesse ai 9 milioni di euro cheUnipa attende dal Cua, Micari non chiude alla possibilità dell'investimento ad Agrigento. "Nel momento in cui ci sarà data la giusta garanzia di stabilità - assicura - potremo ragionare su altro che non sia il corso di Servizio Sociale".


Oltre mezzo milione di eurodestinati all'ampliamento del "servizio integrato di educazione eistruzione"

IN ARRIVO I FONDI PER L'INFANZIATutti i comuni della provincia agrigentina sono interessati ai finanziamenti statali.Fondi perl'ampliamento del sistema integrato di educazione e di istruzione, inprovincia di Agrigento in arrivo oltre mezzo milione di euro. Tutti i43 comuni del nostro territorio hanno risposto alla circolaredell'assessorato regionale delle Politiche Sociali in meritoall'esistenza di servizi per l'infanzia e al numero degli iscritti per determinare un riparto comunale; Si tratta solo della primaannualità del fondo triennale del Ministero per l'Università e laRicerca, che è stato suddiviso per l'anno in corso per i servizisocio educativi per la prima infanzia e per le sezioni primavera e lascuola dell'infanzia dall'altra. Gli interventi,che dovranno essere attivati dai Comuni rispondono al consolidamentoe all'ampliamento della rete dei servizi educativi a titolaritàpubblica e privata convenzionata, alla stabilizzazione e alpotenziamento graduale delle sezioni primavera aggregate alle scuoledell'infanzia statali o paritarie o inserite nei Poli per l'infanzia, per superare progressivamente gli anticipi di iscrizione alla scuola dell'infanzia. Infine si mira adampliare e sostenere la rete dei servizi per bambini, sempre nellafascia d'età compresa tra zero e sei anni, in particolare neiterritori in cui sono carenti scuole dell'infanzia statali.Tutt'altro che risorse a fondo perduto, però. Ecco il ripartodelle somme, comune per comune: Agrigento (200.170 euro); Alessandriadella Rocca (21.176 euro): Aragona (62.334 euro); Bivona.(2.774euro); Burgio (6.373 euro): Calamonaci (1.051 euro); Caltabellotta(17.795 euro); Camastra (1.162 euro); Cammarata (49.516 euro);Campobello di Licata (13,180 euro); Canicattì (41.560 euro);Casteltermini (45.137 euro); Castrofilippo (2.947 euro); Cattolica Eraclea (2.893 euro); Cianciana (2.151 euro); Comitini (820 euro);Favara (48.044 euro); Grotte (23.924 euro); Joppolo Giancaxio (964euro); Lampedusa e Linosa (6.073 euro); Licata (131.331 euro); Lucca Sicula (2.038 euro); Menfi (10.633 euro); Montallegro (2.422 euro);Montevago (6.616 euro); Naro (5.252 euro); Palma di Montechiaro(75.887 euro); Porto Empedocle (14.566 euro); Racalmuto (31.346euro); Raffadali (46.210 euro); Ravanusa (42.451 euro); Realmonte(4.090 euro); Ribera (72.379 euro); Sambuca di Sicilia (40.608 euro);San Giovanni Gemini (63.985 euro); Santa Elisabetta (1.851 euro);Santa Margherita di Belice (4.684 euro); Sant'Angelo Muxaro (1.241euro); Sciacca (40.571 euro); Siculiana (45.239 euro); VillafrancaSicula (1.243 euro). GIOACCHINOSCHICCHI

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